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Settimana Santa nelle meditazioni del vescovo fr.Pio Alberto Del Corona O.P.

Ultimo Aggiornamento: 05/04/2010 12:55
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02/04/2010 00:11

L'Anima devota nei giorni Santi/7: Venerdì Santo.
 
Devozione e meditazioni nella Settimana Santa.


di Pio Alberto Del Corona O.P.*


VENERDI SANTO

Rammenta Anima Devota:

Il Venerdì Santo è il giorno del gran lutto per la Chiesa. Gesù muore sulla Croce alla presenza dell'afflittissima Madre Maria, è deposto dalla Croce nel grembo di Lei, è portato alla sepoltura, è chiuso dentro il Sepolcro.

La Santa Chiesa ricorda oggi i dolori del Redentore leggendo la Passio di san Giovanni; gli altari sono completamente spogliati, i sacerdoti e i ministri si scalzano e adorano e baciano la Croce; alla Croce si elevano meste melodie; non si celebra il Divino Ufficio, l'Ostia conservata Giovedì nell'Urna viene così consumata.

E' il giorno del Testamento di Gesù morente: rivolto alla Madre dice "Ecco tuo figlio - e rivolto a Giovanni l'apostolo - Ecco la tua Madre " e alla Madre nostra addolorata corriamo con affetto e con Lei vogliamo passare queste ore tristi ed oscure, con Lei vogliamo meditare e adorare la Santa Croce.

Oh Venerdì Santo! giorno del trionfo della Croce, giorno della mestizia, giorno del grande Sacerdote, giorno di Sangue, giorno in cui la promessa dell'Ultima Cena diventa realtà, ecco il Sacrificio perfetto: "questo è il mio corpo, questo è il mio sangue", sono proprio io, dice ancora oggi Gesù, guardatemi, sono IO!

Venite, accorrete, Anime innamorate di Gesù, ripercorrete col pensiero tutta la trama dei dolori di un Dio tradito, percosso, schernito, flagellato, coronato di spine, vestito di porpora illusoria, dannato come ribelle e blasfemo, barattato con un malfattore, caduto sulla via del Calvario, spogliato ed umiliato, inchiodato al patibolo degli schiavi... Orsù venite Anime riparatrici, prendete posto sul Calvario, e mettetevi vicino alla Croce.

Contemplate la bellezza del Verbo appena visibile sotto l'intreccio delle spine, appena vedibile quel volto tra le lacrime degli occhi velati dalle torture, lividi, sanguinanti.

Gema la fede, gridi il cuore, fino ad abbassare il Dio Crocefisso sulle vostre labbra e il cuore.

Come implorava la nostra Maestra santa Caterina da Siena che ben s'intendeva di passione: " annegatevi nel Sangue di Cristo", fatevi di quel Sangue Divino una porpora e così vestite volgetevi al Padre Celeste il quale, al vederci rilucenti di quella porpora sorride e davvero perdona.

Ora domandategli quel che vi aggrada e nulla vi sarà negato.

Ecco dischiusa la via regia, la via del Sangue versato, la strada di un corpo spianato che lava l'anima, ecco quando assistete alla Messa, è il Sangue che voi adorate e offrite per le mani del Sacerdote alla Giustizia infinita e quando vi comunicate, è la sostanza di quel Sangue che viene in voi e che sentite correre in ogni fibra del vostro corpo, pensate Anime Amanti, con quel Corpo siamo un tutt'Uno: Dio e noi.

E' giusto che oggi ci soffermiamo di più, lasciate ogni mestiere, venite ad adorare, a contemplare, oggi è il tempo di sostare al Calvario a vedere quel Costato trafitto dal quale, come da fonte di paradiso, abbiamo veduto sgorgare l'onda di vita e la fiumana dei Sacramenti.

Ecco la Chiesa, si, eccola qui in quel Corpo straziato, Essa uscì dal fianco aperto del Divino Redentore, dote di nozze furono per Lei i Sacramenti e da questi si formarono santi, dottori, vergini e martiri, anche voi Anime fedeli e devote, anche voi dunque uscite da li; là è la vostra cuna, l'altare delle vostre nozze di Sangue, il trono da cui Dio vi trasse a sè.

Non vi partite dai piedi del Crocefisso. Pregate e piangete, adorate con Lui sotto il velo delle tenebre, accogliete ogni supremo accento delle sue parole, supplicate che l'anima sua benedetta venga a dare il bacio alla vostra.

S'infiammi il vostro cuore in quel Bacio ardente, stringetevi al Dio morente, ogni lingua taccia davanti al Dio morto e in questo silenzio straziante, rimanete vigilanti, non perdete la speranza!

Le tre Ore di agonia siano spese nell'andare dal Crocefisso all'Addolorata, alla Desolata, alla Madre dei Dolori, chiedendo che Gesù entri nei vostri cuori, vi metta a nudo l'orrore dei peccati che tanto lo fecero penare, penate e raccogliete santi propositi, raccogliete quel suo Testamento che è il Suo perdono, il Paradiso promesso al Buon Ladrone, il dono della sua santissima Madre, la sua sete, la sua stessa obbedienza al Padre fino alla morte, i santi Sacramenti, ecco il testamento e la cara eredità che ci ha dato.

Ora aspettate che il Divin Corpo, posato sulle ginocchia della Madre affranta, venga deposto nel sepolcro; aiutate la Madre in quel ministero di tenerezza, poi entrate con Lei nel Sepolcro, guardate con Lei il Suo Gesù e attendete con speranza che si desti da quel sonno d'amore. Presto sarà una Tomba vuota!

La Croce anche se spogliata del suo adorabile peso, restò tinta di Sangue, quel legno ne bevve a sazietà, contempliamo questi segni, adoriamo quelle tracce di Sangue indelebili.

Abbracciamoci gli uni gli altri nel segno della Croce, alla nuda Croce e meditiamo, poi consoliamo gli afflitti, vestiamo gli gnudi, sfamiamo l'affamato, visitiamo i carcerati, accarezziamo gli ammalati, a tutti portiamo la speranza che non muore e non delude, a tutti corriamo a dire: La Croce vi farà santi e sarà la vostra giustizia!




[segue]



*Mons. Pio Alberto Del Corona O.P. Arcivescovo di Sardica, tratto da L'Anima Devota nei giorni Santi, a cura delle Suore Domenicane con Imprimatur del Vicario Generale dell'Ordine dei Predicatori fr. Petrus Tani Firenze 10.2.1913 e con l'approvazione della Curia Arcivescovile di Firenze del 15.2.1913. Si ringrazia vivamente D.A. per la preziosa trascrizione


                    Benedetto XVI Settimana Santa
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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