lo sconforto

"l'ottimismo della volontà , il pessimismo della ragione" diceva Gramsci. Tu sei sensibile,, chi capisce patisce. Sei intelligente e soffri, perchè ti carichi dei problemi altrui. Cosa significa, che essere uomini, avere una mente pensante e critica diventa un'invalidità.? No, qui si tratta di quale strada stiamo percorrendo.
Se vogliamo vivere da spavaldi, e correre in tutta superficialità sulla superfice del mondo, senza nenache accorgerci di quanto può essere bello. Oppure saper agire, anche mentalmente, e poi fisicamente, verso traiettorie costruttive, ma non voraci e distruttive di ciò che ci circonda. Continuo a prendere la parte del progresso, quello occidentale, nonostante i colpi subito, e la diagnosi di una civiltà sul finire. Ma un'altra ne dovrà rinascere, ma non si possono commettere gli stessi errori, non si può subito prendere la via di quello che chiamano neo-capitalismo, che dovrebbe nascere sulle rovine del fallimentare materialismo (capitalista, o comunista che sia stato).

La storia insegna che nonostante gli errori evidenti, l'uomo fondamentalmente tende a ricaderci.

Ottima riflessione.

Giancarlo

Da parte mia ho capito che agire è naturale ed è anche la cosa migliore, ma nella maggioranza dei casi ti porta appunto sconforto. Ma lo sconforto stesso darà nuova malta al dinamico equilibrio che l'uomo segue nel globo. Preferisco prendere le parti dell'osservatore, che pensa, descrive, e capisce ciò che vede, o al meglio, ciò che presume e crede di vedere (sarà sempre una visione soggettiva). E quello che vedo in poche parole è la semplice natura umana di mortale, di colui ciò che punta sull'egoismo per avere un vantaggio che sia comunque supportato dal sistema (oggi globalizzato) rispetto ad altri, per soddisfare il suo ego ( cioè la trasmissione del suo gene o del suo pensiero, visto che l'uomo è l'unica specie che possiede una cultura). Credo inoltre che se l'uomo fosse stato generato come essere immortale tale equilibrio si sarebbe creato in una maggiore velocità e sarebbe stato inoltre forzato per la convivenza tra esseri che non hanno altra finalità se non quella di esistere.
Un'esempio, quando vedo i programmi o le notizie in cui fanno vedere i bambini dell'africa affamati o altro e propongono donazioni, messaggi di supporto etc... oppure quando ascolto i commenti di chi mi sta vicino di commiserazione, o di volontà d'aiuto, o d'accusa nei confronti dei milionari etc etc... sinceramente mi vengono i brividi (non vederlo come cinismo, ma come semplice osservazione...)... semplicemente perchè non si tratta di differenza di singole persone, ma di sistemi. E se noi (intendo italiani per esempio) vogliamo, cosa che vogliamo in quanto uomini che possiedono egoismo per i motivi suddetti, mantenere questo sistema che ci garantisca benessere e sovrappiù allora inutile lamentarsi e criticare con parole: si può fare di più o elargire elemosina che soddisfino in modo temporaneo il bisogno di sistemi più poveri. Queste altre non sono che soluzioni temporanee che servono solo a debellare transitoriamente i sensi di colpa. Niente di più.

Dopo tutto questo però sono ottimista, perchè credo nell'equilibrio e credo sopratutto nella tecnologia e nell'entropia. Sono sicuro che col passare dei secoli o millenni chi lo sa (sempre se ancora ce ne sarà il motivo di parlare di questi fatti -.-) l'equilibrio verrà da se. Perchè tutto tende all'equilibrio, e spero anche la società umana.

Se ci lasciassimo guidare solo dal pessimismo della ragione diventeremmo dei mostri, fortunatamente il nostro ottimismo ci fa credere che le cose possono cambiare...con il nostro piccolo contributo aiutiamo questo mondo a pensare che le cose miglioreranno...anche se questo non succederà mai ci rimane almeno la "speranza" e la speranza ci riporta ad essere ottimisti

Si, certo, l'instinto al consumo egoistico, produrre per il benenessere individuale, questo fa parte della volontà del mondo di cui noi facciamo parte. Che poi non ci sia nienta da temere, perchè le cose non vanno naturalmente solo verso un senso, certo tranquillizza perchè si ristabilisce l'equilibrio. Ma allora è meglio precisare: due tipi di sconforte, uno dato da una debolezza personale, come può essere la mia, che di fronte ad una foresta che brucia, all'inquinamento, alla facilità con cui cui l'uomo può calpestare responsabilità e sentimenti per una vorace malattia di possesso, di fronte a tutto questo perdo fiducia, è una coltellata nella pancia. Ma poi c'è un pessimismo critico e realistico, che vede allargarsi amacchia d'olio l'istinto che si oresenta come costruttore invece divora e distrugge il mondo e la stessa civiltà, che partento da un'idea che mi suona sempre in testa, di Giordano Bruno, che il mondo, e la civiltà(tutte), sono organismi viventi, che hanno una nascita uno sviluppo e un declino fino alla morte. E quello che vivo oggi ripeto nel lato migliore è una fase di cambiamento che vede la morte della civiltà occidentale e di altre grandi dei diversi continenti.