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Mariah a Capri per il suo film Prescious !

Ultimo Aggiornamento: 29/12/2009 16:32
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Dopo aver decretato il successo delle case discografiche con le vendite record dei suoi dischi (oltre 160 milioni di album in tutto il mondo), la cantante Mariah Carey vuole approdare nel mondo del cinema. L’ambizione della star è quella di conseguire l’ambita statuetta dell’Oscar e recitare con registi del calibro di Woody Allen e Martin Scorsese.

L’ascesa agli Oscar sarebbe sancita, a detta della diva, dal suo nuovo film “Precious”, per il quale riserva grandi ambizioni e che la vede come attrice non protagonista, in una veste per lei insolita. Nella pellicola si vedrà una Mariah imbruttita, con rughe e occhiaie e decisamente più vecchia, ben diversa da quella diva altera e un po’ capricciosa che siamo abituati a vedere. Anche a Capri, alla presentazione del film che l’ha premiata come migliore attrice non protagonista, è stata vista più low profile, considerando il suo passato da star sopra le righe. Il film, che ha riscosso particolare successo all’anteprima stampa, parla di una 17enne Clairence Precious, stuprata dal padre ed umiliata psicologicamente dalla madre, della quale Mariah interpreta l’assistente sociale.
CapriCapricciosa e ritardataria. Ma in fondo simpatica. Mariah Carey, la donna da 160 milioni di copie vendute, fa partire da Capri Hollywood la sua candidatura agli Oscar. Nulla di deciso per carità, visto che le nomination sono previste tra qualche settimana. Ma negli ambienti del cinema americano danno la quarantenne cantante in corsa come miglior attrice non protagonista per il film di Lee Daniels Precious. La Carey stessa ne è convinta: «Qualcosa mi dice che questo gioiello cinematografico conquisterà il cuore dei membri dell’Academy», spiega. Precious, dunque. Un grande film, che ha già vinto tre premi al Sundance Film festival, con una grande attrice, la giovane esordiente afro americana Gaborey Sibide. In Precious, ambientato nel ghetto nero di Harlem alla fine degli anni 80, interpreta un’assistente sociale che cerca di togliere dalla fogna della vita una sedicenne violentata dal padre e maltratatta da una madre che «esce di casa solo per giocare al lotto». Ma alla fine, grazie allo studio e all’amore per i due figli avuti dal padre dopo i ripetuti stupri, riuscirà, forse, ad uscire dal buco nero in cui si era involontariamente cacciata: «L’assistente sociale che interpreto - dice la Carey - è una donna stanca, spezzata, sbiadita. Vorrebbe fare molto per le tante persone che vanno da lei a chiedere una mano ma sente di non avere più sprint per il proprio lavoro». La Carey, la piccola ma incisiva parte che il regista le ha affidato, l’ha interpretata con impegno: «Prima di farmi leggere il copione Lee Daniels mi ha detto: “Ti renderò cosi brutta, sciatta e senza trucco che nemmeno tua madre ti riconoscerà”. Ho accettato e poi mi sono messa a studiare per giorni». La verità? La Carey ha più appeal nella semplicità del look minimalista del film, che dal vivo. A Capri l’abbiamo vista truccatissima e vestita con una camicia azzurra e pantaloni marroni: un insulto all'eleganza. Che sia insomma quella vista in Precious, affascinante e con le occhiaie, la vera Carey? «Potrebbe anche essere - spiega lei con un sorriso -. Io mi sono calata nella parte con la convinzione che si può essere star e interpretare ruoli dimessi, senza doversi snaturare. Del resto ho molte facce e il mio è un carattere complesso». Per il futuro, oltre l’uscita di un cd per gennaio, alla Carey non dispiacerebbe continuare nella recitazione: «Sono anni che ci penso», dice. «Già in passato mi sarebbe piaciuto iniziare dalle produzioni indipendenti. Ma non abbandonerò la musica».


“Ho avuto solo due giorni per imparare le battute – ha spiegato la cantante – Per calarmi a fondo nel personaggio ho dovuto dimenticare chi ero, mettere da parte la mia identità. Ho imparato tanto e non ringraziero’ mai abbastanza Lee Daniels. Lui ha creduto in me da subito”.

La Carey ha poi dimostrato di apprezzare il cinema italiano. In Precious, dice, “c’è anche una citazione de La Ciociara, un bel riferimento, mi piacerebbe però conoscere di più della cinematografia di un paese che amo molto. Sono una fan della Dolce Vita’”.

”Voglio essere piu’ attenta ai ruoli che scelgo, per questo preferisco il cinema indipendente – ha rivelato – non voglio essere Mariah Carey che interpreta Mariah Carey, ma una attrice”. Per la diva cantare come recitare serve come fuga dalla realtà. “Canterei anche solo sotto la doccia o per gli Mp3”, ha ironizzato incontrando i giornalisti sull’isola caprese. Di certo, se le sue doti di recitazione eguagliano quelle canore, speriamo che sotto la doccia si sia allenata non solo per un futuro roseo nella musica, ma anche per una parte da Oscar. Potrebbe non essere grazie a Precious, ma comunque vista la determinazione e il talento della diva non stupirebbe vederla ad Hollywood in ben altra veste.

Loredana Spedicato
CAPRI - ''Con 'Precious' voglio iniziare una vera carriera cinematografica. Sento che questo film sara' protagonista agli Oscar. Amo il cinema indipendente, sogno un ruolo con Woody Allen, il mio autore preferito, o Scorsese''. Mariah Carey, la donna che ha venduto il maggior numero di dischi nella storia della musica (oltre 160 milioni di album in tutto il mondo) ha accettato di imbruttirsi e rinunciare alle bizze da star per un piccolo ruolo nel film di Lee Daniels che, dopo aver trionfato ai botteghini Usa e incantato la critica dal Sundance a Cannes, e' stato presentato in anteprima al 14mo Capri, Hollywood film fest, che ha inoltre assegnato alla Carey un beneaugurante 'Capri Award' come migliore attrice non protagonista.

''Daniels mi ha insegnato moltissimo, voglio essere un'attrice e anche una cantante, non credo che disorientero' il mio pubblico, ci sono riuscite Barbara Straisand e Diana Ross. Madonna? Ci amiamo, ma non l'ho nominata'', cosi' la popstar risponde ad una precisa domanda nell'affollata conferenza stampa caprese, al fianco del produttore del festival Pascal Vicedomini con il quale condivide l'amore per l'isola azzurra, dove ha registrato anche due album e trascorso romantiche vacanze. ''Il film e' molto duro, parla di stupri in famiglia, cose che purtroppo accadono - dice la Carey -. C'e' anche una citazione de La Ciociara, un bel riferimento, mi piacerebbe pero' conoscere di piu' della cinematografia di un paese che amo molto. Sono una fan della Dolce Vita''.

Sul suo coinvolgimento nella produzione racconta: ''Avevo letto il romanzo da cui e' tratto il film, di Sapphire, poi l'ho conosciuta, e' una donna fantastica. In due giorni ho accettato questo ruolo propostomi dal mio amico Lee, ho lavorato molto per entrarci psicologicamente: sono un'assistente sociale, una donna molto stanca. Mi sono lasciata imbruttire, occhiaie e rughe come una maschera sul mio volto. Mi ha detto il regista: non ti riconoscera' neanche tua madre. Ho messo da parte la vanita' ma ne e' valsa la pena''. Ma qual e' la vera Mariah? La donna disponibile verso gli altri o la superstar dai mille capricci, che ha preteso di conoscere le specie floreali nella sua suite caprese, con dieci persone al seguito che le controllano non solo il look ma anche le luci al suo passaggio? ''Non lo so, probabilmente sono entrambe le cose - risponde - un'artista creativa e una donna che per passione verso il cinema ha accettato un piccolo ruolo nel quale crede molto. Ma non smettero' certo di fare la cantante, anzi la cantautrice, perche' non molti ricordano che scrivo le miei canzoni, ho cominciato a comporre versi da quando avevo sei anni.

Lavoro molto da quando ero un'adolescente, cantare come recitare mi aiuta a sfuggire dalla realta'. Canterei anche solo sotto la doccia o per gli Mp3'' scherza la diva, di ottimo umore da quando e' sbarcata sull'isola sfidando il mare agitato, in compagnia del marito Nick Cannon e di un nutrito seguito. I suoi prossimi impegni riguarderanno la promozione dell'album 'Memoirs of an Imperfect Angel' ma sopratutto quella del film ''che sta girando in tutti i maggiori festival e che sento potra' ambire a qualche statuetta'' si lascia sfuggire lei che e' abituata sempre ad essere la numero uno ma che quando debutto' sul grande schermo in 'Glitter' si ritrovo' con un Razzie Award, l'anti-oscar. ''Voglio essere piu' attenta ai ruoli che scelgo, per questo preferisco il cinema indipendente - dice - non voglio essere Mariah Carey che interpreta Mariah Carey, ma una attrice''. In Precious ci e' riuscita.



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