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Regno di Polonia: dalla Frammentazione alla Gloria

Ultimo Aggiornamento: 01/02/2010 15:16
05/09/2009 23:59
 
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Bellum Crucis 5.1 (Minimods Superpack 2.0). Camp. Full/Lunga VH/VH
Alcune premesse:

- questo è il mio primo AAR;
- non sono uno storico, quindi mi scuso anticipatamente per tutti gli errori e le castronerie che sarete eventualmente costretti a sentire su queste pagine;
- la scelta della Fazione, caduta sul Regno di Polonia, è stata, almeno inizialmente, più o meno casuale... non provavo alcuna sincera attrazione nei confronti dei Polacchi, eccezion fatta per la loro apparente debolezza, e per la vicinanza con il Sacro Romano Impero, fattori che potevano essere il preludio a formidabili ed improbabili scenari di guerra (tipo Davide vs Golia) per il controllo dell'Europa centro-orientale (in realtà sappiamo che Bolesalo IV, già nel 1157, dopo i primi interventi militari imperiali, fu subito costretto a chinare il capo e sottomettersi all'autorità del Barbarossa).
- Ovviamente, questa è la mia prima campagna con il Regno di Polonia.

Detto ciò, mi accingo a narrare le gloriose (speriamo) gesta dei Piast...

Prologo. Contesto storico.

Ai tempi della nostra simulazione storica, il Regno di Polonia attraversa uno dei periodi più controversi e difficili della sua pur breve esistenza: la Frammentazione.
Nel 1138, seguendo le volontà testamentarie di Re Boleslao III "Boccastorta", lo Stato è diviso in vari Ducati, assegnati ad ognuno dei figli, formalmente sottomessi all'autorità del Seniorato del primogenito Ladislao II ma, di fatto, tra loro indipendenti.
Tant'è che, nel 1146, la presunta supremazia di Cracovia viene meno: Re Ladislao II è spodestato dai Fratelli, e il Seniorato abolito.
Sarà Boleslao IV il Ricciuto a volere la riunificazione del Regno, nel tentativo di arrestare le numerose forze centrifughe e disgregatrici che sembrano avviare la Polonia all'anarchia e quindi alla rovina.
Anche perchè, da occidente, la minaccia imperiale si fa d'ora in ora più opprimente: pare, infatti, che un giovane Svevo, tale Federico I detto il Barbarossa, sia di recente riuscito a pacificare la Germania e, forte della nuova intesa raggiunta con i Duchi "rivali", vada farneticando, attraverso Diete convocate in tutta Europa, riguardo anacronistici progetti di Restaurazione dell'Impero, rivendicando i diritti di sovranità sulle antiche "province" romane.
Boleslao si convince di poter sopravvivere al Barbarossa solo se riuscirà, in tempi brevi, a far riemergere il Regno dalla crisi interna, e ritrovare quella coesione che in passato rese grande e temibile la Dinastia dei Piast.
Nel 1155, il Ricciuto e i suoi fratelli controllano direttamente soltanto 3 Ducati:...

... Piccola Polonia (Cracovia, Capitale); Gran Polonia (Gniezno); Masovia (Plock).

Se, da un lato, la forte personalità e il carisma di Boleslao assicurano il pieno supporto del Concilio e del popolo (prestigio 95%), nonchè la cieca ammirazione dei Fratelli Mieszko III Duca della Gran Polonia e Casimiro II (principe ereditario); dall'altro desta serie preoccupazioni l'atteggiamento poco collaborativo, oserei dire ostile, mostrato da Henryk Duca di Masovia nei confronti del Fratello maggiore e dei suoi ambiziosi progetti.











A proposito di progetti: priorità assoluta è data alla riconquista della Slesia che, dopo la Caduta e l'Esilio di Ladislao II (1146), e in seguito a varie vicissitudini, è progressivamente riuscita a svincolarsi dal controllo dei Piast, potendo affermare, oggi, la completa Indipendenza nei confronti della Polonia.
Boleslao affida il delicato incarico al Principe Casimiro, a dispetto della sua giovanissima età, e questi, dedicandosi totalmente alla Causa, già alla fine del '55 raduna, sulle sponde orientali della Vistola, un'esercito di campagna di tutto rispetto, pronto a marciare su Breslavia.
Il Re è tuttavia consapevole del fatto che un'invasione dello Slask rappresenterebbe un palese affronto al Sacro Romano Impero e alla nuova politica di Restaurazione fredericiana, sicchè, prima di scatenare l'offensiva di Casimiro, attende notizie dal suo uomo di fiducia, l'emissario Janus Zdeb, inviato nei territori magiari.
L'Alleanza con il Regno d'Ungheria, più potente e, comunque, da considerarsi un'altra delle potenziali vittime imperiali, assumerebbe per il Ricciuto il significato di grande vittoria diplomatica sul Barbarossa, e aumenterebbe indiscutibilmente il peso della sua Polonia sullo scacchiere internazionale.
Tra i Monti Sudeti, appena varcato il confine meridionale del Regno, l'ambasciatore Zdeb, con piacevole sorpresa, scopre che la stessa Principessa Elisabetta d'Ungheria, a sua volta alla ricerca di un'intesa con Boleslao, è in viaggio verso Cracovia.



Il "fortuito" incontro si rivela più che mai fruttuoso...





... consentendo al Re di risparmiare prezioso tempo e denaro.
Quindi, mentre il mondo, e soprattutto Federico I, vengono a conoscenza della nuova alleanza...



...uno scalpitante Casimiro riceve l'ordine di guadare la Vistola...
06/09/2009 09:35
 
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Molto accurata questa AAR anche dal punto di vista grafico! Complimenti, aspettiamo il seguito delle imprese dei Piast!








06/09/2009 09:47
 
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Molto bella davvero, complimenti!
06/09/2009 11:44
 
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Davvero molto bella, hai talento! Mi piace sia per la sua accuratezza che per l'ottima presentazione grafica che rende tutto più chiaro ed interessante. Davvero complimenti!
06/09/2009 23:52
 
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Grazie a tutti, i vostri apprezzamenti sono per me uno stimolo molto motivante...considerate che, da quando vi ho scoperto, siete diventati un po' i miei idoli, per il sublime lavoro svolto con questo mod...per cui, per quel che può valere, questo è il mio modo di ricambiare...a tutte le ore di divertimento che la vostra opera mi ha... e continua a... regalarmi.

Prima di proseguire volevo correggere un banale errore, di natura geografica...ehm, il fiume che traccia il confine tra Slesia e Gran Polonia, sulle cui sponde il Casimiro raduna l'armata e che poi guada per dare inizio all'offensiva, non può certo essere la Vistola, che scorre sicuramente più ad est. Somiglia invece al/alla Warta, un affluente dell'Oder. Chiedo venia, ma la geografia polacca, fino a pochi giorni fa, era l'ultimo dei miei pensieri ...

Vabbeh, continuo...


Capitolo 1. La Campagna di Slesia.


Sfidando il rigore dell'inverno, gli uomini di Casimiro avanzano impavidi e lesti, attraverso la grande pianura innevata e, senza incontrare ostacolo alcuno, arrivano a cingere d'assedio Breslavia nel dicembre del '55.
Il Principe assolda un buon numero di mercenari che, se da un lato rendono comprensibili le improvvise crisi depressive del Tesoriere di Stato, dall'altro aumentano sensibilmente le probabilità di successo degli invasori.



Giunge la primavera del '56, con gli assediati tranquillamente arroccati entro le mura, e l'economia del Regno in ginocchio.
Così, mentre la Masovia festeggia le nozze del Duca Henryk (come al solito estraneo e indifferente al delicatissimo momento storico vissuto dalla sua Casata) con una nobildonna polacca,...

… a Breslavia il più giovane e talentuoso dei fratelli Piast, Principe Casimiro II il Giusto, rischia la vita per inseguire un sogno... il sogno di un popolo slavo di nuovo unito e forte.

Il 6 aprile 1156, nella luce laida del primo pomeriggio, Egli ordina l'assalto alle mura.



I Polacchi, con il supporto di ulteriori 120 guerrieri tribali slavi.


Guarnigione di Breslavia.



Il miglior Generale del Regno, così giovane eppur così savio, divide l'Armata in 4 Battaglioni:

- il I Contingente settentrionale (830 uomini) con i più efficaci reparti di fanteria (muniti di scale), a cercare di prendere possesso della sezione nord-orientale della cinta muraria;

- il II Contingente settentrionale (200 uomini: 120 fanti leggeri slavi con ariete e 80 Strzelcy-tiratori a cavallo-), con il compito di creare un “diversivo” nei pressi della porta Nord di Breslavia;

- il Contingente occidentale (412 uomini: tutta la cavalleria pesante, i restanti tiratori a cavallo, 120 guerrieri tribali con ariete) per sfondare a Ponente;

- il IV Contingente (360 uomini: Balestrieri + 120 fanti leggeri con scale) che, partendo dal fronte orientale, aggirerà le fortificazioni per condurre, al momento opportuno, un assalto a sorpresa sul lato sud-orientale.

Gli assedianti iniziano le manovre di avvicinamento:


Gli Strzelcy del II Contingente settentrionale forniscono copertura, con il loro incessante tiro, ai compagni delle unità d'assalto, dando vita ad una sorta di “cerchio cantabrico”.


Molto presto, nonostante le inevitabili perdite, i portatori di scale raggiungono la posizione, e ingaggiano il corpo a corpo con il nemico su tutta la porzione nord-orientale delle fortificazioni.


I Fanti leggeri del II Battaglione, sfondata la porta nord della cittadina, rischiano di essere travolti da uno sciame di miliziani urlanti... gli Strzelcy, pur non essendo degli “specialisti”, sono chiamati a fornire supporto con cariche di alleggerimento.


Anche ad ovest i mal equipaggiati Guerrieri tribali, sebbene decimati dai dardi delle postazioni di guardia ribelli, abbattono la porta, consentendo alle unità montate polacche di lanciarsi alla carica per cercare lo sfondamento della compatta resistenza nemica.



Nel frattempo il IV Battaglione, marciando lentamente, e mantenendosi a debita distanza dalle mura, ha completato la manovra di aggiramento voluta dal Casimiro, e si prepara all'assalto a sorpresa.


Il disegno tattico del Principe si concretizza: obbligando il nemico (in lieve superiorità numerica) a disperdere le Forze, impegnandolo contemporaneamente su più fronti, l'esercito polacco può sfruttare appieno la maggiore professionalità delle sue truppe, ed ottenere una sistematica vittoria nell'uno contro uno.
La svolta si ha però quando il IV Contingente si impadronisce degli sguarniti spalti sud-orientali, e i Balestrieri, da posizione favorevolissima, iniziano un micidiale tiro a volontà.


Arrivano i primi, ineluttabili, segni di cedimento dei ribelli a nord-est...


Il colpo di grazia, quello che provoca un crollo verticale nel morale dei difensori, è inferto quando il capitano Chwalimir, nel disperato tentativo di prestare soccorso ai suoi miliziani in difficoltà, trova la morte nei pressi della porta occidentale, trafitto dalla letale lancia di un mercenario franco...


Il panico si diffonde come una pandemia tra le fila ribelli, traducendosi a poco a poco in una penosa rotta generalizzata; la cavalleria polacca penetra allora dalla porta di Ponente; i Fanti scendono vittoriosi dagli spalti e occupano le strade periferiche di Breslavia, massacrando gli stravolti fuggiaschi che provano un ultimo ripiegamento verso l'interno del centro abitato; i Balestrieri, impietosi, proseguono il sadico tiro al bersaglio.
La morsa degli assedianti si stringe, inesorabile, sui poveri superstiti della guarnigione...


A nulla vale la patetica fiammata d'orgoglio dei difensori sulla piazza centrale...



Breslavia capitola! La Slesia è riconquistata! Il primo passo verso la Riunificazione del Regno è compiuto!






Il Magnanimo Principe (se a 18 anni è già soprannominato “il Giusto” un motivo ci sarà!) decide di non infierire sugli inermi civili (si tratta pur sempre di “fratelli” polacchi), limitandosi ad occupare la cittadina e ad assumerne il controllo amministrativo.
La recente eperienza maturata sul campo di battaglia gli consente di affinare le abilità di comando.



Le buone nuove raggiungono in fretta Cracovia, dove un raggiante Boleslao, di fronte al Concilio riunito a corte, continua a tessere le lodi dell'eroico fratellino.
I Nobili, a loro volta in visibilio, si sentono quasi in dovere di sostenere le ammirevoli imprese dei Piast, e corrispondono una lauta e meritata ricompensa, con gran sollievo del Tesoriere del Regno.



Le valorose gesta del Casimiro riecheggiano ormai in tutta Europa, suscitando l'approvazione degli Alleati magiari...



… Il messaggio è chiaro...La coalizione polacco-ungarica mai si piegherà alle volontà di quel povero illuso di un Barbarossa; la riaffermazione della sovranità dei Piast nell'area d'influenza imperiale ne è la prova schiacciante!
07/09/2009 00:16
 
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Complimenti per il racconto e la vittoria!! [SM=x1140440]

Anche io con la Polonia feci una bella campagna purtroppo il principe Casimiro morì proprio nell'assedio di Wrezlaw dopo 2 turni...che rabbia dovetti anche abbandonare la campagna stavo sottomettendo l'ungheria ricordo... [SM=g27970]


P.s:Visto che sei così bravo a combattere e hai installato gli stessi nostri minimod che ne diresti di partecipare ad un'hotseat su BC che abbiamo appena iniziato?Se ti interessa xchè non fai un salto nella sezione torneo?
09/09/2009 17:44
 
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Grazie a Cristiano87... comunque sì, mi sto veramente appassionanado ai Polacchi, nonostante sembrino essere una delle Fazioni più "snobbate" dal Forum... mi spiace per il tuo Casimiro, da me sembra promettere bene... vabbeh è un po' presto per dire che sono "così bravo a combattere", d'altronde ho descritto una sola battaglia, contro una massa di contadini, e in cui ho perso addirittura 600 uomini...Grazie per l'invito all'Hotseat: ho provato a fare un salto nella sezione Torneo, sembra tutto molto interessante, ma credo che finirei con l'essere soltanto un peso per voi...già la regola delle 24h mi taglia fuori, infatti non ho il tempo per giocare tutti i giorni, e non potrei garantirvi la continuità... comunque grazie ancora.
Posto il nuovo capitoletto...


Capitolo 2. I segni della Rinascita.


Già nell'ottobre del '56 Casimiro II acquisisce il titolo di Duca di Slesia.



L'aumento delle entrate tributarie, insieme allo sfruttamento delle nuove risorse agricole e commerciali, consentono il parziale superamento della crisi, o meglio, della "paralisi economica" che da tempo affligge il Paese.



Negli anni immediatamente successivi alla Presa di Breslavia, infatti, capitali di considerevole entità vengono investiti nella costruzione di fondamentali infrastrutture ed opere pubbliche.



In una letargica Europa, Re Boleslao IV sembra disporre di tutto il tempo necessario a pianificare con cura le prossime mosse politico – strategiche.
L'ormai famoso Janus Zdeb riceve l'incarico, ancora agli inizi del '57, di raggiungere Vienna per ottenere, dagli odiati ma ricchi Imperiali, i permessi necessari a promuovere e tassare gli scambi mercantili tra il Brandeburgo e la Slesia.
La trattativa, rivelatasi più problematica del previsto, avrà infine esito positivo, ed includerà pure il reciproco scambio delle mappe geo-politiche, aggiornate agli ultimi avvenimenti di Breslavia: particolare, questo, che solleverà ben più di un dubbio nel Duca d'Austria Enrico II.



Poco dopo la firma del sospirato accordo, la Polonia arreca un vero e proprio "colpo basso" ai potenti rivali d'Occidente, grazie all'intraprendenza di uno degli esponenti di spicco della nascente classe borghese slava, il Mercante Niebor Penc, autentico conquistatore di mercati. Egli, con estrema facilità, sottrae il lucroso traffico d'oro boemo al Tedesco e incompetente Jan Herden.



Lasciatosi alle spalle l'inospitale Capoluogo austriaco, il fidato Zdeb scende intanto in Italia, riuscendo ad allacciare rapporti amichevoli e proficui con alcuni rappresentanti dei Comuni lombardi e, successivamente, con i Normanni del Regno di Sicilia.
In entrambi i casi si stipulano simbolici accordi commerciali... una positiva premessa ad eventuali, future collaborazioni di ben altra natura.
Ma la vera e propria meta della sua spedizione italiana, com'è facile intuire, è Roma.
Da tempo Re Boleslao è animato dal vivissimo desiderio di cattivarsi la stima di Sua Santità; ne è un esempio la chiesetta edificata a Breslavia, alla fine del '58, ...



... segno tangibile delle dure lotte contro eresia e paganesimo, intraprese dal Sovrano in tutte le terre slave.
Ovviamente, il fine ultimo della condotta polacca è squisitamente politico: assicurarsi la benevolenza del Papa in caso di futuri ed inevitabili mutamenti dello scenario internazionale.
E' nel giugno del '59 che Zdeb riceve l'udienza del Sommo Pontefice...



... e quest'ultimo, in cambio di 800 Fiorini, sottoscrive la preziosa Alleanza...



Ora, come per incanto, agli occhi di Adriano IV non esiste popolo più devoto...



...E a distanza di qualche mese giunge per Boleslao IV la definitiva Consacrazione: Egli è insignito del titolo più ambito da tutti i Monarchi cattolici... è il nuovo Difensore della Fede!



Rinvigorito dall'ultima, importantissima vittoria politica, e dopo un'attenta analisi dei numerosi dispacci spediti regolarmente a Cracovia da Servizi Segreti, torri di guardia, presidi di frontiera vari, prendono forma, nella mente del Re, nuovi e arditi Piani di conquista militare.
Egli individua nel Castello di Danzica (capitale del Ducato Indipendente della Pomerania Orientale), ubicato a nord di Gniezno, sulle coste baltiche e nei pressi del Delta della Vistola, uno dei probabili obiettivi...
Ma è la ricca Praga, Capitale dello Stato Indipendente di Boemia, a sud-ovest di Breslavia, con i suoi giacimenti di metalli preziosi, ad ingolosire davvero il visionario Boleslao IV.
Un'ossessione lo tormenta e non gli dà tregua, ormai da anni: eguagliare, e addirittura superare, per la grandezza dei Progetti, il più illustre dei suoi avi, Boleslao I il Coraggioso, che fu anche Re di Boemia, per un solo biennio, nel lontano 1003-1004.
L'annessione di Praga ai domini polacchi comprometterebbe inoltre le velleità espansionistiche dell'Impero nell'Europa dell'Est, e a questo pensiero il Re è pervaso da un incontrollabile fremito di piacere.
Non ci sono dubbi riguardo all'assegnazione dell'incarico: sarà il collaudato e promettente Casimiro, con i veterani di Breslavia, a condurre la nuova Campagna...

10/09/2009 23:37
 
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Complimenti per la cronaca! [SM=x1140428]
In particolare, mi piace molto l'uso che fai delle immagini, non solo per illustrare le battaglie, ma anche propedeuticamente alla narrazione delle tue gesta. Se non ti da' fastidio, potrei usare un metodo del genere anche io nella mia prossima cronaca...
Ancora complimenti, e mi raccomando, continua. [SM=x1140441]
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"La parola di Dio è Pace". (Corano 36:58)
"Beati gli operatori di pace, perchè saranno chiamati figli di Dio".
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11/09/2009 13:54
 
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Grazie Ramon... troppo buono... sì vai tranquillo, non mi dà alcun fastidio, tutt'altro...
Ho seguito le tue cronache d'Aragona e mi son piaciute molto... la qualità dei tuoi screenshot, tra l'altro, è eccelsa... ma come fai? Li ritocchi con Photoshop o che altro?...
Comunque ti consiglio di dare un'occhiata (sai, questo è il primo che scrivo ma ne ho letti parecchi) su twcenter o sul forum di Europa Barbarorum, nelle sezioni dedicate agli after action report, di sicuro troverai tanti spunti interessanti... roba che se il mio ti sembra bello, quelli sono davvero di un'altra categoria..."pazzeschi"...
11/09/2009 20:53
 
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Re:
Guido da Suzzara, 11/09/2009 13.54:

Grazie Ramon... troppo buono... sì vai tranquillo, non mi dà alcun fastidio, tutt'altro...
Ho seguito le tue cronache d'Aragona e mi son piaciute molto... la qualità dei tuoi screenshot, tra l'altro, è eccelsa... ma come fai? Li ritocchi con Photoshop o che altro?...
Comunque ti consiglio di dare un'occhiata (sai, questo è il primo che scrivo ma ne ho letti parecchi) su twcenter o sul forum di Europa Barbarorum, nelle sezioni dedicate agli after action report, di sicuro troverai tanti spunti interessanti... roba che se il mio ti sembra bello, quelli sono davvero di un'altra categoria..."pazzeschi"...




Continua convinto con la tua cronaca, e grazie! Per fare gli screenshots, uso un metodo che mi fa perdere un pò di tempo, ma che rende la grafica molto migliore: in pratica, ogni volta che premo Stamp, richiamo il Task Manager di Windows (Ctrl+Alt+Canc); in tal modo, posso aprire Paint senza uscire dal gioco, e salvare con il suddetto programma la mia immagine. Come ho detto, ci vuole più tempo, ma funziona benone...
Ciao, aspetto aggiornamenti delle imprese polacche. [SM=x1140440] [SM=x1140429]
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15/09/2009 15:45
 
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Ehi, Guido! Non dirmi che hai lasciato stare la cronaca! [SM=g27966]
Mi piaceva!!! [SM=x1140434]
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17/09/2009 12:44
 
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Complimenti, originale.............
Ma come fai a catturare così tante immagini ?!?!??!

[SM=x1140430]

17/09/2009 16:37
 
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A Ramon: no tranquillo non ho nessuna intenzione di mollare... è che, volendo mantenere un simile livello di dettaglio nella narrazione, mi occorre tempo.

A Jean: grazie e... per catturare le immagini uso un programmino chiamato GameCam, simile a Fraps ma con meno limitazioni nella versione Free... è vero che perdo un po' di qualità, ma è molto, molto comodo, e posso gustarmi il gioco senza troppi "sbattimenti"...

Comunque, torniamo ai Piast...


Capitolo 3. Il conflitto boemo (1162 - 1166).


3.1. Preparativi.

Al tempo della nostra simulazione il Regno di Boemia, che comprende le regioni della Cechia e della Moravia, conserva solo un'indipendenza formale nei confronti del Sacro Romano Impero, rappresentandone, in verità, una mera appendice.
Vladislao II, della Dinastia dei Premyslidi, salito al trono nel 1158 per volontà dello stesso Barbarossa, è subito preoccupato di mostrarsi suo fedele alleato, prendendo parte alle famose Spedizioni italiane contro i Comuni.
Boleslao IV è sempilcemente nauseato dal volgare processo di germanizzazione che la Boemia è costretta a subire in questi anni.
Sentendosi politicamente forte, decide di intervenire militarmente, per liberare dal giogo tedesco i numerosi Slavi che ancora abitano quei territori (soprattutto fra gli strati più poveri della popolazione).
Il Piano d'invasione è tanto semplice quanto brutale: colpire per primo il cuore del Regno... Praga.
E' nell'ottobre del 1160 che il Principe Casimiro II lascia Breslavia, alla testa delle sue truppe di veterani, accampandosi sul confine sud-occidentale della Slesia, nella valle che separa i Sudeti dai Monti Metalliferi.
L'amministrazione del Ducato è quindi affidata al giovane Odon I (primogenito di Mieszko III Duca della Gran Polonia), educato alla corte di Cracovia, ed ormai avviato ad una brillante carriera politica.



Per non tradire la fiducia del Principe, vistosi spogliare del titolo faticosamente guadagnato nel '56, il sensibile Boleslao provvede immediatamente a riconoscerlo (almeno a livello nominale) Duca della Piccola Polonia.



Praga, sul cui territorio opera da anni una fitta rete di informatori slavi, pare una difficile conquista.
La massiccia presenza imperiale sulle sponde occidentali dell'Elba, unita alla guarnigione molto numerosa della cittadina, rendono consigliabile l'attesa di rinforzi da Gniezno.



Di seguito la mappa pervenuta all'accampamento del Principe nel marzo del '62...




3.2. L'invasione.

Con l'arrivo dell'inverno i Tedeschi riducono la consistenza dei presidi sull'Elba e lasciano ad Ovest di Praga la sola retroguardia del Capitano Nikolaus; per Casimiro è il momento di affondare il colpo.




Sorprendentemente, nel '63 anche l'ultimo contingente tedesco ripiega nel Brandeburgo...
Il "Sacro" Impero teme forse il rinnovato vigore dei Piast?



Nella placida notte dell'11 marzo, l'Armata di Casimiro sferra l'attacco.





La Polonia schiera, oltre ai veterani di Breslavia, circa 500 reclute di fanteria addestrate a Gniezno, 120 ulteriori Balestrieri professionisti e, addirittura, 125 Zwei Hander svevi mercenari (forse unica conseguenza positiva della presenza tedesca in Boemia).



La guarnigione di Praga, guidata dal misconosciuto ed inesperto capitano Jan (mentre il Re "fantoccio" Vladislao II, all'oscuro di tutto, marcia ancora al fianco dell'Imperatore, forse in Italia), consiste di un'enorme massa di contadini e rudi boscaioli armati di lance, asce e balestre.

Casimiro si affida alla tattica vincente di Breslavia, e divide le Forze in più Battaglioni:
settentrionale (costituito da buona parte della fanteria -leggera e pesante-, per l'assalto con le scale e torre mobile, + 2 unità di balestrieri ad offrire copertura nelle fasi iniziali);
occidentale (Fanti della Sudovia con ariete + tutta la cavalleria); orientale di riserva (40 Fanti leggeri muniti di scale + 120 Balestrieri mercenari).
A nord avanzano le macchine d'assedio, protette dai tiratori.



I Fanti leggeri slavi, agili e dotati di buona resistenza, sono i primi a scalare le mura, e si preparano ad affrontare la mischia.



In breve gli scontri si fanno cruenti su tutto il fronte
settentrionale, con l'arrivo di Zwei Hander e Lancieri. Balestrieri e miliziani nemici difendono fino allo stremo delle forze ogni centimetro di quegli spalti maledetti.
Ad Ovest i fanti della Sudovia, abbattuti come birilli dalle torri di guardia boeme, non indietreggiano ma sfondano la porta, permettendo l'intervento della cavalleria, guidata dal Casimiro in persona.
Varcata la soglia, uno spettacolo agghiacciante si presenta agli occhi del prode Generale: da ogni angolo, da ogni buio viottolo della città, sbuca un'orribile moltitudine di contadini, come un brulicare infinito di sudici insetti.
Sono addosso ai Polacchi...



Casimiro combatte, macella, impreca, sotto un cielo boemo bellissimo e impassibile...
E' uno scontro impari. Poco prima di venire completamente accerchiato dalla travolgente fiumana nemica, richiama gli uomini della sua Guardia e ripiega verso nord, lungo la strada interna che fiancheggia le mura.
I Fanti della Sudovia, i mercenari tedeschi a cavallo, gli Strezlcy, periranno tutti in quel carnaio, pur di consentire all'amato Generale di aprirsi un varco, districarsi dalla mischia e avere salva la vita.
Il loro estremo sacrificio sarà celebrato e cantato, nei secoli a venire, dai migliori poeti del Regno...
A nord, nel frattempo, la situazione è decisamente migliorata: con l'arrivo delle seconde linee polacche gli spalti sono stati a poco a poco dominati, la resistenza dei difensori fiaccata.
Le prime unità di lancieri possono scendere a terra, a protezione del Casimiro che sfila veloce, con le Guardie del corpo superstiti, alle loro spalle.
I miliziani boemi che hanno avuto l'ardire di rincorrere il Principe in ritirata, sbigottiti riceveranno la "puntuta accoglienza" dei lancieri mercenari già schierati dietro l'angolo.



Romperanno i ranghi all'istante.
Di conseguenza la massa dei fanti nemici si dilegua nell'oscurità del centro di Praga, dove il Capitano Jan riorganizza le difese boeme.
I Polacchi, dal canto loro, hanno il pieno controllo delle mura, della porta e delle strade settentrionali: Casimiro divide nuovamente gli uomini in 2 grandi Battaglioni.
Il primo raggiungerà il centro partendo dalla Periferia Nord; il secondo dovrà occupare i quartieri orientali e da lì convergere verso la piazza.
Sono mobilitate anche le truppe del Contingente di riserva, che andranno ad infoltire i ranghi del Battaglione orientale.
I Polacchi avanzano in colonna su entrambi i fronti, veementi.
A Nord...



... e ad Est.



Come da copione, sulla piazza principale si consuma l'ultimo massacro...



Praga, infine, si arrende, sfinita...





Ancora una volta il Nobile Principe risparmia i civili e si limita ad occupare, con i suoi uomini, gli edifici amministrativi e militari dell'insediamento.
In inverno viene raggiunto dal giovane Boleslao di Polonia, secondogenito di Mieszko III, fresco di investitura cavalleresca...



... e presto nominato Duca di Praga.


3.3. L'insurrezione morava e le interferenze imperiali.

Subito dopo la caduta della Capitale ceca, la Moravia insorge e proclama la propria indipendenza dal Regno di Boemia, rinnega ovviamente gli obblighi di vassallaggio contratti dal "Re fantoccio" nei confronti del Sacro Romano Impero e, infine, non riconosce l'autorità polacca.
E' ricostituito, in buona sostanza, il Principato Indipendente di Moravia.
In questa delicata situazione, i Tedeschi assumono un atteggiamento ambiguo: richiamano dal Brandeburgo i contingenti dei capitani Nikolaus e Fritz, stanziando il primo alle porte di Praga, e inviando il secondo sulle sponde occidentali del fiume Morava.
Mantengono e consolidano la posizione, senza attaccare...



Probabilmente supplicato dall'alleato e amico Vladislao II (divenuto ormai "Re senza Regno"), il Barbarossa deve essersi trovato nella difficile posizione di chi non può rifiutare l'intervento armato... e neppure mettere a repentaglio il proprio prestigio internazionale... Egli, dimostrando arguzia e lungimiranza, si è quindi limitato ad abbozzare un'offensiva in Boemia, senza azzardare un controproducente attacco alla Polonia (il cui peso politico è indubbiamente cresciuto negli ultimi anni), e senza nemmeno affondare il colpo in Moravia, dove un esercito ribelle determinato e numeroso, e oltretutto protetto dalle spesse mura del Castello di Olomoc, si sarebbe di certo rivelato nemico coriaceo e "duro a morire".
La mossa dell'Imperatore assume, per il momento, il significato di semplice provocazione, di pura dimostrazione di forza, allo scopo di intimorire gli avversari e di bloccarne l'iniziativa e la libertà d'azione...
Il Principe Casimiro II non si lascia impressionare da questa "guerra dei nervi" iniziata dai Tedeschi, e adotta le contromisure del caso: pur mantenendo a Praga una nutrita guarnigione (che deve avere un effetto deterrente per l'Armata di Nikolaus), non rinuncia a spedire sul confine orientale della Cechia il giovane Duca Boleslao, con una discreta quantità di uomini al seguito. Quest'ultimo, eludendo la "sorveglianza" imperiale, avrà il difficile compito di preparare e condurre la Campagna di Moravia.
Nell'inverno del '64 è il Papa stesso che, con una donazione spontanea di 2.000 Fiorini, sembra incoraggiare i progetti di conquista polacchi ...



...L'iniezione di fiducia pontificia spinge il Giovane Boleslao all'azione...
Raggiunto dai rinforzi e dal fratello minore Mieszko di Polonia (giovane Generale istruito a Gniezno), il Duca di Praga sconfina in Moravia...
E nel dicembre del '65 la sua Armata (poco più di 1.300 uomini) è ad un centinaio di Km. da Olomoc.



Con l'avvento della nuova Primavera le maetranze boeme completano (nonostante "l'ostruzionismo" del Capitano Nikolaus) le fondamentali Miniere d'oro, che garantiscono introiti fissi semestrali pari a 600 Fiorini...



... contemporaneamente i servizi segreti polacchi registrano il ripiegamento dell'inconcludente capitano Fritz (ora sostituito da Rainaldo) dalla Moravia all'Austria.
Rincuorato dalle buone nuove, il giovane Boleslao, coadiuvato dal promettente Mieszko di Polonia, colma la breve distanza che ancora lo separa dal Castello ribelle, e lo stringe d'assedio nei primi giorni d'aprile.



... Se poi si volessero cercare i motivi della prudente condotta imperiale, basterebbe riportare alcuni degli avvenimenti che hanno recentemente animato la Comunità cattolica.
Il devoto Sigismund di Lussemburgo (tedesco) ha sostituito il defunto Brian Maknab (scozzese, scomparso nell'ottobre del '65) nel Collegio Cardinalizio.
L' evento, in apparenza banale, assume rilevanza quando si scopre che l'Impero è ora l'unica Fazione cattolica a "disporre" di 2 Cardinali (oltre a Sigismund c'è l'anziano Peter Scherer, già dal '55) .
Considerando che uno dei punti salienti del programma di Restaurazione Fredericiana è proprio il controllo dell'elezione pontificia, il Barbarossa qui coglie un piccolo ma significativo successo.
Conseguenza inevitabile dell'ottimo lavoro svolto dai suoi prelati è il miglioramento dei rapporti con la Chiesa.



In conclusione, la scelta di rinunciare alla sovranità sulla Moravia, ritirando le truppe per non interferire con i progetti di conquista polacchi (Boleslao IV rimane pur sempre il Difensore della Fede), pare oggi perfettamente comprensibile.


3.4. La presa di Olomoc.

Dopo circa 6 mesi di assedio, e nonostante le proibitive condizioni climatiche, un impaziente Boleslao assalta le mura della capitale ribelle.
E' il bianco mattino del 16 ottobre 1166.



Sono essenzialmente 2 i vantaggi tattici del nemico: la netta superiorità numerica; la rassicurante solidità delle mura.
I Polacchi puntano tutto sul migliore equipaggiamento e sul temperamento dei loro soldati.



Fame, freddo e malattie hanno mietuto le prime vittime tra gli assediati, che schierano, comunque, la solita massa di contadini.



La prima "ondata" di unità d'assalto è pronta a riversarsi su tutta la sezione sud-occidentale delle mura (sono disponibili 3 scale, una torre mobile e un ariete).



Solo gli Zwei Hander, che spingono l'ingombrante e poco manovrabile torre, si trovano in imbarazzante difficoltà...



Subiranno gravissime perdite lungo il tragitto (perchè costretti a zigzagare come idioti a causa della ripida salita e della spessa coltre di neve che blocca le ruote del loro strumento d'assedio).



I difensori concentrano gran parte degli uomini sugli spalti, sicchè per i Fanti della Sudovia è oltremodo semplice conquistare la porta sguarnita...





I reparti di cavalleria (Streczly e Guardie del Corpo dei Generali) approfittano immediatamente della ghiotta opportunità di insinuarsi incolumi all'interno del castello...



...mentre sugli spalti il nemico è sul punto di soccombere (a terra la cavalleria è pronta a sterminare i superstiti ribelli in fuga)...



Ottenuto il totale annientamento dei moravi sulle mura, anche la fanteria può scendere ad occupare le strade...



Ci si muove in direzione del mastio ma, prima della carica finale, i Balestrieri provvedono a sfoltire i ranghi dei miliziani ammassatisi sul piazzale...



Giunge quindi il momento dell'attacco risolutivo...



Unica nota stonata della giornata...la morte del giovane Mieszko di Polonia, tradito dall'inesperienza...



Olomoc è così espugnata!... Pur non avendo mai dubitato della vittoria finale, Boleslao, desolato, prende atto della perdita di più della metà degli uomini...





Molto meno cavalleresco dello zio Casimiro e, infuriato e addolorato al contempo per la morte del fratello minore, Boleslao non riesce a frenare la "catartica" tentazione di abbandonarsi al barbarico saccheggio.



L'insurrezione morava è così sedata... il regno di Boemia liberato dal giogo imperiale... uno dei Sogni del Re Ricciuto divenuto realtà...


17/09/2009 17:16
 
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Fante
Ottimo! Adoro la cura con cui indugi nei dettagli e spieghi i retroscena politici della tua campagna [SM=x1140428]
Alla prossima! [SM=x1140429]
__________________________________________________
"La parola di Dio è Pace". (Corano 36:58)
"Beati gli operatori di pace, perchè saranno chiamati figli di Dio".
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20/09/2009 09:53
 
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Scusa potresti dirmi quale scaricare e se non ti disturbo come fai ad inserirle, io allego file ma non riesco ad inserirle in ordine e così tante.

Grazie mille.

22/09/2009 17:30
 
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Allora Jean... se vuoi Game Cam puoi scaricarlo, ad esempio, qui...

download.chip.eu/en/Game-Cam_575951.html

Per inserire correttamente le immagini avevo trovato le istruzioni qui da qualche parte sul Forum, ma non ricordo dove... Comunque...io mi son creato l'account su Imageshack... lì ho caricato tutte le immagini... quando posto un capitolo dell'AAR: inserisco il testo; nella posizione in cui voglio lo screenshot clicco su IMG ed incollo l'URL dell'immagine nella finetrella "Prompt utente Explorer" che ti compare in alto a sinistra (è l'indirizzo dell'immagine su Imageshack -devi copiare ed incollare l'indirizzo "direct"-)... Poi continuo con la sequenza testo -immagine - testo.
Con questa procedura non ho trovato problemi ad inserire tutti gli screenshots che voglio e dove voglio... E' utile anche il Tasto anteprima, che ti permette di correggere errori e di sincerarti che tutte le immagini siano visibili...
Forse c'è un limite di tempo per scrivere il post, per cui se ti dilunghi troppo nella stesura potresti non avere tutti gli screenshots caricati e visibili...

22/09/2009 20:41
 
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Principe

wow mi ero perso un intero capitolo!! :D
Sempre più bella questa cronaca, ben fatto!








23/09/2009 00:37
 
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Bello bello bello! Personalmente spero che tu ripercorra le orme della cricca Polonia-Lituania espandendoti ad Est fino a Smolenks e magari anche oltre la storia! [SM=x1140485]

25/09/2009 14:53
 
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Grazie ancora ad House e grazie a Lan: non ti preoccupare, presto arriverà anche l'espansione ad est...



Capitolo 4. Organizzazione delle terre conquistate.


Dopo l'annessione della Moravia, a cui segue il totale ritiro delle truppe imperiali dal Regno di Boemia (anche l'irriducibile capitano Nikolaus abbandona il presidio alle porte di Praga e rientra in Baviera all'inizio del '67)...



... Re Boleslao IV può dedicarsi alla riorganizzazione dell'apparato statale.


Ladislao III, il più giovane dei figli di Mieszko III, è il nuovo Duca di Olomoc.



L'amministrazione della capitale ceca, cittadina dall'enorme potenziale di crescita economico-demografica, è invece affidata a Janusz II (terzogenito di Re Boleslao IV), diplomatosi con profitto a Cracovia ed eletto infine "Stolnik wielki Koronny", vale a dire Gran Consigliere per la Salute e lo sviluppo del Regno di Polonia.



Boleslao, l'autore dell' "impresa" di Olomoc, in veste di nuovo Re di Boemia ha il precipuo compito di difendere il territorio da eventuali invasioni e di prevenire e scoraggiare le insurrezioni delle popolazioni sottomesse.
A tal fine è ufficialmente nominato Generale della I Armata di Boemia, composta in massima parte dai reduci delle Campagne di Praga e Moravia, e stanziata a metà strada tra le capitali dei 2 Ducati.



Il Principe Casimiro II, poco dopo aver sposato (nel '69) la bella Barbara, nobildonna ceca, lascia definitivamente Praga per tornare all'amata vita militare. A Gniezno, sulla base di criteri puramente meritocratici, viene eletto "Marszalek", cioè Gran Consigliere di Guerra del Re.
Riceve l'incarico di approntare un esercito di Campagna da condurre alla vittoria sui ribelli di Danzica, e donare alla Polonia l'ormai indispensabile sbocco sul mare (Baltico)...




Capitolo 5. III Crociata.


Sul finire del 1169, Papa Adriano IV, accogliendo le esplicite richieste d'aiuto del Regno di Gerusalemme, indice una Crociata su Urfa.



[La caduta di Edessa (Urfa in turco), per mano dell'Atabeg di Mosul (Zengi) nel 1144, fu anche causa scatenante della fallimentare seconda Crociata, -invocata da Papa Eugenio III- a cui parteciparono, tra gli altri, l'Imperatore germanico Corrado III e il sovrano capetingio Luigi VII).]

In una lettera diretta a Boleslao IV, il Pontefice esorta il Difensore della Fede a guidare la spedizione in Terra Santa.



Il Sovrano polacco, totalmente assorbito dagli affari di politica interna, temporeggia...

L'appello lanciato da papa Adriano, in effetti, trova in Europa un'accoglienza sorprendentemente mite... sembrano lontani i tempi del fervore religioso che, alla fine dell'XI secolo, portarono alle grandi vittorie sugli Infedeli e alla formazione degli Stati crociati d'Outremer; tant'è che solo i Comuni lombardi, con Milano in testa, rispondono prontamente nel 1170.



Di fronte all'indifferenza del mondo cattolico, che non coglie la pericolosità dell'ascesa islamica in Medio Oriente (Turchi Selgiuchidi e Siriani di Norandino sopra tutti), i Crociati di Gerusalemme decidono di agire in autonomia.



Dopo una serie di sfortunate offensive, nel 1172 il Generale Colet de Plaisians...



...porta a termine l'impresa.



Si tratta di una vittoria effimera, che causa perdite gravissime tra i Crociati, e che spezza definitivamente i fragili equilibri di quell'area geopolitica.
Non tarda ad arrivare, infatti, anche la dichiarazione di guerra selgiuchide al Regno di Gerusalemme.
E' la fine del 1173.



A riequilibrare le forze in campo interviene, a distanza di qualche mese, il Basileus bizantino, che stipula una salvifica alleanza militare con i cattolici.



Desta, al contrario, un certo scalpore l'intesa raggiunta tra Castigliani e Mori, che di fatto permette ai musulmani di proteggere i possedimenti nella Penisola iberica, scongiurando la "Reconquista" cristiana.

Ora Boleslao IV vuole evitare il deterioramento dei rapporti con lo Stato pontificio: Adriano deve aver sofferto la scarsa risposta europea alla III Crociata e, soprattutto, l'esitazione mostrata dal suo Difensore della Fede.

[In questi anni, tra l'altro, la Polonia perde il suo migliore ecclesiastico, il cardinale (nonchè Primo Arcivescovo del Concilio dei Nobili) Godzimir.]

Un diplomatico è trasferito in pianta stabile a Roma, per mitigare la delusione papale a "suon di Fiorini".



Tra il '73 e il '74 viene elargita a Sua Santità una discreta somma di denaro.



I doni polacchi raggiungono lo scopo: la stima di Adriano nei confronti di Boleslao, nonostante il momento "difficile", rimane costante.

Lo stesso non si può dire per il Barbarossa che, per una serie di motivi (la mancata partecipazione alla Guerra Santa, la morte del cardinale Peter Scherer, la dilagante diffusione dell'eresia nelle terre germaniche) vede vanificati i brillanti risultati ottenuti nel decennio precedente... Egli è ad un passo dalla scomunica.



25/09/2009 15:43
 
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