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Il monito della Santa Sede: «Serve Moralità, Legalità e Giustizia»

Ultimo Aggiornamento: 22/01/2011 19:47
21/01/2011 12:51
 
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Dalla Santa Sede monito al Premier Berlusconi:
"Siamo turbati, serve più Moralità, Giustizia e Legalità."

Il Segretario di Stato Vaticano Bertone: "Giuste preoccupazioni".
Napolitano torna a chiedere "maggiore sobrietà e responsabilità".
Bossi gli risponde, poi frena. E avverte il premier: "Si calmi".
Ancora braccio di ferro con ANM e CSM.
E intanto il residence Olgettina sfratta le ragazze: "Danno al decoro"


ROMA - Il sostegno della Lega resta tiepido e condizionato all'approvazione del Federalismo,
il sostegno delle gerarchie ecclesiastiche potrebbe avere i giorni contati. A 6 giorni dall'esplosione dello scandalo Ruby, anche oggi Silvio Berlusconi è stato costretto a fare i conti con una situazione che appare sempre più complicata. Il flop del lancio del Gruppo parlamentare dei "Responsabili" è stata infatti solo la prima tappa di una giornata che ha riservato i colpi più duri nel tardo pomeriggio quando le agenzie di stampa hanno rilanciato le durissime parole pronunciate dal Segretario di Stato Vaticano Tarcisio Bertone a margine dell'inaugurazione di una casa d'accoglienza nella capitale.



"La Santa Sede segue con preoccupazione le vicende italiane", ha spiegato il Cardinale, aggiungendo che la Chiesa condivide il "turbamento" espresso dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per quanto pubblicato dai media riguardo alle accuse mosse al Premier. "Lo avete visto - ha sottolineato ai giornalisti - con la nota pubblicata sull'Osservatore Romano". Capo dello Stato che tra l'altro è tornato proprio stasera a chiedere alle forze sociali e politiche e ai cittadini "una maggiore sobrietà nei comportamenti individuali e collettivi".
"La Santa Sede - ha scandito ancora il Cardinale - segue con attenzione e in particolare con preoccupazione queste vicende italiane, alimentando la consapevolezza di una grande responsabilità soprattutto di fronte alle famiglie, alle nuove generazioni".
"La Chiesa
- ha esortato ancora il Segretario di Stato Vaticano -
spinge e invita tutti, soprattutto coloro che hanno una responsabilità pubblica in qualunque settore amministrativo, politico e giudiziario, ad avere e ad
assumere l'impegno di una più robusta Moralità, di un senso di Giustizia e di Legalità".



Il Segretario di Stato Vaticano
Cardinal Tarcisio Bertone


In mezzo, tra il colpo ricevuto d'Oltretevere e quello arrivato da Montecitorio, Berlusconi ha dovuto incassare anche le punzecchiature di Umberto Bossi. Il leader del Carroccio risponde a muso duro alla nota vaticana con un singolare "per loro è più facile parlare". E poi spiega: "Berlusconi si è trovato con la casa circondata controllavano tutti quelli che entravano e che uscivano. Perchè non hanno controllato anche là?". Poi, a sera, la consueta marcia indietro: "Mai criticato il Vaticano". Ma insieme avverte Berlusconi "di essere più cauto" e che "tutti insieme devono abbassare i toni, anche i magistrati". Poi, descrivendo lo stato del Premier, Bossi si spinge a dire di averlo trovato "un po' gibollato", un termine dialettale, il 'gibollo', per indicare i segni dei colpi ricevuti.

Inoltre per il presidente del Consiglio resta aperta anche la partita con il Csm e la magistratura, resa ancora più aspra dai toni minacciosi usati nel videomessaggio dell'altra sera. Accuse, quelle rivolte dal premier alle toghe, che secondo il presidente dell'Anm Luca Palamara, rappresentano degli "attacchi inaccettabili" che "rischiano di mettere seriamente in discussione l'autonomia e l'indipendenza della magistratura".
Per il vicepresidente del Csm Michele Vietti "i processi sommari non si fanno e non si invocano. Nel nostro ordinamento non sono previste 'punizionì per i magistrati. La competenza a valutare la correttezza dei comportamenti dei magistrati è attribuita dalla Costituzione al Consiglio Superiore della Magistratura secondo le procedure stabilite dalla legge". Il Csm ha comunque deciso di rinviare al 9 febbraio sulla pratica a tutela del pubblico ministero di Milano, Fabio De Pasquale, sulla quale ieri i laici di Pdl e Lega avevano fatto mancare il numero legale, uscendo dall'aula. Un rinvio stabilito però con l'impegno dei laici a garantire il numero legale e del resto dei consiglieri a trattare con sollecitudine la questione delle modifiche alle pratiche a tutela.

Intanto una notizia che riguarda alcune delle ragazze coinvolte nelle indagini. L'amministratore del condominio ha sfrattato dal residence le 14 ragazze al centro del 'caso' Ruby: arrecano un "danno al decoro del palazzo". Le giovani della scuderia di Lele Mora dovranno abbandonare i loro appartamenti entro otto giorni. Secondo quanto riferito da una delle giovani donne, Marysthelle, nella lettera di sfratto è spiegato che la decisione è stata presa per le lamentele degli altri inquilini. Nel palazzo di Milano Due, stando a quanto raccontato da alcune testimoni sentite nell'inchiesta sulle feste ad Arcore, vivono soubrette ed escort in comodato d'uso a spese del premier Silvio Berlusconi.

Fonte: Repubblica (20 gennaio 2011)
22/01/2011 19:47
 
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La crisi di nervi della maggioranza per le critiche vaticane

Sono nervosi. Quelli del PdL. E quasi di più i “crociati” leghisti. Nervosi e non lo nascondono. Lo “strappo” della chiesa nei confronti del governo, effetto dell’affaire “Ruby”, ha totalmente destabilizzato se non la coalizione e la guardia pretoriana del premier sicuramente i nervi di più di un esponente del Pdl.

Prima la stampa cattolica, Avvenire, Famiglia cristiana e perfino il paludatissimo Osservatore romano, poi Bertone e alla fine il Papa.

L’offensiva da Oltre Tevere è in atto, e per un divorzio sembra che non sarà necessario un pronunciamento della Sacra Rota.


Andiamo a vedere cosa ha detto ieri Sua Santità Benedetto XVI:

Nella nostra epoca di ”mutamenti” si registra una diffusa ”insicurezza”, dovuta all”’indebolimento della percezione dei principi etici su cui si fonda il diritto e degli atteggiamenti morali personali, che a quegli ordinamenti sempre danno forza”. ”L’epoca in cui viviamo – ha proseguito il pontefice – e’ percorsa da profondi cambiamenti. Anche Roma, che giustamente e’ chiamata ‘citta’ eterna’, e’ molto cambiata e si evolve; lo sperimentiamo ogni giorno e voi ne siete testimoni privilegiati”. ”Questi mutamenti generano talvolta un senso di insicurezza, dovuto in primo luogo alla precarieta’ sociale ed economica, acuita pero’ – ha voluto sottolineare il pontefice – anche da un certo indebolimento della percezione dei principi etici su cui si fonda il diritto e degli atteggiamenti morali personali, che a quegli ordinamenti sempre danno forza”. Inutile sottolineare che Benedetto XVI sembra rivolgersi sia a Silvio Berlusconi che al sindaco di Roma Gianni Alemanno ancora impegnato nello strenuo sforzo di cancellare il ricordo di “parentopoli”.


Panico nel PdL. Una quarantina di politici cattolici del partito dell’amore (primi fra tutti Formigoni e Storace) scrivono una lettera pubblica rivolta alla CEI chiedendo di “sospendere il giudizio” sui comportamenti di Silvio Berlusconi. A dimostrazione che il colpo è stato forte ed è stato accusato.

Altri, meno devoti, attacano chiesa e Papa a tutto campo. “Si preoccupino dei casi di preti pedofili”, questa la parola d’ordine a cui aderiscono prontamente Bossi e i suoi.


E si creano le prime evidentissime crepe.

Il Sottosegretario all’Interno Mantovano invita infatti il premier a presentarsi dai magistrati per fugare ogni dubbio. Si fanno scommesse sui tempi della prossima epurazione.


Berlusconi intanto è scatenato. Attacca Bocchino, la sinistra, i magistrati, i giornali, la spectre, Marte e anche Giove se gli avanza tempo. E intanto sembra intenzionato a sfrattare il mezzo battaglione di belle figliole (frequentatrici dei suoi dopo cena) dal condominio di Milano 2 dove erano state bellamente alloggiate. “Questione di decoro”, sembrerebbe la motivazione dello sfratto. Solo ora?
In difesa del pattuglione di ragazze si schiera, niente di meno, che Rosy Bindi. “Se le 14 ragazze che abitano nel residence di via Olgettina vengono sfrattate per salvaguardare il decoro e l’immagine dell’immobile, cosa si aspetta a sfrattare Berlusconi per tutelare l’immagine e il decoro delle nostre istituzioni?”. Attacca Rosy Bindi, e prosegue. ”Questo sfratto e’ a dir poco paradossale. Finora, nelle videodifese del Presidente del Consiglio come nelle tenaci e martellanti dichiarazioni dei suoi tanti portabandiera, si e’ sempre sottolineata la bonta’ di un premier, desideroso solo di aiutare giovani fanciulle in difficolta’. Ecco, ora puo’ davvero dimostrare il suo buon cuore: potrebbe intercedere presso l’amministrazione per impedire che perdano l’alloggio”.


Prima o poi, lo sappiamo, qualcuno ci dirà che siamo su una candid camera. Regia di Alvaro Vitali.

www.gliitaliani.it

www.orsatti.info/archives/3765?utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed:+PietroOrsatti+(Pietro+...

[Modificato da Etrusco 22/01/2011 19:49]
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