Ottovolante di Giba34
 
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il salotto

Ultimo Aggiornamento: 30/12/2018 13:19
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05/07/2018 10:38

a me è piaciuto soprattutto il finale!

ciao
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05/07/2018 12:17

Re:
eliamino@, 05/07/2018 10.38:

a me è piaciuto soprattutto il finale!

ciao


IL MONDO è BELLO PERCHE' [SM=g7255] VARIO


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05/07/2018 20:44

Ho capito Eli... non ti piacciono le cicale. :)))
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10/07/2018 17:50

[SM=g7405] [SM=g7405] [SM=g7405]
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02/10/2018 20:00

credulità
C:\Users\Administrator\Desktop\mariella\CREDULITA' FINITO.doc
CREDULITA'


Sono stesa sulla sabbia, un po' di traverso, un braccio ripiegato sotto la testa a mo' di cuscino. Sono stanca e mi abbandono con piacere alla dolce carezza del sole che sembra darmi nuovo vigore. Lo sciabordio delle onde mi culla. Mi assopisco.
Qualcosa mi desta dal torpore: non è un suono, né un odore. Una sensazione di disagio mi assale. Mi giro. Apro un occhio. Il sole lo colpisce ferendolo. Richiudo la palpebra e apro anche l'altro occhio. Un bel volto maschile mi osserva dal cielo. Come avrà fatto a finire lassù … e con un carro,poi?
«Come ti chiami?»
La giovanile voce maschia ha un suono argentino.
Mi stiro per dare sollievo alle mie ossa indolenzite.: «Mi chiamo Allibis, tu?»
«Sono Febo.».
«Vengo da lontano e sono molto stanca. Tu sei di qui?»
«No, mi trovo qui per caso. Eri davvero adorabile mentre dormivi.»
Il giovanotto corre un poco troppo veloce con i complimenti. Calma, Ragiona Alli. Nella tua situazione: sola e in un paese sconosciuto, forse ti converrà fartelo amico.
Freno la frase irriverente che mi è venuta alle labbra.
«Mi vuoi dire cosa ci fai lassù e come ci sei arrivato?»
Il volto si atteggia a dubbio, perplessità:
«Sei come tutte le donne!»
«Mi vuoi provocare?»
«Tutte curiose, impiccione!»
Come è capitato questo stupido maschilista davanti a me?
«Scendi da lassù e vieni a parlare alla mia altezza!»
«Non posso muovermi. Raccontami di te.»
«Vengo da lontano. Da un'isola circondata dall'azzurro Mediterraneo.»
Febo sorride :«Anche questo è Mediterraneo. Come e perché sei giunta fin qui?»
«Ora sei tu ad essere impiccione!»
«Ragazzina, sei davvero suscettibile. Su non fare l'antipatica. Raccontami di te.»
Credo che se non gli racconterò la mia storia, non me lo toglierò di torno. Forse mi potrà aiutare.
«Mio padre è il re dell'isola e governa con saggezza.»
Una risata beffarda mi interrompe:”
«Lo dovevo immaginare che eri una principessa. Bella e tracotante.»
«Offendi, offendi. Ma chi credi di essere tu? Un ragazzotto . Carino,ma pur sempre un ragazzotto.»”
«Donna mortale e sciocca. Io sono un Dio!»
Ora tocca a me ridere e lo faccio a gola spiegata. Sono capitata forse in un paese di pazzi?
«Credi forse che sarei potuto capitare quassù, se non fossi un Dio?»
Ne succedono di cose strane, in questo mondo,ma così strane non mi erano capitate neanche in sogno. In qualche modo deve essere pur arrivato lassù.
«Mi hai fatto incuriosire,principessina. Raccontami la tua storia.»
«Sei noioso,ma voglio accontentarti. Aspetta che mi metto più comoda.»
Mi seggo e mi guardo intorno. Di fronte il bagnasciuga lambito dalle onde.
Alla mia destra un dirupo che scende a precipizio verso il mare, a sinistra una collinetta verde con piccole case bianche. Mi volto per guardarmi alle spalle: alberi di fichi, gialle margheritine, qualche piccolo masso.
Mi alzo, dico a quel giovane presuntuoso di aspettare un momento. Vado verso gli alberi e stacco due fichi che mangio con voracità. Ero davvero affamata, ma sono venuta da questa parte per un altro motivo: vado a sedermi su uno dei massi con un sospiro di sollievo.
«Ora che sei comoda, racconta!»
Il tono imperioso mi fa innervosire: «Non puoi rivolgerti a me come se fossi una schiava.»
«Fa' come vuoi, ma dopo non mi chiedere di aiutarti.»
Precede il mio pensiero, strano!
«Mio padre è un brav'uomo,onesto e affettuoso e gli voglio un gran bene.»
Il ragazzo stentoreo:«Ma»
«Appunto, ma per amore del suo popolo ha deciso di darmi in sposa ad un uomo anziano – figurati ha trentasette anni- che non conosco nemmeno.»
«Cosa c'entra l'amore per il popolo?»
«Amin è l'erede al trono dell'isola vicina alla nostra e i nostri due popoli sono nemici da sempre. Il re mio padre spera di mettere pace in questo modo e anche il padre di Amin è di questa idea. Nella mia isola tutte le ragazze sposano l'uomo scelto dai genitori,ma Amin è davvero bruttino e poi... esito un poco... poi una volta che mi ha sfiorata con una carezza, ho avuto un grande disgusto, quasi ripugnanza.»
Il giovane si avvicina un poco e posso vedere bene i suoi occhi scuri che mi osservano con attenzione.
Come una sprovveduta non mi rendo conto di essere in un grande disordine?
Le lunghe ore trascorse in mare ieri avranno reso la pelle del corpo secca come la corteccia di un albero. Mi passo una mano su una gamba che è rimasta scoperta dal lungo peplo che mi si è avvolto intorno ai fianchi. La pelle si rivela secca e ruvida al tatto e non potrò porvi rimedio chiamando un'ancella e facendomi massaggiare con una crema.
Il ragazzotto mi si avvicina ancora e ora posso vedere persino i pori dei peli della sua barba che non sembrano duri, ma morbidi.
I miei capelli, quelli sì che sono ispidi e non ho neanche un pettine di osso.
Con furia, cerco di districarli con le mani,ma so già che è un'impresa persa.
«Stai cercando di farti bella per me?»
«Ma davvero sei un gran presuntuoso.»
Vado a sdraiarmi di nuovo sulla spiaggia per mostrargli al meglio il mio corpo sinuoso.
«Se vuoi irretirmi con le tue arti femminili, ci sei riuscita!»
Sembra leggermi nel pensiero.
«Perché dovrei irretirti, se non ti conosco nemmeno?»
«Perché sono giovane e bello!»
Lo guardo esasperata: «Un uomo pieno di sé come te, non lo avevo mai conosciuto!»
Un lungo sbuffo gli esce dalle labbra rosse e carnose:«Sei ripetitiva e già ti ho detto che sono un Dio. Anzi,ora che ci penso, potrei trovarti qualcosa da fare, in un luogo qui vicino.
Questo è pazzo!
«Io,la figlia di un re, dovrei lavorare per te?»
Un sogghigno del giovane:«Proprio così, tu dovrai essere una delle mie sacerdotesse.»
Ora a sogghignare, sono io.
«“L'ho detto prima e lo ripeto:Sei pazzo.»
“«Dovresti solo prenderti cura della mia statua e trasmettere ai comuni mortali ciò che avrò da dire loro.»
Febo è ancora sospeso a mezz'aria e si allontana e si avvicina in modo alterno.
Si avvicina molto:
«A proposito, sei vergine?»
Rimango trasecolata e impiego qualche minuto per manifestargli la mia ira: «Come ti permetti di farmi domande così intime?»
«Calmati ragazzina, non che abbia mire sessuali su di te, ma è solo perché le mie sacerdotesse devono esserlo. Se accetti di diventare mia sacerdotessa, esaudirò un tuo desiderio.»
Cosa posso chiedergli? Se davvero è un Dio...
Mi chino a prendere una manciata di sabbia.
«Devi farmi vivere tanti anni, quanti sono i granelli di questa sabbia!»
Con gesto rapido ho lasciato scivolare la sabbia per terra.
«Dovrai darmi da mangiare, degli abiti e un alloggio.»“«Ti farò vivere a lungo, molto a lungo. Per gli abiti potrai rivolgerti alle tue ancelle e se sali in vetta al dirupo, vedrai il luogo dove alloggerai.»
In fretta,ma non tanto da suscitare l'ironia di quel pazzo che si crede un Dio, comincio a risalire il dirupo. L'ascesa non è molto faticosa e mi permette di vedere una superficie tondeggiante piena di acqua. Deve essere un lago.
«Quel lago è bello, ma mi trasmette una brutta sensazione,chi sa perché.»
Ancora una risata tra il divertito e il beffardo:
«Sei una sensitiva: Quel lago veniva indicato come l'ingresso agli inferi.»
Oltre il lago su un lembo di terra bagnato dal mare c'è una caverna. Non si scorgono costruzioni di sorta.
«Dovrei abitare in una caverna come facevano gli uomini primitivi?»
«Sarà la tua casa per tutti gli anni che vivrai.»
Tutta quell'acqua davanti casa...

Ma come ho fatto a mettermi in una situazione simile? Già lavorare per lui non è cosa consona ad una donna che dovrebbe solo fare figli! Abitare una caverna, io che sono abituata ai grandi saloni imperiali?
Penso ai granelli di sabbia che sono stati la controparte del nostro contratto e mi rassereno. Avrò tanti, ma tanti anni davanti a me per fargliela pagare cara.


Da decine di anni la scena si ripete sempre uguale: i postulanti giungono dinanzi alla grotta. Silvia e Livia, le mie ancelle, hanno acceso le fiaccole che guideranno quegli uomini fino a me.
Al mio cospetto faranno la loro domanda (vincerò la battaglia? La mia impresa sarà coronata dal successo? Mi libererò dei miei avversari maligni?)
Silvia e Livia vengono accanto al trono sul quale sono seduta e mi porgono la mano per accompagnarmi ad immergermi nelle tre vasche d'acqua poste sul fondo della grotta. Al termine del cerimoniale, mi riaccompagnano al trono. Solo allora io interrogo l'oracolo. Il Dio dà il suo verdetto scritto su foglie mosse dal vento. Il mio compito termina quando chiarisco al richiedente il responso dell'oracolo che,senza la mia opera di intermediazione, non sembra chiaro a nessuno.
I primi anni sono stati belli, perché mi sentivo utile e importante e poi, tra una domanda e l'altra potevo godere della vicinanza di Febo, ma poi...
Il pensiero si blocca, mentre la gabbia in cui sono rinchiusa sembra diventare più angusta. Urlando comincio ad inveire contro tutto e tutti: mio padre, mia madre, Amin,il fato e, soprattutto, contro Febo che mi ha dato una vita lunghissima, ma mi ha fatta diventare vecchia e brutta e mi sono ridotta sempre più piccola. Ora sono una cicala chiusa in una gabbia e di me è rimasta solo la voce.
Dall'esterno rumori e brusio di voci.
Francesca, scesa dall'autobus, sventola il piccolo ombrello rosso- un'altra comitiva di turisti ha occupato lo spiazzo – e lei teme che i suoi viaggiatori possano sperdersi o lasciarsi attirare da qualche bancarella di souvenir, come capitò il mese scorso allo spagnolo che era andato solo a bere una bibita fresca, ma la moglie lo cercava disperata.
Francesca ha già fatto i biglietti e incita i suoi turisti:” Tutti di qua, signori, questo è l'antro della Sibilla cumana.
Allibis ha ascoltato la solita frase di Francesca e si chiede come mai tante persone desiderino vedere una grotta spoglia, ma già,si dice, sono affascinate dal ricordo delle sue arti divinatorie, perché oggi, come ieri, gli individui hanno l'esigenza di farsi predire il futuro: da un imbonitore o un cartomante in TV, o da una vecchia megera come me.

FINE
Napoli, 12 giugno 2018
Mariella Ricciardi


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30/12/2018 13:12

MARIA Madre della vita e dei bimbi mai nati
[IMG]http://i67.tinypic.com/200a83d.jpg[/IMG]

Un affettuoso augurio d'un anno buono per tutti voi cari amici!
Un amico vero
è quello che entra
quando il resto del mondo
esce.
(Walter Winchell 1879-1972)
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30/12/2018 13:19

CiaoLili!
Auguri a te, Liliana, e a tutti!

ciao
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