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Il doppio del gioco

Ultimo Aggiornamento: 06/02/2011 00:33
06/02/2011 00:33
 
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Lo specchio è un oggetto magico, inverte, moltiplica, deforma, crea arabeschi dalle mille forme. Specchiarsi in uno stagno costò la vita a Narciso, si sporse troppo a rimirare la propria immagine e annegò. Come simbolo della mitologica figura del giovinetto che s’invaghì della propria bellezza rimase il fiore giallo del narciso che, pallido e delicato, cresce lungo i piccoli corsi d’acqua, piegando il suo stelo quasi a volersi specchiare. Un fenomeno altresì singolare è il tonfo, il cui movimento d'acqua crea caratteristici cerchi concentrici che si propagano lentamente, si allargano, si moltiplicano e forniscono una sorta di suono. Ondeggia come ondeggia come ondeggia... si diffonde si diffonde si diffonde (onde, onde) forse nel ricordo della ninfa Eco. Follemente innamorata del giovane Narciso, e mai corrisposta, Eco sfiorì nella sua bellezza, si consumò lentamente nel pianto e di lei non rimasero che le ossa e un filo di voce ( son lenti affluenti i suoi pianti a dirotto ) Qualunque corpo riflesso in uno specchio d'acqua fornisce un piccolo rapporto di variabilità tra immagine reale e virtuale: l'immagine risulta percentualmente mobile e tremula al rapporto stretto con l'originale. Ma veniamo al punto. Nel disco d'apertura ( Don Giovanni ) Battisti e Panella lanciano una sorta di messaggio come i naufraghi usano fare con la bottiglia, annunciando in mezzo a un turbinio vorticoso d'acqua, una vetrina colma d'acqua che si incrina e che scivola ( sbrina ) via. Il doppio del gioco l'ha molto moltiplicato, la vetrina con acqua è lei : La vetrina Notiamo subito una cosa: non sembra un disegno dai contorni decisamente mossi, come quando ci specchiamo nell'acqua ? D'accordo un disegno fatto a mano da Battisti, ma sinceramente si può fare decisamente meglio in fatto di precisione. E all'interno di questo mobile cosa vediamo ? Non sembra che i cinque ripiani della vetrina risultino molto tremuli e ricordino nelle loro piccole increspature il filo dell'acqua, come succede in un acquario ? Questa immagine si muove tutta nel suo insieme, l'effetto specchiato sembra palese.

ne parlò, certo che ne parlò
e che saziò i gusti di chi
vide o intuì non visto
gli opposti su un ponte e brume
su un fiume con molte schiume


La logica dei contrari sembra ricondurre al pensiero hegeliano: gli opposti esistono solo grazie a se stessi. La vita sta nel divenire di questi opposti: se non ci fosse lotta tra gli opposti non ci sarebbe divenire. Il ponte esiste perchè ci sono le rive, le quali contrapposte l'una all'altra permettono lo scorrimento delle acque. Per Hegel il reale è proprio l'insieme degli opposti. La dualità è l'insieme di tutte le cose, la mano destra e la sinistra sono l'antitesi nel corpo umano, ma irrinunciabili per il nostro equilibrio. Lo specchio sdoppia l'immagine e ci rimanda al mito di Giano, il dio bifronte, considerato il dio custode dell’Universo. Era anche il simbolo del doppio valore di ogni cosa: il bene e il male, il giorno e la notte, la guerra e la pace. Giano
Ma osserviamo attentamente ancora questa vetrina:

ed il doppio del gioco
l'ha molto moltiplicato


Il mobile nel suo insieme è monoforme, ma solo apparentemente: c'è la base ( credenza ) e la vetrina ( il corpo superiore ) a decretarne la dualità e il suo equilibrio. Ma non solo: le ante superiori sono due, come le inferiori.

Ed io mai che lo sospettai
quante volte con lei scambiai
Me ne parlò. spesso me l'indicò
Li vedi. stanno scambiando


Ma la magia e le coup de theatre sono dietro all'angolo: la cimasa della vetrina e la sagomatura delle ante inferiori coincidono perfettamente tra loro. Il motivetto circolare è presente in entrambi le parti, nel frontalino e nei pomelli delle antine inferiori. Se noi stacchiamo la base dalla parte della loro sagomatura e la sovrapponiamo rovesciata con gambe all'aria alla cupola della vetrina, otterremo un sorprendente nuovo dualismo: avremo una nuova vetrina con due bottoncini nella parte superiore e uno in quella inferiore, ma il risultato non cambia. E'sempre quella, la vetrina con acqua è Lei !


ps: dedicato al mio amico Auriga

Il vate galante
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