Medieval 2 Total War
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La canzone dei Cumani

Ultimo Aggiornamento: 08/01/2010 14:16
29/11/2009 18:24
 
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5.1 vh/vh
Il Khan Bonyek soleva ripetere che le terre su cui erano sparse le sue tribù parevano una sciarpa srotolata dall'alba verso il tramonto, con Arges come frangia; proseguiva dicendo che ciò non gli piaceva affatto, perché sarebbe bastato un colpo di forbice per ridurre quella sciarpa a brandelli.
Due strumenti aveva per evitare quel taglio; disarmare le mani altrui con offerte d'amicizia, ovvero colpire per primo: li usò entrambe.
Una ambasceria gli procurò l'alleanza coi Magiari, per poi proseguire verso Bisanzio.
Il Principe Sharukan si preparò a varcare i confini del Trubizh, per togliere il castello di Pereyaslav ai Russi di Vladimir; i consiglieri più tradizionalisti avrebbero preferito ampliare i confini a spese della città indipendente di Cherson, evitando guerre coi vicini, ma l'eliminazione di quel saliente mirava a garantire a lungo termine la sicurezza dei borghi più prosperi del regno.
Bonyek si spense prima di veder completato il progetto; Sharukan lo portò a termine da Khan.
La presa di Pereyaslav, nel dicembre 1158, fu cosa rapida e quasi incruenta: a guardare il castello rimase una solida guarnigione – che avrebbe tenuto in rispetto i Russi, costringendoli a trincerarsi a Kiev - mentre il Khan si spostò a meridione per annettere prima Cherson e poi Timuturakan.
A partire dall'anno 1164 si sarebbe voluto far riposare le spade, concentrando ogni risorsa nelle migliorie urbane e agrarie, ma si dovette fronteggiare l'assedio russo di Sarkel. Il castello era miseramente difeso, e non avrebbe potuto reggere all'assalto, ma l'arrivo del nobile Kutan presso le mura orientali distolse i nemici; prima tentarono di ingaggiar battaglia con lui - che si ritrasse per evitare un'infausta sortita della guarnigione – poi disertarono in massa.
L'inimicizia coi russi portò un nuovo alleato, il regno di Polonia, mentre si perse quello della prima ora quando si trattò di scegliere fra i cattolici magiari e gli ortodossi bizantini.
Nell'inverno del 1165 una seconda armata di Vladimir rimise Sarkel sotto assedio. Ora il castello disponeva di una guarnigione più nutrita, guidata da Kutan, ma il rapporto di forze restava a tutto vantaggio del nemico.
Kutan comprese subito che, se avessero dovuto tenere contemporaneamente mura e cancello, i suoi pochi lancieri sarebbero stati inesorabilmente travolti; per spuntarla, bisognava obbligare il nemico a concentrare l'attacco su un unico punto. Il generale, assistito da una compagnia di arcieri a cavallo, fu lesto a lanciarsi in campo aperto per disperdere prima i portatori di scale, e poi gli addetti al primo ariete; non fu necessario ripetere la manovra per fermare l'avanzata della torre mobile, perché il tiro delle torri e degli arcieri riuscì ad appiccarle fuoco. A questo punto egli rientrò velocemente nel castello per organizzare una impenetrabile difesa del posto di guardia, lasciando ai mobilissimi tiratori il compito di interdire il recupero delle scale. La massa dei russi, fattasi avanti nella speranza di catturare il generale, fu dissanguata dal tiro difensivo prima ancora di decidersi a riprendere l'avanzata con gli arieti che, in ultimo, non gli furono neppure necessari. La grata fu sollevata per ordine di Kotan, ad evitare l'inutile sacrificio degli ultimi arcieri a cavallo; lance e scrosci d'olio bollente fecero strage delle compagnie decimate che tentarono di seguirli.
La battaglia di Sarkel, iniziata sotto presagio di sciagura, si concluse con un trionfo difensivo; per ogni Cumano morto dieci russi avevano perso la vita, ed il loro esercito si dissolse.
I russi di Novgorod si affrettarono ad offrire la propria alleanza, col che quelli di Vladimir risultarono circondati. Un esercito polacco si aggirava nella regione di Kiev.

A.D. 1167
territori controllati: 10 (+3 con la cattura di Pereyaslav, Cherson e Timuturakan)
alleati: Bisanzio, Polonia, Novgorod
nemici: Russi di Vladimir
economia sana ma non florida; i mercanti trattano solo sete e pesci delle regioni del Caspio.

30/11/2009 08:47
 
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Finalmente una cronaca cumana. Leggerò con interesse!








30/11/2009 19:02
 
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@ Housekeeper
In effetti, anche se le grandi distanze e le unità orientali mi mettono un po' a disagio, ho voluto provarli proprio perchè mi sembravano i grandi assenti. E' una sfida interessante.


Sino a tutto il 1170 il regno cumano non conobbe altri affanni e, non avendo a sostenere particolari spese militari, poté dedicare maggiori sostanze alla realizzazione di opere pubbliche.
Pereyaslav, anche nota come il nodo nella sciarpa di Bonyek, non fu oggetto di tentativi di riconquista: i russi di vladimir erano troppo impegnati nel confronto coi polacchi che, dopo la presa di Kiev, avrebbero rivolto le loro attenzioni contro Smolensk. Purtroppo si pianse la prematura scomparsa del Khan Sharukan, mai ripresosi dalla polmonite contratta durante le sue campagne.
L'anno del Signore 1171 vide avverarsi un evento previsto ed una sorpresa drammatica.
Previsto, e persino tardivo, fu il tumulto popolare di Arges, che nulla si fece per evitare; quel borgo era condannato in partenza dalla sua posizione periferica, e si preferì farlo insorgere privandolo di truppe e abbandonandolo agli esattori.
Drammatica fu la battaglia che Kutan, intercettato durante una marcia di trasferimento verso la capitale, dovette sostenere contro forze russe due volte più numerose. Riuscì a schierare il suo contingente di arcieri e fanti sulla sommità di un modesto pendio, con gli arcieri a cavallo sull'ala sinistra; il nemico tentò un assalto frontale in salita, mal supportato dalla propria cavalleria pesante, e dovette ripiegare in disordine dopo aver subito una sconfitta schiacciante.
Per quanto vittorioso, questo scontro ritardò di almeno un anno i progetti di Kutan, che prevedevano l'imbarco dei suoi, con una integrazione di milizie e arcieri cittadini, per una spedizione di conquista sulle sponde orientali del Mar Nero.
Nella primavera del 1175, dopo breve assedio, strappò Sokhumi ai Selgiuchidi e ne massacrò la popolazione; poi ordinò una ricognizione terrestre e navale, da cui apprese che poco più ad est sorgeva il castello di Kutassi, mentre con breve navigazione verso meridione si poteva raggiungere quello di Trapeuzos; il primo appariva gonfio di truppe, il secondo praticamente sguarnito.
Lo prese entro un anno, utilizzando un piccolo contingente d'assalto che perse un solo uomo, mentre il grosso dell'esercito restava acquartierato a Sokhumi.
Per strani legami diplomatici, la guerra coi Turchi portò alla dichiarazione di guerra dei Milanesi, cui non si diede troppo peso, e dei Magiari, che poteva esser fonte di problemi seri
Ai russi di Vladimir fu concessa una tregua, visto che accettarono di fornire in cambio preziose informazioni geografiche; la guerra su più fronti doveva averli portati alla disperazione.

AD 1176
Regioni controllate: 11 (2 conquistate, 1 persa)
alleati: Bisanzio, Polonia, Novgorod
nemici: Milanesi, Magiari, Turchi
economia in crescita, malgrado la morte del mercante di pesce

02/12/2009 12:46
 
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ti seguirò con interesse, molte volte sono satto tentato di prendere regni poco usati !!!!!

[SM=x1140522]

06/12/2009 19:13
 
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Kutan aveva preso Trapeuzos per non sprecare una ghiotta opportunità di bottino, ma la meta su cui si appuntava il suo sguardo era Kutaissi; aveva compreso che il controllo di questo castello era la chiave per fermare l’espansione selgiuchide verso settentrione.
Kutaissi fu tenuta sotto osservazione tramite un predicatore itinerante per circa un anno e mezzo; quando costui fece sapere che il momento era propizio, il generale corse ad assediarla con ogni uomo disponibile; ne ebbe ragione in due tempi, cioè si impadronì prima dei bastioni salvo uscirne subito dopo per rastrellare un contingente nemico che aveva partecipato in misura assai limitata allo scontro precedente.
La deserta Trapeuzos si ribellò, il che era quanto Kutan aveva sperato; la guarnigione indipendente che corse ad affollarne i bastioni avrebbe ottimamente sbarrato al nemico la strada costiera.
Si era ormai agli inizi del 1179, ed il resto del regno prosperava in pace; Smolensk era la sola area in cui, per quanto si sapesse, infuriava una inconcludente guerra a tre fra i russi di Vladimir, quelli di Novgorod, ed i Polacchi. Questa situazione sarebbe proseguita per oltre un ventennio.
Fra il 1182 ed il 1184 vennero inaugurati i cantieri per rendere Sarkel fortezza, e per dotare Azaq di robuste mura di pietra; il passo successivo sarebbe stato il miglioramento della rete stradale.
Sempre in quel periodo giunse un emissario milanese, che pur di por termine alla stupida guerra dichiarata, non esitò a concedere precise informazioni geografiche sul proprio regno: i Cumani trovarono decisamente incredibile la notizia di un popolo che si affollava tutto in un’area non più grande di un pascolo per capre.
Nell’anno del Signore 1185 iniziò la mobilitazione dell’esercito georgiano destinato alla cattura di Tibilissi; l’impresa venne portata a termine entro la fine dell’anno seguente mentre Tolon di Champa, prete al seguito dell’armata, proseguiva verso oriente per iniziare a predicare sotto Ganja.
Nell’estate del 1188 i magiari posero sotto assedio Iaski Torg; Kitien attese l’arrivo di alcuni rinforzi e li annientò con una sortita invernale, che fruttò pure un buon riscatto. Fu l’ultima battaglia dell’anziano generale, pria che il Signore lo inducesse a ceder le consegne al giovane Severch.
Il 1189 fu l’anno della sottomissione di Ganja, città islamica per fede ma non per impianto urbanistico; fra le sue mura avrebbe trovato ospitalità la gilda dei teologi, che avrebbe formato nuove leve di formidabili predicatori.
Nell’inverno del 1193 i magiari lanciarono un attacco meno prevedibile, scagliandosi contro il poco difeso castello di Asperon; questo però poteva ricevere rinforzi immediati da Olese, e lor sorte non fu migliore. La battaglia che li spazzò via fu guidata da Eltut, appena assurto al Khanato dopo aver speso piacevolmente l’intera giovinezza a Cherson.
Eltut convinse i suoi nobili che era tempo di congiungere per via di terra le provincie orientali del regno, ancora separate da una vasta fascia intermedia in mano a popoli indipendenti; tale fascia andava eliminata per “necessità geografica”, senza badare al tornaconto immediato.
Le armate Cumane si misero in movimento come ruote di carro ben ingrassate.
Nell’estate del 1196 Kanchek – re di Georgia – iniziava ad allestire le attrezzature d’assedio sotto le mura del castello di Maghas, mentre Khanzada Gza era ancora in marcia per raggiungerlo da nord; le loro forze congiunte travolsero i difensori, a prezzo di soli 177 caduti.
La partenza per l’ultima meta, Derbend, fu istantanea, a Maghas bastava mentenere un presidio simbolico. I difensori della città risultarono più ostici di quelli del castello, anche perché con loro Kanchek dovette vedersela da solo; la vittoria non fu mai in dubbio, ma non fu la comoda marcia trionfale di pochi mesi prima; 615 cumani persero la vita nell’impresa.
In questa occasione, Khanzada Gza aveva mancato all’appuntamento perché obbligato ad affrettarsi verso Tibilissi, a sua volta assediata dai turchi; questi, però, impensieriti dall’afflusso di rinforzi da ogni direzione, levarono le tende prima del suo arrivo.

A.D. 1198
Regioni controllate 15 (5 conquiste ed una perdita)
Alleati: Impero Bizantino, Polonia, Novgorod
Nemici: Turchi, Magiari (effettivi) Danesi e Siciliani (pro forma)


07/12/2009 08:16
 
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Ben fatto! Cerca di consolidare il regno prima dell'arrivo dei Mongoli!








07/12/2009 18:55
 
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Ma nella mia campagna coi Magiari, i Molgoli non li ho nemmeno visti...memore dei tempi passati ho investito molto nel prepararmi poi nemmeno una scaramuccia !!
Comunque consolidare le posizioni serve al morale, all' economia e a tentativi di qualche mal intenzionato.

[SM=x1140523]

07/12/2009 23:44
 
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Per quanto riguarda i Mongoli, non so cosa aspettarmi; finora li ho combattuti esclusivamente nella versione liscia.
Nelle precedenti campagne con Bellum Crucis li ho avvistati solo presso Halab; si trattava di un esercito isolato che, vedendo la mia città ben difesa da truppe e baliste, si dileguò verso est.
Dubito che avrò nuovamente tanta fortuna, visto che le regioni del Mar Caspio dovrebbero essere quelle da cui inizia l'invasione.
Le cose si stanno scaldando anche senza di loro; a breve il seguito.

09/12/2009 01:06
 
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Con assai minore entusiasmo venne eseguito, quell’estate stessa, un altro ordine di Eltut: l’evacuazione di Iaski Torg. Questa decisione parve strana perché il castello non correva rischi immediati e, anche fosse stato, aveva già ampiamente dimostrato di saper tener testa ai magiari. C’erano, tuttavia, due ottime ragioni per liberarsene al più presto: la prima – comprensibile anche ai generali più testardi – era che la difesa di quel saliente isolato esigeva l’immobilizzazione di truppe che sarebbero state più utili altrove; la seconda – incomprensibile ai più – derivava da complessi calcoli dimostranti che al momento il regno sarebbe stato più prospero perdendo una provincia.
I fatti diedero ragione al Khan. Circa un anno dopo, i guerrieri recuperati da Iaski Torg si rivelarono preziosi per stroncare un attacco magiaro nel sudovest. Il tesoro registrò maggiori incassi, e con questi fu possibile iniziare il potenziamento delle mura di Asperon, destinato a diventare la fortezza satellite di Olese.
Il nuovo secolo portò con sé un nuovo Khan, nella persona del già attempato Gza, il cui chiodo fisso consisteva la conquista di Bolgar; per tale impresa iniziò a concentrare presso Saqsin truppe di provenienza assai eterogenea. I suoi piani non vennero ostacolati né dalle scaramucce di confine coi Turchi, né dal suicidio in massa dei Magiari contro le nuove difese di Asperon.
Nell’estate del 1205, dopo essersi attardati agli estremi confini del Kipchaq col pretesto di erigere posti di osservazione, Tort-Oyul e Bonyek scattarono all’assedio della grande città di Bolgar: la sottomisero al prezzo di soli 57 caduti, e vi raccolsero un bottino di oltre 7.500 fiorini.
Con ciò, ovviamente, ebbe fine la tregua pattuita coi russi di Vladimir, peraltro segnalatisi nel corso degli anni per proposte diplomatiche a dir poco insultanti. Per la prima volta si registrò un drammatico calo di prestigio, che presto impose di erigere una sede dell’assemblea.
In ogni caso, tutto pareva volgere per il meglio quando due eventi sconvolsero lo scenario: una crociata cattolica contro Antiochia, che portò al disimpegno degli alleati Polacchi nell’area di Smolensk e Chernigov, e le prime allarmanti notizie su un’orda nomade in marcia.
Nell’estate del 1209 i Russi dilagarono in ogni direzione; entro pochi mesi avevano ripreso possesso di Pereyaslav – ove cadde Stebich, Khan per una sola stagione – e le loro armate già minacciavano Bolgar, Sarkel ed Azaq. La loro capacità di mobilitazione appariva straordinaria.
Le mura di Sarkel e le baliste di Bolgar li dissuasero, sicché finirono per concentrare le loro attenzioni contro Azaq e Saqsin.
La prima battaglia di Azaq, nel giugno 1210, fu risolta con una sortita che li strinse fra gli assediati ed i rinforzi mercenari guidati da Bonjek; in quell’occasione furono stritolati.
La seconda, circa un anno dopo, fu combattuta quasi per intero ai lati della scalinata della camera di consiglio, non volendo arrischiare la difesa di mura battute da varie catapulte e baliste; la giornata si concluse con la caccia agli artiglieri ed arcieri rimasti senza munizioni.
La battaglia di Saqsin, che cronologicamente si colloca fra le prime due, ripropose invece un classico della difesa cumana. Un contingente di cavalleria riuscì a provocare l’abbandono di ogni attrezzatura d’assedio; i russi tardarono a recuperare un ariete, e riuscirono a servirsene solo dopo aver già subito perdite devastanti ad opera dei tiratori; le lance completarono l’opera.
L’urgenza del momento impose scelte drammatiche; con il nordest e la capitale minacciati da russi e mongoli, si decise di spostare dal sudest ogni guerriero disponibile. In questo modo si riuscì a rafforzare al massimo tutti i centri nevralgici, ma Tbilissi e Derbend furono perse per ribellione.
Quando la torre di avvistamento di Bolgar scorse i primi mongoli, nell’estate del 1212, gli invasori non sembravano particolarmente numerosi; ma continuavano ad affluire, e presto disposero di una forza di almeno cinque armate.
Per qualche tempo parvero indecisi sul da farsi, poi operarono la scelta più logica; puntarono dritti su Saqsin che, per quanto zeppa di armati, restava la maglia più debole della catena difensiva.
L’assedio di Saqsin iniziò nella primavera del 1216, e l’assalto fu lanciato dopo la caduta delle prime nevi. I Mongoli mandarono all’attacco due soli eserciti, quelli di Jeba ed Aradai, tenendo gli altri tre in disparte; forse ritenevano persino eccessivo l’impegno di oltre 2700 guerrieri delle steppe contro circa 1500 difensori cittadini.
Il nobile Khanzada, temendo soprattutto l’irruzione della cavalleria, concentrò quasi tutti i propri lancieri a protezione della porta occidentale (quella direttamente minacciata), con gli arcieri sui bastioni adiacenti; un distaccamento minimo occupò un settore delle mura più lontano, per ritardare l’azione dei fanti che lo avrebbero scalato; gli uomini a cavallo, compresi quelli suoi e del suo secondo in comando, avrebbero corso la staffetta per attivare le torri sul percorso che avrebbe preso l’esercito – senza attrezzature d’assedio – schieratosi innanzi alla porta orientale.
Il suo dispositivo resse bene al primo urto, ed Aradai trovò la morte con gran parte dei suoi cavalieri. Meno efficace fu il tiro delle torri sulla seconda armata, che giunse alla meta con forze ancora sufficienti a travolgere gli esausti fantaccini. Solo una disperata carica di cavalleria, in cui trovarono la morte sia Khanzada che Jeba, riuscì a spezzare le reni e lo spirito del nemico.
Due eserciti nomadi erano stati praticamente annientati, ma a Saqsin restavano solo 500 difensori. Per fortuna il Khan mongolo, dopo aver riscattato a peso d’oro centinaia dei suoi, decise di allontanarsi verso Sarkel.
Mezza guarnigione di Bolgar si mise in marcia verso Saqsin che, oltre a non potersi illudere di esser fuori pericolo, ora doveva scontare anche seri problemi di ordine pubblico.


12/12/2009 13:31
 
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Potresti farmi una foto della situazione..............

06/01/2010 22:45
 
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Sono desolato, ma per questa campagna non ci sono aggiornamenti.

I motivi della rinuncia sono due.

Il primo, molto bnale, è che lo sforzo di resistere all'orda è riuscito sul piano militare, ma ha portato il regno alla bancarotta; a conti fatti, avrei fatto meglio a lasciare che i mongoli si insediassero a Saqsin, risparmiando risorse per dopo.

Il secondo è, in un certo senso, tragicomico.
Uno dei problemi che mi hanno ripetutamente assillato èra che molti dei miei generali si ammalavano di polmonite; gli acciacchi virtuali si sono trasfusi nella realtà, ed ho finito per prendermela davvero anche io.

A questo punto, si è generato una sorta di timor superstizioso; fosse mai che iniziassero a venir carbonizzati da colpi di artiglieria...
[Modificato da Bertavianus 06/01/2010 22:45]

07/01/2010 16:39
 
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Affranto .............................................

[SM=x1140527]

07/01/2010 18:36
 
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Re:
Bertavianus, 06/01/2010 22.45:

Sono desolato, ma per questa campagna non ci sono aggiornamenti.

I motivi della rinuncia sono due.

Il primo, molto bnale, è che lo sforzo di resistere all'orda è riuscito sul piano militare, ma ha portato il regno alla bancarotta; a conti fatti, avrei fatto meglio a lasciare che i mongoli si insediassero a Saqsin, risparmiando risorse per dopo.

Il secondo è, in un certo senso, tragicomico.
Uno dei problemi che mi hanno ripetutamente assillato èra che molti dei miei generali si ammalavano di polmonite; gli acciacchi virtuali si sono trasfusi nella realtà, ed ho finito per prendermela davvero anche io.

A questo punto, si è generato una sorta di timor superstizioso; fosse mai che iniziassero a venir carbonizzati da colpi di artiglieria...




azz...
e pensare che nella 6.0 vi potrete beccare nell'ordine
polmonite
Tubercolosi
Sifilide
Dissenteria
Lebbra
Tifo
Colera
malnutrizione
maledizioni dalle streghe

Forse è meglio vaccinarsi [SM=g27963]










07/01/2010 22:45
 
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Beh, posso solo augurarmi questo strano travaso non abbia a ripetersi.

08/01/2010 14:16
 
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Re:
Bertavianus, 07/01/2010 22.45:

Beh, posso solo augurarmi questo strano travaso non abbia a ripetersi.


azz ,speriamo !!! [SM=g27963]


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