Cara Lori,
non lo so se sono coincidenze o meno, non so se è il nostro istinto o un certo senso di colpa per non essere riuscite ad impedire gli eventi a farci questo brutto scherzo di andare a cercare segnali premonitori. Anch'io ne ho due e sono tra i ricordi più dolorosi, se penso ora allo stato d'animo che ho provato in quei momenti. Quando ho attaccato l'etichetta col suo nome alle bustine di cellophane con i suoi vestitini per l'ospedale, inspiegabilmente mi è venuta un'ansia terribile, un'angoscia da mozzare il fiato. Il giorno prima, poi, quando stavo stirando la tutina che avrebbe dovuto mettere il primo giorno, il ferro da stiro a vapore ha lasciato sul colletto una macchia rossiccia(l'acqua di Pavia è molto ferrosa), che solo con tanta difficoltà son riuscita poi a togliere. Quando poi l'abbiamo adagiata nella bara, ho notato che, proprio nello stesso punto di quella macchia, il colletto si era sporcato di sangue. Come nel più terribile dei film, ho subito pensato all'angoscia di quella macchia che non voleva andarsene...e che non se ne sarebbe più andata.
Il bagaglio di brutti ricordi a giorni diventa molto pesante, ma è proprio allora che dobbiamo cercare di portarlo con la forza che ci arriva dai bei ricordi che ci hanno accompagnato nei mesi in cui li abbiamo avuti con noi. Dico, come Livia, "meno male che c'è stata", anche se è andata a finire così. Un bacione a te, Lori, e a tutte
Giovanna