<< Il sole sta per tramontare, Tàti. Il tempo sta per finire.>>
<< Ho deciso di non bere, Angelica. >>
Sul volto di Dakkar apparì prima stupore, poi rabbia.
<< Bevi quell'acqua, Tàti !!! >>
<< Non posso, piccola. Mi dispiace, mi dispiace davvero tanto...>>
Dakkar non riuscì più a trattenersi, e si lanciò verso Tàti, e iniziò a tempestarlo di pugni sul petto
<< Io ti odio ! Perchè ?!? Bevi quell'acqua !! Morirai !!!>>
Tàti non disse nulla, nè provò a fermarla.
<< Lui è arrivato, Tàti >>
Sulla roccia apparve la figura eterea di un uomo... Tanatos.
<< Un fantasma non mi incuterà paura, Angelica. Quell'uomo è morto, l'ho ucciso con le mie mani.>>
<< Non è venuto per spaventarti, Tàti. Lui è venuto ad assistere alla tua morte.>>
<< Non posso impedirglielo, nè voglio... mia signora. >>
Dakkar ora piangeva tenendosi alla roccia.
Il fantasma di Tanatos osservò la scena. Tàti si aspettava di vedere un sorriso beffardo sul suo volto, ma egli non aveva nessuna espressione.
Guardava soltanto.
Tàti non seppe rimanere in silenzio a lungo.
<< Sarai contento, ora, Tanatos. Io sto per morire, e tu saprai che il tuo assassino è perito nella vergogna. Eppure sai bene che non mi lasciasti altra scelta. Ho dovuto ucciderti, per salvare Dakkar. Se non l'avessi fatto, tu le avresti tagliato la gola.
Ho affrontato molti combattimenti. Ma tu sei l'unico uomo che io abbia ucciso in tutta la mia vita.
E quando ti privai della vita, provai il più grande dolore di tutta la mia esistenza.
Non ho sofferto tanto neanche quando Juza morì fra le mie braccia...a causa della ferita che tu gli avevi inferto.
Rimani pure a osservarmi... non cercherò di mandarti via. >> E taque.
Il fantasma rimase impassibile, e solo dopo qualche minuto parlò per la prima volta.
<< Sono venuto ad assistere alla tua morte, Irda. Ma non per deriderti e soddisfare il mio orgoglio.
Ora che sono un dannato, le emozioni dei mortali non hanno più nessun senso per me.
Ma se posso, io ti costringerò a bere quell'acqua. >>
Dakkar ebbe un sussulto, e Tàti guardò il fantasma con meraviglia.
<< Non capisco... che stai dicendo ?>>
Tanatos indicò con il braccio Dakkar.
<< La fanciulla Irda... che è stata la causa della mia morte. Io voglio che lei viva. E tu la proteggerai contro gli altri membri della mia razza. >>
Tàti rispose << Vuoi che Dakkar viva ?!? La tua missione era ucciderla ! >>
<< In vita. Da morto io desidero che ella viva. Poichè io non potrò vedere l'aldilà e sarò legato a questo mondo, finchè non avrò riparato i miei errori.>>
<< Il tuo non fu un errore, Tanatos. Tu e la tua razza vivete per sterminarci tutti. >>
<< No, Irda. La mia razza, che voi stessi avete creato, esiste solo affinchè voi sappiate di non essere immortali.
Perchè noi abbiamo la capacità di uccidervi.>>
Tàti guardò Angelica.
Ella non fece alcun cenno, ma Tàti capì che Tanatos stava dicendo la verità.
<< Ma tu, Irda, non hai mai avuto bisogno di noi... per questo nessuno di noi ha mai cercato di ucciderti, nè lo farà.
La ragazza Irda, invece, ha ancora bisogno che tu la protegga.
Io ho ucciso suo padre, e non avrei dovuto. Perchè egli era ancora un tutore.
Tu hai svolto il compito di proteggerla al posto di Juza... ed hai in parte riparato al mio errore.
Ma se tu muori, presto anche la fanciulla morirà, uccisa dai miei compagni. >>
Tàti guardò Tanatos... ora aveva compreso ogni cosa.
Rumore di zoccoli.
I servi del serpente stavano arrivando.
Tanatos indicò la spada che Dakkar aveva portato.
<< Questa non è eterea come me, Irda. Prendila. >>
Tàti afferrò la spada.
Dakkar sentì il pericolo imminente, e si scosse dal suo torpore.
<< Sono molti, Tàti. >>
<< Almeno cinque o sei, Dakkar. >>
<< Avrai bisogno del mio aiuto, Tàti. Fammi combattere al tuo fianco, ti prego.>>
<< Rimani dietro di me, Dakkar, dove posso proteggerti. Se sarà necessario combatterai.
Ma ti prometto che anche questa volta, nessuno di loro mi passerà oltre.>>
Tàti strinse la spada con entrambe le mani, e assunse la posizione di combattimento.
E Angelica parlò di nuovo.
<< Sai bene che potrei spazzarli via con un soffio, Tàti.>>
<< Non ve l'ho chiesto, mia signora.>>
<< Stolto ! Sei debole, ora... bevi l'acqua e tornerai all'apice delle tue forze !!>>
<< Non ho bisogno dell'acqua della vita per uccidere dei serpenti.>>
Sulla spiaggia, c'erano sei cavalieri nemici, che portavano il simbolo del serpente.
Appena videro Dakkar, il loro capo comandò la carica.
Tàti lanciò il suo grido di battaglia e corse contro i sei cavalieri.
Il sole terminò il suo ciclo nel cielo.
<< Ancora un giorno, Angelica...>>