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23/10/2009 12:10 | |
Maroni, chiuderemo gruppo di minacce al premier
Denunciati alla magistratura quelli che sono intervenuti su Facebook
23 ottobre, 06:44
http://www.facebook.com/group.php?gid=35893291958&v=wall
L'AQUILA - "Abbiamo dato disposizioni perché il sito contenente minacce al premier apparso su Facebook venga subito chiuso e denunciati alla magistratura quelli che sono intervenuti". Lo ha detto il ministro dell'interno, Roberto Maroni, nel corso di una conferenza stampa all'Aquila. C'é, ha aggiunto "massima attenzione da parte delle forze dell'ordine per questi fatti".
"Non credo - ha spiegato il ministro - che esista un paese al mondo dove qualcuno può scrivere su un sito 'uccidiamo il premier'. E' apologia di reato, anzi peggio. E' un problema di cultura: se passa il concetto che uno può scrivere impunemente queste cose, c'é il rischio che poi a qualcuno venga in mente di metterle in atto. Non riesco a capacitarmi che ci sia qualcuno che possa esprimere l'intenzione di uccidere un'altra persona".
Prime iniziative della procura di Roma nel quadro degli accertamenti avviati dopo le minacce apparse su Facebook, e riconducibili a quattro gruppi di discussione, nei confronti di Silvio Berlusconi. La polizia postale ha chiesto al social-network che ha sede a Palo Alto, in California, di oscurare, senza disperderne le informazione, le pagine contenenti le minacce, tra tutte quelle relative al gruppo "Uccidiamo Berlusconi", apparse sul sito. Allo stesso tempo la procura di Roma, che per il momento procede per minacce gravi, ha sollecitato Facebook a fornire dati sui responsabili delle minacce. Il procuratore aggiunto Nello Rossi ed il sostituto Andrea De Gasperis, nonché i responsabili della Polizia Postale, attendono ora risposte dagli Stati Uniti. Nel caso in cui non arrivassero non si può escludere il ricorso a rogatorie internazionali. Da valutare, a piazzale Clodio, anche la possibilità di allargare l'inchiesta all'ipotesi di istigazione a delinquere. Gli accertamenti sono stati avviati nella capitale sulla base del principio che l'autorità giudiziaria competente per reati che si consumano tramite la rete telematica è quella in cui risiede la parte lesa.
Ansa[Modificato da WEB RE1976 23/10/2009 12:20] |
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