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Il Vassallo perfetto

Ultimo Aggiornamento: 23/09/2020 12:32
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Maestro
16/09/2013 14:04
 
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Jekyll smontò da cavallo, si sfilò il cimiero d'argento dal lungo pennacchio bianco e lasciò vagare lo sguardo sull'accampamento.
<<Otrebmu, sembra che si stia andando alla guerra!>> disse all'amico, avvicinandosi a lui ed a Luce.
<<Jekyll, questa missione rischia di diventare più complessa e pericolosa del previsto! Ho preferito essere prudente!>> gli rispose di rimando il Cronologo, sorridendo.
<<Spero che questa colonna non ci rallenti troppo, amico mio!>> Jekyll si guardò ancora in giro come se stesse cercando qualcosa <<Qualcosa mi dice che non abbiamo molto tempo! Prima arriviamo meglio è!>>
Ittoram fissò a lungo l'amico e, pensieroso, annuì.
<<State tranquillo, Cavaliere del Nord! Vedrete che la nostra avanzata seguirà la tabella di marcia prevista!>>
Jekyll sorrise al Vassallo, si congedò da Luce affermado che avrebbe fatto un giro di perlustrazione dei dintorni, non gli piaceva il fatto che i maghi ed i chierici avessero percezione di una forza malefica vicino a loro.
Il Vassallo dall'armatura d'argento, seguito da Eoden, si aggirò intorno all'accampamento, poi, sollevato dal non aver percepito alcuna minaccia, rientrò nell'attendamento e si gettò su un pagliericcio, dopo aver accudito il suo cavallo, Fendor.
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Eroe
16/09/2013 22:02
 
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"E così il buon vecchio Otrebmu ha richiesto praticamente un esercito...deve essere molto preoccupato in fondo al cuore...e io mi fido a sufficienza di lui per dubitare delle sue intuizioni" pensò il Pretoriano "Eppure sono giorni che non vedo nemici di alcun genere...vero anche che siamo ancora troppo vicini al Regno per temere più di qualche attacco di esseri con poca intelligenza e molta fame..."
-Torna dagli altri e resta al fianco del giovane Aspirante, voglio conoscere ogni suo gesto. Solo così potrò farmi un'idea precisa di lui- disse Odius alla silenziosa figura femminile che, dopo aver annuito piano, tornò tra le ombre e si diresse verso il campo dove "l'esercito" si stava riposando.




Odius, pretoriano del Regno e poeta a tempo perso

Il cielo d'Irlanda è Dio che suona la fisarmonica:
si apre e si chiude con il ritmo della musica

Si vis pacem, para bellum. Gaio Giulio Cesare

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Gran Maestro
16/09/2013 23:46
 
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Il Guardiano si era allontanato di poco dall'accampamento per assecondare un suo bisogno impellente e non dare spettacolo innanzi a tutti. Dopo aver bevuto di primo mattino ebbe il suo bel da fare per svuotarsi. Non appena si ricompose scrutò il paesaggio circostante fra la vegetazione... erano vicini al Regno, niente di più vero ma non riusciva a capire il perchè della strana sensazione che avvertiva, probabilmente si sbagliava ma non si sentiva completamente a suo agio.
Tornò silenziosamente al campo, per quanto potesse permettergli di farlo la sua armatura imponente. Appena arrivato tentò di riposarsi cercando di porre fine ai suoi dubbi. Vi furono turni di guardia e durante la nottata la Guardia Reale si svegliò urlante e imperlato di sudore... passò dal sonno alla veglia con grande difficoltà, come se qualcosa volesse tenerlo imprigionato nel sonno.
<<AHH... ah... un probabile incubo, cosa... vorrà mai dire? Prevedo una lunga nottata>> si disse fra sè, osservando i compagni dormire.

OT- Fammi sapere se va bene Otrebmu.
[Modificato da Drago.89 16/09/2013 23:48]
18/09/2013 04:44
 
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Claudium quella sera non uscì; passò l'intera nottata in tenda mentre Atreo, il suo cavallo, vegliava su di lui poco distante. Claudium,steso tranquillamente sul suo pagliericcio, meditò sugli strani avvenimenti del bosco, sullo scopo della loro missione, su Throneshield e sui S.E.R.S. Mentre l'Aspirante Vassallo lasciava che la sua mente spaziasse tra un pensiero e l'altro il suo sguardo cadde su Aleksandra, la sua spada incatenata. Al Paladino tornò in mente dove e quando ottenne quella lama...

BrightBlade, Jekyll, Eruner, Drago, Albins e Claudium erano appena tornati nella capitale del Katai finita la missione. Che quest’ultimo prima di far ritorno al Regno decise di approfittare dell'occasione per fare visita al famoso fabbro che abitava a un giorno dalla capitale. Claudium infatti desiderava trovare una degna sostituta per la spada di oricalco di suo padre, che durante un duro scontro era purtroppo stata spezzata. E il Paladino non poteva trovarsi in luogo più ideale per cercare una nuova lama, visto che questo fabbro era considerato il miglior fabbricante di spade di tutto il mondo conosciuto...

La baracca che si stagliava di fronte all'Aspirante non aveva proprio l'aria di contenere un fucina così importante: un curioso agglomerato di legni di diverso tipo e dall'infinito numero di sfaccettature occupava il centro di una piccola collina infestata dai tanuki*.
L'Aspirante entrò scostando con leggerezza il piccolo insieme di assi che faceva da porta. L'interno dell'abitazione era perfettamente in tono con l'esterno: un buio anfratto dotato solo di un pagliericcio per dormire e nulla più. Al centro del pagliericcio giaceva un anziano. I suoi vestiti erano sporchi e logori, una abbinamento perfettamente in contrasto con la lunga barba bianca del vecchio. L'Aspirante si avvicinò all'anziano per svegliarlo:
<<Mi scusi, buon uomo, sto cercando il famoso fabbricante di spade che vive in queste terre>>.
L'uomo aprì immediatamente gli occhi con sguardo allucinato e rimanendo perfettamente immobile urlò queste parole:
<<Perché la volpe è caduta?>>
L'Aspirante cadde a terra per lo spavento:
<<C-come scusi?>>
Il vecchio passò da sdraiato a seduto con un solo movimento:
<<Una mattina una volpe si sveglia piena di energie ed esce per cacciare. Un violento lupo la nota e decide di seguirla fino alla sua tana per farne la sua preda. Dopo che è tornata dentro la tana, il lupo getta il muso dentro per sorprenderla ma la volpe è stesa a terra con la lingua di fuori. Il lupo non mangia cadaveri perciò tira fuori la testa e va in cerca di un'altra preda. Perché la volpe è caduta?>>
L'Aspirante guardò il vecchio come se stesse guardando un pazzo. Dopo qualche minuto di silenzio l'Aspirante si alzò in piedi:
<<Mi scusi devo aver sbagliato casa...>>
L'Aspirante scostò le assi ed uscì richiudendole dietro di sé.
Claudium fece qualche passo in direzione del suo cavallo, con le parole del vecchio ancora in testa. Non sapeva dirne il motivo ma sentiva che in ciò che l'anziano aveva detto c'era qualcosa di perfettamente sensato. Poi l'Aspirante ebbe una folgorazione. Tornò su suoi passi e rientrò nella capanna:
<<Il lupo cerca la tana della volpe in cerca di un pasto con cui soddisfare la sua fame. Quando la trova però è già cadavere perciò deluso se ne va. Ma la volpe è astuta: lei non è morta, è solo caduta per fingersi morta. In questo modo ha allontanato il lupo senza combattere. Proprio... come avete fatto voi, Mastro Fabbro. I potenti cercano la vostra fucina in cerca di armi con cui placare la loro fame di violenza ma quando si trovano di fronte un vecchio pazzo si allontanano convinti che ormai il tempo abbia preso la vostra mente. Ma in realtà voi non siete pazzo, siete solo astuto. E solo a chi dà prova di essere astuto tanto quanto voi vi rivelate...
Il vecchio sorrise: <<Lieto di vedere che la saggezza sopravvive ancora nei giovani d'oggi; anche se non mi aspettavo di trovarla in un giovane dell'Ovest...>>
L'anziano si alzò in piedi e chinò il capo: <<Il mio nome è Kamen, figlio di Kiyou, Mastro Fabbro della Famiglia Hanzo>>.
Claudium rispose all'inchino: <<E' un onore per me potervi conoscere, Maestro>>.
<<Ditemi, cosa può mai fare un vecchio come me per un giovane come voi?>> chiese il vecchio.
<<Maestro, necessiterei di una nuova spada. Quella che avevo in precedenza si è spezzata durante uno scontro> rispose Claudium.
<<Prego, ragazzo. Porgetemi la vostra lama> disse il vecchio fabbro.
Claudium tirò fuori un fagotto e da esso estrasse fuori i resti della sua spada, che pose con cura nelle mani di Kamen.
Il Maestro passò i frammenti nelle mani toccandoli in ogni loro parte.
<<E' raro vedere una spada di fattura così semplice raggiungere questa età. E dice anche che nonostante non siate stato tra i suoi possessori più gentili o accorti siete sicuramente colui che l'ha maneggiata con più abilità negli ultimi anni. Anche le lame che portate sulle spalle parlano bene di voi>>.
<<Le mie lame... parlano?!>> chiese confuso Claudium.
L'anziano sorrise dicendo: <<Tutte le cose a questo mondo hanno una voce, ragazzo mio, basta solo sapere come udirla. Per chi come me ha passato così tanto tempo in compagnia delle spade non è difficile ascoltare le loro parole>>.
Seguì qualche attimo di silenzio. Poi l'uomo restituì a Claudium i frammenti della sua spada.
<<E' passato molto tempo dall'ultima volta ma penso che per voi sia possibile: accetterò di donarvi una delle mie spade. Prego sceglietene una>> dichiarò l’uomo.
Claudium rimase interdetto: <<Va bene, però non mi è sembrato di vedere spade quando sono entr...>>
Il Paladino non fece nemmeno in tempo a finire la frase per lo stupore. Le pareti di legno marcio intorno all'Aspirante erano scomparse di punto in bianco. Intorno a lui ora si presentava una vasta armeria con centinaia di pareti rosse che andavano a formare un labirinto senza fine. Intorno a lui migliaia di spade, lame e qualsiasi arma da taglio sia stata mai concepita riposavano placidamente intorno a lui.
<<Non dovreste stupirvi...>> dichiarò il vecchio ...<<spesso vediamo solo ciò che vogliamo vedere. Prendete la mia casa per esempio: vedendola così fatiscente all'esterno avete voluto vederla tale e quale anche una volta che vi siete entrato. Al contrario, una volta avuta conferma di trovarvi di fronte alla persona che cercavate ciò che vedevate non è stato più lo stesso>>.
Claudium assentì con un leggero cenno del capo. Il Paladino incominciò a guardarsi intorno facendo correre lo sguardo sulle pareti di fronte a lui. Il suo sguardo vagò per ore, posandosi su un numero di lame ben superiore a tutte quelle che aveva incontrato durante le sue battaglie. La sua mente iniziò a rimanere intontita, non sapeva quale scegliere, avrebbe voluto averle tutte e nessuna allo stesso tempo. Tutto a un tratto però la sua attenzione venne catturata da una lama vicina. L'Aspirante si avvicinò all'oggetto per esaminarlo: era un oggetto curioso; una lunga spada bastarda con un'elsa bianca a forma di stella; la lama era protetta da un fodero anch'esso bianco ma era impossibile estrarla a causa delle spesse catene che l'avvolgevano.
<<Perché questa spada porta delle catene? Sembra che la facciano soffrire molto, come un prigioniero in una gabbia>> affermò Claudium.
Il vecchio si avvicinò a lui accarezzandone con cura il fodero:
<< Di tutte le armi presenti nel nostro mondo molte possono essere definite "pericolose", poche sono quelle che portano il nome di "terribili", ma una sola, questa, vanta l'appellativo di "assoluta">>.
Claudium dopo aver ascoltato chiese: <<Mi state dicendo quindi che questa spada è così pericolosa da dover rimanere incatenata?>>
Il Maestro chiuse gli occhi prima di continuare a parlare poi disse : <<Il pericolo non sta nella lama, ma nelle mani indegne di chi potrebbe maneggiarla senza giudizio; le catene non servono a imprigionarla ma a proteggerla>>.
Claudium volse lo sguardo alla lama e senza che se ne rendesse conto i suoi occhi si fecero umidi:
<<Eppure ne soffre molto... Lo sento chiaramente... Sembra che sia rimasta sola per secoli...>>
<<Ed in effetti è così. L'ultimo suo possessore dovrebbe essere una persona a voi ben nota: sulla sua armatura svettava lo stesso simbolo che è presente sulla vostra: la Sacra Gilda dei Paladini del Regno di Blue Dragon>> disse l'anziano indicando la corazza dell'Aspirante.
<<Il precedente proprietario di questa spada era un Paladino di Blue Dragon?>> disse il Paladino spostando lo sguardo sul Maestro.
<<Non un Paladino qualunque: all'epoca lo chiamavano Gran Maestro ed era il primo del suo genere che il mondo avesse mai conosciuto...>> rivelò l’anziano.
<<Mi state dicendo che questa spada è appartenuta al primo Gran Maestro della Gilda dei Paladini?>> esclamò Claudium sbigottito.
<<Esatto. La portava fiero al suo fianco appellandola con un nome rubato al cielo: Aster>> disse l’uomo.
Lo sguardo di Claudium si spostò di nuovo sulla spada. L'Aspirante iniziò ad accarezzarla come se fosse un bambino in fasce dicendo: <<Ha dovuto attendere così tanto prima di poter essere maneggiata da un altro Paladino di Blue Dragon... E sia! Da oggi ha trovato un nuovo proprietario: Claudium da Baros>>.
Il Maestro aprì gli occhi e si mise a guardare serio l'Aspirante: <<Non dovreste prendere così alla leggera il ruolo che il proprietario di questa spada è costretto a ricoprire nel mondo: come vi ho già detto questa lama è speciale persino se messa a paragone di altre spade del suo tipo; essa vi ha chiamato a voi e questa è una cosa che né io né altri possiamo cambiare; ma se volete portarla con voi è bene che ne conosciate la sua storia...>>
<<Bene, vi ascolto...>> disse Claudium.
Il Maestro chiuse di nuovo gli occhi e con voce calma iniziò a parlare dicendo :<<Questa è una leggenda che si tramanda all'interno della mia famiglia da generazioni... e va indietro di molto millenni. Si dice che una notte d'inverno giunse un uomo presso la porta della casa di un mio antenato; il poveretto portava sul corpo ferite tremende, solo in parte lenite dal freddo consolatore di quella gelida nottata. Tra le braccia però teneva qualcosa di molto luminoso, qualcosa che assomigliava molto al sorriso di un bambino...>>
<<Che cos'era?>> domandò Claudium.
<<Era una piuma. Di un tipo che nel nostro mondo non era mai stato visto prima. E il motivo era facile da intuire: la creatura da cui la piuma proveniva non era solita volare in cielo, o almeno non nel nostro...>>
<<Intendete dire che apparteneva a... un angelo?>> chiese Claudium.
<<E non ad un angelo qualsiasi, bensì a colui che secondo le vostre leggende brandì la lama che esiliò nell'abisso l'Infimo. Sembrate una persona colta, dovreste aver capito di chi parlo...>>menzionò il fabbro.
L'Aspirante si mise a pensare per un po', poi rispose: <<Parlate di Michele... l'Arcangelo che guidò le schiere celesti e gettò Lucifero negli Inferi...>>
Il maestro chinò il capo in segno di assenso e disse: <<Al termine di quella notte l'uomo spirò e affidò la piuma al mio antenato. Egli comprendeva bene di trovarsi di fronte ad un oggetto particolare ed all'improvviso venne colto da un'ispirazione: perché non trasformare la piuma in una spada? Perché non creare l'arma definitiva, una lama in grado di opporsi al Male in qualsiasi sua forma? Fu così che il mio antenato dedicò la sua vita a quell'impresa e, proprio al volgere della stessa, vi riuscì; prima di spirare con la lama completata tra le mani riuscì a pronunciare solo poche parole, che furono raccolte con rispetto dal figlio: "Stella di Mikael... questo è il suo nome...">>
<<Due vite sacrificate a quest'arma. Anche se di origine angelica sembra portare sventura...>> disse cupo il Paladino.
<<Triste infatti fu la sorte di tutti coloro che la ebbero in sorte. Tutti tranne uno: il suo ultimo proprietario, il primo Gran Maestro della Gilda dei Paladini. Egli si presentò un giorno presso il mio bisnonno; disse che sapeva che la spada proveniva da quel luogo ed ora che il suo viaggio stava volgendo al termine voleva che trovasse un posto in cui potesse riposare al sicuro dai malvagi. Quella fu anche l'ultima volta che qualcuno vide il Gran Maestro>>.
<<Perché questa spada è così pericolosa? Quale potere nasconde?>> chiese Claudium.
<<Essa racchiude in sé il potere del Fuoco Angelico, l'essenza stessa di cui sono composti gli angeli. Qualsiasi entità malvagia che dia battaglia a questa spada è destinata a perire tra le fiamme divine>> rivelò il fabbro.
<<Ora capisco: è un potere spaventoso. Ed essendo una cosa buona può essere corrotta... Per questo le catene... Se un demone o qualche altra creatura infernale ne finisse in possesso questo vorrebbe dire...>> disse Claudium.
<<...la fine del nostro mondo così come lo conosciamo. Senza dubbio...>> rispose severo l'anziano <<...Per questo ve lo chiedo nuovamente: ora che ne conoscete la sua sfortunata storia accettate comunque di diventare il custode di questa spada?>>
Claudium rimase in silenzio per diversi minuti poi disse: <<So che non sarà una cosa semplice ma sento che non è giusto che essa rimanga qui... Non almeno a soffrire in questo modo... Ho deciso: la porterò con me!>>
Il Maestro chiuse gli occhi come se sentire quelle parole fosse per lui doloroso.
<<Questa è la vostra scelta. Pregherò il cielo affinché sia stata una decisione saggia>> disse l’uomo.
<<Nel caso dovessi usarla come faccio però a rimuovere le catene? Esiste una chiave?>> chiese Claudium.
<<Questo non so dirvelo. Immagino che sia una cosa che dovrete scoprire da solo...>> rispose il fabbro.
<<Capisco. Grazie Maestro per questo dono. Farò in modo di esserne degno..>> disse il Paladino chinando il capo di fronte al vecchio.

Una volta uscito dall'abitazione l'Aspirante abbassò lo sguardo ed osservò la lama. Non sapeva spiegarlo ma adesso che era alla luce del sole la sentiva come se fosse... contenta.
<<E così vi chiamate Stella di Mikael, vero? E il mio predecessore vi chiamava Aster... Sarà meglio che anche io vi dia un nome; presentarvi in battaglia con il vostro vero nome non mi sembra una cosa saggia... E sia: vi darò il nome di un antico condottiero, ma più consono alla vostra natura; voi ora siete Aleksandra>> dichiarò Clauidum.
Detto questo l'Aspirante riprese la sua strada e lasciò il Katai insieme ai suoi compagni.

Claudium distolse lo sguardo dalla lama e si mise a guardare il cielo. Da quando aveva lasciato il Katai non era ancora riuscito a capire come sciogliere le catene che la bloccavano; forse perché in fondo non ne aveva ancora avuto davvero bisogno. Durante quell'avventura però forse le cose sarebbero cambiate...

[Modificato da Otrebmu Ittoram 21/05/2014 15:31]
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19/09/2013 02:20
 
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OT--post per i pezzi di e Eruner--OT


Il ninja avvertiva nell'aria un qualcosa di strano, come la sensazione di quando si è osservati, ma non sapeva proprio come fosse possibile ciò, dato che si trovava nel bel mezzo dell'accampamento dei seguaci del Regno, con guardie, maghi, chierici e amici Vassalli al suo fianco. Cercò comunque di scacciare questa strana sensazione rilassandosi in un angolino dell'accampamento e allenando la mente con combattimenti immaginari, finchè decise giunto il momento di stendersi e concedersi un po' di riposo in vista del giorno successivo.

L’accampamento era stato allestito con grande precisione e perizia; ogni cosa, animale e uomo era disposto seguendo un preciso disegno difensivo, che in caso di attacco sarebbero stati impiegati con un efficienza tale da essere impossibile agli altri eserciti esistenti. Bastava osservare la disposizione e la perfezione in cui erano state disposte le tende.
<<Che… sfracello!>> si disse Solar Knight rivolto alla propria tenda accartocciata su se stessa.
<<Volete una mano messere?>> domandò un soldato attrezzatissimo e armato fino ai denti.
<<No, vi ringrazio, questa è una lotta personale fra uomo e tenda! C’è in gioco il mio orgoglio!>> rispose il cavaliere direno;
<<Come volete, e vinca il migliore>> disse sorridendo il soldato;
<<Grazie… bene, a noi due stramaledetta tenda, manco i mostri sono così terribili>> disse Solar Knight una volta rivolto alla tenda stramazzata di nuovo al suolo.
Perfino Siria, la cavalla bianca, sbuffò come per compatire il suo cavaliere; per poi tornare a mangiare fieno, protetta dalla nuova e candida gualdrappa.
Solar Knight dopo un bel po’ di lavoro riuscì a sistemare la sua tenda e appena finito si sedette per osservare il movimento che caratterizzava l’accampamento d’elitè del Sommo. Il cavaliere, di tanto in tanto, soffermava lo sguardo su persone che maggiormente lo colpivano, cercando di capirne la condizione psicologica in cui versavano. Erano per la maggioranza soldati esperti, veterani di chissà quante battaglie, uomini e donne che oramai conoscevano bene se stessi, e che di fronte al pericolo non avrebbero minimamente tentennato. Erano sicuri che la morte poteva ghermirli in ogni momento nell’oscurità della notte, se solo fossero usciti dal campo. Quanto siamo strani noi umani, soprattutto gli uomini del Sommo Blue dragon, pensava Solar Knight, siamo capaci di provare paura e infonderci coraggio allo stesso tempo pur di sopravvivere e far trionfare il bene.
Dopo tutta quella riflessione il cavaliere si addormentò nella tenda, protetto a sua insaputa dalla lancia Raggio di Sole, capace di allontanare tutto ciò che è oscuro e non troppo potente. La tenda ri-crollò.
<<Ha vinto la tenda!>> disse il soldato di prima, ricevendo il cambio dal commilitone.
Mentre Solar Knight usciva dalla tenda il soldato gli si avvicinò.
<<Holux, posso suggerirvi una cosa?>> disse il soldato.
<<Holux, su come montare la tenda?>> rispose l'Aspirante
<<No, di usare quelle preparate per voi Aspiranti>> rivelò il soldato, indicando una serie di nove tende in fila.
Solar Knight abbassò lo sguardo, riflettendo che avrebbe dovuto capirlo, che un campo, cosi perfetto aveva predisposto tende per tutti i partecipanti alla missione.
<<Grazie>> disse l'Aspirante, dirigendosi verso una tenda che sembrava libera.
Il soldato, lo salutò con un cenno del capo.

Quella sera chiacchierarono e si scambiarono opinioni davanti ad una zuppa calda.
Luce riportò all'attenzione il problema sollevato da Jekyll: <<Disponiamo praticamente di un esercito completo: non sarebbe stato meglio partire con una scorta più esigua e, soprattutto, di cavalleria leggera molto più veloce?>>
Condivideva l'apprensione del Paladino e temeva che se avessero indugiato troppo a lungo, la situazione sarebbe defiinitivamente degenerata.
Otrebmu, tuttavia, sembrava piuttosto sicuro della sua scelta e rassicurò tutti, ribadendo che era stata più che ponderata anche con i Sommi.
La maga si fidava del Vassallo e ne aveva una gran stima, eppure non riusciva a placare quell'inquietudine acuitasi dopo l'incontro con gli scheletri.
Scosse la testa per scacciare quei pensieri cupi e, dopo che gli altri Aspiranti e Vassalli si furono allontanati, si unì ad un capannello di soldati per fare una chiacchierata e bere qualcosa in compagnia. La divertivano gli sguardi imbarazzati che spesso suscitava nei più giovani, poco avezzi a vedere unirsi alla loro combriccola una dama.
Dopo essersi rilassata chiacchierando e ridendo un paio d'ore, si andò a coricare, cercando di continuare a tener lontane le preoccupazioni almeno fino all'indomani.

Il fiero guerriero dello scudo ripose il suo armamentario nella tenda a lui riservata e correttamente allestita dai soldati del Sommo Blue Dragon, per una volta nella vità non dovette ingegnarsi a metterne in piedi una. Antecedentemente aveva mangiato e bevuto in compagnia di quel gran festaiolo di Drago, ovviamente fino allo sfinimento, e prima di andare a dormire accontentò l'impulso di fumarsi dell'ottimo tabacco di Griferia con la sua elegante pipa di legno. E rievocando vecchi ricordi concluse la sua giornata.
OT--Scrito da Solar--OT
[Modificato da Otrebmu Ittoram 06/12/2013 02:47]
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19/09/2013 02:26
 
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Otrebmu, dopo aver consegnato il sacchetto di protezione a Throneshield, il quale stava entrando nella sua tenda, si diresse alle tende dei maghi, dei chierici e dei comandanti. Finito di parlare con i comandanti andò alla sua tenda, toltosi l'armatura si distese, mentre aspettava di addormentarsi sperava di aver preso abbastanza precauzioni per la missione.

[Modificato da Otrebmu Ittoram 19/09/2013 02:34]
20/09/2013 13:28
 
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21/09/2013 04:11
 
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Durante la notte non successe nulla, si avvertirono presenze di fronte al campo , ma nessuno vide niente, ne qualcuno si avvicinò.
Verso mezzogiorno, degli altri soldati arrivarono dal Regno, per prendere il posto delle Torri bianche, cosi cavalleria e fanteria pesante in poco tempo furono pronti per muoversi
<<Bene siamo pronti a partire>> disse Jekyll, salendo sul suo cavallo.
<<Allora muoviamoci>> disse Drago, che era già in groppa.
<<Calma, dobbiamo muoverci tutti insieme. La fanteria non si può muovere veloce come la cavalleria>> disse Otrebmu <<anche se non è lenta come si può pensare>> aggiunse il Vassallo, con un sorriso .
Mentre Claudium saliva in groppa al suo cavallo, notò che un fante li vicino, prima di mettersi lo zaino in spalle, vi aveva infilato dentro un sacchetto di protezione simili a quello che Otrebmu, aveva dato a tutti loro.
Tutti i seguaci del Sommo Blue Dragon erano in groppa ai loro destrieri, di fronte a loro vi erano schierati i due battaglioni. Il comandante Talimar a sinistra con i suoi fanti dietro, e il comandante Kisan a destra con dietro i suoi cavalieri.
Vassalli e Aspiranti erano intenti a discutere su come viaggiare e sul tempo che ci avrebbero impiegato, intanto i minuti passavano.
Dopo un po’ Kisan era sempre immobile, ma Talimar con un gesto secco infilò l’alabarda nel terreno morbido della pianura, poi si fece avanti fino ad arrivare sulle rocce del passo. Si fermò davanti al gruppo di Aspiranti e Vassalli sfilò la grande ascia bipenne dal fodero che aveva sulla schiena e poggiando la punta sulle rocce disse: <<Partiamo, siamo pronti>>.
La grande ascia si illuminò di una luce verdastra, evidenziando delle rune sul metallo.
Si mossero. Il viaggio fu tranquillo e si accamparono la sera mentre il cielo si annuvolava, il giorno dopo ripartirono e la sera si accamparono di nuovo.
[Modificato da Otrebmu Ittoram 12/10/2013 02:48]
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26/09/2013 02:40
 
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Albins camminava per il campo da un’ora, avvertiva delle presenze malvagie tutto intorno al campo, ma non capiva perché non attaccassero.
Il ninja, al centro dell’accampamento guardava, pensieroso, il bastone simile a quello di Otrebmu conficcato di nuovo nel terreno.
Stanco dell’attesa decise di andare a indagare, si avvicinò alla palizzata perimetrale ma fu bloccato da due sentinelle.
<<Fermo nessuno può uscire>> dissero all’unisono i due fanti pesanti.
Il ninja senza dire nulla si girò e si diresse verso le tende degli Aspiranti, seguito dallo sguardo delle due sentinelle, un battito di palpebre delle due sentinelle e il ninja era sparito.
Nel mentre le due sentinelle fermavano il ninja, il vero Albins scavalcava con un balzo la palizzata più a sud.

Erano passati dieci minuti quando si sentì un rumore di combattimento all’esterno del campo, Aspiranti e Vassalli furono svegliati.
<<Cosa succede?>> chiese Otrebmu.
<<Si sentono rumori di battaglia>> disse Talimar, arrivando senza l’elmo e mostrando un viso perfetto e liscio, dei lunghi capelli biondi, gli occhi però avevano un taglio delle genti del Katai.
Era una donna molto bella.
Mentre Jekyll e gli Aspiranti si riprendevano dallo stupore, arrivò un soldato dicendo che Albins non si trovava, ma che dieci minuti prima aveva tentato di uscire ma, era stato bloccato ed era tornato indietro.
<<Non lo avete fermato, avrà usato le sue tecniche per creare un diversivo e uscire>> disse Jekyll.
In pochi minuti Aspiranti e Vassalli furono pronti a uscire.
<<Restate qui e non fate uscire nessuno>> disse Otrebmu a Talimar.
L’ufficiale annui e poggiò sulla spalla la pesante ascia, che impugnava.

OT--Leggere nella discussione aperta sul racconto per informazioni e per continuare--OT
[Modificato da Otrebmu Ittoram 26/09/2013 14:34]
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01/10/2013 15:17
 
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Alla luce delle torce numerosi segni confermavano ciò che ogni uomo del Sommo percepiva dal fondo del propria anima, ossia che alcuni minuti prima di organizzarsi c’era stata un tremendo combattimento all’esterno del campo nell’oscurità della notte.
Otrebmu e Jekyll avanzavano compatti in testa al gruppo degli Aspiranti, rivelando con le loro fiaccole a poco alla volta alcune tracce di sangue, fiutate dal fedele segugio del Vassallo del Nord.
Drago camminava ostacolato dai numerosi rami spezzati che erano presenti sul terreno per una vasta area, di tanto in tanto gli balenava l’idea di spazzare via tutto con un sol fendente pur di proseguire; ma sapeva che non era conveniente cancellare le tracce che avrebbero di li a poco chiarito, in buona parte, ciò che era accaduto. Niente sfuggiva all’elfo dall’occhio solo, Eruner scorse e raccolse le varie armi da lancio di Albins, conficcate con estrema forza nel terreno e sugli alberi circostanti.
<<Qui è stato colpito qualcosa! Questo kunai è sorprendentemente piegato a metà e macchiato di questa sostanza scura>> disse Eruner con una perizia fuori dal comune.
<<Mettetelo da parte, lo analizzeremo dopo. Credo che ser Throneshield abbia appena rinvenuto le armi di Albins>> rispose Otrebmu.
La faccenda diventava sempre più complicata per il gruppo in esplorazione, quasi tutti temevano per la sorte del ninja del Katai.
<<Cosa è stato a fare questa specie di grossa scia al suolo?>> dissi perplesso Solar Knight.
<<Fatemi vedere... sembra un enorme serpente! E da come sono localizzate le tracce, credo che l’essere che le ha lasciate si sia mosso per un tratto intorno all’area dello scontro>> osservò Claudium.
<<Come se prima di agire avesse osservato la scena>> affermò il cavaliere direno.
<<Chiamiamo gli altri>> concluse Trekentoff che li osservava.
Subito il resto del gruppo si radunò intorno a quelle strane tracce serpentine, che in alcuni tratti misuravano due cubiti e oltre di larghezza, ai lati di esse spiccavano alcune tracce di zampe artigliate pressappoco grandi quante un piede umano. Il ritrovamento spaventò di non poco i presenti. Probabile che sia stata tale creatura ad attaccare Albins? O era a capo di un gruppo di altri, poco più piccoli, mostri? Queste e altre domande si alternavano nella mente del gruppo dei valorosi del Sommo Blue Dragon.
<<Ser Otrebmu, Jekyll e voi altri, non credete forse che la creatura in questione potrebbe essere una naga?>> domandò Solar Knight.
<<No, vi sbagliate cavaliere. È molto improbabile che sia la creatura che avete appena detto>> affermò sicuro Jekyll.
<<Il motivo è semplice ser Solar Knight! I naga di cui parlate si spostano facendo leva sui palmi delle mani, quelle orme sembrano più zampe appartenenti ad arti laterali che ad arti complessi come le braccia di un mezzo busto umano>> disse in maniere esplicativa Luce.
<<Per questo milady si chiama Luce, ha le idee chiare>> disse Otrebmu ammiccando con un leggero sorriso, e continuò dicendo: <<Io un’idea c’è l’avrei, ma non voglio essere precipitoso, indaghiamo ancora>>.
<<Avete ragione, sono stato veramente precipitoso, una naga non si sarebbe mai spinta fra queste latitudini>> concluse il cavaliere, mentre rifletteva sugli indizi e sulle ben limitate conoscenze da lui possedute su tali argomenti.
Il cielo era cupo, carico di nubi che muovendosi, per via del vento, rivelava per alcuni attimi una luna piena e splendente. Il gruppo si addentrava oltre fra le tenebre più buie dei luoghi, spezzate dalla luce delle fiaccole che tutti s’adoperavano tranne Eruner, erano talmente cosi affinati i sensi di quell’elfo? si chiedeva il cavaliere direno, mentre manteneva salda la Spada Angelica, così ribattezzata da Valer, in modo di non farla picchiettare e produrre rumori di troppo. Più di una volta Solar Knight, e non solo, era stato intimato dai più esperti del gruppo di ridurre il rumore delle attrezzature; il silenzio è il miglior amico dell’esploratore.

OT- Mi sono preso la briga di fare una piccola introduzione, sempre visionata da Otrebmu. Ho impostato l'argomento in modo che possiate mettere i vostri pezzi. Spero di non deludervi.-OT
[Modificato da SolarKnight 01/10/2013 15:19]




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[I]Lottare per rinnovare il presente. Bisogna lottare sempre, fino all’ultimo respiro, questa è la condizione umana.[/I]

[I]Il male maggiore proviene da piccole impostazioni di pensiero sbagliate[/I]

[SM=x92774][B]Regio Analista e Vassallo del [COLORE=#00137F]Regno di Blue Dragon[/COLORE]
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01/10/2013 22:43
 
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Jekyll seguiva Eoden che, naso incollato a terra, continuava a cercare tracce del ninja.
Gli occhi del Vassallo si erano abituati al buio anche se, dentro di sé, invidiava Eruner che si muoveva con un'agilità sorprendente, praticamente come se si trovasse alla luce del giorno. Qualcosa non andava, non riusciva a capire cosa ma ne era sicuro, quelle tracce erano davvero strane e non riusciva a ricordare di averne mai viste di simili.
All'improvviso Eoden smise di avanzare e cominciò a girare in cerchio, guaendo sommessamente.
<<Otrebmu, Eoden ha perso le tracce di Albins e...di qualunque cosa lo abbia preso!>>
Il Vassallo lanciò un'occhiata preoccupata al grande lupo bianco e scosse la testa, i lineamenti del viso tesi e concentrati.
<<Non so che dire, amico mio! Continuate a cercare! Con un po' di fortuna, Eoden troverà qualcos'altro che possa aiutarci!>> rispose al Cavaliere del Nord, guardando di sfuggita Eruner: anche l'Elfo sembrava disorientato.
Il Vassallo si chinò ad accrezzare la folta bianca pelliccia del suo fido amico e lo sollecitò, bisbigliandogli in un orecchio, a riprendere la ricerca.
Il lupo bianco riprese ad annusare il terreno con maggior foga, mentre la mente del Vassallo dall'armatura d'argento continuava ad essere piena di dubbi: come poteva essere successo che un potente Aspirante Vassallo come Albins, per di più un ninja dalla capacità eccezionali scomparisse nel nulla, senza il minimo rumore, senza che le percezioni di Eruner potessero cogliere un minimo segnale?
Più ci pensava più si convinceva, decisamente qualcosa non andava!

OT- Scusate se scrivo poco, ma in questi giorni ho davvero pochissimo tempo!! [SM=x92707] -OT





Jekyll, Cavaliere del Nord

Vassallo del Sommo Blue Dragon

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02/10/2013 14:01
 
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Spero proprio che il nemico non sia uno degli antichi Wyrm delle guerre antiche... sarebbe proprio un bel guaio, ho bisogno di più certezze prima di parlarne ai miei fratelli però... fosse l'ultima cosa che farò ma ti libererò Albins!
Il Guardiano con l'elmo sotto braccio risultava pensieroso e come fu intralciato dai primi arbusti sul suo cammino, prese Tramonto e li tranciò in pochi istanti. L'Aspirante era evidentemente in preda alla rabbia, una rabbia che se scatenata avrebbe intimorito anche un cuor di leone... ma la cosa peggiore erano i suoi occhi... somiglianti più ad un'animale inferocito che non ad un uomo.
Da buon compagni d'arme Claudium e Jekyll gli si affiancarono onde smorzare quell'aria di furia malsana che lo pervadeva.
<<Vecchio mio, non disperate lo troveremo!>> si sentì di incominciare il Vassallo.
<<Statene certo, non poteva esserci squadra di ricerca migliore... e poi sono sicuro che Albins anche in situazioni del genere abbia sempre un asso nella manica>> si accodò il Paladino.
Quelle parole di conforto ebbero come risposta un grugnito di assenso ed uno sguardo sempre più feroce verso le tracce ormai non più vivide. Sapevano che difficilmente lo avrebbero calmato, conoscendolo, ma non potevano non tentare.
Trekentoff dando uno sguardo ai suoi occhi di bragia, era stranamente sicuro che quel ragazzo, se in quel momento si fosse trovato persino un drago innanzi, non avrebbe fatto una piega e lo avrebbe persino combattuto da solo. D'altronde si poteva capire il suo comportamento, quel Ninja era come un fratello per lui.

OT- Otrebmu ho risolto i problemi del browser! Fammi sapere se va bene il pezzo. [SM=x92702]
[Modificato da Drago.89 02/10/2013 14:05]
02/10/2013 17:31
 
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Claudium si sedette di colpo:; il suo capo era chino e le ginocchia piegate, con il sedere che sfiorava il terreno.
<<Prima la prova per Throneshield, poi la scomparsa di quei taglialegna, poi ancora la comparsa dei SERS e gli strani avvenimenti nella radura; infine, la scomparsa di Albins. Questa non è una missione, ma un intrico di indovinelli!>> disse sottovoce l'Aspirante prima di sbuffare. Poi si alzò in piedi rapido e raggiunse Otrebmu, iniziando a parlargli sottovoce:
<<A quanto pare la cosa con cui abbiamo a che fare non è solo pericolosa ma anche furba: ha attaccato uno dei guerrieri più forti sorprendendolo proprio mentre era distante dagli altri. Propongo di indire un coprifuoco e di spostarsi sempre a gruppi di cinque. In ogni gruppo dovrà esserci almeno un Aspirante e almeno un Vassallo dovrà sempre rimanere al campo. Cosa ne pensate?>>

OT- In settimana inserisco la descrizione di come ho avuto la spada incatenata. Non influisce sulla trama ma oltre ad essere interessante può darvi degli spunti per i vostri post [SM=x92702] -OT
[Modificato da Claudium 02/10/2013 17:32]
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05/10/2013 11:43
 
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Luce seguiva silenziosamente i compagni, rimanendo in coda accanto a Solarknight, che sembrava aver qualche problema a muoversi nella boscaglia con il pesante equipaggiamento. Lo avvertì della presenza di alcune radici per evitare che inciampasse, essendo dotata dell'ottima vista della sua specie.
Mentre camminava, pensando alle strane tracce, d'un tratto s'illuminò per quella che le sembrò un'ottima intuizione:-E se fosse un regolo?- Domandò sottovoce:-Non ne ho mai visto uno, ma ho sentito che è una specie di grosso serpente con un rigonfiamento sul ventre in corrispondenza di due zampe. Essendo un rettile, dovrebbero essere artigliate...- Si fermò esitante, scrutando la reazione dei compagni.
Mentre esponeva la sua idea, le sembrò improvvisamente meno brillante di quel che aveva pensato: poteva un tale animale esser dotato di tanto ingegno? O forse era manipolato da qualcuno?
[Modificato da ()Luce() 05/10/2013 11:45]




Aspirante vassalla del sommo Blue Dragon

membro della Congrega delle arti magiche ed alchemiche

Classe:Maga

"Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza"
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Regio Cronologo
06/10/2013 14:45
 
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OT-- spazio per Eruner e --OT

Ma come è possibile far sparire un aspirante vassallo come Albins in questo modo? da ciò che sento siamo ancora senza una risposta precisa. Otrebmu sembra molto serio e concentrato, la faccenda è più intricata del previsto. Pensò Trekentoff mentre vedeva i compagni discutere e cercare indizi.
<<Niente, da questo lato non c'è assolutamente niente>> disse il guerriero dello scudo.
<<Allora proseguiamo>> disse Eruner facendo cenno di tenere sotto controllo un lato della selva.
<<Albins, fratello vi troveremo!>> concluse Trekentoff.
OT--Scritto da Solar--OT
[Modificato da Otrebmu Ittoram 06/12/2013 02:55]
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Regio Cronologo
06/10/2013 23:15
 
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<<No, non può essere un Regolo, le sue zampe sono anteriori, questi segni sembrano di arti posteriori, simili a piedi umani ma deformati>> rispose Otrebmu, continuando a guardare il terreno, illuminato dalla torcia.
Un rumore alla loro destra, come di uno schianto, li fece correre in quella direzione, arrivati, trovarono segni simili di lotta.
<<Qui c’è stato un altro combattimento>> disse Claudium, osservando il terreno.
<<Si ma i segni sono diversi da un solco, se ne allontanano molteplici>> fece notare Luce.
<<Com’è possibile?>> chiese Solar Knight.
<<Strategia>> disse Otrebmu.
<<Che vuol dire?>> chiese Trekentoff.
<<Tanti che procedono uno dietro all’altro, il solco diventa grande e profondo, cosi non si capisce quanti sono e vedendo i segni si pensa a qualcosa di grande>> rivelò Otrebmu.
<<Qualcosa però li ha costretti a dividersi e attaccare da diverse direzioni>> disse Drago.
<<Ma cosa o chi?>> chiese Solar Knight, allontanandosi dalla zona illuminata e spingendosi poco oltre questa.
Un tonfo fece dirigere tutti verso l’Aspirante che era caduto, inciampando in qualcosa.
<<Ma cosa è stato?>> chiese Solar Knight, rialzandosi borbottando.
<<E’ uno spadone dalle dimensioni incredibili>> disse Jekyll, avvicinatosi all’arma.
Poco distante un rumore fece dirigere le torce in quella direzione, una figura incappucciata e coperta da un mantello blu, si stava alzando, rimuovendo da sopra il suo corpo un ramo, probabilmente dell’albero alle sue spalle.
<<Che è successo Odius? E dov’è Albins?>> chiese Otrebmu, alla figura che si puliva il mantello dalle varie foglie e terra.
[Modificato da Otrebmu Ittoram 08/10/2013 04:20]
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11/10/2013 15:14
 
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Odius si rialzò con un grugnito, scrollandosi di dosso il pesante ramo di pino che gli era rovinato sopra al termine del combattimento.
“Maledizione!” pensò tra sé il Pretoriano “Non ho mai visto esseri del genere…” era ancora stordito ed avvertiva chiaramente le conseguenze degli ultimi colpi sul petto; l’armatura di mithril che portava sotto il mantello era infatti riuscita ad impedire a qualunque tipo di arma fosse stata usata di causargli ferite, ma l’impatto era stato così forte da causargli degli ematomi.
L’Aspirante si accorse solo in quel momento di essere sostanzialmente circondato da un nugolo di persone – e riconosceva chiaramente il volto di alcuni Vassalli ed Aspiranti -, ma soprattutto si accorse di non avere a portata di mano il suo fedele spadone.
“Tutto bene Odius? Cosa è successo?” gli chiese un agitato Otrebmu.
“Uhmmm…non ne sono molto sicuro…il tutto è iniziato qualche ora fa…” disse l’Aspirante che però non smetteva un attimo di cercare, con lo sguardo e muovendo in ogni direzione la testa, la propria arma.
“ Ma siete ferito?” chiese Krein, che aveva appena raggiunto il gruppo “Posso curarvi se lo desiderate”.
“Solo qualche livido mastro Krein, tuttavia se non vi dispiace approfitterei dei vostri servigi…” disse Odius e subito il nano si mise a disegnare, con un ramo, una grande runa sulla terra tutt’attorno all’Aspirante.
“Quindi Odius?” chiese impaziente Otrebmu, sempre più preoccupato.
“Ah si! Qualche ora fa, mentre vi stavo seguendo a distanza, ho cominciato a percepire delle presenze, ma nonostante i miei sensi sviluppati dall’allenamento e la solitudine siano superiori perfino a quelli di molti elfi non scorsi nessuno, umano, animale o mostro; eppure quella sensazione di essere seguito, forse persino osservato non se ne andava. Ho così iniziato inizialmente a trattenere ancor di più l’aura, ma mi accorsi subito che questo non era sufficiente e quindi misi in atto tutte le mie conoscenze sul depistaggio e il movimento furtivo. Fortunatamente riuscii a liberarmi da quell’inseguimento silenzioso e a ricominciare a seguirvi…” nel frattempo Krein aveva concluso la sua runa e aveva pronunciato una breve formula sottovoce: subito la runa cominciò a pulsare di una luce azzurra che si estese verso l’alto come uno schermo che lambiva dolcemente il corpo dell’Aspirante.
Tutti si fermarono un istante guardando lo spettacolo che tuttavia durò pochi secondi, poi la luce si spense senza lasciare tracce, se non un lieve profumo come di rose nell’aria.
“Ecco molto meglio, la ringrazio mastro Krein” disse Odius e il nano si profuse in un leggero inchino sorridendo allegro.
“Prima di continuare però vorrei ritrovare la mia arma…”, subito Solarknight gli porse lo spadone che aveva trovato “Ahahaha eccolo qui!” esclamò il Pretoriano che, con un fluido gesto, lo prese e lo infilò nel fodero appeso sulla schiena.
“Vi ringrazio…ora, tornando a noi, dopo qualche tempo dalla mia rocambolesca fuga mi accorsi che dal campo stava uscendo – dai movimenti, credo, furtivamente – il ninja Albins e immediatamente sono stato riassalito da quella sensazione…soltanto che questa volta era più forte e sicuramente non rivolta verso di me…non credo fosse una vera e propria aura, ma era come se ferocia e odio si fossero materializzate in una sensazione percepibile anche dagli altri, infatti anche Albins si bloccò all’istante. Tuttavia prima che potessi fare qualunque cosa lo vidi combattere contro qualcosa di non ben distinto e scagliare le sue armi da lancio…ovviamente non potevo restare ulteriormente a guardare e, sempre furtivamente, mi sono lanciato nello scontro…” tutti ora guardavano l’Aspirante con un misto di preoccupazione e di paura.
“Sono assolutamente certo di aver trafitto uno di quegli essere nel primo assalto e di averne colpito almeno un altro durante il combattimento, anche se qui attorno non vedo alcun corpo….in ogni caso inizialmente questi esseri erano una ventina, non producevano alcun suono particolare se non un raschiare sul terreno, come se fossero dei serpenti giganti. Erano comunque troppo deboli per resistere ai miei colpi, anche se con il loro numero ero più impegnato a difendermi da attacchi in ogni direzione che a contrattaccare. Avevo anche paura di colpire accidentalmente Albins visto che non si riusciva a capire nulla durante il combattimento.
Sicuramente questi esseri si battevano con foga e armati con delle armi metalliche a giudicare dal rumore che producevano al contatto con il mio spadone e avevano più o meno le dimensioni di un essere umano.
Fino a quel momento però non avevo avuto grossi problemi nel combattere, salvo che, credo, Albins era già stato catturato…improvvisamente però si sono fatte avanti nuove presenze, palesemente molto più pericolose delle precedenti e parlavano alle prime con un tono autoritario, quasi aristocratico anche se in maniera non del tutto comprensibile per me, sono riuscito a capire pochissime parole, la lingue era senz’altro quella comune, ma gli idiomi antichi e la stessa pronuncia sibilante mi rendeva ancora più difficile capire qualcosa. Provai quindi a dirigermi a suon di fendenti verso una di queste figure, ma, per difendermi dagli assalti delle altre, alla fine dovetti darle le spalle e a quel punto venni preso e lanciato con grandissima forza prima sul terreno e quindi addosso a questo pino.
Mi spiace non potervi dare ulteriori indizi, ma proprio non sono riuscito a vedere nulla a causa di questo cielo coperto dalle nubi…normalmente ci avrei visto senza problemi…mi spiace…inoltre sono assolutamente certo che, nei miei innumerevoli viaggi, mai ho incontrato queste creature”.




Odius, pretoriano del Regno e poeta a tempo perso

Il cielo d'Irlanda è Dio che suona la fisarmonica:
si apre e si chiude con il ritmo della musica

Si vis pacem, para bellum. Gaio Giulio Cesare

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12/10/2013 02:51
 
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Il gruppo rientrò nell’accampamento, la notte passò senza altri problemi, al mattino ripartirono.
I battaglioni arrivarono a Vetoio che era da poco passato il tramonto.
<<Fermi fatevi riconoscere>> disse una voce, proveniente da sopra la palizzata.
Il villaggio era stato circondato da una palizzata alta tre metri e da dietro si vedevano le teste delle sentinelle. A intervalli regolari vi erano delle lanterne esterne che illuminavano il perimetro della recinzione.
<<PROVENIAMO DAL REGNO DEL SOMMO BLUE DRAGON>> gridò Otrebmu.
<<COSA SUCCEDE?>> si sentì chiedere, da una voce autoritaria, oltre la palizzata.
<<NOREL SONO JEKYLL>> disse il Cavaliere del Nord, togliendosi l’elmo.
Si vide un uomo sporgersi dalla palizzata.
<<APRITE>> gridò.
Soldati, Aspiranti, Vassalli, maghi e chierici entrarono a Vetoio mentre dalle porte di alcune case ne uscivano gli abitanti.
Vetoio grazie al porto rinnovato anni prima si era ingrandito e vi erano nuovi edifici.
Anche l’edificio della sede VIMA era stato ampliato, ospitava centoventuno componenti, di cui novantasei soldati, dodici sott’ufficiali, due ufficiali, un comandante, cinque maghi e cinque chierici.
<<Holux Jekyll>> disse Norel, abbracciando l’amico.
Poco dopo mentre i soldati si sistemava intorno la sede VIMA, gli ufficiali, gli Aspiranti e i Vassalli si riunirono all’interno dell’edificio, i due appartenenti al SERS rimasero fuori.
Jekyll disse: <<Questo è il Vassallo Otrebmu, questi invece gli Aspiranti Claudium, Drago, Eruner, Luce, Odius, Solar Knight, Throneshield a capo della missione e Trekentoff >>.
<<Un Aspirante a capo?>> chiese Norel.
<<Per lui è una sorta di prova per diventare Vassallo>> rivelò Jekyll, il comandante annuì.
<<Questi invece sono i miei ufficiali Molos, Talkan, Oktam capo dei maghi, e Vanlan capo dei chierici>> chiarì Norel.
Dopo i saluti di rito, Norel rivelò che nelle ultime settimane erano sparite delle persone nel villaggio, erano state sentite delle urla ma non avevano trovato nessuno se non tracce di sangue, cosi avevano costruito la palizzata con il legname che avevano comprato per ampliare ulteriormente la sede VIMA.
Ma le sparizioni anche se diminuite erano continuate.
Anche i maghi e i chierici avevano lanciato degli incantesimi ma non vi erano stati cambiamenti se non da due giorni quando avevano lanciato all’unisono gli incantesimi; sia maghi che chierici avevano tentato di contattare il Regno ma una forza malvagia glielo aveva impedito.
Drago chiese dove era il suo amico Balefor, ma gli risposero che tra le persone scomparse non vi erano solo abitanti del villaggio ma anche trenta soldati VIMA, tra cui il suo amico.


OT-- leggere nella discussione apposita --OT
[Modificato da Otrebmu Ittoram 12/10/2013 03:04]
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12/10/2013 12:29
 
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La riunione continuò ancora per qualchem minuto, con uno scambio di informazioni che non poteva aggiungere nulla di più a quello che i guerrieri dello Regno già sapevano.
Proprio mentre Jekyll iniziava a pensare che non sarebbero riusciti a farsi un'idea più chiara di quello che stava succedendo, notò che Eruner iniziava a dare segni di insofferenza. Conossceva l'Elfo da molto tempo e sapeva che, difficilmente, si sarebbe mostrato irrequieto dopo un incontro tutto sommato ancora breve anche se di poca utilità, probabilmente si sarebbe perso nei suoi pensieri: c'era qualcosa nell'aria che rendeva irrequieto il potente Aspirante Vassallo, qualcosa che stimolava i suoi sensi prodigiosi e che nessun altro avrebbe potuto percepire. Almeno questo era quello che il Vassallo supponeva.
Quando Otrebmu pose fine alla riunione, si raccomandò che nessuno uscisse da Vetoio, onde evitare di sparire come era successo ad Albins.
<<Non possiamo permetterci di perdere altri componenti della squadra!>> concluse il Cronologo, dirigendosi verso la porta.
Throneshield, dal canto suo, si guardava in giro con aria abbastanza annoiata: era stato di poca compagnia da quando avevano lasciato le mura del Regno e Jekyll aveva l'impressione che non vedesse l'ora di essere impegnato in un combattimento per dimostrare a tutti il suo valore.
Il Cavaliere del Nord uscì dalla sede della VIMA ed attese che lo raggiungesse il suo amico Norel.
I due uomini si diressero verso la taverna più vicina, raccontandosi quello che era successo loro dall'ultima volta che si erano visti.
Norel raccontò al Vassallo di come aveva rinnovato la VIMA di Vetoio, di come il paese era cresciuto e di quanto fossero tutti grati al Sommo Blue Dragon per aver inviato una così nutrita schiera di suoi rappresentanti per risolvere quella faccenda che tanto preoccupava lui e gli abitanti.
Jekyll fissò in silenzio la pinta di birra schiumante che aveva di fronte, poi piantò uno sguardo gelido negli occhi del suo vecchio amico.
<<E' un gran brutto affare, amico mio! Chiunque siano i nostri avversari non sono da sottovalutare!>> commentò il Vassallo.
<<Lo so bene, Jekyll! Queste sparizioni mi preoccupano molto, ci sto perdendo il sonno!>> il comandante della VIMA tracannò un sorso della sua birra.
<<Perdonatemi, Norel, ma credo che non riusciate a vedere con chiarezza il pericolo che rappresentano questi nemici! In una notte e senza fare nemmeno un gran chiasso, sono riusciti a scovare e sopraffare un Aspirante Vassallo potente quanto Albins ed a renderne praticamente inoffensivo un altro del calibro di Odius! Questi due Aspiranti sono tra i migliori che io abbia mai conosciuto, sono in grado, in pieno giorno, di nascondersi alla vista di molti, alcuni Vassalli compresi, ma queste creature sono riuscite non solo a sorprenderli entrambi, ma anche a sconfiggerli tutti e due, rapendo il nostro ninja! Il fatto che riescano ad entrare a Vetoio ed a far scomparire delle persone od una squadra di militari, non mi meraviglia per nulla!>>
Norel non rispose all'amico, meditando su quanto il Vassallo gli aveva appena detto: Jekyll aveva ragione, rapire persone e sconfiggere dei soldati, anche se appartenenti alla VIMA, non era una cosa poi così complessa, ma rapire un Aspirante Vassallo come Albins, le cui imprese erano note anche a Vetoio, era tutta un'altra storia.
<<Cosa mi dite di quel giovane Aspirante che comanda la missione?>> chiese il Comandante della VIMA di Vetoio, cercando di cambiare argomento.
Jekyll non riuscì a mascherare la perplessità nella sua espressione.
<<E' un Aspirante Vassallo potente, soprattutto se consideriamo la sua giovane età, ed è figlio di due leggendari Vassalli del Sommo Blue Dragon, ma...>> il Cavaliere del Nord si interruppe, cercando le parole adatte.
<<Ma...?>> lo incalzò Norel.
<<E' un arrogante, la sua aura trasuda spocchia ed eccessiva sicurezza! Sebbene abbia sempre eccelso in ogni compito che gli è stato affidato dai Sommi, è poco più di un ragazzino! Mi domando cosa diavolo sia passato per la testa di Oscar e Teresa quando si sono presentati al Sommo Ostri!>>
Il Vassallo del Nord capì dallo sguardo interrogativo dell'amico che doveva chiarire chi fossero Oscar e Teresa e quello che avevano fatto.
<<Oscar e Teresa sono due Vassalli di grandissimo potere e sono i genitori di Throneshield! Qualche giorno fa, si sono presentati al cospetto del Sommo Ostri nella Sala del Triplice Trono per chiedere al Re di valutare la promozione di loro figlio al titolo di Vassallo!>> la voce del Vassallo del Nord era piatta ed incolore, non voleva che Norel capisse quali erano i suoi sentimenti riguardo a quella storia.
Il Comandante della VIMA strabuzzò gli occhi e scoppiò in una sonora risata, un suono piacevole ma che mal si accordava alla tetra atmosfera che regnava nella taverna, gravata dalla paura per le sparizioni da poco avvenute tra la popolazione del paese. Eoden accucciato sotto il tavolo dei due guerrieri, tirò su le orecchie, sorpreso da quel suono.
Quando Norel si rese conto che l'espressione di Jekyll era rimasta impassibile, la sua risata si spense immediatamente e si mise a fissare, decisamente a disagio, quello che restava della birra scura nel suo boccale.
<<Non c'è molto da ridere! Chiunque sia stato elevato al titolo di Vassallo, non l'ha chiesto, mai! Ogni Vassallo del Regno si è dedicato anima e corpo ai propri doveri, senza chiedere nulla in cambio, senza preoccuparsi della propria vita o dei sacrifici necessari per compiere le missioni affidate! Sinceramente trovo offensivo che qualcuno possa permettersi di andare dai Sommi a chiedere il titolo di Vassallo come ricompensa per i servigi prestati ed in virtù della propria potenza!>>
<<Amico mio, se il Sommo Ostri ha acconsentito che il ragazzo guidi questa missione, probabilmente ha visto in lui delle doti che voi non riuscite a vedere!>> commentò Norel, accarezzandi il grande testone bianco di Eoden.
<<Lo so, ma sono molto irritato perchè, sebbene mi renda conto che il Sommo avrà certamente visto in Throneshield delle doti nascoste, io non ne sono capace!>>
<<Beh, probabilmente per esserne in grado, dovreste essere un Sommo!>>
Jekyll sorrise all'idea.
<<Avete ragione, Norel, non sono io che devo o posso giudicare le decisioni del mio Re! Se i Sommi desiderano che Throneshield guidi questa missione per essere giudicato, io obbedirò e darò il mio giudizio se e quando mi verrà chiesto, in modo onesto ed obbiettivo!>>
<<Ne sono sicuro! Ora perdonatemi, ma devo fare una perlustrazione della palizzata!>> disse Norel, alzandosi.
<<Verrò con voi, se non vi dispiace! Qui dentro fa troppo caldo per me ed Eoden e, sinceramente, non ho molto sonno!>> gli rispose il Vassallo, alzandosi a sua volta.
<<Sarebbe un onore, amico mio! I miei uomini saranno felici di vedere da vicino un Vassallo del Sommo Blue Dragon!>> rise Norel, lanciando all'oste un paio di monete ramate <<Questo giro ve lo offro io! Mi ripagherete la cortesia la prossima volta che verrò a visitare lo Regno!>>
I due uomini uscirono nella notte buia, seguiti dal grande lupo bianco del Cavaliere del Nord. Nel buio completo, quasi innaturale, che li avvolse, Eoden sembrava uno spettro famelico in cerca di prede.
Se qualcuno o qualcosa vorrà entrare a Vetoio per compiere qualche altra nefandezza, Eoden se ne accorgerà subito! pensò il Cavaliere del Nord, mentre seguiva Norel verso le fiaccole che ardevano sulla palizzata difensiva di Vetoio.





Jekyll, Cavaliere del Nord

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13/10/2013 01:22
 
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Mentre Norel e Jekyll discutevano cordialmente, arrivarono alle scalette per la palizzata e proprio sui camminamenti del cancello principale scorsero un uomo racchiuso in una grossa armatura, celata dell'elmo abbassata, scudo e spada in pugno, un bianco mantello raffigurante lo stemma delle Guardie Reali delLO Regno e lo sguardo rivolto verso l'orizzonte tetro. Il comandante della VIMA non potè far a meno di notare la spada violacea che maneggiava e l'altro fodero istoriato che racchiudeva un'altra spada che conosceva bene. Dopo aver notato ciò chiese al Vassallo alcune delucidazioni.
<<Amico mio... chi è quell'uomo? Dallo stemma si direbbe un'Aspirante>>
Jekyll annuì e proseguì svelando l'identità del compagno.
<<Quello è Drago, un compagno che vorreste sempre avere al vostro fianco in ogni guerra, non si arrende e non si abbatte così facilmente ma spesso... forse troppo spesso è facile all'ira, ma compensa ciò con una grande umiltà ed uno spirito irriverente. Come Guardia Reale del Regno è un fiero di essere un'orgoglioso difensore della luce>>
Norel a quel nome si bloccò come se stesse divagando in vecchi ricordi. Il Vassallo osservandolo si chiese il motivo dello strano comportamento del comandante. Intanto Eoden si era portato vicino a Drago, il quale però continuava ad avere lo sguardo fisso nel buio dell'orizzonte.
Il comandante si sbloccò cominciando un discorso, per poi ribloccarsi.
<<Drago avete detto? Suo padre forse...>>
Il Cavaliere del Nord era ancor più incuriosito da quella reazione, quindi non appena si dovettero avvicinare per ultimare il giro di perlustrazione chiese a Drago di togliersi l'elmo per vedere cosa sarebbe successo. Ovviamente il giovane Guardiano annuì.
<<Ragazzo vostro padre era Torondor nevvero?>> chiese Norel.
L'Aspirante salutando con una stretta di mano il suo interlocutore, annuì anche alla domanda del comandante senza capire.
<<Capisco la vostra confusione ed anche quella di Jekyll, ma lasciate che vi spieghi. Anche se non mi conoscete sappiate che dalle vostre spade ho capito chi era vostro padre. Solo Torondor qui le possedeva e le avrebbe tramandate ad una sola persona, cioè suo figlio... Un Vassallo potente come Torondor sarebbe riuscito persino a carpire se non a risolvere da solo questo problema che ci affligge oggi... perdonate il mio divagare>>
Detto questo Norel diede una pacca sul bracciale destro dell'armatura di Drago e lo invitò a proseguire il giro con loro.
<<Non avrei mai immaginato tutto ciò... preferisco però rimanere qui ancora un po'>>
Rispondendo così il Guardiano Reale preferì continuare a rimanere un po' da solo salutando i due con un cenno della mano. Ben presto i ricordi gli avrebbero attanagliato l'intestino e scombussolato il cervello e i suoi timori si sarebbero destati, avrebbe dovuto domarli concentrandosi. In tutto questo il Cavaliere del Nord aveva appreso ancor più sulla vita passata dell'Aspirante.
Dopo esser rimasto qualche minuto da solo in completo silenzio decise che era ora di dirigersi verso la Locanda. Quella notte forse sarebbe sparito qualcuno o forse no, nel tempo in cui era rimasto da solo a concentrarsi sul panorama circostante si era sentito come osservato... ma la stanchezza si faceva sentire e così Drago dopo essersi tolto armatura e aver riposto le armi si fece il segno della croce e si mise a pregare con un ginocchio in terra, dopodichè si lasciò cadere sul letto.


[Modificato da Drago.89 13/10/2013 01:24]
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