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Schwarzsee e Zmuttgletscher

Ultimo Aggiornamento: 29/11/2010 13:55
15/09/2010 21:39
Post: 1.331
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Zmuttgletscher

Eccomi finalmente pronto a raccontarvi questa suggestiva deviazione dalla salita principale che potete intraprendere circa a quota 2200m slm.
Difficile sbagliare la strada: a quell’altezza troverete un enorme piazzale sterrato; a destra una carrozzabile in falsopiano vi condurrà appunto verso la morena dello Zmuttgletscher mentre a sinistra un’evidente rampa sterrata segnerà l’inizio del tratto più duro della salita allo Schwarzsee.
A voi la scelta (come ben sapete io ho scelto... tutte e due!)...

Dopo il primo falsopiano ed un tratto in leggera discesa, la strada volge decisamente a sud e ci fa attraversare (anche su ponti non proprio “ortodossi”) lo Zmuttbach ossia il fiumiciattolo che nasce dal ghiacciaio (e che più a valle, come abbiamo visto, darà origine al bacino artificiale incontrato ad inizio giornata):



Il versante nord del Cervino, che sinora avevo visto solo in foto e che non credevo raggiungibile con “mezzi di trasporto convenzionali”, e che sinora avevo sempre snobbato e sottovalutato si dimostra di un’imponenza sconvolgente – addirittura vertiginosa. Mi vengono in mente la parete nord dell’Eiger dal Kleine Scheidegg, oppure il Wetterhorn dal Grosse Scheidegg... ma no: nulla regge il Suo paragone!



Lentamente prima passiamo in mezzo ai laghetti glaciali che caratterizzano la conca, quindi risaliamo la vallata con un tratto in costa dalle pendenze accettabili. E, sempre lentamente, l’orizzonte si apre sempre più: si comincia a riconoscere il Dent d’Herens, nonché le vette che segnano il confine italiano con la Valpelline e che chiudono la testata della Valle che stiamo percorrendo.



Io credevo che la mia deviazione sarebbe terminata qui, dopo un paio di chilometri, e invece mi sbagliavo... Guardate infatti che ardita strada, completamente intagliata sui detriti morenici del ghiacciaio, sono riusciti ad “inventarsi” da queste parti (e non è l’unica!...):



Due secchi tornanti, dal fondo ovviamente più smosso che in precedenza ma sempre accettabile, che ci fanno guadagnare velocemente quota e che ci portano in pratica sulla cresta della morena stessa.
Mentre li percorriamo, non senza qualche difficoltà per le pendenze ed il fondo, abbiamo alle nostre spalle il Cervino e – innanzi a noi – l’altrettanto splendida piramide dell’Obergabelhorn:



Raggiunto il crinale siamo circa a quota 2330m slm e percorriamo gli ultimi metri di dislivello su una salita dalle pendenze modeste che ci farà apprezzare al meglio lo Spettacolo della Natura che ci circonda. Mentre la presenza di pochissimi escursionisti, peraltro quasi tutti concentrati sul parallelo sentiero a destra della strada principale, renderà la nostra pedalata ancor più surreale.
Nella foto il Dent d’Herens e la propaggine più meridionale (che incute un certo timore, specie dopo averla vista da lontano...) di uno dei ghiacciai che scendono dal Dent Blanche:



La strada sterrata (ricordo: interamente pedalabile senza il minimo problema da Zermatt) termina poco oltre i 2400m slm, nei pressi di Hohle Bielen; mentre (come ci ha suggerito gise-go) proseguendo a piedi si possono tranquillamente affrontare qualche altro centinaio di metri di dislivello fino alla Schönbielhütte. Deviazione a piedi che, sono sicuro, aggiungerà altri panorami mozzafiato alla nostra giornata indimenticabile; date un’occhiata: (foto Panoramio).

Alle nostre spalle si aprono comunque già da qui splendide vedute, oltre che sulla strada percorsa, sulle vette più meridionali del Mischabel e sull’inconfondibile gruppo del Monte Rosa



Impossibile a questo punto non fermarsi a contemplare per mezz’ora tutto quello che abbiamo intorno.
Da pelle d’oca la prospettiva sul Cervino, il Dent d’Herens e gli innumerevoli ghiacciai che ci circondano e sovrastano da pochi metri. Ma quello che mi ha colpito di più è stato vedere la Potenza della Natura ammirando l’immensa morena del ghiacciaio ai miei piedi: oltre 200m di dislivello che danno un’idea di quanto dovesse essere lo Zmuttgletscher nel suo periodo più rigoglioso... Per non parlare della parete nord del mio amato Cervino, così drammaticamente segnata dallo scioglimento del ghiacciaio!
Chi è arrivato fin lì, sa di cosa sto parlando:



Che altro aggiungere?
Siamo oramai quasi a fine stagione, e posso assicurarvi che – grazie soprattutto alla Mountain Bike – quest’anno di luoghi d’Alta Montagna ne ho visti tanti, di salite oltre i 2500m slm ne ho scalate innumerevoli, di ghiacciai e di Quattromilametri ne ho ammirati a centinaia...
Eppure, questa sconosciuta deviazione di appena 200m di dislivello e di pochi chilometri, ha segnato in maniera indelebile questo mio 2010!...
Posso assicurarvelo!

Alle prossime,
Emiliano
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