CRISTIANI   Nelle mani del Padre

Noi crediamo unicamente in Gesù Cristo unigenito Figlio di Dio,
unica VIA, VERITA' e VITA e nostro unico SALVATORE.

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Cosa succede dopo la morte?

Ultimo Aggiornamento: 01/04/2010 08:12
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14/03/2010 17:41
 
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Cosa succede dopo la morte?

cosa dicono le religioni, e cosa dice la Bibbia

 

Una domanda che tutti si pongono è: Cosa accade dopo la morte? Dove si va quando si muore? L'anima, il cielo, l'inferno... cosa c'è di vero? Nel corso dei secoli l'uomo ha cercato di darsi delle risposte cercando nella filosofia e nelle tradizioni religiose, nel tentativo di sottrarsi al timore generato da quegli interrogativi.

In questo studio daremo brevemente uno sguardo alle principali idee umane e religiose su questi argomenti, e infine vedremo cosa dice la Bibbia in proposito.


SECONDO GLI ATEI

Gli atei (coloro che non credono nell'esistenza di Dio) affermano che l'uomo non è altro che un animale. Essi negano che vi sia un'anima che sopravvive al corpo e perciò ritengono che dopo la morte non vi sia nulla. Essi credono che la morte sia la fine totale e irrimediabile della vita dell'individuo, e che la vita vada quindi vissuta fintanto che dura, o per un ideale comune o per il piacere egoistico.


SECONDO I CULTI DI PROVENIENZA ORIENTALE

Altri, andando all'altro estremo, credono nelle più disparate forme di spiritualità orientale - in particolare nella teoria della reincarnazione (di cui esistono le innumerevoli varianti dei buddisti, induisti, sikh, giainisti, esoteristi, ecc.), e in una grande energia cosmica impersonale che pervade tutto e tutti. Morire è per loro il passaggio da un'esistenza terrena a un'altra. L'anima continua a passare attraverso una lunga catena di reincarnazioni, cioè a reincarnarsi in altri esseri umani finché non ha raccolto tutte le conseguenze delle proprie azioni.


SECONDO LE RELIGIONI AFRICANE

Le religioni tradizionali africane insegnano che i morti continuano a intervenire nella vita dei discendenti sotto forma di "spiriti protettori". I bambini, gli "anormali", e i morti di morte violenta sono invece esclusi da questo ruolo, e rimangono degli spiriti vaganti e pericolosi.


SECONDO L'EBRAISMO

La religione Ebraica si basa sull'Antico Testamento (i primi 39 libri della Bibbia), e insegna che vi sarà la risurrezione di tutti gli esseri umani dopo il Giudizio finale da parte di Dio. L'Ebraismo insegna che quando si muore, l'anima lascia il corpo e raggiunge tutte le altre anime che riposano nello Sheol (il soggiorno dei morti, o Ades). Per una spiegazione approfondita delle dottrine bibliche tra Antico e Nuovo Testamento si veda qui.


SECONDO L'ISLAM

Anche la religione Islamica - che, lo ricordiamo, fu basata parzialmente sull'Ebraismo - insegna l'esistenza dell'anima, e l'esistenza di un giorno destinato al Giudizio finale (chiamato "l'ultimo giorno"). L'Islam insegna che chi non crede in Allah è destinato all'inferno; chi invece è stato sufficientemente giusto potrà contemplare Allah.


SECONDO ALCUNI CULTI MODERNI

Alcune sette pseudocristiane come i Testimoni di Geova insegnano a non credere nel cielo e nell'inferno, e fondono il concetto di paradiso con quello di vita terrena.
Il loro pensiero è che i morti che saranno stati sufficientemente giusti, un giorno ricominceranno a vivere "una nuova vita su una terra paradisiaca" (in questo mondo).
Per sostenere quest'idea prendono il verso biblico di Giovanni 5:28,29. Ma cosa dice in realtà questo verso? Niente di tutto questo. Gesù dichiara semplicemente che tutti i morti risusciteranno, e fa solo due distinzioni: alcuni risusciteranno in "risurrezione di vita" (la vita eterna con Dio), e gli altri in "resurrezione di giudizio" (il giudizio finale descritto in Apocalisse 20:11 e seguenti).
I Testimoni di Geova affermano anche che l'inferno non esiste. Essi dicono che nella Bibbia non si parla di un inferno di fuoco, e che una volta morti si torna soltanto alla polvere, all'inesistenza; chi sarà ritenuto degno potrà invece vivere sulla terra.
La verità è che il Signore Gesù Cristo parlò più dell'inferno che del cielo, e ha detto con chiarezza che l'inferno è come una fornace ardente (Matteo 13:49-50), un fuoco inestinguibile (Marco 9:42-48) ed eterno (Matteo 18:8).


SECONDO IL CATTOLICESIMO

Il Cattolicesimo, rifacendosi in parte alla Bibbia ma anche, purtroppo, in larga misura alle tradizioni religiose romane, insegna che quando si muore esistono tre destinazioni possibili per l'anima del defunto: paradiso, inferno, e purgatorio (la Bibbia invece parla soltanto dei primi due, e ammette due sole condizioni possibili per i defunti: salvati, e non salvati).
Secondo la chiesa cattolica, il purgatorio è un luogo di tormento dove vanno coloro che muoiono in grazia, a espiare la pena dovuta per i loro peccati. I parenti che vogliono aiutare un defunto a uscire del purgatorio possono rivolgersi alla chiesa cattolica, la quale effettuerà una messa di suffragio per "aiutarli". Ancora più efficace sarebbe la messa offerta sull'"altare privilegiato", che avrebbe il potere di fare uscire subito l'anima dal purgatorio. Per approfondimenti sul purgatorio vedere qui.
Il Cattolicesimo inoltre, come certe religioni africane, insegna che i defunti ci ascoltano e ci aiutano, e che vanno pregati. La Bibbia insegna invece che i morti non sono in grado di fare niente di tutto questo, e vieta di rivolgersi a loro.

Vediamo ora cosa insegna la Bibbia (e quindi il Cristianesimo biblico).

 

COSA DICE LA SACRA BIBBIA

riflessione tratta dal sito del Ministero Sabaoth


Fin dai tempi del primo uomo e della prima donna, il mondo fu separato da Dio. E' stato il peccato a causare questa separazione. L'unica cosa infatti che ci separa da Dio e che porta alla morte spirituale è il peccato: perché "il peccato ci ripaga con la morte (spirituale)" (Romani 6:23). Cosa succede allora quando moriamo? La risposta è semplice: l'uomo ha un corpo materiale (quello fisico) e anche un corpo spirituale (lo spirito), ma l'unica cosa eterna è lo spirito. Il corpo muore e torna ad essere polvere, ma lo spirito rimane in eterno.

Il vero dilemma allora è questo: dove andrà il mio spirito dopo che il mio corpo fisico muore? Se il mio spirito è eterno, dove passerò il resto dell'eternità: con Dio, o separato da Dio?

Esistono 2 casi:

1) Senza il peccato.

Se al momento della mia morte sono senza peccato vuol dire che sono unito a Dio nello spirito, non c'è più alcuna separazione. Se sono unito a Dio nello spirito, quando il mio corpo muore, il mio spirito andrà direttamente da Dio ed io vivrò per l'eternità con Lui. Senza il peccato, io ho accesso alla presenza di Dio per sempre. Questa è la vita eterna, il poter vivere con Dio eternamente, insieme a Lui.

2) Con il peccato.

Se invece quando muoio sono nel peccato, io non sono unito a Dio nello spirito e non posso riconciliarmi con Lui. Il peccato mi separa da Dio ("Le vostre iniquità hanno scavato un abisso fra voi e il vostro Dio; i vostri peccati gli hanno fatto nascondere il suo volto così che non vi ascolti." Isaia 59:2) e non mi permette di vivere con Lui, perché Dio è Santo e non può convivere con il peccato. Morendo nel peccato, sono costretto a vivere per l'eternità separato da Dio.

Se l'unica cosa che ci ostacola dall'avere comunione con Dio ed ottenere la vita eterna è il peccato, come facciamo a liberarcene? Non c'è lavoro o opera religiosa o sacrificio che tu possa fare per ripulirti dal peccato. Solo una persona può farlo: Gesù Cristo. Dio ha mandato suo Figlio Gesù per cancellare il nostro peccato e per riconciliarci con Dio. "E' stato Dio infatti a riconciliare a sé il mondo in Cristo, non imputando agli uomini le loro colpe e affidando a noi la parola della riconciliazione." II Corinzi 5:19. Dio ha dovuto mandare il Suo unico Figlio, che non aveva conosciuto peccato, a morire per noi, perché noi potessimo riunirci a Lui. "Colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo trattò da peccato in nostro favore, perché noi potessimo diventare per mezzo di lui la giustizia di Dio." II Corinzi 5:21

E' solo tramite il sacrificio perfetto di Gesù che noi ridiventiamo vivi nello spirito e riprendiamo ad avere comunione con Dio, la stessa che aveva Adamo nell'Eden prima di peccare. La Bibbia dice che "tutti hanno peccato" Romani 3:23, e che "il salario del peccato è la morte, ma il dono gratuito di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù." Romani 6:23.
Gesù ha pagato il prezzo che noi dovevamo pagare la morte per il nostro peccato, per darci la Sua vita e renderci liberi. Gesù ha pagato per il peccato di ognuno di noi sulla croce e se tu credi e accetti questo sacrificio personalmente nella tua vita, anche tu sarai riconciliato con Dio ed il tuo spirito rincomincerà a vivere.

Nicodemo, un religioso dei tempi di Gesù, gli pose una domanda e "Gesù gli rispose: In verità, in verità ti dico che se uno non è nato di nuovo non può vedere il regno di Dio. Nicodemo gli disse: Come può un uomo nascere quando è già vecchio? Può egli entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e nascere? Gesù rispose: In verità, in verità ti dico che se uno non è nato d'acqua e di Spirito, non può entrare nel regno di Dio. Quello che è nato da carne, è carne; e quello che è nato dallo Spirito, è spirito. Non ti meravigliare se ti ho detto: "Bisogna che nasciate di nuovo". Giovanni 3:3-7

Gesù gli aveva spiegato la chiave della vita eterna, la rinascita dello spirito. Se il tuo spirito era morto a causa del peccato, accettando Gesù come Signore e Salvatore, Gli hai dato modo di prendere su di Sé il tuo peccato e di riunirti a Dio nello spirito (non sei più separato da Lui a causa della morte spirituale, ma rinasci nello spirito ed inizi ad avere comunione con Lui). Quello che ha fatto Gesù sulla croce è il "grande scambio". Gesù è morto per i miei peccati e mi ha dato la Sua vita: ha scambiato la mia natura peccaminosa e la mia separazione da Dio con la Sua natura divina per darmi comunione con Dio. Infatti, quando noi nasciamo di nuovo, acquistiamo subito la coscienza e la conoscenza che Dio c'è e che noi siamo in comunione con Lui. Gesù è l'unica persona che è morta per pagare il prezzo del nostro peccato. La domanda è: tu Lo vuoi accettare e fare questo scambio con Lui per riconciliarti con Dio che ti ama? Oppure preferisci morire con i tuoi peccati sulle spalle e vivere un'eternità separato da Lui in spirito?

Se non hai ancora preso una decisione per Gesù, prendila oggi! La Bibbia dice che "Oggi è il giorno della tua salvezza" (Ebrei 3:15). Oggi è il giorno giusto per dare i tuoi peccati ed i tuoi pesi a Gesù ed essere riconciliato con Dio. E' solo un atto di fede con cui tu riconosci che hai bisogno di Lui, perché tolga il peccato dalla tua vita, per farti incominciare una vita nuova con Dio. E' una decisione che prendi con tutto il tuo cuore: da questo momento seguirai Dio e permetterai che Lui guidi e si occupi della tua vita.


PASSI PER LA SALVEZZA


1) RICONOSCERE CHE GESU' E' L'UNICA VIA PER LA SALVEZZA

Devi riconoscere nel tuo cuore che solo Gesù è morto per togliere i tuoi peccati e ne ha pagato il prezzo col suo proprio sangue. "E invece una volta sola ora, nella pienezza dei tempi, è apparso per annullare il peccato mediante il sacrificio di se stesso." Ebrei 9:26

Nessun altro essere vivente ha mai offerto la sua vita per salvare l'umanità come ha fatto Gesù. Tanti "profeti" e uomini che si auto-proclamavano "Dio" hanno cercato di indicare tante strade lungo le quali camminare per migliorarsi o arrivare al Paradiso, ma solo una persona è morta per te! Solo una persona ha preso su di sé il tuo sbaglio e il tuo peccato che ti separava da Dio e ti ha donato la vita eterna come un dono da ricevere. "In nessun altro è la salvezza; perché non vi è sotto il cielo nessun altro nome che sia stato dato agli uomini, per mezzo del quale noi dobbiamo essere salvati." Atti 4:12 Molti affermano che tutte le religioni sono buone e che tutte portino a Dio, ma la Bibbia è molto chiara su questo punto: "Gesù disse: Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me". Giovanni 14:6
"Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna". Giovanni 3:16


2) RICONOSCERE CHE TU HAI PECCATO E CHE SEI PRIVO DELLA GLORIA DI DIO

"Che dire dunque? Noi siamo forse superiori? No affatto! Perché abbiamo già dimostrato che tutti, Giudei e Greci, sono sottoposti al peccato, com'è scritto: Non c'è nessun giusto, neppure uno". Romani 3:9-10

Per essere salvato hai bisogno di riconoscere nell'intimo che Gesù è l'unica salvezza, e che hai bisogno di questa salvezza perché anche tu sei nel peccato. "…tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio" Romani 3:23

"Se diciamo di essere senza peccato, inganniamo noi stessi, e la verità non è in noi. Se confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità. Se diciamo di non aver peccato, lo facciamo bugiardo, e la sua parola non è in noi." 1 Giovanni 1:8-9


3) RICONOSCERE CHE IL PECCATO TI PORTA ALLA MORTE, ALLA SEPARAZIONE DA DIO

Se vuoi riconciliarti con Dio, devi accorgerti che il peccato ti separa da Lui e che hai bisogno che Gesù prenda il tuo peccato su di sé per purificarti e darti una nuova vita.

"…perché il salario del peccato è la morte, ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù, nostro Signore." Romani 6:23

"E' stato Dio infatti a riconciliare a sé il mondo in Cristo, non imputando agli uomini le loro colpe e affidando a noi la parola della riconciliazione." II Corinzi 5:19


4) RAVVEDERSI DAL PROPRIO PECCATO

Avendo coscienza del peccato, puoi pentirti e chiedere aiuto a Dio. Egli è misericordioso e pronto a perdonarti e ad amarti con tutto il cuore. "Dio dunque, passando sopra i tempi dell'ignoranza, ora comanda agli uomini che tutti, in ogni luogo, si ravvedano…" Atti 17:30

"Il Signore non ritarda l'adempimento della sua promessa, come pretendono alcuni; ma è paziente verso di voi, non volendo che qualcuno perisca, ma che tutti giungano al ravvedimento." II Pietro 3:9


5) CREDERE IN GESU' CRISTO

Dopo esserti pentito, appropriati di quello che Gesù ha fatto per te sulla croce ed inizia una nuova vita con Lui. Dopo aver confessato il tuo peccato, credi che Gesù è morto per te e che ti ha liberato. Confessa che credi in Lui e che vuoi incominciare una nuova vita con Dio.

"…perché, se con la bocca avrai confessato Gesù come Signore e avrai creduto con il cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvato; infatti con il cuore si crede per ottenere la giustizia e con la bocca si fa confessione per essere salvati". Romani 10:9-10

La parola "conversione" deriva dal greco "metanoia" ed esprime sempre un movimento che coinvolge tutto l'uomo: un capovolgimento. La conversione è la grazia, concessa all'uomo in Gesù Cristo, di potersi allontanare dal male e volgersi verso Dio.


16/03/2010 17:20
 
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DOPO LA MORTE DI QUALCUNO CHE TI STA A CUORE AVVIENE CHE DA PARTE DEI CATTOLICI RICEVI COMPASSIONE E CONSOLAZIONE NONOSTANTE CHE PUR NON PROFESSANDO LA VERITA' IN ASSOLUTO ESSI ALMENO UBBIDISCONO AL SIGNORE ,MENTRE DAGLI EVANGELICI RICEVI PAROLE FREDDE E INOPPORTUNE NONOSTANTE SIA PAROLA DI DIO CHE PURTROPPO COSTORO NON METTONO IN VERA PRATICA !

MORALE GLI EVANGELICI PUR CONOSCENDO LA VERITA' NON LA METTONO IN PRATICA MENTRE I CATTOLICI PUR ESSENDO NELL'IGNORANZA HANNO LA VIRTU' IMPORTANTE DI OTTEMPERARE ALLE PAROLE DI GESU'
Matteo 7:21 Non chiunque mi dice: "Signore, Signore", entrerà nel regno dei cieli; ma chi fa la volontà del Padre mio che è nei cieli

Gli evangelici diciamo la maggioranza per non offendre i pochi che sono bravi sono freddinella loro fede al punto di essere come i farisei!!
Matteo 23:23 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti! Perché calcolate la decima della menta dell'aneto e del comino, e trascurate le cose più importanti della legge: il giudizio, la misericordia e la fede, queste cose bisogna praticare senza trascurare le altre.

Per questo motivo non mi fido più di praticare queste chiese!!che predicano la guarigione ma mettono la morte nel cuore!!

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16/03/2010 19:16
 
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x la parola

Le comunità o chiese che io conosco non sono fredde, ma abbastanza calde da predicare e mettere in pratica la Parola di Dio. Anzi, l'entusiasmo nell'evangelizzare è così grande che stupisce pure, se in questa attività uno puo' rimanere stupito. Forse entusiasta è meglio, ed esprime la vera realtà.

Nel caso dei morti, i cattolici sono nell'errore, ma hanno quel modo di fare e di dire, che essendo sbagliato, piace a chi perde una persona cara, perchè in fondo fa piacere in quel momento di dolore, cadere nelle false credenze, pur di essere consolati.

Ma la Parola di Dio non è fredda, è solo diretta e precisa, la persona che muore va in un luogo, oppure in un altro, e aspetta il ritorno di Gesù o il giudizio. L'evangelico è diretto nell'insegnare questa verità, e nel mantenere questa verità nel momento in cui il credente è davanti al dramma della morte di un proprio caro.
Se il credente ha fede, nemmeno piangerà, perchè sà per fede che il caro estinto è passato a miglior vita, veramente. Se ha veramente fede in Gesù il suo cuore gioirà sapendo il il suo caro lo ha preceduto nella nuova casa.

Quando il credente non ha questa fede, allora purtroppo cerca consolazione e il suo cuore non accetta che il suo caro sia andato con Gesù, oppure dubita persino che ci sia andato o che esiste la nuova vita.

Antepone la sua personale situazione, a quella del morto. Ma è a quella del morto che si deve guardare, e se lo si fà, si accetta con gioia, nel rispetto del dolore della separazione che la fede fa superare, il fatto che il defunto continua a vivere in un luogo piu' bello e col Creatore.
Pedro

16/03/2010 21:32
 
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Purtroppo nonostante siano buone parole non edificano lo spirito !! perchè?
Presi dalla fede estremista non si vive più con la consapevolezza che Dio ci ha posti su questa terra per vivere una vita sana ed espressiva ,ma invece si pensa che è addiritura meglio morire subito appena convertiti per ancare in cielo!!!!
Quando muore una persona chiunque sia se poi se la conosciamo è giusto piangere!!! Quando Lazzaro morì Gesù pianse
Giovanni 11:35 Gesù pianse.
 La Consolazione non deve avvenire con versetti biblici !!! queste cose le conosciamo già tutti! è invece il dovere della chiesa unire i fedeli con la compassione!! non con i SERMONI!!! LA MORTE !! è SEPARAZIONE e non la fine certamente ma questo implica il DOLORE!!! la sofferenza! Questo vale anche per i malati e i bisognosi!! non si liquidano con versetti biblici ma provvedere alla loro consolazione aiutandoli con la nostra partecipazione alla compassione e santificazione!!!


17/03/2010 09:38
 
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Riprendendo il tema iniziale è chiaro che a nessuno piace di essere venuto al mondo con una intelligenza per cui contemplando il mondo su cui appoggiamo i nostri piedi comprendiamo che niente è venuto per caso e per questo al di là delle religioni è naturale pensare di credere che qualcuno (Dio) ha creato tutto ciò! Vedendo che siamo impotentemente destinati a diventare polvere desideriamo con tutto il nostro spirito comunicare con questo Essere (Dio) il Creatore ad ottenere la Sua GRAZIA e MISERICORDIA per ottenere da Lui la VITA ETERNA!!! Poi come poter ottenere la vita eterna la tramandazione del sacro libro della BIBBIA e poi ....attraverso il sacrificio di Gesù possiamo ottenere questo scopo ! ma come sarà la vita eterna non è stato ancora rivelato anche se a tentoni possiamo in qualche modo fantasioso immaginarlo attraverso i racconti biblici ,ma purtroppo ancora è un grande mistero!
UNA COSA è certa senza la santificazione, l'ubbidienza ai comandamenti di Gesù nessuno potrà vedere il SIGNORE !!
RACCOMANDO A TUTTE LE PERSONE CREDENTI DI AVERE UN COMPORTAMENTO SANO DI MENTE perchè Gesù ha rivelato come il frutto dello spirito l'autocontrollo!! Coltivate la fede con la preghiera con le opere di bene ,amate la vostra vita e quella del prossimo tuo e poi potete accostarvi a Dio ! Senza l'amore fondato e radicato nel cuore non potete dire di voler amare DIO!! I cani i malvagi, gli adulteri i fonificatori e gli omosessuali ,i ladri e gli assassini ,rivolti verso il Salvatore senza un vero pentimento ,conversione non potranno entrare nel Regno della vita eterna!!
La chiesa non salva nessuno è GESU' IL SALVATORE ||ma come è detto tutti gli uomini peccatori possono essere salvati solamente attraverso di Lui !!! CLAUSOLA : AMARE CREDERE E UBBIDIRE ma porgete molta attenzione alle denominazioni religiose dei fanatici!!
[Modificato da LaParola 17/03/2010 09:48]

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17/03/2010 15:28
 
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Dopo la morte c'è il riposo eterno. Lo spirito vive in estasi, vede e sente, ma il tempo è come non passasse mai. Non ha la percezione del tempo.
Se salvato aspetta il ritorno di Gesù per essere destato e riprendere a vivere nella pienezza delle sue funzioni. Se è un non salvato, starà nell'ades, in attesa di essere risvegliato e riprendere le sue funzioni per essere giudicato.

Tutto il resto è favola.


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19/03/2010 09:59
 
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Re: X Lalla
Lalla@@, 3/17/2010 3:28 PM:

Dopo la morte c'è il riposo eterno. Lo spirito vive in estasi, vede e sente, ma il tempo è come non passasse mai. Non ha la percezione del tempo.
Se salvato aspetta il ritorno di Gesù per essere destato e riprendere a vivere nella pienezza delle sue funzioni. Se è un non salvato, starà nell'ades, in attesa di essere risvegliato e riprendere le sue funzioni per essere giudicato.

Tutto il resto è favola.





Leggi il post " Il soggiorno dei morti, " e` interessantissimo,leggilo.


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21/03/2010 18:44
 
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II. La comunione della Chiesa del cielo e della terra

954 I tre stati della Chiesa. « Fino a che il Signore non verrà nella sua gloria e tutti gli angeli con lui e, distrutta la morte, non gli saranno sottomesse tutte le cose, alcuni dei suoi discepoli sono pellegrini sulla terra, altri che sono passati da questa vita stanno purificandosi, altri infine godono della gloria contemplando "chiaramente Dio uno e trino, qual è" »: (511)

« Tutti però, sebbene in grado e modo diverso, comunichiamo nella stessa carità di Dio e del prossimo e cantiamo al nostro Dio lo stesso inno di gloria. Tutti quelli che sono di Cristo, infatti, avendo il suo Spirito formano una sola Chiesa e sono tra loro uniti in lui ». (512)

955 « L'unione quindi di coloro che sono in cammino coi fratelli morti nella pace di Cristo non è minimamente spezzata, anzi, secondo la perenne fede della Chiesa, è consolidata dalla comunicazione dei beni spirituali ». (513)

956 L'intercessione dei santi. « A causa infatti della loro più intima unione con Cristo, i beati rinsaldano tutta la Chiesa nella santità [...]. Non cessano di intercedere per noi presso il Padre, offrendo i meriti acquistati in terra mediante Gesù Cristo, unico mediatore tra Dio e gli uomini. [...] La nostra debolezza quindi è molto aiutata dalla loro fraterna sollecitudine »: (514)

« Non piangete. Io vi sarò più utile dopo la mia morte e vi aiuterò più efficacemente di quando ero in vita ». (515)

« Passerò il mio cielo a fare del bene sulla terra ». (516)

957 La comunione con i santi. « Non veneriamo la memoria dei santi solo a titolo d'esempio, ma più ancora perché l'unione di tutta la Chiesa nello Spirito sia consolidata dall'esercizio della fraterna carità. Poiché come la cristiana comunione tra coloro che sono in cammino ci porta più vicino a Cristo, così la comunione con i santi ci unisce a Cristo, dal quale, come dalla fonte e dal capo, promana tutta la grazia e tutta la vita dello stesso popolo di Dio »: (517)

« Noi adoriamo Cristo quale Figlio di Dio, mentre ai martiri siamo giustamente devoti in quanto discepoli e imitatori del Signore e per la loro suprema fedeltà verso il loro Re e Maestro; e sia dato anche a noi di farci loro compagni e condiscepoli ». (518)

958 La comunione con i defunti. « La Chiesa di quelli che sono in cammino, riconoscendo benissimo questa comunione di tutto il corpo mistico di Gesù Cristo, fino dai primi tempi della religione cristiana ha coltivato con una grande pietà la memoria dei defunti e, poiché "santo e salutare è il pensiero di pregare per i defunti perché siano assolti dai peccati" (2 Mac 12,46), ha offerto per loro anche i suoi suffragi ». (519) La nostra preghiera per loro può non solo aiutarli, ma anche rendere efficace la loro intercessione in nostro favore.

959 Nell'unica famiglia di Dio. « Tutti noi che siamo figli di Dio e costituiamo in Cristo una sola famiglia, mentre comunichiamo tra di noi nella mutua carità e nell'unica lode della Trinità Santissima, corrispondiamo all'intima vocazione della Chiesa ». (520)

In sintesi

960 La Chiesa è « comunione dei santi »: questa espressione designa primariamente le « cose sante » (sancta), e innanzi tutto l'Eucaristia con la quale « viene rappresentata e prodotta l'unità dei fedeli, che costituiscono un solo corpo in Cristo ». (521)

961 Questo termine designa anche la comunione delle « persone sante » (sancti) nel Cristo che è « morto per tutti », in modo che quanto ognuno fa o soffre in e per Cristo porta frutto per tutti.

962 « Noi crediamo alla comunione di tutti i fedeli di Cristo, di coloro che sono pellegrini su questa terra, dei defunti che compiono la loro purificazione e dei beati del cielo; tutti insieme formano una sola Chiesa; noi crediamo che in questa comunione l'amore misericordioso di Dio e dei suoi santi ascolta costantemente le nostre preghiere ». (522)

(503) San Niceta di Remesiana, Instructio ad competentes, 5, 3, 23 [Explanatio Symboli, 10]: TPL 1, 119 (PL 52, 871).

(504) San Tommaso d'Aquino, In Symbolum Apostolorum scilicet « Credo in Deum » expositio, 13: Opera omnia, v. 27 (Parigi 1875) p. 224.

(505) Catechismo Romano, 1, 10, 24: ed. P. Rodríguez (Città del Vaticano-Pamplona 1989) p. 119.

(506) Catechismo Romano, 1, 10, 24: ed. P. Rodríguez (Città del Vaticano-Pamplona 1989) p. 119.

(507) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 12: AAS 57 (1965) 16.

(508) Catechismo Romano, 1, 10, 27: ed. P. Rodríguez (Città del Vaticano-Pamplona 1989) p. 121.

(509) Cf Lc 16,1-3.

(510) Cf 1 Cor 10,24.

(511) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 49: AAS 57 (1965) 54.

(512) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 49: AAS 57 (1965) 54-55.

(513) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 49: AAS 57 (1965) 55.

(514) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 49: AAS 57 (1965) 55.

(515) San Domenico, morente, ai suoi frati: Relatio iuridica 4 (Fra Rodolfo da Faenza), 42: Acta sanctorum, Augustus I, p.636; cf Giordano di Sassonia, Vita 4, 69: Acta sanctorum, Augustus I, p. 551.

(516) Santa Teresa di Gesù Bambino, Ultimi colloqui (17 luglio 1897): Opere complete (Libreria Editrice Vaticana 1997) p.1028.

(517) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 50: AAS 57 (1965) 56.

(518) Martyrium sancti Polycarpi, 17, 3: SC 10bis, 232 (Funk 1, 336).

(519) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 50: AAS 57 (1965) 55.

(520) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 51: AAS 57 (1965) 58.

(521) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 3: AAS 57 (1965) 6.

(522) Paolo VI, Credo del popolo di Dio, 30: AAS 60 (1968) 445.
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Discendiamo all'inferno fin che siamo vivi (cioè riflettendo su questa terribile realtà) - diceva Sant'Agostino - per non precipitarvi dopo la morte".
nell'aldilà


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21/03/2010 19:05
 
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Jon hai notato che anche se ci sono delle cose buone come il concetto di carità tutto quello che hai incollato nel messaggio sono parole di uomini? È tutta tradizione umana e non un solo versetto è stato preso dalla Bibbia fatta eccezione di una citazione presa da un libro non considerato canone da tutti (2 Maccabei).

Per pensarla come è scritto lì bisogna avere fede nella Chiesa Cattolica e credere a quello che ti dice senza poter verificare da altre fonti come ad esempio la Bibbia.

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Criztian, 21/03/2010 19.05:

Jon hai notato che anche se ci sono delle cose buone come il concetto di carità tutto quello che hai incollato nel messaggio sono parole di uomini? È tutta tradizione umana e non un solo versetto è stato preso dalla Bibbia fatta eccezione di una citazione presa da un libro non considerato canone da tutti (2 Maccabei).

Per pensarla come è scritto lì bisogna avere fede nella Chiesa Cattolica e credere a quello che ti dice senza poter verificare da altre fonti come ad esempio la Bibbia.




Credevo che il libro di macabei facesse parte della bibbia
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2 Maccabei non è accettato dai protestanti e da altri gruppi come canone ispirato, ecco perché ho detto "fatta eccezione...". Tra l'altro è assolutamente nuovo il concetto di offrire sacrifici a favore dei defunti, non esiste da nessuna parte nel canone che accettiamo in comune. Inoltre se non ricordo male risale a un periodo successivo e nuove usanze erano già subentrate come la tradizione orale dei rabbini che Gesù non osservò in nessuna circostanza.

Avendo tante Bibbie su pc sono andato a vedere il testo e 2 maccabei 12:46 non esiste, si ferma a 45. Tu hai una versione che ne ha 46? Dacci un'occhiata e fammi sapere. Comunque quel testo sembra essere al versetto 45, a volte alcune versioni differiscono nell'assegnazione dei versetti.


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22/03/2010 18:45
 
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Dato che ho fatto alcuni approfondimenti ma avevo lasciato aperto il messaggio in modifica, lo scrivo completo qui:

2 Maccabei è accettato come canone ispirato solo dalla Chiesa Cattolica (Romana e Ortodossa), ecco perché ho detto "fatta eccezione...".

Se cogli l'occasione per fare un approfondimento scoprirai che i libri dei Maccabei non appartengono neanche alla Tanakh (la Bibbia ebraica), cioè al canone che gli stessi ebrei considerano ispirato. Questi libri sono stati preservati fino ad oggi solo dalla Chiesa Cattolica perché gli stessi ebrei non li hanno preservati proprio perché non li consideravano.

Tra l'altro è assolutamente nuovo il concetto di offrire sacrifici a favore dei defunti, non esiste da nessuna parte se non nel paganesimo. Inoltre Maccabei risale a un periodo tra il 60-150 a.C. e nuove usanze erano già subentrate come la tradizione orale dei rabbini che Gesù non osservò in nessuna circostanza.

Avendo tante Bibbie su pc sono andato a vedere il testo e 2 maccabei 12:46 non esiste, si ferma a 45. Tu hai una versione che ne ha 46? Dacci un'occhiata e fammi sapere. Comunque quel testo sembra essere al versetto 45, a volte alcune versioni differiscono nell'assegnazione dei versetti.

In ogni caso sull'ispirazione del libro dei maccabei siete praticamente gli unici a crederci. Lascio a te fare le tue conclusioni...che temo siano di fede assoluta in quello che ti è stato insegnato.

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23/03/2010 00:55
 
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Che cos’è il Purgatorio?

Il Catechismo della Chiesa Cattolica (1030-1032) dice

1030 Coloro che muoiono nella grazia e nell'amicizia di Dio, ma sono imperfettamente purificati, sebbene siano certi della loro salvezza eterna, vengono però sottoposti, dopo la loro morte, ad una purificazione, al fine di ottenere la santità necessaria per entrare nella gioia del cielo.

1031 La Chiesa chiama purgatorio questa purificazione finale degli eletti, che è tutt'altra cosa dal castigo dei dannati. La Chiesa ha formulato la dottrina della fede relativa al purgatorio soprattutto nei Concili di Firenze (621) e di Trento. (622) La Tradizione della Chiesa, rifacendosi a certi passi della Scrittura, (623) parla di un fuoco purificatore:
« Per quanto riguarda alcune colpe leggere, si deve credere che c'è, prima del giudizio, un fuoco purificatore; infatti colui che è la Verità afferma che, se qualcuno pronuncia una bestemmia contro lo Spirito Santo, non gli sarà perdonata né in questo secolo, né in quello futuro (Mt 12,32). Da questa affermazione si deduce che certe colpe possono essere rimesse in questo secolo, ma certe altre nel secolo futuro ». (624)

1032 Questo insegnamento poggia anche sulla pratica della preghiera per i defunti di cui la Sacra Scrittura già parla: « Perciò [Giuda Maccabeo] fece offrire il sacrificio espiatorio per i morti, perché fossero assolti dal peccato » (2 Mac 12,45). Fin dai primi tempi, la Chiesa ha onorato la memoria dei defunti e ha offerto per loro suffragi, in particolare il sacrificio eucaristico, (625) affinché, purificati, possano giungere alla visione beatifica di Dio. La Chiesa raccomanda anche le elemosine, le indulgenze e le opere di penitenza a favore dei defunti:
« Rechiamo loro soccorso e commemoriamoli. Se i figli di Giobbe sono stati purificati dal sacrificio del loro padre, (626) perché dovremmo dubitare che le nostre offerte per i morti portino loro qualche consolazione? [...] Non esitiamo a soccorrere coloro che sono morti e ad offrire per loro le nostre preghiere ». (627)


Epitaffio di Abercio

Nel secondo secolo (ci troviamo dunque intorno al 100 d.C.), la storia ha collocato un’importante testimonianza riguardante la credenza nella necessità di pregare per le anime dei defunti e quindi, ovviamente, del Purgatorio, anche se non lo si chiamava con questo nome. Tale documento prende il nome di “Epitaffio di Abercio”. In questo epitaffio leggiamo:

“Queste cose dettai direttamente io, Abercio, quando avevo precisamente settantadue anni di età. Vedendole e comprendendole, preghi per Abercio.” Abercio era un cristiano, probabilmente vescovo di Ierapoli, in Asia Minore il quale, prima di morire, compose di propria mano il suo epitaffio, vale a dire l’iscrizione per la sua tomba. Riflettiamo: Abercio invita quelli che visiteranno la sua tomba a pregare per lui. Invita a pregare per lui defunto, quindi per la sua anima. Si può facilmente comprendere come la Chiesa primitiva, la Chiesa dei primi secoli, credeva al Purgatorio e alla necessità di pregare per le anime dei defunti.

Il diario di Perpetua

Nell’anno 203,all’inizio del terzo secolo dopo Cristo ci perviene la più importante testimonianza. A farcela, attraverso il suo diario è la martire cristiana Perpetua morta il 7 marzo del 203 insieme ad altri cinque cristiani: Felicita, Revocato, Saturnino, Secundolo e il loro catechista Saturo.

Il diario ci narra un episodio importane. Perpetua, mentre è in prigione, ha una duplice visione.
Nella prima visione vede suo fratello Dinocrate, “morto a sette anni per un cancro che gli aveva devastato la faccia” al punto che, scrive Perpetua “la sua morte aveva fatto inorridire tutti”. Nella prima visione, Perpetua vede suo fratellino uscire “da un luogo tenebroso dove vi era molta altra gente; era accaldato e assetato, sudicio e pallido. Il volto era sfigurato dalla piaga che l’aveva ucciso”. E ancora, in questa prima visione, Perpetua vede suo fratello che tenta senza riuscirci di abbeverarsi ad una piscina e capisce che Dinocrate sta soffrendo. Non riesce ad abbeverarsi e questo era per lui motivo di grande sofferenza.

Perpetua prega per l’anima di suo fratello defunto. Il Signore ascolta le sue preghiere e in una seconda visione, Perpetua vede Dinocrate perfettamente guarito, in grado di abbeverarsi, capace di giocare come fanno tutti i bambini. Interpretando questa seconda visione, Perpetua scrive nel suo diario: “Mi svegliai e compresi che la pena (del Purgatorio) gli era stata rimessa”.

Le opere di Tertulliano

Un’altra preziosa testimonianza ci giunge da Tertulliano (ca 155 – ca 222) un pagano, convertito al Cristianesimo; divenne uno strenuo apologeta del cattolicesimo prima di cadere, purtroppo nell’eresia montanista.

Nel suo De Corona, Tertulliano scrive: “Nel giorno anniversario facciamo preghiere per i defunti”.

Nel suo De monogamia, scrive: “La moglie sopravvissuta al marito offre preghiere per la gioia di suo marito nei giorni anniversari della sua morte”, dove si intende bene che la moglie prega perché l’anima del defunto giunga presto alla gioia del Paradiso.

La testimonianza di Sant'Agostino

Sant’Agostino attesta la fermissima fede della Chiesa dei primi secoli nella esistenza del Purgatorio. Scrive: “Non si può negare che le anime dei defunti possono essere aiutate dalla pietà dei loro cari ancora in vita, quando è offerto per loro il sacrificio del Mediatore (qui sant’Agostino sta parlando del sacrificio della Santa Messa), oppure mediante elemosine” (De fide, spe, et caritate).

La testimonianza di Sant'Efrem di Siro

Scrive sant’Efrem di Siro, vissuto nel IV secolo (306-373) nel suo testamento: “Nel trigesimo della mia morte ricordatevi di me, fratelli, nella preghiera. I morti infatti ricevono aiuto dalla preghiera fatta dai vivi” (Testamentum). San Girolamo (ca 347 – 419 o 420) attesta che gli scritti di sant’Efrem erano letti pubblicamente in Chiesa, dopo la Sacra Bibbia.
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Re:
Criztian, 22/03/2010 18.06:

2Maccabei non è accettato dai protestanti e da altri gruppi come canone ispirato

Desidero far notare il penultimo versetto del Libro 2Maccabei:

Se la disposizione dei fatti è riuscita scritta bene e ben composta, era quello che volevo; se invece è riuscita di poco valore e mediocre, questo solo ho potuto fare. - 2Maccabei 15:38

Io vorrei allora chiedere a chi lo ritiene ispirato se, secondo lui, è possibile che un Testo Ispirato possa dare questo giudizio su se stesso. Un Testo Ispirato potrebbe avere una disposizione dei fatti di poco valore e mediocre? Un Autore Ispirato avrebbe potuto fare solo un lavoro di poco valore e mediocre?

[Modificato da @New 31/03/2010 10:04]

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Esatto, concordo.

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I sensi della Scrittura

115 Secondo un'antica tradizione, si possono distinguere due sensi della Scrittura: il senso letterale e quello spirituale, suddiviso quest'ultimo in senso allegorico, morale e anagogico. La piena concordanza dei quattro sensi assicura alla lettura viva della Scrittura nella Chiesa tutta la sua ricchezza.

116 Il senso letterale. È quello significato dalle parole della Scrittura e trovato attraverso l'esegesi che segue le regole della retta interpretazione. « Omnes [Sacrae Sripturae] sensus fundentur super unum, scilicet litteralem – Tutti i sensi della Sacra Scrittura si basano su quello letterale ». 138

117 Il senso spirituale. Data l'unità del disegno di Dio, non soltanto il testo della Scrittura, ma anche le realtà e gli avvenimenti di cui parla possono essere dei segni.

1. Il senso allegorico. Possiamo giungere ad una comprensione più profonda degli avvenimenti se riconosciamo il loro significato in Cristo; così, la traversata del Mar Rosso è un segno della vittoria di Cristo, e quindi del Battesimo. 139

2. Il senso morale. Gli avvenimenti narrati nella Scrittura possono condurci ad agire rettamente. Sono stati scritti « per ammonimento nostro » (1 Cor 10,11). 140

3. Il senso anagogico. Possiamo vedere certe realtà e certi avvenimenti nel loro significato eterno, che ci conduce (in greco: •<"(T() verso la nostra Patria. Così la Chiesa sulla terra è segno della Gerusalemme celeste. 141

118 Un distico medievale riassume bene il significato dei quattro sensi:

« La lettera insegna i fatti, l'allegoria che cosa credere,
il senso morale che cosa fare, e l'anagogia dove tendere ». 142

119 « È compito degli esegeti contribuire, secondo queste regole, alla più profonda intelligenza ed esposizione del senso della Sacra Scrittura, affinché, con studi in qualche modo preparatori, maturi il giudizio della Chiesa. Tutto questo, infatti, che concerne il modo di interpretare la Scrittura, è sottoposto in ultima istanza al giudizio della Chiesa, la quale adempie il divino mandato e ministero di conservare ed interpretare la Parola di Dio ». 143

« Ego vero Evangelio non crederem, nisi me catholicae Ecclesiae commoveret auctoritas – Non crederei al Vangelo se non mi ci inducesse l'autorità della Chiesa cattolica ». 144

IV. Il canone delle Scritture

120 È stata la Tradizione apostolica a far discernere alla Chiesa quali scritti dovessero essere compresi nell'elenco dei Libri Sacri. 145 Questo elenco completo è chiamato « canone » delle Scritture. Comprende per l'Antico Testamento 46 libri (45 se si considerano Geremia e le Lamentazioni come un unico testo) e 27 per il Nuovo Testamento. 146 Essi sono:

Genesi, Esodo, Levitico, Numeri, Deuteronomio, Giosuè, Giudici, Rut, i due libri di Samuele, i due libri dei Re, i due libri delle Cronache (o Paralipomeni), Esdra e Neemìa, Tobia, Giuditta, Ester, i due libri dei Maccabei, Giobbe, i Salmi, i Proverbi, il Qoèlet (Ecclesiaste), il Cantico dei Cantici, la Sapienza, il Siracide (Ecclesiastico), Isaia, Geremia, le Lamentazioni, Baruc, Ezechiele, Daniele, Osea, Gioèle, Amos, Abdia, Giona, Michea, Naum, Abacuc, Sofonìa, Aggèo, Zaccaria, Malachia per l'Antico Testamento.

I Vangeli di Matteo, di Marco, di Luca e di Giovanni, gli Atti degli Apostoli, le Lettere di san Paolo ai Romani, la prima e la seconda ai Corinzi, ai Gàlati, agli Efesini, ai Filippesi, ai Colossesi, la prima e la seconda ai Tessalonicesi, la prima e la seconda a Timoteo, a Tito, a Filemone, la Lettera agli Ebrei, la Lettera di Giacomo, la prima e la seconda Lettera di Pietro, le tre Lettere di Giovanni, la Lettera di Giuda e l'Apocalisse per il Nuovo Testamento.
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28/03/2010 23:08
 
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V. La Sacra Scrittura nella vita della Chiesa

131 « Nella Parola di Dio è insita tanta efficacia e potenza da essere sostegno e vigore della Chiesa, e per i figli della Chiesa saldezza della fede, cibo dell'anima, sorgente pura e perenne della vita spirituale ». 159 « È necessario che i fedeli abbiano largo accesso alla Sacra Scrittura ». 160

132 « Lo studio della Sacra Scrittura sia dunque come l'anima della sacra teologia. Anche il ministero della parola, cioè la predicazione pastorale, la catechesi e tutta l'istruzione cristiana, nella quale l'omelia liturgica deve avere un posto privilegiato, si nutre con profitto e santamente vigoreggia con la parola della Scrittura ». 161

133 La Chiesa « esorta con forza e insistenza tutti i fedeli [...] ad apprendere "la sublime scienza di Gesù Cristo" (Fil 3,8) con la frequente lettura delle divine Scritture. "L'ignoranza delle Scritture, infatti, è ignoranza di Cristo" ». 162
In sintesi

134 Omnis Scriptura divina unus liber est, et hic unus liber est Christus, « quia omnis Scriptura divina de Christo loquitur, et omnis Scriptura divina in Christo impletur » – Tutta la divina Scrittura è un libro solo e quest'unico libro è Cristo; « infatti tutta la divina Scrittura parla di Cristo e in lui trova compimento ». 163

135 « Le Sacre Scritture contengono la Parola di Dio e, perché ispirate, sono veramente Parola di Dio ». 164

136 Dio è l'autore della Sacra Scrittura nel senso che ispira i suoi autori umani; egli agisce in loro e mediante loro. Così ci dà la certezza che i loro scritti insegnano senza errore la verità salvifica. 165

137 L'interpretazione delle Scritture ispirate dev'essere innanzi tutto attenta a ciò che Dio, attraverso gli autori sacri, vuole rivelare per la nostra salvezza. Ciò che è opera dello Spirito, non viene pienamente compreso se non sotto l'azione dello Spirito. 166

138 La Chiesa riceve e venera come ispirati i 46 libri dell'Antico Testamento e i 27 libri del Nuovo Testamento.

139 I quattro Vangeli occupano un posto centrale, per la centralità che Cristo ha in essi.

140 Dall'unità del progetto di Dio e della sua rivelazione deriva l'unità dei due Testamenti: l'Antico Testamento prepara il Nuovo, mentre il Nuovo compie l'Antico; i due si illuminano a vicenda; entrambi sono vera Parola di Dio.

141 « La Chiesa ha sempre venerato le divine Scritture come ha fatto per il Corpo stesso del Signore »; 167 in ambedue le realtà tutta la vita cristiana trova il proprio nutrimento e la propria regola. « Lampada per i miei passi è la tua parola, luce sul mio cammino » (Sal 119,105). 168
[Modificato da Jon Konneri 28/03/2010 23:09]
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caro Jon
hai postato il catechismo della chiesa cattolica.
Ma esso non è un libro ispirato, è solamente il frutto del pensiero umano.
E francamente preferisco confrontarmi direttamente su cio' che è ispirato da Dio, credo sia molto meglio.
Saluti





 apMaria

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Re:
Maria-, 29/03/2010 9.49:

caro Jon
hai postato il catechismo della chiesa cattolica.
Ma esso non è un libro ispirato, è solamente il frutto del pensiero umano.
E francamente preferisco confrontarmi direttamente su cio' che è ispirato da Dio, credo sia molto meglio.
Saluti








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Re:
Jon Konneri, 28/03/2010 23.07:

Questo elenco completo è chiamato « canone » delle Scritture. Comprende per l'Antico Testamento 46 libri


Per l'Antico Testamento la nostra Chiesa riconosce invece come ispirati solo i Libri scritti in Ebraico (+ alcuni brani in Aramaico) riconosciuti dagli Ebrei, infatti nel Nuovo Testamento è scritto che sono loro i custodi di quei Testi:

Grande in ogni maniera; prima di tutto perché gli oracoli di Dio furono affidati a loro. - Romani 3:2

Quindi non riconosciamo come ispirati anche questi Testi scritti in lingua greca e non in ebraico:
Tobia, Giuditta, I e II Maccabei, Sapienza, Siracide, Baruc e dei passi aggiunti ai testi di Ester e di Daniele.
[Modificato da @New 31/03/2010 10:29]

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