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Omelia su Maria, Regina degli Angeli e dei Santi

Ultimo Aggiornamento: 03/09/2009 10:48
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03/09/2009 10:47



Trascrizione dell’omelia di p. Tomas Tyn
Maria Regina degli Angeli e dei Santi


Oggi celebriamo un’altra festa mariana del mese di Ottobre, la messa votiva di Maria SS. Regina di tutti gli Angeli e dei Santi.

Molto importante, molto bella questa festa, per vari motivi. Innanzitutto per la conclusione del mese del rosario, di questa preghiera così forte e così potente presso Dio, preghiera raccomandata come onnipotente preghiera di intercessione, la preghiera del S. rosario. È giusto che noi ci raccomandiamo soprattutto a Lei che ci ha dato questa stupenda preghiera, come dono del suo Cuore Immacolato che tanto ci ama.

Vedete, cari fratelli, alla conclusione di questo mese del S. Rosario dell’anno mariano, vedete come Dio ci elargisce questi grandi doni soprattutto attraverso la sua madre santissima, ma anche domani, lo sapete bene, noi celebriamo una grande festa, la festa di tutti i Santi. Ci ricorderemo allora della Gerusalemme celeste, della chiesa di Dio regnante in cielo e trionfante, esultante di eterna delizia.

Ebbene la regina di questa grande città, la regina della Gerusalemme santa è Maria santissima. Ecco fratelli quanto giova pensare a Maria, meditare Maria, proclamare le grandi opere che Dio compì nell’umile sua ancella perché le nostre anime si lascino intenerire da questo richiamo di Dio alla penitenza, da questo richiamo alla santificazione affinché anche le nostre anime possano lodare un giorno, assieme alla regina del cielo, possano lodare la Trinità santissima, sorgente di ogni gioia, di ogni felicità e di ogni beatitudine.

Ecco allora miei cari fratelli meditiamo oggi la regalità di Maria, Maria la regina dei Santi.

Perché la regina dei Santi? Ebbene soprattutto perché Maria è la Santa fra tutti i Santi, più santa di ogni altro santo, più grande più sublime rifulse la grazia di Dio in questa anima privilegiata, in quell’anima che per un decreto misterioso di Dio non conobbe mai la macchia del peccato delle origini. Ecco vedete cari fratelli qui siamo di fronte a qualcosa di sublime, di ineffabile, di incomprensibile per l’intelletto umano; grande cosa è già che l’anima dell’uomo viene strappata dalle grinfie del maligno; grande cosa è già che un’anima viene lavata nel Sangue della redenzione, che un’anima si purifica e si santifica, si riveste per partecipazione della vita trinitaria di Dio; grande cosa è, cari fratelli, essere perdonati, beati coloro cui il Signore usa misericordia e rimette i peccati; ma più grande era la grazia di Maria, più inconcepibile era per noi peccatori, perché Maria era così perdonata da Dio che non ha mai conosciuto l’orrore del peccato, l’orrore dell’apostasia, l’orrore della lontananza da Dio.

Quindi Maria è la più santa di tutti i Santi perché la grazia di Dio in lei è davvero piena ed è ciò che ci santifica, che ci rende deiformi, perché solo Dio è santo e Dio vuole rendere partecipi le anime nostre, vuole comunicare la sua stessa immortale ed eterna vita a noi, sin d’ora, miei cari fratelli. Sin d’ora, sin da questa povera esistenza in questa valle di lagrime il Signore dà per certo il seme della vita divina nelle nostre anime, la grazia santificante.

Questa santità immacolata rifulse in Maria santissima in maniera straordinaria. Maria, cui attribuiamo per eccellenza tutti i meriti degli apostoli, lei veramente è l’apostola degli apostoli; assieme a Maria, attorno a Maria gli apostoli pregavano il Signore per ricevere lo Spirito Santo, e tutte le gesta che gli apostoli compivano, erano ben consapevoli di compiere tutto questo nella virtù che è discesa dall’alto, in quella fiamma che si abbatté su quella casa, in quella fiamma che si distribuì sui singoli apostoli e diede loro il coraggio di proclamare secondo carità la parola del Signore per la salvezza delle anime. Voi sapete bene come gli apostoli si sono convertiti, dopo essere stati timorosi davanti all’ostilità dei giudei, quando lo Spirito Santo discese su di loro: la loro mente è purificata, i loro occhi spirituali si sono aperti secondo la promessa di Gesù alla piena comprensione di tutte le sue verità, e non solo gli apostoli erano sostenuti nelle capacità intellettive, ma anche invogliati da parte delle facoltà affettive, invogliati ad amare le anime redente da Cristo e a predicare il vangelo a tutte le creature. In mezzo agli apostoli ed al di sopra degli apostoli troviamo Maria.

Ecco cari fratelli che la Chiesa non può che essere sempre in questa terra e poi più perfettamente in cielo nella Gerusalemme celeste, la Chiesa non può che essere radunata intorno alla sua regina, attorno a Maria.

In Maria noi vediamo rifulgere più perfettamente la virtù della verginità. Vedete, lei sola è degna di essere chiamata Vergine, perché tutte le altre anime ottengono la virtù della purezza e della santa verginità solo tramite un combattimento contro il nemico infernale, certo acquistano un grande merito davanti al Signore, ma voi sapete bene che il merito davanti a Dio non consiste nella grandezza dell’opera umana, ma solo nella grandezza dell’amore di Dio, di quell’acqua che già zampilla per la vita eterna, di quello che S. Tommaso chiama "insitus Spiritus Sancti", la mozione, la forza dello Spirito santo, questa forza così pura, così tersa, come dice il libro della Sapienza: "la sapienza possiede uno spirito terso, uno spirito puro e si compiace solo di coloro che sono puri". Ebbene in Maria si è compiaciuta la sapienza, Maria perché era pura, la sola che era degna di chiamarsi davvero Vergine.

Vedete i meriti di tutte le vergini sono superati in Maria e poi i meriti del martirio. Pensate, cari fratelli, la via più sicura per ottenere la salvezza dal Signore è dare tutta la nostra vita a Lui, perché la nostra santificazione come avviene? Solo tramite l’amore, l’amore per Dio e l’amore per il prossimo, ebbene, nessuno ha un amore più grande di questo, dare la sua vita per i suoi amici. Pensate all’eccellenza di quell’amore che avranno avuto i Santi Martiri, amore per Dio e amore per le anime: hanno versato il loro sangue per amore del vangelo. Ebbene, la regina dei Martiri è Maria, la Vergine addolorata dinanzi alla Croce del Figlio suo, la Vergine che non solo perdona, cosa eroica, cari fratelli, ed ama persino gli uccisori del Figlio suo, certo non approvando il peccato più orribile che mai ci sia stato in questa povera terra, cioè il peccato del deicidio, certo non approvando questo, ma amando, amando profondamente queste povere anime che si sono macchiate di un delitto così grande.

Vedete, Maria amava, amava con santo amore e perdonava di cuore gli uccisori del Figlio suo. Non solo Maria accettava la Croce di Cristo, ma univa il suo dolore , la sua intima passione, quella spada che trapassava quel suo Cuore immacolato al dolore del figlio penitente sulla Croce. Così Maria innanzi a Cristo ed insieme a Cristo è divenuta davvero la corredentrice e la nostra mediatrice presso il Mediatore.

Davanti a questo fatto la sapienza della dottrina e il coraggio della predicazione dei confessori e tutti i Santi, cari fratelli, qualunque merito abbiano mai avuto hanno trovato il loro sicuro rifugio ed il loro esempio e la loro forza. Così, cari fratelli, non è possibile santificarci, non è possibile essere graditi a Dio se noi non ci diamo da fare per imitare le virtù di Maria.

Ecco, miei cari. Diceva infatti questo bell’inno orientale — che si chiama "akàthistos" perché per riverenza verso la madre di Dio viene cantato in piedi — che Maria è il primo miracolo di Cristo, che Maria è il compendio di tutte le sue verità.

Come è bella questa espressione! Maria è il primo miracolo di Cristo, non solo perché la dolce madre del Signore è prevalsa quasi sul Cuore del Salvatore quando Gesù diceva a Cana: che cosa importa a me e a te, donna? Grande questa espressione "donna", vedete la regalità di Maria, lei non è solo una donna fra le altre, è la donna, quella donna di cui parla S. Giovanni nella sua visione dell’apocalisse: la donna vestita di sole con un diadema di dodici stelle sul suo capo e con la luna sotto i suoi piedi. "Che cosa importa a me e a te, donna"? dice Gesù. Maria dice ai servi: "fate tutto quello che Lui vi dirà" perché il suo Cuore materno conosce bene il Cuore di Gesù e sa bene che Gesù nulla può rifiutare. Ecco, Maria non solo è Colei che per prima a suggerito a Gesù di operare questa opera di carità che quel suo primo miracolo ha fatto, ma Maria è, lei stessa, non solo colei che suggerisce a Gesù il primo miracolo, lei stessa è il primo miracolo di Cristo e questo noi lo adoriamo proprio nella sua Immacolata concezione.

Vedete, Iddio volle che Maria ricevesse la grazia di Cristo prima di Cristo. Come è possibile questo? Mistero ineffabile, prevedendo la grazia di Cristo, dice il dogma dell’Immacolata, cioè Maria è redenta più perfettamente di ogni altra creatura perché prima dello stesso peccato delle origini quella grazia che in noi avviene con il perdono dei peccati che abbiamo contratto, in Maria invece impedisce ogni peccato, anche quello delle origini. Ebbene quella grazia che in Maria fu così grande era ancora una grazia di redenzione e perciò una grazia di Cristo.

Perché, cari fratelli? Perché voi non ignorate che il primo uomo ricevette la grazia in uno stato di innocenza, non ha ancora peccato il primo uomo, perciò il Signore non solo si è compiaciuto di elargirgli tutti i doni della stupenda umana razionale natura, ma ha voluto dare all’uomo anche il dono della soprannaturale sua divina amicizia, l’uomo fu creato nella grazia di Dio.

Allora non c’era ancora riferimento alla morte cruenta espiatrice di Cristo sulla Croce, non ce n’era ancora bisogno, perché non era ancora intervenuto il demonio con la sua malizia e l’uomo con il suo peccato. Ma dopo il peccato tutti gli uomini, senza eccezione, anche Maria Santissima, si sono salvati tutti esclusivamente, unicamente tramite la grazia di Cristo e di Cristo crocifisso, Cristo Redentore, di Cristo che ha pagato sulla Croce il grande riscatto dell’umanità. Così anche la grazia della Madonna era una grazia del Figlio suo, ma vedete il mistero, la Madonna è il primo miracolo di Cristo perché prima ancora che Cristo venisse, da Cristo che doveva venire da lei, che in lei doveva incarnarsi il Verbo dell’Eterno Padre, Maria, per virtù di Cristo ed in vista di Cristo, fu purificata in maniera tale da non conoscere mai la macchia del peccato delle origini.

Ecco, il miracolo di Cristo è il compendio di tutte le sue verità. Vedete, cari, la grazia del Signore mai la lasciò. Come è importante avere una sufficiente consapevolezza di questo; come è importante rivestirci di Dio, di assumere una figliolanza, di fuggire l’orrore del peccato, di aggrapparci non alla nostra povera giustizia umana, ma alla giustizia del Dio onnipotente!

continua....


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03/09/2009 10:48

Ecco, miei cari fratelli, la sapienza del Signore, la sapienza del Verbo dell’Eterno Padre, ebbene la sapienza increata è esattamente tutto ciò che è il Padre, perché è consustanziale al Padre, ma anche la sapienza creata, quella sapienza che è insieme di tutte le creature, questa sapienza manifesta, esplica in qualche modo tutto ciò che è nascosto in Dio. Così, pensate, la grazia santificante che è Dio ed essendo Dio partecipato all’uomo divinizza l’uomo, trasforma l’uomo dandogli una somiglianza con il suo Dio, ebbene quella grazia santificante contiene tutte quelle perfezioni che ci sono in Dio e che solo imperfettamente si manifestano nel creato.

Vedete, cari fratelli, come giustamente si deve dire di Maria che ella è davvero il compendio di tutte le verità. In questo contesto è giusto vedere il rapporto privilegiato, unico, di Maria rispetto al suo Figlio Gesù Cristo, nostro Signore e Salvatore. Non a caso le litanie della beata Vergine cantano la nostra madre celeste anche con questo titolo: "speculum iustitiae"! Specchio della giustizia. Di quale giustizia si parla? Non certo della povera giustizia umana, che è già una grande virtù sapete, ma è una virtù molto limitata, molto particolare. La santa Scrittura quando dice giustizia, intende dire giustizia nel senso di santità. Ad esempio S. Matteo dice nel suo vangelo dell’infanzia di Gesù: "S. Giuseppe era un uomo giusto", voleva dire un uomo santo, non solo retto nel rapporto con il prossimo, quella giustizia particolare, ma anche retto interiormente, santo davanti a Dio.

Vedete allora: questo sole di santità che è il Cristo trova in Maria una perfetta corrispondenza, "tamquam sole luna, sic Maria stendet Christo", come il sole illumina la luna e come la luna rispecchia i raggi del sole, così Maria rispecchia perfettamente la giustizia, la santità di quel sole di giustizia che è il Cristo il Verbo incarnato.

Ecco, miei cari fratelli, che giustamente riconosciamo Maria come la nostra regina. Ma la regalità di Maria è strettamente collegata al mistero della sua maternità, vedete abbiamo in Maria la regina di tutti i Santi, dovremmo anche dire che Maria che è veramente la sposa dello Spirito Santo, perché in lei lo Spirito Santo compì misteri sponsali, dando a lei la verginale materna fecondità, perché da lei, non solo in lei, ma da lei il Verbo prese carne e si fece uomo e dimorò in mezzo a noi. La fecondità dell’amore che è lo Spirito Santo, dell’amore di Dio, la redenzione in Cristo, la vita cristica che impone il suo sigillo su tutte le anime sante, così che un’anima che è santificata, vivificata dallo Spirito che è l’amore, quell’anima assume in qualche modo la configurazione, la conformità, un adeguarsi a quel modello che è Cristo.

Ce lo dice S. Paolo apostolo il quale parla della crescita in Cristo per giungere alla maturità dell’uomo secondo il Cristo, vedete il potere, la maturità dell’uomo, non la povera maturità umana naturale, la vera maturità spirituale, la maturità voluta da Dio, la maturità dell’uomo integro, dell’uomo deificato la maturità di Cristo.

Ecco, cari fratelli, come nessuno può farsi santo se non per la grazia dello Spirito Santo. Osservate il mistero della maternità di Maria. Maria è la madre non solo di Cristo, di Cristo verbo incarnatosi per noi, vera madre anche di quel Cristo mistico che è la Chiesa. Perché? Perché tutti i santi si santificano solo tramite questa configurazione a Cristo.

È bellissimo vedere Maria, che appunto è onorata con questo grande titolo, quasi spaventoso solo a pensarci, e che bisogna intendere correttamente: si dice che Maria è la "forma Christi", lo stesso modello secondo il quale fu modellata dallo Spirito Santo l’umanità di Cristo fatta assumere dalla persona dell’Eterno Padre. Questo, cari fratelli, non voglio banalizzare il mistero, ma proprio dalle ultime acquisizioni della scienza genetica questo ci appare con estrema chiarezza, perché il Verbo si rivestì di una carne umana che fu concepita e nacque da Maria senza intervento di un uomo. Perciò mentre ogni figlio dell’uomo è sempre figlio di entrambi i genitori, del padre e della madre, Gesù era figlio in quanto alla sua umanità solo ed unicamente della madre. Vedete come lo Spirito Santo ha santificato questa nuova arca dell’alleanza che è il grembo di Maria santissima, proprio perché essa potesse ricevere il Cristo ed il Cristo da lei potesse trarre questa perfezione di natura umana.

Come è grande Maria, la forma di Cristo, quasi il modello per l’umanità di Cristo. Vedete come non ci si può configurare a Cristo nella perfezione della nostra deificata umanità se non amiamo Maria, se non seguiamo l’esempio di colei che è la stella del mare, la nostra sicura via al Signore Gesù.

Ecco, miei cari fratelli, cerchiamo di capire questa universale maternità della madre di Cristo su tutti i Santi. Tutti i Santi essendo cristiformi sono figli di Maria, perché Maria diede alla luce Cristo che è la vita di tutti i santi e ricevere la vita significa essere generati, perciò tutti i Santi in qualche misura sono generati da Maria; come lo Spirito Santo misteriosamente plasmava nel grembo purissimo della Vergine l’umanità di Cristo, ebbene così lo Spirito Santo anche nelle anime nostre cerca di operare questa misteriosa unione di tutta la nostra umanità, unione non ipostatica ma partecipata, alla persona divina del Figlio di Dio, dell’Io divino della seconda persona divina, dell’Io del Verbo.

Ecco vedete come è importante perdere il nostro io, nell’umiltà, fondamento di ogni santificazione, per riprodurre in noi — non per virtù nostra, ma per lo Spirito Santo che agisce in noi — il mistero di Cristo, l’unione della nostra povera umanità alla grandezza della divinità.

Vedete come c’è un’analogia? Come lo Spirito Santo prendeva il corpo del Salvatore, la sua beata umanità, dal grembo di Maria ed univa ipostaticamente l’umanità di Cristo alla persona del Verbo, così lo Spirito Santo, sposo di Maria, ci modella interiormente secondo il Cristo perché la nostra umanità aderisca pienamente a Dio, si lasci trasformare in Dio. Si dice giustamente che la festa di tutti i Santi è l’epifania dello Spirito Santo, manifestazione dello Spirito Santo, lo Spirito Santo è il dono santificante, senza di Lui non c’è santità, però lo Spirito Santo è dato ai Santi, alle loro anime invisibilmente.

Quando appare visibilmente? Ebbene nella vita dei singoli Santi, soprattutto nel trionfo celeste dei singoli Santi. Così come la festa di tutti i Santi è la festa della manifestazione, dell’epifania dello Spirito Santo, così potremmo dire anche che è la manifestazione della maternità universale di Colei che è la sposa dello Spirito Santo, di Maria santissima, madre del Signore e madre della Chiesa.



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