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Porto di Genova - lavori in corso

Ultimo Aggiornamento: 09/09/2018 22:12
24/08/2012 11:39
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è infatti probabile che ce ne siano altre. [SM=g27988]
25/08/2012 10:32
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CRONACA
Ecco le disposizioni della Prefettura per la messa in sicurezza della bomba
venerdì 24 agosto 2012

Genova - Il Comune di Genova ha reso note le disposizione relative alle operazioni di messa in sicurezza dell'ordigno bellico rinvenuto a Calata Bettolo, nel Porto di Genova che avverrà domenica 26 emanate dalla Prefettura:

Il Prefetto della Provincia di Genova, con ordinanza n. 30388 del 22.8.2012, ha reso note le disposizioni relative alle operazioni di messa in sicurezza dell’ordigno bellico rinvenuto nel porto di Genova a Calata Bettolo, che si svolgeranno domenica 26 agosto, a partire dalle ore 9.

Dalle ore 7 dello stesso giorno sono disposte le operazioni di sgombero di un’area “danger zone” con un raggio minimo di 300 m dal luogo del rinvenimento.“danger zone” fino ad una altezza di 3.100 piedi (circa 900 m).

Dalle ore 8 è costituito un posto di comando denominato “I.C.P.” (Incident Command Point”) presso la Capitaneria di Porto, ove saranno presenti rappresentanti delle Forze dell’Ordine, degli Enti e delle Aziende interessate.

Sarà vietata la circolazione dei mezzi pesanti sulla confluenza tra lungomare Canepa, via Di Francia e il casello autostradale Genova - Ovest con l’ area portuale di Calata Bettolo.

Sarà interdetto lo specchio acqueo ricompreso nella “danger zone”, ovvero per un raggio di 0,5 miglia nautiche dalla zona in cui si svolgeranno le operazioni di despolettamento/brillamento.

Sarà sospeso il traffico ferroviario nell’area portuale, all’interno della “danger zone”, a partire dalle ore 8.30.

I gestori della telefonia mobile assicureranno l’interruzione dei relativi servizi nel raggio di 1050 metri dal sito, dalle ore 9 alle ore12.45.

Sarà interrotta l’energia elettrica a bassa tensione (linee telefoniche, telefonia mobile, ferrovia, ecc.) e a media tensione nel sito in questione e quella delle apparecchiature elettromeccaniche in funzione, nonché la fornitura di gas e acqua nel tratto di linea attigua al sito.

Sarà infine disposta la disattivazione dei trasmettitori in radiofrequenza (RF) in funzione della loro potenza e della distanza rispetto al sito, nonché la disattivazione nel raggio di 8 km dal sito in questione delle stazioni di grande potenza superiori a 1500 W, per la radiodiffusione in funzione.


25/08/2012 21:56
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precauzioni elettroniche
Sono sorpreso dall'entità delle precauzioni prese contro le interferenze elettroniche, che io sappia le bombe d'aereo della Seconda Guerra Mondiale avevano la spoletta ad impatto, senza particolari congegni elettronici,mentre dopo il 1944 gli Alleati cominciarono ad utilizzare proiettili di artiglieria muniti di spoletta "di prossimità" asservita ad un piccolo radar.
Le immagini che circolano in rete sembrano mostrare una bomba d'aereo piuttosto grande, sarebbe interessante se si riuscisse a sapere quale modello sia,però molti giornalisti italiani sono pacifisti convinti e non gradiscono approfondire questi argomenti
[Modificato da (ispettore) 25/08/2012 22:12]
26/08/2012 11:20
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in effetti le precauzioni sono davvero tante, ma credo siano obbligatorie in base alle disposizioni vigenti.
27/08/2012 10:14
www.primocanale.it/notizie/lei-non-sa-chi-sono-io--112...

Ecco la storia strappalacrime di un povero deputato piemontese costretto ad aspettare, insieme alla plebe, le operazioni di disinnesco della bomba nella sua macchina (tornava dalle ferie, porello vuoi mettere l'incazzatura?).

Questo uomo, a parte una faccia da schiaffi che lasciamo perdere, è veramente lo specchio della sinistra italiana del PD. Ovviamente convinto TAVvista (e ci mancherebbe) ha fatto stampare cartelloni 6x3 a favore dei lavori per la linea Torino-Lione, con un piccolo refuso ortografico. Un tizio su facebook gli fa notare l'errore (un accento sbagliato) e lui, con la tipica bonarietà del PDinno medio fa spallucce dicendo "questi sì che sono drammi"... Avere a Roma figurine come te, e scoprire che neppure sai l'italiano è un dramma. Telefonare in prefettura perchè sei in coda per una bomba è un dramma. Il fatto che qualcuno ancora vota per questa gentaglia è un dramma.
27/08/2012 10:53
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domenica 26 agosto 2012

Bomba in porto a Genova, disinnesco riuscito al secondo tentativo

Genova - Dopo un tentativo fallito di despolettamento, la bomba rinvenuta a Calata Bettolo in porto a Genova è stata disinnescata. Gli artificieri hanno lavorato dalle 9 di questa mattina nell'area dove l'ordigno è stato rinvenuto il 3 agosto scorso.

Dopo il despolettamento, intorno alle 11.15, le spolette sono state fatte brillare in porto a Genova. La bomba è stata poi caricata su un mezzo militare e trasportata in Val Bormida, nella cava di Pallare, per il brillamento.

Disagi limitati, con il traffico fermato soltanto nelle aree portuali e comunicazioni telefoniche bloccate parzialmente nell'area interessata dall'operazione di bonifica.


05/09/2012 10:25
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CRONACA
Porto: continuano i dragaggi ma con una nuova tecnica esplosiva
martedì 04 settembre 2012

Genova - Il presidente dell'Autorità Portuale, Luigi Merlo, ha reso noto che dai prossimi giorni cambierà la tecnica esplosiva con la quale si procede per i dragaggi nel porto di Genova.

Le attuali microcariche utilizzate fin'ora saranno sostituite da microcariche esplosive "a volata", che consentiranno di far procedere più velocemente i lavori.

Merlo ha precisato che convocherà una riunione con i rappresentanti del Comune e delle associazioni dei cittadini per illustrare la nuova tecnica.

05/04/2013 21:30
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PORTI E LOGISTICA

Ordigno bellico in porto, domenica la messa in sicurezza

venerdì 05 aprile 2013

Genova - Per una bomba d'aereo Usa inesplosa risalente alla Seconda Guerra mondiale trovata in Porto a Genova, domenica un'intera area portuale del capoluogo ligure (Calata Bettolo) sarà sgomberata e isolata per la bonifica.

Lo ha comunicato la Prefettura precisando che la bomba, del peso di 500 libbre (200 kg circa), è armata di 2 spolette e la sua messa in sicurezza necessita di 'operazioni di despolettamento e combustione': sono state affidate al 32/mo Reggimento Genio Guastatori di Torino

06/04/2013 17:06
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CRONACA

Bomba a Calata Bettolo, domani la messa in sicurezza

sabato 06 aprile 2013

Genova - La tabella di marcia sarà simile a quella seguita lo scorso 26 agosto, quando l’esercito mise in sicurezza un’altra bomba risalente alla Seconda Guerra Mondiale. Ripetitori dei cellulari spenti in un raggio di un chilometri, danger zone di 900 metri di raggio e stop ai mezzi pesanti intorno al porto.

Alle 8,30 via alle operazioni del 32esimo Reggimento Genio Guastatori di Torino; prima il despolettamento, poi la messa in sicurezza dell’ordigno di 250 chili ritrovato a inizio marzo.

Disagi per l’aeroporto, con lo spazio aereo chiuso dalle 8.30 alle 18.30. Numerosi i voli cancellati o rischedulati. L’estate scorsa le operazioni si erano svolte senza particolari problemi, a eccezione di qualche disagio per lo sbarco dai traghetti in arrivo in porto, che era stato rallentato a causa delle misure di sicurezza.

07/04/2013 19:40
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Genova - Sono terminate ne tardol pomeriggio, verso le 17.30, le operazioni di bonifica dell'ordigno bellico trovato durante gli scavi nel porto di Genova all' interno dell' area di Calata Bettolo.

L'esplosivo contenuto all' interno della bomba è stato bruciato in loco dopo che l'ordigno era stato diviso in tre parti per ridurre i rischi. L'operazione è stata svolta da sei artificieri del Genio guastatori di Torino.

Sono ora riattivati tutti i divieti scattati stamani, tra cui quello relativo al sorvolo dello spazio aereo che ha limitato notevolmente l'attività operativa dell'aeroporto Cristoforo Colombo, e quello di navigazione davanti alla banchina. Per alcune ore c'é stato anche sia il black out elettrico sia l'interdizione delle celle di telefonia mobile nella zona.

29/07/2014 12:05
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La Concordia è a Genova, finalmente, dispiace per Piombino che ha gravi problemi occupazionali anche lei, ma intanto noi prendiamo una boccata di ossigeno.
Un successo di immagine per la nostra tecnologia, messa in vetrina per tutto il mondo.
In vetrina c'è però anche il maggior colpevole di questa tragedia, che continua a parlare come se lui fosse un eroe invece che un criminale.
Il comandante che abbandona la nave con la gente ancora a bordo si macchia del peggior crimine del mare, io lo darei in pasto agli squali, come facevano i nostri antenati negli anni gloriosi della Repubblica Marinara.
31/01/2015 15:34
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Da Piano all'Expo così l'Europa benedice il rilancio di Genova


Al lavoro sul piano regolatore portuale e sulle infrastrutture e anche il documento dell'Unione Europea può aiutare la ripresa




E se invertire la rotta fosse davvero possibile? Se tralasciando per un attimo di ascoltare i maestri del catastrofismo, si volesse guardare a quanto di buono sta passando per le mani di Genova? Potrebbe non essere una cattiva idea, tenuto conto che in questo 2015 la città proverà a giocarsi le carte del suo rilancio, scommettendo su alcune fondamentali partite. Il tempo, da questo punto di vista, per una volta può essere alleato. Perché l'anno che è appena arrivato porta in dote appuntamenti importanti e scelte non più rinviabili. Che, non casualmente, ruotano tutte attorno al motore della città, vale a dire il porto. Dal Blue Print all'Expo, dal piano regolatore portuale alle infrastrutture fino al piano Juncker tutto si compirà nel 2015. Vediamo.

Il Blue Print. Piano ha consegnato il suo disegno blu del waterfront di levante a fine anno e gli enti ne hanno condiviso i contenuti con un accordo reso pubblico dal presidente della Regione Claudio Burlando il 4 gennaio. Ora si tratta di lavorare per la fase due, quella più impegnativa, che punta a trasformare il disegno in progetti operativi che poi consentano di aprire i cantieri. Il tema di fondo è noto e sarà anche quello che più farà soffrire: separare nautica e riparazioni, che oggi invece si mischiano a levante. Concettualmente inattaccabile, l'operazione non è di semplice realizzazione perché si può compiere solo a condizione di tombare il porticciolo Duca degli Abruzzi. Se passa la decisione, allora le barche si spostano nella darsena nautica della Fiera, ma anche lungo il canale navigabile che Piano ha previsto dalla Gadda alla foce del Bisagno. In attesa del verdetto, si può comunque già fare molto, come dare una nuova sede all'Istituto Idrografico della Marina Militare (nei locali delle ex lavanderie industriali di calata Gadda) e ai piloti del porto. Dopo la tragedia di Molo Giano, Piano si è subito reso disponibile a realizzare gratuitamente il progetto della nuova torre e la scelta è caduta sempre sulla darsena nautica, nell'area dell'eliporto.

Il piano regolatore portuale. L'incrocio fra Blue Print e nuovo disegno del porto è un'occasione che si può centrare soltanto nel 2015. L'ultimo anno della gestione- Merlo (scade ai primi di febbraio del 2016, ma già in autunno si apriranno le grandi manovre per la successione) coincide infatti con l'avvio operativo del Blue Print e con la presentazione del nuovo piano regolatore portuale. Gran parte del lavoro è ormai svolto e Merlo si prepara alla presentazione del documento che punta a cambiare contorni e contenuti dello scalo. Il filo conduttore è quello dei traffici che si spostano su navi capaci ormai di portare ventimila container e che quindi hanno bisogno di grandi spazi di manovra, banchine capienti, terminal efficaci per muovere velocemente la merce, se possibile via treno. Per questo, l'opera-simbolo non potrà che essere la nuova diga foranea. Costo, un miliardo di euro, che il porto di Genova si potrebbe tranquillamente pagare se solo una piccola percentuale (3-4 punti) di quanto ogni anno incassato per conto dell'Erario sotto forma di Iva e di accise restasse a disposizione dell'authority. In questo caso, si potrebbero accendere mutui e cominciare a onorarne le rate. In alternativa si potrebbero patrimonializzare le authority, permettendole di fare la stessa cosa per pagarsi opere e infrastrutture. Basterebbe un governo sensibile ai temi del mare e della portualità, ma non dobbiamo mai dimenticare che siamo in Italia.

Le infrastrutture. Per far correre la merce che, al di là della crisi, a Genova continua a crescere, servono le infrastrutture. E all'ombra della Lanterna le due partite cruciali sono il terzo valico e la gronda. Il loro cammino è differente, perché se i cantieri del primo sono già avviati, tutto è ancora da decidere per la seconda. Non che la situazione, per il valico, possa dirsi risolta, l'opera infatti ha per il momento ricevuto i finanziamenti per i primi due lotti costruttivi (sui sei complessivi) e ha subito nella sua fase di avvio già qualche mese di ritardo. E non va nemmeno sottovalutata la protesta "No Tav" che potrebbe saldarsi con quella dei comitati "No terzo valico", sempre attivi soprattutto sul versante piemontese. Ma i cantieri lavorano. La gronda, invece, conoscerà il suo verdetto in conferenza dei servizi, dove finalmente si conosceranno le posizioni di tutti i soggetti chiamati a decidere. Nei prossimi giorni toccherà al Comune di Genova pronunciarsi in merito all'infrastruttura e sarà questo il primo banco di prova del 2015 della giunta Doria. Il Pd che sostiene il sindaco che tre anni fa sconfisse alle primarie del centrosinistra le sue candidate sappia creare ricchezza e occupazione come quella delle banchine. Se n'è accorta, ancor prima e ancora meglio di tanti genovesi, anche l'Unione Europea. Il piano che prende il nome dal presidente della Commissione Juncker ha inserito per ben tredici volte il porto di Genova come soggetto meritevole di sostegno nel suo piano comunitario. Nessuno in Italia ha fatto meglio.

L'Expo. Ma il 2015 è davvero un anno particolare per Genova anche per un avvenimento che sta per accadere a poco più di un centinaio di chilometri di distanza. Stiamo ovviamente parlando dell'Expo di Milano che scatterà il primo maggio per concludersi il 31 ottobre. Le opportunità che si possono creare per Genova sono fin troppo chiare: la disponibilità del porto (già sfruttata) per i Paesi espositori, la vicinanza fisica, la sintonia sul tema dell'evento legato al cibo. Questo però non basta per garantirsi un ritorno economico. La Liguria sarà capofila nel padiglione Italia sul tema del mare (insieme alla Sardegna). Ma la vera sfida è rappresentata dai flussi turistici: quanti saranno i visitatori che sceglieranno Milano e poi accetteranno di spostarsi in Liguria in treno o in auto? E quanti vorranno fare il cammino inverso, magari scendendo da una nave da crociera o da un traghetto? A fine gennaio la Liguria presenterà insieme a tutte le altre regioni il suo dossier sull'evento. La regia è della Regione, che coordina il tavolo ligure ed entra in campo direttamente con il suo assessorato al Turismo ma anche con il suo braccio operativo nell'internazionalizzazione, Liguria International. Maggio è sempre più vicino e servono iniziative concrete da tradurre in ricchezza per un territorio che ha molto da mostrare e che si accontenterebbe di svelarsi a una piccola percentuale di quei venti milioni di visitatori che si attendono per l'Expo.


La Repubblica.it
31/01/2015 15:52
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Diga, caccia ai soldi: «Al nostro porto i milioni di Taranto»

Genova - L’Authority di Genova ha commissionato il progetto dell’opera. Il presidente Merlo lancia un messaggio al ministro Lupi.





Genova - Il governo ragioni sull’utilità degli investimenti in programma a Taranto e ad Augusta, studiando un piano della logistica dei porti rispondente al movimento reale delle merci. Non potrà che risultare strategico e fondamentale, e a quel punto economicamente sostenibile, dirottare i fondi su lla nuova diga di Genova, un disegno che si propone davvero di creare un grande polo di attrazione per le navi di grandi dimensioni». Lancia qualcosa di più di una provocazione, il presidente dell’Autorità portuale Luigi Merlo, quando a palazzo San Giorgio interviene al convegno dell’associazione culturale La Maona “Genova Manifesta, per una nuova dimensione della città”. E lo fa a pochi giorni dalla riunione convocata dal ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi per parlare (il 9 febbraio a Roma) del futuro dei porti italiani.

A muovere l’accusa sull’inutilità degli investimenti in programma nei due porti citati è la volontà di spingere a considerare economicamente sostenibile - a patto di ridistribuire le risorse in maniera davvero proporzionale al traffico mosso - la realizzazione del faraonico progetto della maxi-diga foranea da un miliardo di euro, per la cui progettazione (finanziata) è stato lanciato un bando. «Non serve ora conoscere la fattibilità finanziaria dell’operazione - spiega Merlo - ma costruire un percorso perché, tra la fine del 2015 e l’inizio del 2016, quando la progettazione sarà stata completata, si abbia la certezza del percorso in grado di rendere l’iniziativa possibile.Anno 2012, 4 ottobre, il presidente dell’Autorità portuale genovese annuncia il piano di ampliamento dello scalo e lo spostamento della diga foranea di mezzo chilometro e a una profondità di 45 metri pensata per accogliere le navi da 22 mila teus, lunghe fino a 460 metri.

Un’opera costosissima anche perché unica al mondo, soprattutto per la profondità di “aggancio” sul fondo marino di questa sorta di gigantesco muro di protezione. Merlo si sta spendendo molto, su questa soluzione, anche se la scadenza del suo mandato (fissata per 2016, potrebbe anche essere anticipata se la moglie del numero uno di palazzo San Giorgio dovesse vincere le elezioni per la presidenza della Regione) non gli consentirà di seguirne la fase realizzativa. «Quando ho iniziato a intavolare questo argomento, in moltissimi non mi prendevano sul serio, considerandola un’opera non alla nostra portata. Ma in sei anni abbiamo movimentato lavori in porto per 500 milioni, osservare questo dato può aiutare a capire che l’argomento è proponibile, nelle dimensioni economiche.

Ma va studiato un piano della logistica dei porti serio ed equilibrato». Palazzo San Giorgio intavolerà questi argomenti alla riunione che Maurizio Lupi, ministro delle Infrastrutture, ha convocato a questo proposito. E su quel tavolo, il presidente dell’Autorità portuale porterà il dato definitivo 2014, di nuovo da record, con 2,17 milioni di teu movimentati, che in termini di tonnellate di merce passata dalla scalo genovese fa 52 milioni: una crescita stimata in un lusinghiero più 9,3%. Secondo la tesi di Merlo, a Taranto si stanno spendendo circa 450 milioni per adeguare un terminal dai numeri bassi. Altri 150 milioni si spendono ad Augusta (Siracusa) «per un porto che nessuno vuole»



The Medi Telegraph.it
01/03/2015 21:24
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Genova, piano regolatore portuale entro un anno


Genova - È cominciato in comitato portuale l’iter che porterà all’approvazione, nel mese di marzo, dello schema di piano regolatore portuale da sottoporre alla Vas. L’obiettivo generale del piano è quello di consentire al porto di Genova di vincere la scommessa con il gigantismo navale


Genova - È cominciato in comitato portuale l’iter che porterà all’approvazione, nel mese di marzo, dello schema di piano regolatore portuale da sottoporre alla Vas. L’obiettivo generale del piano, illustrato dal presidente dell’Autorità portuale Luigi Merlo, è quello di consentire al porto di Genova di vincere la scommessa con il gigantismo navale e di garantire allo scalo un altro secolo di sviluppo al passo con le esigenze del mercato e nel rispetto della sostenibilità. Attuando il piano, il porto di Genova potrà lavorare tra i cinque e i sei milioni di teu l’anno, accogliendo navi fino a 24 mila teu. Questo attraverso processi di modernizzazione e trasformazione, quindi limitando al massimo i riempimenti a mare.

Per tale motivo, e per la continuità con il progetto di Renzo Piano illustrato lo scorso autunno, è stato battezzato dai tecnici di Palazzo San Giorgio come un “Piano dell’Acqua”. L’iter di approvazione dovrebbe portare all’adozione del nuovo Prp entro un anno e andrà a integrarsi con il piano esistente, specie per quanto riguarda i nuovi terminal Bettolo e Ronco-Canepa.

Gli elementi che contraddistinguono lo schema di piano sono:

- per il bacino di Sampierdarena la realizzazione di una nuova imboccatura a ponente (250 milioni di euro per tre anni di lavoro) e di una nuova diga avanzata di 500 metri al largo rispetto all’attuale (un miliardo in otto anni);
-per l’area industriale la realizzazione del Blue Print disegnato da Renzo Piano (con nuova piattaforma per i cantieri e la revisione del quarto bacino di carenaggio e la ricostruzione di una nuova Torre Piloti);
- per il porto di Pra’ è previsto il prolungamento del canale di calma in modo da formare una grande isola per il terminal Vte e un’eventuale espansione a ponente e l’adeguamento della diga esistente per garantire l’evoluzione delle grandi navi (500 milioni per sei anni di lavoro) fino a una lunghezza di 500 metri;
- assecondando la richiesta del Comune per la ricollocazione in ambito portuale del polo chimico, poi, lo schema di piano prevede due alternative da sottoporre a Vas e osservazioni: l’inserimento sugli spazi disponibili adiacenti al porto petroli o nelle aree Enel sotto la Lanterna;
- è considerata la previsione di postazioni di Lng e l’installazione di aree tecniche adiacenti alla nuova diga.

Un’importante parte del Prp riguarda il cosiddetto Piano immateriale, ossia il rafforzamento di tutte le opere di efficientamento, innovazione, pre-clearing, snellimento burocratico e informatizzazione: opere che, si è dimostrato, possono accorciare i tempi fino al 40%, creando nuovi importanti spazi in banchina.



Da THE MEDI TELEGRAPH
02/03/2015 11:43
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Genova, ecco le tappe del Blue Print di Renzo Piano


Genova - Ecco nei dettagli il Blue Print di Renzo Piano e le tappe per la sua realizzazione: la ultima e definitiva versione del progetto è stata consegnata dall’architetto alle istituzioni a fine gennaio.


Genova - Prima verrà abbattuto l’ex edificio Nira, poi ci sarà l’interramento del porticciolo Duca degli Abruzzi e gli scavi del nuovo canale - a Levante e poi a Ponente - quindi verranno realizzate le nuove costruzioni nell’area ex Fiera. Infine, l’ultimo tassello a diventare realtà sarà la spiaggia della Foce.

Ecco nei dettagli il Blue Print di Renzo Piano e le tappe per la sua realizzazione: la ultima e definitiva versione del progetto è stata consegnata dall’architetto alle istituzioni a fine gennaio. Il presidente del porto Luigi Merlo, presentando il piano regolatore che dovrebbe essere approvato dal Comitato portuale il prossimo mese, ne ha svelato venerdì qualche dettaglio, come l’allargamento del canale di fronte alla sede dello Yacht Club. Ma nei disegni consegnati dall’architetto alle istituzioni e visionati dal Secolo XIX c’è molto di più. Ci sono edifici realizzati con tetti e pareti verticali coperte di piante per ridurre l’inquinamento atmosferico e acustico. E c’è, soprattutto, la definizione della scansione dei lavori, complessi perché da realizzare in una zona densa di attività produttive. La stima è quella di dieci anni di lavori, partendo nel 2016 e i dettagli sono riassunti nello schema pubblicato qui a fianco: si parte scavando un primo pezzo di canale e abbattendo gli edifici che non servono più, tra cui l’ex Nira e il padiglione C. Quindi verrà realizzata una prima fase del tombamento di Duca degli Abruzzi. Quindi i lavori per il canale si spostano a Ponente e, in seguito, a Levante si inizia a ricostruire i nuovi edifici addossati alla sopraelevata e affacciati sul canale stesso. Infine, la spiaggia della Foce.

Nel documento di presentazione Piano parla di «un ponte gettato tra le istanze dei cittadini e quelle degli operatori portuali, tra chi pretende uno sviluppo ecosostenibile e chi auspica un maggiore incremento delle attività produttive della macchina portuale e della Fiera del Mare». Questo equilibrio è evidenziato nei numeri che definiscono nuove costruzioni e demolizioni.

Le nuove costruzioni previste a ridosso della sopraelevata saranno meno estese di quelle definite in un primo momento. Al termine dei lavori, così, Genova avrà 11.300 metri quadrati di nuove residenze di lusso, 25.000 metri quadrati per il terziario, 12.000 per il commerciale. In tutto fanno 48.000 metri quadrati, che sono esattamente quelli che si perdono con l’abbattimento degli edifici non più utilizzati in zona Fiera, tra cui l’ex Nira (14.500) e il padiglione C (27.000). Allo stesso modo, i metri quadrati di nuovi piazzali realizzati con l’interramento di Duca degli Abruzzi (78.000 metri quadrati) sono equivalenti (anzi, lievemente inferiori) agli sbancamenti per il nuovo canale, pari a 85.000 metri quadrati. Un altro gioco di equilibri è quello per ridurre inquinamento e consumi: le nuove palazzine residenziali, così, avranno parte delle facciate e dei tetti ricoperti di vegetazione, una soluzione già adottata in diverse parti d’Europa. Non solo: per il riscaldamento e il raffreddamento degli edifici potrebbe essere sfruttata la forza del mare, con un sistema di pompe di calore che funziona da riscaldamento in inverno e condizionamento d’estate.


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09/09/2018 22:12
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adeguamento ferrovia portuale
Data l'interruzione della Linea Sommergibile, della quale al momeno non é possibile ipotizzare la riapertura a causa dell'incertezza dei lavori e dei programmi relativi al futuro del Ponte Morandi, potrebbe essere almeno in teoria, una buona dea realizzare un collegamento ferroviario fra il Termnal Messina, ben fornito di binari, e la linea interna all'ILVA attraverso un ponte a binario unico sul Polcevera, a valle dei pnti attualmente esitenti. Cosi' i treni potrebbero essere instradati via ILVA, il cui fascio di binari appare quantomeno sottoutilizzato per buona parte del giorno, e stazione di Sestri Ponente e da li a Voltri, con la possibilità teorica di essere instradati lngo la Linea Genova Ovada Alessandria. Si tratta di realizzare un ponte, magari realizzato dal Genio come durante la Seconda Guerra Mondiale, di una cinquantina di metri, non di più.
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