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Innamoriamoci della Sacra Scrittura! Essa ha per Autore Dio che, con la potenza dello Spirito Santo solo, è resa comprensibile (cf. Dei Verbum 12) attraverso coloro che Dio ha chiamato nella Chiesa Cattolica, nella Comunione dei Santi. Predisponi tutto perché lo Spirito scenda (invoca il Veni, Creator Spiritus!) in te e con la sua forza, tolga il velo dai tuoi occhi e dal tuo cuore affinché tu possa, con umiltà, ascoltare e vedere il Signore (Salmo 119,18 e 2 Corinzi 3,12-16). È lo Spirito che dà vita, mentre la lettera da sola, e da soli interpretata, uccide! Questo forum è CONSACRATO ALLO SPIRITO SANTO e sottolineamo che questo spazio non pretende essere la Voce della Chiesa, ma che a Lei si affida, tutto il materiale ivi contenuto è da noi minuziosamente studiato perchè rientri integralmente nell'insegnamento della nostra Santa Madre Chiesa pertanto, se si dovessero riscontrare testi, libri o citazioni, non in sintonia con la Dottrina della Chiesa, fateci una segnalazione e provvederemo alle eventuali correzioni o chiarimenti!
 
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BATTESIMO, PURGATORIO, LIMBO

Ultimo Aggiornamento: 01/09/2009 09:03
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01/09/2009 09:01

D. Allora la tradizione soppianta la Sacra Scrittura?

R. Niente affatto. La tradizione non solo non soppianta la S. Scrittura, ma ne diventa la garante, la conferma, la vive perchè la Parola di Dio è vita, è la vita della Chiesa di Cristo.

I documenti tradizionali, cosiddetti "catastali"  (esempio il contratto di compravengita o di affitto) non sono su periori alla casa, ma sono essi che testimoniano e trasmettono legalmente la proprietà.

Quante volte la Chiesa di Gesù ha dovuto lottare e difendere la verità rivelata per conservare intatto il deposito della fede,  affidatole  da Cristo.  In  ciò la  Chiesa  si  mantiene  in  linea con  S. Paolo, che caldamente raccomanda:

a - Ef 4,4-5: " ... Un solo Corpo, un solo Spirito, come una sola è la Speranza alla quale siete stati chiamati, quella della vostra vocazione; un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo"

b - 1 Tm 1,18-19: "Questo è l'avvertimento che ti do, figlio mio Timoteo, in accordo con le profezie che sono state fatte a tuo riguardo, perchè, fondato su di esse, tu combatta la buona battaglia con fede e buona coscienza, perchè alcuni che l'hanno ripudata hanno fatto naufragio nella fede…"

c - 1 Tm 6,20,21: "O Timoteo, custodisci il deposito; evita le chiacchere profane e le obiezioni della cosiddetta scienza, professando la quale alcuni hanno deviato dalla fede".

 

D. Dopo tutte queste risposte avute, non sono ancora soddisfatto su diversi punti:

a - che il battesimo debba essere sempre amministrato, mentre i passi da me citati in precedenza lo escludono. Ricordo:

1.  l'obiezione fatta sul rito del battesimo che deve essere fatto per immersione e nel modo da me descritto;

2.  il buon ladrone si salva senza battesimo (Lc 23,42):

3.  "Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato" (Mc 16,15-16; cf pure Gv 3,36; Mt 28,19; At 10,48, ecc.). La fede deve sempre precedere il rito del battesimo, come risulta dai passi succitati.

R. Cercherò di dare una risposta più esauriente e preciserò che:

a - In nessuna parte della S. scrittura è stabilita la quantità dell'acqua e di tutti i movimenti che bisogna fare perché il battesimo sia efficace. E' forse la quantità d'ascqua che toglie la macchia che è nell'anima? O il modo come si somministra il battesimo?                                                 Nella Bibbia tutto questo cerimoniale non esiste. Non risulta che Gesù abbia mai lasciato un rito del battesimo per immersione, né risulta neppure chiaramente che Gesù fu così battezzato. Risulta invece, da un documento inoppugnabile e preziosissimo, la Didachè (= Dottrina) del secolo stesso di Gesù, la quale così si esprime (prima ancora di S. Ireneo e delle altre citazioni riportate): "Battezzate così nel nome del Padre, del Figliuolo e dello Spirito Santo con acqua corrente, con acqua calda o fredda; se non hai quantità sufficiente spargi tre volte sul capo". E tutto ciò in ottemperanza alla ingiunzione categorica di Cristo: TUTTI devono "rinascere dall'acqua e dallo Spirito Santo" (gv 3,5);

b - Il battesimo non è un semplice rito, ma rimette i peccati: "….Similmente, come per la disobbedienza di uno solo tutti sono stati costituiti peccatori, così anche per l'obbedienza di uno solo tutti saranno costituiti giusti" (Rm 5,20); "…Così anche voi consideratevi morti al peccato, ma viventi per Dio, in Cristo Gesù" (Rm 6,11); "…come bambini appena nati bramate il puro latte spirituale…" (1 Pt 2,21).

 

c -Il battesimo imprime il carattere e non può essere rinnovato: "... un solo Signore una sola fede, un solo battesimo" (Ef 4,5; cf Rm 6,10).

- Perché meglio ci convinciamo che la quantità dell'acqua ha importanza molto relativa e che purifica la vita interiore ascoltiamo S. Pietro (1 Pt 3,21) che dice: "…Figura, questa (il diluvio), del battesimo, che ora salva voi; esso non è rimozione di sporcizia del corpo, ma invocazione di salvezza rivolta a

- Per quanto riguarda l'età del battezzando, facciamo ancora qualche precisazione sulle obiezioni dei non cattolici i quali dicono che il battesimo presuppone la fede. Già ho detto che il bambino viene battezzato in seno alla famiglia cristiana e, quindi, anche in seno alla Chiesa.

Le conseguenze sono evidenti: i piccoli vengono battezzati nella fede e nell'intenzione della Chiesa la quale si fa presente esplicitamente nella fede e nell'intenzione dei genitori e dei fedeli che assumono il compito di padrini.

Quindi, la validità e l'efficacia del battesimo è conseguenza della fede e della intenzione della Chiesa e dei genitori, che suppliscono la fisica impossibilità dell'infante. Per convincercene cito quattro casi del N.T. in cui vediamo favorita la spiegazione suddetta:

1-  At 16,31: " ... devi credere nel Signore Gesù, e sarai salvo tu e la tua famiglia".

2-  Mc 2,1-5: "... Gesù, vista la loro fede, disse al paralitico: "Flgliuolo, ti sono rimessi i tuoi peccati";

3-  Mt 8,5-13:  "…E Gesù disse al Centurione: "Và, e sia fatto secondo la tua fede". In 

     quell'istante il servo guarì.

4-  Mt 15,21-28: "... Allora Gesù le replicò: "Donna, davvero grande è la tua fede! Ti sia fatto

      come desideri". E da quell'istante sua figlia fu guarita".

 

In tutti i quattro casi Gesù afferma di operare la guarigione per la fede di, coloro che gliela chiedono; in tutti i quattro casi il paziente non era in grado di chiederla egli stesso.

Non vi sembra che la rinascita dell'anima sia una guarigione molto più importante da chiedere da parte di chi, può e deve?

La fede del carceriere, dei soccorritori, del centurione, della madre supplì all'incapacitá della famiglia, del paralitico, del servo, della figlia ammalata. Perchè non deve applicarsi lo stesso principio quando si tratta di una guarigione ben più importante che la guarigione del corpo?

In conclusione si può dire che la prassi di battezzare i bambini nella fede dei genitori e della Chiesa - prescindendo dai passi sopracitati - ha un fondamento ben solido sulle parole di Cristo più volte citate e riportate da Giovanni 3,5: "Chiunque non rinasce da acqua e da Spirito Santo non può entrare nel Regno dei Cieli".

In definitiva: possiamo pensare che il bimbo che muore senza battesimo non é salvo?

E' opinione di molti teologi cattolici che Dio, che vuole tutti salvi, come ci ha rivelato che il battesimo è condizine normale della salvezza (cfr Gv 3,5), così Egli non ha esaurito in ciò la Sua onnipotenza e misericordia. Ossia: come Dio, stabilendo l'ordine naturale, si è riservato di intervenire straordinariamente con i miracoli, così non abbiamo ragione di ritenere che diversamente stiano le cose nell'ordine soprannaturale.

Ma come nell'ordine naturale Dio non interviene straordínariamente senza necessità, così bisogna supporre anche nell'ordine soprannaturale.

Ed è per questo che la S. Madre Chiesa, alla quale Gesù ha affidato il deposito della fede ed ha conferito il mandato di reggere e governare i fedeli, ha sem pre sollecitato i genitori cristiani a richiedere il battesimo per i loro bambini al più ptesto, ritenendolo, in base all'esplicito comando di Cristo (Gv 3,5), Il mezzo ordinario per essere incorporati a Cristo e per conseguire la salvezza eterna.

 

N.B. Oggi tra i teologi tendono a prevalere quelli che propendono per la tesi che i bambini morti senza battesimo sarebbero tutti salvi. Tali opinioni fanno perno sulla convinzione, sempre più estesa, che oltre il battesimo di acqua, vi è certamente, anche quello di sangue, di voto o desiderio.

 

Preghiera allo Spirito Santo:

 

"Spirito Santo, Eterno Amore, vieni a noi con i tuoi Ardori, vieni, infiamma i nostri cuori". Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo, come era nel Principio, ora e sempre, nei secoli del secoli". Amen.

 

 

D. Mi si dimostri con la Bibbia alla mano dove esistono accennati questi vari battesimi.

R. Il Magistero ecclesiastico in varie occasioni è intervenuto per riprovare la tesi rigorista secondo la quale si salverebbero soltanto i battezzati, fondata sul principio della più volte ripetuta frase di Gesù a Nicodemo (Gv 3,5) e anche sulla frase degli Atti (4,12): "in nessun altro c'è salvezza", variamente ripetuta in tanti altri punti del N.T.

La Chiesa ha sempre ritenuto valida la ammissione di un triplice battesimo, ossia, quello di:

a - acqua: "Chiunque non rinasce da acqua e da Spirito Santo non può entrare nel Regno dei Cieli"  (Gv 3,5);

b - sangue: "Chi avrà trovato la sua vita la perderà; e chi avrà perduto la sua vita per causa mia, la troverà" (Mt 10,39; Cf anche Mt 16,24-25; Mc 8,34-35; Lc 9,23-24; 17,33; Gv 12,25)

c - desiderio: "Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi mi ama. Chi mi ama sarà amato dal Padre mio e anch'io lo amerò e mi manifesterò a 1ui" (Gv 14,21; Cf anche 10,30; 16,27; 17,21- 22.26).

 

Bisognerà concludere, col Conc. Vat. II, che "Dio ebbe assidua cura del genere umano, per dare la vita eterna a tutti coloro i quali cercano la salvezza con la perseveranza nella pratica del bene".

 

(Costituz. sulla Rivelazione, 3).

E la Costituzione sulla Chiesa, 13, afferma: "Tutti gli uomini sono chiamati a questa cattolica unità del popolo di Dio ... alla quale, in vario modo, appartengono o sono ordinati sia  i fedeli cattolici, sia gli altri credenti in Cristo, sia infine tutti gli uomini, dalla grazia di Dio chiamati alla salvezza" (cf  "Dottrina della fede" di Franco Amerio, pag. 437 e seguenti).

Queste non sono novità tirate fuori dal Conc. Vat. II. Già Pio IX aveva detto: "coloro i quali senza colpa ignorano la nostra santa religione... possono, con l'aiuto della luce e della grazia divina, ottenere l'eterna salvezza" (D.B. 1677).

Ancora prima di Pio IX, già S. Tommaso d'Aquino, e, molto prima di lui, S. Giustino (2° secolo) ammettevano largamente che anche dei pagani si siano potuti salvare. S.Agostino ammise la stessa cosa. Tutto sembra poter essere basato sulla divina Provvídenza che "ha racchiuso tutti gli uomini nella disobbedienza, per usare a tutti misericordia" (Rm 11,32). Dio, infatti, "vuole che tutti gli uomini siano salvi e giungano alla conoscenza della verità" (1 Tm 2,4).

Lo stesso Pio IX, nel documento già citato, aggiungeva: che Dio non permette che venga punito con la pena eterna chi non ha commesso colpa volontaria.

Tutto quello detto sembra anche intrinsecamente logico. Se Gesù ha attribuito all'acqua l'efficacia di essere innestati a Lui, non toglierà, certamente, la stessa efficacia a chi sinceramente Lo ama. E bisognerà, pure logicamente pensare, che dalla istituzione del battesimo in poi, l'amore verso Dio non possa escludere il desiderio di riceverLo. Praticamente: l'efficacia del battesimo non toglie l'efficacia dell'amore. Il Conc. Vat. II precisa ancora:

“ ... Quelli che senza loro colpa ignorano il Vangelo di Cristo e la Sua Chie sa, e che tuttavia cercano sinceramente Dio, e, con l'aiuto della Sua grazia si sforzano di compiere con le opere la volontà di Lui, conosciuta attraverso i dettami della coscienza, possono conseguire l'eterna salute".

Lo stesso dicasi anche per tutti "coloro che non sono ancora arrivati alla chiara cognizione e riconoscimento di Dio" (Costituz. della Chiesa, 16).

 

D. Ma tutti questi documenti citati dove si appoggiano? Mi sembrano piuttosto fantasie! ...

R. Rispondo tranquillamente: sul pensiero e sulla bontà di Dio che ci parla attraverso la Sacra  Scrittura. Egli ci dice:

- Eb 11,6: "Senza la fede è impossibile piacere a Dio, perchè chi si accosta a Lui deve credere che Dio esiste e che remunera quelli che Lo cercano";

- Atti 10,30: "Dio non ha preferenze, ma Gli è accetto colui che lo teme e osserva la giustizia, di qualunque nazione egli sia";

- Rm 2,14-16: "Quando i pagani che non hanno la legge, per natura agiscono secondo la legge, essi, pur non avendo legge, sono legge a se stessi; essi dimostrano che quanto la legge esige è scritto nel loro cuori come risulta dalla testimonianza della loro coscienza e dai loro stessi ragionamenti , che ora li accusano ora li difendono. Cosi avverrà nel giorno in cui Dio giudicherà i segreti degli uomini per mezzo di Gesù Cristo, secondo il Suo Vangelo".

 

Dunque, due sono le condizioni essenziali per essere graditi a Dio: la fede e le opere. La fede, come è ovvio, deve essere soprannaturale quanto all'oggetto e quanto al motivo, perchè "senza la fede è impossibile piacere a Dio" (Eb 11,6). Ciò perchè la salvezza passa per il Cristo. Su questo punto, come sempre, e su tutta la dottrina cristiana (dogma e Magistero), bisogna tener conto della cosiddetta evoluzione della teologia. Questa evoluzione - sempre sotto la guida dello Spirito Santo e del Magistero Ecclesiastico - permette di sviluppare e approfondire sempre più e meglio le Verità contenute nella Rivelazione.

 

D. Ma queste non sono manipolazioni arbitrarie della Chiesa Cattolica?

R. Certamente no. Nè dobbiamo scandalizzarci se, rovistando i libri del passato, dovessimo imbatterci in opinioni o sentenze a volte anche molto dure su tale materia. Furono le scoperte del secolo XVI a porre nella sua vastità il problema della salvezza degli infedeli. Si parlò allora dell'appartenenza all'anima della Chiesa se non al corpo; si parlò di appartenenza di voto e non di fatto, di cognizione implicita delle verità della fede e di desiderio implicito del battesimo: impliciti in altre cognizioni e in altri desideri aventi per se stessi un termine naturale.

Nella Enciclìca "Mistici Corporis", 102, Pio XII (1943) parla di "un certo desiderio inconscio", per il quale i pagani si trovano ordinati al Corpo Mistico del Redentore"".

La teologia presenta una logica continuità sul problema che stiamo trattando. Oggi si tiene molto conto della già citata affermazione secondo la quale la fede che salva è almeno la fede in Dio rimuneratore (Eb 11,6).

In base a quanto sopra, possiamo dire che ogni religione, presentandosi come rivelata, pur non essendo tale, contiene - per tutti gli aderenti in buona fede - in embrione gli elementi della fede: credere a ciò che Dio rivela perchè Egli lo rivela (cf F. Amerio, già citato, pag. 451 e ss.).

 

D. Tutte queste cose mi fanno quasi venire il capogiro, quasi mi scandalizzano. E tutti i misteri (SS.Trinità,  Incarnazione, Risurrezione, ecc.) della fede cristiana dove vanno a finire, se la fede di ognuno è atta a salvare?

R. Anche qui, senza andare a sceglierla tra quelle naturalistiche o lassistiche, possiamo dare una rísposta soddisfacente e positiva di una certa teologia contemporanea, dal momento che già San  Tommaso (nella questione 14 dell'opuscolo sulla Verità, articolo 11), pone il problema "se sia necessario (per la salvezza) credere esplicitamente qualche verità"; e risponde: "è necessario credere esplicitamente, come dice S. Paolo, due cose, e cioè che Dio esiste e che ricompensa coloro che lo cercano". Trattando dei misteri principali della nostra santa fede e del Cristo Redentore, lo stesso S. Tommaso (Somma Teologica II) risponde: "bastava ad essi (infedeli) avere una fede nel Redentore implicita nella fede nella divina provvidenza, così come agli Ebrei bastava la fede nel Redentore implicita nella fede dei profeti".

Intendiamoci bene e non facciamo confusione.

Non è che "Ogni acqua ci lavi e ogni fede ci salvi", ossia non tiriamo come conseguenza che una fede vale l'altra o che tutte le fedi sono buone.

 

Questo è un principio ERRATISSIMO OGGETTIVAMENTE, SOGGETTIVAMENTE E LOGICAMENTE.

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