PERCHÈ USCIRE DALLA CHIESA!!!

Tutto il contenuto di questo forum era ovviamente oggetto della mia precedente credenza cieca nella bibbia e frutto della fede in Dio.
Ora mi ritengo AGNOSTICO e personalmente, non m'interessa assolutamente più nulla di TUTTO l'argomento RELIGIOSO in generale,
avendo capito che è tutto frutto dell'uomo, bibbia compresa e che Dio non centra nulla con essa, ma ancor meno, anzi,
sopprattutto con la CHIESA CATTOLICA!!

Per questo motivo, lascio detto forum in sola lettura tranne le tre cartelle:

MESSAGGI, ANNUNCI e RIFLESSIONI PROFONDE dove anche gli anonimi possono accedere.

Chi vuol conoscere le motivazioni che mi hanno indotto a tale scelta,
può farlo andando a curiosare cliccando il link in rosso quì sotto:


FALSE VERITÀ


SE QUALCUNO AVESSE BISOGNO DI COMUNICARE CON ME:

sonnyp@email.it

Shalom.
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Stampa | Notifica email    
Autore

AVETE LETTO QUESTO INTERESSANTE ARTICOLO?

Ultimo Aggiornamento: 04/04/2011 07:54
29/03/2011 19:22
Post: 2.110
Post: 311
Registrato il: 08/05/2009
Registrato il: 15/09/2009
Città: CASTEGNATO
Età: 59
Sesso: Maschile
Utente Veteran
OFFLINE

Sul numero di venerdi scorso del: "fatto quotidiano" è stato pubblicato un interessante articolo in riferimento al nuovo libro su Gesù di Benedetto XVI, posto di seguito l'inizio del medesimo, cosa ne pensate?




Gesù non era cristiano.Era un ebreo osservante, che mai avrebbe immaginato di dar vita a una nuova religione e meno che mai di fondare una “Chiesa”. Non si è mai sognato di proclamarsi il Messia, e se qualcuno degli apostoli ha ipotizzato che fosse “Cr isto”, lo ha fulminato di anatema. All’idea di essere considerato addirittura “Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre”, secondo il “C re d o ” di Nicea, sarebbe stato preso da indicibile orrore . Gesù era un profeta ebreo itinerante, esorcista e guaritore,che annunciava ’“euangelion ” apocalittico
del “Regno” incombente per intervento divino. Ha predicato quasi esclusivamente in Galilea, per pochi mesi se stiamo ai tre sinottici, al culmine dei quali, recatosi a Gerusalemme, avendo provocato qualche disordine, viene condannato alla crocifissione per sedizione. Storicamente, una figura di minore importanza rispetto a Giovanni che battezzava sulle rive del Giordano, e ad altri predicatori apocalittici del suo tempo. Come ha scritto il maggior biblista cattolico italiano del dopoguerra “la vicenda di Gesù, al di fuori di quanti a lui si richiamano, è stata, in realtà, di poca o nessuna rilevanza politica e religiosa: una delle non poche presenze scomode in una regione periferica dell’impero romano, messe prontamente a tacere in modo violento dall’autorità romana del posto con la collaborazione, più o meno decisiva, di capi giudaici”
[Giuseppe Barbaglio, Gesù ebreo di Galilea, Bologna 2002, p.39].

31/03/2011 18:39
Post: 2.110
Post: 311
Registrato il: 08/05/2009
Registrato il: 15/09/2009
Città: CASTEGNATO
Età: 59
Sesso: Maschile
Utente Veteran
OFFLINE
Questa è la seconda parte dell'articolo.

IL GESÙ DI CUI parla Joseph Ratzinger nel suo libro appena uscito (Gesù di Nazaret – Dall’ingresso in Gerusalemme fino alla risurrezione, che segue il primo volume pubblicato nel 2007) non è invece Gesù,
bensì il Cristo dogmatizzato dai Concili di Nicea (325) e Calcedonia (451), dominati e decisi dagli imperatori di Roma, che con il Gesù della storia nulla ha a che fare e anzi contraddice e nega sotto ogni aspetto essenziale. Nulla di scandaloso, sia chiaro, se un Papa di Santa Romana Chiesa si mette a fare opera di teologia o di devozione intorno alla figura del Cristo. In fondo è il suo mestiere. Ma Joseph Ratzinger pretende di fare anche lo storico, di “giungere anche alla certezza della figura veramente storica di Gesù” (p. 9), perché “non possiamo dispensarci dall’affrontare la questione della reale storicità degli avvenimenti essenziali. Il messaggio neotestamentario non è soltanto un’idea; per esso è determinante proprio l’essere accaduto nella storia reale di questo mondo” (p. 119). Spiace dirlo, ma per tener fede alla spericolata pretesa di dimostrare la continuità tra Gesù di Galilea e il Cristo di Nicea, il professor Joseph Ratzinger è costretto a prodursi in quelle che sotto il profilo storico sono vere e proprie falsità, talvolta incredibilmente smaccate. Dato il poco spazio
potrò esaminarne solo un paio. Il Papa sostiene che le primissime comunità che si formano intorno alla fede che Gesù sia risorto, malgrado “tutte le discussioni difficili su ciò che dei costumi giudaici avrebbe dovuto essere conservato e dichiarato obbligatorio anche per i pagani” (sta facendo riferimento alla durissima controversia che contrappone Paolo a Pietro), su un punto sono unanimi: “con la croce di Cristo l’epoca dei sacrifici era giunto al termine” (p. 58). La cosa gli sta particolarmente a cuore e vi insiste più volte: “tanto più sorprendente è il fatto che su una cosa come si è detto – ci fosse concordia fin dall’inizio: i sacrifici del tempio – il centro cultuale della Torà – erano superati” (p. 257). Questa affermazione è incontrovertibilmente falsa. Prendiamo gli “Atti degli apostoli” 24, 17: “ora, dopo molti anni, sono venuto a portare elemosine al mio popolo e per offrire sacrifici”. PER OFFRIRE SACRIFICI. Chi parla è l’aposto lo Paolo, a Cesarea, dove è stato portato prigioniero per essere interrogato personalmente dal governatore Felice. Del resto, non potrebbe che essere così. L’offerta di sacrifici è il cuore della pratica religiosa ebraica, almeno quanto le preghiere. Per questo da tutta la Palestina e anche dalla diaspora – af frontando i rischi di lunghi viaggi – si viene in pellegrinaggio a Gerusalemme: il Tempio è il luogo per eccellenza dei sacrifici. Scannare e bruciare gli animali costituisce “il tratto più importante della vita liturgica del Tempio”, anche perché il sacrificio è cruciale come offerta di purificazione di peccati e colpe (voce Sacrifices and offer ings in Eerdmans, Dictiona - ry of the Bible, forse il più accreditato su scala internazionale). Del resto gli “Atti” (che poi sono la seconda parte del vangelo di Luca) avevano riferito che “anche un gran numero di sacerdoti aderiva alla fede” (6,7), e la funzione peculiare del sacerdote è proprio quello di sgozzare e bruciare gli animali sull’altare .
01/04/2011 19:14
Post: 2.110
Post: 311
Registrato il: 08/05/2009
Registrato il: 15/09/2009
Città: CASTEGNATO
Età: 59
Sesso: Maschile
Utente Veteran
OFFLINE
terza parte......



ALTRETTANTO sconcertante il rifiuto di Ratzinger (in quanto storico) di prendere atto che la prima generazione dei “cr istiani” aspettava il compiersi dei tempi e l’avvento apocalittico del Regno nel corso della sua stessa esistenza. Anche qui la testimonianza di Paolo è di cristallina evidenza. Nella prima lettera ai Tessalonicesi, il testo più antico del Nuovo Testamento (probabilmente del 49) scrive: “Noi che viviamo e saremo ancora in vita per la venuta del Signore” (4,15), segue la descrizione di quanto avverrà, voce di arcangelo, squillare della tromba di Dio, il Signore che discende dal cielo, e la sequenza delle risurrezioni e del rapimento comune dei fedeli tra le nuvole.
Il vangelo di Marco, che è scritto a distanza di una generazione (circa il 70, quasi certamente subito dopo la distruzione del Tempio ad opera di Tito) tramanda la stessa convinzione già annunciata da Gesù: “In verità vi dico, non passerà questa generazione prima che tutte queste cose siano avvenute (13,30). Tralascio le ulteriori testimonianze presenti in Paolo. La definitiva prova “a contrario” è data dalla seconda lettera ai Tessalonicesi, che smentirebbe la prima perché invita a:
“non lasciarvi così facilmente confondere e turbare... da qualche lettera fatta passare come nostra, quasi che il giorno del Signore sia imminente” (2,2). Ma mentre 1 Tessalonicesi costituisce la prima
delle sette lettere certamente autentiche, 2 Tessalonicesi costituisce una delle “pseudoepigrafiche ”, scritte da esponenti paolini della successiva generazione, quando le comunità devono costruirsi
una giustificazione teologica per la Parusia che tarda a venire .
03/04/2011 16:35
Post: 2.110
Post: 311
Registrato il: 08/05/2009
Registrato il: 15/09/2009
Città: CASTEGNATO
Età: 59
Sesso: Maschile
Utente Veteran
OFFLINE
Va be, viste le continue pressanti richieste e l'interesse suscitato, posterò pure la quarta ed ultima parte dell'articolo, potete ora dire il vostro parere in merito.


SI POTREBBEcontinuare a lungo, purtroppo, tali e tante sono le acrobazie interpretative con cui Ratzinger cerca di neutralizzare due secoli e passa di ricerca storiografica che sulla incompatibilità tra Gesù di Galilea e il Cristo di Nicea hanno condotto ormai a risultati acquisiti. Le aspre divisioni che ancora sussistono tra chi vede Gesù come uno “zelota” rivoluzionario oppure, sul versante
opposto, come un semplice maestro di saggezza, e tutta la gamma delle posizioni intermedie che comunque contrastano con il “mainstream ” del Gesù predicatore e guaritore di un incombente “fine dei tempi”, non mettono mai in discussione, infatti, ciò che è acquisizione comune: Gesù non si proclamò mai Figlio di Dio nel senso della “Seconda Persona”, non fondò nessuna
Chiesa (ne nacquero moltissime, ciascuna con il suo “vangelo ” spesso incompatibile con quelli concorrenti, e la tradizione che per prima scolorì fu proprio quella della comunità originaria di Gerusalemme –che sopravvive forse nella “eresia ” degli ebioniti – il cui capo del resto era il fratello
di Gesù, Giacomo, e non Pietro), i racconti delle “apparizioni” per provare la risurrezione “differiscono sotto ogni profilo” e “sono impossibili da conciliare” (Bart D. Ehrman).
La risurrezione ovviamente è l’evento capitale. Ratzinger riconosce che “nessuno aveva pensato ad un Messia crocefisso. Ora il ‘fatto ’ era lì, e in base a tale fatto occorreva leggere la Scrittura in modo nuovo ” (p. 273). Ma il “fatto ” è la morte sulla croce. Della “r isurrezione” abbiamo invece
solo la testimonianza di come nel tempo (i vangeli sono redatti tra il 70 e il 110) si siano stratificate incompatibili “narrazioni”su come apostoli e discepoli elaborarono il “lutto”: si aspettavano il Regno,
arriva la morte più infamante, fuggono (nessuno di loro è presente sul Golgota), poi qualcuno (Pietro, carico di sensi di colpa per averlo rinnegato? Una delle donne?) si convince di averlo “visto”,
in un viandante, un giardiniere, o attraverso una apparizione di tipo mistico. E nelle Scritture cercano nuove interpretazioni che “prefigurino” gli eventi che hanno elaborato. Questo per quanto riguarda la storia. Altra cosa è la fede, ovviamente. Ratzinger pretende invece l’impossibile, l’accer tamento storico del “credo quia absurdum” (così, con orgoglio, proclamano i primi secoli di cristianesimo) o addirittura la ricerca storica come ancella del dogmatismo teologico.
04/04/2011 07:54
Post: 8.977
Post: 3.691
Registrato il: 07/07/2004
Registrato il: 31/10/2004
Città: CASTELVETRANO
Età: 67
Sesso: Maschile
Utente Master
OFFLINE
Caro Flabot.....
A volte non è che uno non abbia niente da dire.... è che semplicemente se chiedi all'oste se il suo vino è buono, cosa vuoi che ti risponda?

Per mia esperienza personale, ho visto che quando cerchi di confutare, oppure semplicemente di far ragionare che anche le vedute cattoliche potrebbero essere manipolate esattamente come quelle geoviste, le persone si risentono quasi quasi tu ti divertissi a volerle ferire o offendere. Poichè questo non è il mio obiettivo, cerco di astenermi dall'aggiungere ciò che hai gia ampiamente reso disponibile. A buon intenditor...... poche parole no?


Grazie per la tua esposizione molto interessante. Shalom caro.....




Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
 | 
Rispondi

Feed | Forum | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 04:23. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com