... ecco perchè c'è ancora bisogno di santi e di preti!
paul_65, 27/11/2012 23:36:
Mmm … non c’è alcuna contraddizione tra (Qo 12, 14) e (Gv 17, 3), bensì continuità che iniziata da un primo presupposto, passa poi al secondo per arrivare quindi, a una perfetta integrazione e sintonia fra i due.
Così come, più in generale, non esiste alcuna contrapposizione, ma successione e totale concordanza di contenuti e significati tra il Vecchio e il Nuovo Testamento. Sebbene gli evidenti e forti contrasti esistenti fra i due inducano spesso a supporre incompatibilità di attributi, di sostanza, di pensiero, nonché di azione sul medesimo Dio.
Inoltre, ed è il fatto più decisivo, il suddetto postulato lo ha bene esplicitato Gesù parlando di se stesso (Dio fattosi Uomo in funzione soteriologica) ai discepoli di Emmaus, quando, alleviando la loro tristezza e sgomento a proposito dei tragici eventi pasquali riferentesi appunto a Lui (Lc 24, 27), fece anche superare agli altri Apostoli, ai fedeli e agli ascoltatori futuri le paure e i dubbi impliciti nella sequela del “Cristo totale” (Lc 24, 25-26; Mc 8, 34-35), cioè della e nella sua Chiesa (Gv 15, 5-6).
Ma vengo però al punto centrale.
Per caricare bene "l'asse", come raccomandi tu, sarebbe assai più saggio per te che non ti assillassi troppo di curiosare a chi “noi”, e gli altri, diamo la nostra moneta; dovresti invece guardare bene come tu eserciti la tua carità/amore, sia in parole che in opere concrete, cioè dando pure tu la tua “moneta”. E il tutto tenertelo accuratamente in segreto, magari fra te e il tuo dio.
Tanto ti dico non perché m’interessa sapere sul tuo amare/carità o se a chi tu dai il tuo denaro; e nemmeno m’interessa di scrutare a tuo discapito e a mio vantaggio la tua “pagliuzza” dal momento che, a mia volta e a onore della verità, sono consapevole di non essere anch’io esente dal portare quella pesante “trave” (Lc 6, 41-42) che puntualmente condiziona il mio amare con autentica Carità gli altri, indistintamente dal loro essere esistenziale e dal loro credo religioso o ideologico.
Piuttosto te lo dico perché anche tu meditassi meglio proprio quel versetto finale del sapiente Qoèlet:
“Dio citerà in giudizio ogni azione, anche tutto ciò che è occulto, bene o male” (Qo 12, 14). Qoèlet infatti ti rammenta che tu sarai giudicato non per quello che io e altri di “noi” abbiamo fatto a te e ai nostri simili, ma su quanto di bene o male e di occulto tu, mister @paul_65, hai fatto prima verso te stesso e di conseguenza verso gli altri tuoi consimili!
Così sarà il giudizio per tutti. Punto.
Poi, se a prima vista sembra palese che il motivo per cui quelle “pagliuzze” e “travi” che i molti, credenti o no, si rinfacciano a vicenda siano inaccettabili per la troppa carenza di reciproca umiltà, la ragione ultima che invece sottostà a questa apparenza consiste nella mancata ricerca e accettazione del vero, anche se verità e umiltà camminano insieme.
Mmm … vedi mister @paul_65, allora, quanto a te – anch’io son capace di personalizzare su di te come oramai è tua routine di chiamarmi in causa direttamente -, “occulta” non è la tua costante polemica ogniqualvolta con i tuoi scaltri messaggi punti il dito contro Dio, il Cristo, la Chiesa, i Pontefici, i Sacerdoti, i Fedeli eccetera. Casomai questo tuo contradditorio tanto più è palese quanto più incornici i tuoi succinti post di battute ilari, sarcastiche, acide, spesso canzonatorie e a volte oltraggiose. Ti limiti solo e continuamente ad esporre frasette confuse, a dare risposte contorte a porre domande difettose che, tra l’altro, decori sempre con la sovrabbondante aggiunta di smiles enfatizzanti ed ironiche o altresì superficiali e puerili (e do per scontato che rifarai tutto ciò ancora a risposta di questo mio scritto … ). In ogni caso i tuoi sempre striminziti post sono adatti più che a mostrare la tranquillità di dibattere e confrontarti, a evidenziare una tua celata ma reale paura di ascoltare e di cercare veramente, e indicano perciò anche la sostanziale tua insufficienza di confutare con pace ed equilibrio. E per “paura” intendo non quel
timore di Dio di cui spesso tratta la Scrittura e a cui si riferisce anche Qoèlet (Qo 12, 13) e che è grazia donata ai semplici e agli umili, ma parlo di quella paura/terrore proveniente e istigato dal maligno per la confusione dei peccatori recidivi e di cui fa intendere assai bene il versetto 6 del Salmo 53 (52).
“Occulto” invece è l’atteggiamento che soggiace nel fondo di ogni tua pur succinta replica di presunte risposte o di domande indecifrabili. Tuttavia, lo ripeto, sembra ”occulto”, poiché il tutto tenti di mascherarlo col tuo consueto allegrotto stile.
Ben manifeste infatti sono le tue insofferenze, la tua aggressiva protesta impregnata di rancore, di astio, di costante avversione che non nasconde quella rabbia e disprezzo che, appunto, guidano e caratterizzano ogni tuo intervento su Dio, Cristo, Chiesa, Pontefici, Sacerdoti, Fedeli, cose sacre, eccetera.
Perché dunque tanta tua insensata collera e tanto tuo malefico odio? Perché ti lasci soggiogare da tali schiavitù che t’impediscono l’obbiettività nella ricerca del vero e del bene?
Allora, e qui il punto, chiediti finalmente e, se ci riesci, spiegaci da cosa è motivata questa tua evidente repulsione a Dio, a Cristo e a tutto ciò cui questo si riferisce. Chiarisciti e, se puoi, mostraci il perché di questo tuo continuo tormento che ti fa dire, non del tuo specifico, ma sempre e soltanto la contrapposizione a e verso …, cosa che infine palesa apertamente una tua sofferta, profonda lacerazione.
A chi mi interpella più o meno direttamente, sono solito rispondere con la dovuta calma, anche se c’è il tizio passeggero che, come in questo thread, si prende la libertà di giudicarci ambedue (tu ed io)
“n po' tocchi”, ma al quale per mia parte, ho giustappunto replicato adeguatamente. Cosicché, anche questo che sembra un fatto banale conferma invece nella sua apparente insignificanza qual è l’indole decaduta dell’uomo portato facilmente a diffidare del suo simile e quindi incline a giudicarlo negativamente, specie quando non gli riesce di comprenderlo appieno. Una condanna a priori dunque, che a sua volta produce tensioni, antagonismi, lotte e violenza più o meno velata, piuttosto che ricerca franca e sincera di chiedere semplicemente a chi ci sta di fronte il perché di certe sue insolite e seppur incomprensibili azioni.
E per finire, tanto a dimostrarti ancora la conciliabilità tra le Sacre Scritture vecchie e nuove a proposito di vita piena, autentica e duratura (Gv 17, 3) o di morte vera, dolorosa e perenne (Ap 20, 14-15), valuta con pazienza l’assoluta unità tra quanto profetizza Qoèlet (Qo 12, 14) e Gesù Cristo (Mt 25, 31-46) circa il giudizio divino a cui ognuno, volente o no, andrà a suo tempo incontro.