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EVENTI DEL MESE DI DICEMBRE 2009

Ultimo Aggiornamento: 14/12/2009 02:20
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14/12/2009 02:18

LE ORE DELLA DONNA
Storie e immagini nella collezione di ceramiche attiche e magnogreche di Intesa Sanpaolo
Vicenza, Gallerie di Palazzo Leoni Montanari
12 dicembre 2009 –11 aprile 2010

E’ un viaggio nel tempo quello che le Gallerie di Palazzo Leoni Montanari avviano con questa mostra. Un viaggio che avviene attraverso le immagini dipinte sulle splendide ceramiche greche e della Magna Grecia patrimonio di Intesa Sanpaolo. Una collezione tra le più importanti al mondo, ricca di ben 522 ceramiche che il progetto “Il tempo dell’antico. Pagine di archeologia in Palazzo Leoni Montanari” gradualmente svelerà attraverso percorsi tematici di cui questa mostra è il primo appuntamento.

“Le ore della donna. Storie e immagini nella collezione di ceramiche attiche e magnogreche di Intesa Sanpaolo“, aperta a Vicenza alle Gallerie di Palazzo Leoni Montanari dal 12 dicembre 2009 all’11 aprile 2010, propone una selezione di immagini tutta al femminile, un ritratto della donna greca filtrato dallo sguardo dell’uomo, committente e decoratore.

Questa prima esposizione presenta una attenta selezione di opere dell’intera raccolta, proveniente da Ruvo di Puglia, importante centro dell’antica Apulia,e racconta lo spazio e i tempi che scandivano la vita femminile ad Atene e nei territori della Magna Grecia: la donna regina, o prigioniera, dell’oikos, la casa, da cui si allontana solamente in occasioni particolari come le feste religiose; la donna al lavoro tra le mura domestiche, imprenditrice nell’organizzare in casa l’intera filiera nella produzione dei tessuti; la donna che vive in appartamenti separati dal marito, e si ricongiunge a lui nel thalamos, la camera nuziale.

Due i momenti della vita in cui la donna acquista, anche nella rappresentazione delle immagini vascolari, la stessa dignità dell’uomo: il matrimonio, status sociale degno di rispetto cui la donna greca tende, e la morte.

Di grande efficacia rappresentativa risulta la raffigurazione dell‘abbraccio degli sposi nel thalamos nuziale, corredato da particolari che rappresentano la bellezza femminile. La donna è ritratta abbigliata con sfarzose vesti decorate da preziosi accessori e circondate da raffinati oggetti, specchi, ghirlande, ventagli.

Nei vasi in mostra ammiriamo anche le donne “altre”, libere di uscire: sono le etére, colte “cortigiane” chiamate a dar piacere col corpo e con le arti, rappresentate nude, intente a lavarsi nel leuterion, la vasca delle abluzioni. Sono figure dai tratti androgini, riconoscibili nella loro femminilità dai gesti e dal laccio stretto sulla gamba, forse amuleto contraccettivo della ragazza intenta a pettinarsi.

L’esposizione si chiude con una sezione dedicata alle donne del mito: le Amazzoni, donne guerriere, e le Menadi, seguaci di Dioniso, dio del vino.

Fondamentale è la consapevolezza che quello che noi vediamo dipinto è lo sguardo dell’uomo sulla donna: è l’uomo a commissionare i vasi, a forgiarli, a decorarli rappresentandovi la sua visione della donna.

Misteriosa è la presenza di una figura femminile al lavoro all’interno di uno degli esemplari più preziosi dell’intera collezione, la kalpis attica del Pittore di Leningrado. La decorazione rappresenta il laboratorio di un vasaio. La scena mostra in un angolo una piccola donna intenta a decorare un vaso: una figura di donna artigiano che rimane qualcosa di unico, dall’ interpretazione tuttora non univoca.

Il progetto espositivo “Il tempo dell’antico – Le ore della donna” è curato da Federica Giacobello con la supervisione della professoressa Gemma Sena Chiesa dell’Università degli Studi di Milano, già curatrice del Catalogo sistematico della collezione vascolare edito da Electa nel 2006. Ideatrice del percorso di conoscenza e valorizzazione della collezione vascolare è stata Fatima Terzo, responsabile dei Beni Culturali di Intesa Sanpaolo, scomparsa nel maggio del 2009, a cui viene dedicata oggi la rassegna espositiva.

Saranno previste inoltre attività legate all’esposizione, quali la lettura di brani classici nel salone di Apollo di Palazzo Leoni Montanari, ambientazione ideale con scene di miti legati alla figura del dio delle arti.
Saranno attivati laboratori didattici rivolti alle scuole, aperti alle famiglie.

“Le ore della donna. Storie e immagini nella collezione di ceramiche attiche e magnogreche di Intesa Sanpaolo” è aperta al pubblico dal 12 dicembre 2009 all’11 aprile 2010, da martedì a domenica (lunedì chiuso) dalle 10 alle 18.

www.palazzomontanari.com/

Marisa
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14/12/2009 02:20

A ROMA

Dal 18 dicembre 2009 al 28 febbraio 2010 sarà possibile visitare la mostra “I colori dell’archeologia. La documentazione archeologica prima dell’introduzione della fotografia a colori (1703-1948)” allestita presso il complesso monumentale delle Terme di Diocleziano.

La mostra vuole spiegare al pubblico come, prima dell’avvento della fotocamera digitale e, ancora prima, delle foto a colori, gli archeologi potessero documentare le loro scoperte archeologiche, in particolare quelle, come i dipinti murari, che necessitavano per lo studio e per la ricerca, di immagini a colori aderenti al vero.

La registrazione del dato archeologico, quindi la raccolta di una minuziosa documentazione grafica sono tuttora momenti fondamentali e imprescindibili dell’attività sul campo di ogni archeologo, anche in presenza di sofisticate apparecchiature fotografiche. Oggi, chiaramente, la fotografia aiuta nell’analisi e nella comprensione del manufatto, ma quando le fotografie non esistevano ancora, si era costretti ad agire in altro modo. All’epoca esistevano figure professionali come gli acquerellisti che oggi non sono più accanto all’archeologo sul cantiere di scavo. Il disegno archeologico diventava così quasi un’opera d’arte. La mostra raccoglie così preziosi documenti offerti dall’Archivio di Stato di Roma, dal Deutsches Archäologisches Institut in Rom e dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio.

I documenti presentati vanno dalle prime creazioni quasi artistiche della metà del ‘700, che si fanno via via più scrupolose nel corso dell’800 e che, con l’avvento della fotografia in bianco e nero agli inizi del ‘900 diventano un supporto alla documentazione grafica ormai pienamente scientifica.

Tornando alla mostra, in essa si presentano in particolare quattro importanti casi di studio: il ciclo pittorico con scene dell’Odissea, trovato all’Esquilino, i mosaici e le pitture della Villa della Farnesina a Trastevere, avanzi di un’antica villa sul Pincio e resti di una parete affrescata, forse nella zona della Stazione Termini.

Per ulteriori info consultare la pagina web della mostra, molto curata, al sito della Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma:

www.archeorm.arti.beniculturali.it/ada/attivita/studiricerche/pubblicazioni/col...


Marisa
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