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Il "live" di Francesco De Gregori inaugura il nuovo Teatro Le Fontane
Rinnovato nell'aspetto e ringiovanito, ma pur sempre dallo stile unico e inconfondibile: De Gregori arriva sul palco e quasi sembra suo fratello piccolo. Abito gessato, sneakers bianche e l'inseparabile cappello, il cantautore romano apre la tappa del suo tour, come di prassi, da solo, con la sua chitarra e l'armonica a bocca.
Popolato il nuovo teatro ''Le Fontane' ma non gremito come ci si aspettava, accoglie il maestro De Gregori comunque calorosamente, mentre lui si presenta senza troppi preamboli. Niente incontri con la stampa, niente fotografie, autografi, introduzioni e panegirici: sono solo lui e la sua chitarra, ma quando comincia a cantare, però, la sua voce è sempre quell'eterna immutabile emozione che ci accompagna da decenni.
''Quattro cani', ''Compagni di viaggio', ''Le strade di Roma', ''Pezzi di vetro', ''L'angelo di Lyon', ''Pezzi': De Gregori si concede questi sei brani da solo, altalenando tra i successi degli ultimi album e quelli storici, che hanno fatto battere il cuore a migliaia di noi anche un paio di decenni addietro. Poi è la volta della band, ''una delle più forti al mondo', la presenta così De Gregori. E senza un attimo di pausa si continua sulle note di ''Capo d'Africa', ''Titanic', ''La leva calcistica della classe '68', ''Festival', ''L'Angelo', ''Deriva' e un fiume di note, parole, emozioni, figure, storie, la solita galleria di personaggi e immagini che la fantasia del cantautore romano forgia da quasi quarant'anni.
Suoni rock, melodici e musica popolare, per i giovani che imparano a conoscerlo e per i nostalgici che lo identificano, ''sempre e per sempre', come il cantautore di Rimmel, Buonanotte Fiorellino e La donna cannone, grandi successi che comunque non possono mancare ad ogni suo live, e così anche a Catanzaro. Dopo una lunga performance acustica, Francesco de Gregori viene salutato ancora calorosamente dal pubblico del nuovo teatro le Fontane. E' lui infatti il primo cantautore ad esibirsi nella struttura appena ieri inaugurata, un live che passerà alla storia della nostra città.
Inamovibile nei modi, un po' caustico per qualcuno, De Gregori a metà del suo live richiama qualcuno che sta filmando con una videocamera: ''Sia moderno, butti la telecamera!'. L'invito del cantautore è un monito per tutti: ''Godiamoci i momenti, viviamoli coi nostri occhi e non attraverso quelli digitali'. E' qui che lo riconosciamo, il caro, ''vecchio' Francesco De Gregori, il Bob Dylan italiano, la voce dei sogni ribelli (e spesso utopici) dell'Italia degli ultimi 40 anni.
Anna Trapasso
"E chissà quanto ho viaggiato, quante volte sono stato..."