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Salvati: per fede o per opere?

Ultimo Aggiornamento: 28/08/2021 23:17
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17/02/2011 18:36
 
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I TDG credono alla salvezza grazie alla fede nel sacrificio di riscatto di Cristo. Nonostante ciò spesso vengono male interpretati, visto il loro zelo nel compiere opere di fede. Alcuni vi vedono un tentativo d'essere salvati con le opere. Spero che questo 3d apri la discussione scritturale che mi aspetto, nel frattempo porto un esempio per aiutare la comprensione della veduta di noi TDG:


Un uomo è ammalato di una malattia mortale. In farmacia c'è il farmaco contenente il principio attivo che potrà salvarlo. Il solo fatto di credere che quel principio attivo lo salverà non esimerà l'uomo dalla morte se non agisce. Cosa deve fare? Recarsi in farmacia e acquistare il farmaco, dopo di che seguire la terapia. Alla fine del percorso l'uomo è salvo. Cosa l'ha salvato? Il principio attivo. Ma cosa ha permesso al principio attivo di operare per la salvezza dell'uomo? Le azioni compiute dall'uomo che non si è limitato a credere che quel principio avrebbe potuto salvarlo, ma ha compiuto i passi necessari affinchè quel principio attivo potesse operare nella sua vita per la salvezza. Se quell'uomo fosse rimasto a casa credendo che quel principio l'avrebbe salvato, sarebbe morto, nonostante ciò non è stato lui a salvarsi, ma l' ha salvato il principio attivo del medicinale.
[Modificato da L' Apostolo 17/02/2011 18:39]
17/02/2011 18:46
 
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Le opere, sebbene di per sé non ci possano salvare, sono pur sempre necessarie. È per questo che i cristiani sono definiti “un popolo . . . zelante nelle opere eccellenti”, e che vengono esortati a ‘considerarsi a vicenda per incitarsi all’amore e alle opere eccellenti’. (Tito 2:14; Ebrei 10:24) In maniera ancora più chiara un altro scrittore biblico, Giacomo, dice semplicemente: “Come il corpo senza spirito è morto, così anche la fede senza opere è morta”. — Giacomo 2:26.

Per quanto importanti possano essere le opere buone, i motivi che ci spingono a farle sono ancora più importanti. È quindi saggio che di tanto in tanto esaminiamo i nostri motivi. Dobbiamo stare attenti, però, a non giudicare gli altri, perché nessun essere umano può conoscere a fondo i motivi altrui. Per ciascuno di noi vale la domanda: “Chi sei tu da giudicare il domestico di un altro?”, e l’ovvia risposta è: “Egli sta in piedi o cade al suo proprio signore”. (Romani 14:4) Geova, il Signore di tutti, e Cristo Gesù, il Giudice da lui costituito, ci giudicheranno non solo sulla base delle opere che avremo compiuto ma anche sulla base dei nostri motivi, delle nostre circostanze, del nostro amore e della nostra devozione. Solo Geova e Cristo Gesù possono determinare se abbiamo seguito o no l’esortazione che l’apostolo Paolo dà a ciascun cristiano: “Fa tutto il possibile per presentarti approvato a Dio, operaio che non abbia nulla di cui vergognarsi, maneggiando rettamente la parola della verità”. — 2 Timoteo 2:15; 2 Pietro 1:10; 3:14.

Com’è confortante e incoraggiante sapere che possiamo essere salvati, non per le sole opere, ma per l’immeritata benignità di Geova! [SM=g28002]

17/02/2011 18:54
 
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Riprendendo l'esempio.....leggete.....:


L'uomo è affetto da una malattia mortale. Si alza va in farmacia. Non c'è nessun principio attivo che possa curarlo né terapia che possa salvarlo. L'uomo torna a casa. Morirà. Ha fatto i passi giusti, le azioni buone, per ottenere la guarigione, ma non serviranno a nulla perchè non esiste un principio attivo che possa guarirlo.


Così se Gesù non fosse morto per noi, avremmo potuto fare tutte le opere di fede che volevamo, ma non sarebbero mai servite alla salvezza. Ora quelle opere invece hanno un valore, poichè c'è il sacrificio che può salvarci.
[Modificato da L' Apostolo 17/02/2011 18:55]
17/02/2011 18:55
 
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L’intero provvedimento della salvezza è un’espressione dell’immeritata benignità di Dio. In nessun modo un discendente di Adamo può guadagnarsi la salvezza da sé, indipendentemente dalla nobiltà delle sue opere. La salvezza è un dono di Dio dato a quelli che ripongono fede nel valore espiatorio del sacrificio di suo Figlio). [SM=g28002]

18/02/2011 17:37
 
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In Efesini 2:8, 9 Paolo afferma che i cristiani sono salvati mediante la fede, non mediante le opere, e dice: “Siete stati salvati mediante la fede . . . non è dovuto alle opere”. Giacomo invece insiste sull’importanza delle opere, e scrive: “Come il corpo senza spirito è morto, così anche la fede senza opere è morta”. (Giacomo 2:26) Come si possono armonizzare queste due affermazioni?

12 Esaminando il contesto delle parole di Paolo, notiamo che un’affermazione completa l’altra. L’apostolo Paolo si riferisce agli sforzi che i giudei facevano per osservare la Legge mosaica. Essi credevano che se avessero osservato la Legge nei minimi particolari sarebbero stati giusti. Paolo faceva notare che questo era impossibile. Non possiamo mai diventare giusti — e quindi meritare la salvezza — mediante le nostre proprie opere, poiché la tendenza a peccare è insita in noi. Possiamo essere salvati solo mediante la fede nel sacrificio di riscatto di Gesù. — Romani 5:18.

13 Giacomo aggiunge comunque questo punto importante: che la fede in se stessa è priva di valore se non è sostenuta dalle azioni. Chi asserisce di aver fede in Gesù dovrebbe dimostrarlo con ciò che fa. Una fede inattiva è una fede morta e non condurrà alla salvezza.
14 L’apostolo Paolo era pienamente d’accordo con questo, e spesso menziona in quali specie di opere i cristiani dovrebbero impegnarsi per dimostrare la loro fede. Per esempio, ai romani scrisse: “Col cuore si esercita fede per la giustizia, ma con la bocca si fa pubblica dichiarazione per la salvezza”. È essenziale che facciamo una “pubblica dichiarazione” — che parliamo ad altri della nostra fede — per essere salvati. (Romani 10:10; vedi anche 1 Corinti 15:58; Efesini 5:15, 21-33; 6:15; 1 Timoteo 4:16; 2 Timoteo 4:5; Ebrei 10:23-25). Nessuna opera, comunque, che un cristiano possa fare, e certamente nessuno sforzo per osservare la Legge di Mosè, gli farà guadagnare il diritto alla vita eterna. Questa è “il dono che dà Dio” a coloro che esercitano fede. — Romani 6:23; Giovanni 3:16.
gm 91-92
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“Non aver timore, poiché io sono con te. Non guardare in giro,
poiché io sono il tuo Dio. Di sicuro ti fortificherò.
Sì, realmente ti aiuterò. Sì, davvero ti sorreggerò fermamente
con la mia destra di giustizia”.
(Isaia 41:10)

****************************************************


Testimoni di Geova Online Forum



25/02/2011 17:07
 
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Mi farebbe piacere sapere cosa ne pensano di questi nostri pensieri gli amici protestanti.
14/04/2011 20:35
 
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Non ho ancora capito se Giacomo e Paolo dicono le stesse cose.
Giacomo dice che senza le opere la fede non ci salva.
Paolo dice che senza la fede le opere non ci salvano.
Sembrerebbe un gioco di parole, solo che il primo mette l'accento sulle opere, il secondo sulla fede.
Allora io mi chiedo e vi chiedo: se io sono un uomo buono e caritatevole, amo il mio prossimo e mi prodigo per lui, non vengo meno ai comandamenti iscritti nel mio cuore, ma non credo che la morte di Gesù ci porti la salvezza, anzi, metto perfino in dubbio che Gesù sia mai esistito, o che sia morto e risorto, sarò salvato o sarò distrutto?
14/04/2011 20:44
 
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ma non credo che la morte di Gesù ci porti la salvezza, anzi, metto perfino in dubbio che Gesù sia mai esistito, o che sia morto e risorto, sarò salvato o sarò distrutto?




I testimoni di Geova credono che Dio salverà solo quelli che esercitano fede nel sacrificio di riscatto di Gesù e seguono scrupolosamente i suoi insegnamenti. (Atti 4:10-12) Vediamo quali sono tre importanti requisiti, indicati nella Parola di Dio, per ottenere la salvezza.

(1) “Da questo tutti conosceranno che siete miei discepoli, se avrete amore fra voi”, disse Gesù ai suoi compagni. (Giovanni 13:35) L’esempio di Gesù stesso, che diede la vita per gli altri, sottolinea l’importanza dell’amore. Chi ama il prossimo manifesta una qualità indispensabile per la salvezza.

(2) “Ho fatto conoscere loro il tuo nome”, disse Gesù pregando il Padre suo. (Giovanni 17:26) Gesù era consapevole che il nome proprio di Dio, Geova, era molto importante per suo Padre. Pregò che il nome di suo Padre ‘fosse santificato’. (Matteo 6:9) Per santificare quel nome è necessario, tra le altre cose, conoscerlo e considerarlo importante e santo. Quelli che desiderano essere salvati devono usare il nome di Dio, come faceva Gesù. Devono inoltre insegnare ad altri il nome e le qualità di Dio. (Matteo 28:19, 20) Infatti solo chi invoca il nome di Dio sarà salvato. — Romani 10:13.

(3) “Il mio regno non fa parte di questo mondo”, disse Gesù a Ponzio Pilato. (Giovanni 18:36) Oggi sono pochi quelli che dimostrano di avere fede nel Regno, o governo, di Dio retto da Gesù. La maggioranza preferisce piuttosto affidarsi a istituzioni umane. Quelli che saranno salvati, invece, sostengono lealmente il Regno di Dio e insegnano al prossimo come tale Regno libererà gli esseri umani fedeli. — Matteo 4:17.
14/04/2011 21:15
 
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Abbiamo già detto che questo ipotetico essere umano, buono, caritatevole e non peccatore o quasi, amerà il suo prossimo, come vuole Gesù, ma mi lascia un po' interdetto che tale rarità di uomo sarà distrutto da Dio solo perchè non lo chiama col suo nome biblico.
Secondo voi, Dio è somma bontà e misericordia? da quello che mi hai detto si potrebbe mettere in dubbio.
14/04/2011 21:43
 
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Caro Piero,


Secondo voi, Dio è somma bontà e misericordia?



Dio non è solo somma bontà e misericordia, ma è il metro stesso della bontà e della misericordia, come dire: l'uomo può solo tacere, hai presente Giobbe?

Il problema è quello di capire il senso del sacrificio di Gesù, altrimenti resta un concetto astratto, ed è esattamente l'atteggiamento di chi ha ucciso Cristo. Possibile andare un po' oltre?

Shalom
[Modificato da barnabino 14/04/2011 21:48]
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14/04/2011 23:42
 
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Questo è un argomento molto caro ai protestanti,ne hanno fatto una bandiera.

Effettivamente la sola fede è una bella scorciatoia per la vita eterna....... [SM=x1408447]
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
forum Testimoni di Geova




Nella vita non ci sono problemi ma.....soluzioni.
15/04/2011 00:00
 
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Il fatto è che si è salvati per sola fede, poiché il dono che Dio ha dato è gratuito, non possiamo "comprare" la salvezza con le opere, ma la fede per essere efficace deve essere viva e non morta. Se la fede è viva produce opere, sostanzialmente le opere non sono necessarie (un cristiano con la SLA sarebbe comunque salvato anche se non può fare nulla se non stare su un letto) ma sono indice che la fede e viva, e questo è necessario per la salvezza. Anche su un letto immobilizzati si può avere una fede viva, le opere di cui parla Giacomo non sono necessariamente tangibili, sono solo il risultato dell'esercitare fede. Non a caso Gesù non dice solo di aver fede in lui, ma di esercitare fede in lui.

Per i TdG è comunque il sacrificio di Cristo che salva e non le opere, perché senza fede è impossibile essere accetti a Dio, le opere sono solo il risultato della fede.

Shalom
[Modificato da barnabino 15/04/2011 00:02]
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15/04/2011 07:26
 
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Io sono pressochè sicuro che il sacrificio di Cristo salva, anche se non ho ancora ben capito in quale modo. Ma Gesù è morto per tutta l'umanità, e quindi anche per coloro che non l'hanno mai conosciuto, e poi perchè invece, dopo essersi sacrificato gratuitamente, si rifiuta di salvarci se noi, a 2000 anni di distanza, abbiamo dei dubbi e perplessità su quello che è accaduto a quei tempi?
Poi tornerei a chiedere: un cristiano perfetto, ma che chiama il Signore col termine "Dio" e non "Geova", si può salvare? da una risposta precedente mi è parso di capire di no.
15/04/2011 12:28
 
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Ma Gesù è morto per tutta l'umanità, e quindi anche per coloro che non l'hanno mai conosciuto



Infatti costoro definiti nella Bibbia "ingiusti" saranno risuscitati, riscattati dall' Ades grazie a Gesù. Ritornati in vita spetterà loro esercitare fede per essere salvati.

15/04/2011 13:03
 
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15/04/2011 14:50
 
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Caro Piero,


Io sono pressochè sicuro che il sacrificio di Cristo salva, anche se non ho ancora ben capito in quale modo



I benefici che derivano dal sacrifico di Cristo non sono "automatici", Gesù ha detto chiaramente che per essere salvati bisogna "esercitare" fede il lui. Dio ci ha fatto un dono, ma la responsabilità di accettare quel dono e individuale. Dio non può cancellare il tuo libero arbitrio.


Ma Gesù è morto per tutta l'umanità, e quindi anche per coloro che non l'hanno mai conosciuto, e poi perchè invece, dopo essersi sacrificato gratuitamente, si rifiuta di salvarci se noi, a 2000 anni di distanza, abbiamo dei dubbi e perplessità su quello che è accaduto a quei tempi?



Non è Gesù che "si rifiuta" di salvarci, il problema è che se non abbiamo fede non ci sono le basi per essere salvati. Dio voleva salvare l'umanità al tempo di Noè, ha fatto costruire un'arca a questo scopo, ma la condizione per la salvezza era salirci sopra... questo Dio non poteva imporlo, anche qui entra in gioco la fede e il libero arbitrio.

Shalom
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16/04/2011 08:56
 
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Un mio semplice penziero in merito al quisito posto: io credo in questo modo intorno alla GRAZIA,FEDE,OPERE.


«Perché voi siete salvati per la Grazia; mediante la Fede. e ciò non è da voi, è il dono di Dio. ‑ Non per opere affinché nessuno si glori. Poiché noi siamo la fattura [opera] di esso, creati in Cristo Gesù a buone OPERE, affinché camminiamo in esso», (Efesi 2: 8‑10).L’armonizzare questi tre punti: Grazia, Fede, Opere dà la dottrina sana sulla vita cristiana. Mancando una delle tre linee non vi è vita santa...
GRAZIA; o anche favore di Dio all’uomo. Nessun merito; nessuna paga. Tutto è per GRAZIA, dal principio sino alla fine.
«E noi tutti abbiamo ricevuto della sua pienezza, e grazia per grazia. Poiché la Legge è stata data per mezzo di Mosè; ma la GRAZIA e la VERITA’ sono venute per mezzo di Gesù Cristo» (Giov. 1: 16, 17).
GRAZIA è una parola immensa che sfugge alla definizione, perché la comprendiamo a misura che entriamo nell’amore di Dio, e conosciamo noi stessi. Chi ha ricevuto maggiore perdono (ed ha ricevuto chi ha più apprezzato i benefici del Signore), quegli saprà meglio definirla; eppure non riuscirà mai a definirla come si conviene.
Tutto nell’Antico Testamento è profetico della Grazia, perché infine, anche allora, nulla veniva ricevuto o perdonato se non per grazia, in anticipazione del Calvario; ma è nel Nuovo Testamento che la GRAZIA viene manifestata. «E’ venuta per Gesù Cristo». Si noti quel «PER», (nel testo vuol dire ATTRAVERSO). Nell’Antico Testamento vi è la verità, ma è adombrata; talché la parola verità, nel verso 17, capo 1, Evangelo di Giovanni, significa «REALTA’». GRAZIA E REALTA’, IN, PER, ATTRAVERSO GESU’ CRISTO.
FEDE: I beni che il Signore offre abbisognano della mano che li prende. Fede, è la mano che prende i doni di Dio. Ma anche la fede è un dono di Dio, e si allarga a misura che viene esercitata. «Prendete, mangiate» Il bene è davanti a noi; tocca stendere la mano e prenderlo. Credi all’amore di Dio; e credendo, prendi ciò che Lui ti offre. Le sue mani sono stese per dare.
Fede è definita in Ebrei 11: 1: «Sussistenza delle cose che si sperano, ed una dimostrazione delle cose che non si vedono». Un’altra traduzione dice: «Base di cose sperate; convinzione di cose non vedute». FEDE è BASE, e CONVINZIONE.
Tale fede viene dall’udito, e l’udito è per la Parola di Dio. Gesù è la Parola fatta carne. Fede, dunque, per Grazia, viene da Gesù. Egli parla e crea la fede in noi. Più Lui parla, e più ci è facile credere. Perciò è detto nella stessa Epistola agli Ebrei, che Gesù è il Capo e Compitore della nostra fede.
Grazia per ricevere Fede, e Fede per prendere Grazia. Le cose di Dio superano la logica dell’uomo; paiono assurde, però sono l’unica Realtà che ci sia nell’Universo. Il resto è fluttuante. e destinato a sparire.
OPERE. Chi ha ricevuto Grazia, opera, altrimenti non è vero che ha ricevuto Grazia e che abbia creduto. Ma quali sono queste opere?
Non sono le opere che precedono la Grazia, come se per esse Iddio ci avesse concesso qualche cosa. Lungi da noi un tale vanto. Nessuno può gloriarsi avanti a Dio. Nessuno ha dato a Lui, per avere qualche restituzione.Quali Opere? Neppure le nostre, quelle scelte da noi, perché anche in ciò sarebbe vanto.
Sentite: il Signore ha un piano per e a mezzo di ciascuno di noi
Opere? Iddio opera: l’uomo non può. Noi siamo Sua opera. Solo in Lui, da Lui, per Lui, possiamo operare. Senza di Lui non possiamo fare nulla. Eppure qualche cosa si deve fare.
Iddio ci ha creati ad uno scopo: Egli vuole fare qualche cosa in noi. e a mezzo di noi. In Cristo Gesù siamo stati creati a buone opere, ma non sappiamo quali sono, anzi, le andiamo scoprendo passo passo: a misura che siamo fedeli nel poco, ci vediamo affidato di più. Iddio stesso prepara queste opere, e ce le mette davanti, e noi dobbiamo camminare in esse. L’operare viene facile a quelli che vivono, per fede, nella grazia di Dio. Mentre siamo occupati di Lui, sinceramente occupati, Egli, nella Sua sapienza che sa misurarci tutte le cose, ci andrà presentando le opere che ha assegnate a ciascuno, e noi vi entriamo, e camminiamo in esse.
Egli darà a ciascuno molte opportunità di glorificare il Suo Nome, con le opere, avanti agli angeli, ed agli uomini. Stiamo attenti a tali opportunità. Se le lasciamo passare, il Signore affiderà ad altri ciò che noi non avremo voluto fare. Ciascuno si metta davanti al Signore, disposto a ciò che Lui vuole.
Una illustrazione di ciò si trova in vari passaggi della Scrittura. Quando il Signore mandò Filippo nella strada deserta, Egli aveva già preparato l’uomo a cui Filippo doveva evangelizzare.

La vita cristiana è una sequela di sorprese. Non è come noi pensiamo, ma come Iddio dispone. Egli ha creato ciascuno con uno speciale temperamento, dando talenti a ciascuno, secondo la capacità che Lui stesso ha voluto dare. L’ambiente, e le circostanze ci sono preparate da Lui. Egli è davanti a noi, e, con una guida paziente e delicata, ma precisa, e a cui diveniamo sempre più adatti, a misura che la ubbidiamo, ci addita passo passo ciò che Egli attende.
Meraviglioso piano di Dio! Tutto procede dalla Sua Mano. Dopo averci fatto Grazia, e donato la Fede, Egli si degna usarci in qualche cosa, benché Egli non abbia bisogno di noi. Egli condiscende (è questa una delle più grandi condiscendenze) a farci compiere qualche cosa, e ce l’ha preparata Lui stesso, in Colui in cui sono e consistono tutte le cose.

un saluto sincero a tutti
Walter


Tante volte essere fedele alla lettera significa essere sommamente infedele al messaggio della stessa!
16/04/2011 08:57
 
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un saluto a tutti
Un mio semplice penziero in merito al quisito posto: io credo in questo modo intorno alla GRAZIA,FEDE,OPERE.


«Perché voi siete salvati per la Grazia; mediante la Fede. e ciò non è da voi, è il dono di Dio. ‑ Non per opere affinché nessuno si glori. Poiché noi siamo la fattura [opera] di esso, creati in Cristo Gesù a buone OPERE, affinché camminiamo in esso», (Efesi 2: 8‑10).L’armonizzare questi tre punti: Grazia, Fede, Opere dà la dottrina sana sulla vita cristiana. Mancando una delle tre linee non vi è vita santa...
GRAZIA; o anche favore di Dio all’uomo. Nessun merito; nessuna paga. Tutto è per GRAZIA, dal principio sino alla fine.
«E noi tutti abbiamo ricevuto della sua pienezza, e grazia per grazia. Poiché la Legge è stata data per mezzo di Mosè; ma la GRAZIA e la VERITA’ sono venute per mezzo di Gesù Cristo» (Giov. 1: 16, 17).
GRAZIA è una parola immensa che sfugge alla definizione, perché la comprendiamo a misura che entriamo nell’amore di Dio, e conosciamo noi stessi. Chi ha ricevuto maggiore perdono (ed ha ricevuto chi ha più apprezzato i benefici del Signore), quegli saprà meglio definirla; eppure non riuscirà mai a definirla come si conviene.
Tutto nell’Antico Testamento è profetico della Grazia, perché infine, anche allora, nulla veniva ricevuto o perdonato se non per grazia, in anticipazione del Calvario; ma è nel Nuovo Testamento che la GRAZIA viene manifestata. «E’ venuta per Gesù Cristo». Si noti quel «PER», (nel testo vuol dire ATTRAVERSO). Nell’Antico Testamento vi è la verità, ma è adombrata; talché la parola verità, nel verso 17, capo 1, Evangelo di Giovanni, significa «REALTA’». GRAZIA E REALTA’, IN, PER, ATTRAVERSO GESU’ CRISTO.
FEDE: I beni che il Signore offre abbisognano della mano che li prende. Fede, è la mano che prende i doni di Dio. Ma anche la fede è un dono di Dio, e si allarga a misura che viene esercitata. «Prendete, mangiate» Il bene è davanti a noi; tocca stendere la mano e prenderlo. Credi all’amore di Dio; e credendo, prendi ciò che Lui ti offre. Le sue mani sono stese per dare.
Fede è definita in Ebrei 11: 1: «Sussistenza delle cose che si sperano, ed una dimostrazione delle cose che non si vedono». Un’altra traduzione dice: «Base di cose sperate; convinzione di cose non vedute». FEDE è BASE, e CONVINZIONE.
Tale fede viene dall’udito, e l’udito è per la Parola di Dio. Gesù è la Parola fatta carne. Fede, dunque, per Grazia, viene da Gesù. Egli parla e crea la fede in noi. Più Lui parla, e più ci è facile credere. Perciò è detto nella stessa Epistola agli Ebrei, che Gesù è il Capo e Compitore della nostra fede.
Grazia per ricevere Fede, e Fede per prendere Grazia. Le cose di Dio superano la logica dell’uomo; paiono assurde, però sono l’unica Realtà che ci sia nell’Universo. Il resto è fluttuante. e destinato a sparire.
OPERE. Chi ha ricevuto Grazia, opera, altrimenti non è vero che ha ricevuto Grazia e che abbia creduto. Ma quali sono queste opere?
Non sono le opere che precedono la Grazia, come se per esse Iddio ci avesse concesso qualche cosa. Lungi da noi un tale vanto. Nessuno può gloriarsi avanti a Dio. Nessuno ha dato a Lui, per avere qualche restituzione.Quali Opere? Neppure le nostre, quelle scelte da noi, perché anche in ciò sarebbe vanto.
Sentite: il Signore ha un piano per e a mezzo di ciascuno di noi
Opere? Iddio opera: l’uomo non può. Noi siamo Sua opera. Solo in Lui, da Lui, per Lui, possiamo operare. Senza di Lui non possiamo fare nulla. Eppure qualche cosa si deve fare.
Iddio ci ha creati ad uno scopo: Egli vuole fare qualche cosa in noi. e a mezzo di noi. In Cristo Gesù siamo stati creati a buone opere, ma non sappiamo quali sono, anzi, le andiamo scoprendo passo passo: a misura che siamo fedeli nel poco, ci vediamo affidato di più. Iddio stesso prepara queste opere, e ce le mette davanti, e noi dobbiamo camminare in esse. L’operare viene facile a quelli che vivono, per fede, nella grazia di Dio. Mentre siamo occupati di Lui, sinceramente occupati, Egli, nella Sua sapienza che sa misurarci tutte le cose, ci andrà presentando le opere che ha assegnate a ciascuno, e noi vi entriamo, e camminiamo in esse.
Egli darà a ciascuno molte opportunità di glorificare il Suo Nome, con le opere, avanti agli angeli, ed agli uomini. Stiamo attenti a tali opportunità. Se le lasciamo passare, il Signore affiderà ad altri ciò che noi non avremo voluto fare. Ciascuno si metta davanti al Signore, disposto a ciò che Lui vuole.
Una illustrazione di ciò si trova in vari passaggi della Scrittura. Quando il Signore mandò Filippo nella strada deserta, Egli aveva già preparato l’uomo a cui Filippo doveva evangelizzare.

La vita cristiana è una sequela di sorprese. Non è come noi pensiamo, ma come Iddio dispone. Egli ha creato ciascuno con uno speciale temperamento, dando talenti a ciascuno, secondo la capacità che Lui stesso ha voluto dare. L’ambiente, e le circostanze ci sono preparate da Lui. Egli è davanti a noi, e, con una guida paziente e delicata, ma precisa, e a cui diveniamo sempre più adatti, a misura che la ubbidiamo, ci addita passo passo ciò che Egli attende.
Meraviglioso piano di Dio! Tutto procede dalla Sua Mano. Dopo averci fatto Grazia, e donato la Fede, Egli si degna usarci in qualche cosa, benché Egli non abbia bisogno di noi. Egli condiscende (è questa una delle più grandi condiscendenze) a farci compiere qualche cosa, e ce l’ha preparata Lui stesso, in Colui in cui sono e consistono tutte le cose.

un saluto sincero a tutti
Walter


Tante volte essere fedele alla lettera significa essere sommamente infedele al messaggio della stessa!
16/04/2011 14:20
 
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Re: un saluto a tutti
walterbergamini, 4/16/2011 8:57 AM:

Un mio semplice penziero in merito al quisito posto: io credo in questo modo intorno alla GRAZIA,FEDE,OPERE.
«Perché voi siete salvati per la Grazia; mediante la Fede. e ciò non è da voi, è il dono di Dio.



Se la fede è un dono di Dio, perchè non la dà a tutti? in base a cosa sceglie, secondo te, a chi dare la fede e a chi no? e quali sono le conseguenze per coloro a cui Dio non ha ritenuto, per motivi ignoti,di donare la fede?


‑ Non per opere affinché nessuno si glori.



Ma di cosa si deve gloriare uno che compie appieno la volontà di Dio e opera in maniera cristiana? è sicuramente una persona buona e corretta, qui credo che l'apostolo si sbagli.


Poiché noi siamo la fattura [opera] di esso, creati in Cristo Gesù a buone OPERE, affinché camminiamo in esso», (Efesi 2: 8‑10).L’armonizzare questi tre punti: Grazia, Fede, Opere dà la dottrina sana sulla vita cristiana. Mancando una delle tre linee non vi è vita santa...



Ma se si hanno fede e opere non basta? a che serve la Grazia?


Tutto nell’Antico Testamento è profetico della Grazia, perché infine, anche allora, nulla veniva ricevuto o perdonato se non per grazia, in anticipazione del Calvario; ma è nel Nuovo Testamento che la GRAZIA viene manifestata. «E’ venuta per Gesù Cristo». Si noti quel «PER», (nel testo vuol dire ATTRAVERSO). Nell’Antico Testamento vi è la verità, ma è adombrata; talché la parola verità, nel verso 17, capo 1, Evangelo di Giovanni, significa «REALTA’». GRAZIA E REALTA’, IN, PER, ATTRAVERSO GESU’ CRISTO.



Per quel poco che ne so io non mi sembra che nell'Antico Testamento ci sia qualcosa che indirizzi verso la verità, intesa in senso cristiano, o forse è "adombrata", ma in modo troppo accurato. Gli ebrei, neanche a posteriori hanno trovato nell'Antico Testamento niente di cristologico, e la bibbia l'hanno scritta loro.



FEDE: I beni che il Signore offre abbisognano della mano che li prende. Fede, è la mano che prende i doni di Dio. Ma anche la fede è un dono di Dio, e si allarga a misura che viene esercitata. «Prendete, mangiate» Il bene è davanti a noi; tocca stendere la mano e prenderlo. Credi all’amore di Dio; e credendo, prendi ciò che Lui ti offre. Le sue mani sono stese per dare.



Il concetto è abbastanza chiaro, ma c'è un problema. Per accettare il dono che Dio ci fa, dobbiamo innanzitutto credere effettivamente che Dio (per chi crede che esista) ci dà questi doni. Per esempio, io credo in Dio, sono un ex-cattolico, attualmente in fase di dubbio, ma non sono per niente sicuro di questi doni, dove sono? Dio dov'è? Gesù dov'è, oltre al santissimo sacramento dell'altare?. Se io stendo la mano non trovo nulla. Devo credere all'Amore di Dio, ma non ho alcuna prova di questo amore.




Tale fede viene dall’udito, e l’udito è per la Parola di Dio. Gesù è la Parola fatta carne. Fede, dunque, per Grazia, viene da Gesù. Egli parla e crea la fede in noi. Più Lui parla, e più ci è facile credere. Perciò è detto nella stessa Epistola agli Ebrei, che Gesù è il Capo e Compitore della nostra fede.



Il fatto è che Gesù non parla, io non lo sento. Qualcuno dice che ha parlato e riferisce le parole che avrebbe detto, ma perchè credere a tali uomini? oltretutto nessuno di loro ha conosciuto Gesù, quindi parlano per sentito dire: posso avere almeno dei dubbi? mi capite?


Quali Opere? Neppure le nostre, quelle scelte da noi, perché anche in ciò sarebbe vanto.



Anche molti atei e agnostici sono delle persone meravigliose per comportamento e correttezza, oltre che per amore per tutti.



In Cristo Gesù siamo stati creati a buone opere, ma non sappiamo quali sono, anzi, le andiamo scoprendo passo passo: a misura che siamo fedeli nel poco, ci vediamo affidato di più. Iddio stesso prepara queste opere, e ce le mette davanti, e noi dobbiamo camminare in esse. L’operare viene facile a quelli che vivono, per fede, nella grazia di Dio. Mentre siamo occupati di Lui, sinceramente occupati, Egli, nella Sua sapienza che sa misurarci tutte le cose, ci andrà presentando le opere che ha assegnate a ciascuno, e noi vi entriamo, e camminiamo in esse.



Mah, forse a te, a voi è successo questo, io ero cattolico, avevo fede in Dio e in Gesù, poi i dubbi mi hanno sopraffatto: non è dipeso da me, ma dalle circostanze. Comunque anche quando ero cattolico, Dio non mi ha, che io sappia, mai messo davanti nessuna opera da compiere, al massimo lo ha fatto in parte la Chiesa, ma di uomini si tratta.



La vita cristiana è una sequela di sorprese. Non è come noi pensiamo, ma come Iddio dispone. Egli ha creato ciascuno con uno speciale temperamento, dando talenti a ciascuno, secondo la capacità che Lui stesso ha voluto dare. L’ambiente, e le circostanze ci sono preparate da Lui. Egli è davanti a noi, e, con una guida paziente e delicata, ma precisa, e a cui diveniamo sempre più adatti, a misura che la ubbidiamo, ci addita passo passo ciò che Egli attende.



E i "falliti"?, i barboni? i boss della malavita? cosa ha additato Dio a loro? Sicuramente voi direte che non hanno voluto ascoltare, ma non è dimostrabile questo. Se Dio dà un compito deve essere chiaro, non deve essere una lontanissima sensazione. Un boss mafioso che carisma ha avuto?



Meraviglioso piano di Dio! Tutto procede dalla Sua Mano. Dopo averci fatto Grazia, e donato la Fede, Egli si degna usarci in qualche cosa, benché Egli non abbia bisogno di noi. Egli condiscende (è questa una delle più grandi condiscendenze) a farci compiere qualche cosa, e ce l’ha preparata Lui stesso, in Colui in cui sono e consistono tutte le cose.

un saluto sincero a tutti
Walter



Mah, rimango fortemente dubbioso, mi sembra una grande meravigliosa teoria, ma che non ha riscontro nella realtà.


16/04/2011 14:48
 
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Re:
L' Apostolo, 17/02/2011 18.36:

I TDG credono alla salvezza grazie alla fede nel sacrificio di riscatto di Cristo. Nonostante ciò spesso vengono male interpretati, visto il loro zelo nel compiere opere di fede. Alcuni vi vedono un tentativo d'essere salvati con le opere. Spero che questo 3d apri la discussione scritturale che mi aspetto, nel frattempo porto un esempio per aiutare la comprensione della veduta di noi TDG:


Un uomo è ammalato di una malattia mortale. In farmacia c'è il farmaco contenente il principio attivo che potrà salvarlo. Il solo fatto di credere che quel principio attivo lo salverà non esimerà l'uomo dalla morte se non agisce. Cosa deve fare? Recarsi in farmacia e acquistare il farmaco, dopo di che seguire la terapia. Alla fine del percorso l'uomo è salvo. Cosa l'ha salvato? Il principio attivo. Ma cosa ha permesso al principio attivo di operare per la salvezza dell'uomo? Le azioni compiute dall'uomo che non si è limitato a credere che quel principio avrebbe potuto salvarlo, ma ha compiuto i passi necessari affinchè quel principio attivo potesse operare nella sua vita per la salvezza. Se quell'uomo fosse rimasto a casa credendo che quel principio l'avrebbe salvato, sarebbe morto, nonostante ciò non è stato lui a salvarsi, ma l' ha salvato il principio attivo del medicinale.



[SM=g1861209] [SM=g1861207]


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Sette cose sono detestabili agli occhi di Geova:Gli occhi alteri,la lingua falsa,e le mani che spargono sangue innocente,il cuore che architetta disegni nocivi,i piedi che corrono in fretta al male,il falso testimone che spaccia menzogne,e chiunque suscita contese tra fratelli.
Proverbi 6:17-19
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