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Salute e malattia

Ultimo Aggiornamento: 14/11/2011 00:05
12/01/2011 18:55
 
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MMMM è difficile contribuire a questo post esprimendo un’opinione alle fonti che avete citato! Essendo, come alcuni di voi ben sanno, carente di capacità di sintesi, vi avviso che il post sarà alquanto pesante… [SM=g27821]
Cari viandanti sono d’accordo con voi su moltissime cose e al contempo ce ne sono alcune che mi lasciano alquanto perplessa, qs le mie considerazioni (che in quanto soggettive e “temporanee” possono ovviamente lasciare il tempo che trovano):
1. Lista della Lancet
E’ redatta proprio dai signori del farmaco e in quanto tale assolutamente utilitaristica e sviante.
Mettere la ketamina, le anfetamine,le benzodiazepine, i solventi, l’4-MTA, LSD, e così via dopo l’alcol è assurdo. Sono sostanze pericolosissime se assunte nel modo, quantità, luogo/con persone o in situazioni sbagliate. Mi piacerebbe vedere uno di questi “signori” alla guida di un auto sotto l’effetto di LSD o Anfetamina o ketamina e poi chiedergli se è lo stesso che guidare dopo aver sorseggiato un bicchiere di vino [SM=g27831] … e con qs non voglio dire che l’alcol non sia pericoloso..
Il concetto stesso di lista è assurdo, la pericolosità andrebbe circoscritta a parametri definiti, dire pericolosità in termini così generici vuol dire tutto e vuol dire nulla.
So che Arcobaleno ha postato la lista non perché creda ad essa ma per motivare il fatto che “lorsignori” non facciano altro che dare false nozioni e creare disinformazione per renderci sempre più confusi e malleabili ma ci tenevo a sottolineare che la lista stessa è assurda (e forse mi sbaglio ma credo che anche Arcobaleno la ritenga ridicola).
Sulla legalità di certe sostanze rispetto ad altre non posso che trovarmi concorde a quanto scritto da Arcobaleno. Se fosse per me non esisterebbero sostanze illegali, ma motivarne il perché aprirebbe una parentesi troppo lunga motivo per cui taglio corto dicendo che non è un caso se le sostanze psicoattive (di qualunque natura esse siano) anticamente venivano assunte solo per particolari obiettivi, con modalità e tempistiche precise.
2. I rimedi di Bach
Ho utilizzato i rimedi di Bach per un periodo abbastanza lungo e mi hanno aiutato, non so dirvi se per effetto placebo o no, so solo che mi hanno aiutato e arrivata ad un certo punto non ne ho sentito più il bisogno, con questo non vuol dire che non lo sentirò in futuro..
Inoltre l’unica persona che conosco in grado di testarmeli efficacemente lavora in una erboristeria a Milano e io ormai son lontana.. Devo dire che le volte che li avevo utilizzati scegliendoli personalmente o facendomeli testare da altri non ne ho tratto alcun giovamento. I rimedi, così come ogni rimedio, devono essere sempre testati da qualcuno che sappia farlo altrimenti non danno alcun effetto (o almeno per me così è stato). So che può sembrare ovvio ma a volte l’ovvietà è proprio ciò che più facilmente scivola tra le nostre mani. Sono “sono essenze di fiori”, sono naturali, se li vendono sapranno testarli….
Benchè sia tutt’ora affascinata da Bach e dalle sue teorie/rimedi una cosa che da sempre mi ha lasciato basita è la raccolta, il potenziamento delle essenze delle piante e la preparazione dei rimedi.
Secondo Bach ci sono differenti metodi -a seconda del tipo di pianta- da utilizzare, alcuni di questi sono tratti da antichissime forme di estrazione e manipolazione delle essenze tutt’ora in uso in alcuni paesi (come l’India, il sudamerica ad esempio e anche laggiù è difficilissimo trovare posti in cui vengano tutt’ora seguiti , questo per ovvie motivazioni di produzione in larga scala e vendita di massa).
Alcuni metodi prevedono la raccolta e il potenziamento dell’essenza attraverso specifiche direttive “ambientali e tempistiche”. Quello che intendo è ad esempio la raccolta fatta: con specifiche modalità di raccolta dei fiori, in luoghi incontaminati, in periodi particolari, in ore e condizioni climatiche precise affinchè la pianta liberi l’essenza e il suo “potere curativo”.
Chi ha studiato Bach e i metodi di preparazione delle essenze sa quanto la “modalità di raccolta” sia importante. Beh io personalmente non ho mai creduto che quello che arriva negli scaffali delle erboristerie-farmacie sia ottenuto attraverso questi processi. Che fare? Potremmo prepararli noi stessi ad esempio o affidarci a qualcuno che sappiamo seguire le antiche direttive..
3. Malattia e destino di Thorwald Dethlefsen
è un libro che ho apprezzato particolarmente, insieme a
“il corpo non mente di Luciano Marchino e Monique Mizrahil Ed. Saggi Frassinelli”
sono state letture illuminanti da diversi molti punti di vista. Mentre leggevo “il corpo non mente” non sono state poche le volte in cui mi son dovuta fermare per riprendermi dallo schiaffone in pieno volto che mi è arrivato nel riconoscermi in alcune pagine. La prima e la seconda parte del libro sono quelle che più mi hanno colpito e che ancora oggi mi “accompagnano risvegliandomi di tanto in tanto”.
L’introduzione inizia con una citazione:
“non cercare di seguire le orme dei savi che ti hanno preceduto; cerca ciò che essi cercavano” Basho, monaco zen
E’ un libro sulla bioenergetica, la prima parte del libro parla della “struttura dell’essere” mentre la seconda descrive “i modi dell’essere e i 5 tipi caratteriali”. E’ veramente interessante, chiaro e comprensibile anche per chi non è (e/o non ne intende far parte) nel/del ramo della psicologia o della bioenergetica. Consiglio entrambi i libri vivamente e benché il secondo non sia forse di facile reperibilità vi consiglio di cercarlo e premettergli di far parte della vostra biblioteca.
4. Alimentazione
Sull’alimentazione non sono una cima e ad oggi sono ancora molto confusa, negli ultimi anni ho raccolto molte informazioni ma sono così distoniche che non mi permetto di dire alcunché se non ciò che è ovvio. Motivo per cui mi astengo da ulteriori commenti. Ed ecco la richiesta: avete qualche titolo in particolare da consigliarmi?
5. Ehret
non lo conosco ma mi avete incuriosito e credo che ne cercherò le pubblicazioni.
Conscia della mia non conoscenza delle sue teorie devo ammettere che la sua tesi sulle mestruazioni (per quel che ne ho capito) mi lascia molto perplessa [SM=g27818]
Non mi è chiara la differenza che per Eheret ci sia rispetto al concetto di estro e mestruazioni e faccio fatica a comprendere quale possa essere. Arcobaleno puoi approfondire questa parte?
Questa teoria mi lascia molto perplessa anche perché al giorno d’oggi ci sono ancora popolazioni che non vivono a contatto con la modernità, piccole tribù preletterate che vivono in totale simbiosi con la natura e in queste popolazioni le donne hanno il mestruo proprio come noi e il massimo del "junk food" che consumano sono insetti [SM=g27825] che poi, a vederla bene junk food proprio non è.
Per ciò che riguarda gli animali penso che forse il discorso di mestruo, accoppiamenti e riproduzione andrebbe diviso.
Ciò che intendo dire è che ci sono molti più animali di quanti crediamo che si accoppiano per il solo piacere di farlo, anche quando non sono in calore, senza alcuna finalità riproduttiva [SM=g27835]
A parte questo mi chiedo se fosse unicamente l’alimentazione a giocare un ruolo primario nella frequenza del mestruo (senza assolutamente negare che possa incidere e concorrere a riguardo) che dire di tutti gli animali domestici/addomesticati che vivono con l’uomo? Dovrebbero entrare in calore molte più volte di quante Natura detti vista la terribile alimentazione a cui spesso vengono sottoposti.
Vivere rinchiuso in una gabbia/in cattività credo comporti molte conseguenze nefaste, un’alimentazione non consona ha senz’altro un peso da non sottovalutare ma se penso alla mancanza di libertà ed espressione della natura propria di quegli esseri mi chiedo: ma sarà poi solo il variare dell’alimentazione ad influire su ciò? Non è che oltre ad una diversa alimentazioni ci sono state altre concause che hanno “giocato” il loro peso nella frequenza dell’estro negli animali in cattività? E gli esperimenti che presumo siano stati fatti su queste “cavie” sono stati poi descritti dettagliatamente? L’unica variazione nella vita/condizione di queste bestie è stata l’alimentazione?
6. Hamer
Questa è veramente dura, Hamer tocca tasti molto sensibili per me e per chiunque abbia avuto persone care che si siano ammalate e non siano guarite da “mali oscuri”. La premessa a quanto sto per scrivere è che se siete fan di Hamer forse è meglio non continuare, potrei, senza volerlo, innervosirvi.
Detto questo anche qui vorrei dividere teoria e pratica.
Per ciò che riguarda le teorie di Hamer sull’insorgere delle malattie ritengo che non ci sia nulla di nuovo all’orizzonte, credo che Hamer abbia ben sintetizzato, espresso, modernizzato/rimodellato ed unito parte delle antiche conoscenze con la moderna terminologia (ed attrezzatura) medica: vedi uso della tac cerebrale relativa al midollo e alla corteccia cerebrale e anche qui non essendo medico non so quale veridicità possa esserci. Io so solo che credo che fare la tac fa male e ci sono correnti mediche secondo cui il suo uso possa risvegliare mali latenti, se proprio proprio proprio devo fare esami così approfonditi chiedo sempre se in alternativa possono unare la risonanza magnetica(e non è che credo che questa mi faccia bene)..
Il fattore/peso psicosomatico nell’insorgere della malattia e del disagio non è certo una scoperta dell’ultimo secolo e fin dall’antichità si sa quanto concorra e che peso abbia nella salute di ogni forma di vita.
La modalità di confutarne le tracce attraverso moderne apparecchiature e il tradurne l’insorgenza e le osservazioni da un punto di vista modern-medicale credo sia utile ai soli fini di smuovere qualche “allopatic-medical-coscienza” (intendo i medici allopatici) ad investigare maggiormente sulla causa dell’insorgere di alcune patologie così come sulla non efficacia delle comuni e moderne terapie utilizzate ai fini della scomparsa del malessere o più precisamente dei sintomi manifesti. E questo è bene ed è quanto di positivo vedo in Hamer.
Per il resto credo che le cosiddette “terapie” da lui proposte unite alla sospensione di ogni altra terapia siano da perseguire (e non in senso positivo).
Ritengo che il mio ribrezzo nei confronti di quest’uomo forse sminuisca anche la “rivoluzionaria” modalità comunicativa in cui ha assemblato e divulgato antiche conoscenze ma anche in questo caso sentir parlare di “nuova medicina” mi fa rizzare i capelli.
Di nuovo ci vedo solo il registro comunicativo e per quanto innovativo non credo bilanci i danni che può causare in persone disperate, che vedono la morte ogni giorno più vicina e che farebbero qualunque cosa per allontanarla anche solo di un pochino, cosa che, seguendo certe direttive può invece trasformarsi in un incontro molto più precoce e doloroso di quanto non si aspettino.



Credo fermamente nel peso del “fattore psicosomatico” sull’insorgere della maggior parte dei malesseri cui siamo soggetti ma l’insorgere dei malesseri non è unicamente psicosomatico, alimentazione, ambiente ed "ereditarietà" hanno il loro peso.
E anche qui attenzione: la paura e il suo persistere possono portare all’insorgere e al cronicizzarsi di una malattia così come possono portarci ad utilizzare le modalità più disparate per allontanarne gli, a volte inevitabili, effetti. A volte gli esiti sono “tragicomici” (non avete idea di quante ne ho combinate per sperimentare [SM=g27820] [SM=g27832] [SM=g27837] , sì perché io son peggio di San Tommaso, non mi basta vedere devo testare in prima persona) ma purtroppo a volte gli esiti di alcune sperimentazioni non hanno nulla di comico e si riducono a mera tragedia.

Quando si parla di salute e malattia bisogna essere attenti, bisogna farsi domande, bisogna capire che anche nella natura più incontaminata gli animali si ammalano e muoiono, a volte per motivi psicosomatici, a volte per motivi “ambientali”/incidenti .
Bisogna comprendere che la Natura siamo noi stessi, Natura non è "altro".
La Natura, la nostra e quella che ci circonda, può dare la vita, può curare, può rasserenare gli animi ma al contempo può farci ammalare, può terrorizzare, può inquietare ed uccidere.

“Più diveniamo sensibili all'energia vitale e più sentiamo qual'è la direzione che la nutre”
“l’Armonia è l’energia senza sforzo”

credo che queste frasi (la prima di Arcobaleno e la seconda di Platone) possano riassumere moltissimo e credo che la visione dei filmati che Arcobaleno ha postato non può che essere di incanto per gli occhi e per la mente mostrando cosa un essere umano riesca a raggiungere quando la propria energia fluisce ed è ben orientata.

Caro Arcobaleno con un solo post (la tua risposta al post del miele) hai rotto la mia riluttanza ad esprimermi su argomenti così delicati e per questo ti ringrazio, nuovamente.



)O(
13/01/2011 00:47
 
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Io proverò a dire la mia solo sulle pochissimi cose che conosco perchè la mia ignoranza in materia medica è abissale ovviamente.
Per quel che riguarda i Fiori di Bach capisco molto bene cosa vuoi dire a proposito della produzione su larga scala. Ai tempi in cui partecipai ai seminari di Kramer ricordo che la sua assistente già ne parlava e spesso riceveva campionature di Rimedi da testare da parte di aziende (anche se non è proprio il termine giuste in questo caso specifico) che nascevano proprio perchè come te si erano posti la domanda e forse ritenevano di poter far meglio della marca di Rimedi diciamo riconosciuta come "ufficiale" (anche qui tra virgolette perchè come dici bene tu, noi potremmo tranquilamente produrre i nostri rimedi da soli). Il problema resta quindi annoso e non di facile soluzione. Io sono un po' come te, ho provato i Rimedi e ne ho tratto beneficio, è però vero che "ascoltare se stessi" non è sempre così semplice e che trovare chi sappia interpretare una persona per poterla aiutare con i rimedi lo è ancora di meno. Ciò detto bravi specialisti, erboristi, medici, psicologi che sanno farlo esistono ed i Rimedi hanno effetto. Quindi forse tendiamo noi a vedere sempre la parte peggiore del prossimo, a credere che non sia possibile una determinata cosa perchè a noi sembra impossibile. Non so se ha senso quel che dico, spero si capisca cosa intendo [SM=g27813]

Per quel che riguarda il Dott. Hamer devo dire che non so molto e che ho iniziato ad informarmi in tempi recenti. Sono d'accordo che non ci sia nulla di nuovo all'orizzonte per quel che riguarda il fatore psicosomatico. Però devo anche dire che, personalemente, toccando anche per me tasti molto personali e dolorosi, forse avrei gradito anche solo avere la possibilità di leggere di lui prima di quanto non mi sia capitato, ecco.
Bada bene che non sono una sua fan eh, anzi, come te e come per i Fiori, ho sempre quella punta di scetticismo, però d'altro canto anche il fatto stesso che Hamer sia stato perseguito e che ci sia stato un rifiuto così netto di verificare le sue teorie da parte degli organi competenti lascia comunque pensare, ti fa domandare il perchè e il per come della faccenda, no?

bene, anche io sono stata prolissa, perdonami [SM=g27821]


[SM=x728038]
13/01/2011 11:01
 
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cara Minami,
se tu sei stata prolissa io allora ho scritto la storia infinita... [SM=g27819].
Non mi è chiaro se diciamo le stesse cose ion modo diverso, sai com'è sono un pò zuccona [SM=g27837]. Quello che però mi sento di dirti è che ciò che ho scritto non era assolutamente un giudidzio su chi ha parteciato a questo post e su ciò in cui crede, era il mio punto di vista.
Più che una punta di scetticismo diciamo che non credo mai di avere "risposte univoche a lungo termine" su nessun argomento, il motivo è semplice: posso sbagliare e/o non avere una visione di insieme/ posso "cambiare la mia percezione del mondo". Cose che possono essere vere ed importanti in determinati periodi della nosta vita possono non esserlo più in un periodo successivo, questo può accadere perchè cambiamo e con noi cambia la nostra percezione del mondo, oppure perchè cose in cui credavamo erano utili ai fini di comprenderne altre e ciò che avevamo precedentemente appreso non ci serve più.
Il mio registro comunicativo non è purtroppo dei migliori, motivo per cui a volte risulto essere fin troppo assertiva ma questo è un mio problema comunicativo che spero non ti abbia fatto sentire in alcun modo giudicata o attaccata per ciò in cui credi.

Sull'argomento salute e malattia devi sapere che ho 2 nervi scoperti:

il primo
è l'incredibile ribrezzo (cosa che spero un giorno di poter superare)verso chi professa la professione medica/verso chi si occupa di salute senza competenza ma soprattutto senza "fede". Il termine fede non è un termine che uso di sovente (non sono credente) ma in questo caso credo che, per quanto mi riguarda, calzi a pennello. Decidere di occuparsi degli altri dovrebbere una scelta dettata da vero amore, vera volontà di compassione e condivisione. Chi lo fa per sete di potere e denaro se fosse per me sarebbe "messo ai ceppi" quando questo è unito ad incompetenza e indifferenza beh forse puoi immaginare cosa gli farei, o forse no ed è meglio così.
Arcobaleno citava il giuramento di Ippocrate che qui riporto in nella versione moderna (con cui mi trovo maggiormente in sintonia):

"Consapevole dell'importanza e della solennità dell'atto che compio e dell'impegno che assumo, giuro:
di esercitare la medicina in libertà e indipendenza di giudizio e di comportamento rifuggendo da ogni indebito condizionamento;
di perseguire la difesa della vita, la tutela della salute fisica e psichica dell'uomo e il sollievo della sofferenza, cui ispirerò con responsabilità e costante impegno scientifico, culturale e sociale, ogni mio atto professionale;
di curare ogni paziente con eguale scrupolo e impegno, prescindendo da etnia, religione, nazionalità, condizione sociale e ideologia politica e promuovendo l'eliminazione di ogni forma di discriminazione in campo sanitario;
di non compiere mai atti idonei a provocare deliberatamente la morte di una persona;
di astenermi da ogni accanimento diagnostico e terapeutico;
di promuovere l'alleanza terapeutica con il paziente fondata sulla fiducia e sulla reciproca informazione, nel rispetto e condivisione dei principi a cui si ispira l'arte medica;
di attenermi nella mia attività ai principi etici della solidarietà umana contro i quali, nel rispetto della vita e della persona, non utilizzerò mai le mie conoscenze;
di mettere le mie conoscenze a disposizione del progresso della medicina;
di affidare la mia reputazione professionale esclusivamente alla mia competenza e alle mie doti morali;
di evitare, anche al di fuori dell'esercizio professionale, ogni atto e comportamento che possano ledere il decoro e la dignità della professione;
di rispettare i colleghi anche in caso di contrasto di opinioni;
di rispettare e facilitare il diritto alla libera scelta del medico;
di prestare assistenza d'urgenza a chi ne abbisogni e di mettermi, in caso di pubblica calamità, a disposizione dell'autorità competente;
di osservare il segreto professionale e di tutelare la riservatezza su tutto ciò che mi è confidato, che vedo o che ho veduto, inteso o intuito nell'esercizio della mia professione o in ragione del mio stato;
di prestare, in scienza e coscienza, la mia opera, con diligenza, perizia e prudenza e secondo equità, osservando le norme deontologiche che regolano l'esercizio della medicina e quelle giuridiche che non risultino in contrasto con gli scopi della mia professione."

Questo è quello che mi vorrei da un medico o da un terapeuta.

il secondo
è la facilità con cui alcuni di noi, in periodi bui, si abbandonano ingenuamente e talvolta totalmente a persone senza scrupoli e/o senza competenze non mi lascia indifferente. Spesso quando si sta male si perde lucidità, non vedendo via di uscita ci si affida alle prime persone che sembrano poterci portare un pò di luce. E' umano, è comprensibile ma può essere incredibilmente pericoloso e deleterio, sia per la persona che si sottopone alla cura che per chi le è vicino.

Detto questo ti saluto e sono sicura che leggendo il mio post tu possa capire che il tuo post non era assolutamente prolisso [SM=g27817]


)O(
13/01/2011 16:58
 
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Olwen cara, non c'è bisogno di scusarsi, avevo ben inteso che tu esprimevi la tua opinione, ci mancherebbe altro! e credo che si, in molte cose la pensiamo allo stesso modo ma ci esprimiamo semplicemtne in maniera diversa [SM=g27822]

Personalmente negli ultimi tre anni ho visto medici su medici e ho continuato a consultare sempre nuovi specialisti perchè nessuno mi dava quella sicurezza e serenità che giustamente si deve avere prima di affidarsi a qualcuno.
E' stato un percorso lungo, stancante, nonchè dispendioso (no comment qui che è meglio) e alla fine ho trovato per puro caso le persone che stavo cercando, medici che hanno saputo ascoltare e che sapevano, finalmente!, come muoversi.
La rabbia che provo però nei confronti di tutti i loro predecessori è forte e sono quindi sulla tua stessa lunghezza d'onda, se non si ha la "vocazione" come la chiamo io o la "fede" come la chiami tu non si dovrebbe intraprendere quella Via.

Sono andata un po' OT temo, scusate [SM=g27819]



[SM=x728038]

17/01/2011 22:02
 
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La Natura, la nostra e quella che ci circonda, può dare la vita, può curare, può rasserenare gli animi ma al contempo può farci ammalare, può terrorizzare, può inquietare ed uccidere.


è proprio l'idea di corpo come tempio naturale [SM=g27822] che può essere influenzato dal bene, come dal male, perchè entrambe fanno parte dell'equilibrio cosmico.


Beh io personalmente non ho mai creduto che quello che arriva negli scaffali delle erboristerie-farmacie sia ottenuto attraverso questi processi. Che fare? Potremmo prepararli noi stessi ad esempio o affidarci a qualcuno che sappiamo seguire le antiche direttive..


Il più delle volte manca il tempo. Ci vuole molto ma molto tempo per far crescere e curare, per coltivare, e non tutti hanno la possibilità o comunque la determinazione e la perseveranza per farlo.
Mi rendo conto che talvolta mi lascio predere dalla pigrizia più assurda, forse a causa dei ritmi sfrenati che la società di oggi "impone"... anche se siamo noi stessi che ci togliamo da soli il breve tempo di cui disponiamo, per dirla con una frase di Seneca: "non è che non abbiamo tempo, la verità è che ne perdiamo parecchio".


Il concetto stesso di lista è assurdo, la pericolosità andrebbe circoscritta a parametri definiti, dire pericolosità in termini così generici vuol dire tutto e vuol dire nulla.


Vero, in fin dei conti sono le quantità che possono essere dannose, come in ogni tipo di cibo, anche appunto per quello industriale che assumiamo tutti i giorni.


Cose che possono essere vere ed importanti in determinati periodi della nosta vita possono non esserlo più in un periodo successivo, questo può accadere perchè cambiamo e con noi cambia la nostra percezione del mondo, oppure perchè cose in cui credavamo erano utili ai fini di comprenderne altre e ciò che avevamo precedentemente appreso non ci serve più.


[SM=g27819] [SM=g27836] [SM=g27822]




Madre dolce, batterti il telaio
non posso, mi uccide il desiderio
di un ragazzo: è la languida Afrodite.

Saffo


19/01/2011 22:31
 
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Il più delle volte manca il tempo. Ci vuole molto ma molto tempo per far crescere e curare, per coltivare, e non tutti hanno la possibilità o comunque la determinazione e la perseveranza per farlo.
Mi rendo conto che talvolta mi lascio predere dalla pigrizia più assurda, forse a causa dei ritmi sfrenati che la società di oggi "impone"... anche se siamo noi stessi che ci togliamo da soli il breve tempo di cui disponiamo, per dirla con una frase di Seneca: "non è che non abbiamo tempo, la verità è che ne perdiamo parecchio".
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Seneca: "non è che non abbiamo tempo, la verità è che ne perdiamo parecchio".
mai parole furon più vere.
Da una poi che "predica bene e razzola male" => che poi sarei io
Eh già non sei la sola ad avere periodi di pigrazzite, io quando ne sono immersa mi autodefinisco - e non sono la sol a farlo- la Grande Cozza e ti assicuro che ben mi rappresenta: una grande cozza nira attaccata allo scoglio..

Faccio outing:

ho provato a catturare le essenze solo per un periodo e non è che sia stata poi così convinta dell'esito; provandoli non avevo provato nulla...
Sicuramente non l'avevo fatto correttamente.
Quello che avevo fatto era cercare di raccogliere le essenze di alcune piante che mi avevano prescritto in posti che ritenevo "puliti".
E il problema sorgeva comunque, nel senso che è difficile trovare contemporaneamente più erbe/arbusti/alberi nello stesso posto e con le giuste condizioni climatiche.. e poi ogni volta organizzarsi per tentare l'impresa era un delirio (ai tempi avevo la fortuna di abitare vicino a delle stupende colline boschive ma non essendo automunita dovevo sempre tormentare qlc per un passaggio).

Hai ragione per quello che riguarda il coltivarle, sarebbe bellissimo, io neanche ci avevo pensato (vivevo in un appartamento in un paesino e l'idea non mi aveva neanche sfiorato) ma mi piace tantissimo! Chissà, magari se un giorno il mio sogno di avere un pezzetto di terra si avvererà proverò a farò e potrò raccontarvi dei tentativi fatti, sai com'è:

"i sogni son desideriii, chiusi in fondo al cuor.."



)O(
14/11/2011 00:05
 
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questa discussione mi è congegniale per tanti motivi: esperienza personale di malattia : mi sono ammalata di leucemia due anni di chemioterapia seguita da trapianto del midollo con conseguenze pesanti, sento discussioni da vari programmi televisivi e anche in internet che asseriscono che gli effetti collaterali non sono pesanti, vi assicuro che non è così. Sempre per mia opinione personale , che penso possiate condividere , molte malattie gravi o meno gravi, sono il frutto di contrasti tra il nostro io e i condizionamenti esterni , da quando ho inziato una riflessione personale cercando di spogliarmi di pregiudizi, condizionamenti,e seguire il mio istinto e curarmi con le erbe controllando l'alimentazione sto eliminando i farmaci e mi sento meglio, mi sento in forma e sto recuperando forze che credevo di non recuperare.
Poichè come conseguenza del cortisone mi si è alzata la glicemia vorrei eliminare la pastiglia sostituendola con la stelvia ma non riesco a trovare sufficenti notizie per la sua coltura e impiego se qualcuna puo darmi delle indicazioni sarei molto grata.
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