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PLAY-OFF 2010/11. Semifinale 3^: MONTHEY - LUGANO T. : 49 - 77 . (0-3).

Ultimo Aggiornamento: 21/05/2011 00:19
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27.04.2011.






Les Montheysans se sont inclinés sur leur parquet.
(photo: Keystone)



Lugano premier finaliste.


Le BBC Monthey est en vacances après sa défaite dans sa salle face à Lugano.
Les Valaisans s'inclinent trois victoires à zéro face aux Tessinois.





Dans le cadre du troisième acte des demi-finales des play-off, Lugano s'est imposé (77-49) au Reposieux et a remporté la série 3-0.

Les Lugano Tigers sont les premiers à atteindre la finale des play-off de LNA. Les Tessinois devront attendre de connaître le nom de leur adversaire puisque la seconde demi-finale entre les Lions de Genève et Fribourg Olympic est bien plus indécise.

Dans une partie où la tension a été omniprésente, Monthey, qui était mené de 5 points à la fin du premier quart (16-11), a réussi un fantastique retournement de situation dans la deuxième période. Les joueurs de Thibaut Petit ont en effet profité des nombreuses maladresses luganaises pour prendre l'avantage après 15 minutes (23-22) et mener au score pour la première fois dans cette série des pay-off face aux Tigers.

Agités, brusques, irrités, les Luganais se sont mis en difficulté tous seuls lors de la première mi-temps et ont perdu tous leurs moyens. Sorti par Joe Whelton au 2e quart, Abukar a complètement craqué nerveusement et hurlé sur son entraîneur. Trop nerveux, les Tigers ont été particulièrement maladroits en attaque. Contre Monthey, les Tessinois avaient toujours marqué au minimum 80 points cette saison.

Malgré 6 points d'avance (30-24) à deux minutes de la mi-temps, les Montheysans ont complètement craqué en seconde partie de match en laissant Lugano reprendre un avantage de 13 unités (54-41)! Les joueurs de Thibaut Petit n'ont marqué que 18 points en seconde période. Trop peu pour prétendre inquiéter des Tigers même dans une mauvaise soirée.

Sur l'ensemble des trois matches, les Luganais ont mérité d'atteindre la finale et confirmé que quand ils appuient sur l'accélérateur, ils sont imbattables.



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27.04.2011.




Schneiderman, il migliore: 13 pts. nel 3. tempo.
(Ti-Press/Tatiana Scolari)




Lugano Tigers in finale grazie alla difesa
che mette KO il Monthey.




I bianconeri alla distanza non hanno lasciato respirare i vallesani e grazie anche ai
rimbalzi (in grande evidenza l’americano Finn), sono riusciti a prevalere.
Whelton: "Tutto è andato come previsto"




di Marco Galli.

Il risultato indica chiaramente ciò che è successo alla Salle Reposieux di Monthey. Il Lugano, attuando una difesa solidissima, specialmente dopo la pausa principale (solo 18 i punti concessi ai vallesani!), ha vinto alla grande anche la terza sfida della semifinale e si qualifica così per l’ultimo atto del campionato, quello che decreta l’aggiudicazione dello scudetto.

Alla fine del primo quarto il Monthey perdeva 16-11, nel secondo invece la formazione romanda ha saputo risalire in superficie andando alla pausa in avanti di due lunghezze (31-29). Anche gli arbitri ci hanno messo comunque del loro se consideriamo che nei primi venti minuti hanno fischiato 17 falli contro il Lugano e solo sei contro i locali.

La reazione dei Tigers come detto non si è fatta attendere nella seconda parte della sfida e questo grazie anche all’ottimo lavoro ai rimbalzi (in evidenza Finn) e ad eccelenti scelte di tiro, tanto da riuscire a guadagnare 13 punti di margine (54-41). A quel punto la partita poteva considerarsi chiusa ed il Lugano ha potuto controllare il match fino alla fine.

Grande soddisfazione per coach Whelton: "Tutto è andato come previsto dopo la pausa principale. Ritrovando i giusti equilibri offensivi e riuscendo a dominare ai rimbalzi abbiamo saputo chiudere ogni varco ai nostri avversari. Sono davvero contento della prestazione dei ragazzi. Dopo aver perso in gennaio in Vallese, abbiamo battuto il Monthey per ben sei volte consecutive, anche questo è un dato di fatto significativo".


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28.04.2011.






Lugano Tigers, la finale è cosa fatta.



La squadra di Joe Whelton ha dominato il Monthey anche in gara 3 della serie di semifinale.



di Giorgio Franchi.


Tre partite e tre vittorie. Ruolino di marcia perfetto per il Lugano che si è così qualificato ancora una volta per la finale-scudetto. Una vittoria che non fa una grinza e che porta soprattutto la firma di una difesa praticamente perfetta dopo la pausa principale.

Nei primi venti minuti il Monthey è infatti riuscito a reggere il colpo, recuperando nel secondo quarto grazie anche (occorre dirlo) ad una direzione arbitrale piuttosto casalinga (17 falli contro i Tigers e 6 contro i vallesani).

Dopo la pausa principale tuttavia i Tigers hanno decisamente cambiato registro, attuando delle marcature talmente asfissianti da costringere i padroni di casa a segnare solo 18 punti nei successivi 20’. Davvero una prestazione maiuscola che ha consentito poi alla formazione diretta da Whelton di giocare con maggiore concretezza e precisione in avanti, grazie anche a delle efficaci scelte di tiro.

Dopo 30 minuti il vantaggio del Lugano è aumentato a 13 punti (54-41), a quel punto tutti hanno capito che il confronto era ormai archiviato. Il Monthey ha cercato di replicare ma senza risultati, gli ospiti hanno infatti continuato a colpire con regolarità e a difendere in modo aggressivo. Basta dire che gli americani del Monthey hanno complessivamente segnato la miseria di 27 punti, il che è tutto dire.

Logicamente soddisfatto alla fine della partita l’allenatore bianconero Joe Whelton: «Non potevo sperare di meglio. La mia squadra è stata semplicemente fantastica dopo la pausa principale, la difesa è stata all’altezza della situazione e il Monthey non ha in pratica potuto fare nulla. Solo nei primi venti minuti abbiamo avuto dei problemi, ma anche perché la direzione arbitrale non sempre è stata equilibrata, anzi. Ora ci prepareremo al meglio per la finale» .



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28.04.2011.







I Tigers volano in finale .



In gara-3 della semifinale contro il Monthey il Lugano non ha mai mollato e
grazie a una difesa solidissima ha conquistato l'ultimo atto del campionato.




Il Lugano alla Reposieux vo­leva mettere la parola fine alla serie della semifinale contro il Monthey e ha raggiun­to l'obiettivo, vincendo con ben 24 lunghez­ze di distacco, un vero abisso. Il segreto del­la terza e decisiva vittoria bianconera è da ricercarsi nella difesa dei ticinesi, solidis­sima, e a un gran lavoro sotto canestro dei giocatori ospiti.
La formazione di Joe Whelton ha fornito una prestazione di grande spessore, con­fermando, se ancora ce ne fosse bisogno, tutto il potenziale dei Tigers, veri mattato­ri della stagione. Chi, tra Olympic Fribur­go e Ginevra Lions (attualmente sull'1-1 nella serie), approderà alla finale, è avvi­sato: il Lugano è attualmente di un altro pianeta.
Nei primi due quarti i vincitori della Cop­pa Svizzera hanno comunque faticato a entrare in partita, anche a causa della ter­na arbitrale, poco precisa e attenta (17 fal­li contro 6 dei romandi). Il Monthey ha quindi approfittato della situazione, riu­scendo a recuperare tutto lo scarto accu­mulato nei primi 10', andando alla pausa in vantaggio di due punti.
L'allungo locale è stato però soltanto illu­sorio, perché la reazione dei Tigers è stata puntuale quanto aggressiva: Joe Whelton ha chiamato una difesa asfissiante e i suoi ragazzi hanno risposto presente dominan­do anche nelle statistiche ai rimbalzi (in grande evidenza, finalmente, Sean Finn), tanto da permettere al Monthey di segna­re soltanto 18 punti. Insomma, i vari Shar­per e Reid non hanno potuto nulla contro la fisicità e la concentrazione dei giocato­ri bianconeri.
Nel contempo, in attacco, l'azione del Lu­gano è diventata più precisa e continua, con ottime scelte di tiro che hanno spesso mandato in confusione la retroguardia val­lesana. Questi due aspetti tecnici hanno contribuito fortemente al largo vantaggio (+13) degli ospiti dopo 30' di gioco.
A questo punto il Monthey non ci ha più creduto, facilitando il compito dei ticine­si nel finale di gioco, che hanno controlla­to agevolmente i vallesani, sciorinando an­che un basket di pregevole fattura.
Il Lugano ha quindi conquistato a pieni vo­ti l'accesso alla finale di campionato. Ora bisognerà attendere chi, tra Ginevra Lions e Olympic Friburgo, riuscirà a staccare l'agognato biglietto.
Molto soddisfatto a fine gara coach Joe Whelton: «Sono davvero orgoglioso di que­sta squadra che, dopo aver avuto dei pro­blemi - anche contro i direttori di gara nei primi venti minuti - ha saputo davvero fa­re cose grandi in difesa. Contro le nostre marcature il Monthey ha davvero potuto fare ben poco. Sono anche contento per­ché, dopo aver perso in gennaio qui in Val­lese, abbiamo battuto il Monthey per ben sei volte consecutive. Ora siamo in finale, ci prepareremo al meglio perché voglia­mo evidentemente conservare lo scudet­to vinto la scorsa stagione. Non voglio fa­re nomi perché questa sera ha davvero vin­to il collettivo. Qui in Vallese non era faci­le, ma il Lugano ha saputo pazientare con intelligenza, e alla distanza poi ha fatto va­lere la sua maggiore completezza».


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LINK: Cronaca dal sito del Lugano Tigers.

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29.04.2011.













Les Fribourgeois ont récupéré l'avantage du terrain.
(photo: Keystone)



Fribourg Olympic reprend la main.


Fribourg Olympic a récupéré l'avantage du terrain dans la demi-finale des play-off de LNA
qui l'oppose aux Lions de Genève.





Les hommes de Damien Leyrolles se sont imposés aisément (50-74) jeudi au Pommier et mènent 2-1 dans une série disputée au meilleur des cinq matches.

Cueilli à froid à domicile lors de l'Acte I (59-72), Fribourg Olympic a renversé la vapeur en écrasant les Lions de Genève deux fois consécutivement. L'écart entre les deux formations, qui était de 25 points huit jours plus tôt dans le deuxième match, était quasiment identique jeudi. Olympic aura l'occasion de plier l'affaire samedi en terre genevoise.

Les Lions de Genève n'ont jamais pu croire en l'exploit malgré le soutien d'un bon millier de supporters. Fribourg Olympic, qui a pu compter sur un Steve Smith à nouveau très efficace (22 points, meilleur marqueur de la rencontre), menait 23-10 après 10' puis 44-23 à la mi-temps. Les Fribourgeois enfonçaient encore le clou dans un troisième quart-temps remporté 23-16.



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29.04.2011.






CONTENTO.
Il presidente dei Lugano Tigers Alessandro Cedraschi.
(Foto Maffi)




«Sono molto soddisfatto».



Il Lugano ha appena conquistato l'accesso alla finale e il presidente Cedraschi ritorna
sulla serie contro il Monthey, dando uno sguardo alla prossima stagione.



di GIONA CARCANO.

Un percorso trionfale quello fin qui compiuto dal Lugano, primo finalista del campionato. Non solo nelle due serie di playoff contro SAM Massagno e Monthey, entrambe vinte 3-0, ma anche durante tutto l'arco della sta­gione. Eppure, proprio la sfida contro i vallesani era quella che doveva incu­tere più paura, visto che la formazio­ne di Thibaut Petit aveva messo in se­ria difficoltà i bianconeri nella finale di Coppa Svizzera, dimostrando di avere le carte per potersela giocare. E invece, i Tigers hanno fatto un sol boc­cone anche del Monthey, rivelatosi nettamente inferiore alle aspettative iniziali. La domanda che sorge spon­tanea è perché i gialloverdi non sono riusciti a mettere il bastone fra le ruo­te alla carrozza luganese. La risposta andrebbe probabilmente ricercata nella fatica accumulata dai vallesani durante la lunga stagione. Vero, il Lu­gano ha giocato moltissimo, ma la for­mazione di Joe Whelton ha potuto di­sporre di una panchina qualitativa­mente migliore.
Per tracciare un primo, parziale bilan­cio di questi playoff abbiamo interpel­lato il presidente bianconero Alessan­dro Cedraschi :


«Se devo essere sin­cero, pensavo che il Monthey ci avreb­be messo maggiormente in difficoltà, soprattutto in Vallese, dove il tifo è sempre molto caldo. Invece tutto è fi­lato liscio, tranne qualche discussio­ne avuta dai miei giocatori con la ter­na arbitrale mercoledì sera. Probabil­mente la Lega ci infliggerà una multa o delle sanzioni per quello che è suc­cesso, staremo a vedere».


Ad Alessandro Cedraschi è piaciuto di più il Lugano visto con la SAM o quello contro il Monthey?


«Innanzitutto bisogna fare una distin­zione: la formazione di Franco Fac­chinetti, a livello tecnico, è inferiore ai vallesani, per cui da questo punto di vista non posso esprimermi. Posso però dire che l'atteggiamento avuto dalla squadra durante i quarti di fina­le non mi ha convinto, mentre contro il Monthey è stata tutta un'altra storia. Ho visto i giocatori più concentrati e concreti».


Non conoscete ancora il nome del­l'avversario che troverete in finale. Chi preferisce affrontare fra Ginevra Lions e Olympic Friburgo?


«Devo dire che sinceramente non ho grosse preferenze, anche se fra le due squadre ci sono parecchie dif­ferenze: i ginevrini sono una forma­zione eclettica, mentre i burgundi sono maggiormente abituati a di­sputare partite importanti e dispon­gono di un organico migliore. Se po­tessi scegliere, dunque, opterei per il Ginevra».


La stagione non è conclusa, ma sta­te già pianificando la prossima?

«Sì, ci stiamo guardando attorno cer­cando di individuare alcuni giocato­ri. Però per il momento osserviamo e basta, perché c'è il rischio, contattan­do alcuni elementi, che il loro prezzo salga. Comunque l'obiettivo è quello di mantenere a grandi linee la stessa squadra vista quest'anno. In definiti­va non vogliamo sbilanciarci troppo: al termine della stagione ci riuniremo assieme agli sponsor e al comitato per pianificare la prossima annata. Po­trebbe esserci la possibilità di dispu­tare l'Eurocup passando per lo spa­reggio. In questo modo, alcuni dei no­stri migliori giocatori - che potrebbe­ro ricevere delle offerte da parte di club europei - sarebbero incoraggiati a re­stare da noi. Ma comunque, ogni co­sa a suo tempo. Ora siamo felici di quanto fatto sin qui, e ci tengo a espri­mere la mia soddisfazione verso il club per aver raggiunto l'atto finale del cam­pionato».



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