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Il gabbiano Jonathan Livingston

Ultimo Aggiornamento: 18/11/2009 13:53
18/11/2009 13:53
 
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Il gabbiano Jonathan Livingston non è un gabbiano come tutti gli altri. E’ un gabbiano che scopre la bellezza di librarsi nel cielo, che cerca la perfezione nel volo perché crede che il volo stesso abbia una sua insita bellezza.
Non vuole più seguire la massa, rifiuta la vita dello stormo, non vuole volare solo alla ricerca di cibo, ma aspira ad un ideale diverso, ad un ideale di libertà, di spazi e cieli azzurri, di calore e luce, di soffio di vento e mare spumeggiante.
Dal racconto emerge il desiderio di lottare e di distinguersi, di ottenere quello in cui crede anche a costo di non essere compreso dalla propria famiglia e dai propri simili, di essere etichettato come scomodo e ribelle.
Atteggiamenti che potrebbero essere quelli di un uomo anticonformista, un uomo che cerca di raggiungere i propri traguardi, la propria forma di successo anche quando non rappresenta quanto la società si attende da lui. Diventa così il simbolo di chi ha il coraggio di seguire la propria legge interiore e non si lascia influenzare dai pregiudizi degli altri.
E’ una metafora che riflette la condizione umana troppo spesso costretta in schemi e ruoli ingessati che non lascia spazio alla fantasia, alle aspirazioni e ai sogni.

“Al vero Gabbiano Jonathan che vive nel profondo di noi tutti”

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Jonathan Livingston è un gabbiano diverso dagli altri: il suo desiderio più grande non è mangiare, ma imparare a volare in modo perfetto. Per questo è rimproverato dai suoi genitori ed emarginato dagli altri componenti del suo stormo, lo Stormo Buonappetito.

Nonostante tutti i suoi buoni propositi di diventare un gabbiano come tutti gli altri, la brama del volo perfetto è più forte di lui e lo porta a compiere acrobazie incredibili, mai osate da nessun altro volatile.
Ma lo Stormo non apprezza la sua imprudenza e il Consiglio degli Anziani decide di esiliarlo, di fare di lui un Reietto.

Abbandonato e solo, Jonathan trascorre diversi anni ad esercitarsi nel volo finché un giorno lo raggiungono due gabbiani dalle piume candide, che si librano nell’aria senza sforzo apparente.
Questi lo convincono a seguirli nel Paradiso dei Gabbiani, un luogo dove si può imparare a volare per davvero.
Jonathan accetta, diventando anche lui bianco e splendente come i suoi nuovi compagni di viaggio.
Per diversi anni rimane nel Paradiso dei Gabbiani sotto la guida di Sullivan, suo mentore ed amico.

Quando finalmente riesce ad eguagliare il suo maestro in bravura, si accorge, nonostante tutto ciò che ha imparato, che la sua natura fisica è ancora una limitazione.
Così chiede al gabbiano più anziano, Ciang, di insegnargli a volare alla velocità del pensiero, a superare il "qui ed ora", cosa che soltanto Ciang sa fare.

Dopo molti tentativi, Jonathan riesce nel suo intento, ma poche settimane dopo Ciang muore.
Lascia un testamento spirituale a Jonathan: non basta allenarsi al volo perfetto, il vero scopo è allenarsi a capire il segreto della bontà e dell'amore, ovvero la cosa più difficile da mettere in pratica.
Rimasto senza guida, tormentato dal desiderio di insegnare al resto dei gabbiani dello Stormo Buonappetito quanto ha appreso, Jonathan confessa a Sullivan i suoi pensieri, ma questi lo convince ad aiutarlo nella sua attività di addestramento dei nuovi arrivati.
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Tuttavia, qualche tempo dopo, il desiderio di tornare allo Stormo si fa nuovamente avanti: così, saluta Sullivan e parte alla volta del suo luogo di origine, dove trova un giovane Reietto, Fletcher Lynd, che diventa suo discepolo.
Pian piano un’altra mezza dozzina di gabbiani si unisce ai due. Jonathan decide che ormai è ora di tornare dallo Stormo ed insegnare anche a loro: raggiunta la spiaggia dello Stormo, continua ad addestrare i suoi apprendisti davanti agli altri gabbiani, aspettando che qualcuno decida di avvicinarsi ed unirsi al suo gruppo.
Tra i discepoli, peraltro, c'è un gabbiano particolare, Kirk Maynard: paralizzato ad un'ala vorrebbe volare. Jonathan gli insegna che la volontà è tutto, così il giovane uccello riesce a librarsi nel cielo. Tutti i componenti dello stormo esaltano Jonathan quale essere dalle doti divine, Figlio del Grande Gabbiano, finchè un giorno...Fletcher, che ora insegna ai più giovani, va a sbattere contro una scogliera per schivare un apprendista inesperto: sembra morto, ma in realtà ha solo imparato a volare "attraverso la roccia" in un modo troppo traumatico, cosicchè Jonathan lo risveglia, scatenando l’ira dello Stormo che - dopo averlo lodato come figlio del Grande Gabbiano - ora lo crede il Demonio.
I due scappano, ma Jonathan convince Fletcher a tornare indietro da solo e continuare ad insegnare, vivere superando i limiti ed a scoprire il segreto dela bontà e dell'amore.
Jonathan, infatti, vuole trasferirsi in altri stormi per diffondere le sue tecniche di volo.
Fletcher, inizialmente vacillante, capisce e vede i suoi apprendisti con gli occhi dell'amore. Capisce allora che un giorno, superati i limiti, lui e Jonathan si sarebbero reincontrati.




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