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L' ITALIA DEL VATICANO, L' ITALIA DELL' EXTRATERRITORIALITA', UN' ITALIA VERGOGNOSA

Ultimo Aggiornamento: 13/04/2010 14:37
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12/04/2010 16:14
 
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Cure negate senza tessera sanitaria
muore a 13 mesi bimba nigeriana



Il documento e le cure negate a una piccola nigeriana perché il padre non aveva più il lavoro. Il caso all’Uboldo di Cernusco: la Procura apre un’inchiesta. E in duecento sfilano a Carugate per protesta

di GABRIELE CEREDA

Rifiutata dall’ospedale perché le era scaduta la tessera sanitaria,
una bambina nigeriana di 13 mesi muore poche ore dopo.

Il padre, in regola con il permesso di soggiorno, aveva appena perso il lavoro e non poteva rinnovare il documento che forse avrebbe strappato la piccola alla morte.

«Uccisa dalla burocrazia», dicono gli amici della coppia, che in 200 hanno sfilato per le vie di Carugate, hinterland di Milano, dove la famiglia vive.


FOTO Gli amici in strada a Carugate


«I medici avrebbero potuto salvarla se non si fosse perso tutto quel tempo e se le cure fossero state adeguate. Se fosse stata italiana questo non sarebbe successo», grida ora Tommy Odiase, 40 anni, in Italia dal 1997.

Chiede giustizia mentre stringe la mano della moglie Linda, di nove anni più giovane.


La notte del 3 marzo la piccola Rachel sta male, è preda di violenti attacchi di vomito. I genitori, spaventati, chiamano il 118. Arriva un’ambulanza che li trasporta al pronto soccorso dell’Uboldo di Cernusco sul Naviglio. Il medico di turno, in sei minuti, visita la paziente e la dimette prescrivendole tre farmaci. «Non l’ha nemmeno svestita», racconta la mamma. Sul referto medico si leggono poche parole: «Buone condizioni generali». Sono riportati anche gli orari di ingresso (00.39) e di uscita (00.45).

Il quartetto, con loro c’è anche la figlia più grande, di due anni e mezzo, gira in cerca della farmacia di turno. Ma le medicine sono inutili e alle 2 di notte l’uomo torna al pronto soccorso. Vuole che qualcuno si occupi della figlia, che sta sempre più male.
«Il personale ci risponde che “la bambina ha la tessera sanitaria scaduta, non possiamo visitarla ancora o ricoverarla”», denuncia il 40enne. «Un fatto di una gravità assoluta — sottolinea l’avvocato della famiglia, Marco Martinelli — Dobbiamo capire se esistono direttive precise per casi come questo».

In mano Tommy Odiase ha un permesso di soggiorno da residente da rinnovare ogni sei mesi ma che scade in caso di disoccupazione. Il nigeriano, per ottenere il rinnovo della tessera sanitaria propria e delle figlie, doveva presentare una serie di documenti che ne attestassero la posizione, fra i quali la busta paga dell’ultimo mese.
 
Licenziato solo sei settimane prima, la pratica si è trasformata in un incubo.

Davanti al rifiuto dei medici, l’ex operaio diventa una furia. Urla, vuole attenzione.

Qualcuno dall’ospedale chiama i carabinieri per farlo allontanare.
Forse dall’altra parte della cornetta ricordano che pochi giorni prima all’ospedale di Melzo, stessa Asl, era morto un bimbo albanese di un anno e mezzo rimandato a casa dal pronto soccorso. L’intervento dell’Arma risolve momentaneamente la situazione: Rachel viene ricoverata in pediatria.

Sono le 3 di notte, «ma fino alle otto del mattino nessuno la visita e non le viene somministrata alcuna flebo, nonostante nostra figlia avesse fortissimi attacchi di dissenteria e non riuscisse più a bere nulla», raccontano i genitori.

Nel tono della voce rabbia e dolore si mischiano. La sera del giorno dopo la situazione è critica, tanto che oltre alla flebo accanto al letto spunta un monitor per tenere sotto costante controllo il battito cardiaco. Alle cinque e mezza il cuore della bambina si ferma, dopo 30 minuti di manovre di rianimazione viene constatato il decesso.

I carabinieri acquisiscono le cartelle cliniche, gli Odiase presentano una denuncia per omicidio colposo a carico dei medici e dell’ospedale, la Procura di Milano apre un’inchiesta con la stessa accusa contro ignoti.

Ora si attendono i risultati dell’autopsia, pronti per il 12 maggio.


P
oi dicono che si fan saltare in aria.

C'E' UN TEMPO PER NASCERE,
UN TEMPO PER VIVERE,

UN TEMPO PER MORIRE.

SOTTO A CHI TOCCA!!!

Esodo:

23 Ma se segue una disgrazia, allora pagherai vita per vita:
24 occhio per occhio, dente per dente, mano per mano, piede per piede,
25 bruciatura per bruciatura, ferita per ferita, livido per livido.


[Modificato da ®@ffstef@n 12/04/2010 16:30]
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13/04/2010 00:57
 
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La burocrazia prevale sulla salute e sulla vita di una bambina di 13 mesi!!!!

Pochi giorni fa, dei bambini a Brescia e poi a Vicenza rimangono senza cibo perchè i genitori non hanno potuto pagare la retta della mensa scolastica.

Ora una bambina (Rachel) muore perchè la tessera sanitaria è scaduta, per cui non può accedere alle cure mediche.

Questo è il paese dei nuovi barbari, del decadimento morale, del disprezzo della vita, del totale menefreghismo, degli irresponsabili.

Il buon senso, la Costituzione dei Diritti, l'etica che disciplina la vita di tutti gli esseri umani, non esistono più.........

Un vero schifo.........










__________________________________________________
13/04/2010 14:37
 
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Re:
parliamonepino, 13/04/2010 0.57:

La burocrazia prevale sulla salute e sulla vita di una bambina di 13 mesi!!!!

Pochi giorni fa, dei bambini a Brescia e poi a Vicenza rimangono senza cibo perchè i genitori non hanno potuto pagare la retta della mensa scolastica.

Ora una bambina (Rachel) muore perchè la tessera sanitaria è scaduta, per cui non può accedere alle cure mediche.

Questo è il paese dei nuovi barbari, del decadimento morale, del disprezzo della vita, del totale menefreghismo, degli irresponsabili.

Il buon senso, la Costituzione dei Diritti, l'etica che disciplina la vita di tutti gli esseri umani, non esistono più.........

Un vero schifo.........










Ho sperimentato che in questa Italia oggi, se in mano hai un panino, ti viene offerto un piatto di spaghetti, ma se hai solo un semplice grissino, ti viene letteralmente strappato di mano perchè chi non ha nulla, nulla merita e viene defraudato di quel poco che credeva di avere. Sono addolorato per quei bimbi, ma devo puntualizzare che ogni giorno sono oggetto di ingiustizie anche le persone anziane, i disabili, i privi di fissa dimora, coloro che possiedono un ISEE con un coefficiente O0,00. Comprendo che un minore che soffre e si ammala e forse (purtroppo) perde la vita, susciti la legitttima reazione di una opinione pubblica fortunatamente non totalmente disumanizzata, più di quanto avviene per un sessantenne che dorme avvolto dal cartone su una panchina in un parco, consapevole che forse non si sveglierà l'indomani, ma entrambi urlano in silenzio il proprio dolore.
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