Libia/ L'impegno della Difesa per fronteggiare la crisi

Libia/ L'impegno della Difesa per fronteggiare la crisi -scheda
Tre navi, 4 o 5 aerei, centinaia di uomini, con le forze speciali

Almeno tre navi, quattro o cinque aerei C-130, qualche centinaio di uomini, tra cui le forze speciali. Sono questi gli assetti che il ministero della Difesa sta mettendo a disposizione nell'ambito degli sforzi richiesti per far fronte alla crisi in Libia e per il rimpatrio o l'eventuale evacuazione con l'ausilio dei militari, degli italiani rimasti bloccati nel paese nordafricano. NAVI: La Marina militare italiana ha già mobilitato la nave Mimbelli, che farà da piattaforma per il controllo aereo della parte sud del Mediterraneo. Il cacciatorpediniere è salpato da Taranto per recarsi in acque internazionali, al largo delle coste libiche, e si fermerà a circa cinque-dieci ore di navigazione dal paese nordafricano. Si tratta di un'unità missilistica in grado di svolgere azione di comando in operazioni militari complesse e di tenere i contatti con gli aerei caccia e gli intercettori dell'Aeronautica militare. Sono salpate da Brindisi anche le due unità anfibie gemelle San Marco e San Giusto, con elicotteri, mezzi da sbarco, unità del Reggimento San Marco, forze speciali della marina militare (Comsubin). AEREI: L'Aeronautica militare ha innalzato il livello di attenzione e rafforzato la prontezza operativa degli scali di Trapani Birgi e Gioia del Colle. Il Mae, al momento, non ha richiesto alla Difesa di mobilitare gli Eurofighters. Alcuni elicotteri della Maerina e dell'Aeronautica sono stati spostati verso le basi del sud Italia. I C-130 dell'Aeronautica sono pronti a fare la spola, quattro o cinque volte, con la Libia per l'eventuale rimpatrio dei connazionali. Un aereo programmato per ieri non è riuscito a partire per l'impraticabilità degli aeroporti di destinazione individuati e per l'assenza delle necessarie condizioni di sicurezza. MILITARI: In casi estremi, al momento non presi in considerazione, potrebbero essere mobilitati centinaia di militari da utilizzare per le eventuali operazioni di sgombero degli italiani rimasti bloccati in Libia. E' un'ipotesi di cui ha parlato il ministro della Difesa Ignazio La Russa, pur precisando che al momento si tratta di un'ipotesi di scuola. In ogni caso un cospicuo numero di militari italiani è già stato mobilitato: si tratta dei carabinieri del Tuscania, che hanno rafforzato la sicurezza dell'ambasciata a Tripoli, degli uomini del Reggimento San Marco e dei Comsubin, imbarcati assieme agli equipaggi, sulle navi salpate dall'Italia. RIMPATRIO: Sono stati rimpatriati tutti i 400 italiani che erano rimasti bloccati a Tripoli e avevano richiesto di tornare in Italia. Altri 160 connazionali, che al momento si trovano in località diverse dalla capitale, sono in attesa di partire. In caso di necessità è stato previsto un piano per l'eventuale evacuazione degli italiani con il ricorso dei militari. Si tratta di un progetto messo a punto dai vertici militari, ma che al momento - ha detto La Russa - resta un'ipotesi di scuola. ACCOGLIENZA IMMIGRATI: I ministeri degli Esteri e dell'Interno hanno richiesto alla Difesa di individuare della aree dove ospitare gli immigrati che dovessero sbarcare in Italia a seguito della crisi in Libia e nel Maghreb. Sono già state individuate tre aree dismesse della Difesa, con terreni e fabbricati, da utilizzare eventualmente a questo scopo. I militari potranno poi essere impiegati anche per la vigilanza di alcuni dei nuovi centri per immigrati come quello di Mineo, nel catanese. Secondo Frattini l'Italia potrebbe essere interessata da un "esodo biblico", con l'arrivo di circa 300mila libici.

http://notizie.virgilio.it/notizie/esteri/2011/02_febbraio/23/libia_l_impegno_della_difesa_per_fronteggiare_la_crisi_-scheda,28457361.html

http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2011-03-04/siamo-primi-portare-aiuti-063809.shtml?uuid=AaB2jIDD

Libia, La Russa: 8 aerei per azioni
Rimorchiatore, "pronti a intervenire"
Gli otto aerei italiani messi a disposizione dall'Italia per le operazioni in Libia "si aggiungono agli altri assetti forniti da tutte le altre nazioni che partecipano e da oggi compiranno le oro azioni sotto un unico comando, che è a Napoli". Lo ha detto il ministro della Difesa, Ignazio La Russa. "Siamo a disposizione per un'evacuazione del personale del rimorchiatore bloccato in Libia con ogni strumento possibile", ha aggiunto il ministro

tgcom

Esteri
Libia: team sicurezza Reggimento San Marco a bordo di Asso 22
Roma, 23 apr. (Adnkronos) - Un team di sicurezza del Reggimento San Marco della Marina militare, apprende l'ADNKRONOS, si trova in queste ore a bordo del rimorchiatore Asso 22, rilasciato dalle autorita' di Tripoli dopo un sequestro durato piu' di un mese. Sulla nave anche i medici militari della nave San Giorgio della Marina, che gia' la notte scorsa avevano effettuato una prima diagnosi sullo stato psicofisico dell'equipaggio, trovando gli undici marinai dell'Asso 22 (tra cui otto italiani) in buone condizioni e solo un po' provati per l'esperienza vissuta.