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Innamoriamoci della Sacra Scrittura! Essa ha per Autore Dio che, con la potenza dello Spirito Santo solo, è resa comprensibile (cf. Dei Verbum 12) attraverso coloro che Dio ha chiamato nella Chiesa Cattolica, nella Comunione dei Santi. Predisponi tutto perché lo Spirito scenda (invoca il Veni, Creator Spiritus!) in te e con la sua forza, tolga il velo dai tuoi occhi e dal tuo cuore affinché tu possa, con umiltà, ascoltare e vedere il Signore (Salmo 119,18 e 2 Corinzi 3,12-16). È lo Spirito che dà vita, mentre la lettera da sola, e da soli interpretata, uccide! Questo forum è CONSACRATO ALLO SPIRITO SANTO e sottolineamo che questo spazio non pretende essere la Voce della Chiesa, ma che a Lei si affida, tutto il materiale ivi contenuto è da noi minuziosamente studiato perchè rientri integralmente nell'insegnamento della nostra Santa Madre Chiesa pertanto, se si dovessero riscontrare testi, libri o citazioni, non in sintonia con la Dottrina della Chiesa, fateci una segnalazione e provvederemo alle eventuali correzioni o chiarimenti!
 
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IL CULTO DI MARIA

Ultimo Aggiornamento: 02/09/2009 11:19
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02/09/2009 08:50

Pubblichiamo il testo della conversazione che Gianpaolo Barra, direttore de "il Timone", ha tenuto a Radio Maria il 27 gennaio 2000, durante la "Serata Sacerdotale", condotta da don Tino Rolfi. Conserviamo lo stile colloquiale e la suddivisione in paragrafi utilizzata per i suoi appunti dall'autore.

 


1. Questa sera affrontiamo un tema assai caro agli amici di Radio Maria.
Parleremo di Maria, la Madre di Gesù, alla quale è dedicata la radio.
2. L'apologetica ha molte cose da dire riguardo la Vergine Maria. Sapete che la dottrina cattolica sulla Madonna, il culto che la Chiesa e i cattolici rendono alla Madre di Dio, le verità dogmatiche che La riguardano e che i cattolici sono tenuti a credere vengono contestate, tutte o in parte, dal mondo protestante e dai Testimoni di Geova.
3. Secondo costoro, la Chiesa altera la verità del Vangelo quando afferma e insegna che ogni cristiano è chiamato a venerare la Madre di Dio, a pregarla, a crederLa mediatrice tra Dio e gli uomini di tutte le grazie.
4. Per loro, la venerazione della Madre di Dio nasconde o diminuisce il vero culto che si deve prestare soltanto a Dio, che è Padre, Figlio e Spirito Santo (per i protestanti), o che è solo Padre (per i Testimoni di Geova).
5. Naturalmente, ogni cattolico, e ogni apologeta, trae spunto da queste contestazioni per approfondire le ragioni della sua fede e per rispondere punto per punto alle accuse.
6. Ci serviremo, per questa conversazione, di un opuscolo del gesuita Nicola Tornese dedicato alla "Madonna contestata" e integrerò quanto scrive Padre Tornese con informazioni e dati che traggo dalla preziosissima - e ormai quasi introvabile - Enciclopedia Cattolica, che ho esaminato alla voce "Maria".
7. Come è nostra abitudine, chiederemo alla storia di indicarci che cosa pensavano i primi cristiani della Madre di Dio. Vogliamo sapere se anch'essi veneravano Maria, come noi cattolici oggi. O se, al contrario, hanno "ragione" protestanti e Testimoni di Geova.
8. Il tema di questa conversazione riguarda, dunque, il culto mariano. Sgomberiamo subito il campo da ogni confusione di carattere dottrinale e spieghiamo bene che cosa intende la dottrina cattolica per culto mariano, per culto prestato alla Vergine Maria.
9. Il culto di Maria viene definito "iperdulia". È un termine che significa prestare un onore speciale, superiore all'onore che si deve ai santi.
10. Perché un cattolico presta alla Vergine Maria un onore speciale? La risposta è semplice: a causa della sua singolare eccellenza, della sua eccezionale e singolare dignità, perché è la Madre di Dio ed è la Regina di tutti i santi.
11. Chiarito che cosa si intende per venerazione di Maria, non possiamo più cadere nel tranello che ci tendono i Testimoni di Geova, quando accusano noi cattolici di "adorare" Maria. I cattolici non adorano Maria, adorano solo Dio. I cattolici venerano Maria, che è cosa ben diversa dall'adorare.
12. Protestanti e Testimoni di Geova contestano il culto a Maria, insegnato dalla Chiesa cattolica. Per la verità, va detto che molti di loro portano un certo rispetto per la Madre di Gesù, ma non comprendono come sia possibile prestarLe culto.
13. Torniamo alla nostra domanda: per quale ragione noi cattolici prestiamo un culto a Maria, veneriamo la Vergine Madre di Dio.
14. Rispondiamo brevemente. In primo luogo: la ragione per la quale i cattolici venerano Maria si trova nel Vangelo. Ivi è raccontato, in modo illuminante, che l'angelo Gabriele e santa Elisabetta hanno rivolto a Maria parole piene di venerazione profonda.
15. L'angelo Gabriele e santa Elisabetta hanno trattato Maria con autentica venerazione. Dunque noi cattolici - lo ricordino Protestanti o Testimoni di Geova - quando veneriamo Maria non facciamo altro che imitare l'angelo Gabriele e santa Elisabetta.
16. Conosciamo le parole che l'angelo rivolge a Maria, ricordate da san Luca: "Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te" . Dunque, quando noi cattolici veneriamo la Madonna pregando l'Ave Maria, non facciamo altro che ripetere il saluto dell'angelo.
17. Proseguiamo. Conosciamo le parole che santa Elisabetta rivolge a Maria quando la Madre di Gesù va a trovarla, parole anch' esse riportate dal Vangelo di san Luca: "Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo" (Le 1 ,42). Vedete bene che quando veneriamo la Madonna pregando l'Ave Maria, noi cattolici altro non facciamo che aggiungere, al saluto angelico, le parole di santa Elisabetta.
18. E se ci pensiamo bene! qui delle due; l'una: o queste parole, piene di venerazione, queste affermazioni dell'angelo e di santa Elisabetta erano sbagliate - e allora bisogna concludere che l'angelo inviato da Dio e santa Elisabetta hanno sbagliato, e ha sbagliato anche san Luca, perché non ha contestato quelle parole - oppure quelle parole erano appropriate, erano doverose e allora facciamo bene noi cattolici a ripeterle, a venerare la Madre di Dio pregando l'Ave Maria, imitando l'angelo Gabriele e santa Elisabetta.
19. In secondo luogo: i cattolici invocano Maria, la credono capace di intercedere presso Dio, le rivolgono preghiere chiedendole di intervenire presso suo Figlio per ottenete i favori di Dio.
20. Protestanti e Testimoni di Geova contestano questo potere di intercessione della Vergine Maria, contestano che Maria sia Mediatrice tra i cristiani e Dio. Per loro, questa sarebbe una invenzione della Chiesa cattolica e un allontanamento dal Vangelo.
21. Quali ragioni, quali motivi abbiamo noi cattolici per sostenere, giustificare e difendere dalle contestazioni la verità del potere di intercessione di Maria?
22. Rispondiamo semplicemente. La prima ragione, come sempre, sta nel Vangelo. Per chi lo sa leggere, l'episodio del primo miracolo di Gesù, compiuto a Cana di Galilea, riportato dal Vangelo di san Giovanni, è illuminante, esemplare e chiarissimo.
Durante il banchetto nuziale, al quale era stato invitato anche Gesù, viene a mancare il vino e Maria interviene, intercede, fa da mediatrice tra gli invitati a nozze e Gesù stesso.
23. E che cosa succede? Succede che Gesù dice a sua Madre che non è ancora giunta la sua ora, quindi che non aveva in conto di manifestare il suo potere, ma, per l'intercessione di Maria, che si era rivolta a suo Figlio, Gesù rimedia: l'acqua viene trasformata in vino.
24. Dunque, quando noi cattolici chiediamo l'intercessione di Maria non facciamo altro che chiedere alla Madre di Dio di fare ciò che ha fatto a Cana, è cioè di rivolgersi a suo Figlio per i nostri bisogni.
25. Qui si potrebbe chiedere a Protestanti e a Testimoni di Geova di spiegarci dove sbagliamo noi cattolici, quando chiediamo a Maria di comportarsi come si è comportata a Cana, ottenendo da suo Figlio Gesù un vero miracolo.
26. Ma l'apologetica può ricordare anche altre ragioni per giustificare la verità cattolica. Infatti, se passiamo dalla Sacra Scrittura alla storia, vediamo che anche i cristiani dei primi secoli invocavano Maria, La pregavano, consapevoli del suo potere di intercedere presso Dio.
27. La storia, dunque, conferma la verità cattolica sul culto a Maria.
28. Pensate che la più antica e famosa preghiera rivolta a Maria, Sub tuum praesidium, è stata trovata in un papiro egiziano, copto, che secondo molti studiosi risale al 111 secolo, quindi in epoca antichissima. Ed è una preghiera, una richiesta di intercessione rivolta dai primi cristiani alla Vergine Maria.
29. Ascoltiamo questa preghiera antichissima: "Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio santa Madre di Dio.
Non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova, ma liberaci da ogni pericolo, o Vergine gloriosa e benedetta".
30. Dunque, se noi cattolici invochiamo Maria e le chiediamo di intercedere presso Dio, di proteggerci e di liberarci dai pericoli, facciamo quello che hanno sempre fatto i veri cristiani, dalle origini e fino ai nostri giorni.
31. In terzo luogo, noi cattolici prestiamo culto a Maria cercando di imitarne le virtù. Questo culto è fondato sulla specialissima e singolare santità di Maria, che l'angelo ha chiamato "Piena di Grazia".
32. La storia offre conferme. Se visitate le catacombe di Priscilla, a Roma, le catacombe dove si radunavano i primi cristiani, troverete una rappresentazione che risale al III secolo dove si vede bene la figura di un vescovo che, nell'atto di imporre il sacro velo ad una vergine cristiana, le addita come modello Maria, che è lì dipinta col bambino Gesù in braccio.
33. Come vedete, i primi cristiani erano convinti che la Vergine Maria fosse un esempio da imitare, specialmente da coloro che sceglievano la verginità consacrata come stile di vita al servizio di Dio.
34. La storia conferma che i cattolici, venerando Maria e cercando di imitarla non inventano niente di nuovo, ma ripetono ciò che i veri cristiani hanno sempre fatto.
35. Proseguiamo nella nostra riflessione. Nella storia della Chiesa, il Concilio di Efeso dell'anno 431, ricopre una tappa importante. È il Concilio nel quale la Chiesa proclama solennemente Maria come "Madre di Dio".
36. Il Concilio era stato convocato per contrastare la tesi del Patriarca di Costantinopoli Nestorio, che non riconosceva questo titolo a Maria. Se tuttavia teniamo presente che il Concilio di Efeso venne celebrato in un edificio dedicato a Maria, risulta dimostrato che anche prima di quel Concilio il culto a Maria era praticato nella Chiesa.
37. Noi cattolici dobbiamo respingere come storicamente infondata la tesi che il culto di Maria sarebbe cominciato proprio con il Concilio di Efeso.
38. Se torniamo nelle catacombe di Priscilla, sulla via Salaria a Roma, possiamo osservare un epitaffio, cioè un'iscrizione che generalmente si poneva sulla tomba di un defunto, posto davanti al loculo di un morto di nome Vericundus. Il nome di questo defunto è tracciato su due tegole tra loro unite, che chiudono il loculo.
Bene, fra queste due tegole, proprio sulla calce che le unisce, spicca, dipinta probabilmente dalla stessa mano che tracciò il nome del defunto, una "M" e secondo la nota studiosa Margherita Guarducci questa "M" rappresenta Maria.
39. Il nome di Maria veniva così inserito nel nome di Vericundus per augurare al defunto la protezione della Vergine Maria nel mondo ultraterreno, nell'al di là.
40. Ora, tenete presente che questo epitaffio risale al Il secolo e ci dimostra come fin dai tempi della Chiesa antica i veri cristiani - come facciamo oggi noi cattolici - affidavano anche a Maria l'anima del defunto. Ma vedete bene, con questo esempio, che 300 anni prima del Concilio di Efeso si invocava Maria a protezione delle anime dei defunti.
41. Ma andiamo avanti. Nel famoso "muro G", che conteneva le ossa dell' apostolo Pietro identificate da Margherita Guarducci, sono state trovate molte scritte, databili all'inizio del IV secolo, quindi antichissime.
42. Ora, tra questi graffiti. che venivano incisi per impetrare ai cristiani defunti la felicità del Paradiso, si trova molte volte una acclamazione di vittoria di Cristo, di sua Madre Maria e dell'apostolo Pietro. Vi è persino un graffito in cui il nome di Maria appare per intero e non abbreviato, come si usava fare in antichità. Questo vuoi dire che i Cristiani dei primi secoli associavano alla vittoria di Cristo la vittoria di Maria e del principe degli apostoli.
43. Capite bene, amici radioascoltatori, che attribuendo a Maria la vittoria sul demonio rioi cattolici crediamo ciò che i primi cristiani hanno sempre creduto e che ci è testimoniato da preziosissimi documenti storici.
44. Non solo. A dimostrazione che il culto di Maria è antichissimo nella Chiesa, si può dire che risulta ormai certo che prima del Concilio di Efeso, dell'anno 431, furono istituite varie feste in onore di Maria, a Betlemme, Gerusalemme e a Nazareth.
45. Una solennità mariana esisteva a Costantinopoli,prirra del Concilio di Efeso: sembra autentico un discorso di san Proclo, patriarca di Costantinopoli nell'anno 429, nel quale si fa cenno chiarissimo ad una solennità della Vergine Maria. Dunque, prima del Concilio di Efeso, Maria veniva festeggiata anche liturgicamente.
46. Troviamo preghiere bellissime rivolte a Maria, di Atanasio, san Giovanni Crisostomo, sant'Ambrogio, san Gerolamo e di sant'Agostino.
Come si vede, la Vergine Maria era venerata, e a Lei...si rivolgevano pre;:o ghiere, fin dall'antichità.
47. La devozione a Maria non nasce con il Concilio di Efeso dell'anno 431, ma è sempre stata presente nella Chiesa, fin dalle origini, fin dai primi secoli.
48. Come possiamo dubitare che i cristiani non abbiano messo in pratica quelle parole così profonde, pronunciate da Maria e tramandate dal vangelo di san Luca: "D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente"?
49. Ecco, noi cattolici pregando e venerando Maria non facciamo altro che obbedire al Vangelo che ci dice di chiamare, di considerare, di credere "beata" Maria, la Madre di Gesù.
50. Vorrei concludere questa conversazione dedicata alle ragioni e alle prove del culto mariano, praticato fin dai tempi della Chiesa primitiva, rivolgendo l'attenzione proprio a Nazareth, cioè alla località dove l'angelo Gabriele rivolse a Maria il famoso saluto: "Ave piena di Grazia".
51. Perché rivolgiamo l'attenzione a Nazareth? Perché proprio in questo luogo santo, dove oggi sorge la famosa Basilica dell'Annunciazione, si sono trovate prove antichissime del fatto che i cristiani pregavano la Vergine Maria, proprio come facciamo oggi noi cattolici.
52. In una colonna. antichissima, forse del II, massimo del III secolo, è stata trovata un’iscrizione in lingua greca, che è stata scritta da una pellegrina la quale, in ginocchio (così scrive), "sotto il luogo sacro di Maria" ha inciso il proprio nome e quello dei suoi cari, per affidarli alla Madonna.
53. Abbiamo così la prova che a Nazareth, già nel Il, massimo nel III secolo, i cristiani affidavano alla protezione di Maria se stessi e i propri cari. In quella iscrizione, oltretutto, la pellegrina dice di avere eseguito i riti e le preghiere prescritte; o di avere ornato religiosamente l'immagine di Maria (qui il testo greco autorizza l'uno e l'altra interpretazione).
54. Traggo questa informazione preziosissima, grazie alla quale sappiamo che in età antichissima, a Nazareth, i cristiani pregavano Maria con riti e preghiere, da un opuscolo, intitolato:
"La chiesa primitiva nei ricordi di Nazareth", che ho comprato proprio a Nazareth in occasione del mio viaggio di nozze.
55. E non solo. Contemporaneamente alla scoperta di questa importantissima e antichissima iscrizione, ne veniva trovata un'altra, sempre del II, massimo del III secolo, che porta la testimonianza sicura del culto mariano che i cristiani prestavano a Maria.
56. In questa iscrizione si può legge" re chiaramente il saluto angelico:
"Ave Maria". Immaginatevi la gioia del famoso Padre Bellarmino Bagatti e del suo gruppo di ricercatori quando trovarono questa antichissima incisione, alla base di una colonna: erano di fronte alla preghiera a Maria della Chiesa primitiva, alla traccia dell'Ave Maria che i cristiani recitavano fin dal secondo, terzo secolo proprio sul luogo dell'Annunciazione.
57. Quindi, già due secoli prima del Concilio di Efeso abbiamo prove certe della devozione dei primi cristiani verso Maria, la Madre di Gesù.
58. La storia, i documenti, le prove, le testimonianze danno ragione ai cattolici che, venerando Maria, pregandola, chiedendole aiuto e intercessione presso Dio, fanno ciò che hanno sempre fatto tutti i veri cristiani, dalle origini ai nostri giorni.
59. Credo che con questa consolante, notizia, che rafforza, la nostra fede, ci incoraggia a conservare e coltivare a nostra filiale devozione verso la Madre di Dio e di tutti noi, ci conferma anche storicamente nella verità cattolica, possiamo chiudere questa conversazione e darci appuntamento, a Dio piacendo alla prossima occasione.


IL TIMONE - Gennaio/Febbraio 2003 (pag.64-65-66)
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02/09/2009 11:19

Quella “prima” Ave Maria
Autore: Padre Mario GIUSSANI

Il culto alla Vergine Maria è antico come la storia della Chiesa. Lo prova anche l’archeologia, che mostra le tracce lasciate dai primi cristiani che pregavano la Madre di Dio.


Di teologie, cioè di "discorsi su Dio" ne esistono tante: c'è la "teologia della liberazione", la "teologia nera", la "teologia del lavoro, della storia", ecc. E c'è anche una "teologia dell'archeologia". Non è una battuta: ci sono dei luoghi che "parlano di Dio", pietre su cui Dio ha lasciato delle tracce, luoghi che confermano quello che la fede cristiana ha sempre insegnato. Uno di questi è Nazareth.
Spesso si sente dire (anche da qualche teologo cattolico - forse per non dispiacere a chi cattolico non è) che la devozione e il culto alla Madre di Gesù sono entrati tardi nella Chiesa, dopo il Concilio di Efeso del 431 , e che prima di quella data non ci sono prove di questa devozione.
E invece le prove ci sono e come. Per limitarci solo all'archeologia -lasciando da parte i documenti scritti - è il caso di dire che anche qui l'archeologia è venuta in aiuto alla teologia.
Si sapeva che a Nazareth i parenti di Gesù avevano conservato gelosamente i luoghi in cui Maria, Gesù e Giuseppe erano vissuti. Uno di questi parenti, un certo Cono ne, al tempo dell'imperatore Decio (249-251) aveva pagato col sangue la sua fedeltà a Gesù. Arrestato e interrogato, afferma: «lo sono della città di Nazareth in Galilea, sono della parentela di Cristo a cui presto culto fin dai miei antenati».
Questi parenti e paesani di Gesù diventati cristiani si riuniscono a pregare proprio nella casa di Maria, la trasformano in una "sinagoga-chiesa", l'abbelliscono con colonne, con intonaci, con mosaici sul pavimento, scavano una vasca per i battesimi, perché vogliono essere battezzati lì, accanto alla grotta di Maria. E come segno della loro devozione tracciano anche dei graffiti, delle iscrizioni che riportano i simboli caratteristici delle comunità giudeo-cristiane.
Poi, nel quinto secolo, in Terra Santa arrivano i Bizantini e sopra la grotta di Maria, sopra la "chiesa-sinagoga" costruiscono una basilica a tre navate con un piccolo monastero. Chiesa e monastero vengono distrutti dai Persiani nel 614.
Nel 1105, al momento delle Crociate, sulle rovine della chiesa bizantina, il principe Tancredi fa costruire una basilica sontuosa di cui restano ancora sessantaquattro capitelli istoriati.
Rasa al suolo nel 1263 dal sultano Baibars, la basilica viene sostituita nel 1730 da una modesta chiesetta, anch'essa costruita sulle rovine delle chiese precedenti.
È la chiesetta rimasta in piedi fino agli anni '50, quando si decide di costruire l'attuale, grande basilica (opera dell'architetto italiano Giovanni Muzio e inaugurata nel 1969). Per compiere i lavori di fondazione della nuova basilica, negli anni 1955-59, viene portata a termine un'accuratissima e completa esplorazione archeologica di tutta la zona entro la quale si erano succedute le varie costruzioni, nell'intento di giungere, con uguale meticolosità, fino alla roccia.
Ed ecco la sorpresa, la scoperta: l'archeologo che dirige i lavori, padre Bellarmino Bagatti, uno dei maggiori archeologi biblici, scopre nell'intonaco di un muro utilizzato per sostenere il tetto della chiesa-sinagoga (la prima chiesa, molto anteriore alla chiesa bizantina) un graffito, un'iscrizione.
È in greco e porta scritte queste parole XE MAPIA, cioè Kh(air)e Maria: Ave Maria. La prima "Ave Maria" della storia. "L'Ave Maria" più antica della storia.
Quel pellegrino anonimo aveva voluto dimostrare così la sua devozione a Maria: scrivendo "Ave Maria", proprio nel luogo dove era risuonata per la prima volta.
Su un'altra colonna ecco un'altra iscrizione: "In questo santo luogo di M(aria) ho scritto". E ancora nell'intonaco di un'altra pietra, che contiene molti graffiti, ce n'è uno in lingua armena nel quale si legge la parola "keganuisch" che significa "Vergine bella", un titolo che gli Armeni sono soliti dare a Maria.
Quindi è certo: fin dall'inizio, questa grotta di Nazareth è stata custodita, venerata dagli abitanti di Nazareth. Lo provano le varie chiese che vi sono state edificate.
Non è vero allora - come sostenevano in di versi - che in quel luogo c'erano delle tombe, e che quindi - per ragioni di purità legale - non ci potevano essere delle abitazioni. In realtà di tombe non se n'è trovata traccia. C'erano invece delle abitazioni, e una di queste era proprio quella di Maria, come diceva la tradizione. E come provano le varie chiese costruite nei secoli.
E allora: si può ancora sostenere che la devozione a Maria è una devozione entrata tardi nella Chiesa, una devozione sconosciuta nei primi secoli del cristianesimo? I graffiti di Nazareth dimostrano proprio il contrario.
Lasciamo la parola a Padre Bagatti: «Non pochi studiosi, in passato, misero fuori la teoria che in quei secoli i capi della Chiesa non permettevano il culto mariano... La scoperta di Nazareth ha invece documentato che la realtà era ben diversa. Nella stessa casa di Maria si praticava il culto di lei fin dalle origini della Chiesa, perché lì essa era stata scelta a Madre di Cristo. Il piccone, che è galantuomo, è venuto a rimettere a posto le cose».
Ma - si sa - c'è sempre qualcuno che chiude gli occhi anche davanti all'evidenza. Lo dice anche il proverbio che non c'è peggior sordo di chi non vuoi sentire, o meglio - in questo caso - non c'è peggior cieco di chi non vuoi vedere.





Ricorda
«La pietà della Chiesa verso la Vergine Maria è elemento intrinseco del culto cristiano. (...) Tale culto alla Vergine ha radici profonde nella parola rivelata e insieme solidi fondamenti dogmatici: la singolare dignità di Maria, Madre del Figlio di Dio e, perciò, figlia prediletta del Padre e tempio dello Spirito Santo; per Il quale dono di grazia straordinaria precede di gran lunga tutte le altre creature, celesti e terrestri; la sua cooperazione nei momenti decisivi dell'opera della salvezza, compiuta dal Figlio; la sua santità, già piena nella concezione immacolata e pur crescente via via che ella aderiva alla volontà del Padre e percorreva la via della sofferenza (cfr Lc 2,34-35; 2,41-52; GV19,25-21), progredendo costantemente nella fede, nella speranza e nella carità; la sua missione e condizione unica nel Popolo di Dio, del quale è insieme membro eccellentissimo, modello chiarissimo e Madre amorosissima; la sua incessante ed efficace intercessione per la quale, pur assunta in cielo, è vicinissima ai fedeli che la supplicano ed anche a coloro che ignorano di esserne figli; la sua gloria, che nobilita tutto il genere umano, come mirabilmente espresse il poeta Dante: Tu se' colei che l'umana natura / nobilitasti sì, ch'el suo fattore / non disdegnò di farsi sua fattura. Maria, infatti, è detta nostra stirpe, vera figlia di Eva, benché esente dalla colpa di questa madre, e vera nostra sorella, la quale ha condiviso pienamente, donna umile e povera, la nostra condizione.
Aggiungiamo che il culto alla Beata Vergine ha la sua ragione ultima nell'insondabile e libera volontà di Dio, Il quale, essendo eterna e divina carità (cfr 1 Gv 4,7-8. 16), tutto compie secondo un disegno di amore: egli l'amò ed In lei operò grandi cose (cfr Lc 1,49); l'amò per se stesso e l'amò anche per noi; la donò a se stesso e la donò anche a noi».
(Paolo VI, Esortazione apostolica Marialis cultus, 2 febbraio 1974, n. 56).






IL TIMONE - Giugno 2006 (pag. 50 - 51)

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