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il Purgatorio cattolico

Ultimo Aggiornamento: 03/07/2019 09:48
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27/10/2010 19:56
 
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Re:

Nessun fuoco, ne simbolico, ne reale; ne sofferenze, ne morte può togliere i peccati.

Nessun sacrifico di agnello con macchie di peccati può riscattare pagare qualcosa alla giustizia di Dio.

Dio non accetta il sacrificio di nessun uomo peccatore allo scopo di perdonare i suoi peccati; tale da lasciare in vita il reo.

La persona che muore per il suo peccato, non potrebbe più ritornare in vita.


....



E chi ha mai parlato di "TOGLIERE I PECCATI"??
Sono 4 pagine che vi sto spiegando sempre le stesse cose...per quante pagine devo continuare?

il PECCATO è COLPA + PENA TEMPORALE.

Quando si parla di purgatorio si fa riferimento alla "pena temporale" cioè l'EFFETTO DEL PECCATO.

Che cosa centra il "togliere i peccati"?
Suvvia...mettiamoci un po' di testa e di attenzione anche nelle "cose degli altri".
Sempre che interessi veramente approfondirle e conoscerle...e non solo denigrarle.



E quindi restiamo come viventi agli occhi di Dio.

Noi dunque abbiamo un debito verso Cristo, mettendo a morte giorno dopo giorno i nostri aspetti negativi purifichiamo noi stessi.

Lo scopo è quello di ottenere la vita eterna confermata nello spirito quanto nel corpo o casa mediante cui tale spirito vive.

Cioè divenire vivi di per se stessi; perchè siamo diventati realmente puri.

Questo processo potrebbe paragonarsi al vero purgatorio dell'anima, e vale per tutti i cristiani.



Neanche per sogno...
L'uomo non purifica affatto se stesso dalle sue COLPE.

Quella parte del PECCATO che è la COLPA, l'uomo non ha assolutamente alcun potere di cancellarla nè di affievolirla.

Lì proprio non c'è niente da fare! solo un SACRIFICIO PERFETTO l'ha cancellata una volta per tutte...quello di Gesù Cristo.
Sacrificio che lava ogni colpa, poichè è il sacrificio del NUOVO ADAMO.
Si è fatto PECCATO (ha assunto su di se tutte le COLPE)...ed ha inchiodato tutti i nostri peccati al legno della croce.

Per questo, per quanto uno possa fare il bene...se non rimette i suoi peccati al Sangue di Gesù, non varca la soglia del Paradiso.
Rimane ZOZZO per quanto possa vivere in "santità" la sua vita.

SOLO il Sangue di Gesù Cristo lava le nostre colpe, STOP.

Ma noi parliamo di PENE TEMPORALI...
Cioè degli effetti del peccato. Gli effetti delle nostre colpe e delle colpe di ogni uomo.
Ecco tali effetti li paghiamo in vita come sofferenza...e siccome tali effetti non si esauriscono in vita, terminiamo di scontarli anche dopo la vita terrena...nel purgatorio.



Eppoi Che cosa significa realmente purificare??
Poichè subire la condanna per un reato non rende l'uomo moralmente puro.
E come potrebbe?? Se così ogni carcerato che verrà scarcerato sarebbe integerrimo.

Inoltre Come può la sofferenza corporea o immateriale rendere i nostri pensieri migliori e puri??

Se così fosse ogni persona che soffre per malattia diverrebbe un santo, e immacolato agli occhi di Dio; degno di fiducia al 100%

Se la nostra morte servisse a purificarci, a mostrarci agli occhi di Dio persone degne di fiducia.
Ebbene poteva risuscitarle facendone a meno di Cristo.



Ma che cosa centra l'essere integerrimi?
Ti ho già fatto l'esempio di un pugno....
Tu, una volta sferrato un pugno puoi diventare integerrimo finchè vuoi...ma il danno rimane.
O si sconta o si ripara... e le conversioni o le integerrimità non centrano proprio più niente.



E cosa dimostrerebbe mai la nostra sofferenza?? Fedeltà?? Onestà? Correttezza?Volontà di migliorare??

No,assolutamente; il purgatorio come inteso dai cattolici non ha nessun senso ne significato ne scopo; e contraddice tutto.



Ma che cosa dimostra LA PRIGIONE NELLA QUALE DOBBIAMO VERSARE FINO ALL'ULTIMO SPICCIOLO?
Non deve dimostrare proprio niente...si paga la conseguenza/effetto di un torto.
Si sconta l'effetto del male fatto.

Ma ci vuole tanto a capirlo? Lo capiscono i miei ragazzi di prima superiore in una lezione di catechismo.



P.S. Quel documento ( fretelli fabbri editori)che avevo io riportato in quella collana; è stato redatto da un papa vissuto nel passato, diverso da quello riportato da garoma, ma sul modificare, cambiare le leggi di Dio e comandare gli angeli era proprio così.



E' sempre sotto forma di "..." come il suo? ^^
Stiamo freschi...

L'hai letto il documento che ha citato lui e che ho ripreso io in latino?
Sono tutte balle...roba da far accapponare la pelle.
Quantomeno approfonditele che con internet avete i mezzi per farlo.

Ciao!
Mauri.




27/10/2010 19:58
 
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Re: Re: Re: Re:
Seabiscuit, 27/10/2010 18.32:



Mauri, dai non cadere così in basso perchè se non riconosci un corpo direttivo nella storia del cristianesimo appellendoti alla parola "corpo direttivo", ti misuro con lo stesso metro e ti chiedo di dimostrarmi dove si trova la parola "Trinità" nelle scritture e se non la trovi, vuol dire che è falso come insegnamento.

penso che ci siamo capiti




Sea...leggiti bene le sue risposte...
Capirai che sto rispondendo all'insensatezza con pari insensatezza...lo scopo è di farglielo capire.
Voglio vedere quanto ci metto.

E' ovvio che sono d'accordo con quanto affermi tu...e che non è obbligatorio trovarci "corpo direttivo" nella Bibbia...
Come non è obbligatorio trovarci "purgatorio".. ;)

Ciao!


27/10/2010 20:07
 
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Re: Re: Re: Re:


Prima di tutto quando scrivi cerca di essere meno arrogante e offensivo, ti ho già detto che parli con me e non ti permetto di gettare discretito o offendere altri che non sono i tuoi interlocutori.



Te lo ripeto.
Se qualcuno scrive delle cose non vere nel tentativo di screditare la mia Chiesa, io mi sento il diritto QUANTOMENO di affermare che sono delle panzanate.



Se parliamo di panzanate ne stai dicendo una infinità tu continui a non dimostrare niente,



Ahah conosci il latino? Prova a confrontare quanto hai riportato tu in italiano e vedi se ce lo trovi così come è scritto nel testo originale che ti ho linkato.

Quella è una prova...
Indipendentemente dal fatto che tu sia in grado o meno di valutarla nella sua palese efficacia.



affermi che la "legge Divina" si riferisce alla "legge Canonica" dici, dici, dici, ma non mi dimostri con i testi che ti ho citato che ciò che dici sia vero.



^^ come no...lo si capisce anche guardando al TESTO ORIGINALE al quale ti ho rimandato!

Si fa riferimento alla legge canonica che il papa può modificare in indipendenza anche dal Concilio riunito.



Ti ho citato dei testi con delle frasi se esse non sono vere dimostrami con quei testi che le frasi sono state manipolate e che in quei testi vi sono le tue affermazioni, altrimenti tieniti le tue panzanate.



Sono lì, sono in latino!
Te le devo tradurre?
Okk...tanto per iniziare NON C'E'TRACCIA di quella storia del "re dei cieli, della terra e degli inferi" relativamente alla triplice corona (la tiara papale, tanto per intenderci).

Andiamo avanti?



(Tanto per chiarirci, anche se è OT, le tue credenze, come il purgatorio, si basano su una grossa panzanata dell'anima immortale)



Non ho tempo da perdere, sinceramente, a parlare con uno che mi dice che ciò in cui credo sono panzanate...

Se scrivo è per chiarire bene qual'è la dottrina cattolica, perchè così non venga deturpata ma la si intenda bene.
Poi se uno non crede sono fatti suoi...ciascuno è libero di pensarla come vuole.

Non so se hai afferrato il concetto.
Io non sono qui per convertire, ma per fare chiarezza sulle cose cristiane ed in particolare cattoliche...
Perchè mi sembra che non ve le insegnino per quello che sono realmente (paura di perdere fedeli? forse...).

Ciao!! Buona serata! ;)


Ciao!


27/10/2010 22:19
 
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Re: Re: Re: Re: Re:
MauriF, 27/10/2010 20.07:



Prima di tutto quando scrivi cerca di essere meno arrogante e offensivo, ti ho già detto che parli con me e non ti permetto di gettare discretito o offendere altri che non sono i tuoi interlocutori.



Te lo ripeto.
Se qualcuno scrive delle cose non vere nel tentativo di screditare la mia Chiesa, io mi sento il diritto QUANTOMENO di affermare che sono delle panzanate.



Se parliamo di panzanate ne stai dicendo una infinità tu continui a non dimostrare niente,



Ahah conosci il latino? Prova a confrontare quanto hai riportato tu in italiano e vedi se ce lo trovi così come è scritto nel testo originale che ti ho linkato.

Quella è una prova...
Indipendentemente dal fatto che tu sia in grado o meno di valutarla nella sua palese efficacia.



affermi che la "legge Divina" si riferisce alla "legge Canonica" dici, dici, dici, ma non mi dimostri con i testi che ti ho citato che ciò che dici sia vero.



^^ come no...lo si capisce anche guardando al TESTO ORIGINALE al quale ti ho rimandato!

Si fa riferimento alla legge canonica che il papa può modificare in indipendenza anche dal Concilio riunito.



Ti ho citato dei testi con delle frasi se esse non sono vere dimostrami con quei testi che le frasi sono state manipolate e che in quei testi vi sono le tue affermazioni, altrimenti tieniti le tue panzanate.



Sono lì, sono in latino!
Te le devo tradurre?
Okk...tanto per iniziare NON C'E'TRACCIA di quella storia del "re dei cieli, della terra e degli inferi" relativamente alla triplice corona (la tiara papale, tanto per intenderci).

Andiamo avanti?



(Tanto per chiarirci, anche se è OT, le tue credenze, come il purgatorio, si basano su una grossa panzanata dell'anima immortale)



Non ho tempo da perdere, sinceramente, a parlare con uno che mi dice che ciò in cui credo sono panzanate...

Se scrivo è per chiarire bene qual'è la dottrina cattolica, perchè così non venga deturpata ma la si intenda bene.
Poi se uno non crede sono fatti suoi...ciascuno è libero di pensarla come vuole.

Non so se hai afferrato il concetto.
Io non sono qui per convertire, ma per fare chiarezza sulle cose cristiane ed in particolare cattoliche...
Perchè mi sembra che non ve le insegnino per quello che sono realmente (paura di perdere fedeli? forse...).

Ciao!! Buona serata! ;)


Ciao!





Questo è quello che ho trovato nel link da te indicatomi

PAPA quoad dignitatem auíloiitatem & intallibilitatem Papa quantz fit digniratis & celfitudinis & quibus ob id nominibus appeibtur Vide verb Papa art 2 n I ad It Papa triplici corona coronatur & quare ib num i Ad ea qua de triplici Papz corona dicic Auclor Vide ib innotisadtumd nura x excellenria & potefl is multis demon ftratur ibid num i adtg Papa pored quoque Leges Divinas modificare declarare ve 1 interpetrari & id de íefolo etiam fine Generali Concilio ibid num o i & 31 Papa fe vocal Servut Serwrum Dit quare & quis fuer t quoad hoc primus y ib num Papa poteft cederé & renunciare Papatui & apud quos ibid nu 36 & 37 Papa quoad nfallibilitarem poteft confiderari quoad fe ut perfona privara privatufque Doflor & quoad alios ut períona publica & Magifter univerfalis Ecclefir earn ex Cathedra docens ib num tfi Loqui ex Cathedra quid ir & in quibui ad id Papa teneatur ib n j 9 & 40

Poiché le mie reminiscenze del latino risalgono alla mia fanciullezza quando ero in collegio con i preti e sono passati molti, molti anni, vuoi farmi la traduzione per piacere?

A me sembra di intravedere, parlando del Papa, frasi quali triregno o triplice corona, e il potere dello stesso di interpretare e modificare la Legge Divina.

Ora per quanto riguarda il triregno esso è evidente anche dal fatto che il Pontefice veniva incoronato dal Cardinale Protodiacono con la Tiara segno dei tre regni “triregnum in Latino”. e Paolo VI, fu l’ultimo papa ad essere incoronato con la tiara (1963)

Relativamente al potere di modificare e interpretare la Legge Divina non trovo che essa si riferisse alla Legge Canonica, come tu affermi, si parla di Legge Divina, se poi ti riferivi al Diritto Canonico sai meglio di me che esso è tutt’altra cosa.

Mi fermo qui attendo le correzioni alla mia traduzione.

P.S. dici bene e fai bene a difendere le tue credenze "cattoliche"



***************************************************
“Non aver timore, poiché io sono con te. Non guardare in giro,
poiché io sono il tuo Dio. Di sicuro ti fortificherò.
Sì, realmente ti aiuterò. Sì, davvero ti sorreggerò fermamente
con la mia destra di giustizia”.
(Isaia 41:10)

****************************************************


Testimoni di Geova Online Forum



28/10/2010 22:30
 
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MaurifMa noi parliamo di PENE TEMPORALI...
Cioè degli effetti del peccato. Gli effetti delle nostre colpe e delle colpe di ogni uomo.
Ecco tali effetti li paghiamo in vita come sofferenza...e siccome tali effetti non si esauriscono in vita, terminiamo di scontarli anche dopo la vita terrena...nel purgatorio




Dispensa : Si, come no;non è condanna, ma è l'effetto che si porta anche dopo la morte. Chi commette adulterio il suo effetto è pure dopo la morte, si ma come condanna da scontare.

E di effetto qui ce soltanto quello di non far sembrare quello che invece è.



Scusa ma stai scherzando, o stai dicendo sul serio?

Stai forse a dire che Cristo toglie il peccato, ma il cui effetto dobbiamo pagarlo, espiarlo lo stesso,come punizione?

In pratica io condono a una persona il suo debito che ha nei miei confronti di 10 euro; ma al tempo stesso voglio che me li paghi??

Alla faccia del condono.Ma chi vogliamo prendere in giro??

Esiste un effetto senza una causa?
Cioè se la colpa è tolta da Cristo, di quale effetto giudiziario da scontare o subire stiamo a cianciare?

Posso capire l'ipotesi fantasiosa che se uno si rompe la gamba, poi da morto la sua anima da morta continuerebbe a zoppicare; [SM=x1408399]

Ma se discutiamo di espiare la colpa, allora sotto questo punto di vista scritturalmente assurdo; per coerenza anche tutti i santi dovrebbero pagare le loro colpe di tipo leggero.

E a Paolo non sarebbe bastata una vita per scontarle, visto che prima di convertirsi aveva sul suo capo come accusa e colpa la vita di molte persone cristiane da lui messe a morte.


Siamo invece daccordo se diresti che il purgatorio, rappresenta quel nostro volontario processo mentale di purificazione dai propri peccati;e che costituisce nel caso pure una sofferenza, o perdita di qualcosa.

E questa è una condizione che appartiene a tutti cristiani, vivi; e anche da morti se si crede nell'aldilà.
Poichè nessuno muore perfetto, e nessuno quindi entrerà come persona moralmente perfetta in un paradiso qualsiasi.
Ma tutto questo processo interiore non va inteso come punizione, venendo destinato confinato in qualche misterioso posto o luogo.

Poichè è frutto di una libera scelta quella di purgarsi dai propri peccati, e non dalle colpe che sono invece riscattate in Cristo.
Poichè non potremmo fare nulla per eliminare i nostri errori, agli occhi di Dio, ma ci limitiamo a mostrarci degni di questa immeritata benignità concessa, iniziando a purgarci da adesso; benignità che è negata dal purgatorio come inteso da voi.

Purgarsi non è affatto equivalente a scontare, che contraddice lo stesso termini di purgarsi, cioè rappresentando il concetto di eliminare volontariamente i tratti impuri.

Ma se vuoi dire qualcosa di diverso da questo,volendo rigirare la frittata come hai fatto finora, contraddicendo la logica più elementare; ne devo concludere che tu potresti fare di tutto, tranne che il giudice in un tribunale.

Non cè nulla da scontare perchè la causa , cioè il peccato, è riscattato in Cristo; quindi se sai cosa è la logica, non esiste nessun effetto come condanna.

Poi ti faccio i complimenti per il tuo solito consueto modo di esprimerti educato e fine.



saluti
[Modificato da dispensa. 28/10/2010 23:22]
29/10/2010 17:30
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
MauriF, 26/10/2010 10.17:




Ed il giorno della sua morte, in giorno del suo giudizio particolare, vedrà giudicate le sue opere...così come il metallo viene purificato col fuoco, dove ogni cosa sporca viene a galla e viene poi scartata.



Non ci azzeccano nulla le prove della nostra fede...
Si sta parlando di un giorno preciso, il giorno del nostro giudizio particolare
. In tal caso un giudizio che si risolverà comunque per la nostra salvezza...sia che finiamo direttamente in Paradiso, sia che dovremo passare in Purgatorio).

Ciao!
Mauri





Caro MauriF, leggo solo oggi il tuo post, dopo tre giorni di assenza dal forum, come avevo già preavvertito. Come vedi, ho focalizzato due soli punti specifici (che si riassumono effettivamente in uno) del tuo scritto. E lo sai perchè? Perchè l' evidenza mette in luce l' errore di fondo della teologia della tua CCR (di cui ti fai fedele e zelante portavoce...): un errore che annulla completamente l' intera interpretazione che la CCR fa del passo di 1 Corinti 3:10-15 ( e, di conseguenza, anche di Matteo 5:25-26, la cui “lettura” della CCR è talmente bislacca, per usare un...eufemismo, che non varrebbe neppure la pena di commentare...).
Caro MauriF, nella teologia della tua CCR esiste il “nostro giudizio particolare”, mentre nella Parola di Dio esiste il giorno del giudizio, punto e basta. Quando verrà il giorno del giudizio? In Gv. 12:48, Gesù lo mette in relazione con l' “ultimo giorno”. L' “ultimo giorno” è forse il giorno della nostra vita? Ovviamente no, basta solo leggere con cuore completo, ad esempio, un passo come Gv. 11:23-24. Rivelazione/Apocalisse 11:17-18 ci informa che il giudizio dei morti avverrà dopo che Dio avrà “assunto il potere e avrà cominciato a regnare” sul “regno del mondo”, insieme al suo Cristo (si confronti Rivelazione/Apocalisse 11:15). Nel millennio successivo alla “guerra del gran giorno dell' Iddio Onnipotente”, si confrontino Rivelazione/Apocalisse 16:14; 20:4-6, i “re e i sacerdoti” coeredi celesti di Cristo giudicheranno insieme a Cristo medesimo (si confronti Rivelazione/Apocalisse 2:26 e Matteo 19:28).
Ed è proprio in questo contesto che si parla sia della risurrezione che del giudizio dei morti. Pertanto, il giorno del giudizio equivale al regno millenario di Cristo. Quale sarà la base del giudizio? “E libri furono aperti e un altro libro fu aperto, che è (il libro) della vita, e furono giudicati i morti dalle cose scritte nei libri secondo le loro opere”, traduco direttamente dal testo greco di Rivelazione/Apocalisse 20:12. I morti non saranno quindi giudicati in base alle opere che avranno compiuto nella vita precedente. Un altro passo biblico, collegabile direttamente con Rivelazione/Apocalisse 20:12, lo renderà a mio parere chiaro. Ma la tua CCR da una “lettura” (a mio parere completamente errata!) del tutto differente del libro di Apocalisse, per cui quelle che ti riporto sono parole inutili; imbevuto come sei, della teologia della tua CCR, certamente non accetterai mai (una precisazione: sono parole inutili per i cattolici “fondamentalisti” come te, non per la maggioranza [un abbondante 90%] dei tuoi correligionari, con cui ho modo di parlare OGNI GIORNO, e di studiare con loro la Bibbia nel mio ministero cristiano. La maggioranza di essi non comprende un piffero dell' astrusa e cervellotica teologia della tua CCR, e sono molto più disposti di te a considerare queste cose, non essendo grondanti fino al midollo della teologia della tua CCR come lo sei tu. Dico questo senza offesa, ovviamente...).
Ma torniamo al dunque. Ti accennavo di un passo biblico particolare, ed è quello di Romani 6:7 (che, nel contesto di Romani 6:1-7, assume comunque una doppia valenza).
Il testo greco di Romani 6:7 legge: “ho gar apothanon DEDIKAIOTAI apo tes hamartias”, alla lettera “Infatti l' essente morto è stato liberato dal peccato”; avendo, con la morte, pagato il salario del peccato stesso (Romani 6:23).
Il verbo greco qui usato è “dikaioo”, che significa “giustificare, dichiarare giusto, liberare”.
Prendiamo ora ciò che è scritto in Rivelazione/Apocalisse 20:5, dal testo greco:
“hoi loipoi ton nekron ouk ezesan achri telesthei ta chilia ete”, letteralmente “I restanti dei morti non vennero alla vita finchè furono compiuti i mille anni”.
Qui, il verbo greco usato è “zao”, che significa “vivere”. In Rivelazione/Apocalisse il provvedimento divino per la vita è raffigurato come un “fiume d' acqua di vita”, e “bevendone” costoro potranno giungere alla perfezione (Rivelazione/Apocalisse 22:1-2). Fino a quel momento, Dio non li considererà come “pervenuti alla vita” nel senso più pieno del termine. Ecco perchè Rivelazione/Apocalisse 20:5 può tradursi, in base al testo greco: “Il resto dei morti non VENNE ALLA VITA finchè i mille anni non furono finiti”.
La morte quindi “paga il salario” del peccato, e i peccati di quella persona, commessi durante la sua vita precedente, non testimoniano più contro di lei.
Un ultima considerazione sul giorno del giudizio. In Atti 17:31 si legge che il giorno del giudizio (già stabilito da Dio, e che avverrà “con giustizia per mezzo di Cristo”) riguarderà quelli che vivono sulla “terra abitata”, poiché qui viene usato il sostantivo greco “oikoumene”(che nel corpus neotestamentario significa solo ed esclusivamente “terra abitata”). Pertanto, il giorno del giudizio contribuirà alla realizzazione del proposito originale e immutabile di Dio per gli esseri umani e la terra espresso in Genesi 1:28.
Con questo in mente, qual' è dunque il significato di 1 Corinti 3:10-15? Nel contesto di 1 Corinti capitolo 3, l' apostolo sviluppa complessivamente due illustrazioni. Nell' illustrazione del campo (1 Corinti 3:5:9), l' apostolo delle genti spiega che la crescita dipende dal piantare, dall' innaffiare e dalla benedizione di Dio:
“Io piantai, Apollo innaffiava, ma Dio faceva crescere” (1 Corinti 3:6). Subito dopo aver detto ciò, con un' altra illustrazione, Paolo afferma che il cristiano è responsabile per ciò che succede alla sua opera di edificazione:
“Ma ciascuno continui a guardare come vi edifica sopra” (1 Corinti 3:10). Il fondamento è Cristo (1 Corinti 3:11), ma se qualcuno edifica sul fondamento “oro, argento, pietre preziose, materiali di legno, fieno, stoppia” (come si vede, il contrasto è tra materiali di qualità e non...), la nostra opera sarà vagliata dal “fuoco” (1 Corinti 3:13).
Che cosa simboleggia il “fuoco” nella Parola di Dio? Indica IL RAFFINAMENTO, LA PROVA. L' apostolo Pietro, ad esempio, parla delle prove come di un “fuoco” che dimostra la qualità della fede del cristiano, e paragona la persecuzione a un incendio (1 Pietro 1:6-7 ; 4:12-13).
Nella sua illustrazione, Paolo mette in rilievo l' importanza di edificare nel modo migliore sul fondamento basilare del Cristo, con materiali eccellenti. E tuttavia l' opera di edificazione che compiamo la compiamo anche per noi stessi, e non solo per gli altri: infatti, in un altro passo biblico, Giuda scrisse: “Voi, diletti, edificandovi nella vostra santissima fede, e pregando con spirito santo, mantenetevi nell' amore di Dio (Giuda 20-21). Sia in 1 Corinti 3:10, 12 che in Giuda 20-21 viene usato il verbo greco “epoikodomeo” (“sopraedificare”). Attenzione, perchè questo è un punto piuttosto importante, che andrò a riprendere in seguito.
Se vogliamo edificare in altri qualità che resistano al “fuoco”, dobbiamo edificare con “oro, argento, pietre preziose”. Paolo disse: “Se l’opera che alcuno vi ha edificato sopra rimane, egli riceverà una ricompensa; se l’opera di qualcuno è bruciata completamente [perché, evidentemente, ha edificato male, non avendo usato materiali resistenti al “fuoco”], egli subirà una perdita [vale a dire, ciò che avrà edificato andrà perduto nel “fuoco”], ma egli stesso sarà salvato; e, se lo sarà, sarà come attraverso il fuoco” (1 Corinti 3:14-15).
Qual' è la “ricompensa”? Paolo non pensava al premio della vita eterna, perchè dice che colui che ha edificato male perde la ricompensa, pur essendo salvato lui stesso se riesce a passare attraverso il “fuoco”.
Che cos’è allora questa “ricompensa”? In 1 Tessalonicesi 2:19-20, l' apostolo delle genti scrisse: “Qual è la nostra speranza o gioia o corona di esultanza — sì, non siete infatti voi — dinanzi al nostro Signore Gesù alla sua parousìa? Voi siete certamente la nostra gloria e gioia”.
Ciò indica che Paolo quei tessalonicesi, pur avendo subìto la persecuzione, rimanevano saldi. La ricompensa di Paolo era la gioia di vederli perseverare nonostante l’opposizione, e ciò dimostrava che Paolo aveva edificato bene, cioè con “oro, argento, pietre preziose”.
E la nostra ricompensa? Se abbiamo edificato con “materiali di legno, fieno, stoppia”, perderemo la ricompensa, cioè la gioia che provò Paolo con quei cristiani di Salonicco. Ma saremo salvati se riusciremo a passare “come attraverso il “fuoco”, indicando cioè una prova, un raffinamento attuale, e non post mortem.
Cioè, anche perdendo la ricompensa, quella gioia che provò Paolo, ci salveremo “come attraverso il fuoco”, che equivale a dire che saremo stati “raffinati” a causa della perdita che abbiamo subito. Non dimenticando infatti che, edificando altri, edifichiamo anche noi stessi, come ho avuto modo di dire sopra!
E' questo, e solo questo, il senso reale dell' illustrazione paolina.
Poche parole su Matteo 5:25-26.
Gesù esorta di nuovo ( lo aveva già fatto nei versetti precedenti, il 23 e il 24) a risolvere “subito le questioni con chi si lamenta contro di te in giudizio......”.
Gesù adduce quindi una ragione pratica per la pronta soluzione delle questioni, aggiungendo: “Affinché chi si lamenta non ti consegni in qualche modo al giudice, e il giudice alla guardia, e tu non sia gettato in prigione”.
Una volta che la faccenda era giunta davanti alla corte, se l’imputato era trovato colpevole e non poteva pagare il suo debito, il giudice poteva consegnarlo a una ‘guardia’. Questa, a sua volta, avrebbe gettato il colpevole in prigione.
“Difatti io ti dico, certamente non ne uscirai finché non avrai pagato l’ultima moneta di minimo valore”. Se qualcuno non pagava il debito del prigioniero, questi poteva rimanere in prigione per un lungo periodo.
L’apostolo Paolo disse: “Sia piuttosto questa la vostra decisione, di non mettere davanti al fratello pietra d’inciampo o causa per incespicare” (Romani 14:13). Se sorgeva tale pietra d’inciampo, il cristiano doveva ricordare le parole di Gesù e ‘risolvere subito la questione’. Nella Parola di Dio, per tradurre carceriere, viene usato il sostantivo basanistès, che significa “aguzzino, tormentatore”.
Il carceriere sovente infliggeva crudeli torture ai prigionieri, e perciò era chiamato basanistès. Per esempio i debitori che non pagavano il dovuto erano a volte gettati in prigione, dove il carceriere poteva flagellarli e torturarli, e non sarebbero stati rimessi in libertà finché, come disse Gesù, non avessero “pagato l’ultima moneta di minimo valore”. Questo era messo in risalto anche nella parabola dello schiavo spietato. Quando il padrone seppe cosa aveva fatto lo schiavo ingrato, “lo consegnò ai carcerieri [ basanistès], finché non avesse pagato tutto ciò che doveva” (Matteo 18:34)!
Ecco l' unica spiegazione del passo in questione. Una spiegazione pratica, dove non vi è nessun recondito senso “teologico”.
Pertanto, vedere il “purgatorio” in questo passo (“NEL CASO AD UN TORTO NON SI SIA POSTO RIMEDIO...CI SI TROVERÀ A SCONTARE IN "PRIGIONE" (PURGATORIO) FINO ALL'ULTIMO SPICCIOLO.
POI SI USCIRÀ...SOLO UNA VOLTA CHE SI SARÀ PAGATO”. SONO PAROLE TUE, CHE HO TRATTO DA UN TUO POST PRECEDENTE) significa dare interpretazioni teologiche, mi si consenta, del tutto gratuite.
Grazie a ciao.
Aquila 58.
[SM=g27987]


(POST SCRIPTUM)

....caro MauriF, dimenticavo, che sbadato....
In altro post, che ho avuto modo di leggere (seppur di sfuggita), tu scrivi quanto segue:

MauriF, 27/10/2010 15.46:



Ehm...guarda che il purgatorio è qualcosa che c'è fra la morte fisica (separazione dell'anima dal corpo) e QUEL GIORNO in cui tutti quanti risorgeranno per il giudizio universale.

E' inutile che mi parli del giorno del giudizio universale...è OT
.






Caro MauriF, biblicamente parlando, non esiste alcuno "stato intermedio", inteso (FAI ATTENZIONE!) nel modo in cui l'intende la tua CCR, ergo, la separazione di un' "entità disincarnata immortale e cosciente" dal corpo al momento della morte, che perpetua la personalità del defunto in qualche luogo etereo (o in una determinata "condizione"...), e che si ricongiunge successivamente al corpo (un corpo "glorioso") nell' "ultimo giorno".
La triste realtà (per te) è che non esiste uno straccio di Scrittura che attesti tutto ciò, anzi, se ne conosci una, segnalamela (ho detto una o due al massimo alla volta, poichè sono abituato a dare risposte capillari e approfondite su obiezioni di carattere scritturale. Per cui, se mi presenti cinquanta passi scritturali, non avrò il tempo di analizzarli tutti per bene. Ti chiedo quindi un passo o due al massimo).
Per cui, ciò che dici non ha senso, e parlare del giorno del giudizio è tutto meno che O.T.
Ciao.
Aquila 58
[SM=g27987]




29/10/2010 22:07
 
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MauriF, 10/26/2010 11:36 PM:

Simon:


Scusami per l'OT, rientro subito nell'argomento. Avevo esordito col famoso detto tedesco che "la monetina tintinna nella cassettina e l'anima salta in cielo".
Questo perché, secondo le teorie cattoliche, un condannato all'inferno non ne puo' piu' uscire, mentre un condannato al purgatorio puo' uscirne in qualche modo.



Ci esce sempre, poichè il Purgatorio è una condizione temporanea.
E' solo questione di tempo e di Misericordia di Dio.



In effetti per molti papi e vescovi dell'epoca non era cosi: si usciva pagando! Una specie di "liberazione su cauzione", inventata dalla CCR per fare cassa, ovviamente. Prima mettono paura alla gente, poi aprono la cassa. Idem per il limbo, per cui il denaro versato dovrebbe essere restituito.


Simon:


Per molti secoli il "modo" era quello di pagare denaro sonante alla gerarchia della chiesa cattolica romana, che automaticamente faceva uscire le anime dal purgatorio.
O almeno cosi' raccontava.

Da qui il detto.

Simon



MauriF:

Diciamo che, ad un certo punto della storia della Chiesa, si è fatto anche questo...
Ecco, se ti interessa approfondire qui c'è più o meno tutta la storia:
it.wikipedia.org/wiki/Indulgenza

E' interessante. ;)

Per quanto riguarda gli "automatismi"...diciamo che non c'è mai stato nulla di così "automatico".
Proprio perchè ci sono una serie di condizioni, diverse delle quali solo Dio le può veramente scrutare.

Ad esempio il legame col peccato, da parte di chi la richiede...
Cosa che è sufficiente a fare di un'indulgenza plenaria, un'indulgenza parziale.

Ti posso assicurare che nell'iter per l'indulgenza (specie se è plenaria), la parte più difficile è proprio il distaccamento dai peccati.

Quando ti confessi cerchi in tutti i modi di "odiare" i peccati che hai commesso...e non è facile.
Sembra sempre di lasciarli con "riseva"..
Di accettarli quasi come delle debolezze.



Le tue rassicurazioni non mi tranquillizzano affatto. Soprattutto perché sanno di revisionismo spudorato e non si conciliano affatto con la sfrontatezza della gerarchia che promuoveva queste pratiche, cioé quella della tua chiesa.

A papi e vescovi non interessava un fico secco del "distaccamento dei peccati", prova ne è che venivano commessi anche da loro e senza pentimento alcuno. Guarda qui ad esempio:

it.wikipedia.org/wiki/Jan_Hus

a cosa servivano i fondi raccolti vendendo le indulgenze:


Intanto Giovanni XXII aveva proclamato la "guerra santa" contro Ladislao, re di Napoli, sostenitore di Gregorio XII, e iniziato la raccolta dei fondi necessari alla guerra mediante la vendita delle indulgenze, ossia la remissione delle pene temporali in cambio di denaro. Anche il re boemo appoggia l'iniziativa papale, dal momento che una percentuale del ricavato sarebbe finita nelle casse statali.



Sui costumi di papa Giovanni XXIII (non XII, il testo è sbagliato, ed è quello vissuto nel 1400) è il caso di stendere un velo pietoso, ti dico solo che è stato deposto per simonia e dopo pochissimo tempo gli hanno riassegnato la carica di vescovo, a cui ovviamente spettavano gli incassi delle vendite delle indulgenze.


MauriF:

Solo Dio riesce a scrutare nel tuo cuore, in quei momenti, e sulla base di ciò la sua Scienza opera la Misericordia attingendo al Tesoro dei Santi.

Ecco, la seconda cosa che mi da la gioia di essere cristiano cattolico è la dottrina delle indulgenze che fa riferimento al concetto di colpa e di pena temporale.
Si riesce a capire in maniera abbastanza profonda il valore del sacrificio di Cristo e della carità dei Santi e dei Martiri che hanno creato e creano un tesoro dal quale tutti noi attingiamo...

Tutta l'umanità è come se attingesse dalla stessa fonte, che ciascun uomo avvelena per ogni peccato che commette.
Da qui la sofferenza che deriva dal peccato e che tocca ogni uomo indistintamente.

L'umanità è unita da un vincolo, quel vincolo che Dio stesso ha usato per salvarci.
Facendosi VERO UOMO ci ha salvati tutti...prendendo la nostra umanità l'ha redenta.
...



A me personalmente fa ribrezzo vedere gente che vende per soldi la misericordia di Dio.
Fregato una volta, dalla tua chiesa, sono stato molto attento per non ripetere la stessa esperienza!
Se a te invece piace vivere queste esperienze e far finta che non esistano, mi fai pensare due cose: o hai uno stomaco molto robusto oppure forse prendi anche tu la percentuale...

Simon
[Modificato da (SimonLeBon) 29/10/2010 22:10]
06/11/2010 07:48
 
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Solo Dio riesce a scrutare nel tuo cuore, in quei momenti, e sulla base di ciò la sua Scienza opera la Misericordia attingendo al Tesoro dei Santi.

Ecco, la seconda cosa che mi da la gioia di essere cristiano cattolico è la dottrina delle indulgenze che fa riferimento al concetto di colpa e di pena temporale.
Si riesce a capire in maniera abbastanza profonda il valore del sacrificio di Cristo e della carità dei Santi e dei Martiri che hanno creato e creano un tesoro dal quale tutti noi attingiamo...



si, come no attingiamo come tesoro alle opere dei santi cattolici per avere l'indulgenza dei papi

A me mi basta il tesoro di Cristo stabilito da Dio ,puro e senza macchia che piuttosto quello inutile o come diresti tu volgarmente : zozzo, dei vari santi guerrieri e disonesti

Che poi questo rigirare la frittata è un modo come un altro per mettersi allo stesso livello di Cristo per giustificare le indulgenze papali . ele preghiere ai santi e altro.
12/06/2019 20:25
 
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ho letto in parte ma ci sarebbe da aggiungere

13/06/2019 09:50
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Aquila-58, 29/10/2010 17.30:



Se vogliamo edificare in altri qualità che resistano al “fuoco”, dobbiamo edificare con “oro, argento, pietre preziose”. Paolo disse: “Se l’opera che alcuno vi ha edificato sopra rimane, egli riceverà una ricompensa; se l’opera di qualcuno è bruciata completamente [perché, evidentemente, ha edificato male, non avendo usato materiali resistenti al “fuoco”], egli subirà una perdita [vale a dire, ciò che avrà edificato andrà perduto nel “fuoco”], ma egli stesso sarà salvato; e, se lo sarà, sarà come attraverso il fuoco” (1 Corinti 3:14-15).
Qual' è la “ricompensa”? Paolo non pensava al premio della vita eterna, perchè dice che colui che ha edificato male perde la ricompensa, pur essendo salvato lui stesso se riesce a passare attraverso il “fuoco”.
Che cos’è allora questa “ricompensa”? In 1 Tessalonicesi 2:19-20, l' apostolo delle genti scrisse: “Qual è la nostra speranza o gioia o corona di esultanza — sì, non siete infatti voi — dinanzi al nostro Signore Gesù alla sua parousìa? Voi siete certamente la nostra gloria e gioia”.
Ciò indica che Paolo quei tessalonicesi, pur avendo subìto la persecuzione, rimanevano saldi. La ricompensa di Paolo era la gioia di vederli perseverare nonostante l’opposizione, e ciò dimostrava che Paolo aveva edificato bene, cioè con “oro, argento, pietre preziose”.
E la nostra ricompensa? Se abbiamo edificato con “materiali di legno, fieno, stoppia”, perderemo la ricompensa, cioè la gioia che provò Paolo con quei cristiani di Salonicco. Ma saremo salvati se riusciremo a passare “come attraverso il “fuoco”, indicando cioè una prova, un raffinamento attuale, e non post mortem.
Cioè, anche perdendo la ricompensa, quella gioia che provò Paolo, ci salveremo “come attraverso il fuoco”, che equivale a dire che saremo stati “raffinati” a causa della perdita che abbiamo subito. Non dimenticando infatti che, edificando altri, edifichiamo anche noi stessi, come ho avuto modo di dire sopra!
E' questo, e solo questo, il senso reale dell' illustrazione paolina.


Senza offesa personale, questo è il solito minestrone incongruente e illogico dall'inizio alla fine.
Come fai a vedere una perdita nella prova del fuoco? Neanche l'esempio dell'oro riesce ad illuminarti?
Il fuoco serve a purificare (purgare) l'oro dalle scorie e impurità. Non crea quindi alcuna perdita, non indica alcun torto i tribolazione per cause esterne, ma indica il percorso necessario per la salvezza perché bisogna purificarsi dai peccati commessi nel momento in cui la propria vita si conclude senza aver riposto veramente fede in Cristo Gesù.
Sai meglio di me che saremo giudicati appunto in base alle opere che saranno testate quindi. Chi compie opere che resistono alla prova del fuoco, cioè a dire, compie opere approvate da Dio ,perché di fatto la vita è stata dedicata alla sequela di Cristo, allora sarà tra gli eletti della prima risurrezione. Chi compie opere che non sono approvate da Dio, come i peccati che non conducono alla morte, dovrà attraversare un percorso di purificazione e questo è il Purgatorio, chi compie opere non approvate da Dio commettendo peccati che portano alla morte (come il peccato contro lo Spirito Santo), non potrà salvarsi come attraverso il fuoco.
Piuttosto che ripetere sempre la tua lezioncina, punto per punto fammi vedere dove la mia esegesi è contraria alle Scritture.
13/06/2019 09:59
 
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Re:
Angelo Serafino53, 12/06/2019 20.25:




ho letto in parte ma ci sarebbe da aggiungere



Esatto, infatti Rivelazione 20 è chiara sulla triplice aspettativa escatologica post morte che la Chiesa Cattolica vede nel Paradiso, nel Purgatorio e nell'Inferno. Infatti i morti in piedi davanti al trono (Riv. 20:8) altro sono che la grande folla di Riv. 7:9 dove guarda caso vengono visti egualmente davanti al trono.
Nei versetti successivi di Rivelazione 20 viene detto che l'Ades restituisce i morti e la stessa cosa fa il mare. Nel contesto di Rivelazione l'Ades è proprio il Purgatorio cattolico, dato che non contiene tutti i morti degni di risurrezione come dite voi, ma contiene i morti che non sono davanti al trono (Paradiso) e quelli che sono nel mare (Inferno).

13/06/2019 10:02
 
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Mah, a me basta vedere che di questo purgatorio non c'è traccia nelle Scritture e che dobbiamo attendere fino al XII secolo perché sia affermato. Il risultato fu il diffondersi di un coacervo di pratiche popolari che fanno di questa dottrina una barzelletta per chi legge le Scritture con intelligenza.

Shalom
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
VVRL, 13/06/2019 09.50:

Aquila-58, 29/10/2010 17.30:



Se vogliamo edificare in altri qualità che resistano al “fuoco”, dobbiamo edificare con “oro, argento, pietre preziose”. Paolo disse: “Se l’opera che alcuno vi ha edificato sopra rimane, egli riceverà una ricompensa; se l’opera di qualcuno è bruciata completamente [perché, evidentemente, ha edificato male, non avendo usato materiali resistenti al “fuoco”], egli subirà una perdita [vale a dire, ciò che avrà edificato andrà perduto nel “fuoco”], ma egli stesso sarà salvato; e, se lo sarà, sarà come attraverso il fuoco” (1 Corinti 3:14-15).
Qual' è la “ricompensa”? Paolo non pensava al premio della vita eterna, perchè dice che colui che ha edificato male perde la ricompensa, pur essendo salvato lui stesso se riesce a passare attraverso il “fuoco”.
Che cos’è allora questa “ricompensa”? In 1 Tessalonicesi 2:19-20, l' apostolo delle genti scrisse: “Qual è la nostra speranza o gioia o corona di esultanza — sì, non siete infatti voi — dinanzi al nostro Signore Gesù alla sua parousìa? Voi siete certamente la nostra gloria e gioia”.
Ciò indica che Paolo quei tessalonicesi, pur avendo subìto la persecuzione, rimanevano saldi. La ricompensa di Paolo era la gioia di vederli perseverare nonostante l’opposizione, e ciò dimostrava che Paolo aveva edificato bene, cioè con “oro, argento, pietre preziose”.
E la nostra ricompensa? Se abbiamo edificato con “materiali di legno, fieno, stoppia”, perderemo la ricompensa, cioè la gioia che provò Paolo con quei cristiani di Salonicco. Ma saremo salvati se riusciremo a passare “come attraverso il “fuoco”, indicando cioè una prova, un raffinamento attuale, e non post mortem.
Cioè, anche perdendo la ricompensa, quella gioia che provò Paolo, ci salveremo “come attraverso il fuoco”, che equivale a dire che saremo stati “raffinati” a causa della perdita che abbiamo subito. Non dimenticando infatti che, edificando altri, edifichiamo anche noi stessi, come ho avuto modo di dire sopra!
E' questo, e solo questo, il senso reale dell' illustrazione paolina.


Senza offesa personale, questo è il solito minestrone incongruente e illogico dall'inizio alla fine.
Come fai a vedere una perdita nella prova del fuoco? Neanche l'esempio dell'oro riesce ad illuminarti?
Il fuoco serve a purificare (purgare) l'oro dalle scorie e impurità. Non crea quindi alcuna perdita, non indica alcun torto i tribolazione per cause esterne, ma indica il percorso necessario per la salvezza perché bisogna purificarsi dai peccati commessi nel momento in cui la propria vita si conclude senza aver riposto veramente fede in Cristo Gesù.
Sai meglio di me che saremo giudicati appunto in base alle opere che saranno testate quindi. Chi compie opere che resistono alla prova del fuoco, cioè a dire, compie opere approvate da Dio ,perché di fatto la vita è stata dedicata alla sequela di Cristo, allora sarà tra gli eletti della prima risurrezione. Chi compie opere che non sono approvate da Dio, come i peccati che non conducono alla morte, dovrà attraversare un percorso di purificazione e questo è il Purgatorio, chi compie opere non approvate da Dio commettendo peccati che portano alla morte (come il peccato contro lo Spirito Santo), non potrà salvarsi come attraverso il fuoco.
Piuttosto che ripetere sempre la tua lezioncina, punto per punto fammi vedere dove la mia esegesi è contraria alle Scritture.




senza offesa, ma stai dando i numeri.

Te lo faccio vedere subito.


Quelli che dici non c' entra nulla con il contesto di 1 Corinti capitolo 3.

Nel contesto, Paolo sta dicendo di aver piantato, Apollo annaffiato, che sia lui che Apollo sono collaboratori di Dio e i cristiani sono il campo coltivato di Dio, che Geova ha fatto crescere dopo che gli apostoli avevano piantato e annaffiato.

Paolo dice di aver posto un fondamento, ma qualcun altro vi aveva edificato sopra.
Tuttavia raccomanda ciascuno di guardare a "come" edifica sul fondamento da Paolo posto.
I Corinti divennero credenti per mezzo di Paolo e Apollo, ma evidentemente qualcuno non ha poi edificato a dovere sul fondamento da loro posto.
Qualcuno infatti edifica sul fondamento oro, argento, pietre preziose (quindi in maniera eccellente) oppure materiali di legno, fieno, stoppia (quindi materiale scadente).
In tal caso l' opera di ciascuno sarà rivelata mediante il fuoco (un fuoco simbolico, che indica un raffinamento, come attestano diverse Scritture).
Se l' opera che ciascuno ha edificato resta, costui riceverà la ricompensa individuale (1 Corinti 3:8).
In caso contrario subirà una perdita (dovuto al fatto che ha edificato in maniera scadente), ma costui sarà salvato "come attraverso il fuoco" , dato che sarà stato in ogni caso raffinato, così che in seguito potrà edificare oro, argento, pietre preziose invece di materiali di legno, fieno e stoppia.

NON SI ACCENNA NESSUN PURGATORIO, PROVA NE SIA CHE NON SE NE PARLA IN NESSUN' ALTRA PARTE DELLE EPISTOLE PAOLINE.

E ora piuttosto che ripetere sempre la tua lezioncina, punto per punto fammi vedere dove la mia esegesi è contraria alle Scritture.



[SM=g27987]
13/06/2019 10:23
 
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Re: Re:
VVRL, 13/06/2019 09.59:


Esatto, infatti Rivelazione 20 è chiara sulla triplice aspettativa escatologica post morte che la Chiesa Cattolica vede nel Paradiso, nel Purgatorio e nell'Inferno. Infatti i morti in piedi davanti al trono (Riv. 20:8) altro sono che la grande folla di Riv. 7:9 dove guarda caso vengono visti egualmente davanti al trono.
Nei versetti successivi di Rivelazione 20 viene detto che l'Ades restituisce i morti e la stessa cosa fa il mare. Nel contesto di Rivelazione l'Ades è proprio il Purgatorio cattolico, dato che non contiene tutti i morti degni di risurrezione come dite voi, ma contiene i morti che non sono davanti al trono (Paradiso) e quelli che sono nel mare (Inferno).





Direi che tanto per cambiare sei in errore
L' ades è la Tomba dove tutti gli uomini vanno, anche Gesù vi fu, il Mare non è l' inferno!
Il "mare" nella Bibbia indica a volte la malvagità, ma qui la parola "mare" è accostata a Ades e Morte, e Giona quando era nel ventre del pesce disse di essere nello sceol (Giona 2:2) non ti dice nulla questo?


A me si....


13/06/2019 10:25
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Aquila-58, 13/06/2019 10.11:




senza offesa, ma stai dando i numeri.

Te lo faccio vedere subito.


Quelli che dici non c' entra nulla con il contesto di 1 Corinti capitolo 3.

Nel contesto, Paolo sta dicendo di aver piantato, Apollo annaffiato, che sia lui che Apollo sono collaboratori di Dio e i cristiani sono il campo coltivato di Dio, che Geova ha fatto crescere dopo che gli apostoli avevano piantato e annaffiato.

Paolo dice di aver posto un fondamento, ma qualcun altro vi aveva edificato sopra.
Tuttavia raccomanda ciascuno di guardare a "come" edifica sul fondamento da Paolo posto.
I Corinti divennero credenti per mezzo di Paolo e Apollo, ma evidentemente qualcuno non ha poi edificato a dovere sul fondamento da loro posto.
Qualcuno infatti edifica sul fondamento oro, argento, pietre preziose (quindi in maniera eccellente) oppure materiali di legno, fieno, stoppia (quindi materiale scadente).
In tal caso l' opera di ciascuno sarà rivelata mediante il fuoco (un fuoco simbolico, che indica un raffinamento, come attestano diverse Scritture).
Se l' opera che ciascuno ha edificato resta, costui riceverà la ricompensa individuale (1 Corinti 3:8).
In caso contrario subirà una perdita (dovuto al fatto che ha edificato in maniera scadente), ma costui sarà salvato "come attraverso il fuoco" , dato che sarà stato in ogni caso raffinato, così che in seguito potrà edificare oro, argento, pietre preziose invece di materiali di legno, fieno e stoppia.

NON SI ACCENNA NESSUN PURGATORIO, PROVA NE SIA CHE NON SE NE PARLA IN NESSUN' ALTRA PARTE DELLE EPISTOLE PAOLINE.

E ora piuttosto che ripetere sempre la tua lezioncina, punto per punto fammi vedere dove la mia esegesi è contraria alle Scritture.



[SM=g27987]


Cosa dici? Il fondamento è Gesù Cristo (v. 11), su questo fondamento ciascuno costruisce la sua opera che sarà provata. Chi ha operato male avrà l'opera bruciata, ma si salverà ugualmente attraverso un percorso di purificazione (come attraverso il fuoco al v. 15).
Ripeto, perché questa esegesi è sbagliata?

13/06/2019 10:35
 
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Re: Re:
VVRL, 13/06/2019 09.59:


altro sono che la grande folla di Riv. 7:9 dove guarda caso vengono visti egualmente davanti al trono.





ti sbagli se non leggi il contesto di rivelazione 7:9 che è

(Rivelazione 6:15-17) ...E i re della terra e gli [uomini] preminenti e i comandanti militari e i ricchi e i forti e ogni schiavo e [ogni] persona libera si nascosero nelle spelonche e nei massi di roccia dei monti. 16 E continuano a dire ai monti e ai massi di roccia: “Cadeteci sopra e nascondeteci dalla faccia di Colui che siede sul trono e dall’ira dell’Agnello, 17 perché il gran giorno della loro ira è venuto, e chi può stare in piedi?”

alla domanda chi può "stare in piedi" nel senso di essere approvati non sono loro ma una grande folla che supera la grande tribolazione

[Modificato da Angelo Serafino53 13/06/2019 10:51]
13/06/2019 10:51
 
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Re: Re: Re:
Angelo Serafino53, 13/06/2019 10.48:




ti sbagli se non leggi il contesto di rivelazione 7:9 che è

(Rivelazione 6:15-17) ...E i re della terra e gli [uomini] preminenti e i comandanti militari e i ricchi e i forti e ogni schiavo e [ogni] persona libera si nascosero nelle spelonche e nei massi di roccia dei monti. 16 E continuano a dire ai monti e ai massi di roccia: “Cadeteci sopra e nascondeteci dalla faccia di Colui che siede sul trono e dall’ira dell’Agnello, 17 perché il gran giorno della loro ira è venuto, e chi può stare in piedi?”






ancora non ha capito che essere dinanzi al trono è espressione che indica trovarsi dinanzi al Giudizio, non necessariamente trovarsi in cielo.
La parola trono indica il giudizio, non l' ubicazione, come per esempio in Matteo 25:31
Glielo abbiamo spiegato per anni, ma inutilmente a quanto pare


13/06/2019 11:03
 
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Re: Re: Re: Re:
Aquila-58, 13/06/2019 10.51:




ancora non ha capito che essere dinanzi al trono è espressione che indica trovarsi dinanzi al Giudizio, non necessariamente trovarsi in cielo.
La parola trono indica il giudizio, non l' ubicazione, come per esempio in Matteo 25:31
Glielo abbiamo spiegato per anni, ma inutilmente a quanto pare





scusami Aquila non avevo chiuso il commento
che chiaramente, personaggi malvagi terrestri asseriscono che non sopportano di stare dinanzi a Colui che siede sul trono
e si pongono la domanda chi può stare in piedi a questi
(considerando che inizialmente non cerano capitoli e versetti)
il commento completo è questo:

ti sbagli se non leggi il contesto di rivelazione 7:9 che è

(Rivelazione 6:15-17) ...E i re della terra e gli [uomini] preminenti e i comandanti militari e i ricchi e i forti e ogni schiavo e [ogni] persona libera si nascosero nelle spelonche e nei massi di roccia dei monti. 16 E continuano a dire ai monti e ai massi di roccia: “Cadeteci sopra e nascondeteci dalla faccia di Colui che siede sul trono e dall’ira dell’Agnello, 17 perché il gran giorno della loro ira è venuto, e chi può stare in piedi?”

alla domanda chi può "stare in piedi" nel senso di essere approvati non sono loro ma una grande folla che supera la grande tribolazione

[Modificato da Angelo Serafino53 13/06/2019 11:06]
13/06/2019 11:55
 
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VVRL abbiamo già spiegato che il mare che da i morti è solo un rafforzativo per indicare la risurrezione di tutti i morti... evitiamo ripetizioni inutili.

Shalom
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