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. Colpe e Condanne . (ok)

Ultimo Aggiornamento: 03/05/2011 14:27
20/03/2011 10:41
 
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Riassunto: Spinta dalla curiosità, Murhiel si inoltra nel Bosco Oscuro, dove incontra il Tatuato. Questi le intima di andarsene e lei, poichè non vuole ammettere d'essersi persa, si lascia muovere dall'orgoglio sfidando a più riprese la pazienza già limitata del mannaro. Questi alla fine crede di averla sopraffatta, ma lei gli sputa in faccia e Azarim la scaraventa a terra facendole perdere i sensi. Manca poco al calare della notte e Murhiel si sveglia dopo pochi minuti, appena in tempo per allontanarsi dal luogo dove, a breve, avverrà la trasformazione della bestia che nel frattempo è andata via, non prima di averle restituito il favore di saliva.

Commento: Mi sono divertita, grazie Aza.

Motivo Asterischi: Gli asterischi non so se siano necessari, ma per non sbagliare lascio che a deciderlo sia un master. Murhiel viene scaraventata a terra con abbastanza forza da perdere i sensi, quindi non so se sia opportuna una perdita di punti salute. Ad ogni modo l'ho fatta andar via dolorante e barcollante.


Ssh.



Cosa hai fatto?


20/03/2011 10:43
 
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MURHIEL{ Limite Bosco } x { Si è spinta troppo oltre. Come al solito ha varcato confini non consentiti ed ora, sciatta principessa di qualche racconto poco romantico, si trova a vagare fra i rami asciutti di questi alberi spogli. S’era promessa di restare nel limitar del bosco. Ma s’era promessa anche di vendere cara la pelle, e di certo non è quello il modo migliore. Probabilmente era un marinaio, in un’altra vita. Così cammina, silenziosa e con i piedi fasciati da calzature abbastanza anonime. Sulle spalle un mantello scuro, sulle ossa, che sporgono come quelle di un pollo, un abito bianco. Si, perché lei è una Padrona. Padrona di una Schiava. Certo, la schiava è sempre lei, ma questi sono dettagli. Così come è un semplice dettaglio la lama che le pende al fianco sinistro. Gli occhi, polle d’acqua stagnante, si muovono alla ricerca di qualcosa di interessante. Qualcosa che giustifichi la sua presenza li. Qualcosa che esuli da motivazioni cliniche di instabilità mentale }


AZARIM || Da qualche parte nel Folto | °°Homid°° || Dorme. Che altro potrebbe fare dopo una notte passata a scorrazzare fra tronchi marcescenti immersi in quella foschia densa, dopo aver spremuto fino all'ultima energia quel corpo che la Madre Bianca gli concede durante i tre giorni di plenilunio, dopo essersi rimepito fauci e stomaco di qualunque cosa gli sia riuscito di afferrare in quella delirante notte di ferocia. Dorme. Dopo aver seminato terrore e sangue, ora il Tatuato dorme raccolto in una posizione decisamente non minacciosa, le ginocchia fasciate di quel che resta delle sue braghe sono tenute dalle braccia, vicine al petto nudo, coperto di disegni e cicatrici. Attorno a lui, felci e arbusti nemmeno degni di al nome nascondono in parte il fisico asciutto del Sanguemisto, vicino a riprendere i sensi ma non ancora abbastanza da potersi dire sveglio.



MURHIEL{ Limite Bosco } x { Non ci sono briciole di pane per impedire alla via d’essere perduta. Non ci sono matrigne a cui dare la colpa. Non ci sono fratelli da rincorrere o case della nonna da raggiungere. Niente di tutto ciò. C’è solo un passato fatto di cose che non sono state insegnate, niente da cui essere messi in guardia, niente che possa istruire un normale senso d’allerta. Certo, non ti avvisano nemmeno quando sta per calare la frusta, però il suo sibilo nell’aria lo senti. E senti i passi biascicati dell’inserviente o del prete che entra nella stanza, silenzioso e avvinto dalle ombre della notte. E senti le sue mani dappertutto. Senti il suo respiro ansimante. Di conseguenza non ti insegnano a muoverti in un bosco. Non t’insegnano nemmeno cosa è un bosco. Forse è per questo che la donna non si preoccupa di segnare in qualche modo la strada presa, lasciandosi spingere ancora più avanti da quel senso di curiosità ch’è prettamente femminile. Avanza, lenta e circospetta, ma avanza. Penetrando nel folto con la stessa insistenza e la stessa stupidità di un verme nella mela. }


AZARIM || Da qualche parte nel Folto | °° Homid°° || Non è alla maniera dolce e ovattata in cui svegliano i personaggi delle fiabe, che riprende coscienza di sè il Mannaro. I suoi sensi tornano a parlargli tutto in un istante e tutti contemporaneamente, il naso si riempie del fetore del bosco, le palpebre si alzano di scatto mentre alle pupille non resta che dilatarsi a dismisura alla ricerca della poca luce a disposizione, le braccia stringono ancor di più le ginocchia al petto facendone scricchiolare sinistramente le articolazioni, prima di abbandonarle al loro destino che sarà quello di distendersi in uno spasmo, graffiandosi e graffiando il sottobosco a sua volta. Il collo scatta rapidamente da un lato all'altro chiedendo spasmodicamente a quello sguardo dorato di trovare qualcosa di familiare intorno, invano... e non è forse un rumore di passi quello che raggiunge le sue orecchie appuntite, ancora ferite dagli orecchini che han morso le carni del Lycan? Cercherebbe di restare immobile, evitando di aggiungere altro rumore a quello che già sicuramente avrà fatto svegliandosi.



MURHIEL{ Limite Bosco > Folto } x { Perduta. La via è perduta. Ed ecco che si smarrisce in un luogo del tutto simile alla sua cella al Bon Coeur. Umidità, freddo, ambiente arido di tutto ciò che può placare l’isterìa, buio, schifezze sparse per il suolo che si scontrano con i suoi piedi, inzozzando le scarpe. I sensi sono tesi come quelli di un gatto, le mani vanno anche alle tempie per seguirne il profilo, così da portare i capelli dietro le orecchie in modo da non ostacolare la percezione di qualsiasi suono. O almeno è questa l’illusione che si crea, e certamente la metà dei rumori che sente è inventata dalla paura. Ma questa non sembra bastare a farle girare i tacchi, anzi. Così procede, fermandosi improvvisamente nel sentire poco distante da lei uno scricchiolio sinistro e qualcosa che si muove contro il suolo. È questione di attimi, e già il cuore si precipita verso la fuga, sbattendo violentemente contro le costole. Deglutisce la saliva che si è coagulata sulla lingua per metterla in difficoltà, respirando veloce come un topo in trappola. Chi dei due si nasconde? Chi dei due ha più paura? }



AZARIM || Folto | °°Homid°° || Ancora qualche suono di passi, poi più nulla. Anche nel petto del Tatuato il cuore sembra stia seguendo un ritmo tutto suo... ma l'arroganza di Azarim darà ovviamente la colpa a quel brusco risveglio; e quando l'arroganza è il pane quotidiano di un uomo - sia esso tale, o mezzelfo, o figlio della Luna - allora capita anche che diventi quello il timone delle sue azioni. Ha mai temuto qualcuno, il Sanguemisto? Ha forse mai indietreggiato, anche quando la ragione glielo avrebbe dovuto consigliare con forza? La risposta sta tutta nel cambio di sguardo del Mannaro, in quell'espressione che passa da spaurita a decisa e nelle mani ancora sporche di terriccio e sangue che vanno a posarsi a terra per aiutarlo a rialzarsi, non tanto da mostrarsi completamente in piedi, ma aabbastanza da poter osservare chi giunge da dietro la linea delle felci e dei cespugli. Così accuattandosi nella boscaglia, Azarim farà di certo altro rumore... ma almeno saprà con cosa dovrà confrontarsi a breve. Dove si trovi e soprattutto Come sia finito lì, è un problema che è appena stato posticipato...


MURHIEL{ Folto } x { Come in tutte le storie che si rispettino, anche qua ci sono una preda ed un predatore. Ma se ci sarà anche il lieto fine, questo è da stabilire. La donna chiude gli occhi, e la padrona intima alla serva di calmarsi. Dopo probabilmente faranno i contri. Ma ora bisogna trovare un contegno, e le ciglia tornano alte restituendo allo sguardo quella penombra posticcia, appesa come cadavere ai rami inutili di quei tronchi neri. Ancora altri rumori, simili a quelli di un animale che si muove. Il petto incamera aria, la trattiene e poi la libera e con essa tenta di lasciarsi sfuggire anche la paura. Dire che è coraggiosa sarebbe senz’altro più poetico, ma è qualcosa di molto meno nobile quello che la spinge ad avanzare verso il punto da cui provenivano i rumori. Supera una barriera di alberi portando la mano destra a muoverne verso l’alto un ramo sottile. Il corpo si mette di profilo e le gambe agevolano il passaggio. C’è un piccolo spiazzo davanti a lei, un odore strano. Selvatico. Primitivo. Abbandona l’intrico di fusti e il ramo che ancora allontanava con la mano. Questo le carezza il viso con la stessa delicatezza di Padre Gorlois, e un piccolo graffio le decora lo zigomo. }



AZARIM || Folto | °°Homid°° || Osserva la piccola radura vuota davanti a sè, gli occhi dorati di quel che fu un mezzelfo già puntano sulle fronde in movimento proprio dall'altro lato di quello spiazzo. Si direbbe quasi che il Tatuato abbia ancora nel sangue una parte dell'adrenalina della caccia... ma è fantasia. Follia forse; se davvero la Bestia fosse lì, non starebbe attendendo e studiando: starebbe divorando. Invece il Mannaro non ha artigli e zanne ancora, non ha fiuto per percepire l'odore di sangue che si affaccia sul viso della giovane che sbuca sulla radura, non ha la Fame ad attanagliare le sue viscere. Si risolleva, ora completamente mostrando il petto nudo su cui sangue, terra, tatuaggi e cicatrici si mescolano in un arazzo mal concepito e realizzato ancora peggio. L'orlo delle braghe è basso, lasciando scoperto il profilo della anche, il tessuto strappato in più punti e intriso di qualcosa di scuro e denso. I muscoli di quello che somiglia a un mezzelfo per qualche ora ancora, sono tutti in mostra e pulsano di vita assieme ad un'ampia cassa toracica al di sopra della quale, un viso affilato e ugualmente coperto di Tatuaggi resta fiero e minaccioso a guardare l'intrusa. Due occhi gialli come gioielli caduti nel fango, fissano senza posa la ragazza. Dalle labbra scure e spaccate in più punti, nessuna parola.



MURHIEL{ Folto } x { Visto? Hai immaginato tutto, sciocca. Adesso va via di li, non c’è niente per te. E sta per seguire la voce della padrona, la voce della coscienza, la voce di tutte quelle cose che vengono solitamente riassunte in “spirito di sopravvivenza”, quando qualcosa si muove nei cespugli davanti a lei. È evidente che quella spada rappresenta ancora un ornamento, visto e considerato che la mano destra si porta a bloccare un grido sulle labbra, invece che sull’elsa. Il cuore sta quasi per otturarle le vie respiratorie, lo sguardo è fisso su quel movimento terribile. Eppure non balza in avanti una bestia a fauci scoperte, no. È un uomo mezzo nudo quello che si solleva con calma, mostrandosi in tutta la sua imponente lordura. La mano che s’era aggrappata alla bocca, ora cala quel tanto che basta a scoprirle le labbra. Sono schiuse, in un’espressione a metà fra la sorpresa ed il sollievo. Lo guarda senza pudore per un tempo indefinibile, ed anche il cuore trova la pace. Ma c’è qualcosa negli occhi della serva, che parla per entrambi. Prima il suo sguardo è quasi apatico, distante, freddo. Poi piano piano si spegne, sgonfiandosi in un’occhiata vacua, triste, ed infine vicina, terribilmente, al pianto. È uno sguardo che soffre, non che teme. E potrà vederlo bene Azarim, che forse vi potrebbe leggere parte di se stesso, in quegli occhi. }




AZARIM || Folto | °°Homid°° || La ragazza non indietreggia, nè sembra mostrare particolare timore nei confronti del Sanguemisto, ma di certo questo non sorprenderà Azarim, per nulla conscio del proprio aspetto. Quei lunghi istanti di stasi, che potrebbero rappresentare la quiete prima della tempesta, sono in realtà ciò di cui ha bisogno la mente del Tatuato per fare il punto della situazione. Non resta ad osservare la ragazza, ma al contrario sposta il capo da un lato e dall'altro in un'esplicito gesto che sa di ricerca di qualcosa. Vuole capire dove si trovi, anche se qualcosa inizia a farsi strada sotto quel capo glabro e lucido. Di nuovo il bosco, come è già successo... solo che questa volta sa il perchè si sia risvegliato lì, anzichè alla sua stanza alla Bettola. ''Via.'' Intima con voce grave e tono fermo, pur senza alzare la voce. ''Via di qui.'' Insiste, tornando solo ora con lo sguardo sulla govane. Non ha particolarmente a cuore le sorti del'incauta fanciulla e forse gli farebbe anche comodo trattenerla quanto basta per aspettare l'arrivo della Luna... ma sono ragionamenti da Bestia e ancora non è giunto il loro momento. Semplicemente, non vuole intorno nessuno. Come sempre.



MURHIEL{ Folto } x { Silenzio. Ancora tace la serva mentre guarda l’uomo, o il mezzo uomo, che ha davanti. Le soppracciglia cercano di congiungersi l’una all’altra, mentre la fronte di corruga in quella tipica espressione che precede il pianto. Gli occhi si riempiono di acqua, eppure non ci sono singhiozzi a scuoterla per permettere la discesa di quei rivoli salati. Sfuggono così con umiltà due lacrime, una per occhio. Silenziose solcano le guance. Piange. Piange per un perfetto sconosciuto. Eppure è così simile a lei, che i ricordi le sono crollati addosso come una rete d’agguato. Anche lei era vestita, quando lo era, di abiti logori. Anche lei si guardava attorno sperduta, per comprendere solo in ritardo. Anche lei aveva addosso sangue e altre cose non meglio identificabili. Non si asciuga le lacrime imbarazzata. Non segue il consiglio. O l’ordine. Si limita a guardarlo ancora, in silenzio, per poi domandargli a bassa voce, come fossero più vicini } Qual è la tua colpa? { perché una colpa la trovano sempre, per ridurti così } Quale, la tua condanna? { perché ce n’è sempre una da scontare. Perché tutto si riduce a questo, per chi cresce al Bon Coeur. In Colpe e Condanne }





AZARIM || Folto | °°Homid°° || Il capo del Tatuato si inclina di lato, come se il cambio di prospettiva potesse agevolare la comprensione di quel che farnetica la ragazza. Niente da fare, tutto rimane oscuro... anche facendo la stessa cosa dall'altro lato del collo. Un primo passo in avanti vien compiuto, ma è anche l'ultimo... presto la consapevolezza del terreno freddo e umido sotto i piedi nudi del Tatuato, ne blocca ogni altra movenza. ''Non mi hai sentito?'' domanda retorico, poggiando le mani sulle anche e allargando i gomiti all'esterno, spazientito. ''Via.. di... qui.'' Scandisce con lentezza, per poi aggiungere bruscamente un ''Adesso'', non appena si sarà reso conto di quante siano state le parole che ha pronunciato. La lingua passa d'istinto sul labbro rotto, strappandogli un leggero tremolìo degli zigomi per il bruciore e un rapido brivido lungo la schiena per il sapore del sangue. Altro non aggiunge, nè in risposta a domande che non ha compreso, nè in sostegno a quelle lacrime che il suo occhio dorato segue distrattamente cadere.



MURHIEL{ Folto } x { Compie un passo in avanti anche lei, ed anche lei dopo questo si arresta. La fronte torna ad aggrottarsi, ma stavolta l’espressione che si disegna sul suo viso è contrariata } E tu non mi hai sentito? { gli fa eco a sua volta, non ricevendo risposta alle domande poste. Ma lo accetta. Ognuno si tenga le sue colpe e le sue condanne, lei ha già le sue da sopportare } Di un po’ …chi credi di essere? { come uno specchio involontario, anche le sue mani vanno ad imitare quelle di lui, puntellandosi sui fianchi } Vattene tu! { certamente è la padrona quella che parla adesso, e certamente non è molto più furba della serva, visto che sta scacciando l’unico che potrebbe aiutarla a trovare la strada per tornare al borgo. Seguirebbe molto volentieri il suo ordine, infatti, se conoscesse il modo di farlo. Ma è orgogliosa, stupida ed orgogliosa, e si preoccupa di non lasciargli vincere questo sciocco battibecco territoriale }



AZARIM || Folto | °°Homid°° || Contraddire il Tatuato non è mai stata una buona idea. Farlo in un posto dove nessun altro può essere d'aiuto, è decisamente una pessima idea. Farlo poco dopo che si è svegliato nel Bosco, coperto di sangue e Fango è decisamente una follia. Azarim non attende oltre, incurante ora anche del suo essere scalzo prenderebbe ad avanzare verso la giovane, desideroso di coprire la distanza che li separa eppur per nulla intenzionato a farlo correndo. Con ampie falcate le si porterebbe d'innanzi, abbastanza da leccarle via il sangue dal graffio sulla guancia, se soltanto lo volesse. Lo sguardo resterebbe fisso negli occhi umidi della giovane, quasi volesse rubarle il coraggio appena mostrato, oppure abbeverarsi della follia appena sfoggiata: ''Ragazzina... sei nel posto sbagliato per usare quel tono e sei davanti alla persona sbagliata per usare un qualunque tono, quando non ti è rischiesto'' ad ogni parola, i lineamenti del Mezzo si distorcono, dando l'impressione che i tatuaggi che gli ricoprono il volto, abbiano vita propria, anche nella penombra del bosco. ''Vattene da qui, finchè il concetto dell'Andarsene resta legato al muovere le gambe da un posto all'altro...'' conclude. Un paio di ore più tardi e quei denti che vede davanti a sè, Murhiel- li sentirebbe nella carne.



MURHIEL{ Folto } x { Quando ti vedi venire incontro le persone più disparate, con le intenzioni più disparate, certamente perdi l’abitudine a scansarti. E che sia padre Gorlois col membro in mano, o un inserviente con in mano una frusta , un una suora con in mano l’acqua santa, o un genitore con in mano una catena, o uno sconosciuto con addosso tatuaggi e sporcizia, la differenza tende a divenire troppo poca perché suoni qualche provvidenziale campanello d’allarme. Lo attende, con le braccia che dai fianchi passano al petto, incrociandosi. Non si schioda. Lo guarda e sostiene quello sguardo, come conducente di una sfida mortale. E probabilmente, se lui potesse vedere oltre i vestiti, si renderebbe conto che ha più cicatrici lei di quanti tatuaggi ha lui. E forse allora comprenderebbe che ogni battaglia è già stata persa da questa donna e si sa, quando non si ha più nulla per cui combattere, la follia si sostituisce caritatevolmente alla lucidità, in modo da rendere più gai gli anni a venire. } Acqua e limone! { gli risponde, annuendo seria. }




AZARIM || Folto | °°Homid°° || C'è un attimo nel quale nonostante la poca luce, le iridi dorate del Mannaro sembrano assalire a sopraffare il nero delle pupille, mentre sgrana gli occhi e corruga la fronte all'udire la risposta della ragazza. Se le distanze non si fossero ancora colmate, farebbe in modo di rimediare... e mentre le braccia di Murhiel si incrociano davanti al petto, quelle di Azarim non resterebbero similmente inattive. Giunto a tiro, solleverebbe la destra verso il viso della malcapitata, cercando di afferrarlo nell'incavo del pollice, come volesse forzatamente farle spalancare la bocca premendo con le dita sporche sulle sue guance. Sarebbe una morsa ferma, granitica, decisa a non far divincolare la preda tanto facilmente e decisa soprattutto a non far uscire altre parole insensate da quelle labbra che hanno passato il limite da un pezzo. L'intero avambraccio del Tatuato si contrarrebbe, mettendo in mostra vene, nervi e muscoli, quasi avesse deciso di scaricare tutta la frustrazione per quel risveglio sulla mascella della ragazza || Combattimento Disarmato +2 ||. Con la differenza di altezza e la pressione che il Mannaro vorrebbe esercitare su di lei, non sarebbe strano se Murhiel fosse costretta a cercare il terreno con le punte dei piedi. Nuovamente, nulla esce dalle labbra del Sanguemisto... solo una smorfia feroce che non promette nulla di buono. Come se il suo gesto fosse fraintendibile...



MURHIEL{ Folto } x { C’è un vento infame in questo luogo. Si piega per i rami, ma non per le ossa. Va a congelarle sfidando la stoffa del mantello e di qualsiasi altra ne ostacoli la strada per la carne. E questa, si sa, è la prima a soccombere. Senza un motivo particolare, le analogie dell’Ispanico le tornano alla mente una dopo l’altra, galleggiandole davanti agli occhi come moniti inuditi…Burro la Carne, Pane i Muscoli. Buffo come fosse impaurita pocanzi, credendo di incontrare un animale. Ah, ma con gli uomini ha imparato a non avere paura. Non c’è niente che non le sia stato fatto, anche cose che, dicono, fanno più male della morte. Cosa potrebbe farle dunque lui, che lei non abbia già sopportato? Uomini e bestie, che poi sono la stessa cosa per lei, li conosce bene. Gli animali no, e quelli li teme. Ma uomini e bestie…La mano di lui sale al viso, le preme sulla mandibola quelle dita sudice facendole sentire conati familiari. Ma si trattiene, continuando a guardargli gli occhi. Sono occhi strani, ma non ci trova niente di spaventoso } Ggh. { un suono inarticolato esce dalle labbra che ora sporgono vicino all’incavo del pollice del mezzo. I piedi toccano terra a fatica e la spina dorsale pesa come non mai, ora che il corpo penzola dalla testa. Ed è allora che forse la serva e la padrona si dicono addio. Proprio nell’istante in cui lei accumula la saliva sulla lingua, per poi soffiarla con forza oltre il foro che è diventato la sua bocca fra le mani del Tatuato. E se la traiettoria dovesse essere corretta, allora il suo sputo lo colpirà in pieno viso. Ed è li, che la Serva e la Padrona chiudono gli occhi }



AZARIM || Folto | °°Homid°° || Resta ad osservarla, ancora dall'alto in basso e con il suo viso fermo nel palmo della mano. Stringe, se volesse forse potrebbe farle saltare qualche dente solo mettendo pressione nella presa, ma resta a godersi la scena in attesa di vedere quell'espressione che gli dice che la giovane ha imparato la lezione. Gli serve solo che se ne vada, in fondo... Ma su quel volto non compare nulla di simile, anzi le labbra si sporgono in avanti e lo sputo che ne fuoriesce è troppo vicino al bersaglio per mancarlo. Una sensazione calda e liquida carezza lo zigomo di Azarim, colando fino all'angolo della bocca dove ci sarà un sorriso ad attendere. Un sorriso divertito e soddisfatto, come se in un modo o nell'altro, il Tatuato avesse in fondo trovato quel che cercava. Inclina di nuovo il capo nel modo che Murhiel ha già visto, poi la mancina solleverebbe verso il petto della ragazza, cercando di afferrare il tessuto che la ricopre, di qualunque foggia esso sia. Se lo prendesse saldamente fra le dita, ruoterebbe il polso in modo che il dorso del pugno sia a contatto con il petto della donna; se cosi fosse, ora il Mannaro avrebbe due solidi appigli sui quali esercitare la propria forza. Sferzerebbe i muscoli e i nervi delle braccia come cavalli da tiro, cercando di sollevare di qualche spanna la ragazza, fino a che il braccio destro non sarà completamente disteso ||Combattimento Disarmato +2||. Da qui, prima inarcando la schiena e distendendo le gambe, poi invece piegandola in avanti e ammortizzando il gesto con le ginocchia, cercherebbe di scaraventare a terra quel fagotto di carne e follia, compiendo con entrambe le braccia un arco verso il terreno coperto di foschia ed effluvi malefici. Il tentativo è quello di farle sbattere con violenza la schiena a terra, lasciando la presa di entrambe le mani solo quando il sottobosco sarà ormai vicino, sperando che il contraccolpo su quel collo fragile e delicato sia sufficiente da farle battere la nuca sul duro, la foga del gesto e la forza sprigionata forse sufficienti a farle perdere i sensi. Se avrà fortuna, solo per qualche minuto... se avrà fortuna la Bestia, almeno fino al calar della Luna. Ma non è questo affare che riguardi il Tatuato, naturalmente... ||Potenza +2||



MURHIEL{ Folto } x { Già che ha firmato la propria condanna, sarebbe nobile morire ad occhi chiusi, come si conviene a chi viene punito. Ma no, non si concede nemmeno quell’ultimo lusso, continuando a guardarlo dritto negli occhi. Sente qualcosa afferrarle la veste e premere contro il petto. Non aveva mai sentito le proprie costole in modo così lontano, come fossero già polvere. Poi il terreno compare del tutto e i piedi pendono come stracci appesi ad asciugare. Non può più guardarlo negli occhi. È più in alto di lui e da come la tiene il viso è costretto a guardare in alto. Non chiude gli occhi nemmeno adesso. Lascia che siano dei rami secchi le ultime cose in grado di muoversi a cui dedicare la propria attenzione. Ma considerando il fatto che i rami non si muovono, non così, è evidente che è lei quella che oscilla. Prima indietro, come una molla che viene caricata, poi in avanti, con una velocità preoccupante. Non grida, ma un gemito precede la caduta ormai imminente. Non è mai stata libera come ora, in volo verso qualcosa. E poco importa cosa sia ciò che l’accoglierà, perché tutto vale questo momento. Poi un tonfo sordo e l’immagine di una rondine morta è l’ultima cosa che riesce a vedere. Forse un’altra come lei sarebbe anche morta, fragile com’è, ma non lei (//Resistenza +1), che si limita a perdere i sensi. Cos’è quello, Tatuato? Un sorriso? È un sorriso quello che si è incastrato fra le labbra della donna? }



AZARIM || Folto | °°Homid°° || Resta chino in avanti, con i palmi delle mani posati su quel che rimane delle braghe che gli coprono le ginocchia, ansimando pesantemente dalle narici dilatate. L'aria del bosco è densa e sporca, quella dimostrazione di scontata superiorità ha finito col mettere in mostra quanto sia debilitato il Mannaro dopo due notti di Luna; eppure resta lì, ad osservare l'esito delle proprie azioni mentre stringe i denti e si sforza di non cedere all'impulso di lasciarsi cadere a terra || Resistenza +1||. Tiene gli occhi fissi fra i piedi scalzi qualche attimo, poi si risolleva con un respiro più profondo, avviandosi verso il corpo privo di coscienza. L'avrà uccisa? è una possibilità, riflette fra sè mentre di nuovo inclinerà il capo per osservare l'espressione della poveretta, una volta portatosi sopra di lei. Piegherebbe le ginocchia, sedendosi sui propri talloni alla ricerca sommaria di segni di vita. Non si concentra più di tanto nell'operazione, attento più che altro a ritrovare il ritmo del respiro; infine, sporgerà le labbra in avanti, più o meno alla stessa distanza dal viso di Murhiel, di quando l'aveva afferrata poco fa. Il tempo di raccogliere la saliva, poi uno sputo uscirà da quelle labbra, diretto verso il volto spento della ragazza. Non c'è disprezzo in quel gesto, solo la malata volontà del Tatuato di tenere le cose in ordine, in pari. Tornerebbe infine in piedi e voltando le spalle a quel corpo esanime, si allontanerebbe nel folto, preparandosi alla Luna ormai prossima. Ora, dipenderà tutto dalla tempra della ragazza...



MURHIEL{ Folto } x { A qualcosa servono quelle cicatrici. Sono anni di torture superate con egregia sagacia, e se ne vedono i risultati, in quella perdita di sensi che dura qualche minuto soltanto. Gli occhi si aprono a fatica, qualcosa rende difficile questo movimento. L’odore di prima è terribile ora. La vista annebbiata. Le mani corrono agli occhi per stropicciarli, così da comprendere se nel colpo ha perso la vista, ma quello che trovano è saliva. Un altro conato. Trattiene ancora. Si pulisce sulla veste portando il bordo di questa sul viso. Fa fatica a sedersi, le gira la testa e le dolgono le ossa. Però riesce (//Resistenza +1) a riassestarsi e a mettersi a carponi prima, in piedi poi. Barcolla. Si appoggia con una spallata ad un albero vicino, chiude gli occhi e si massaggia la fronte con entrambe le mani. Poi fa qualche respiro profondo e si guarda attorno. L’uomo sembra essere sparito, così come il sole, che ora non sovrasta più gli alberi. Se il buio dovesse coglierla qui, sarebbe fatale per lei, seppure non per i motivi di cui è convinta. Così s’incammina in avanti, cercando la strada per lasciare questo luogo e se dovesse essere fortunata, la troverà prima che qualcosa trovi lei. A giudicare dal fatto che ancora si regge in piedi, si, si può dire che in un certo senso, in un modo malato, la fortuna la prediliga }


Ssh.



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20/03/2011 15:10
 
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24/03/2011 15:12
 
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Potrei almeno sapere se il mio pg è congelato?


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24/03/2011 19:17
 
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Il tempo mi mancava ferocemente.

Ci sono.

Una bella botta da K.O. e - 20 p.s. per Murhiel vista la forza che possiede Azarim e la sua precisione.

Ha un livido violaceo sulla schiena che guarirà dopo 2 role e ha preso una botta alla nuca ma senza gravissime conseguenze.
Se posti 2 role di riposo ti riaggiorno i punteggi al top.

Buon gioco!
24/03/2011 20:34
 
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Ok grazie mille, appena le farò posterò le role :)


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25/03/2011 10:07
 
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Bah... sto diventando vecchio.
Un tempo avrei fatto danni peggiori... [SM=g27828]

25/03/2011 11:43
 
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Ma che buffone [SM=g27838]


Ssh.



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02/05/2011 17:03
 
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Role "Degenza" 1/2
Commento:role semplice nella quale Murhiel comincia i primi cambiamenti che diverranno via via più netti. Alla fine è entrata Ludwin ma purtroppo il mio pc ha iniziato ad entrare nel panico grazie all'antivirus e ho dovuto interrompere la role andando via ç__ç



MURHIEL { Baia } x { Lentamente avanza la serva, cinta da quelle stoffe chiare con cui crede di spacciarsi per una padrona. Ma non c’è niente di più fasullo, in lei, che fragile come uno stelo di giglio cerca la forza perduta. Ogni osso del corpo duole in silenzio, ricordandole l’urto violento che l’ha vista piombare al suolo, lanciata contro di esso come fosse un semplice oggetto. Ed è inevitabile ripensare a come si sentiva soltanto una luna fa, al suo essere stata gettata come un nonnulla proprio qui, su questa sabbia, similmente ad una robetta di poco conto. I piedi affondano scalzi nella rena, le mani tengono ognuna una scarpa. Lungo il fianco sinistro pende la Sciabola. Infine lascia che le ginocchia cedano accompagnandola al suolo stancamente. Si è guardata poco prima nello specchio d’acqua che costituisce il lago. Ha un livido lungo la schiena. Strano che non si sia rotta niente, ma probabilmente il merito è tutto delle ossa avvezze a prendere colpi. }

MURHIEL { Battigia } x { Deboli le onde del lago cercano di toccarle i piedi. Ma lei li ritrae, infastidita e frastornata, cercando nel silenzio di cancellare i suoni e gli odori di quel bosco, di quell’uomo. Si. Un uomo. Come al solito è per mano di un maschio che il suo corpo subisce danni. Questa regola varrà anche per lui? E in questi pensieri la mano sinistra scivola sull’elsa della sciabola che viene lentamente estratta, come fosse una spina nel fianco più che un arma. Di tanto in tanto le pulsa il cranio come se dentro crescesse un mostro, e chissà che non sia così, che non sia la peggiore delle chimere quella che ora si riflette nella lama ricurva. Bè estirperà dal proprio maestro il sapere che le occorre e starà in guardia, sempre, comunque. E poi? Cosa farà quando avrà imparato a maneggiare quest’arma? Probabilmente si farà insegnare ad andare a cavallo da Lady Alexandra. E poi? }

MURHIEL { Battigia } x { E poi la tua vita prende una piega inutile, diversa, sgualcita. E quando ripensi che metà l’hai sprecata fra le mura di un manicomio, ti passa la voglia di sperare in un futuro migliore. Ma la lama viene sollevata e l’attenzione si porta sui polsi ora scoperti. Chiude gli occhi ad una nuova fitta in testa, poi li riapre e osserva i solchi delle vene, laddove ora reca le cicatrici delle catene. Deglutisce. Perché dovrebbe lasciarsi trattare ancora come una serva? Perché, se adesso non ha corde o legacci? La lingua umetta le labbra mentre lei, pensierosa, riflette circa la propria vita. Adesso le appartiene, ma non è abituata a questo. Non è abituata ad appartenere a qualcuno senza vedersi catene addosso. Ed è in quel momento che le balugina alla mente l’immagine del tatuaggio di Ater. Sorride. Ma certo. Si farà tatuare addosso delle catene e allora, solo allora, si renderà conto di appartenersi, di essere serva di se stessa. Di essere Padrona di se stessa. }


LUDWEN [Sentiero] Il sole risplende nel cielo illuminando il sentiero che a passi lenti percorre la nordica. Un espressione seria è impressa sul suo volto e un animo che dalla rabbia è divorato. Una veste verde scuro indossa legata in vita da una cinta sandali ai piedi e una sacca di stoffa posta a tracolla. Poche cose porta con se, un diario e una mela. Lo sguardo basso e le labbra imbronciate mentre percorre il solito sentiero. Si ritrova in un bivio e opta per la baia, i boccoli ondeggiano al suo incedere mentre la mente occupata dall'ultima discussione alla foresta. Stringe i pugni la scozzese per l'odio che sta provando in quei giorni. Così vicino a raggiungere la sua metà e tutto ad un tratto tutto quello che aveva si è dissolto i sandali sprofondano nella sabbia, alza lo sguardo verso l'orizzonte mentre continua a camminare in direzione della riva.

MURHIEL { Battigia } x { E le consapevolezze si sommano una per una, mentre quelle cicatrici che la coprono si svegliano e gridano vendetta, una per una. Le farà contare da qualcuno, le farà contare una per una e poi renderà giustizia ad ognuna di esse. E sarà allora che quelle catene avranno un senso maggiore, sarà allora che sarà integra e non più frammentata come è adesso. Sorride. Di un sorriso malevolo. Rinfodera la spada e si alza, sentendo il livido nella schiena dolere ad ogni movimento. Deve farsi furba. Deve ricostruirsi. Pezzo a pezzo. Il viso di volge a guardare il lago e poi ad abbracciare il luogo con lo sguardo, ed è allora che la vede. Che vede una figura avanzare verso di lei. La guarda in silenzio, con i capelli castani sciolti lungo le spalle e l’abito bianco che si lascia scuotere dal vento. }

LUDWEN [Riva] Lo sguardo basso ad osservar la battigia, la scozzese distrattamente nel guardare l'orizzonte non ha notato che una figura era presente nel luogo in cui or la donna passeggia. Le iridi osservano le impronte che i suoi sandali lasciano e assorta in quei pensieri si avvicina sempre più alla figura. Lo sguardo solleva e vede una donna vestita di bianco con i capelli dello stesso colore dei suoi. La osserva, studia i suoi lineamenti e in seguito con un mezzo sorriso proferisce { Sid } ritrovandosi a poca distanza dalla figura, non attende che la donna risponda al saluto lo sguardo lesto si sposta dalla donna al lago e con la solita espressione seria e cupa osserva l'isola mentre una leggera brezza le carezza il viso. Potrà sembrare scorbutica la nordica ma non è abitudine per lei esser cordiale e presentarsi agli sconosciuti. Si avvicina all'acqua osservando le piccole onde che si infrangono sul bagnasciuga.

MURHIEL { Battigia } x { Senza preoccuparsi d’apparire invadente, studia la figura della giovane che l’affianca e la saluta, per poi soffermarsi a guardare il Lago } Sid et Mare Asperum { mormora in risposta, carezzando l’elsa della spada. Potrebbe chiedere a lei di contarle le cicatrici, ma probabilmente sa già a chi rivolgersi per questo intimo compito, così si limita a guardare le nebbie in lontananza, senza aggiungere niente ed anzi voltandole le spalle e lasciando il luogo. }


Ssh.



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03/05/2011 11:01
 
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Commento:In solitaria, Murhiel sta iniziando a progettare il suo futuro, niente da segnalare :)


MURHIEL { Piazza > Fontana } x { Ssh. Non dite ai bambini che la serva s’è destata. Non raccontate agli uomini che la scandalosa è magnifica. Non confidate alle madri che lei non ha più paura. Passi sicuri, calzati in scarpe di tela, umili, anonime, color crema, mentre le ossa si lasciano fasciare da lividi e cicatrici e una carne che si nasconde sotto un abito bianco. Ormai quel segno nella schiena è quasi guarito, non sente più dolore e certamente non è rimasto altro che un plumbeo alone. La testa di tanto in tanto pulsa ancora, ma anche per lei non ci sono espressioni contratte. No. Sorride e cammina diretta alla fontana che si trova al centro della piazza. La sciabola che pende come di consueto al fianco sinistro. }

MURHIEL { Piazza ° Fontana } x { Raggiunta quella lapidea costruzione, la serva poggia le mani lungo il bordo in modo da sporgersi e specchiarsi. I capelli castani sono una colata di lingue inconsistenti, che le celano il viso a tratti, mentre il silenzio che ha dentro si espande e le impedisce di ascoltare i rumori del mattino e del mercato poco distante. Sorride ancora. Si trova bella. Mai lo aveva notato, prima d’ora, d’avere quelle labbra così morbide e carnose, quegli occhi così chiari. Come ha detto lady Alexandra? “Puoi ottenere qualsiasi cosa desideri”. Ah se lo dice lei. Il mento si solleva, lo sguardo trova le pietre del Palazzo del Governatore. Pensa al suo maestro. Pensa a chi vive la dentro e mentre ancora guarda si siede sulla fontana, portando le mani in grembo. }

MURHIEL { Piazza ° Fontana } x { Lo sguardo scorre quelle mura grigie, corre fino al portone che ha già attraversato una volta e, ad occhi chiusi adesso, vi entra con la mente percorrendo quelle stanze familiari fino a giungere nel luogo dell’allenamento: la Sala del Trono. Ah. Avrebbe dovuto sedercisi quando ne aveva l’occasione, ora non saprà mai cosa si prova. O forse si? Sarà bene avere un colloquio con il Governatore. O quella donna che si aggira nelle stanze che la gente chiama Valchiria. Certo che avere un soprannome prepotente è tutta un’altra cosa. Dovrebbe pensarne ad uno anche lei. Gli occhi si riaprono, ma ora non guardano più quel luogo. Sono puntati infatti sulle sue caviglia, che lei tende davanti a se irrigidendo le ginocchia. Ecco. Farà il tatuaggio nella caviglia destra, quella più pulita, quella con meno segni. E ci farà disegnare una catena. E poi tutto cambierà. Tutto avrà un altro sapore. }

MURHIEL { Piazza ° Fontana } x { Sta ancora guardandosi la caviglia quando il nome della Valchiria le torna alla mente. Ora vuole un nome anche lei. Un nome da dare al posto del proprio. Un nome nuovo, che faccia una nuova lei, senza collegarla troppo a quella vecchia. Certo, un nome che faccia paura, o che faccia capire che non è una donnetta qualunque. Ci penserà. Lo farà a lungo, perché è una cosa importante. Ridacchia da sola, delirio di onnipotenza. Si alza, infila le mani nell’acqua e le pone a coppa in modo da estrarle piene e poi le conduce al viso, dove annega. L’acqua fredda le ricorda che è viva, che lo è sempre stata e che prima era un bruco, ora è nel bozzolo e presto, molto presto, diverrà farfalla. }

MURHIEL { Piazza } x { Si asciuga il viso con la veste, sollevandola fino alle ginocchia. Poco importa se il bambino che passa mano nella mano con la mamma le indica le gambe di Murhiel. Poco conta se le cicatrici la sfregiano e l’attraversano. Tanto a breve volerà alto. Gli occhi saettano, guardano quelli del bambino e vi si incagliano con la violenza di una lama sferrata in lancio. Infine prende a camminare verso altri luoghi, alla ricerca probabilmente di qualcosa da fare }


Ssh.



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03/05/2011 14:27
 
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APPROVATO IL RIPOSO E PUNTEGGI RISISTEMATI [SM=g27811]
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