claudio2018, 25/01/2019 10.10:
Facendo un paragone tra la sua presenza e i giorni di Noè Gesù diede un indicazione abbastanza precisa per determinare biblicamente la durata della presenza (Matteo 24:37-39 e Luca 17:26-30) I giorni di Noè” si protrassero per un periodo di anni e si riferivano a un determinato periodo della vita di Noè non al suo intero arco di vita . Nello stesso modo la“presenza [o “giorni”] del Figlio dell’uomo” è un periodo di alcuni anni caratterizzato da "segni" distintivi che culmina con la distruzione di un mondo
No , Claudio.
In Matteo 24 Gesù sta solo dicendo che tra tanti segni, la sua presenza sarà caratterizzata anche dall’indifferenza come ai giorni di Noé. Non dice che la sua presenza prendera fine con la distruzione di “quel mondo”. Non c’è nessun riferimento temporale... lascia stare i 120 anni.
Il cristo continua ad essere presente per i cristiani anche dopo Armaghedon, per almeno ancora 1000 anni, dopodiché rimetterà tutto nelle mani di Dio. In quel momento cesserà la sua “presenza”, quando avrà compiuto il suo mandato.
La risurrezione non è un segno distintivo, anche perché la prima è invisibile e non percepibile per noi.
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La vita è piacevole. La morte è pacifica. È la transizione che crea dei problemi.
Isaac Asimov