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PENSIERI di grandi CREDENTI

Ultimo Aggiornamento: 01/12/2021 09:10
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09/04/2013 18:52
 
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« Nessuno è mai salito al cielo, fuorché il Figlio dell'uomo che è disceso dal cielo »

Il Pastore di tutti è disceso,
è andato alla ricerca di Adamo, pecora smarrita,
l'ha portato in spalla ed è risalito.
Ha offerto se stesso in sacrificio al Padrone del gregge (Lc 15,4; Gv 10,11).

Sia benedetta la sua discesa fra di noi!

Si è posato, come rugiada e pioggia vivificanti,
su Maria, terra assetata.
Come un chicco di grano, è disceso nella terra;
ne è risalito, covone e pane nuovo.

Sia benedetta la sua offerta!

Dall'alto, è discesa per noi la potenza;
dal seno della Vergine, ha brillato per noi la speranza;
dal sepolcro è apparsa per noi la vita.
Alla destra del Padre, siede per noi come re.

Sia benedetto il suo onore !

Dall'alto è disceso come un fiume;
da Maria è nato come un germoglio;
dal legno è stato appeso come un frutto,
ed è salito al cielo, offerta delle primizie.

Sia benedetta la sua volontà !

Sant'Efrem Siro (circa 306-373), diacono in Siria, dottore della Chiesa
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09/04/2013 19:12
 
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Figlio di una ragazza madre, era nato in un oscuro villaggio. Crebbe in un altro villaggio, dove lavorò come falegname fino a trent'anni. Poi, per tre anni, girò la sua terra predicando. Non scrisse mai un libro. Non ottenne mai una carica pubblica. Non ebbe mai nè una famiglia nè una casa. Non frequentò l'università. Non si allontanò più di trecento chilometri da dov'era nato. Non fece nessuna di quelle cose che di solito si associano al successo. Non aveva altre credenziali che se stesso. Aveva solo trentatrè anni quando l'opinione pubblica gli si rivoltò contro.
I suoi amici fuggirono. Fu venduto ai suoi nemici e subì un processo che era una farsa. Fu inchiodato ad una croce, in mezzo a due ladri. Mentre stava morendo, i suoi carnefici si giocarono a dadi le sue vesti, che era l'unica proprietà che avesse in terra. Quando morì venne deposto in un sepolcro messo a disposizione da un amico mosso a pietà. Due giorni dopo, quel sepolcro era vuoto. Sono trascorsi venti secoli e oggi egli è la figura centrale della storia dell'umanità.
Neppure gli eserciti che hanno marciato, le flotte che sono salpate, i parlamentari che si sono riuniti, i re che hanno regnato, i pensatori e gli scienziati messi tutti assieme, hanno cambiato la vita dell'uomo sulla terra quanto quest'unica vita solitaria. Una vita solitaria caratterizzata da un evento che nessuno ha mai compiuto. Quest'uomo solitario è morto e risorto! Quest'uomo solitario ha sconfitto la morte! Per mezzo di lui la morte non ha più l'ultima parola sulla vita dell'uomo! La morte è stata sconfitta!

Padre Mattia
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13/04/2013 09:06
 
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Il Signore è con voi, combatte con voi, e per voi; e con un si forte guerriero non vi e lecito dubitare del completo trionfo sull’apostata infame ed impuro. Gemete pure davanti a Gesù, bussate assiduamente ai suo divin Cuore fino all’importunità, ma sappiate pure che la sua risposta che vi fa sapere a mezzo mio, non è diversa da quella ch’egli fece all’apostolo delle genti: Sufficit tibi gratia mea. Sì, vegliate sempre sopra di voi medesimo, fuggite l’ozio ed ogni discorso vizioso e tenetevi lontano, per quanto è possibile, da ogni avvicinamento con persone di diverso sesso, tenendo sempre davanti alla mente il detto dell’apostolo che le nostre virtù sono rinchiuse in un vaso fragilissimo. Ritiratevi spesso dentro di voi stesso e siate assiduo alla preghiera, alla meditazione delle cose celesti e procurate di riempire la vostra mente di sane letture dei libri santi. Su quest’ultimo punto, ve ne prego proprio, siate più assiduo e non la tralasciate di praticare.
Ed in tutto vivete in pace con voi medesimo, poiché il nemico, che pesca sempre nel torbido, approfitta dei nostro naturale scoraggiamento per riuscire meglio nei suoi intendimenti. In tutto insomma procurate di diportarvi in modo da non rendere inutile la grazia del Signore che è diffusa nel vostro spirito.



Padre Pio - a P Paolino da Casacalenda - Ep. IV
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04/06/2013 22:23
 
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Quando vedrai la tempesta schiantare la foresta, e i terre­moti scuotere la terra, e il fuoco bruciare la tua casa, di’ a te stes­so: credo che la foresta si rifarà, la terra tornerà nella sua immo­bilità e io ricostruirò la mia casa. Quando il peccato ti stringerà alla gola e ti sentirai soffocato e finito, di’ a te stesso: “Cristo è risorto dai morti e io risorgerò dal mio peccato”. Quando la vecchiaia o la malattia tenterà di amareggiare la tua esistenza, di’ a te stesso: “Cristo è risorto dai morti e ha fatto cieli nuovi e terra nuova”. Quando vedrai tuo figlio fuggire da casa in cerca di avven­tura e ti sentirai sconfitto nel tuo sogno di padre o di madre, di’ a te stesso: “Mio figlio non sfuggirà a Dio e tornerà perché Dio lo ama”. Quando vedrai spegnersi la carità attorno a te e vedrai gli uomini come impazziti nel loro peccato e ubriacati dai loro tradi­menti, di’ a te stesso: “Toccheranno il fondo, ma torneranno indietro perché lontano da Dio non si può vivere”. Quando il mondo ti apparirà come sconfitta di Dio e senti­rai la nausea del disordine, della violenza, del terrore, della guer­ra dominare sulle piazze e la terra ti sembrerà il caos, di’ a te stesso: “Gesù è morto e risorto proprio per salvare e la sua sal­vezza è già presente tra di noi”. Quando tuo padre o tua madre, tuo figlio o tua figlia, la tua sposa, il tuo amico più caro, ti saranno dinanzi sul letto di morte e tu li fisserai nell’angoscia mortale del distacco, di’ a te stesso e a loro: “Ci rivedremo nel Regno, coraggio”. Questo significa credere nella Resurrezione.

fratel Carlo Carretto
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25/06/2013 07:36
 
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Bonhoeffer:

“Dio non si vergogna della miseria dell’uomo, vi entra dentro, sceglie una creatura umana come suo strumento e compie meraviglie lì dove uno meno se le aspetta. Dio è vicino alla bassezza, ama ciò che e perduto, ciò che non è considerato,l’insignificante, ciò che è emarginato, debole e affranto;dove gli uomini dicono ‘perduto’, lì Egli dice ‘salvato’; dove gli uomini dicono ‘no!’, li Egli dice ‘si’! Dove gli uomini distolgono con indifferenza o altezzosamente il loro sguardo,lì Egli posa il Suo sguardo pieno di un amore ardente incomparabile.[...]. Dove nella nostra vita siamo finiti in una situazione in cui possiamo solo vergognarci davanti a noi stessi e davanti a Dio, dove pensiamo che anche Dio dovrebbe adesso vergognarsi di noi, dove ci sentiamo lontani da Dio come mai nella vita, lì Egli vuole irrompere nella nostra vita, lì ci fa sentire il Suo approssimarsi, affinché comprendiamo il miracolo, del Suo amore, della Sua vicinanza e della Sua Grazia”.
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26/07/2013 08:02
 
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È morto in croce
ma è vivo in tutto il mondo...
È vivo nel sacerdote,
che nella sua vigna
si prodiga ogni giorno
in mezzo a tante ortiche...
È vivo nei missionari
che sono le sue mani,
spesso sanguinanti...
È vivo negli occhi
di chi negli ospedali
lo guarda in croce
sul camice bianco
di una suora
che si aggira fra i lebbrosi
o assiste pietosa
chi è vicino a morire
o sfinito soccombe
sotto il peso dei malanni...
È vivo nella mano operosa
di chiunque
per l'umanità sofferente
è pronto anche a patire
la passione di Cristo,
per dare ai fratelli
un cuore nuovo...
È morto in croce
ma è vivo in tutto il mondo...
Fino a lontani orizzonti,
dove i servitori fedeli
sulle orme degli Apostoli
arrivano
e con sudate opere
e sacrifici immani
ne portano ovunque la voce...
È morto in croce
ma è vivo in tutto il mondo...

A. F. Motzo
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24/08/2013 16:21
 
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Abba Isaia disse: "La sapienza non consiste nel parlare; la sapienza sta nel sapere in quale momento parlare. Taci con conoscenza e parla con sapienza. Rifletti prima di parlare e rispondi quello che conviene. Sii ignorante con conoscenza per sfuggire a molte pene. Chi si mostra sapiente accumula pene su di sé. Non vantarti della tua conoscenza, perché nessuno sa qualcosa; ma la perfezione suprema è disprezzare se stessi, ed è cosa buona essere al di sotto del prossimo e tenersi stretti alla divinità".
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26/10/2013 09:19
 
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Credevano di piantare una croce, e non sapevano di piantare un albero! È diventato immenso, tutto fiorito, piantato nel cuore del mondo. Signori, diventiamo anche noi parte dell'albero... foglie, foglie...
I milioni di foglie sono tutte dell'albero, così come l'immenso albero è di ogni singola, minuscola, quasi invisibile foglia... e ci si scambia tutto questo immenso patrimonio di linfe d'amore.
Comunanza senza limite: gioie che vanno a compensare i dolori, meriti che vanno a colmare le colpe, bilancia misteriosa di sangue d'amore... eh! Tu, tu, tu, che ami, lo so, tu che dici d'amare tanto non tardare a innestarti nell'albero, non tardare...


D. Fabbri
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26/10/2013 09:27
 
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Senza lo Spirito Santo
Dio è lontano,
Cristo rimane nel passato,
il Vangelo è lettera morta,
la Chiesa è una semplice organizzazione,
l'autorità è una dominazione,
la missione una propaganda,
il culto una evocazione,
e l'agire dell'essere umano una morale da schiavi.
Ma nello Spirito Santo:
il cosmo è sollevato e
geme nella gestazione del Regno,
Cristo risorto è presente,
il Vangelo è potenza di vita,
la Chiesa significa comunione trinitaria,
l'autorità è un servizio liberatore,
la missione è una Pentecoste,
la liturgia è memoriale e anticipazione,
l'agire umano è divinizzato.

Patriarca Atenagora
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04/11/2013 12:26
 
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Venne chiesto un giorno a Padre Leopoldo: «Padre, come capisce lei le parole del Signore: Che colui che vuol seguirmi, prenda tutti i giorni la sua croce? Dobbiamo per questo fare penitenze straordinarie? – Non è il caso di fare penitenze straordinarie, rispose. Basta che sopportiamo con pazienza le tribolazioni ordinarie della nostra misera vita: le incomprensioni, le ingratitudini, le umiliazioni, le sofferenze occasionate dai cambiamenti di stagione e dell'atmosfera in cui viviamo...

S. Leopoldo Mandic
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13/12/2013 21:50
 
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La voce di un grande vescovo
Abbiamo forse vissuto e magari vivremo ancora momenti duri, ma abbiamo la certezza che Dio non ci ha mai lasciato, che Dio è fedele a se stesso. Il Signore ci consoliderà sulla roccia del suo amore, ci aiuterà a credere che ci sta preparando a cose grandi, di cui non dobbiamo temere, continuerà ad operare in noi con forza e ad allargare il nostro cuore agli orizzonti di Dio e di tutta l'umanità.

Cardinal Martini
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21/01/2014 09:02
 
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Quando il vento come pugno violento
si alza scagliandosi contro di te
.. non puoi fare altro che 
tentare di resistergli.
I valori della tua vita schiaffeggiati
da beffardi insulti.
Quel che ti anima e che conduce
nel sentiero della vita
si riduce in lacrime dolorose.
Eppure sai di essere nel giusto
ed è per questo che sei stato provato
fino al limite della tua resistenza.
Non hai risposto alla violenza
con pari violenza:
una mano ti teneva pacato
e comunicava la pace nel tuo cuore.
Dopo ..
stanchezza era nel tuo cuore
.. non desideri giustizia
ma solo un poco di pace.
Ce la farai a riprendere il cammino
che porta ..
che ti porta in cielo.
Santifica quindi il nuovo giorno
e prega con il cuore
giacché la mente è in subbuglio
e ti porterebbe a reclamare giustizia.
Prega in silenzio
e blocca la fiamma che vuole ardere
in te per scoppiare in violenza.
Il tempo placa ogni ferita
e Gesù è sempre con te
.. riferisciti a Lui ogni attimo
ed in ogni attimo guarda la Sue ferite
.. le tue sono più piccole e causano meno dolore.
Tieni in te l'energia
ed usala per continuare a vivere
da buono e da mite
.. credimi fratello mio ne conviene

(padre Pio)

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04/02/2014 08:09
 
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Quali sono le opere buone che potrebbero portare un non credente a rendere gloria a Dio?
La coerenza, la credibilità, la carità, l'onestà, la povertà evangelica? Queste sono tutte cose buone, che possono destare ammirazione, ma anche disagio e rifiuto. Sono cose che mi mettono in luce, ma che non portano a rendere gloria a Dio.

Una persona perfetta, mi da fastidio, perché la sua semplice esistenza mi fa sentire giudicato e scadente; quindi ho tendenza a evitarla, pur ammirandola, e mi suscita la domanda: "Perché Dio mi ha creato cosi diverso? Dov'è la sua giustizia?".
Il sale della terra, la luce del mondo è Gesù. La mia vita sarà luce e sale se parlerà di Lui, e il meno possibile di me che sono contemporaneamente tramite e intralcio.
Penso che le uniche opere che posso compiere affinché qualcuno renda gloria a Dio è parlare di Gesù, raccontando ciò che ha fatto e fa', e pregare. Rischierò di non essere ascoltato o di essere deriso, ma non darò fastidio e non susciterò un rifiuto. Una persona che sta ginocchioni a pregare non da fastidio a nessuno, ed è un faro!

Se mi metto a guardare un quadro in un museo, quel quadro susciterà interesse, e altri si fermeranno a guardarlo. La gente non guarderà a me che guardo il quadro, ma vedendomi, avrà voglia di guardare il quadro e, senza neanche accorgersi che io esisto, renderà gloria al quadro! Se mi siedo in un ristorante vuoto, il ristorante si riempie.

Chi mi ha portato a guardare a Dio sono le persone che guardano a Dio e che mi parlano di suo figlio Gesù; Perciò penso che l'opera più grande è contemplare Dio!

Chi si crede migliore perché cristiano urta le coscienze. Chi si ritiene fortunato perché crede, suscita una salutare invidia.

Signore donami di poter essere un riflesso della tua luce, e di poterti contemplare sempre di più, sollecitato dalla contemplazione dei fratelli che mi doni.

(P.Ermes Ronchi)
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04/03/2014 09:56
 
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Qualunque fiore tu sia, quando verrà il tuo tempo, sboccerai.
Perciò sii paziente verso quanto ti accade e curati ed amati,
senza paragonarti o voler essere un altro fiore, poiché non
esiste fiore migliore di quello che si apre nella pienezza di
ciò che è.

(Walter Gioia)



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12/03/2014 08:18
 
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Se la Parola di Dio è presso di me, anche fuori della patria trovo la mia via, nell'ingiustizia trovo il mio diritto, nell'incertezza il mio sostegno, nel lavoro la forza, nel dolore la pazienza

D. Bonhoeffer
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04/04/2014 08:22
 
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Vorrei che potessimo liberarci dai macigni che ci opprimono, ogni giorno: Pasqua è la festa dei macigni rotolati. E' la festa del terremoto.
La mattina di Pasqua le donne, giunte nell'orto, videro il macigno rimosso dal sepolcro.
Ognuno di noi ha il suo macigno. Una pietra enorme messa all'imboccatura dell'anima che non lascia filtrare l'ossigeno, che opprime in una morsa di gelo; che blocca ogni lama di luce, che impedisce la comunicazione con l'altro.
E' il macigno della solitudine, della miseria, della malattia, dell'odio,
della disperazione del peccato.
Siamo tombe alienate. Ognuno con il suo sigillo di morte.
Pasqua allora, sia per tutti il rotolare del macigno, la fine degli incubi, l'inizio della luce, la primavera di rapporti nuovi e se ognuno di noi, uscito dal suo sepolcro, si adopererà per rimuovere il macigno del sepolcro accanto, si ripeterà finalmente il miracolo che contrassegnò la resurrezione di Cristo.

(Tonino Bello)



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22/04/2014 19:41
 
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Certo, sia la rondine sia la piuma si librano nell'aria, ma la differenza è netta: la rondine sceglie la traiettoria, naviga contro il vento opponendogli il suo petto carenato; la piuma, invece, è sospinta da ogni corrente d'aria, è succube a ogni soffio. Una domanda s'impone: e noi come siamo? Siamo rondini libere e sicure o piume agitate da ogni brezza e variabilità?

G.Ravasi
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13/09/2014 06:59
 
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Oggi mi cingo della forza potente dell'invocazione della Trinità, della fede in Dio uno e trino, il Creatore dell'universo.


Oggi mi cingo della forza dell'Incarnazione di Cristo e del suo battesimo, della forza della sua crocifissione e della sua sepoltura, della forza della sua Risurrezione e della sua Ascensione, della forza della sua venuta nel giorno del Giudizio.



Oggi mi cingo della forza dell'amore dei serafini, dell'obbedienza degli angeli, del servizio degli arcangeli, nella speranza della risurrezione in vista della ricompensa, nelle preghiere dei patriarchi, nelle profezie dei profeti, nella predicazione degli apostoli, nella fedeltà dei confessori, nell'innocenza delle vergini sante, nelle opere di tutti i giusti.


Oggi mi cingo della forza dei cieli, della luce del sole, del chiarore della luna, dello splendore del fuoco, del fulgore del lampo, della rapidità del vento, della profondità del mare, della stabilità della terra, della solidità della roccia.


Oggi mi cingo della forza di Dio per guidarmi, della potenza di Dio per sostenermi, della saggezza di Dio per istruirmi, dell'occhio di Dio per custodirmi, dell'orecchio di Dio per ascoltarmi, della parola di Dio per parlare per me, della mano di Dio per guidarmi, del passo di Dio per precedermi, dello scudo di Dio per proteggermi, delle schiere di Dio per salvarmi dalle reti dei demoni, dalle seduzioni dei vizi, dalle inclinazioni della natura, e da quanti mi vogliono del male...


Cristo con me, Cristo davanti a me, Cristo dietro di me, Cristo dentro di me, Cristo al di sotto di me, Cristo al di sopra di me, Cristo alla mia destra, Cristo alla mia sinistra, Cristo quando mi alzo, Cristo quando vado a riposare, Cristo in ogni cuore che pensa a me, Cristo in ogni bocca che mi parla, Cristo in ogni occhio che mi guarda, Cristo in ogni orecchio che mi ascolta.


Oggi mi cingo della forza potente dell'invocazione della Trinità, della fede in Dio uno e trino, il Creatore dell'universo.


San Patrizio



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07/10/2014 15:04
 
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Tieni sempre presente che la pelle fa le rughe,
i capelli diventano bianchi,
i giorni si trasformano in anni.
Però ciò che é importante non cambia;
la tua forza e la tua convinzione non hanno età.
Il tuo spirito e` la colla di qualsiasi tela di ragno.
Dietro ogni linea di arrivo c`e` una linea di partenza.
Dietro ogni successo c`e` un`altra delusione.
Fino a quando sei viva, sentiti viva.
Se ti manca cio` che facevi, torna a farlo.
Non vivere di foto ingiallite…
insisti anche se tutti si aspettano che abbandoni.
Non lasciare che si arruginisca il ferro che c`e` in te.
Fai in modo che invece che compassione, ti portino rispetto.
Quando a causa degli anni
non potrai correre, cammina veloce.
Quando non potrai camminare veloce, cammina.
Quando non potrai camminare, usa il bastone.
Pero` non trattenerti mai!

DI MADRE TERESA DI CALCUTTA
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17/05/2015 23:15
 
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"E` diffusa, anche tra èlites di cattolici intellettuali, la convinzione che la natura creata, l'umano, i valori di verità, bellezza, giustizia, pace, siano gia così buoni (e lo sono, se non altro perchè creati da Dio in Cristo e radicalmente finalizzati a Lui), da non aver più alcun bisogno di essere cristianizzati, cioè purificati ed elevati alla santità che li conferma pienamente a Cristo.
Ne consegue che nei loro confronti la missione cristiana è inutile e controproducente; e che la pastorale giusta della nuova evangelizzazione è quella che si limita a promuovere l'umano, senza presumere di recare la novità cristiana sacralizzante. E questa non è che la riedizione dell'uomo rinascimentale, autosufficiente e autonomo, anche nei confronti della Verità e della Grazia di Cristo ".

Don Luigi Negri
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14/06/2015 21:39
 
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"Senza la vicenda della caduta di Adamo e della redenzione del Messia, senza il peccato e la grazia, senza la salvezza eterna che il Cristo promette al credente, senza sopravvivenza immortale, il cristianesimo si riduce a un non-senso. Non si può sostituire l'escatologia con la sociologia, tacendo la promessa della liberazione dal peccato e della vita eterna: o, almeno, lo si può ma rendendo insignificante la fede. Per fare il sindacalista o l'"operatore sociale" non occorre il Vangelo. E per asserire l'eguaglianza e la fraternità tra tutti gli uomini non occorre che un Dio si immoli sulla croce: bastano la morale di Kant e la ragione terrena".
(Luigi Firpo, in Vittorio Messori, Inchiesta sul Cristianesimo, Mondatori, Cles 1993, p. 31 ).
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15/06/2015 14:04
 
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"Dio, dando all'uomo e alla donna il potere di trasmettere la vita, ha legato tale potere alla sua volontà espressa nella natura e prima ancora nell'ordine della creazione. I soggetti procreativi sono tenuti a rispettarla fedelmente. Con la loro intelligenza penetrano nell'ordine della creazione e leggono le norme stabilite da Dio stesso. Quando la Chiesa si appella all'ordine della creazione o alla legge naturale fa esplicito riferimento alla volontà di Dio, percepibile dalla ragione e dalla coscienza. Pertanto, non fa della natura un assoluto etico, tanto meno un criterio di comportamento umano. Ribadisce soltanto che, nella procreazione, rispettando l'ordine naturale, si rispetta la volontà di Dio; viceversa, violandolo e alterandolo si contraddice l'ordine stabilito da Dio".

(Gino Concetti, L'embrione uno di noi, Edizioni Vivere in. Roma Monopoli 1997, P.15).
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17/06/2015 13:05
 
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"Gli uomini dei tempi passati, quelli che a torto chiamiamo "primitivi", avrebbero potuto concepire un Dio a loro statura, che conoscesse la morte, che avesse fatto il mondo come essi facevano i loro vasi di terra o i loro tetti di corteccia. Non è mai avvenuto così [...]. L'uomo di cui scopriamo le ardue tappe superate con fatica, ad una ad una, nella conquista della materia, sembra non aver mai lottato, mai faticato per raggiungere la certezza del Dio unico, principio creatore di tutte le cose [...]. La testimonianza apportata dallo studio delle civiltà, da un estremo all'altro del tempo e dello spazio, ci mostra un uomo rivolto verso l'Invisibile in se stesso in ogni istante della vita quotidiana, come se rimpiangesse una patria perduta".

(Jean Servier, L'uomo e l'Invisibile, Rusconi, Milano 1973.pp.122 e 124).
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22/06/2015 21:01
 
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"Dio, dando all'uomo e alla donna il potere di trasmettere la vita, ha legato tale potere alla sua volontà espressa nella natura e prima ancora nell'ordine della creazione. I soggetti procreativi sono tenuti a rispettarla fedelmente. Con la loro intelligenza penetrano nell'ordine della creazione e leggono le norme stabilite da Dio stesso. Quando la Chiesa si appella all'ordine della creazione o alla legge naturale fa esplicito riferimento alla volontà di Dio, percepibile dalla ragione e dalla coscienza. Pertanto, non fa della natura un assoluto etico, tanto meno un criterio di comportamento umano. Ribadisce soltanto che, nella procreazione, rispettando l'ordine naturale, si rispetta la volontà di Dio; viceversa, violandolo e alterandolo si contraddice l'ordine stabilito da Dio".

(Gino Concetti, L'embrione uno di noi, Edizioni Vivere in. Roma Monopoli 1997, P.15).
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24/06/2015 15:31
 
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"La certezza che il credente ha dei dogmi della fede non si poggia sugli argomenti storicamente trovati della loro verità e nemmeno sulla confutazione delle obiezioni che si oppongono ad esso. Essa poggia sopra un principio che oltrepassa tutte le condizioni, tutte le presupposizioni e persino tutte le eventualità storiche. Credere di fede cattolica è sapere fermissimamente che contro le verità credute non vale argomento trovato o trovabile; è sapere che non solo sono insussistenti, false e solubili le obiezioni accampate contro di esse, ma che saranno insussistenti, false e solubili quelle che potranno essere accampate in tutto il corso dell'avvenire in secula seculorum sotto qualunque estensione dei lumi del genere umano".

(Romano Ameno, Iota Unum, Riccardo Ricciardi Editore, Milano Napoli 1989/ pp. 330-331).
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30/06/2015 09:30
 
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"La vita, tutte le vite, lunghe o brevi che siano, sono come un'ascesi ininterrotta tra gioie e dolori, il compiersi di vicende irripetibili, come scrivevo all'inizio di questo personale racconto. Il significato di ogni esistenza si trasfigura nella memoria e raccoglie i frutti di tutti gli incontri che nel tempo diventano un unico incontro con il destino e con quella Persona, la quale, duemila anni orsono irruppe nella Storia per redimerci e salvarci. Anche se mala tempera currunt, nelle case, nelle strade e nella società tutta molti cuori ardono nell'attesa".
(Mario Marcella, Una vita in fabbrica, Maurizio Minchella Editore, Milano 1998, p. 100).
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14/07/2015 08:50
 
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"Dobbiamo pensare che Cristo resterà sempre un segno di contraddizione. Non è possibile annunciare il suo Vangelo in modo che nessuno se ne dispiaccia. Poichè chi scrive o predica con parole così velate da non ferire nessuno, non può consolare o entusiasmare nessuno. Solo se noi nello smarrimento spirituale, di cui ancora non si prevede la fine, diamo ai fedeli chiarezza, sicurezza, consolazione e coraggio, allora soltanto quelli che cercano Dio ci aiuteranno con sorprendente spirito di sacrificio a continuare l'opera che ci è affidata dalla Chiesa".
(P. Werenfried van Straaten, Dove Dio piange, Edizioni Aiuto alla Chiesa che soffre. Roma 1994,p.8).
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14/07/2015 08:50
 
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"Dobbiamo pensare che Cristo resterà sempre un segno di contraddizione. Non è possibile annunciare il suo Vangelo in modo che nessuno se ne dispiaccia. Poichè chi scrive o predica con parole così velate da non ferire nessuno, non può consolare o entusiasmare nessuno. Solo se noi nello smarrimento spirituale, di cui ancora non si prevede la fine, diamo ai fedeli chiarezza, sicurezza, consolazione e coraggio, allora soltanto quelli che cercano Dio ci aiuteranno con sorprendente spirito di sacrificio a continuare l'opera che ci è affidata dalla Chiesa".
(P. Werenfried van Straaten, Dove Dio piange, Edizioni Aiuto alla Chiesa che soffre. Roma 1994,p.8).
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15/07/2015 22:24
 
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"ln un'epoca come il Medioevo il compito dell'apostolo cristiano era più semplice di oggi. Alcune questioni non si ponevano. Gli uomini erano ancora sani di corpo e di anima; la necessità li raccoglieva in piccoli gruppi viventi, in cui la sicurezza di ciascuno si fondava sullo sforzo di tutti, i legami familiari e sociali restavano solidi, l'esistenza era ad un tempo più dura e più umana, in breve, l'uomo carnale e le "città carnali", malgrado terribili scosse esteriori, conservavano il loro profondo equilibrio. Era sufficiente, allora, orientare la natura verso Dio. I termini del problema, oggi, sono ben diversi. La carne, la natura, la società sono malate. Non basta più orientale, bisogna guarirle. L'apostolo cristiano, nel Medio Evo, conosceva un solo nemico: il peccato individuale. Scomparso questo, il resto andava da sè. Oggi noi dobbiamo lottare contro un male più universale e più tenace, contro il disordine infiltratosi nei nostri corpi, nei nostri costumi, nelle nostre istituzioni, intimamente mescolato all'aria che respiriamo. Non è più sufficiente curare i polmoni quando l'atmosfera è avvelenata".

(Gustavo Thibon, Ritorno al reale. Nuove diagnosi, Volpe, Roma 1972.pp.118-9).
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16/07/2015 15:19
 
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C' è una bella differenza tra coniugo (da cum e iugum: colui o colei con cui divido il giogo), e compagno (da cum e panis: colui con il quale divido il pane): quest'ultimo è un semplice commensale, ma il pranzo lo divido con chi voglio, la sorte no. Il consenso espresso il giorno delle nozze non è dunque soltanto un momento di particolare intensità nella vicenda sentimentale tra un uomo e una donna, ma è quell'atto unico e irripetibile che li fa diventare sposi, ossia definitivi debitori di reciproco amore. E proprio l'esistenza di questo vincolo che segna la differenza tra amanti e sposi, tra il convivere e l'essere marito e moglie, tra il generare dei figli e l'essere famiglia".

(Arturo Cattaneo, con Franca & Paolo Pugni, Matrimonio d'amore. Tracce per un cammino di coppia, Edizioni Ares, Milano 1997, p. 22).
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