Tratto da seireadilettanti.it
Finelli, bilancio di metà percorso
Ripresa l'attività ieri, dopo sei giorni di sosta, la Fortitudo ha subito fissato un test per arrivare senza ruggine alla gara dell'Epifania a Verona: sabato pomeriggio, a Reggio Emilia, la compagine di Alex Finelli affronterà in amichevole la Leonessa Brescia. Alla prima uscita del 2010, il tecnico arriva con l'orgoglio del primato in classifica alla guida di quella che da sempre è la sua squadra. Anche se il sogno non era quello di disputare la A Dilettanti: “E' chiaro che non avrei mai voluto vedere la Fortitudo nel momento più difficile della sua storia. La scelta di tornare qui, al mio decimo anno da capo allenatore, è stata dettata dal senso di appartenenza: è un'annata particolare, per me, Lamma, Cittadini e Malaventura, la nostra decisione è andata oltre le logiche del professionismo, ma ha seguito l'attaccamento alla maglia. Una scelta magari poco logica, ma comunque condivisa da quasi 4.000 abbonati.
Sembra quasi un ritorno all'era pre-Bosman, quando c'era il vincolo del cartellino e il senso di appartenenza ad una squadra era maggiore: oggi viviamo una situazione d'altri tempi, con 7 giocatori su 12 cresciuti nel settore giovanile Fortitudo”.
Come giudica il girone d'andata della Effe, chiuso sul 13-1?
“Non dimentico da dove siamo partiti a fine luglio, con la seconda retrocessione e lo svincolo di tutti i giocatori sotto contratto, come Mancinelli, Piazza, Chiumenti, Cortese, Sanguinetti. Abbiamo ricominciato da zero, senza giocatori né credibilità, ma con decisioni da prendere dall'oggi al domani. In 15 giorni abbiamo allestito un organico, per partire il 16 agosto, e in questi mesi abbiamo costruito tanto. C'è un gruppo con grande unità di intenti e senso del lavoro di squadra, mi ricorda la realtà che vivevo due anni fa a Montegranaro, in Serie A e con 4 Usa, perchè non è necessario essere tutti italiani per formare uno spogliatoio unito. Ma ricordiamoci che non siamo nemmeno a metà del percorso”.
Cosa chiederà alla sua squadra nei prossimi mesi?
“Squadra, staff, società, ambiente, dobbiamo tutti perseverare con tenacia verso l'obiettivo, la strada è lunga perchè mancano 4 mesi di stagione regolare e uno e mezzo di playoff. A tutti gli addetti ai lavori fa comodo dire che noi dobbiamo assolutamente vincere, come se una nostra vittoria fosse la normalità e un successo altrui un'impresa. Ma non è così semplice, ci sono avversarie di ottimo livello: chi è secondo nel girone A ha solo 2 sconfitte in 14 gare, nel girone B chi è secondo è 9-4. E poi, col mercato che chiude a gennaio, la fortuna nella gestione degli infortuni giocherà un ruolo importante”.
Chi sono le principali avversarie?
“Forlì è la più completa, da tre anni lavora sullo stesso telaio di squadra, Ozzano è una bellissima realtà, poi Verona e Omegna che si sono rinforzate, e infine Brescia, Treviglio e Trento. Nel girone di ritorno incontreremo tutte queste squadre in trasferta, Forlì esclusa, un percorso tosto verso l'obiettivo, realistico, del primo posto”.
Spostando lo sguardo sul girone B, quali sono le squadre da temere in vista dei playoff?
“Barcellona e Ferentino hanno organici competitivi, e Barcellona ha pure un fattore campo importante. Non a caso disputeranno, insieme a noi e Forlì, le Finali di Coppa Dilettanti, un antipasto dei playoff”.
Se la sua squadra fin qui non ha sbagliato un colpo, resta la scarsa fiducia dell'ambiente nei confronti della società.
“Io posso parlare solo per la gestione di questa stagione, e la proprietà ci ha permesso di lavorare al meglio. Se si parla di vicenda-Paladozza e lodo-Bizzozi si considera la gestione di stagioni passate, e mi auguro che il club possa risolvere queste situazioni”.
Ha il timore che un risultato importante possa essere vanificato da problemi fuori dal campo?
“No, sono completamente focalizzato sugli obiettivi da raggiungere, e lo devo trasmettere anche a chi lavora con me. E' importante che all'interno dello spogliatoio si continui a parlare di basket vero e di come vincere le partite, ed è importante che il club continui a garantirci questa possibilità”. Mirco Melloni
Rassegna stampa del 31-12-2009
Fonte: Stadio