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Sofferenze bancarie - la situazione italiana

Ultimo Aggiornamento: 15/01/2016 15:58
17/09/2009 16:09
 
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DALL'ULTIMO RAPPORTO ABI UNA CRESCITA DELL' 11% DEI CREDITI DIFFICILMENTE RECUPERABILI


Esplodono le sofferenze in banca L'associazione bancaria sottolinea che non si rischia alcun credit crunch. I finanziamenti a famiglie e imprese infatti continuano ad aumentare, ma a un ritmo sempre più lento Da mesi le banche continuano a ripetere che in Italia non c'è credit crunch e, se i finanziamenti a famiglie e imprese rallentano, la causa è la generale crisi economica. Semmai il vero pericolo, secondo le banche, è che vengano utilizzati i soldi degli azionisti per fare cattivo credito. Per sostenere queste tesi da ieri l'Abi può anche utilizzare i dati statistici contenuti nel suo ultimo Monthly Outlook, che dimostrano come i finanziamenti a famiglie ed imprese continuano a crescere, seppure a un ritmo sempre più lento, mentre si assiste a un vero balzo in avanti delle sofferenze, che a luglio sono arrivate alla quota record di 50,6 miliardi di euro, 1,7 in pi rispetto al luglio del 2008, con una percentuale di crescita di quasi l'11% (precisamente del 10,9%, al lordo delle svalutazioni). Non solo: anche il rapporto tra sofferenze e impieghi è «in sensibile crescita», essendo passato «dal 2,27% di novembre 2008 al 2,85% di luglio 2009».Se poi si prendono in esame le sofferenze al netto delle svalutazioni, a luglio «sono risultate pari a 29,2 miliardi di euro, 1,7 miliardi in pi rispetto a giugno e 6,7 miliardi in più rispetto a fine 2008».



rassegnastampa.mef.gov.it/mefeconomica/PDF/2009/2009-09-17/200909171371...
[Modificato da stelafe 17/09/2009 16:35]
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Dove i crediti fanno crack

In 12 mesi gli istituti hanno registrato un boom (+40%) delle sofferenze senza precedenti.

"... non era mai successo, nel recente passato, che l'indice peggiorasse cosi' tanto e cosi' in fretta ..."
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20/05/2010 19:09
 
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Sofferenze: in un mese 2 miliardi in piu'


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BANCHE

Abi, sofferenze in aumento del 40,7%

Gli impieghi tornano sopra il 4%

I crediti in rosso delle banche superano i 71 miliardi di euro, ma per i prossimi mesi si attende un rallentamento del tasso di crescita. Prestiti alle famiglie +3,3%. Decelera la raccolta

ROMA - Continuano a crescere le sofferenze nette delle banche italiane: ad agosto, emerge dal rapporto mensile dell'Abi, sono arrivate a 41 miliardi di euro, con un aumento di 515 milioni rispetto a luglio 2010 e di quasi 12 miliardi rispetto ad agosto 2009 (+40,7% annuo). Mentre le sofferenze lorde sono risultate pari a 71,2 miliardi di euro, circa 1,1 miliardi in più rispetto a luglio 2010. In aumento il rapporto tra sofferenze al netto delle svalutazioni e impieghi totali, che si è collocato al 2,21% dall'1,68% di agosto 2009.

Nonostante la crescita delle sofferenze prosegua ininterrotta dall'agosto del 2008, gli analisti dell'Associazione bancaria si attendono un rallentamento: "Si iniziano a cogliere segnali secondo i quali il tasso di incremento tende a ridursi", osservano infatti.

Nel mese di settembre l'Abi osserva inoltre che per la prima volta dal gennaio 2009 gli impieghi tornano a segnare un tasso di crescita attorno al 4%, mentre anche i finanziamenti a breve termine registrano un andamento positivo seppure di pochissimo (+0,3%) che si confronta con un tasso di crescita negativo del 2,9% del mese di agosto, ma se confermato nel prossimo mese potrebbe dimostrare un'inversione di tendenza.

In particolare, a settembre i prestiti bancari al settore privato crescono del 4,1%, che si confronta con il 3,6% di agosto 2010, e l'1,3% un anno prima, mentre l'ammontare dei prestiti raggiunge i 1.650 miliardi di euro. Il flusso netto di nuovi prestiti è stato di 64 miliardi di euro. I prestiti
a famiglie e società non finanziarie sono stati 1.448 miliardi di euro (+3,3%).

Sul fronte della raccolta il mercato appare in decelerazione, con un tasso di crescita del 6,4% contro l'8,3% di agosto, mentre crescono del 39% le operazioni di pronto/termine (+44,7% ad agosto). I tassi di interesse mostrano un ulteriore flessione per quelli sui depositi che passano allo 0,65% dal precedente 0,78%, mentre il tasso medio ponderato registra l'1,44% contro l'1,42% di agosto.

Il tasso medio ponderato sugli impieghi registra invece il 3,65%, contro il 3,59% del mese precedente. Stabile quello per l'acquisto di abitazioni al 2,65% come media tra i tassi d'interesse 'fissi' e 'variabili'. Il differenziale è pari a 221 punti base, 4 punti base al di sotto del valore di settembre 2009, come risultante di un tasso attivo medio del 3,59% e dell'1,44% del costo medio della raccolta.

(20 ottobre 2010)
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20/10/2010 16:51
 
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tranquilli
che ci pensano loro a trasformare le sofferenze bancarie in opportunità con il più glorioso passaggio di cerini della storia.


Tonica Intesa Sanpaolo (+1,3%) su indiscrezioni che indicano intorno ai 100 bp sopra il midswap il rendimento del bond garantito da un portafoglio Rmbs




...tanto noi lo sappiamo cosa sono gli rmbs no? [SM=g1747522]

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Complottismo? No, Grazie!!!
21/10/2010 21:21
 
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Boom di mutui in Italia: si torna ai livelli pre-crisi (Fonte: Sole 24 Ore - 21/10/2010)

...ma le sofferenze aumentano del 37%!

Marco
02/11/2010 16:07
 
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mah... [SM=g1749704]


Banche europee, alert "Mutiny Day"

Nei blog di finanza Usa si rconcorrono le voci di un ammutinamento dei depositanti contro le banche. Quando? Alla vigilia dell'Immacolata. Come? File agli sportelli, tutti quel giorno chiuderanno il loro conto corrente. Dove? Dall'Italia alla Germania passando per Regno Unito, Paesi Bassi e Grecia.

www.wallstreetitalia.com/article.aspx?IdPage=1030024
26/11/2010 16:12
 
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ABI: rallenta la crescita delle sofferenze

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L’Italia è in cima alla classifica europea per insolvenza


08/08/2011

Secondo uno studio condotto da Bankitalia gli italiani sono i più insolventi d’Europa.

Il 10,5% delle famiglie italiane che sono ricorse al credito al consumo non riesce a pagare le rate.

I risultati dello studio, che mette a confronto i dati sul credito al consumo in Italia e in altri 8 Paesi europei, si riferiscono al 2008, momento in cui la crisi economico-finanziaria era solo agli inizi, ma mostrano come nel Bel Paese si registri la percentuale d’insolvenza più alta d’Europa.

“La percentuale di famiglie inadempienti sul credito al consumo – si legge nella ricerca – variano considerevolmente da Paese a Paese.

La più bassa si registra nel Regno Unito (2,3%) e la più alta in Italia (10,5%, ma in calo rispetto al 2005).

Negli altri Paesi coperti dallo studio, la quota è tra il 5 e l’8%”. Andavano meglio altri due Paesi poi dimostratisi molto deboli, come Spagna (8,4%) e Portogallo (7,8%).

Poco meno della metà delle famiglie inglesi che non riescono a ripianare il debito contratto, poi, risultano povere, e quindi il loro comportamento non sorprende. In Italia, invece, meno del 30% degli inadempienti risulta povero, a dimostrazione che le difficoltà colpiscono anche fasce economiche più benestanti.

Se è vero che le famiglie italiane sono quelle che faticano di più a ripianare il debito contratto, è anche vero che sono quelle che scelgono con più resistenza il credito al consumo, ovvero il pagamento a rate dilazionato nel tempo: sono infatti appena il 14,8% del totale, superate dall’Olanda (14,5%) mentre in Francia la percentuale è dell’8,4%.
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06/07/2012 12:29
 
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Unicredit: i prestiti a fondo perduto in Italia stanno peggiorando

di: WSI Pubblicato il 06 luglio 2012| Ora 11:18

Lo ha affermato lo stesso amministratore delegato Federico Ghizzoni (nella foto), riferendosi ai bad loans e precisando che questo trend "non è visibile in altri paesi come la Germania e l'Europa centrale e dell'est".

La performance del titolo Unicredit dall'inizio del 2012.
New York - Performance debole per il titolo Unicredit, che in mattinata è stato sospeso anche per eccesso di ribasso, per poi tornare alle contrattazioni con -2,42%. Al momento, le quotazioni perdono lo 0,90% circa, condizionate ancora dalle dichiarazioni rilasciate dal numero uno, l'amministratore delegato Federico Ghizzoni.

Il ceo della banca numero uno in Italia ha affermato ieri, in occasione del Milan Foreign Press Club, che i bad loans, ossia i crediti inesigibili, stanno crescendo in Italia a causa della terza recessione che il paese sta attraversando in un decennio. "Il trend negativo dei bad loans a cui stiamo assistendo in Italia non è visibile in altri paesi come la Germania e l'Europa centrale e dell'est", ha precisato. L'amministratore delegato ha continuato affermando che "quest'anno è più difficile delle attese. La banca (Unicredit) è geograficamente ben posizionata, e dispone di un capitale e di una liquidità solidi".

"Unicredit", ha aggiunto il numero uno della banca, "ha una quota di mercato dei prestiti in Italia compresa tra il 15 e il 20%. Di conseguenza, dopo due o tre trimestri di recessione, e' naturale che i bad loans siano aumentati, ma la situazione e' ancora gestibile e sotto controllo".

Detto questo, il titolo ha perso in un anno -71,84% del suo valore, facendo -5,58% negli ultimi sei mesi di contrattazioni. Nell'ultimo mese, il titolo ha recuperato però +4,27%.
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06/09/2012 09:41
 
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Immobili da crediti in sofferenza: i fondi provano a valorizzarli

"... i crediti in sofferenza garantiti da immobili in Italia superano i 100 mld, in costante crescita secondo l’Abi, assisteremo a molte iniziative da parte delle banche per arginare il fenomeno."
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11/04/2013 14:20
 
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Perché è arrivato il momento della bad bank italiana
www.linkerblog.biz/2013/02/26/perche-e-arrivato-il-momento-della-bad-bank-i...
23/05/2013 23:42
 
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Ringraziando investart e massimo84 (FOL): link

[Modificato da marco--- 24/05/2013 10:02]
11/02/2014 09:55
 
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Costruzioni, sofferenze bancarie a quota 30,8 miliardi (+38,3% in un anno) (Fonte: ediliziaeterritorio.ilsole24ore.com - di Massimo Frontera - 10/02/2014)

Si ingrossa la massa di sofferenze bancarie che ruota intorno all'edilizia. Se a dicembre 2013 le sofferenze totali del sistema bancario hanno abbondantemente superato il tetto dei 155 miliardi (115,852), la componente rappresentata dal settore delle costruzioni ha sfondato il tetto dei 30 miliardi di euro. I dati si ricavano dall'ultimo supplemento al bollettino statistico di Bankitalia, diffuso il 10 febbraio.

In base alla fotografia scattata dai tecnici di Via Nazionale a dicembre scorso il monte sofferenze del settore costruzioni è arrivato esattamente a 30,818 miliardi, prevalentemente imputabile a società non finanziarie (20,107 miliardi) e in misura molto più ridotta a famiglie produttrici (2,711 miliardi).

C'è poi il settore delle attività immobiliari, che a dicembre 2013 ha visto arrivare il monte sofferenze a quota 13,531 miliardi di euro (di cui 13,244 a carico di società non finanziarie e per 288 milioni a carico di famiglie produttrici).

Complessivamente, questi 44,349 miliardi di euro di sofferenze legate all'immobiliare e alle costruzioni valgono il 36,5% del totale delle sofferenze cumulate dalle attività economiche indicate da banca d'Italia, pari a 121,624 miliardi di euro (a dicembre 2013).

Il trend delle sofferenze
Colpisce anche la velocità con la quale nell'ultimo anno sono aumentati i crediti problematici. Nel dicembre del 2012, la consistenza delle sofferenze era di 22,281 miliardi nel settore costruzioni e e di 9,473 miliardi nell'immobiliare. Esattamente un anno dopo, le costruzioni hanno visto un incremento di 8,537 miliardi (+38,3%) e l'immobiliare di poco più di 4 miliardi (+42,8%).

Il trend dei prestiti
Un andamento di segno opposto ha interessato i soldi concessi dalle banche ai settori delle costruzioni e dell'immobiliare. A dicembre 2012 le banche hanno concesso prestiti per 167,510 miliardi al settore costruzioni e 122,204 miliardi all'immobiliare. Un anno dopo, a dicembre 2013, i prestiti agli operatori delle costruzioni sono scesi a 159,860 miliardi (-4,6%) e quelli all'immobiliare a 119,065 miliardi (-2,6%)

Scarica il supplemento al bollettino statistico della Banca d'Italia n.8 del 10 febbraio 2014 (Dati al dicembre 2013) (link)

Scarica il supplemento al bollettino statistico della Banca d'Italia n.7 dell'8 febbraio 2013 (Dati al dicembre 2012) (link)
15/01/2016 15:57
 
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Bankitalia: a novembre crescono i prestiti, sofferenze oltre i 200 miliardi

Il tasso di crescita sui dodici mesi, senza correzione per le cartolarizzazioni ma tenendo conto delle discontinuita' statistiche, è risultato pari all'11 per cento, come a ottobre. I prestiti in sofferenza del sistema bancario italiano a novembre hanno sfondato il muro dei 200 miliardi lordi arrivando a segnare 201,02 miliardi. Lo indica la Banca d'Italia nel supplemento al Bollettino statistico moneta e banche. In ottobre il dato delle sofferenze lorde era di 198,9 miliardi. Le sofferenze al netto delle svalutazioni operate dagli istituti salgono a 88,83 miliardi in crescita rispetto agli 87,2 miliardi segnalati da via Nazionale per il mese di ottobre.
A novembre il tasso di crescita sui dodici mesi dei depositi del settore privato è stato pari al 2,3 per cento (5,3 per cento a ottobre). La raccolta obbligazionaria, incluse le obbligazioni detenute dal sistema bancario, è diminuita del 15,6 per cento su base annua (-16,3 per cento nel mese precedente).

13 gennaio 2016
sole24ore
[Modificato da pax2you 15/01/2016 15:58]
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