Continuiamo questo viaggio nel mondo delle spillette (
) termine forse corretto dal punto di vista della interpretazione della traduzione ma non normalmente in uso. Tra l'altro il termine corretto, secondo i cataloghi d'epoca sarebbe Armeeabzeichen, riservando solo a certe categorie quello ormai diffuso anche in Italia di Kappenabzeichen (che qualcuno chiama impropriamente Kappen, abbreviazione che non esiste e che trasforma in un berretto il distintivo da berretto)o come amici la cui conoscenza della lingua tedesca è nulla "Kazzenbeichen" e varie altre versioni più o meno buffe.
Volevo ora inserire le immagini di distintivi che riguardano le categorie elencate nel titolo.
All'inizio del conflitto nulla era previsto per segnalare le proprie ferite di guerra con un distintivo o una medaglia, così i militari iniziarono a portare strisce di stoffa sul fianco del berreto, da 1 a 3 a seconda delle ferite riportate. Esistevano però distintivi generici, come i seguenti.
distintivo generico, privo di valore ufficiale
distintivo a spilla in pasta vitrea
distintivo a spilla in pasta vitrea che raffigura il ritorno del proprio congiunto ferito in seno alla famiglia. Fino a qui le date sono 1914-1916
a seguire un distintivo molto evocativo, con un disegno particolarmente simbolico; la donna accompagna il ferito, cieco di guerra, attraverso il rovo, simbolo della difficoltà a riprendere una vita normale pur privo della vista. Anni 1914 1917
la necessità di far valere il proprio sacrificio viene così trasformata in questa serie di distintivi coniati dalla ditta Arkanzas Vedvé di Budapest. Vengono ripresi i simboli delle strisce rosse, 1 2 o 3. Sono i consueti distintivi semi ufficiali normati con circolare del 1916. La scitta
Pro Patria e quella
Verwundet (ferito) in lingua tedesca e ungherese
distintivo a spilla generico, in pasta vitrea, per la croce rossa
La cura dei feriti. Una spilla nominativa del Kriegsspital di Brünn (Brno), una specie di documento di riconoscimento per l'infermiera che deve entrare e uscire dall'ospedale. Il nome è inciso sul verso
Ospedali. La dicitura Augusta Baracken ci fa capire qunti furono gli uomini da curare durante il conflitto. Scuole occupate, edifici diversi, ospedali civili e militari non erano più sufficienti. 1914-1916. La donna infermiera ha in questo distintivo il riconoscimento al suo impegno. Da notare il dettaglio della barella e la tenda sulla destra
ancora un ospedale, questo in un bell'edificio. Belgrado, 1915. Il motto è lo stesso di quello scritto sulle medaglie dedicate ai servizi sanitari
dato che in guerra si moriva (e si muore) anche di malattia talvolta dovuta allo scarso igiene, all'interno delle armate agivano le
Salobritas Comission il cui compito era proprio quello di verificare le condizioni degli uomini e degli impianti. A sinistra una macchina sterilizzatrice, a destra un medico nell'atto di studiare la situazione al micrscopio. Isonzo Armee
meno noto il distintivo dell'analoga commissione della 10^ Armata
un piccolo OT. Solo nell'agosto del 1917 l'Imperatore Carlo I creò la medaglia per i feriti, il cui verso riporta curiosamente la data 1918. E' l'ultima medaglia uffciale coniata nell'Impero austro-ungarico. Uguale per tutti ma con il nastrino diverso: da 1 a 5 strisce, l'ultima, a 5 strisce, per i mutilati
semplice, spoglio nel disegno anche il verso con la sola scritta "al soldato ferito" e la data 1918
ma come sappiamo la fine più comune di chi entrava in ospedale era quella che portava alla via del cimitero.
Ai figli della Patria nella Guerra Mondiale
Lemberg
[Modificato da lemberg 14/01/2011 12:06]