Si lotterà su ogni palla, come qui Sean Finn e Dave Esterkamp
(TI-PRESS/D.AGOSTA)
Finale, stasera la delicata gara 2.
Lugano Tigers e Olympic Friborgo si affrontano nuovamente all’Elvetico: inizio alle 19.30.
I ticinesi hanno vinto gara 1 e passando sul 2-0 ipotecherebbero il titolo. Vincessero gli ospiti invece....
di Dario ‘Mec’ Bernasconi.
Si gioca stasera all’Elvetico, palla a due alle 19.30, gara due della finale del massimo campionato di basket, fra Lugano Tigers e Olympic Friborgo.
Una partita estremamente delicata per entrambe le contendenti: se il Lugano va sul 2 a 0, difficilmente potrà poi perdere tre gare consecutive. Se l’Olympic va sullo 0 a 2, sa che sabato prossimo si potrebbe decidere la stagione, pur giocando fra le mura amiche. Una pressione enorme, che non è molto diversa, almeno per il Lugano, da gara uno. Infatti, con questa serie del 2 in casa, 2 fuori e la quinta in casa, perdere una partita casalinga significa dare un vantaggio all’avversario che gioca due gare in casa.
Infatti, già sabato scorso si è visto come il Lugano, soprattutto nel primo quarto, abbia giocato male, con uno spreco enorme di palloni in attacco: per fortuna che la difesa, rimbalzi concessi all’Olympic a parte, ha funzionato, potendo così restare in scia e poi sorpassare i burgundi. Il Lugano si è espresso al meglio quando la tensione è in parte scemata e fatto affluire maggior sangue alla testa. Ne è conseguito un gioco d’assieme più efficace e per l’Olympic è stato un continuo inseguire. Solo per un attimo alla fine del terzo quarto i friborghesi si sono riaffacciati al comando, ma poi sono scomparsi nei dieci minuti finali. Questo tira e molla ha finito certamente per pesare maggiormente su Buscaglia e compagni, considerato come le assenze, quella risaputa di Petkovic, e quella recente di Vogt, hanno tolto cambi di qualità. Bisogna anche dire che se ci fosse stato Petkovic non sarebbe probabilmente arrivato Williams, ma insomma, due pedine contano non poco soprattutto se Williams, appunto, in gara uno ha messo zero punti.
Joe Whelton ha comunque avuto modo di visionare la gara e di preparare i giocatori a questa nuova sfida: «Abbiamo guardato il video più di una volta e penso che tutti hanno potuto vedere come siamo andati a strappi, sull’arco della gara».
Forzature e gioco d’assieme?
«Appunto, lì sta il punto. Quando ci siamo espressi con una buona circolazione della palla, abbiamo fatto il vuoto. Quando un singolo ha pensato di andare per conto suo, chiaramente l’Olympic ne ha approfittato».
Altro punto debole, i 15 rimbalzi d’attacco lasciati a Esterkamp e compagni. «Già. In questo dobbiamo assolutamente migliorare, non possiamo lasciare tanti secondi tiri agli avversari, è una finale di campionato, non una gara qualsiasi. Ho chiesto ai miei di fare la massima attenzione a questo fondamentale, il tagliafuori, e di evitare falli inutili».
I falli possono pesare di più sull’Olympic che ha meno qualità nei cambi? «I falli pesano sempre ed è meglio non farne. Non dobbiamo più preoccuparci degli arbitri, serve solo a innervosirci e a perdere lucidità. Ovvio che non sono sempre contento per certe decisioni, ma sono state prese, basta».
Che Olympic ti aspetti?
«Una squadra che è pronta a tutto, sono convinto che cambierà qualcosa che ci farà soffrire: sono esperti di finali, sanno come trovare gli spazi giusti e sfruttare ogni errore».
E voi? «Dovremo farli soffrire di più, costringerli a difendere a usare energie in difesa e non tirare dopo un secondo e averli freschi in attacco: devono stancarsi, spetta a noi far girare bene la palla e lottare su ogni parte del campo».
Appuntamento da non mancare per i tifosi e per chi ama il basket. Con tutti gli scongiuri del caso che faranno gli scaramantici, quella di stasera potrebbe essere l’ultima gara di basket all’Elvetico per questa stagione. Ragione di più per esserci e fare quel sesto uomo che tanto aiuta i protagonisti a spremersi sino all’ultima risorsa. Le finali si giocano così.
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