La terra del blues - di Alan Lomax

Cari Fan e amanti del Blues, ho scoperto nell'archivio il resoconto di questo personaggio che avrete senz'altro letto nella mia storia chh propongo a capitoli su Muddy Waters e di cui già avete sentito parlare.
Leggendo qualche stralcio da questo libro interessantissimo volevo proporvi questa piccola anteprima.
Un lavoro che tempo permettendo vorrei iniziare, che, legato a quello di Waters, sarebbe un giusto connubio per sapere quante più cose collegano la storia affascinante che c'è dietro alla musica del diavolo.
Rimanete sempre sintonizzati e fatemi pervenire le vs curiosità ok?
Vi aspetto numerosi
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Alan Lomax: questo nome dice molto agli appassionati di musica tradizionale e folk nordamericana, e in particolare agli amanti del blues rurale. Grazie alla sua attività di ricerca etnomusicologica sul campo (condotta inizialmente assieme al padre John A. Lomax), la musica e la cultura rurali afroamericane hanno ottenuto la diffusione che meritavano. Non dimentichiamo che siamo di fronte all'uomo che ha "scoperto" Muddy Waters alla Stovall Plantation (esiste un bello e interessantissimo cd della Chess che contiene quelle prime incisioni informali di Waters insieme ad alcune interviste fattegli da Lomax: The complete plantation recordings. The historic 1941-42 Library of Congress field recordings). E i suoi interessi non si limitavano al blues, ma includevano le tradizioni musicali di molte aree diverse, ovunque lo portasse il suo lavoro per la Library of Congress (ha lavorato anche in Italia!)
Questo libro, pubblicato dal Saggiatore, è la traduzione di The land where the blues began (1993), testamento spirituale di questo studioso morto nel 2002. Alan Lomax ha raccolto testimonianze sulla cultura dell'America rurale pre- e post-bellica per conto della Library of Congress. Il libro contiene i resoconti dei suoi viaggi effettuati nel Delta negli anni '40.

A differenza dei tradizionali saggi musicali, basati sull'analisi e sulla descrizione dei vari stili, testi, tecniche, ecc., La terra del blues analizza il contesto socio-economico in cui il blues è nato e si è sviluppato: le piantagioni di cotone, il Mississippi e i suoi battelli, gli argini, le prigioni, le colline del nord Mississippi, e soprattutto l'ambiente umano: i bianchi (padroni, razzisti) da un lato e i neri (lavoratori, produttori di ricchezza e contemporaneamente paria della società sudista) dall'altro. Sullo sfondo i costumi, le abitudini, le paure e la religiosità dei neri d'America e il forte retaggio africano che permea la loro espressività corporale, vocale e musicale.
Lomax esprime in ogni pagina il suo interesse sincero verso ciò che ebbe l'opportunità di vedere, sentire e registrare, come pure il senso di rabbia e di frustrazione provati di fronte al razzismo ottuso e violento evidentissimo ancora negli anni '40: razzismo di cui lui stesso fu vittima, venendo definito "amico dei neri" e vedendo dileggiati e oltraggiati il suo lavoro e i suoi accrediti presso la Library of Congress ("ecco il solito agitatore bianco che viene da Washington a mettere strane idee nella testa dei nostri negri"!).
Il libro si conclude con una ricca sezione di note, bibliografia, discografia e filmografia dove l'appassionato troverà una guida completa per arricchire la propria conoscenza sulle origini del blues.