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03/02/2011 00:34 | |
... ecco perchè c'è ancora bisogno di santi e di preti!
Sulla nave della vita
Gianfranco Ravasi
Su questa immensa nave dove tutti galleggiamo, in un angolo si soffre, in un altro si uccide, poco più in là si balla. Ma l-equipaggio tiene la rotta, anche se nessuno arriva a destinazione.
Così parla con amaro pessimismo uno dei personaggi del romanzo Le ali ai piedi (Mondadori) che la scrittrice Laura Bosio mi ha inviato appena edito. Il libro, che è un finissimo viaggio dentro la vita per approdare alla morte, condotto da due donne, contiene una piccola folla di persone, eventi, luoghi ove si celebra la liturgia dell-esistenza con le sue glorie e le sue miserie, i suoi amori e le sue crudeltà.
Il percorso avanza, pur ripetendosi, ma - secondo la visione di quel personaggio - non conosce una meta, cioè l-approdo in un porto sereno sulla cui riva si stenda una bella città.
Abbiamo voluto evocare quest-immagine della navigazione per raffigurare la vita perché essa ben esprime le sensazioni di molti che lasciano fluire i loro giorni nella consapevolezza che essi non hanno uno sbocco da attendere, una destinazione significativa. È proprio l-antitesi della visione della Bibbia che ha come ultima pagina l-affresco di una Gerusalemme nuova ove si placa la nostra ansia, ove si cancella la desolazione, ove Dio incontra la sua creatura attirandola a sé nell-eternità della sua luce.
Ciò che manca a molti, mentre sono sulla nave della vita, è proprio questa speranza: avere una meta, un senso, una destinazione che dia un significato al lungo navigare e che non sia un naufragio nel nulla.
Fonte -
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