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Eventi e news al di fuori del Comprensorio!

Ultimo Aggiornamento: 22/09/2016 00:26
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Montaldo: nell’ultimo anno un ritorno del turismo delle seconde case?



MONTALDO MONDOVÌ - Montaldo gioca per il rilancio: un’economia imperniata su attività “chilometri zero” per i residenti, che possa fare il salto grazie ad un’impennata (di ritorno?) di un turismo soprattutto da seconde case. Sul futuro, i montaldesi si dividono. Da un lato i rassegnati e i pessimisti, che vedono nero; dall’altro i combattivi e gli ottimisti, che sono fiduciosi in un ritorno dei “villeggianti”. I recenti dati demografici di fine 2012 regalano qualche sorriso. A differenza di altri centri delle Valli Monregalesi, Montaldo fa registrare un segno positivo. Al 31 dicembre gli abitanti sono 579, due in più rispetto ad inizio anno. Analizzando la struttura della popolazione contiamo 62 bambini e ragazzi tra 0 e 18 anni e 162 anziani over 65. Una sproporzione che rappresenta, purtroppo, il segno distintivo delle nostre montagne e che altrove è anche più accentuata. Le persone in età tra i 18 e i 65 anni sono 355. Qualcuno lavora a valle, ma altri mantengono viva l’economia locale. Sono ancora abbastanza numerose le attività produttive che, a causa della particolare conformazione del Comune (34 chilometri quadrati e l’assenza di un vero e proprio centro), si trovano sparse sul territorio. A Sant’Anna Collarea, a Corsaglia, a Corsagliola. Montaldo capoluogo è spesso tagliato fuori. Per un motivo, fondamentalmente di viabilità. Le persone che vanno verso San Giacomo, principale meta turistica della zona, passano da altre strade: quella che parte a Monastero per poi arrivare fino a Corsagliola, o la fondovalle che sale da Torre Mondovì e dalle Moline. Si spiega soprattutto così l’assenza di un negozio di generi alimentari nel centro di Montaldo, dove peraltro ci sono il Comune, la Posta, le scuole Elementari, l’ambulatorio medico ed uno studio tecnico. «È vero, il nostro è un Comune molto frazionato – conferma il sindaco Angelo Dho -. Il principale problema, a cui stiamo cercando di porre rimedio, è sicuramente l’assenza di un’attività di alimentari nel capoluogo. Visto il periodo, però, non è certo facile. Come amministrazione abbiamo deciso una politica di incentivi. Diamo un contributo alle nuove attività, a patto ovviamente che ci si impegni a mantenerle aperte per un certo periodo. Sarebbe decisamente positivo se qualcuno decidesse di far partire un negozio nel capoluogo». I negozi di generi di prima necessità sono presenti nelle frazioni: due a Corsaglia, uno a Corsagliola, uno a Sant’Anna e uno alla Giacobba. Poi, sempre nelle frazioni, ci sono alberghi e ristoranti, due pizzerie, una pettinatrice e la farmacia a Sant’Anna. E come dimenticare piccoli muratori, artigiani, aziende agricole. Tutte imprese a carattere familiare. La crisi? «Sicuramente qualcuno avrà conosciuto delle flessioni – commenta Dho - ma io credo che, essendo la nostra una zona di seconde case, paradossalmente la difficile situazione ci abbia dato una piccola mano. Io ho visto tanta gente tornare, quando magari negli anni passati sceglievano mete più esotiche. Sant’Anna ha un’area residenziale importante ed è sulla strada per San Giacomo, mentre Corsaglia e Corsagliola sono un punto di passaggio per chi va alle Grotte di Bossea». Il ristorante Corsaglia si trova proprio lì, da fine Ottocento, cinque generazioni. Così Sebastiano Dho: «In generale un po’ di calo c’è stato, ma non enorme. Noi siamo a quattro chilometri dalle Grotte di Bossea, è diminuito di più il lavoro sui “villeggianti” che non quello occasionale sui visitatori delle grotte. Nel periodo di fine anno però ho visto parecchie persone in meno. La durata dei soggiorni è sempre più breve». «Sono trent’anni che siamo qui e negli ultimi tempi è cambiato dal giorno alla notte – commenta “negativo” Antonio Di Maio della pizzeria Da Cristina -. La differenza si nota, le spese aumentano. Gli altri anni si lavorava a partire dal 27-28 dicembre, questa volta molti hanno fatto una toccata e fuga. Io sono più giù, verso Torre, ma la vallata in generale è calata molto. Diciamo che non siamo ancora all’inferno, ma al purgatorio sì». Gli alimentari, come quasi dappertutto, “tengono” più di altri. Il negozio So.Re.Ma., a Sant’Anna Collarea, vende di tutto, anche tabacchi, giornali, pane. Dagli anni Trenta. «Per ora non possiamo lamentarci – racconta Margherita Regis -. Lavoriamo tante ore e raccogliamo quello che viene. Siamo aperti sempre, 365 giorni all’anno. Noi lavoriamo sul passaggio, e ovviamente sui villeggianti. Se non ci fossero loro! Nelle feste c’era tanta gente, ma se non nevica a gennaio e febbraio…». È d’accordo Maria Margherita Quaglia, che gestisce l’alimentari a Corsagliola: «Quest’estate ho avuto l’impressione che ci sia stata una ripresa, un ritorno di gente, anche di monregalesi che non possono più permettersi la gita fuori porta al mare. Il mio lavoro nel tempo è cambiato, ci si deve adeguare, bisogna diversificare». E il paese? «Ci sono persone che hanno comprato le case e sono venute a vivere qui, ma lavorano fuori tutto il giorno: le vedo al sabato e alla domenica. Non è facile, lo sappiamo tutti. Ma se qualcuno mi chiedesse di andare via, ci penserei, ma alla fine starei qui…». Marina Viglietti fa la pettinatrice a Sant’Anna, dal 1987. «A Natale, con poca neve, la gente è venuta su, ma si è fermata due o tre giorni. I genovesi una volta erano qui ogni fine settimana, adesso una volta ogni tanto». Michele Valsecchi, azienda agricola “Il Borgo”, consigliere di minoranza nel vicino Comune di Pamparato, ha un’idea ben precisa su cosa servirebbe a Montaldo: «Innanzitutto dico, meno male che c’è Sant’Anna, sicuramente la frazione più attiva del paese. La soluzione è molto semplice: ragionare su un’idea di comprensorio con Pamparato e Roburent. Da soli non ce la faremo mai». Le voci degli artigiani, infine, concordano su quello che è, per loro, il vero problema, in tempi di crisi. Giuseppe Basso, carpentiere: «Lavoro ce n’è ancora ma la gente non paga, fatichiamo a prendere i soldi». E il falegname Mattia Regis gli fa eco: «I tempi di pagamento si allungano sempre di più e dall’altra parte le banche sono restie a concedere credito». Ma
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23/12/2012 17:49
 
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dal Corsera
Slavina nel cuneese, travolti due sciatori
Estratti vivi: uno è grave in ospedale
La valanga si è staccata sopra Vernante per il rapido rialzo termico . L'allarme lanciato dai compagni di escursione
CUNEO

Slavina nel cuneese, travolti due sciatori
Estratti vivi: uno è grave in ospedale

La valanga si è staccata sopra Vernante per il rapido rialzo termico . L'allarme lanciato dai compagni di escursione

Sono stati estratti vivi e trasportati all'ospedale di Santa Croce di Cuneo due scialpinisti finiti sotto una valanga intorno alle ore 12 di domenica a Palanfrè nel comune di Vernante (Cuneo). Il gruppo di sci alpinisti stava risalendo verso il lago Frisson nel Vallone degli Alberghi a circa 2000 metri di quota, sopra la frazione Palanfrè, quando, forse a causa del rialzo termico (c'erano in zona + 13 gradi) si è staccata la valanga che ha travolto il gruppo di sciatori. Immediato l'allarme e l'intervento del Soccorso Alpino che ha consentito di estrarre due feriti: uno è in condizioni gravi per le fratture riportate mentre l'altro verrà sottoposto a controlli ma non avrebbe lesioni.

L'ALLARME - Gli altri scialpinisti che stavano salendo con sci e pelli di foca hanno immediatamente cercato di liberarli dalla neve e hanno dato l'allarme a Soccorso alpino ed il 118. La valanga si è staccata in una vallata laterale della Valle Vermenagna, non lontano da Limone Piemonte e dal confine con la Francia, scelta da alcuni gruppi di scialpinisti per una gita di media difficoltà. All'appello non mancherebbe nessuno.

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20/12/2012 21:39
 
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La città si prepara al raduno aerostatico
Venticinquesima edizione del raduno di mongolfiere dell'Epifania

  

 Mondovì - Dal 4 al 6 gennaio 2013 torna a Mondovì il coloratissimo appuntamento con il tradizionale Raduno Internazionale Aerostatico dell'Epifania che quest'anno compie 25 anni! L'evento organizzato dall'Aero Club “Mongolfiere di Mondovì” con il sostegno del Comune di Mondovì, porta trenta equipaggi provenienti da tutto il mondo a sfidarsi nei cieli monregalesi per la gioia di residenti e visitatori.
Le mongolfiere comparvero nel cielo monregalese nel 1980 quando John Aimo, conseguito il brevetto di pilota alla scuola dell'istruttore inglese Tom Sage, cominciò a volare nel cuneese, considerato luogo ideale per il clima e il sistema delle correnti. Le mongolfiere sono così diventate parte integrante del panorama locale ma ancor oggi sono in grado di suscitare stupore e curiosità. Appassionati e curiosi sabato 5 e domenica 6 gennaio potranno assistere ai voli degli equipaggi, che si sfideranno nell'ambito del più antico e famoso raduno italiano. Presso il porto aerostatico di corso Francia, sono inoltre aperti al pubblico i “briefing” in cui, prima di ogni volo, vengono valutate le condizioni meteorologiche e assegnata la tipologia di gara.
Il meeting si svolgerà con il seguente programma:
Venerdì 4 gennaio: Dalle 14.00 alle 17.30 Registrazione e check-in (porto aerostatico)
Sabato 5 gennaio: Ore 8.30 Briefing (porto aerostatico), Ore 9.00 1° volo (parco Europa), Ore 14.00 Briefing (porto aerostatico), Ore 14.30 2° volo (parco Europa), Ore 18,30 Night Glow (parco Europa)
Domenica 6 gennaio: Ore 8.30 Briefing (porto aerostatico), Ore 9.00 3° volo (parco Europa), Ore 14.00 Briefing (porto aerostatico), Ore 14.30 4° volo (parco Europa)

In serata cena di gala tra tutti i piloti e saluti finali.
Lo svolgimento di tutte le gare previste è comunque subordinato alla preventiva valutazione di idonee condizioni meteo e pertanto il programma di gara potrà subire ritardi e/o cancellazioni, che non dipendono dalla volontà dell'Organizzazione o del Direttore di Gara.

Maggiori informazioni: Ufficio turistico della Città di Mondovì: 0174.40389 turistico@comune.mondovi.cn.it
Aero Club Mongolfiere di Mondovì : www.aeroclubmondovi.it, info@aeroclubmondovi.it

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19/12/2012 23:48
 
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E già, si stanno dando parecchio da fare.... [SM=g8906] [SM=g27825]




Kawasaki my love.
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19/12/2012 22:16
 
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Eventi | mercoledì 19 dicembre 2012

IUUU...PRONTO.... C'E' NESSUNO? ACCERCHIATI DA CHI FA' VERAMENTE QUALCOSA PER I PROPRI LUOGHI. IL MONDOLE' DAVANTI A NOI, GARESSIO ALLE SPALLE E PURTROPPO DI FIANCO VIOLA........POTREMMO ESSERE UN VIOLA2 LA VENDETTA? SE ANDIAMO AVANTI COSI E' MOLTO PROBABILE.
SVEGLIA......IL TEMPO E' FINITO......









Un week-end importante per Garessio

Dal 21 al 23 dicembre tre giorni intensi per Garessio, che si prepara a festeggiare nel migliore dei modi il Natale.

Venerdì pomeriggio (21 dicembre) alle ore 17 i ragazzi delle Medie, promotori di GaressioGuardaAvanti, firmeranno il “Patto tra generazioni”, un progetto per il futuro che sarà presentato insieme al Marachella Gruppo in Comune. A seguire sempre nella Sala Consigliare la festa per i diciottenni con la consegna delle costituzioni ed un rinfresco. Quindi in serata nella Chiesa di Santa Caterina d’Alessandria il concerto natalizio per i ragazzi di Garessio ed i lavoratori della Graziano, organizzato dal Gruppo Marachella e dal Comune, che sarà preceduto dal presepe vivente del Micronido I Cuccioli (ore 20.30) sul sagrato della Chiesa. Dalle 21 il concerto dell’Accademia musico-vocale “Ingaunia E.Marcelli” diretta dal maestro Anita Frumento, con la soprano Marika Colasanto, il tenore Mattia Pelosi ed un coro di voci bianche. Verranno eseguite musiche di Strauss, Mozart, Haendel, Schubert, Caccini e canti natalizi.

Sabato 22 ci sarà l’Open Day della stazione sciistica di Garessio 2000 con la nuova gestione e tante novità: per questa giornata si scierà gratis dalle 9 alle 16.30. I lavori sul Colle di Casotto fervono da alcune settimane per arrivare in tempo per l’evento. La stazione (30 km di piste, una seggiovia, tre sciovie, dieci piste, tapis roulant e campo scuola) resterà aperta tutti i giorni fino al 7 gennaio e successivamente tutti i week-end (dal sabato al lunedì) e il mercoledì come giorno infrasettimanale.

Presentate anche le tariffe: giornaliero a 17 euro, ridotto (6-14 anni) a 13 euro, stagionale 320 euro, ridotto (6-14 anni) 250 euro. Sarà aperto il campo per la scuola di sci e per i principianti il tapis roulant, con giornaliero a 8 euro. È inoltre attiva la convenzione con Cuneo Neve. Tutte le informazioni sul sito www.garessio2000ski.it, e-mail info(at)garessio2000ski.it .

Infine, domenica 23, Garessio festeggerà un Natale anticipato con la Notte Bianca, organizzata dal Comune insieme alla Pro Loco ed ai Commercianti per le vie del Ponte. Dalle ore 19.30, cena itinerante con spettacoli e musica dal vivo (dal rock al blues, dalla dance al latino americano, dalle musiche popolari con la Band dei Babbo Natale allo zumba), artisti di strada, negozi aperti ed infine la grande Tombolata in Piazza Marconi dove verrà anche allestita la Casetta di Babbo Natale.

Dal 14 dicembre (ed anche la sera della Notte Bianca) presso i Commercianti di Garessio verranno consegnate le cartelle per partecipare alla Tombolata: per ogni scontrino verrà messo un timbro da ogni esercente che aderisce all’iniziativa; saranno premiate la prima cinquina, la prima doppia cinquina e la tombola.

Tra i vari momenti di spettacolo anche le esibizioni del Centro Danza Garessio e della sezione della Cuneoginnastica (entrambe in Piazza Santa Caterina) ed uno show di trial acrobatico in piazza Vittorio Veneto. Straordinaria anche l’apertura notturna, non solo dei negozi, ma anche della mostra-concorso di presepi nell’Oratorio di San Rocco, organizzata dalla Parrocchia di Garessio che durerà sino al 6 gennaio (orari festivi 15-18,30, feriali 16.30-18.30).

Informazioni: www.comune.garessio.cn.it, turismo(at)comune.garessio.cn.it, 0174-805611; infoturismo(at)garessio.net, Ufficio Turistico 0174-803145, www.garessio.net .







[Modificato da ERSY19 19/12/2012 22:20]
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18/12/2012 20:56
 
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A Frabosa Soprana lo sci alpinismo si pratica in notturna


Grande novità per la stazione monregalese


FRABOSA SOPRANA – Nei giorni scorsi è stato ratificato un accordo senza precedenti fra la Frabosa Ski 2000 S.P.A., il sodalizio frabosano che gestisce le piste gli impianti di risalita, e lo Sci Club Tre Rifugi di Mondovì, celebre associazione rivolta agli appassionati dello sci alpinismo. Per la prima volta, infatti, è stato regolamentato l’utilizzo delle piste in notturna, per concedere agli amanti di questo sport la possibilità di allenarsi anche dopo il tramonto. Pertanto, per mezzo di una deroga rilasciata dalla Frabosa Ski 2000 S.P.A., gli iscritti dello Sci Club Tre Rifugi potranno sfruttare il tracciato di Malanotte ogni martedì e giovedì, dalle 17.30 alle 21. In questo modo, si cimenteranno nel loro sport prediletto senza correre il rischio di incappare in pesanti sanzioni economiche, conseguenti alla pratica abusiva di quest’attività. Bisogna infatti ricordare che, in mancanza di una deroga da parte del gestore, vige il divieto assoluto di transitare sulle piste da sci a partire da quindici minuti dopo la chiusura degli impianti, pena una sanzione minima di 240 euro. Grande soddisfazione per l’accordo da parte di Augusto Boselli, presidente dello Sci Club Tre Rifugi: «La concessione ha avuto un enorme consenso da parte degli appassionati di sci alpinismo, i quali potranno salire e scendere la pista senza paura di essere sanzionati od incorrere in spiacevoli discussioni con gli operatori della stazione. Soddisfazione espressa anche da parte degli atleti che si impegnano in forma agonistica e che finalmente potranno effettuare gli allenamenti settimanali. Si sta perfezionando anche un accordo con il Soccorso Alpino di Mondovì per la presenza di due volontari che daranno un supporto importantissimo per la sicurezza». Anche il presidente di Frabosa Ski 2000 S.P.A., Massimo Rulfi, esterna tutta la sua felicità per il perfezionamento dell’intesa: «Anche se la Società non ne rileva un interesse diretto, riteniamo che sia importantissimo concedere la possibilità agli appassionati di sci alpinismo di frequentare le nostre montagne. La nostra politica turistica è quella di far apprezzare la nostra area sciabile a 360 gradi e siamo convinti che, essendo i primi a portare avanti questo progetto, Frabosa non potrà fare altro che trarne dei benefici». Per qualunque altra informazione, consultare il sito internet www.trerifugi.it o inviare una mail al seguente indirizzo: info@trerifugi.it. Alessandro Nidi
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Politica | lunedì 17 dicembre 2012



L’ultima volta della CM del Monviso prima della sua cancellazione, questa sera alle 21, nella sede di Paesana

 Poi tutti a decidere il da farsi: Unioni di Comuni oppure convenzioni fra Comuni stessi? Ma gran parte dei "giochi" sono fatti

Paesana, la sede legale della Comunità Montana del Monviso di via Santa Croce

 

Prima l’approvazione dei verbali della seduta precedente, poi la terza variazione al bilancio di previsione dell’esercizio finanziario 2012, poi la comunicazione del “prelievo dal fondo di riserva” e poi infine l’approvazione delle modifiche allo Statuto del CSI del Piemonte. Ma per una volta l’Ordine del giorno conta davvero poco. Quello che conta, questa volta, è che quella convocata per le 21 di questa sera – lunedì 17 dicembre – nel tradizionale salone posto al piano terra della sede legale di Paesana sarà l’ultima seduta della storia della Comunità Montana delle Valli del Monviso.

Si conclude qui, questa sera, un cammino iniziato sin da subito con una marcata zoppia quasi esattamente tre anni fa, nel gennaio del 2010. Una confusa volontà del legislatore ed una competizione elettorale che – in fase di composizioni di liste - aveva ceduto ai personalismi piuttosto che dare retta alle logiche delle alleanze politiche   avevano accorpato la Comunità Montana della Valle Varaita con quella delle Valli Po, Bronda e Infernotto. Se fu matrimonio “d’interessi”, da queste parti si dice che lo fu per soltanto una delle due parti in causa. Quel che di certo apparve sin dai primi istanti fu - come quasi sempre accade nei matrimoni “combinati” a tavolino da altri -  che anche questo non sarebbe mai e poi mai potuto decollare. Così in effetti fu, con i due “coniugi” parsi più volte fare vita da “separati in casa”.

Questa sera ciascuno torna a casa sua, nei propri territori. Ci permettiamo di dire “ingloriosamente”, senza offesa per nessuno, così come certo non “glorioso” è stato il cammino della creatura politica abortita tre anni fa, dalla sera del suo primo vagito ad oggi. Lo scenario futuro resta ancora da disegnare nei suoi tratti di contorno, di confine, ma sembra assai più che abbozzato.

In Valle Po, Barge e Bagnolo Piemonte si convenzioneranno fra loro, così come Revello, Envie, Martiniana Po e Rifreddo, mentre Paesana, Sanfront, Crissolo, Oncino, Ostana daranno vita ad un’Unione di Comuni che comprenderà anche Castellar, Pagno e Brandello, a lungo incerti se migrare verso la Valle Varaita e poi orientatisi verso la Valle Po.

Situazione più o meno analoga in Valle Varaita. Dove Sampeyre, Piasco, Rossana, Casteldelfino e Pontechianale si convenzioneranno fra loro, mentre Venasca, Bellino, Brossasco, Costigliole, Frassino, Isasca e Valmala dovrebbero invece dare corpo anch’essi ad un’Unione di Comuni. E Melle che resterà da sola, su posizioni attendistiche, in attesa di vedere quello che le succede intorno e scegliere di conseguenza.

[Modificato da ERSY19 17/12/2012 21:17]
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PROVINCIA GRANDA - Cronaca del Monregalese



All’Unione per ora aderiscono in nove, ma non sono escluse sorprese

Il quadro emerso nell’ultima riunione dei sindaci del Monregalese

VICOFORTE - Non c’è stata la fumata bianca, almeno non nella direzione di un’Unione che rimarcasse completamente i confini della vecchia Comunità Montana Valli Monregalesi, ma la riunione di martedì scorso a Vicoforte ha rappresentato comunque un decisivo spartiacque. Una divisione netta e senza ritorno? Forse no. Nove Comuni si sono dimostrati favorevoli a creare un’Unione (Vicoforte, Villanova, Frabosa Soprana, Frabosa Sottana, Roccaforte Mondovì, Pamparato, Montaldo Mondovì, Roburent, Torre Mondovì), per un “bacino” importante da circa 15.000 abitanti. Cinque, invece, almeno per ora hanno “detto no” (Monastero di Vasco, Niella Tanaro, Briaglia, San Michele Mondovì, Monasterolo Casotto). Le sorprese, però, non sono escluse. Il fronte Convenzioni non sembra così “compatto” e allora qualcuno, San Michele e Monasterolo per esempio, potrebbe anche ancora finire nell’Unione. «Siamo in nove a portare avanti questo discorso - conferma il sindaco di Villanova Mondovì, Giuseppe Boasso -. È un fatto importante, e positivo, dal mio punto di vista. Sono uscito soddisfatto dall’incontro, ma lo sarei stato ancora di più se ci fossero stati tutti. È una scelta talmente importante, però, che non è nemmeno giusto “forzare” chi non è convinto. Ora sappiamo chi siamo, dobbiamo ragionare con dati concreti e buttare giù un’idea, per dimostrate la bontà del nostro progetto. Il primo passo è stato fatto». «Adesso faremo un ragionamento di valenza tecnica su cosa vuol dire costituire un’Unione di questi Comuni - gli fa eco il primo cittadino di Vicoforte, Gian Pietro Gasco -. Dobbiamo capire i tempi e quali potrebbero essere le funzioni da mettere subito insieme. Abbiamo anche dato mandato agli uffici di capire quanto potrebbe venire a costare una struttura con una sede e il personale, per avere le idee un po’ più chiare anche dal punto di vista economico». «Se vogliamo pensare ad un territorio che si confronta e che vuole programmare il proprio futuro, credo che il sistema migliore sia l’Unione - commenta il sindaco di Pamparato, Fausto Mulattieri -. Comunque vada la prima cosa da fare è cercare di “recuperare” i Comuni che per ora hanno deciso di rimanere fuori. Non vedo di cattivo occhio una sorta di duopolio, può essere un’alternativa con risvolti anche democratici. Non vorrei solo che si formassero due “partiti” che non comunicano. Per quel che riguarda l’Unione, è meglio cominciare a mettere insieme le funzioni di interesse sovracomunale, e poi per le altre creare delle Convenzioni tra due-tre Comuni più omogenei. Penso che le parole chiave siano: progetto, gradualità e buon senso». «Il mio progetto di un ambito più piccolo ed omogeneo non è stato accolto. Le motivazioni sono da ricercare altrove ma penso siano varie - osserva Fulvio Ruffa, primo cittadino di San Michele Mondovì -, in particolare c’è stata paura del cambiamento. Torre era d’accordo per l’Unione piccola che avevo proposto, ma altri non volevano. E allora è finita di là. Niella guarda verso Carrù. Potrebbe ancora succedere che vada a finire anch’io dentro l’Unione, soprattutto se non arriverà risposta positiva dai due Comuni limitrofi (Lesegno e Mombasiglio, ndr) che hanno sempre culturalmente e storicamente guardato al Cebano». Tanti colleghi non nascondono il fatto che avrebbero piacere di un approdo di San Michele nel “gruppo dei nove”. Anche perché altri “vanno via”. «Abbandono l’area dell’ex Comunità Montana - asserisce Dianora Vizzaccaro (Niella Tanaro) -, io vado verso Carrù, verso una zona con la quale da tempo ci sono contatti frequenti».
Marco Giraudo
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VALLI MONREGALESI 11-12-2012

Logi L'unionemonregalese

Lo Stato taglia i soldi ai Comuni e Pamparato si ribella

Sembra quasi di tornare ai tempi della storica Guerra del Sale: quando il Duca di Savoia si rimangiò quanto aveva garantito, e i montanari delle vallate monregalesi decisero che ne avevano abbastanza e insorsero. Una storia che quasi si ripete oggi, anche se in forma, diciamo, più istituzionalizzata: «Il Ministero ha sbagliato i conti, e il risultato è che noi ci troviamo senza soldi. Ora basta». Così il Comune di Pamparato reagisce all’ennesimo taglio dei finanziamenti, e passa alle vie di fatto. Andando oltre l’esposto presentato da uno dei consiglieri di minoranza (come riferivamo la scorsa settimana; attualmente la vicenda è in sospeso, ndr), la stessa Amministrazione fa un passo ufficiale: un ricorso al Tar contro le decisioni del Governo. Per la precisione, contro il provvedimento del Ministero che assegnava ai Comuni i fondi che dovrebbero “completare” il gettito Imu. La motivazione: «Hanno deciso la cifra sulla base di un calcolo legato all’Ici del 2010, che oggi è assolutamente errato».
La faccenda non è facile da spiegare, ma ci proviamo. Come tutti sanno, oggi non esiste più la vecchia tassa Ici: è stata sostituita dalla Imu, il cui gettito (pagato da tutti i possessori di un fabbricato, sia questo prima casa, seconda o altro) finisce a Roma nelle casse dello Stato, e da qui viene ridistribuito ai Comuni. Solo in parte, però: il resto dei soldi sarebbe dovuto giungere alle casse comunali grazie ai trasferimenti del cosiddetto “Fondo riequilibrio”. Il 31 ottobre il Ministero dell’Interno ha reso pubbliche, sul suo sito, le “spettanze” del Fondo per ogni Comune. Sorpresa: queste erano inferiori (in alcuni casi anche di parecchio) a quanto previsto mesi prima. Il sindaco, Fauso Mulattieri, spiega senza mezzi termini: «Nel caso di Pamparato si trattava di una riduzione di circa 25 mila euro. Magari per Comuni più grossi una cifra così è ininfluente, roba da poco per cui non merita neppure alzare la testa: ma per noi si tratta di un importo che incide pesantemente sulle casse comunali». Tanto da aver costretto il Comune a dover rimettere mano al bilancio e prelevare dall’avanzo di amministrazione, per poter far quadrare i conti. Da qui, la decisione di puntare i piedi: accodandosi a un’iniziativa dell’Anci (l’Associazione che raccoglie e tutela i Comuni italiani), Pamparato ha presentato nientemeno che un ricorso al Tar per dichiarare illegittimo il metodo di calcolo.
La contestazione sta anche in una questione di metodo: «Il Ministero delle Finanze – si legge nella delibera di Giunta – ha pubblicato una nota in cui spiega i metodi in base ai quali è stato rideterminato il gettito Ici di riferimento: le argomentazioni riportate non hanno fondamento». E ancora: «Gli effetti di tale illegittimo comportamento possono quantificarsi in 25 mila euro di minori assegnazioni, a cui non corrisponde un ammontare di maggiori entrate Imu. Pertanto, risultano palesi i profili di illegittimità dell’operato dell’Amministrazione statale». Un “errore”, se tale verrà considerato, che secondo la stessa Anci ammonta in totale a ben 464 milioni di euro (a cui si vanno ad aggiungere altri 300 milioni che non arriveranno a causa dell’inclusione del valore dell’Imu degli immobili comunali nel gettito). La Giunta pamparatese ha dato mandato al sindaco di far valere i diritti del Comune, deliberando di impugnare il documento pubblicato dal Ministero e affidarsi all’Anci per portare avanti la protesta sotto forma di formale ricorso al Tar.
M.T.

 

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23 dicembre il 7° Duathlon di Natale


A.S.D. CUNEO TRIATHLON

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Info line diretta 3356355737

Tel e fax 0171.693370 Comunicato STAMPA

Domenica 23 dicembre arriva il Duathlon di Natale

Quasi tutto pronto per il 7° Duathlon di Natale che si svolgerà a Cuneo il prossimo 23 dicembre con partenza alle ore 12.00. I percorsi sono sempre quelli abituali del Duathlon di Natale con 4km di podismo su asfalto, poi 13 km di mtb facile con il 40% sterrato ma piatto e 60% asfaltato, poi ancora 2km di podismo uguale alla prima frazione. Quattro le classifiche che divideranno i quasi 200 partecipanti: quelle degli individuali maschili e femminili e quelle delle staffette sempre maschili e femminili. Le staffette dovranno essere composte da un podista, che effettuerà le prima e la terza frazione (quelle podistiche) e da un ciclista, che affronterà la seconda frazione composta da 13 km di mtb facile.

La partecipazione è libera a tutti gli sportivi, per i non tesserati alla Federazione Italiana Triathlon non ci sarà alcun aumento di prezzo, solo l’obbligo della consegna del regolare certificato medico agonistico in corso di validità. Al termine della gara ci sarà il classico pasta party e la consegna di tutti i riconoscimenti, ci sarà un premio per ogni atleta presente alla premiazione! Il Duathlon di Natale è Patrocinato dal Comune di Cuneo e sosterranno l’Evento multidisciplinare la Ford Azzurra, la Mizuno, il Caseificio Valle Stura, l’Orsobianco Dolciaria e Store Orsobianco, Ottica B, C’è Bassetti Cuneo, acqua e terme di Lurisia, Bottero Ski, Penta Power, Aquasphere e Selle San Marco. Le adesioni si ricevono contattando il 3356355737, la mail di riferimento è info@aronamen.it mentre il sito è ; il classico multi sportivo www.italiatriathlon.it ; a breve sarà anche attivo il sito per le iscrizioni on-line www.trishop.org



Grazie per la diffusione davide nerattini


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Torna a Pianvignale, frazione di Frabosa Sottana, il presepe vivente: appuntamento nell’antico borgo il 24 e 29 dicembre e il 5 gennaio alle 21.

CI SARA’ UN PARCHEGGIO SERVITO DA BUS NAVETTA CHE CONSENTIRA’ AI VISITATORI UN COMODO ACCESSO AL LUOGO DELLA RAPPRESENTAZIONE

A Pianvignale, frazione di Frabosa Sottana, si svolge una delle manifestazioni più importanti dell'inverno frabosano: il presepe vivente. Esso rappresenta il punto di incontro tra il turismo della neve e la popolazione locale.
Sono circa tremilacinquecento in media i visitatori nelle tre serate ed è una importantissima occasione per far conoscere ed apprezzare ai turisti la bassa valle con i prodotti tipici della sua agricoltura: le mele e le castagne, il formaggio, il pane, il burro ed il miele, la polenta.
La riproposizione dei mestieri di un tempo ha lo scopo di ricercare e mantenere in vita mestieri e abilità dimenticate che sono state parte fondamentale del nostro percorso storico e quindi del nostro essere di oggi.
Riproporre il modo di vivere della gente di montagna dove ogni cosa era frutto di fatica e di ingegno, dove l'arte si tramandava da padre a figlio, in un mondo più povero ma più solidale dove il necessario bastava, ci porta molto vicino alla semplicità ed al mistero della grotta di Betlemme.
E' una storia lunga quella del presepe vivente di Pianvignale; comincia infatti nei primi anni 80 quando su iniziativa di Suor Ivana, animatrice instancabile dell'asilo e della vita parrocchiale, i pianvignalesi dettero vita alla prima edizione.
Gli anni passano e il presepe, dopo una interruzione di alcuni anni viene ripreso nel 2003, questa volta con lo stimolo della Pro loco , pur rimanendo, come da sempre, frutto della collaborazione e soprattutto del lavoro della gente di Pianvignale.
Grande lo sforzo organizzativo che impegna la Pro loco di Frabosa Sottana e gli abitanti di Pianvignale per un paio di mesi nell'imminenza del Natale. Vengono allestite infatti più di quarantacinque postazioni dove vengono rappresentati una cinquantina di mestieri antichi, dallo scalpellino al fonditore, dal panettiere alla ricamatrice al maniscalco e poi il mulino, il seccatoio per le castagne, la reggia di Erode, la capanna del Bambin Gesù.
I figuranti sono circa centosettanta e ognuno di essi veste da antico abitante di Betlemme. Sono vere e proprie creazioni di alta sartoria i costumi di Erode, dei Magi e dei soldati romani. Sono una trentina gli animali tra pecore, capre, asini, mucche e cavalli che vengono ogni volta trasportati sulla scena del presepe per la gioia e la curiosità dei bambini sempre numerosissimi ed interessati.
Tra le novità di quest'anno spicca una sacra famiglia del tutto particolare: Kerry, Blessing e la piccola Chiara sono infatti una famiglia di profughi centrafricani giunti in Italia dopo i recenti fatti di Libia che la comunità di Alma-Pianvignale ha in pratica adottato, testimoniando così una capacità di amorevole accoglienza, e dando attraverso il presepe vivente un vero messaggio natalizio di fraternità e solidarietà per tutti i sofferenti della terra.
Ma adesso si spengono le luci sulla collina di Pianvignale, intorno alla Chiesa, nell'antico borgo al chiarore delle fiaccole e dei bracieri, prendono vita le figure del presepe vivente. Ecco la cometa che guida i pastori alla capanna dove il bue e l'asinello riscaldano il Bambin Gesù e sulla strada verso la capanna cento e più personaggi ci incuriosiscono facendoci vedere come un tempo si intrecciavano le ceste, come si macinava la farina e si cuoceva il pane, come si fondeva e si batteva il ferro, come si faceva il bucato, incontriamo Erode e la sua corte di giocolieri e ancelle, i centurioni romani, artisti e mendicanti, pastori e boscaioli e la magia del Natale si rinnova ogni volta.

Pianvignale è a pochi km da Mondovì e da Cuneo, sulla strada che porta nelle stazioni sciistiche del comprensorio del Mondolé ed è dotato di un comodo parcheggio servito da bus navetta che consentirà ai visitatori un comodo accesso al luogo della rappresentazione.
L'appuntamento è per lunedì 24 e sabato 29 dicembre alle 21 e per sabato 5 gennaio alla stessa ora con l'arrivo dei Re Magi a cavallo con la loro corte.

Info presso l' ufficio turistico di Frabosa Sottana tel . 0174244481


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CEBANO E VALTANARO - 04-12-2012



Garessio 2000: “Contratto di gestione troppo lungo?”

«Il Comune di Garessio ha la disponibilità degli impianti, di proprietà della Comunità montana, solo fino al 2030. Perché prolungare la durata del recente contratto di gestione di Garessio 2000 per ulteriori 13 anni? Ci risultano, inoltre, disparità negli oneri economici e nelle garanzie richieste al gestore dal bando precedente rispetto a quello attuale, compresi i requisiti di partecipazione». Questioni tecniche quelle sollevate dai gruppi di opposizione mercoledì sera nel corso del Consiglio comunale con la presentazione dell’interpellanza sul recente affidamento trentennale della stazione sciistica di Garessio 2000 e relativi servizi annessi. Interpellanza presentata perché «riteniamo – hanno precisato le opposizioni – che si tratti di questioni che vanno attentamente esaminate dal Consiglio comunale in quanto suscettibili di arrecare danno economico all’Ente e anche per salvaguardare la società aggiudicataria da danni conseguenti all’eventuale soccombenza del Comune nel contenzioso attualmente in essere con la precedente gestione». «La mancata disponibilità in comodato degli impianti sciistici nel periodo dal 2030 al 2043 non inficia le procedure di affidamento dell’appalto – ha risposto il sindaco Renato Chinea –, dato che l’aggiudicatario, unico soggetto avente interesse legittimo, non ha sollevato alcuna questione in merito. L’Amministrazione comunale manterrà comunque vigile attenzione sulla destinazione da parte della Comunità montana degli impianti di risalita in località Garessio 2000 per ottenerne la disponibilità o proprietà». Ma perché assegnare la gestione per trent’anni? «Il nuovo bando attivato – ha aggiunto il sindaco – prevedeva non solo la gestione e manutenzione degli impianti sciistici, ma soprattutto la realizzazione di un progetto di riqualificazione del comprensorio più ampio nella prospettiva di un rafforzamento dell’attività turistica quale base per lo sviluppo delle attività economiche del territorio, tenendo in considerazione l’aspetto urbanistico, ambientale, norme e regolamenti nonchè la durata del periodo di gestione in ordine all’ammortizzabilità degli investimenti che per ciò verranno effettuati». E ancora: «I requisiti di ordine generale, di esperienza e capacità economica, previsti nel capitolato e nel disciplinare, nonché i depositi cauzionali e le garanzie assicurative sono analoghi a quelli indicati nel precedente appalto». In merito al contenzioso avviato con il Comune da Gidue srl, precedente gestore, il sindaco ha concluso: «Il procedimento con cui la gestione della stazione sciistica è stata affidata non è oggetto di alcuna contestazione. Il contenzioso promosso attiene alla valutazione dei danni presunti subiti per i quali il precedente gestore ne richiede l’indennizzo al Comune di Garessio».
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03/12/2012 20:33
 
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Prima Pagina 03/12/2012



In aumento gli acquisti nelle botteghe sotto casa: ipermercati in crisi, soprattutto le grandi catene, per lo più straniere, che “occupano” il Paese

DAMIANO, VICEPRESIDENTE CIA CUNEO: “VENDERE BENE I PRODOTTI DELLA TERRA E’ UNA FACCENDA COMPLESSA, SERVE UN APPROCCIO RAZIONALE AL PROBLEMA”

La Cia del Piemonte ha organizzato un incontro con un gruppo di investitori che intende aprire in diverse città d’Italia, una catena di “botteghe di prossimità” per la vendita di prodotti agroalimentari, avvalendosi degli agricoltori locali per le forniture.
I negozi di vicinato alimentari possono spuntarla sugli ipermercati? Pare proprio di sì, ovviamente adottando forme di organizzazione nuove e moderne. Lo ha accertato un’indagine Nielsen, società specializzata in studi sull’andamento del mercato.
Dall’indagine Nielsen risulta che la logica del negozio di vicinato alimentare tiene e va avanti e che sempre più consumatori ricorrono ai negozi del cuore più vicini, anche se più piccoli e meno assortiti, mentre gli ipermercati sono al tramonto.
A partire dal 2003 infatti lo sviluppo degli ipermercati in Italia si è arrestato. Molti iper sono in crisi (e si stanno rivalendo sui fornitori imponendo contratti capestro). Soffrono soprattutto le grandi catene, per lo più straniere, che “occupano” il nostro Paese.
Colpa della recessione e del conseguente calo dei consumi, ma anche del cambiamento del modo di fare la spesa da parte di molti cittadini, soprattutto nell’alimentare. Le compere si fanno sempre di più nelle botteghe collocate nel quartiere o nelle vicinanze dei luoghi di lavoro. Una situazione che assomiglia molto al modello tedesco dove i discount (che sono di prossimità) non hanno lasciato spazio agli ipermercati.

I motivi del cambiamento sono tanti. Gli anziani, sempre più numerosi, non amano buttarsi nel traffico per raggiungere gli ipermercati decentrati nelle periferie delle città. Sempre più gente inoltre, anche per ragioni di bilancio famigliare, preferisce comprare giorno per giorno quel che è strettamente necessario, invece che fare la “spesona” il sabato pomeriggio all’ipermercato. A ciò si deve aggiungere il costo del carburante, che non invoglia certamente i consumatori a uscire dalle città in auto per fare la spesa. C'è infine una minoranza di persone alla ricerca del gusto delle botteghe di una volta, che gli ipermercati hanno cancellato.
Gli ipermercati stessi hanno responsabilità dirette nella crisi che li ha colpiti, per aver impoverito il personale specializzato presente nelle strutture, sostituito da giovani precari prestati al mestiere e mal pagati.
“E poi: cosa ci vai a fare in un iper? – ha dichiarato un anziano cittadino consumatore - Risparmi 5 euro su una spesa di 40 e ne spendi 3 di benzina e altri 10 in oggetti che non ti servivano, ma erano in offerta”.
Da un’altra ricerca Nielsen, risulta che un cliente su cinque (soprattutto sopra i 55 anni) apprezza il fatto di trovare nel suo negozio prodotti locali e regionali. E il 43% degli italiani vorrebbe prodotti freschi e piatti pronti tradizionali. Attira sempre più anche il biologico, purché non comporti prezzi eccessivi.
Sta aumentando insomma il numero dei consumatori di “prossimità”, che non vogliono comunque rinunciare ai prodotti di qualità. E' una nuova categoria di consumatori a cui anche l’agricoltura deve guardare con attenzione.
“Il mondo agricolo- dichiara il vicepresidente della Cia di Cuneo, Aurelio Damiano - ha da tempo avviato un dibattito sul cibo a km zero, ma forse è giunto il momento di considerare la questione da un'altra prospettiva: invece di essere i consumatori a cercare i prodotti a km zero, forse sono i produttori a dover cercare i consumatori a km zero. Vendere bene i prodotti della terra è una faccenda molto complessa. Quel che serve è un approccio laico e razionale al problema”.
“Gli integralismi non aiutano- ribadisce Damiano. Certi sostenitori del cibo a km zero, ad esempio, hanno trasformato una posizione anche giusta e ragionevole in quasi una religione.
Valutiamo la faccenda del cibo a km zero alla luce dell’economia nazionale. È noto a tutti che noi, noi italiani, sappiamo fare bene poche cose. Non i telefonini, per esempio, o le nanotecnologie. Sappiamo produrre del buon cibo. Tutto il mondo ci riconosce questo pregio, e gran parte della nostra fama nel mondo – a parte la mafia, la lirica e le argute trovate del nostro ex presidente del Consiglio – dipende dal cibo. Che succederebbe ai produttori di frutta o di vino piemontesi se tutti si mettessero a mangiare ed a bere a chilometro zero?
E poi, non c’è nulla di peggio di una religione che cozza contro un’altra religione. Se ci convertiamo tutti al culto del chilometro zero, che ne sarà del nostro impegno solidaristico, in virtù del quale a consumiamo cibi provenienti da aziende eque e solidali dall’altra parte del mondo?”.
Interviene il direttore della Cia provinciale Igor Varrone.
“Chi glielo va a dire ai campesinos di Chinandega, in Nicaragua, in lotta contro le multinazionali delle banane, che un benestante torinese, uno che guadagna in un anno come loro in sei vite e mezza, li condanna alla fame perchè è trendy cibarsi con prodotti a chilometri zero? Non a caso l’organizzazione internazionale Oxfam, che combatte la povertà nei paesi poveri e in via di sviluppo, in un comunicato stampa, "richiama i consumatori a non cadere nell’illusione dei food miles, che promettono di salvare il pianeta, ma minacciano di peggiorare la vita di migliaia di poveri agricoltori in tutto il mondo".
Intendiamoci, ove è possibile è meglio preferire i prodotti del territorio che non abbiano percorso distanze elevate, ma senza cadere nel fanatismo. Come scrisse Orazio: "Est modus in rebus, sunt certi denique fines quos ultra citraque nequit consistere rectum" (Satire I, 1, 106 - 107): "C'è una misura nelle cose, ci sono insomma confini ben definiti al di qua e al di là dei quali non può esistere il giusto".
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Attualità - mercoledì 28 novembre 2012



La Compagnia del Buon Cammino presenta le attività per il prossimo inverno

Domani alle 20,30 a Cuneo lancio del progetto di sci alpinismo Randoski




Cuneo - Giovedì 29 novembre, alle 20,30, in Sala San Giovanni a Cuneo (Via Roma, 4) la Compagnia del Buon Cammino presenterà le attività outdoor sulle montagne cuneesi in programma per il prossimo inverno. In particolare, durante la serata verrà lanciato ufficialmente il progetto Randoski, organizzato in collaborazione con la Banca Alpi Marittime: una serie di escursioni di sci alpinismo sulle vallate cuneesi che prenderanno il via nel mese di gennaio. Ma a caratterizzare il progetto è soprattutto lo spirito con il quale gli organizzatori intendono promuovere un nuovo concetto di sci alpinismo nei prossimi anni.

“Il termine randoski è stato preso in prestito dal francese ‘randonnée a ski’ - sottolinea Giulio Beuchod, guida alpina e cofondatore della Compagnia del Buon Cammino nel 1996 - perché in italiano sci alpinismo è fuorviante per rappresentare l’ attività fuori pista come la intendiamo noi, dove è importante non tanto la componente prestazionale, quanto quella emozionale”.
Una versione ‘slow’ di sci alpinismo che mette in secondo piano lo spirito competitivo per lasciare spazio alla convivialità e alla socializzazione, portando gli appassionati di sport invernali a riappropriarsi delle emozioni che la montagna è in grado di dare.

“La gita con gli sci resta il cuore della giornata, per cui serve un buon grado di tecnica sciatoria e un po’ di allenamento - continua Beuchod -, ma intendiamo recuperare soprattutto l’aspetto conviviale e contemplativo dello sci alpinismo”.

“Così come la Compagnia del Buon Cammino è stata pioniera dell’escursionismo non mirato alla prestazione, allo stesso modo vogliamo trasferire questo concetto sullo sci - sottolinea Ermanno Bressy, coordinatore della Compagnia del Buon Cammino -, andando a catturare l’interesse di chi già lo pratica in pista e non ha ancora trovato il coraggio di provare lo sci alpinismo. Con questa nuova frontiera dello sci intendiamo recuperare un modo differente di vivere le nostre montagne, praticando lo sport in tutta sicurezza”. Ma non è tutto. L’iniziativa riveste un’importante valenza anche per l’economia montana del territorio. “Tutte le gite - conclude Bressy - si chiuderanno con un momento conviviale in un locale della vallata per contribuire in modo concreto al mantenimento dell’economia montana”.

Nel corso della serata del 29 novembre, insieme a tutte le attività invernali organizzate dalla Compagnia del Buon Cammino e dalle diverse associazioni che operano nel settore outdoor in provincia di Cuneo, sarà illustrato nel dettaglio il calendario delle uscite in programma da gennaio a marzo nelle Valli Maira, Po, Stura, Vermenagna e Varaita nell’ambito del progetto Randoski.

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Politica | lunedì 26 novembre 2012

DA TARGATOCN

Protestano a Torino i dipendenti delle Comunità Montane e dei Parchi del Piemonte

In piazza Castello si sono dati appuntamento tante persone per evidenziare la situazione di grande preoccupazione che vivono, anche se la scorsa settimana sono state date ampie rassicurazioni sui trasferimenti

I dipendenti delle Comunità Montane e dei Parchi del Piemonte sono scesi in piazza questa mattina in piazza Castello a Torino proprio davanti al palazzo della Giunta della regione Piemonte per evidenziare il rischio di mancati trasferimenti che potrebbero incidere su stipendi e tredicesime. Molti anche i cuneesi in piazza.

In settimana però in seguito a numerosi incontri pubblici la Regione aveva garantito che i trasferimenti sarebbero stati fatti in questa settimana non mettendo a rischio nulla. Fino a quando però ?

[Modificato da ERSY19 26/11/2012 13:54]
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EVENTI | venerdì 16 novembre 2012



Prodotti tipici protagonisiti a Pamparato il 25 novembre




Comunità Montana e Comune presentano due manifestazioni congiuntamente, la 13a edizione della Fiera della castagna bianca e del grano saraceno e la 1a Fiera delle eccellenze di montagna

   Saranno i prodotti tipici i protagonisti, domenica 25    novembre, a Pamparato delle due manifestazioni che Comunità    Montana e Comune presenteranno congiuntamente, la 13a    edizione della Fiera della castagna bianca e del grano    saraceno e la 1a Fiera delle eccellenze di montagna.

   La giornata si aprirà con un convegno alle ore 10.00: “I    nostri prodotti tipici: AMBASCIATORI del territorio”. Un    territorio conosciuto per i suoi prodotti tipici, per quelle    eccellenze che lo caratterizzano positivamente, che sono    conosciute ma che hanno bisogno di ulteriore comunicazione    per diventare le vere perle di un ambiente incontaminato, di    supporto e di complemento al turismo.

   Dopo la presentazione di questi prodotti, semplici ma genuini, originati dalla saggezza della tradizione e caratterizzati dalla loro produzione ridotta, i palati più fini potranno apprezzarli e degustarli nei piatti preparati da studenti e professori dell’Istituto Alberghiero di Mondovì.

Sia a conclusione della mattinata, sia nel primo pomeriggio, infatti, ai visitatori verranno offerti gratuitamente assaggi di miele, formaggio, torte di patate, giardiniera di rape, torte di grano saraceno ed altre prelibatezze.

Si tratta di un progetto – spiega l’Assessore al Turismo della Comunità Montana, nonché Sindaco di Pamparato – che il nostro Ente ha voluto per promuovere, in un’ottica di sovraterritorialità, uno degli aspetti che maggiormente possono caratterizzare e dare impulso al nostro turismo: le produzioni locali, frutto del lavoro e dell’impegno di agricoltori, artigiani e, non in ultimo, dei Consorzi che si adoperano per tutelarli e favorirne la valorizzazione.

La Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo ha approvato il progetto che, per l’edizione 2012, la Comunità Montana ha voluto legare alla consolidata manifestazione pamparatese; l’invito rivolto a tutti i lettori è quindi quello di visitare la fiera, partecipare al convegno ed avvicinarsi ai sapori e gusti della montagna.

 

[Modificato da ERSY19 24/11/2012 14:01]
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23/11/2012 13:53
 
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Logi L'unionemonregalese

sabato 24 novembre

CUNEO, mercatino antiquariato, usato e collezionismo in piazza Europa.
CUNEO, teatro “Toselli”, ore 21, la filodrammatica di Ceva porta in scena “Er rancin”.
MONDOVÌ, in occasione della chiusura della mostra “La fabbrica dei sogni”, alle 17 al Museo della Ceramica un incontro dedicato all’attività di regista di Giorgio Laveri.
MONDOVÌ, teatro “Baretti”, ore 21, la commedia “Il matrimonio” a cura della compagnia “Gli scampoli”.

domenica 25 novembre

MONDOVÌ. Al “Baretti” ore 15,30 il circolo “La terna” presenta “Dedicato a Guido Piovano”, spettacolo di danza.
MONDOVÌ, antiquariato minore e cose usate, a Breo.
PAMPARATO, “1ª Fiera delle eccellenze di montagna”, fiera del grano saraceno e della castagna bianca.
VILLANOVA M.VÌ, “Fiera della pecora frabosana roaschina”.

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21/11/2012 22:47
 
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[SM=g27811] ragazzi, questi hanno le palle, ce ne fossero di ditte così, ci sarebbe anche più lavoro.. [SM=x291722] [SM=x291722]




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20-11-2012 CEBANO E VALTANARO
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«Ecco cosa vogliamo fare a Garessio»

  •    Punta il dito verso lo schermo di un pc portatile, e indica una tabella con    una serie di nomi di aziende: «Guardate qua – dice –: queste sono le    prime sette catene alberghiere per numero di posti letto che abbiamo in    Italia». Nomi noti: Best Western, AtaHotel, eccetera. «Vedete? Non ce    n’è nemmeno una italiana. Gli italiani non hanno più investito in questo    settore. Ecco a cosa puntiamo noi: alzare la qualità dell’ospitalità».    Parola di Franco Sammaciccia, consigliere di amministrazione della    Marachella Gruppo. Ha 58 anni, è nato a Tripoli e oggi si occupa del    progetto “socio-turistico” che l’azienda vuole mettere in pratica a    Garessio. Un insediamento avvenuto in meno di un anno, che a oggi ha    portato nelle mani del gruppo la gestione del Castello di Casotto,    l’acquisizione dell’industria Graziano, un accordo con il Garessio Calcio, l’appalto per le piste da sci Garessio 2000 e – ultima notizia – l’acquisto dell’albergo “Ponte Rosa”. Inevitabile farsi, e fargli, qualche domanda. «Abbiamo in mente un progetto che vuole coinvolgere tutti – esordisce –: il Comune, le aziende, le Associazioni di volontariato. I giovani e gli anziani. Secondo voi, perché una persona dovrebbe venire a vivere a Garessio?».
    Ce lo dica lei. State investendo in un intero paese: perché?
    «Non guardiamo solo al paese di Garessio, ma a tutta la valle. Vogliamo trasformare questa zona nel primo laboratorio di socio-economia basata sull’ospitalità. Coinvolgeremo gli abitanti, le Università, le strutture ricettive e tutte le risorse del territorio».
    Come mai avete scelto Garessio? Come siete arrivati qua?
    «Per la verità, all’inizio il progetto era pensato per un’altra zona. Poi il sindaco Chinea ci ha contattati per chiederci se eravamo interessati alle strutture alberghiere di Garessio, perché il nostro Gruppo ne gestisce diverse in Piemonte. Quando siamo stati qui e abbiamo visitato le piste da sci e il Castello, abbiamo capito che la zona aveva tutte le potenzialità che cercavamo. Si presta perfettamente per il nostro progetto, che abbiamo battezzato “Garessio guarda avanti”. Lo presenteremo ufficialmente a gennaio».
    In che cosa consisterebbe?
    «Noi lo chiamiamo “Laboratorio di socio-economia e micro impresa”. Coinvolgeremo l’Università Liuc di Castellanza e il Dipartimento di Antropologia di Genova. Creeremo una Accademy dell’ospitalità di qualità. Investiremo nelle “start-up”, lanciando nuove aziende con chi vuole entrare in società col nostro gruppo: noi diamo sostegno gestionale nella fase di avviamento con l’obiettivo di portare il bilancio in attivo nei primi anni, per poi lasciare che l’azienda vada avanti per conto suo continuando a offrirle servizi tramite la Marachella. Che, di fatto, si può occupare davvero di tutto».
    Ecco, ci dia qualche informazione sulla Marachella. La gente si è realmente chiesta: “Ma questi, chi sono?”
    «Sì, la curiosità è comprensibile. Siamo un’azienda “multi servizi”, attiva in diversi campi. Ci occupiamo di alberghi, turismo e ristorazione: gestiamo strutture a Cherasco, Monforte d’Alba, Monchiero, Bene Vagienna. Abbiamo partnership con società sportive. E poi ci occupiamo di energia e telecomunicazioni, e abbiamo una forte attività commerciale con una rete di vendita su tutto il territorio nazionale attraverso call center e piattaforme web. Il nostro fatturato è di 18 milioni di euro. Abbiamo circa 800 collaboratori».
    Torniamo al progetto per Garessio. Voi avete parlato di creare una rete, un sistema socio-turistico che richiede forti sinergie con la gente, con le Amministrazioni. E se qualcosa va storto?
    «Mettiamola così: chi vuole navigare, deve prima mettersi in mare e poi cercare. Noi lo stiamo cercando. Abbiamo fatto un’analisi dei rischi, riteniamo di poterci provare».
    Sembra un discorso d’altri tempi.
    «In parte lo è».
    Cosa farete nel Castello di Casotto?
    «La trasformeremo nella sede della “Accademy di ospitalità, turismo e cultura”, sul modello del college americano. Qui i giovani, grazie alla disponibilità di docenti universitari ed esperti del settore, acquisiranno le competenze manageriali e professionali oggi necessarie per essere davvero competitivi in questo settore. La Correria sarà invece adibita all’allevamento di asine da latte, con annessi laboratori per la trasformazione del prodotto».
    E lo sport? In questo disegno come rientrano Garessio 2000 e la squadra di calcio?
    «Lo sport è fortemente connesso al turismo, non solo quello invernale: per rendere una zona appetibile per i turisti, la si deve innanzitutto rendere accogliente per le famiglie. Vogliamo rilanciare le piste, che contiamo di aprire per il 22 dicembre. Anche la scuola di calcio rientra nel nostro progetto. Stiamo pensando a portare in ritiro qui una squadra importante».
    Che cosa vi ha spinto a investire anche nel settore metalmeccanico acquistando la “Oerlikon-Graziano”?
    «L’acquisto del sito non rientrava, inizialmente, nei nostri piani. Quando l’azienda è entrata in crisi, il sindaco ci ha presentato il problema. Siamo dovuti intervenire per evitare che i nostri progetti di sviluppo sul territorio subissero un arresto: era una “falla” che andava riempita. Quella falla, ora, diventerà una risorsa per il nostro progetto. Nell’ex Graziano ci sono maestranze che sono vero patrimonio. Utilizzando la loro capacità ed esperienza si potrà recuperare una piccola industria che sarà dell’ingranaggio super specializzato. Il primo passo sarà, nei prossimi tre anni, modificare lo stabilimento».
    Perdoni la battuta: le hanno mai dato del... matto?
    «Sì, una volta me l’hanno detto. Ma io sono convinto che la strada da percorrere sia questa».

    MARCO TURCO - ANNELISE BECCARIA

     




[Modificato da ERSY19 21/11/2012 20:27]
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EVENTI | venerdì 16 novembre 2012



Prodotti tipici protagonisiti a Pamparato il 25 novembre




Comunità Montana e Comune presentano due manifestazioni congiuntamente, la 13a edizione della Fiera della castagna bianca e del grano saraceno e la 1a Fiera delle eccellenze di montagna

   Saranno i prodotti tipici i protagonisti, domenica 25    novembre, a Pamparato delle due manifestazioni che Comunità    Montana e Comune presenteranno congiuntamente, la 13a    edizione della Fiera della castagna bianca e del grano    saraceno e la 1a Fiera delle eccellenze di montagna.

   La giornata si aprirà con un convegno alle ore 10.00: “I    nostri prodotti tipici: AMBASCIATORI del territorio”. Un    territorio conosciuto per i suoi prodotti tipici, per quelle    eccellenze che lo caratterizzano positivamente, che sono    conosciute ma che hanno bisogno di ulteriore comunicazione    per diventare le vere perle di un ambiente incontaminato, di    supporto e di complemento al turismo.

   Dopo la presentazione di questi prodotti, semplici ma genuini, originati dalla saggezza della tradizione e caratterizzati dalla loro produzione ridotta, i palati più fini potranno apprezzarli e degustarli nei piatti preparati da studenti e professori dell’Istituto Alberghiero di Mondovì.

Sia a conclusione della mattinata, sia nel primo pomeriggio, infatti, ai visitatori verranno offerti gratuitamente assaggi di miele, formaggio, torte di patate, giardiniera di rape, torte di grano saraceno ed altre prelibatezze.

Si tratta di un progetto – spiega l’Assessore al Turismo della Comunità Montana, nonché Sindaco di Pamparato – che il nostro Ente ha voluto per promuovere, in un’ottica di sovraterritorialità, uno degli aspetti che maggiormente possono caratterizzare e dare impulso al nostro turismo: le produzioni locali, frutto del lavoro e dell’impegno di agricoltori, artigiani e, non in ultimo, dei Consorzi che si adoperano per tutelarli e favorirne la valorizzazione.

La Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo ha approvato il progetto che, per l’edizione 2012, la Comunità Montana ha voluto legare alla consolidata manifestazione pamparatese; l’invito rivolto a tutti i lettori è quindi quello di visitare la fiera, partecipare al convegno ed avvicinarsi ai sapori e gusti della montagna.

 

 

[Modificato da ERSY19 16/11/2012 20:53]
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15/11/2012 22:30
 
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Attualità - giovedì 15 novembre 2012



Nascono gli itinerari mototuristici nelle valli cuneesi
Presenti all'Eicma di Milano



Scarica cartine da ATL Cuneo


Cuneo - Martedì 13 novembre all'Eicma di Milano (Salone del Ciclo e del Motociclo) l' A.T.L. del Cuneese ha presentato in anteprima la guida Itinerari mototuristici nelle valli della provincia di Cuneo.
La guida, tracciata quest'estate dal direttore dell'A.T.L. Paolo Bongioanni, propone al vastissimo pubblico dei motociclisti sei itinerari che da Mondovì, Boves, Cuneo, Caraglio e Saluzzo si snodano nelle valli e nelle zone pedemontane della provincia di Cuneo; da Montezemolo a Garessio, da Prato Nevoso alla Certosa di Pesio, da Limone P.te a Entracque, dal Colle della Maddalena al Fauniera e all’Agnello, per arrivare ai piedi del Monviso.
Sei itinerari divertentissimi per chi ama la moto, alla scoperta di tesori naturalistici, panorami mozzafiato e realtà artistiche per una vacanza da non dimenticare, percorribili da maggio ad ottobre, con una tappa per gli amanti della pista al Kart Planet di Busca, che ha ospitato quattro edizione del campionato del mondo di super moto.
Durante la manifestazione milanese che si concluderà domenica, viene distribuita dall' A.T.L. del Cuneese anche la guida Due ruote con gusto nelle Alpi del Mare, preparata per gli appassionati della bici su strada e della mountain bike dall’ A.T.L. del Cuneese e dall’S.T.L. di Imperia.
La presenza dell' A.T.L. è stata apprezzata non solo dalle oceaniche masse di pubblico dell'EICMA, ma anche da “Motociclismo”, la più importante rivista italiana del settore che ha dedicato un articolo all’interno dell'edizione speciale stampata durante la fiera.
"Sono alcuni anni che ho questo progetto in testa - ha dichiarato Paolo Bongioanni - ed ora che sta prendendo vita non possiamo che sorridere per l’interesse che sta suscitando in fiera per il nostro territorio. Sono motociclista da trentuno anni, ed è un target che conosco e so quale ricaduta straordinaria possa generare in una provincia con le nostre peculiarità. Ritengo l'EICMA di Milano il miglior evento italiano di pubblico e la miglior vetrina italiana: noi come A.T.L. ci siamo da sei anni ed oggi siamo finalmente pronti a presentarci con un’offerta outdoor a 360 gradi: escursionismo, sci alpino e nordico, cicloturismo, mototurismo, pesca, discesa fluviale. Il consiglio di amministrazione dovrà ancora fare uno sforzo e permettermi di declinare la guida del mototurismo prima di tutto in lingua tedesca e poi in francese ed inglese. Questa è la nostra risposta alla crisi: proporre un territorio fantastico attraverso tutte le opportunità per portelo vivere ".

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10/11/2012 20:10
 
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CRONACA | sabato 10 novembre 2012
Conosco i parenti di questa persona e per questo inserisco la notizia. Se per caso qualcuno lo avesse visto nel nostro comprensorio o da qualche altra parte i riferimenti per i contatti sono nell'articolo.
Grazie per la collaborazione.
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Angelo: se qualcuno lo ha visto ci avvisi!

È questo l’ultimo appello della famiglia di Angelo Bruno, l’uomo scomparso da 15 giorni da Monchiero. La famiglia ha tappezzato i muri e i locali non soltanto di Monchiero, dove l’uomo abita, ma anche tutto intorno, arrivando fino a Mondovì




Sono passati esattamente 15 giorni da quando sua sorella ne ha denunciato la scomparsa. E ancora oggi di Angelo Bruno non si hanno notizie.

Lo cercano tutti e dappertutto. La famiglia ha tappezzato i muri e i locali non soltanto di Monchiero, dove l’uomo abita, ma anche tutto intorno, arrivando fino a Mondovì. Eppure di Angelo non si sa nulla.

Marisa, la sorella più giovane, non si dà pace e ogni giorno esce di casa a ripercorrere i possibili sentieri che Angelo frequentava. Fra i boschi a cercar funghi, o semplicemente a passeggiare. “Preferisco fare qualcosa di utile e continuare a cercare piuttosto che stare a casa a immaginare le cose più terribili”, spiega Marisa.

I Carabinieri stanno rastrellando la zona e controllando ogni angolo, anche il canale lungo il qualche qualcuno afferma di averlo visto passeggiare proprio qualche giorno prima della denuncia.

“Il sospetto che se ne fosse andato di casa lo avuto subito – continua Marisa - Ho trovato alcuni oggetti lasciati in modo diverso da come lui era solito fare. Dopo il funerale di nostra madre Ortensia, lo scorso 15 ottobre, Angelo era sconvolto, come tutti noi. Ma da tempo lui viveva con mamma e probabilmente ha sofferto più di quanto non immaginassimo, forse aveva bisogno di più affetto e noi non lo abbiamo capito. Ma adesso siamo disperati e vorremmo avere sue notizie. Se lui ha deciso di allontanarsi e magari vuole stare per conto suo da qualche parte, noi lo capiamo e non intendiamo andare contro la sua volontà, ma ci basta sapere che sta bene. Invece non sappiamo nulla. Nemmeno se gli è successo qualcosa, se è vivo o no. Nessuno lo ha visto e mi sembra incredibile”.

È questo l’appello della famiglia di Angelo Bruno: se qualcuno lo ha visto, avvisi. Chiami i Carabinieri di Dogliani o Marisa stessa ai numeri 334 3941440 oppure 333 2657902. Anche su Facebook si possono inviare eventuali informazioni sul profilo di Giancarlo Bruno, fratello di Angelo (per riconoscerlo si può vedere la foto di Angelo).

Della vicenda se ne sta occupando anche il programma ‘Chi l’ha visto’ che ha preparato una puntata che andrà in onda nei prossimi giorni, ma le domande che Marisa e i suoi si fanno sono tantissime: “Quando sono andata a cercarlo a casa ho capito subito che era andato via. Lo sapevo che era triste e afflitto. Domenica a pranzo ha ricevuto la telefonata di un parente e anche a lui ha raccontato di essere addolorato. La morte improvvisa della mamma lo ha sconvolto e posso anche immaginare che abbia deciso di andare da qualcuno, da qualche sua amica o amico. Oppure che vaghi in giro senza meta e senza rendersene conto, ma è un fumatore e qualche tabaccaio dovrà pur averlo visto. Si sarà procurato da mangiare, sarà entrato in qualche panetteria? Possibile che nessuno lo abbia notato? Inoltre Angelo è un fissato della pulizia, dovrà pur essersi lavato da qualche parte, qualcuno lo avrà incrociato magari negli ospedali, nei bar… È uscito con i documenti, perché a casa sua non li ho trovati, con un giubbotto grigio, i jeans neri, uno zainetto beige e delle scarpe sportive di pelle nera e bianca. Alcuni dettagli, però, mi fanno pensare a cose brutte: dopo il funerale di mamma continuava a ripetere che aveva ereditato miseria e non si riferiva a questioni economiche… noi siamo gente normale che lavora e non abbiamo certo ricevuto eredità. Lui purtroppo parlava del dispiacere, di aver ricevuto in eredità il grande dispiacere della mancanza di nostra madre. E ho paura che questa idea possa averlo portato a fare un gesto disperato. Non so più cosa pensare ma vorrei che tutto questo finisse e che venisse fuori la verità, nel bene o nel male”.

“Angelo è una brava persona. Un uomo riservato ma socievole e soprattutto molto rispettoso. Si siede al tavolo per l’aperitivo, legge il giornale e si fa i fatti suoi, ma se qualcuno si avvicina è disponibile e cordiale. Mi dispiace molto per lui” spiega Franco, il barista di Monchiero dove Angelo è solito passare prima di cena. “Spero che questa faccenda si risolva quanto prima e nel migliore dei modi”.



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Monregalese | sabato 15 settembre 2012

ERSY19, 16/09/2012 17:33:





Dopo il castello di Casotto, la collaborazione con “Garessio calcio”: prosegue il rilancio del territorio garessino di Marachella Gruppo

La società torinese entro fine settembre aprirà l’ufficio turistico e inaugurerà l’Academy per l’ospitalità e ristorazione promossa con l’Università Cattaneo, che coinvolge anche Garessio


Nota Personale - Questi sembra facciano sul serio e anche l'amministrazione non scherza. Prima o poi arriveranno anche su Garessio 2000?. Forse il ns. comune dovrebbe prendere spunto....è inevitabile che ci vogliono anche e forse, sopratutto investimenti privati per far decollare qualcosa -
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Questa è la mia nota di qualche tempo fa sul Gruppo Marachella.Guardate un pò cosa si mettono a gestire. Sembrava quasi lo sentissi. E questi hanno i soldi e la voglia di investire. Adesso il possibile bacino degli sciatori di Garessio va a farsi friggere !!!
Complimenti all'Amministrazione che sicuramente ha le palle quadre e che guarda al futuro in modo concreto, attaccando e non cercando di stare in difesa.
Non conosco i termini ma comunque mi piace molto l'approccio.
Spero che qualcuno possa prendere spunto.......




Garessio 2000 a Marachella Gruppo

La multi servizi torinese si è già aggiudicata la gestione di parte del castello di Casotto, collabora con il Garessio calcio, ha aperto un ufficio Touristlab e, recentemente, ha acquistato lo stabilimento “Oerlikon Graziano”


Ad aggiudicarsi provvisoriamente la gestione trentennale della stazione sciistica di Garessio 2000 è “Marachella Gruppo”, multi servizi torinese che sta investendo parecchio nella cittadina della valle Tanaro.

A seguito della manifestazione di interesse di tre ditte, il Comune di Garessio nel mese di ottobre ha avviato una procedura negoziata per l’affidamento della gestione invitando, oltre alle tre società che si erano dette interessate, anche i gestori di tutte le stazioni sciistiche del comprensorio. In tutto: sette inviti. La sola a rispondere, partecipando alla procedura, è stata “Marachella Gruppo” che, tra l’altro, recentemente ha sottoscritto l’acquisto dello stabilimento garessino “Oerlikon Graziano”, per mesi a rischio chiusura. «Un progetto che salva l’occupazione in valle – hanno precisano in merito da Marachella Gruppo – e che si colloca nel più ampio piano di valorizzazione dell’Alta Val Tanaro che ci vede impegnati in attività turistiche, sportive, culturali e formative».

L’acquisto dello stabilimento “Oerlikon Graziano” non è, infatti, l’unico investimento sul territorio fatto da “Marachella gruppo” che nell’estate si è già aggiudicata la gestione di parte del castello di Casotto e in autunno ha siglato una collaborazione con il Garessio calcio, ha aperto un ufficio Touristlab e avviato un progetto di formazione manageriale con la Liuc Università Cattaneo che coinvolge anche Garessio. Ora la stazione sciistica.

La gara, scaduta lunedì mattina, richiedeva oltre alla documentazione necessaria per l’ammissione e all’offerta economica (il canone di gestione a base d’asta è stato quantificato in 7 mila euro annui, iva esclusa), la presentazione di un progetto di riqualificazione e rilancio turistico di Garessio 2000, con potenziamento delle dotazioni, funzioni e attrezzature esistenti e facoltà di realizzare nuovi impianti o acquisire nuove attrezzature. Dalle prime indiscrezioni pare che il progetto presentato sia ambizioso e preveda la bi-stagionalità della stazione che dovrà funzionare sia d’estate che d’inverno.

Tale progetto dovrà passare in Consiglio comunale, insieme alla convenzione e relativo capitolato. Solo dopo l’approvazione, l’aggiudicazione sarà definitiva.

A.B






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29/10/2012 07:52
 
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Re: ATTUALITÀ | domenica 28 ottobre 2012



Roburent: il sindaco Vallepiano propone un Sentiero della Memoria, per non dimenticare la storia della nostra provincia


Il rudere del seccatoio dato alle fiamme dopo l'eccidio

Una pista forestale, tracciata in un bosco per strapparlo dal’isolamento secolare, ha dato la spunta per un degno ricordo a giovanissimi martiri del periodo Resistenziale.


Una pista forestale, tracciata in un bosco per strapparlo dal’isolamento secolare, ha dato la spunta per un degno ricordo a giovanissimi martiri del periodo Resistenziale. Il 17 marzo 1944 le truppe nazifasciste, certo sollecitate da vergognosa delazione, si spinsero a Miassola, una località assolutamente inaccessibile, tra il capoluogo di Roburent e la frazione di San Giacomo. Qui trucidarono 5 Partigiani e tre altri, riusciti a sfuggire, furono poi fucilati a Pamparato.

Per richiamare questo tremendo momento e consentire una meditazione sulle aberrazioni della dittatura scardinata dalla Lotta di Liberazione, il Sindaco, Bruno Vallepiano, intende realizzare un “Sentiero della memoria”, segnalando la strada ed aggiungendo un opportuno ricordo artistico, rimarcando anche in tal modo l’adesione ai principi che hanno assicurato al Comune la medaglia al merito civile. Nella Resistenza questo paesello montano ha sofferto ed ha dimostrato il coraggio della sua popolazione: civili uccisi, abitazioni devastate ed incendiate, generosa accoglienza di Ebrei perseguitati e nascosti fino alla Liberazione.

La onlus “col. Giuseppe Cordero Lanza di Montezemolo”, con il presidente Adelmo Odello e il segretario Romolo Garavagno, ha approfondito la storia di questo evento e individuato alcuni importanti particolari. Otto ragazzi, spossati dalla terribile Battaglia di Valcasotto,(che aveva visto le Formazioni “Autonome” del magg. Enrico Martini Mauri, limitate nel numero ma specialmente mal armate e scarsamente addestrate, affrontare i soverchianti reparti nazifascisti, con ogni sorta di mezzi, comprese le autoblinda ed addirittura una “cicogna”), si rifugiarono in un seccatoio, assolutamente isolato, anzi irraggiungibile. L’edificio agricolo apparteneva ai genitori di uno di loro. Credevano fosse assolutamente sicuro. Erano guidati da un carabiniere di 19 anni, Gregorio Pietraperzia, nativo di Maccagno in provincia di Varese. Sensibilissimo agli ideali dei “Ribelli per amore” ,era salito in valle dalla Stazione dei Carabinieri Reali di Genova. Incaricato dal Comandante Mauri, operò per realizzare in Roburent una forma di rinascita della amministrazione civica, secondo i principi democratici. Svolgeva funzioni di coordinatore, redigendo i Lasciapassare personali per gli abitanti, curando i problemi annonari, impegnandosi per quel che gli era possibile della fornitura di mezzi di sussistenza alle famiglie più povere. Alloggiava all’Albergo Roatis e, nella notte tra il 12 ed il 13 marzo, saputo dell’attacco nazista da valle, bonificò i locali da ogni arma, munizione e documento,prima di risalire in alta valle ed unirsi ai reparti combattenti. Evitò così l’incendio del palazzo. Non fu così per l’altro Albergo del paese, “Italia”, ove i Partigiani, che lo occupavano per un posto di blocco, ritirandosi lasciarono materiale bellico. Di qui l’occasione data ai nazifascisti per darlo alle fiamme.

Nelle prime ore del 17 un nutrito reparto nazista salì dal Capoluogo a questo luogo impervio e sotto le raffiche delle armi automatiche caddero lo stesso Pietraperzia, il sedicenne Desiderio Galleano, Partigiano coraggiosissimo nonostante la giovanissima età (aveva partecipato all’assalto all’Albergo Miramonti di Garessio, era stato nel reparto Partigiano che in gennaio aveva presidiato Mondovì per accordo tra il Comando Partigiano e le autorità tedesche alla “Galliano” di Piazza), Giuseppe Salvatico (figlio del podestà di Roburent), Armando Briatore,della classe 1924, Costantino Vallepiano ,del 1922. Tre Patrioti( Carlo Sasso, Egidio Roaldo, Andrea Sasso) che erano riusciti a sganciarsi, attraverso una forra vicina, si presentarono poi al comando germanico a Pamparato, con falsa promessa di aver salva la vita, onde evitare rappresaglie minacciate alle famiglie ed al paese, furono fucilati, il 21 dello stesso mese, presso il Municipio di quel Comune.

I dirigenti della onlus, che si richiama al monregalese martire alle Fosse Ardeatine in Roma, sottolineano vari aspetti del accaduto : “ Innanzi tutto bisogna riconoscere apertamente, anche a tanti decenni di distanza, l’eroico tentativo di Pietraperzia, salito tra i Partigiani dal capoluogo ligure, ove nuclei antifascisti sensibilizzavano i giovani attenti alle idealità democratiche, verso le formazioni patriottiche Autonome, anziché verso i reparti Garibaldini , più tradizionali nella Liguria, per distinguersi dalle loro idealità marxiste. Il Carabiniere fu ucciso senza pietà dai militi germanici, in una postazione ben distante dal seccatoio, mentre tentava di fermare il nemico e salvare i suoi colleghi. Questo è segno chiarissimo della sua intenzionalità a favore degli amici. Che sia passato sotto silenzio, dimostra solamente la superficialità delle persone che allora, all’indomani della Liberazione, avrebbero dovuto segnalare il fatto. Inoltre la ferocia dei nazisti è particolarmente evidenziata dalla uccisione del figlio di colui che, a Roburent, rappresentava la fedeltà fascista verso gli hitleriani. “

Presso la località della tragedia si dovrebbe realizzare pure un ricordo appropriato. In passato la Comunità Montana Valli Monregalesi realizzò, nel 1994, le lapidi che furono dal Comune di Roburent inserite in un memoriale dignitoso. Avvenne nel 1998, a lato della Cappella di San Lis, in La Montà, benedetto dall’allora nunzio Apostolico in Italia ed attuale Cardinale Andrea Cordero Lanza di Montezemolo, figlio del col. Giuseppe. L’artista Francesco Russo Burot, pittore e scultore, ha assicurato la disponibilità per impegnarsi nell’opera, da realizzarsi in pietra. Sta già analizzando la portata dell’evento, per padssare poi a definire disegni preparatori, da sottoporre a critici d’arte, prima di passare alla realizzazione.

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