11/05/2011 16:46 |
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lemberg, 11/05/2011 13.45:
Il manico è in cartone. Non è come quello delle giberne Ersatz, sembra quasi normale cartone impermeabilizzato, almeno dai pochi resti che ho trovato.
Lemberg
Il manico era di cartone e, se non sbaglio, esisteva anche una versione con manico in lamierino di ferro!!!
Ciao __________________________________________________
Danilo
Socio ASCeT Tessera N. 27 |
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11/05/2011 20:24 |
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Danshutze, 11/05/2011 16:46:
Il manico era di cartone e, se non sbaglio, esisteva anche una versione con manico in lamierino di ferro!!!
Ciao
Che fosse anche in lamierino di ferro allora spiegherebbe perche' sulla foto il manico della granata sembra luccicare sulla neve!!
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11/05/2011 22:49 |
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Confermo. Rarissime e trovate (poche) in ghiacciaio.
Lemberg [Modificato da lemberg 11/05/2011 22:55] |
12/05/2011 09:24 |
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Nel cimitero di Bondo,dove riposano 697 caduti AU, c'e' questo bel bassorilievo con scena di guerra
e ben si nota il soldato con la "kugelhandgranade". |
12/05/2011 09:33 |
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Il fatto che la granata luccichi è dovuto all impermeabilizzazione del manico in cartone pressato. Nn ho mai visto varianti del manico in lamierino. Ad ogni buon conto quel cartone pressato era ben solido!
"Fino a che non saremo disposti ad accettare che il loro nonno ha preso a schiaffi il nostro, ci sarä sempre la guerra...sempre. Nonostante tanti inutili proclami." |
12/05/2011 11:05 |
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C'è uno foto su di un altro forum, che non cito. Fifati.
Lemberg |
12/05/2011 11:48 |
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Mi tocca fidarmi! Detto da te!!
"Fino a che non saremo disposti ad accettare che il loro nonno ha preso a schiaffi il nostro, ci sarä sempre la guerra...sempre. Nonostante tanti inutili proclami." |
12/05/2011 21:56 |
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Deposito munizioni a Cima Rive,vicino a Condino,dove erano di stanza batterie it. da 149 G con il compito di colpire le fortezze e le linee AU dello sbarramento di Lardaro.
In primo piano dei 149 con spoletta a gas.
Il Francese |
13/05/2011 21:20 |
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Pezzo da 149 a Cima Rive.
Cosi' racconta Alessandro Suckert:
"Da Cima Rive abbiamo preso parte a diverse operazioni: presa di Cima Maresse,di Cima Pissola e del Melino.
Ma di queste operazioni abbiamo visto ben poco! I soldati di fanteria
che ci prendevano parte,ci raccontavano poi gli aneddoti.
Noi non bisogna mostrarci,quindi anche non guardare,non vedere ....
Il cannone che affaccia timida la sua bocca fuori dalla cannoniera,
e' gia' audace!
Quasi tutta l'artiglieria non vede il nemico.
Abbiamo dovuto rinunciare a cio' che e' la piu' gran gioia per un artigliere:vedere l'effetto del proiettile lanciato !!.." |
16/05/2011 10:28 |
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Particolare della copertura del forte di Cima dell'Ora.
In primo piano il pozzo che ospitava la cupola osservatorio.
Costruito a piu' di 1500 m.,con il Valledrane,la Rocca d'Anfo e le batterie sul monte Stino costituiva lo sbarramento it.delle Giudicarie che doveva opporsi alle fortificazioni AU di Lardaro. |
16/05/2011 21:38 |
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Ricordo che il monte Stino, sopra l'abitato di Capovalle, ha un piccolo percorso museale, grotte, postazioni di artiglieria, cucine da campo e un piccolo museo in "grotta", ex sede dell'attuale Museo di Capovalle, che ora è ospitato nella vecchia scuola materna.Purtroppo non abbiamo foto delle postazioni in tempo di guerra, magari qualcuno ha qualcosa, sarebbe molto utile....
Aggiungo la pianta del Valledrane, che io considero "il forte dimenticato", in completo abbandono e praticamente sconosciuto ....
Tratto da .
Alto Garda 90 anni dopo
sandro Vacchelli
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16/05/2011 21:48 |
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Ciao Lucallo
Chi e' l'editore del libro da cui hai tratto la piantina??
E' vero che e' dimenticato ,come pure quello di Cima dell'Ora.
Comunque in precedenza ho messo qualche foto del Valledrane,non so se le hai viste.
Per il monte Stino provero' a cercare.
Ciao
Umberto |
16/05/2011 22:10 |
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Bellissime le tue foto.Sul libro in questione è raccontata la storia del forte nei dettagli, dalla perfetta efficienza dell'inizio guerra, il disarmo nel Dicembre del 1915, fino al riarmo dopo Caporetto.
Si tratta di un libro con 32 itinerari sulla linea Italiana dal lago d'Idro al Garda...Con dettagli e cartine.Se sei interessato alla zona mi sento di consigliartelo, indica molti itinerari fuori dai soliti posti ma molto suggestivi e selvaggi.
Questo libro era distribuito ad "offerta libera" e penso proprio che sia fuori dai normali canali di vendita.
L'editore è
Artigianelli spa
sezione tipolitografia queriniana brescia (anno 2005)
Io ho anche i dati privati per contattare l'autore(che non conosco), che sono allegati al libro , ma non penso sia il caso di postarli, magari in forma privata....
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16/05/2011 22:34 |
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E' vero che fu riarmato,adesso me lo fai ricordare!
Fu fatto in tutta fretta e cosi' male che il riarmamento duro' "solo"
sei mesi.
Infatti credo che volessero rimettere uno o due cannoni in cupola ma inviarono due sistemi Schneider quando invece il forte montava le Armstrong e quindi tutto si blocco'.
Per il libro possiamo sentirci via FFZ.
Grazie. |
19/05/2011 15:08 |
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Monte Stino
Il museo di Monre Stino con reperti delle due guerre.
Le due gallerie durante la guerra ospitavano dei piccoli medi calibri. |
27/05/2011 21:32 |
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Una delle rare foto del Forte Tagliata Revegler . |
03/06/2011 22:15 |
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Da “Una cronaca di guerra”, diario di Oswald Kaufmann, K.K. 50 Halbbrigade-Standschuetzen Baon – Bezau
1 novembre (1915)
Festa di Tutti i Santi.
L.M, io, B.F . e altri dobbiamo andare in perlustrazione in val Daone sul Monte Stabolone (2501 m.)
1-2 novembre
Stanchi morti abbiamo trovato rifugio nella neve sotto un abete. Al mattino presto siamo ripartiti e dopo mezzora siamo arrivati alla meta.
Gli italiani erano ad un tiro di schioppo da noi!
Una volta è toccato a noi scappare , una volta agli italiani
10 novembre
Dalla nostra perlustrazione esplorativa siamo ritornato alla base sani e salvi.
Qui, a malga Stabolone, ho trovato una lettera che mi diceva che mio cugino era caduto nella battaglia di Som Pauses, Sudtyrol
19 novembre
Io, L.M. e il nostro W. siamo scesi a Daone per comprar qualcosa .
Il posto non era per niente male.
Presi la decisione di non tornare più sulla nostra posizione di Malga Stabolone . non mi piaceva lassù. Eravamo acquartierati in una stalla fredda e piena di spifferi
Dovevamo alzarci 3-4 volte per notte per riscaldarci al focolare in cucina dove facevamo asciugare i nostri poveri stracci bagnati per la neve che entrava dalle fessure
Mentre scendevamo sono fortunatamente caduto e mi sono procurato uno stiramento al piede.
Sono dovuto rimanere 3 giorni a Daone , poi in infermeria a Roncone dopo essere fuggito dalla baracca colpita dalle fucilate degli italiani.
Poi sono stato cacciato dall’ospedale e sono ritornato alla mia vecchia postazione, Forte Larino.
Sono rimasto qui, in questo posto tranquillo, fino al 6 gennaio 1916.
Ho festeggiato il Natale al Forte Larino vicino ad un bell’abete era il mio primo Natale in guerra e speravo anche l’ultimo.
Con l’Oberjager G.J. di Bezau ho cantato lo Stille Nacht [Modificato da Enzo1966 03/06/2011 22:15] |
04/06/2011 14:59 |
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Il 305 di Storo .
Racconta Don Primo Discacciati:
11 novembre 1915 ;arrivano i 280
13 nov. ;puntellano i ponti per il passaggio del 305.
18 nov. ;arrivano rinforzi e batteria di ogni calibro,si aspetta un 305.
24 nov. ; I 280 sono pronti ad aprire il fuoco,il 305 pure.Cosa si attende?
28 nov. ;I cannoni tacciono e l'avanzata non avanza !!
E l'artigliere Suckert :
7 dicembre ;E' iniziata l'azione demolitrice del forte Cariola da parte dei nostri 280 e 305.
I proiettili diretti al forte ci passavano sopra il capo con un rumore uguale a quello del tram elettrico.La nostra batteria ha il compito di battere tutta la spianata del forte a shrapnels,per impedire agli au. di riparare i danni causati dai grossi calibri.
Infatti appena queste tacciono ,iniziamo noi.
Il Francese
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05/06/2011 21:52 |
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Devo smentire un mio post precedente.
Infatti ho trovato l'unico altro forte costruito come il Valledrane e cioe' con il blocco batteria a livelli diversi,con due cannoni per ogni gradone per un totale di sei pezzi .
E' il forte di Corno D'Aola,come si vede bene nella foto Au.
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21/06/2011 21:46 |
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Messa presso la caserma del 78° Regg. della brigata Toscana vicino al passo del Maniva. |
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