So che alcune di voi conoscono o hanno letto un libro di Pestalozza con questo titolo, ma mi piacerebbe approfondire e definire questo archetipo meraviglioso e le sue implicazioni.
A tutte le Dee antiche è associata un pianta, un fiore, un'erba o un albero. Spesso più di uno. Molte volte queste sono quasi sostituibili alla Dea stessa; per fare un esempio: dove c'è la Rosa, lì c'è Afrodite/Venere. Le Dee in questo caso sono anche lo Spirito profondo di quel tipo di vegetale: Afrodite è lo Spirito della Rosa, la sua essenza; e la Rosa è l'Afrodite vegetale.
Mi sembra rilevante che spesso alle diverse Divinità si offrissero proprio le piante che erano loro sacre, in ghirlande, come rappresentazioni in terracotta o mescolate all'incenso ecc. in un circolo di dare ed avere: ricevo la Bellezza della Rosa e la dono di nuovo a chi me l'ha donata, che ancora me la donerà in un nuovo maggio.
Ma spesso le Dee incarnavano una pluralità di piante, tanto che potevano magari essere rappresentate da veri e propri giardini, composti dagli alberi e dai fiori a loro più affini, ed in effetti è usanza antichissima, ad esempio nella civiltà minoica-micenea-greca (ma non solo) di dedicare giardini e boschetti sacri agli Dei, spesso in prossimità dei loro templi. Questo rimanda alla nostra amata Natura come Dea, sua manifestazione materiale, e quindi suo Corpo.
Ed in molti antichi testi le parti del corpo della Donna sono descritte utilizzando paragoni e metafore prese dal mondo vegetale (e animale), cito qui per tutti qualche brano del
Cantico dei Cantici (sì lo so, sono fissata ma questo canto mi piace tantissimo
):
I tuoi capelli sono come un gregge di capre,
sospese ai fianchi di Galaad.
I tuoi denti sono come un branco di pecore,
che tornano dal lavatoio;
tutte hanno dei gemelli,
non ce n'è una che sia sterile;
le tue gote, dietro il tuo velo,
sono come un pezzo di melagrana.
(...) Quanto sei bella, quanto sei piacevole,
amore mio, in mezzo alle delizie!
La tua statura è simile alla palma,
le tue mammelle a grappoli d'uva.
Ho detto: «Io salirò sulla palma
e mi appiglierò ai suoi rami».
Siano le tue mammelle come grappoli di vite,
il profumo del tuo fiato, come quello delle mele,
e la tua bocca come un vino generoso...
Ma forse non bisogna vedere la Dea come una cosa irraggiungibile, possiamo pensare che una sua parte giace sepolta nel nostro intimo, e forse per riportarla alla luce può essere utile farsi Donne Giardino. E se da una parte questo potrebbe essere un processo interiore di rimozione di e ripulitura di sovrastrutture, come in un Giardino abbandonato e soffocato dall'asfalto e dalla spazzatura, dall'altra si potrebbe forse fare anche attraverso l'utilizzo e la conoscenza materiale di quelle erbe e di quegli alberi che rappresentavano gli Dei.
Ovviamente ci saranno piante che sentiamo più affini, così come ci sono alcune Divinità, con i loro simboli, i loro miti e le loro caratteristiche che ci "piacciono" di più. Quindi per fare un esempio, io sono negli ultimi anni portata sempre più verso il dolce archetipo della Dea dell'Amore, e quindi forse mi sarà più facile comprendere ed avvicinare le piante sacre a Afrodite, Venere, Freyja, Ishtar ( e, guarda caso, alcune ce le hanno in comune
) e conoscendo queste magari potrei intuire nuove cose sulle Dee.
Forse non è del tutto semplice vanità o materialità usare gli oli essenziali, le "essenze" delle piante, appunto, o le foglie, il miele, il latte, le farine o tutti gli altri doni naturali nelle varie preparazioni (oleoliti, impacchi, maschere, detergenti ecc. ecc). Farsi belle con questi elementi naturali potrebbe avere valore simbolico profondo, se lo facessimo con questo determinato intento, rendendoci Belle della Bellezza della Natura, oltre che idealmente più vicine alle donne dei tempi antichi che sicuramente non conoscevano ne forse avrebbero gradito materiali di sintesi, morti e senz'"anima". Per rimanere sempre sullo stesso esempio: usando l'essenza di Rosa, usando i suoi petali, conoscendola, amandola, e perché no mangiandola (insalata di fiori
) forse diventerei anche io un po' Rosa, e quindi un po' Afrodite e un po' più vicina alla Natura, e naturale io stessa, riscoprendo a poco a poco la Divinità in me, che come già detto in questi anni mi si presenta attraverso la Via di Afrodite.
Mi vengono in mente qui le compagne di Saffo, ed il loro rendersi belle, insieme alla bella discussione che abbiamo già fatto a riguardo
, e vorrei ricordare anche qui che per gli antichi il Bello e il Buono (kalos e agathos) nel senso di vicinanza alla Virtù (Aretè) per essere al loro meglio dovevano essere collegati (kagathos e non ridete per la pronuncia
, è il concetto che conta!).
Mi rendo conto che forse ho un po' sconfinato dal tema centrale che è l'archetipo della Donna-Giardino, ma questo sono considerazioni che mi stanno molto a cuore e mi piacerebbe sapere cosa ne pensate voi belle donnine. Al massimo, a seconda del risvolto che prende, si può spostare la discussione in una sezione più adatta...
E scusate il continuo riferimento Afrodite-Rosa, ma era quello che mi risultava più chiaro intuire e spiegare
[Modificato da Elke 24/03/2011 19:42]
Omnia vincit amor et nos cedamus amori.
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