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Congresso CGIL

Ultimo Aggiornamento: 08/05/2010 20:52
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05/05/2010 17:20
 
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La Marcegaglia: «No allo stravolgimento dei contratti»
Congresso Cgil: la platea fischia Sacconi, Bonanni e Angeletti
Il ministro: «Preoccupante la contestazione a Cisl e Uil».
Epifani: «Piano triennale per l'occupazione».

Congresso della Cgil

(Blow up)

ROMA - Il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, aprendo i lavori del XVI congresso del sindacato a Rimini, si è subito rivolto al governo, sottolineando che la priorità di chi guida il paese per uscire dalla crisi deve essere il lavoro. Ma l'attenzione, almeno inizialmente, è stata sviata dalla contestazione della platea nei confronti dei leader degli altri due sindacati e del ministro Sacconi.

FISCHI A SACCONI E A BONANNI - Il congresso del primo sindacato italiano ha segnato così la tensione che attraversa il movimento dei lavoratori, sia nei rapporti interni sia in quelli con le autorità di governo e di rappresentanza industriale. Sono infatti stati per Maurizio Sacconi, Raffaele Bonanni, Luigi Angeletti, Emma Marcegaglia i fischi più rumorosi della platea. Oltre al ministro del Lavoro, al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio e ai vertici di Confindustria, la platea della Cgil ha rumoreggiato anche alla lettura dei nomi di Luigi Angeletti, segretario della Uil, e dell'ex segretario dell'Ugl, Renata Polverini.
Una vera e propria ovazione, invece, è stata rivolta a Nichi Vendola.
Applausi anche per Antonio Di Pietro
, Fausto Bertinotti e Armando Cossutta. «È una strana Cgil quella che riserva una standing ovation ad un vecchio democristiano come Scalfaro e fischia i segretari generali di Cisl e Uil soprattutto» ha detto il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi. «I fischi per me erano scontati ma quelli alla Cisl e alla Uil sono più preoccupanti», spiega il ministro.

LA RELAZIONE DEL SEGRETARIO - Tornata la calma in sala, Epifani nella sua relazione ha avvisato che la Cgil può arrivare alla proclamazione di scioperi sulla nuova legge sul lavoro ma allo stesso tempo ha inviato Cisl e Uil, che ormai da tempo non seguono la linea della confederazione di corso Italia su queste iniziative, a evitare "lacerazioni". «Il lavoro, l'occupazione debbono costituire la priorità delle priorità, il fondamento e l'obiettivo delle politiche industriali, di quelle fiscali e sociali», ha sottolineato il segretario aprendo il suo intervento di fronte alla platea di oltre 1.000 delegati, ai leader di Cisl e Uil, della Confindustria, al ministro del Welfare, Maurizio Sacconi e al leader del Pd, Pierluigi Bersani.
Serve un «piano straordinario triennale per il lavoro e l'occupazione. Una manovra di questa portata, con un terzo di nuova occupazione da creare nel Mezzogiorno e attenta al lavoro delle donne abbasserebbe la percentuale dei tassi reali di disoccupazione dal 10% del quarto trimestre del 2010 al 7,5% del quarto trimestre del 2013», ha detto Epifani spiegando che ciò consentirebbe di creare 150.000 nuovi posti di lavoro, mentre la riconversione verso la green economy produrrebbe in tre anni almeno 70.000 posti di lavoro. Un piano di micro opere infrastrutturali creerebbe altri 150.000 posti, mentre la sospensione per tre anni del blocco del turn over produrrebbe altri 400.000 posti. Epifani, ringraziando il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, per aver respinto alle Camera il ddl lavoro, ha però detto che per la Cgil anche la nuova formulazione della legge è anticostituzionale . Rivolgendosi al ministro dell'Economia Giulio Tremonti, "impegnato in un ruolo non facile in una fase di turbolenze dei mercati finanziari che tornano a muoversi quasi come prima della crisi» Epifani ha invitato il governo a riflettere sul fatto che sindacato e imprese sono concordi su come risolvere la crisi.

SACCONI: «PIU' PARTITO CHE SINDACATO» - Per il ministro del lavoro Maurizio Sacconi quella di Epifani è stata «una relazione molto deludente, che purtroppo conferma la linea della confederazione di isolarsi da tutte le altre parti sociali, di assumere comportamenti più simili a quelli di un partito di opposizione che non di un sindacato portato a negoziare». Questo il commento a caldo del all'intervento del segretario generale della Cgil Guglielmo Epifani al congresso nazionale di Rimini. Per Sacconi, tutte le proproste avanzate da Epifani «comportano uno straordinario incremento di spesa pubblica, basti pensare alla richiesta di 400.000 nuove assunzioni nella pubblica amministrazione, una sorta di via greca al socialismo che ci porterebbe all'instabilità che già la Grecia conosce. È una strana Cgil - continua Sacconi - che osanna Scalfaro e fischia i segretari di Cisl e Uil. Per fortuna c'è un'altra Cgil nelle categorie, nei territori, che poi all'atto pratico è più disponibile alla mediazione». Per Sacconi, inoltre, «l'indisponibilità nei confronti delle riforme normative purtoppo conferma un vercchio vizio della Cgil, basti ricordare che lo statuto dei lavoratori fu bocciato dalla Cgil che non lo condivise per nulla. Speravo - ha concluso il ministro - che questo potesse essere il congresso di un'apertura soprattuto a Cisl e Uil, non avevo illusioni per quanto riguarda il Governo, francamento non mi sembra che ci sia stata: valuteranno loro, e questo mi dispiace».

CONFINDUSTRIA: «NO A STRAVOLGIMENTO DEI CONTRATTI» - Il leader degli industriali, Emma Marcegaglia, commentando uno dei passaggi della relazione di Guglielmo Epifani ha detto che Confindustria è pronta a delle modifiche sulla riforma del modello contrattuale, ma senza degli «stravolgimenti». «Come Confindustria - ha detto Marcegaglia - non abbiamo mai chiuso la porta alla Cgil. Siamo pronti a dire quali sono le condizioni per ritrovare l'unitarietà. Ma - ha avvertito Marcegaglia - bisogna capire: se si tratta di valutare qualche piccolo cambiamento siamo disponibili, ma non se si tratta di stravolgimenti». Il presidente di Confindustria ha poi aggiunto che «la proposta di rimuovere il turn over nel pubblico impiego è una proposta che non condividiamo».


Fonte: Corriere della Sera - 05 maggio 2010


Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.
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08/05/2010 17:45
 
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L'INTERVENTO

Epifani, la crisi epocale:
«C'è chi ha imbonito il Paese»

Il silenzio di Tremonti e il rumore della manovra correttiva"


- La situazione che l’Europa sta attraversando è «grave» e «questa crisi in qualche misura è epocale».

A delineare il quadro generale del vecchio continente, dopo le vicende della Grecia, è il leader della Cgil, Guglielmo Epifani, concludendo il XVI congresso della confederazione.

Questo - ha sottolineato Epifani - sarà ricordato come il congresso della e nella crisi del paese. Il primo giorno lo sciopero in Grecia, nell’ultimo i capi dei governo dell’Unione che hanno dovuto fronteggiare un’ondata speculativa così forte. La situazione che stiamo attraversando è grave.
Non riesco a capire coloro che hanno imbonito il paese e detto che questa crisi sarebbe stata passeggera e che il peggio sarebbe passato rapidamente".
Epifani ha rimarcato "il silenzio di Tremonti" e "il rumore della manovra correttiva". E ha aggiunto che "questa crisi in qualche misura è epocale. Tra le asimmetrie ce ne è una, cioè la debolezza della risposta politica alla forza dei movimenti dei mercati finanziari e della speculazione finanziaria.
Perchè sono corsi i capi di Stato stanotte?
Perchè si prefigurava il peggio.
Perchè non lo hanno fatto prima?»



Fonte: Corriere della Sera - 08 maggio 2010
08/05/2010 20:52
 
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i fiski ad angeletti li condivido!
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