03/12/2009 - MONTERUSCELLO (NA) - PALABUTANGAS

Infoline: Veragency 081 7284523



* Platea I settore numerata: 40 euro
* Platea II settore numerata: 35 euro
* Gradinata centrale numerata: 30 euro
* Gradinata laterale: 25 euro
* I prezzi indicati non includono i diritti di prevendita

Salve a tutti.
Io stasera ci vado, per conto de "L'isola che non c'era". Vorrei sapere se ci va qualcun altro e scatta anche qualche foto. Se me le passa, ne scelgo una per pubblicarla insieme alla recensione (ovviamente accreditandola all'autore).

Antonio, contatta Pie!!
Lui ci sarà e di sicuro si porterà appresso la macchina fotografica! :-)

La scaletta...nessuna novità rispetto a quest'estate.
Prima di entrare nel "palazzetto" (luogo triste, freddo e semivuoto) si sentiva che stavano provando L'angelo, che poi non hanno eseguito.
Non sono sicuro dell'ordine dei pezzi con la band, ma mi scuserete.
De Gregori in vena di chiacchiere specie nella parte acustica.

set acustico

quattro cani
compagni di viaggio (dedicata a sofia loren)
per le strade di roma
l'angelo di lyon
pezzi di vetro
va in africa celestino

con la band
capo d'africa
titanic
la leva calcistica
festival
deriva
atlantide
rimmel

al pianoforte
sempre e per sempre
la storia

battere e levare
finestre rotte
la valigia dell'attore
viva l'italia
il bandito e il campione

bis
la donna cannone
l'agnello di dio

Stessa scaletta...mi aspettavo cambiamenti. Beh, sono un po' meno triste per non esserci andato, qui dietro casa

Ma semivuoto perché c'era proprio poca gente al concerto?

il palazzetto (che io conoscevo ai tempi in cui giocava il napoli basket) dovrebbe avere una capienza di 3000 posti, gestiti davvero molto male: a parte l'acustica, c'era una differenza di settori praticamente non controllata da nessuno, quindi la gente si spostava di qua e di là in un posto molto largo e freddo. comunque saremo stati un migliaio, forse anche meno. (45 euro per la platea erano veramente un'enormità)
la malagestione ha toccato il culmine quando il concerto è iniziato con le luci del palazzetto ancora semi-accese, che si sono spente solo durante il terzo pezzo (evento sottolineato da un applauso, applauso sottolineato da de gregori che ha definito il buio in sala "un segno di civiltà")

da sottolineare anche la sua accusa abbastanza scostante contro le persone che lo riprendevano e fotografavano, qualcosa del tipo "continuo a vedere lucette rosse...tutti con questi apparecchietti...ma non pensate di portarvi via niente da questa serata, godetevela con gli occhi, e non state dietro a questi aggeggi che vi vendono per forza"
forse esagerato, ma devo dire che da sotto al palco nei bis si contavano quasi più cellulari alzati che persone a guardarlo, ed era veramente insopportabile.

se la scaletta è la stessa me ne sto tranquillo a casa e risparmio le ferie per andare a sciare ;)

leopais, 04/12/2009 9.13:

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bis
la donna cannone
l'agnello di dio

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E Buonanotte fiorellino.

Antonio Piccolo, 05/12/2009 15.01:

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E Buonanotte fiorellino.

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uh, mi s'era tagliata facendo il copia-incolla..

www.lisolachenoncera.it/concerti/?id=137

di Antonio Piccolo

Sta bene dove sta. Dove sceglie di stare ancora, con la maturità e la volontà di un’auto-smitizzazione che non fa altro che mitizzarlo ulteriormente. Sta bene dove sta, lì sul palco, da solo con la sua chitarra a snocciolare perle vecchie (Quattro cani, Pezzi di vetro) e meno vecchie (Compagni di viaggio, L’angelo di Lyon). E continua a starci bene, con il sorriso divertito di chi ama il proprio mestiere, quando lo raggiungono i fidi musicisti a colorare con tavolozze sempre in trasformazione i brani che hanno fatto la storia della canzone italiana. Se si può osare un rimprovero al passato, diciamo anche che De Gregori sta pure meglio quando - pur non rinunciando a vestire i suoi pezzi di arrangiamenti sempre nuovi - rinuncia alla mania di stravolgerne anche melodia e armonia. E sta bene chi è seduto e guarda una band compatta per gli anni di lavoro affiatato passati insieme, che suona senza autocompiacimenti e senza sbavature, senza fare di più ma senza mai fare meno del necessario affinché le canzoni abbiano la forza vecchia e la luce nuova che la gente pretende da un concerto. Sta bene chi è venuto al palasport periferico di una zona periferica (onore al merito di chi li organizza, i concerti) per partecipare ancora una volta al fenomeno già visto ma sempre miracoloso di un’assemblea, di un teatro in cui solo lo scambio reciproco, faticoso e piacevolissimo tra il performer e il pubblico può dare vita ad una rappresentazione veramente riuscita. Con tutte le buone intenzioni di un uomo di spettacolo che vuole fuggire dalle voci di popolo che per anni lo hanno voluto “principe” e, per questo, spiattella uno dopo l’altro (quasi) tutti i meritati successi, anche delle hit-parade: Titanic, La leva calcistica della classe ‘68, Atlantide, Rimmel, La storia (da solo al piano), La valigia dell’attore, Viva l’Italia, Il bandito e il campione, La donna cannone, Buonanotte fiorellino. Con la bella novità, signore e signori, che non si secca più di eseguirle tutte insieme, riappacificato con l’immagine di un grande autore sì, ma anche genuinamente popular.
Guai però a negare la grandezza di un repertorio in cui anche le pietre minori brillano come diamanti. Sarà per questo che tocca vette altissime anche con i rifacimenti coinvolgenti e divertiti di una Battere e levare velocizzata e solare, di una tosta Capo d’Africa, di un’aggressiva L’agnello di dio. E soprattutto con l’esecuzione commossa di Festival e Deriva, in cui dà in tre-quattro minuti tutto quel che ha. Perché sta bene dove sta.

Frank2, 19/12/2009 13.00:

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http://www.lisolachenoncera.it/concerti/?id=137

di Antonio Piccolo

Sta bene dove sta. Dove sceglie di stare ancora, con la maturità e la volontà di un’auto-smitizzazione che non fa altro che mitizzarlo ulteriormente. Sta bene dove sta, lì sul palco, da solo con la sua chitarra a snocciolare perle vecchie (Quattro cani, Pezzi di vetro) e meno vecchie (Compagni di viaggio, L’angelo di Lyon). E continua a starci bene, con il sorriso divertito di chi ama il proprio mestiere, quando lo raggiungono i fidi musicisti a colorare con tavolozze sempre in trasformazione i brani che hanno fatto la storia della canzone italiana.

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Io 'sta "auto-smitizzazione che non fa altro che mitizzarlo ulteriormente" non la riesco a trovare, nemmanco a cercarla con i cani. Non la vedo proprio. Sarò forse abbagliato da ..."queste tre o quattro lucine verdi".

Lorenz James Barbagianni, 27/12/2009 0.03:

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Io 'sta "auto-smitizzazione che non fa altro che mitizzarlo ulteriormente" non la riesco a trovare, nemmanco a cercarla con i cani. Non la vedo proprio. Sarò forse abbagliato da ..."queste tre o quattro lucine verdi".

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Toh, chi si rivede ...........

[/IMG]

concerto Bellissimo... indimenticabile... Grande Ciccio :)