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Kart Racing - Travesia Rodante

Nei panni di Timmy, un pilotà di auto super veloci, montate sul vostro Go-Kart, selezionate la difficoltà (due quelle a disposizione), scegliete la pista, e correte contro il tempo cercando di stabilire il record assoluto e il miglior punteggio del percorso! Lungo la pista ci saranno molti bonus e punti da raccogliere, nonchè ostacoli da superare; se riuscirete a prendere tutti i bonus evitando gli ostacoli, sarete sicuramente voi i campioni questo sport! Usate le FRECCE direzionali per accelerare, curvare, e frenare.

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RADIATO BRIATORE

Ultimo Aggiornamento: 07/01/2010 13:22
21/09/2009 20:47
 
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RADIATO BRIATORE, DUE ANNI A RENAULT

ROMA - Una squalifica a vita in Formula 1 per Flavio Briatore e la minaccia di sospensione per due anni nel caso in cui la Renault commetta di nuovo infrazioni gravi. E' durissima la sentenza della Fia soprattutto nei confronti dell'ormai ex team principal della scuderia francese che aveva già deciso di lasciare la sua squadra per "salvarla" da sanzioni più pesanti.

E così è effettivamente successo: Briatore non potrà più mettere piede nel Circus, il suo direttore tecnico Pat Symonds non lo potrà fare per cinque anni, ma Alonso e l'attuale sostituto di Piquet Junior, Roman Grosjean, potranno continuare a correre. Sia Fernando Alonso, (non è coinvolto nella vicenda, recita il comunicato Fia) che Piquet Junior, a cui è stata concessa l'immunità per aver collaborato con la federazione, escono indenni dalla sentenza di Parigi. Tanto è costata a Briatore e alla Renault la vicenda del falso incidente nella notte di Singapore 2008 quando Alonso approfittò della situazione in pista in regime di safety car dopo il 'botto' di Piquet Junior passando in testa alla gara per aver rifornito prima di tutti poco prima dell'uscita del compagno di team. Le prime notizie sull'incidente del figlio di Nelson Piquet erano trapelate poco dopo la fine del Gran Premio di Spa il 30 agosto scorso con la conferma da parte della Fia dell'avvio di una indagine sul caso sollevato dalla televisione brasiliana Globo riguardo al Gp di Singapore, vinto proprio dalla Renault di Alonso.

MOSLEY: ABBIAMO ELIMINATO LE PERSONE RESPONSABILI "La Formula 1 esce piuttosto bene da questa vicenda, perché abbiamo dimostrato di aver eliminato le persone responsabili": questo il primo commento del presidente della Fia, Max Mosley, con i giornalisti dopo la decisione del Consiglio mondiale sul caso Piquet jr con la radiazione a vita di Flavio Briatore e la sospensione con la condizionale per due anni della scuderia Renault.

"COSPIRAZIONE PER INCIDENTE", ECCO SENTENZA FIA - Il Consiglio mondiale Fia ha stabilito che "i membri del team Renault di Formula 1 Flavio Briatore, Pat Symonds e Nelson Piquet jr hanno cospirato per provocare un incidente deliberatamente al Gran Premio di Singapore 2008": questo il punto chiave della sentenza pronunciata oggi a carico del team Renault e di alcuni suoi esponenti dal Consiglio della Federazione nazionale dell'automobile a Parigi. Il Consiglio, si legge ancora, "ritiene che le infrazioni Renault nel Gran Premio di Singapore 2008 siano state di una gravità senza precedenti. La Renault non soltanto ha compromesso l'integrità dello sport ma ha anche messo in pericolo la vita degli spettatori, dei funzionari, di altri concorrenti e dello stesso Nelson Piquet jr. Il Consiglio mondiale ritiene che violazioni di questa gravità meritino una squalifica a tempo indeterminato dal campionato del mondo Fia. Tuttavia, considerate le circostanze attenuanti e in particolare i passi intrapresi dalla Renault per identificare e assegnare la responsabilità delle violazioni all'interno del suo team e condannare le persone coinvolte, il Consiglio ha deciso di sospendere la Renault fino alla fine della stagione 2011. Il Consiglio renderà attiva questa squalifica se la Renault sarà trovata colpevole di un'altra violazione del genere durante questo periodo". Quanto alle persone coinvolte, il Consiglio "dichiara che il signor Briatore, per un periodo di tempo illimitato, non dovrà partecipare ad alcun evento internazionale, campionato, coppa, trofeo o altro in qualsiasi veste" e "non concederà alcuna licenza a nessun team o altra entità che dovesse ingaggiare Briatore in qualsiasi ruolo. Dà anche istruzione a tutti i funzionari persenti agli eventi Fia di non consentire a Briatore l'accesso a nessuna area sotto la giurisdizione Fia. Inoltre, non intende rinnovare nessuna licenza a piloti associati con Briatore o ad altra entità o persona che lo siano".
22/09/2009 11:02
 
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Briatore, una vita sopra le righe. Come Moggi
Cosa hanno in comune un ferroviere di Monticiano, provincia di Siena, e un geometra di Cuneo? Molto più di quanto si possa pensare. Perché entrambi sono diventati padroni del proprio universo. Possibile, dato che lo sport non è solo numeri e business. Lo sport è anche alea, fiuto e competenza, agonismo e cattiveria non solo agonistica. E' qualcosa di impalpabile che non si studia a scuola, semmai si impara per strada. Per Moggi e Briatore sono stati elaborati paragoni eccessivi, che sconfinano nella cronaca nera. Invece sono semplicemente uno lo specchio dell'altro, il fine che giustifica i mezzi e tutta la competenza che serve per realizzarlo. Senza guardare in faccia a nessuno. Mai. Una vita sul filo, scomodi, braccati, esposti, chiacchierati. Un comune delirio di onnipotenza che li ha alla fine portati apertamente fuori dalle righe della legge.

Una ferita piccola come un telefono cellulare sotto controllo o un contratto stracciato in faccia a un pilota brocco ed ecco che sono arrivati altri squali. Perché Max Mosley non è meglio di Flavio Briatore da nessun punto di vista, men che meno quello morale. E dato che anche lui verrà presto mangiato, ecco che esce di scena regolando brutalmente tutti i conti sospesi coi suoi nemici. Terra bruciata. La McLaren e Ron Dennis sono già stati sistemati. Adesso rotola nel cesto la testa di Briatore. Infine, vedrete, toccherà in un modo o nell'altro alla Ferrari. La Formula Uno è farsa pura in un mondo carnevalesco come quello sportivo. Mosley sta già puntando il ventre molle della Rossa: il suo prossimo pilota, Fernando Alonso, tirato dentro per i capelli nell'ultima discarica, il caso – Piquet.

La vita di Briatore è un viaggio, un'arrampicata se preferite, che parte da un ristorante rilevato nel cuneese dal nome premonitore, Tribüla, presto chiuso per eccesso di debiti. Poi la palude della vendita di polizze assicurative porta a porta. Ma del resto Roman Abramovich non faceva forse il piazzista di paperelle di gomma e altri oggetti di plastica da arredobagno prima di entrare nel dorato mondo delle privatizzazioni post-sovietiche? Altre storie…

Flavio non è diventato signore del petrolio ma ha invece attraversato i fiumi scuri – e a oggi ancora piuttosto torbidi - della cronaca finanziaria e giudiziaria. All'inizio collaborando con un finanziere locale e costruttore edile, Attilio Dutto, che aveva rilevato la Paramatti vernici, azienda già di proprietà di Michele Sindona. Il 21 marzo del 1979, Dutto viene assassinato a Cuneo con una bomba collegata all'accensione della sua auto. La verità sul caso non verrà mai accertata. Ma per Briatore è la svolta. Cavalcando l'onda della fortuna, si trasferisce a Milano dove inizia a frequentare la Borsa. Viene coinvolto nel crac della CGI (Compagnia generale industriale).

Viene condannato in primo grado ad 1 anno e 6 mesi a Bergamo e a 3 anni a Milano, accusato di essere a capo di quello che i giudici chiamarono il gruppo di Milano che aveva il delicato compito di agganciare clienti di fascia alta e di truffarli. Briatore non fa un solo giorno di carcere poiché si rifugia per tempo a Saint Thomas, nelle Isole Vergini, per poi tornare in Italia dopo un'amnistia.

Poi ecco le vette, i motori, il sultanato della Formula Uno. All'inizio degli anni novanta viene nominato direttore sportivo della Benetton . Ma è bravo, ha talento e fiuto, non sbaglia un colpo. Nel 1994 e nel 1995 vince il mondiale con Michael Schumacher, da lui fortemente voluto. Quando Schumacher ed alcuni tecnici emigrano alla Ferrari nel 1996, il team affonda. Benetton lo licenzia nel ‘97 versandogli una montagna di soldi di buonuscita. Ma Flavio ha amici importanti con lo stesso pelo sullo stomaco, a cominciare da Bernie Ecclestone. Dal 1998 al 2000 Briatore si occupa della vendita della Supertec, azienda proprio di Ecclestone, che forniva motori Renault a 3 Team. Quando la Benetton è venduta definitivamente alla Renault nel 2001, Briatore viene nuovamente assunto come Direttore Esecutivo.

Nel frattempo con Bernie fa altri affari, compreso lo sbarco sul pianeta del calcio britannico. Insieme nel 2007 comprano il Queens Park Rangers, dopo aver tentato senza successo di prendere il Palermo. Vi risparmiamo volentieri le storie di donne e di locali alla moda, fatti suoi soldi pure, beato lui.

Quasi fisiologico che un viaggio così si concluda con uno schianto telecomandato, quello del brocco e vendicativo Nelsinho Piquet che lo incastra. I verbali dell'interrogatorio di papà Nelson raccontano di uno scambio di battute tra l'ex campione brasiliano e Bernie Ecclestone: Piquet gli racconta tutto e domanda come si deve comportare. Bernie, l'amico di Flavio, suggerisce: "Non dire nulla alla stampa… e fottilo". Detto, fatto. Briatore è radiato.

Vedremo se e come riuscirà a continuare ad operare con una società che gestisce diversi piloti, tra i quali Kovalainen, il talento del Gp2 Petrov. E Fernando Alonso.

21 settembre 2009
ILSOLE24ORE.COM > Notizie Sport
23/10/2009 19:42
 
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Briatore porta la FIA in tribunale: i punti chiave della difesa

È rimasto zitto e muto per un mese, si è incontrato con i suoi avvocati e ha messo a punto una strategia di difesa per rovesciare la sentenza che dopo il caso di Singapore lo ha radiato dalla Formula 1, da tutte le competizioni e dall'attività di manager. Adesso Flavio Briatore porta la FIA in un tribunale civile e chiede danni per oltre un milione di euro.

È un'azione che secondo la stampa francese poggia su basi solide: da un lato i vizi di procedura, dall'altro l'incongruenza giuridica della sentenza. Ci sono innanzitutto le dichiarazioni discordanti e imprecise di Nelsinho Piquet in merito all'organizzazione della congiura, poi la deposizione di quello che la FIA ha sempre indicato come "testimone X", sentito esclusivamente per telefono e mai interrogato in modo diretto dagli avvocati del Consiglio Mondiale.

Ma c'è soprattutto la rivelazione shock di Mohammed bin Sulayem, vice Presidente della FIA e delegato per gli Emirati Arabi, che dopo la sentenza si era lasciato sfuggire frasi sibilline sul fatto che le "negoziazioni" fossero state portate a termine "prima" dell'udienza.

Praticamente il verdetto era già scritto e confezionato secondo gli interessi di Max Mosley. Briatore si ribella: "La FIA è stata usata come strumento di ritorsione al servizio di una persona sola (Mosley appunto, ndr). La decisione è assurda giuridicamente". Per due motivi: perché un'esclusione a tempo indeterminato viola il diritto europeo e perché il Consiglio Mondiale ha competenze limitate all'ambito sportivo, per cui non ha potere di imporre restrizioni in sede civile.

Il Tribunale delle Grandi Istanze di Parigi ha già ammesso il ricorso e si pronuncerà a novembre: "Poi - dice Flavione - magari darò una bella festa".
07/01/2010 13:22
 
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Caso Briatore: Ecclestone e la Fia dicono la loro
Nonostante la sentenza del Tribunale delle Grandi Istanze di Parigi, che ha revocato il provvedimento di interdizione dalle corse deliberato dal Consiglio Mondiale della Fia per i fatti di Singapore 2008, c’è qualcuno che non crede a un ritorno imminente di Flavio Briatore nel Circus. Fra i più scettici Bernie Ecclestone: “Se tornerà, non lo farà tanto presto. Il suo caso non è ancora chiuso“.

“Il giudice -aggiunge il boss della F1- ha assunto una decisione, ma per la federazione non è cambiato nulla. E’ stato messo in evidenza che la Fia ha commesso degli errori in sede processuale, ma ora la stessa Fia può cominciare tutto da capo, convocando una nuova udienza. Questo allungherà i tempi, creando lo scenario meno auspicabile. Sarebbe stato meglio se i protagonisti della vicenda si fossero seduti attorno a un tavolo per trovare fra loro la soluzione migliore“.

In ogni caso Ecclestone non sembra entusiasta della prospettiva di un ritorno del manager italiano: “Non c’è ragione perché Briatore non possa recuperare un ruolo dirigenziale, ma sarebbe molto difficile dopo un errore tornare al vecchio incarico o a qualcosa di simile“. Per il momento l’ipotesi di un rientro, anche se remota, sembra piuttosto improbabile, per la volontà della Fia di non revocare il provvedimento restrittivo assunto nei confronti del cuneese, che resterà in vigore fino all’ultimo grado di appello. L’organo sportivo, infatti, sembra intenzionato ad andare avanti con l’inter processuale, facendo ricorso contro il verdetto di ieri.

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