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Manuale d'allevamento del Lucanus tetraodon

Ultimo Aggiornamento: 16/07/2012 19:47
19/05/2010 13:06
 
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6-Conduzione dell'allevamento

Tecnicamente ci si deve limitare a controllare che il substrato sia giustamente umido e che le temperature non salgano troppo . Il terrario precedentemente allestito ha un'ottima circolazione dell'aria ed abbisogna , se posto all'aperto , di quattro-cinque litri di acqua settimanali . Per evitare il surriscaldamento , sempre nell'eventualità di allestimento all'aperto , qualora non si disponesse di un locale in cui ricoverarlo ( tettoia , garage , stanza) , schermatelo parzialmente con della rete ombreggiante oppure come faccio io con i rami della siepe di Edera canariensis nei cui pressi l'ho posizionato .
L'alimentazione che consiglio è costituita da fette di frutta matura e dolce come banane , pere , mele, (alcuni esemplari adorano i fichi maturi ).
A queste aggiungo delle gelatine di banana (il Jelly) non da tutti apprezzate .



E' da qualche anno che preparo le gelatine in casa per essere sicuro dei componenti ; la ricetta che utilizzo è quella di Benjamin Gautron , uno specialista di cetonie d'oltralpe , di cui propongo una libera traduzione ( libera nell'organizzazione del testo , non nel contenuto) :

“ Versare in una grande pentola :
-5 litri di succo di frutta ( il tipo arricchito di vitamine va benissimo ed è anche a buon mercato ;
i succhi di frutta troppo densi devono essere diluiti con acqua)
-5 banane spappolate
-200 g di miele primofiore.
-Portare a debole bollore e mescolare ; dopo 10 minuti aggiungere 50 g di Agar agar ( gelificante di
origine vegetale utilizzato nelle colture batteriche e nella cucina orientale , reperibile a poco prezzo nei negozi di alimenti esotici )e spegnere .
-Lasciar raffreddare lentamente mescolando bene .
-Aggiungere mezzo cucchiaino da caffè di Nipagina (Paraidrossibenzoato di metile , un antifungino
che permette di conservare la gelatina quasi indefinitivamente in frigorifero senza timore che vada a male).
-Quando il composto si è quasi freddato , e prima di versarlo in piccoli recipienti, si può aggiungere del polline in granuli e due pastiglie ben pestate di un integratore di vitamine ed oligoelementi .
La gelatina andrà poi versata in quei contenitori per fabbricare i cubetti di ghiaccio , da tenersi in frigorifero.”
Io preferisco versare la gelatina tiepida in questo tipo di sacchetti da ghiaccio


Per cercare di limitare la proliferazione di acari e di drosofile consiglio di poggiare i cibi su “vassoi” in modo da isolarli dal terreno e di sostituirli prima che imputridiscano . Oltre al “vassoio” contenente la frutta ed a quello contenente la gelatina , metto anche un coperchio di vasetto con un dischetto di spugna di pura cellulosa



incastrato in esso ed imbevuto con una soluzione di acqua tiepida-saccarosio e fruttosio e poco miele.




A me piace pensare che anche degli insetti possano essere “felici”; faccio quindi tutto il possibile per ricreare le condizioni che troverebbero in natura . Gli insetti di giorno normalmente se ne stanno
nascosti o fra le fronde degli alberi o sul terreno sotto qualche riparo e si mostrano in giro dalla sera per qualche ora ; lo stesso avverrà nel nostro terrario se rispetteremo il naturale ciclo di illuminazione.

Le tappe importanti

L'accoppiamento e la deposizione

Un mese circa dopo l'emersione avverrà l'accoppiamento , spesso preceduto , nei luoghi ad elevata concentrazione di esemplari , da lotte fra maschi ; non così scenografiche come quelle del cugino cervus , ma più cruente : non è raro osservare spoglie di maschi che presentano i due classici forellini lasciati (nell'addome principalmente attraverso le elitre) dalle mandibole del maschio vincitore ( lo stesso trattamento è riservato ad esemplari di specie diverse che si avventurassero nel suo territorio) . L'accoppiamento avviene nella maniera classica : la femmina porge il dorso , il maschio le monta sopra rimanendole saldamente ancorato con le zampe . Questa funzione fisiologica in natura non ha nulla di “romantico” ed il maschio brutalizza la femmina . La coppia si divide quasi subito dopo ed il maschio dedicherà le sue attenzioni ad altre femmine ; nel nostro piccolo allevamento consiglio di mettere un maschio insieme a tre femmine . Se non dovessimo avere che una sola femmina dovremo prestare la massima attenzione e togliere il maschio troppo focoso prima che giunga ad ucciderla. Dopo quindici-trenta giorni la femmina inizierà a deporre le uova ; per far questo si interrerà fino a trenta-quaranta cm di profondità , preferibilmente fra le radici mercescenti di una ceppaia di quercus sp , dove deporrà un uovo alla volta ; dalle mie osservazioni la quantità di uova totali per femmina , per sito e per stagione ( desunta dal numero delle larve nate ) dovrebbe aggirarsi tra venti e trenta . …...Le uova schiuderanno in trenta gg circa ... se non ci fosse un piccolo enigma .. In natura è possibile imbattersi in L1 tanto a novembre quanto a febbraio ( nel capitolo 3 , l'ultima foto a soggetto larve , immortala un paio di L1 trovate sabato 13 febbraio di questo anno )…. diapausa delle uova , della larva o di ambedue ?

La vita larvale

Le larve anche in natura hanno una vita relativamente poco avventurosa ; già alla nascita sono completamente autosufficienti ( benchè cieche sono cosparse di sensilli tattili ) ed hanno solo l'istinto di nutrirsi di ciò che le circonda : terra , corteccia , legno decomposto , qualche lombrico , qualche altra larva ; le lumache ( non le chiocciole) condividono lo stesso ambiente ma vengono accuratamente evitate forse per la presenza del muco . Alla nascita ( così come anche appena dopo una muta) la capsula cefalica è quasi larga quanto il corpo della larva ; normalmente misura 2,5mm ed il corpo circa 3mm ; la lunghezza complessiva della larva è di circa 10mm ;
al di là dei numeri ecco una foto che non abbisogna di commenti


Altra larva nata l'8 maggio nel mio allevamento dall'ultima deposizione dello scorso anno ( con molto ritardo); da notare la trasparenza quasi diafana degli arti e della capsula cefalica



con il passare del tempo il corpo cresce ( grazie all'elasticità della “pelle”) costantemente mentre la capsula rimane tale fino alla prima muta , ed in questo preciso momento misurerà circa la metà del diametro del corpo . A muta ultimata , il corpo sarà rimasto pressochè identico a quello che era qualche giorno prima , mentre la nuova capsula sarà di una misura nettamente maggiore . Ricapitolando , la larghezza della capsula cefalica ci indicherà lo stadio della larva ( 2,5mm=L1; 5mm=L2; 9mm=L3) mentre il rapporto tra la larghezza della capsula e la larghezza del corpo ci indicherà a che punto dello stadio ci troviamo ( appena mutata il rapporto vale circa 0,8 e scende fino a 0,5 in prossimità della muta successiva ). Dopo la seconda muta la larva avrà una capsula cefalica di circa 9mm ed a pieno sviluppo la sua lunghezza raggiungerà i 7cm ed i 9g di peso ; queste misure non sono tassative e si riferiscono a larve di buona taglia ; è possibile però che alcune non raggiungano mai questi valori perchè si impupano prima , come già detto nel capitolo sulla sostituzione del pabulum . Nella foto seguente la differenza dimensionale tra una giovane larva L1 ed una L3 di media grandezza



altre larve a confronto , in questo caso di tutti e tre gli stadi , da notare come con l'accrescimento la “pelle” inspessita diventi sempre più opaca



I dati di queste specifiche tre larve sono :
L1: larghezza capsula cefalica = 2,3mm ; lunghezza = 9mm circa ; peso molto meno di un decimo di grammo
L2: larghezza capsula cefalica=4,8mm; lunghezza=25mm; peso=0,9g
L3: larghezza capsula cefalica=9,8mm; lunghezza =60mm; peso=7,5g

Le larve se maneggiate dimostrano il loro disappunto sonoramente
yfrog.com/9gstridulazionez

e non solo...
yfrog.com/61defecazione1z

ed ancora
yfrog.com/1adefecazionebrevez


Una curiosità : le manibole della larva ( come anche quelle dei cetonini ad esempio) non sono simmetriche



la mandibola sinistra ha tre denti



mentre la destra solo due




Nel mio allevamento io mi regolo così ( gli anni riportati servono a scandire la progressione temporale ):
Immetto per prime le tre femmine ( 1giugno 2000 ) ed una settimana dopo il maschio ; normalmente l'accoppiamento avviene nel giro di 10-20 giorni ( 20 giugno 2000); lascio gli adulti insieme per circa un mese in totale , poi li libero ( fine giugno 2000) ; dopo circa un altro mese e mezzo (15 agosto 2000 ) scavo delicatamente nel substrato alla ricerca delle larve L1 ( nate intorno al primo agosto 2000) ; tolgo solo quelle bene in vista senza distruggere i tronchetti da deposizione e rimettendo poi il pabulum al suo posto ; per la sistemazione di queste larve rimando a quanto già detto nei capitoli 1 e 2 ; nel terrario ora (metà agosto2000) reintroduco tre nuove femmine e seguo la medesima procedura già vista per tentare una seconda probabile deposizione . Queste larve novembrine rimarranno indisturbate nel terrario fino a marzo-aprile 2001 ( ricordo che il substrato era formato in massima parte da pabulum ) . A quella data alcune larve saranno già al terzo stadio , la maggioranza ancora al secondo . La cronologia dei nati dai primi accoppiamenti seguita così : le L1 dopo circa un mese (primo settembre2000) faranno la loro prima muta e diverranno L2; queste al primo ottobre 2000 faranno la seconda muta per diventare L3 ; seguiteranno a crescere e verso febbraio 2001 le più sviluppate cominceranno la costruzione della cella pupale ; le altre potranno impiegare anche più di un anno ancora per impuparsi.


La costruzione della cella pupale

Al termine dello stadio L3 , la larva giunge a pesare circa 9g ( con tutte le cautele del caso , visto che è pur sempre un cervo volante , anche se la variabilità individuale non è così esasperata come nel Lucanus cervus) , mobilità e motilità sono diminuite , non si alimenta più , la “pelle” è divenuta più spessa ed ha cambiato anche colore , passando da un cera traslucido ad un crema quasi opaco ( la striscia di pelle trasparente che longitudinalmente percorreva il dorso lasciando intravedere il contenuto intestinale e gli organi interni si è notevolmente ridotta) : è pronta a costruire la cella pupale . Generalmente ad una profondità di 10-30cm , lì dove ha vissuto per tutta la vita larvale , senza grandi spostamenti . Il materiale di costruzione lo trova intorno a sé : principalmente terra argillosa impastata con poca rosura ed ancor meno escrementi ; la costruzione dura più giorni ( anche 10gg ) ed è fatta di continui ma lenti “ribaltamenti” per arrotondarne la parte interna , in pratica inumidimento di quanto c'è attorno e spinta laterale per compattare e rendere liscia la superficie interna .



A lavoro ultimato la cella avrà internamente la forma di un uovo ma con i due poli uguali .



L'esterno , che ricordo non è formato direttamente dalla larva , intenta a lisciare l'interno , potrà avere le forme più disparate ; con terreno a granulometria uniforme e fine sarà generalmente di forma ovoidale e di grande spessore ( ai piedi di grandi ceppaie , lì dove per anni si è accumulato uno spesso strato di terreno vegetale) ; poiché la larva è molto sedentaria ( pigra direi!) spesso costruisce la cella addossata a radici od a sassi ; nei terrari o nelle bottiglie di allevamento quasi sempre a ridosso di una parete (cella pupale appiattita da una parte)
foto di cella pupale costruita sul fondo di una bottiglia da 1,5l



altra cella come sopra



….quasi si riesce a leggere il marchio che indica il materiale di composizione della bottiglia (PET) per un corretto riciclaggio!



...fondo e lato ben impressi ... Certo che ce ne vuole di fantasia per riconoscere nel soggetto della foto una cella pupale !




Qualche volta la larva utilizza come parete direttamente la superficie di vetro o plastica del contenitore , tanto da essere perfettamente visibile dall'esterno . Come già detto in precedenza , in cattività , la costruzione della cella pupale avviene anche se nel substrato non è presente la terra : sarà composta solo dal pabulum esausto e da pochi escrementi , molto fragile dunque ma egualmente funzionale . Il mio consiglio è di allevare pure in comunità le larve L3 ( vedi capitoli 3 e 4 ) e di isolare mano a mano in bottiglie , solo gli esemplari più sviluppati ( dai 6g in su , da soli od in coppia , come preferisco) con sul fondo della terra di campo e riempite poi del solito pabulum.
Per il sessaggio delle larve non si può fare riferimento alla parte chitinosa ( “un grosso pelo rasato”) visibile dell'organo di Herold , come comunemente si fa nei maschi di Cetonini e Dynastini , ed in teoria si dovrebbe intravedere in trasparenza una chiazza giallognola al di sotto del settimo-ottavo segmento addominale : l'ovario ; ho scritto “ si dovrebbe “ perchè su centinaia di larve testate non l'ho mai individuato con certezza . Mi sono sempre regolato mettendo nella stessa bottiglia da 1,5l due larve coetannee di taglia leggermente diversa , una intorno ai 9g e l'altra intorno ai 6 . Nel 65% dei casi sono emerse imago di sesso diverso.

L'assenza visiva della larva al pascolo ci indicherà che la cella pupale è stata probabilmente costruita .
Riporto per completezza i dati di due celle , del mio allevamento , una molto piccola e l'altra enorme ; di norma le celle rientreranno fra questi due estremi e sempre di norma le celle più grandi daranno origine a maschi .

Lunghezza asse maggiore piccola=60 mm grande=90mm
Lunghezza asse minore piccola= 45mm grande=50mm
Peso piccola= 44g grande=70g

Una precisazione per il dato del peso : essendo le celle costruite solo con pabulum ed escrementi ( le larve hanno costruito le celle in febbraio , leggermente in anticipo rispetto alla media ed io non avevo ancora provveduto a fornire loro un po' di terra argillosa ) , le stesse sono più leggere di qualche grammo rispetto al dovuto ( circa 5) . Nella cella pupale avviene una prima incredibile riorganizzazione strutturale : la larva si trasforma in pupa exarata , cioè con le appendici ( zampe , antenne , ali ) libere . Il vecchio rivestimento da larva rimane nella cella pupale ;
nella foto seguente è ben visibile l'exuvia con parte della capsula cefalica



Partendo dal capo le appendici ben visibili sono : mandibole e , sotto queste, le mascelle , poi antenne , primo e secondo paio di zampe , elitra che nasconde e protegge anche in questo stadio l'ala e terzo paio di zampe .



La macchia scura presente nel capo è l'occhio ; capo e torace sono poco mobili : lo stesso non si può dire dell'addome
filmato vista ventrale
yfrog.com/17movimentilatodorsoz

Questo stadio dura circa un mese , al termine del quale l'involucro protettivo della pupa si lacera e ne fuoriesce l'insetto completo ( imago). Appena liberatosi dell'involucro , l'insetto è ancora diafano e la livrea definitiva verrà acquisita in pochi giorni ( la cromatogenesi durerà circa una settimana). Nella foto seguente una femmina che non ha ancora terminato la cromatogenesi ;




gli acari ben visibili e concentrati sul torace intorno all'articolazione delle zampe , non arrecano alcun danno all'insetto



La stessa due giorni dopo ; la cromatogenesi è quasi terminata rimangono da completare l'addome


e parte del capo



due macro per evidenziare la “carenatura” dell'occhio e la forma della mandibola



e l'apparato boccale visto dal di sotto




L'insetto rimarrà nella cella per tutto l'inverno e ne fuoriuscirà verso Giugno 2002. In cattività i cicli non sono regolati dall'andamento stagionale e la costruzione della cella pupale potrebbe avvenire da febbraio fino a novembre . Il nemico numero uno della cella pupale è l'umidità : troppa umidità causa la morte sia della larva che della pupa

foto larva


foto pupa



Un mese dopo aver notato l'assenza della larva al pascolo , taglio delicatamente con le forbici la bottiglia di plastica fino a giungere alla cella/e pupale/i ( io metto quasi sempre due larve sessate per ogni bottiglia in modo che emergano insieme ; avevo già accennato in precedenza a questo meccanismo di sincronizzazione ; per completeza di informazione la sincronizzazione sembra avvenire solamente per esemplari fisicamente molto prossimi , circa 3-5cm ; l'allevamento di molti esemplari in un unico contenitore inibisce la formazione della cella pupale , anche per le larve di dimensioni eccezionali , forse a causa dell'impossibilità di sincronizzazione collettiva ) ; se non attaccate alle pareti le prelevo aiutandomi con un cucchiaio e le pongo in un faunabox sopra uno straterello di terra ; nel caso fosse difficoltoso staccarle , metto nel faunabox il fondo intero della bottiglia



I vari faunabox li tengo a stretto contatto visivo ( nella stanza dove ho il computer)

L'emersione

L'emersione non è mai un evento improvviso né singolo ; è preceduto da una serie più o meno lunga di brevi apparizioni in superficie , non necessariamente di sera e senza che l'imago cerchi di alimentarsi , quasi ad annusare l'aria che tira , le prime a distanza anche di una quindicina di giorni una dall'altra , poi via via sempre più ravvicinate , fino a quella definitiva ; un po' quanto avviene con la tartaruga terrestre Testudo hermanni ; in natura in questa parte dell'Appennino (Cittaducale – RI- cedui tra i 600 e gli 800 m slm) e compatibilmente con l'andamento stagionale , le prime sortite si possono far risalire a fine Aprile e l'emersione definitiva circa un mese e mezzo dopo ( metà Giugno) . In cattività tutto dipende dalla temperatura dell'allevamento : con una temperatura superiore a quella esterna di circa 5° ( locale non riscaldato , ma protetto) ci sarà circa un mese di anticipo . Gli insetti cominceranno ad alimentarsi solo dopo qualche giorno ….. e dopo una mesata cominceranno a pensare alla discendenza … ma questo lo abbiamo già raccontato ...
Ciao , Franco


[Modificato da IgorOp 31/05/2010 11:44]
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