20.04.2011.
Lugano, un 2-0 che fa ben sperare.
I Tigers vincono anche il secondo atto della semifinale, contro un Monthey davvero coriaceo.
di MEC.
Il Lugano fa sua anche gara 2, stroncando l’avversario nell’ultimo quarto. La gara è stata molto tesa e a tratti in bilico: merito del Monthey a crederci, ovviamente, anche quando nel secondo quarto era tornato a -16, 46 a 30 sulla tripla di Efevberha, ricucendo a -3, 52-49 al 24’. Ma qui ci ha messo del suo il Lugano che, in entrata di terzo quarto appunto, ha messo uno 0/10, frutto di tiri senza ragione e con alcune palle perse. E in queste gare, ogni errore si paga: il Monthey l’ha punito con un 7-0. Ma le risorse dei campioni hanno fatto superficie, in un gioco ad elastico, che ha visto prima i bianconeri con un 5-0, replicato da un altro 5-0 degli ospiti. Un ritrovato Mladjan, piazzava due triple consecutive che permetteva ai bianconeri di andare al riposo sul 65 a 67.
Le fatiche le pagano soprattutto chi ha la panchina corta: e, quando a inizio di ultimo quarto, prima Yates e poi Moris si sono trovati con 4 falli a carico, anche l’intensità difensiva è venuta meno. In quel momento, il gioco del Lugano è stato intelligentemente spostato su Finn e il pivot ha messo quattro canestri che per gli ospiti sono stati una sentenza. Infatti, tornato a +14, il Lugano si è mantenuto in quota e non ha più concesso all’avversario di rientrare. Una gara, si diceva, molto tesa e anche molto fisica, con qualche fischio dubbio, ma nell’insieme ben diretta. Un solo aspetto: dopo aver fischiato a volte anche i sospiri, nell’ultimo quarto è stato adottato un metodo che concedeva di più al fisico e qualcosa è cambiato.
Nel primo quarto è tutto del Lugano l’avvio che si porta sul 10-2 al 3’ minuto e scappa a +12, 21-9 quando Petit chiama il primo time out. I bianconeri salgono a +14 ma poi il Monthey piazza un 8-0 che ricuce parzialmente le distanze, tornando 6 punti. Il finale è comunque del Lugano che chiude a +11, 28-17, il primo quarto.
Nel secondo quarto è ancora il Lugano a fare la partita e due triple di Stockalper inchiodano il risultato sul 39-26 al 5’ e Yates e compagni in panchina ad ascoltare i consigli di Petit. Buoni, visto che i vallesani hanno piazzato un 8-0 che li ha riportati a -8, 46-38, prima che la sirena chiudesse il quarto con la stessa differenza: 50-42. Come detto nel terzo quarto,il Lugano inizia male, il Monthey recupera, si gioca all’elastico con allunghi e riprese. Ma questo costa fatica, soprattutto a chi ha la panchina corta. E, dato che è il Lugano che ce l’ha lunga, i bianconeri nell’ultimo quarto, sospinti anche dal pubblico (peccato che ce ne fossero solo 400) hanno chiuso bene la gara.
Petit era comunque soddisfatto della partita dei suoi: « Abbiamo giocato meglio rispetto a sabato, siamo riusciti a far tremare questo Lugano, anche se poi, alla fine, ci sono mancate un po’ le forze ».
Qualche errore di troppo nei momenti importanti: « Anche questo, ma è logico che si paghi qualcosa quando giochi con intensità ».
Felice Joe Whelton per questo 2-0: « Contava vincere, come sempre nei playoff e lo abbiamo fatto con un ultimo quarto molto intelligente. Siamo riusciti a ritrovare ritmo e gioco, dopo che all’inizio del terzo quarto eravamo stati un po’ spreconi. Ma queste partite si vincono di squadra e anche stasera siamo stati bravi a uscire dal tunnel ».
Una prova di carattere che vi proietta avanti. « Non sarà facile, perché questo Monthey va complimentato per come ha giocato. In Vallese sarà molto dura, ma noi ci faremo trovare pronti ».
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