Non si è fatto in tempo nemmeno per tirare un sospiro di sollievo che la Spagna vede spegnersi una nuova vita sui campi di calcio.
La storia di Miguel Garcia, giocatore del Salamanca, aveva tenuto col fiato sospeso. L'arresto cardiaco nel match di campionato contro il Betis Siviglia aveva fatto pensare al peggio ma l'assistenza dei medici accorsi sul terreno di gioco evitarono conseguenze peggiori. Vita salvata quella di Garcia, non quella di un ventiduenne di origine dominicane colto, nella serata di ieri, da un malore a Melide, nei pressi di La Coruna. Si tratta del secondo caso nel giro di quindici giorni nello stesso comune, come afferma il quotidiano online "La voz de la Galicia.es", che riprende le dichiarazioni del coordinatore sanitario della polisportiva di Melide: solo due settimane fa un altro ragazzo era stato colto sul campo da un malore anche se fortunatamente il peggio sembra essere stato scongiurato.
Continua il periodo nero che ha colpito il calcio spagnolo. A destare perplessità è il numero di casi fatti registrare nel paese iberico. Ad iniziare da Antonio Puerta deceduto il giorno antecedente la gara di Supercoppa Europea tra Milan e Siviglia. A ciò seguì nei mesi successivi il malore di Ruben De la Red, promettente centrocampista del Real Madrid, per arrivare al triste episodio che colpì Dani Jarque in ritiro con l'Espanyol a Coverciano, prima di un'amichevole contro la Fiorentina nell'agosto del 2009.
Continuano, dunque, gli episodi di cronaca nera nel mondo del calcio. Episodi che non trovano spiegazioni concrete, sulle quali la Uefa potrebbe avviare presto un'inchiesta. Anche perché seppur il calcio sia da sempre considerato un gioco, la vita resta la cosa più importante.