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Innamoriamoci della Sacra Scrittura! Essa ha per Autore Dio che, con la potenza dello Spirito Santo solo, è resa comprensibile (cf. Dei Verbum 12) attraverso coloro che Dio ha chiamato nella Chiesa Cattolica, nella Comunione dei Santi. Predisponi tutto perché lo Spirito scenda (invoca il Veni, Creator Spiritus!) in te e con la sua forza, tolga il velo dai tuoi occhi e dal tuo cuore affinché tu possa, con umiltà, ascoltare e vedere il Signore (Salmo 119,18 e 2 Corinzi 3,12-16). È lo Spirito che dà vita, mentre la lettera da sola, e da soli interpretata, uccide! Questo forum è CONSACRATO ALLO SPIRITO SANTO e sottolineamo che questo spazio non pretende essere la Voce della Chiesa, ma che a Lei si affida, tutto il materiale ivi contenuto è da noi minuziosamente studiato perchè rientri integralmente nell'insegnamento della nostra Santa Madre Chiesa pertanto, se si dovessero riscontrare testi, libri o citazioni, non in sintonia con la Dottrina della Chiesa, fateci una segnalazione e provvederemo alle eventuali correzioni o chiarimenti!
 
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BATTESIMO, PURGATORIO, LIMBO

Ultimo Aggiornamento: 01/09/2009 09:03
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01/09/2009 09:00

"BIBBIA E CRISTIANI A CONFRONTO"

 

Fascicoli dal n° 45 al n° 59

 

IL SACRAMENTO DEL BATTESIMO

INFERNO, LIMBO E PURGATORIO

 

A cura di frà Tommaso Maria di Gesù dei frati minori rinnovati

Via alla Falconara n° 83 - 90100 Palermo  - Tel. 0916730658

 

 

D. So che la parola battesimo significa immersione, cioè a dire che il soggetto deve essere completamente sommerso nell'acqua, mentre i cattolici quando vengono battezzati ricevono un pò d'acqua sulla testa, e basta.

R. Si, la parola battesimo viene da un verbo greco che significa immergere nell'acqua. Venne in seguito usata per significare l'effetto dell'immersione, che è il pulire, il purificare. Nel mondo

ebraico aveva già assunto il significato tecnico-spirituale di "purificazione legale".

Nel Cristianesimo prese sempre più chia ramente, fin dal principio, il significato di lavacro esteriore, "segno e causa" del LAVACRO INTERIORE.

 

D. Queste sono distorsioni della verità biblica.

R. Non si tratta di distorsioni. Il battesimo cristiano risponde perfettamente alle verità bibliche, che ci dicono, in vari punti, che noi siamo "battezzati nel Cristo", con Lui fummo seppelliti e con Lui .... possiamo camminare in "novità di vita" (cf Rm 6,3-4). S. Paolo in molti altri punti ribadisce gli stessi concetti e ci dice che "ognuno muore nella carne e rinasce nello spirito, ... e nella grazia... ".

Muore come figlio di Adamo e rinasce come figlio di Dio (cf Col 2,12; 3,1; EF 2,6; Rm 6,5-6; Gal 2,19 e 4,31; Rm 7,6). Sugli effetti del battesimo S. Paolo ritorna continuamente e i passi sono innumerevoli.

Queste sono verità bibliche, perchè "quanti siamo stati battezzati in Cristo ... tutti siamo una cosa sola in Cristo Gesù" (Gal 3,28).

La Chiesa di Cristo presenta il battesimo in conformità alle S. Scritture: come illuminazione e come un passaggio dalle tenebre alla luce. I cristiani, infatti, sono "Figli della luce e figli del giorno" (1 Tes 5,5); essi risplendono "come fari di luce nel mondo" (cf Fil 2,15; Ef 5,8; Col 1,13), mentre il potere delle tenebre è satana (Mt 12,28).

 

D. Eppure tutte queste parole mi sembrano inutili, perchè è chiaro che il battesimo non è necessario. Si tratta solo di un rito, tanto è vero che al buon ladrone viene promesso il paradiso senza battesimo (cf Lc 23,42).

R. Il ladrone aveva peccati personali, oltre che quello originale. Come adulto egli emise un atto di amore perfetto e di pentimento. Naturalmente le sue parole rivolte a Gesù includevano, "necessariamente, un atto di fede nella divinità di Gesù, nella redenzione da Lui operata, e, quindi, la volontà di accettare tutto ciò che da Gesù gli sarebbe stato proposto, non escluso il battesimo.

Anche l'altro ladrone riconobbe,Gesù come Messia, ma la sua fede non fu soprannaturale e si limitò a chiedere solo la liberazione dal supplizio. Gli mancò il pentimento e la richiesta del perdono.

 

D. E' certo che per i bambini innocenti il battesimo non è necessario. Gesù ha avuto predilezioni particolari per i bambini ed ha raccomandato a tutti di essere siminli ad essi.

R. Gesù propone i bambini a modello degli adulti: i seguaci di Cristo devono sforzarsi per conquistare quelle doti  (come la semplicità, l'umiltà ... ) che i piccoli hanno, dalla natura. Non si tratta, dunque, di innocenza assoluta, perché in essi non c'é il peccato originale.

 

D. Ma io contesto proprio questo peccato originale, giacchè, ìl peccato commesso dai progenitori ha avuto come conseguenza l'introduzione del peccato nel mondo e l'inclihazione della natura umana al peccato stesso. Quindi il bimbo resterà puro dinanzi a Dio finchè non avrà consapevolezza del peccato, ossia finchè non capirà che quello che fa è male. Infatti Gesù conferma questo mio concetto quando dice: "Lasciate i piccoli fanciulli venire a me, e non glielo vietate, perchè di tali è il Regno di Dio"(Lc 18,16). 

R. Ribadisco quanto detto sopra: Gesù certamente non vuol parlare di innocenza assoluta. Infatti Egli ha detto esplicitamente: "In verità, in verità vi dicò SE UNO (= chiunque) non nasce da acqua e da Spirito, non può entrare nel Regno di Dio" (Gv 3,5).

Gesù, parlando con Nicodemo paragona la nascita alla vita soprannaturale con la nascita alla vita naturale. "Chi nasce dalla carne è carnale, chi nasce dallo Spirito è spirituale" (Gv 3,6).

Su questo punto, della nascita dal Battesimo, non vi fu mai questione nella Chiesa: dalla Chiesa Apostolica alla Chiesa attuale, che è appunto la Chiesa Apostolica, ed è la sola chiesa Apostolica.

Per quanto riguarda la consistenza del peccato originale posso ricordare qualche altro testo, più esplicito, mentre vi si riferisce in moltissimi punti tutto il Nuovo Testamento.

- Già nel Sal. 50,7 leggiamo: "Ecco, nella colpa sono stato generato, nel peccato mi ha concepito mia madre".

 

- Tt 3,5: “Egli (Dio) ci ha salvati non in virtù di opere ... ma ... mediante un lavacro di rigenerazione e di rinnovamento nello Spirito Santo".

- Col 2,11-13: "In Lui (Gesù) voi siete stati anche circoncisi, di una circoncisione però non fatta da mano di uomo  ... ma della vera circoncísione di Cristo  ... con Lui siete stati sepolti nel battesimo... e in Lui siete risuscìtati...".

- Rm 5,1 e ss.: " ... Come dunque per la colpa di uno solo è ríversata su TUTTI gli uomini la condanna, così anche per l'opera di giustizia di uno solo si riversa su tutti gli uomini la giustificazione che dà la vita (v. 15).

 

 

D. Ma io non sono convinto ancora, perchè sembra proprio come ho già detto, e cioè che il peccato originale sia soltanto questa propensione dell'essere umano al peccato, al male.

R. Certo, la ferita del peccato originale ha reso l'uomo più incline al male, ma ciò non esclude che ogni uomo eredita dal progenitore, per generazione, la colpa di origine.

Un grande pensatore cristiano, Biagio Pascal, ci ha lasciato scritto: "Nulla ci urta più rudemente di questo mistero; e tuttavia senza questo mistero, il più incomprensibile di tutti, noi saremmo incomprensibili a noi stessi ... L'uomo è più inconcepibile senza questo mistero, che questo mistero non sia in concepibile per l'uomo".

Nella storia infatti si trova la traccia della prima condizione di felicità: un oscuro ricordo e un'oscura attesa sì trovano in tutte le tradizioni e leggende dei popoli circa un'età dell'oro dagli inizi della storia.

.Già ho rícordato, il Salmo 50,7 in cui ci è detto che siamo concepiti nella colpa, e S. Paolo ci dice che "la morte ha raggiunto tutti gli uomini, perchè tutti hanno peccato... e che per colpa

di uno si è riversata su tutti gli uomini la condanna"..."Similmente per la disobbedìenza di uno solo tutti sono stati costituiti peccatori" (Rm 5,12. 18.19).

 

 

D. Non posso convincermi. Ci sono altri passi, altrettanto chiari che escludono che il battesimo non può essere dato a tutti. Certamente i bambini sono da escludere,. Per quanto riguarda gli adulti, essi possono essere battezzati solo se sanno quel che fanno. Mai possono essere battezzati prima di aver creduto. Infatti la S. Scrittura è ben chiara:

a - "Dei bimbi è il Regno dei Cieli" (cf Lc 18,16; Mt 19,14; Mc 10,14).

b - "Andate in tutto il mondo ... Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato" (cf Mc 16,15-16).

Lo stesso concetto di fede preventiva è ribadito in:

c - Gv 3,36: "Chi crede nel Figliuolo ha la vita eterna, ma chi rifiuta ... non vedrà la vita";

d - "Andate dunque, ammaestrate tutti i popoli..." (cf Mt 28,19). Quindi, prima ammaestrate, poi battezzate.

e - Lc 23,42: in esso vediamo che il buon ladrone emette prima un atto di fede e dopo viene graziato;

f - Da tutti questi passi  appare chiaro che il rito del battesimo non serve per perdonare i peccati, non dà vita eterna, non rende l'anima erede del cielo. Infatti solo l'opera dello Spirito Santo compiuta in noi per fede può darci la vita eterna, come conferma il Vangelo di. Giovanni: Gesù venne tra la sua gente, ma i suoi non l'hanno accolto. A quanti però l'hanno accolto, ha dato potere di diventare figli di Dio ... " (Gv 1,11-1,2).  Quindi si diventa figli di Dio ed eredi del Cielo solo quando si accoglie, si riceve, si crede ... I bambini non possono accogliere, ricevere, credere.

g - Però è anche vero che il rito del battesimo è stato certamente istituito da Gesù; come é anche vero che esso ha un profondo significato, ma solo se è compiuto per completa immersione della persona in posizione supina, mediante il piegamento all'indietro del corpo, sorretto da colui che amministra il battesimo, per poi ritornare nella posizione eretta. E la profondità del significato è questa: la completa immersione e il successivo ritorno alla posizione eretta ci ricordano la sepoltura di Gesù e la sua Risurrezione, la nostra morte al peccato e la risurrezione alla vita di unione ed eterna in Cristo Gesù. Inoltre, la nostra adesione volontaria e cosciente a questo rito vuole essere la nostra testimonianza, la nostra proclamazione e pubblica dichiarazione che abbiamo accettato Gesù quale Salvatore e Signore della nostra vita. Ecco perchè il battesimo

era compiuto da persone consapevoli del loro atto.

R. A tutte queste obiezioni cercherò di rispondere con ordine e precisione perchè la Verità Cristiana sia ben chiara e provata biblicamente. Il sentimento e le opinioni private possono condurci all'errore e, per evitare questo grave pericolo il cristiano deve attenersi alla Bibbia ed allo sviluppo della Chiesa primitiva. Perciò vediamo:

a - "Tutte le genti" possono essere battezzate (Mt 28,19), e tutti, anche i bambini possono e devono essere battezzati: "Se uno non rinasce da acqua e da Spirito Santo, non può entrare nel regno dei Cieli" (Gv 3,5).

b - Tutti nasciamo morti spiritualmente perchè siamo concepiti e generati nel peccato" (Sal 50,7).

c - Ma Dio "ci ha salvati non in virtù di opere di giustizia da noi compiute, ma per sua misericordia mediante un lavacro di rigenerazione e di rinnovamento nello Spirito Santo"

(Tt 3,5);

d - Ef 2,5: "Ma Dio... da morti che eravamo per i peccati, ci ha fatti rivivere con Cristo: per grazia infatti siete stati salvati".

e - Col 2,11-13: "In Lui (Gesù),voi siete stati anche circoncisi, di una circoncisione però non fatta da mano di uomo, mediante la spoliazione del nostro corpo di carne, ma della vera circoncisione di Cristo. Con Lui infatti siete stati sepolti insieme nel battesimo, in Lui anche siete stati insieme risuscitati per la fede nella potenza di Dio ... Con Lui Dio ha dato vita anche a voi...", S. Paolo in Col 2,11-13 fa un parallelo tra la circoncisione ed il battesimo. I bambini ebrei all'ottavo giorno della nascita acquistavano una loro configurazione giuridica. E' quello che avviene per i bambini del "nuovo Israele", ufficialmente anagrafati tra il popolo cristiano. Il diritto biblico, come ancora quello di ogni stato moderno, fa si che i figli appartengono ai genitori e sono "circoncisi" ossia battezzati nelle loro fede. Infatti in:

f - At 10,48, Pietro " ... Ordinò che fossero battezzati nel nome di Gesù Cristo. Dopo lo pregarono di fermarsi alcuni giorni". Da notare che il Centurione Cornelio a Cesarea - in casa sua - attende Pietro e che, per l'occasione aveva invitato congiunti ed amici intimi. Ma nella casa di Cornello c'è tutta la sua famiglia, dalla quale non.si può escludere che vi siano stati bambini battezzati unitamente agli adulti. Lo stesso avviene nella casa di Lidia che si fece battezzare con tutta la sua famiglia (cf At 16,15).

- Anche in At 16,33 la scena si ripete quando Paolo fa battezzare il Carceriere e tutti quelli della sua casa; anzi Paolo battezza direttamente Stefania e famiglia (cf 1 Cor 1,16).

 

D. Anche il fatto che Gesù si fece battezzare da adulto ci dice che tutti dobbiamo essere battezzati quando siamo in grado dì capire ed accettare la fede.

R. Continuo la lista delle risposte:

g - Il battesimo amministrato da Giovanni Battista non è il battesimo cristiano. La differenza è enorme. Infatti Giovanni amministrava il battesimo anche ai non Giudei, perchè era un semplice rito che disponeva alla conversione dei peccati che Dio perdonava non per il rito, ma per il pentimento. Esso mirava anche a preparare alla venuta del Messia: "Intanto le speranze del popolo crescevano e tutti si chiedevano: "Chissà, forse Giovanni è il Messia?""  (Lc 3,15).

Gesù non aveva bisogno di conversione, né di remissione dei peccati (cf 1Pt 2,22).

Esso fu voluto dal Padre e da Gesù come circostanza per la presentazione ufficiale della ormai venuta e presenza del Messia nel mondo (cf Mt 3,13-17). Infatti, Giovanni lo indica a tutti: "Ecco l'Agnello di Dio che prende su di sè il peccato del mondo" (cf Gv 1,29-31). E lo Spirito Santo fu visto scendere su di Lui: "All'improvviso si aprì il cielo... e veniva una voce: "Questo è il Figlio mio che amo. Io l'ho mandato" (cf Mt 3,16-17).

Diversi sono i passi biblici che si riferiscono al battesimo cristiano, ben differente da quello di Giovanni.

 

Infatti.:

- Mt 3,11: "Io vi.battezzo con acqua per la conversione; ma Colui che viene dopo di me è più potente di me e io non sono degno neanche di portargli i sandali; Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco";

- Mt 28,19: "Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo";

- At 1,5: "Giovanni ha battezzato con acqua, voi invece sarete battezzati in Spirito Santo fra non molti giorni";

- At 19,4: " ... Giovanni ha amministrato un battesimo di penitenza, dicendo al popolo di credere in Colui che sarebbe venuto dopo di lui, cioè in Gesù

h -  Per le obiezioni mosse sul battesimo degli infanti, faccio,osservare:

l -  L'obiezione si smentisce da sè, perchè per le stesse ragioni proposte, i genitori non dovrebbero prendere nessuna decisione o provvedimento che riguarda i loro bambini, i quali si verrebbero a trovare in molte condizioni non da loro scelte: in una determinata condizione sociale, avere una certa educazione, una certa patria, un certo nome. I bambini non dovrebbero neppure avere la vita perchè da loro non scelta... E se uno "zio d'America" dovesse lasciare al nipotino, nato o nascituro, una certa eredità, vistosa o non, i genitori dovrebbero rifiutare per rispettare la libertà del bambino e attendere che egli sia in grado di poter liberamente e responsabilmente  accettare o rifiutare l'eredità dello zio.

Chi non vede l'assurdità di queste pretese?

Universalmente si è in contrasto con detta obiezione mossa solo per il battesimo dei piccoli. Anche Gesù è in contrasto con tale obiezione perchè Egli dice: "CHIUNQUE non nasce da acqua e da Spirito Santo, non può entrare nel Regno dei Cieli" (Gv 3,5).

Quindi il caso del battesimo non è un caso speciale. Già ho detto che il diritto biblico come quello comune ritengono i genitori completamente responsabili dei loro bambini. Nulla di più logico, di più coerente e di più legittimo. Che se poi il bambino, divenuto adulto, non dovesse riconoscere il battesimo come un granbene ricevuto dai genitori, allora per lui il battesimo non fu altro che un pò d'acqua versatagli,sul capo. Che deve importargliene?

2 - Nella Chiesa la prassi del battesimo degli infanti è antichissima, ossia è della Chiesa primitiva, cioè di quando la Chiesa era "una ed unica", e che resta tale nonostante tutte le fioriture di "chiese" (e sono migliaia...) prodotte dai movimenti ereticali nati col tempo.

- Da tale prassi  S. Agostino prese argomento per sostenere l'universalità del peccato originale contro i pelagiani, e diceva: "perchè si battezzano i nati, ancora prima che possono peccare, se non perchè nascono col peccato originale dal quale appunto debbono venire mondati?". Non occorre qui risalire ad Agostino (sec IV), a Cipriano, a Tertulliano, a Ippolito a Ireneo (2° sec.). Basterà ricordare la frase di quest'ultimo: "…tutti coloro che rinascono nel Signore, infanti e bimbi e pargoli e giovani e adulti ... "; in questa frase vediamo che il battesimo degli infanti è dato come cosa ovvia, come consuetudine comune. Origene scrive senz'altro che la Chiesa ha ricevuto DAGLI APOSTOLI la tradizione di battezzare anche i piccoli".

E' accettabile tale affermazione? Non ho già detto che quando gli Atti riferiscono che il Centurione Cornelio, Lidia, Crispo il carceriere, Stefania furono battezzati "con tutti quelli di famiglia" è naturale pensare che fra quelli della famiglia ci fossero anche ragazzi e bambini.

Sembra dunque di poter concludere che i testi del N.T. non escludono il battesimo degli infanti, mentre la frase di Gesù: "CHIUNQUE" o "SE UNO" non nasce da acqua e da Spirito Santo (Gv 3,5) è decisiva perché chi è nato é già una persona.

 

D- Noi ci ribelliamo alle suddette affermazioni, perché Gesù condanna le tradizioni degli uomini, mentre il Cattolicesimo mette a fianco della S. Scrittura le tradizioni umane. Ascoltiamo la parola di Gesù che dice:

a-  Mt 15,1-9: " ... Perchè voi trasgredite il comandamento di Dio in nome della vostra tradizione? ... Ipocriti! Bene ha, profetato di voi Isaia. dicendo: "Questo popolo mi onora con le labbra ma     il suo cuore è lontano da me. Invano essi mi rendono culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini".

b- Mc 7,1-13: " ... Quei farisei lo interrogarono, ed Egli (Gesù) rispose loro: "Bene ha profetato Isaia di voi ipocriti, come sta,scritto: "Questo popolo.mi onora con le labbra... insegnando dottrine che sono precetti di uomini".

c- Col 2,8.22: "Badate che nessuno vi inganni con la sua filosofìa e con vuoti raggiri ispirati alla tradizione umana, secondo gli elementi del mondo e non secondo Cristo".

"... Tutte cose destinate a scomparire con l'uso: sono infatti prescrizioni e insegnamenti di uomini". Come mai i cattolici non vogliono comprendere la parola di Dio così chiara?

R. La tradizione cattolica, sempre in relazione alla parola di Dio, é sana, santa e apostolica. Essa è, in definitiva, la vita stessa vissuta dalla Chiesa ed emana dai Sacri Testi.

Quelli che rigettano la tradizione cattolica, vivono completamente di tradizione ma di quella umana soltanto che Gesù - e con Lui la "Sua" Chiesa - condanna, perchè è solo una profanazione della verità come ci è stato prospettato nelle obiezioni a), b), e c).

Infatti i vari gruppi, staccatisi dalla unica Chiesa di Gesù, pensano e credono, ognuno secondo gli ordini dei loro dirigenti, i quali ordini diventano "infallibili dogmi" da essere assolutamente creduti, pena la dissociazione, la scomunica, ecc.

Non c'è da meravigliarsi perchè con i princìpi escogitati dai dissidenti di ieri e di oggi, si possono fare "voli" sempre più lunghi...

Le emanazioni del Protestantesimo si contano a migliaia ed è facile che ben presto molti "profeti americani" saranno superati da altri che ci strabilieranno con l'annuncio di un'altra Buona Novella, finalmente quella vera, non ancora scoperta dalla Chiesa di Dio, in duemila anni di vita!...

E i nuovi profeti avranno anch'essi dei seguaci che saranno gli "apostoli veri", sinceri ed austeri, che si batteranno fanaticamente ed eroicamente per le "nuove verità!!!".

E allora, se la tradizione umana è condannata da Gesù e dalla Sua Chiesa, c'è anche una tradizione vera, santa, apostolica che Dio ha voluto e vuole e che i Sacri Testi ci raccomandano.

Proviamo a convincerci con qualche esem pio:

1 -.1 Cor 11,2: "Vi lodo poi perchè in ogni cosa vi ricordate di me e conservate le tradizioni così        come ve le ho trasmesse";

2 - 1 Cor 15,3: "Vi ho trasmesso dunque, anzitutto, quello che anch'io ho ricevuto: che cioè Cristo       morì per i nostri peccati, secondo le Scritture";

3 - Lc 1,1-2: "Poichè molti han posto mano a stendere un racconto degli avvenimenti successi tra      di noi, come ce li hanno trasmessi coloro che furono testimoni fin dal principio e divennero      ministri della parola ...

4 - 2 Tes 3,6: "Vi ordiniamo pertanto, fratelli, nel Nome del Signore Nostro Gesù Cristo, di     tenervi lontani da ogni fratello che si comporta in maniera indisciplinata e non secondo la tradizione che hanno ricevuto da noi".

5 - 2 Tes 2,15: "Perciò, fratelli, state saldi e mantenete le tradizioni che avete apprese così dalla nostra parola, come dalla nostra lettera".

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D. Allora la tradizione soppianta la Sacra Scrittura?

R. Niente affatto. La tradizione non solo non soppianta la S. Scrittura, ma ne diventa la garante, la conferma, la vive perchè la Parola di Dio è vita, è la vita della Chiesa di Cristo.

I documenti tradizionali, cosiddetti "catastali"  (esempio il contratto di compravengita o di affitto) non sono su periori alla casa, ma sono essi che testimoniano e trasmettono legalmente la proprietà.

Quante volte la Chiesa di Gesù ha dovuto lottare e difendere la verità rivelata per conservare intatto il deposito della fede,  affidatole  da Cristo.  In  ciò la  Chiesa  si  mantiene  in  linea con  S. Paolo, che caldamente raccomanda:

a - Ef 4,4-5: " ... Un solo Corpo, un solo Spirito, come una sola è la Speranza alla quale siete stati chiamati, quella della vostra vocazione; un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo"

b - 1 Tm 1,18-19: "Questo è l'avvertimento che ti do, figlio mio Timoteo, in accordo con le profezie che sono state fatte a tuo riguardo, perchè, fondato su di esse, tu combatta la buona battaglia con fede e buona coscienza, perchè alcuni che l'hanno ripudata hanno fatto naufragio nella fede…"

c - 1 Tm 6,20,21: "O Timoteo, custodisci il deposito; evita le chiacchere profane e le obiezioni della cosiddetta scienza, professando la quale alcuni hanno deviato dalla fede".

 

D. Dopo tutte queste risposte avute, non sono ancora soddisfatto su diversi punti:

a - che il battesimo debba essere sempre amministrato, mentre i passi da me citati in precedenza lo escludono. Ricordo:

1.  l'obiezione fatta sul rito del battesimo che deve essere fatto per immersione e nel modo da me descritto;

2.  il buon ladrone si salva senza battesimo (Lc 23,42):

3.  "Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato" (Mc 16,15-16; cf pure Gv 3,36; Mt 28,19; At 10,48, ecc.). La fede deve sempre precedere il rito del battesimo, come risulta dai passi succitati.

R. Cercherò di dare una risposta più esauriente e preciserò che:

a - In nessuna parte della S. scrittura è stabilita la quantità dell'acqua e di tutti i movimenti che bisogna fare perché il battesimo sia efficace. E' forse la quantità d'ascqua che toglie la macchia che è nell'anima? O il modo come si somministra il battesimo?                                                 Nella Bibbia tutto questo cerimoniale non esiste. Non risulta che Gesù abbia mai lasciato un rito del battesimo per immersione, né risulta neppure chiaramente che Gesù fu così battezzato. Risulta invece, da un documento inoppugnabile e preziosissimo, la Didachè (= Dottrina) del secolo stesso di Gesù, la quale così si esprime (prima ancora di S. Ireneo e delle altre citazioni riportate): "Battezzate così nel nome del Padre, del Figliuolo e dello Spirito Santo con acqua corrente, con acqua calda o fredda; se non hai quantità sufficiente spargi tre volte sul capo". E tutto ciò in ottemperanza alla ingiunzione categorica di Cristo: TUTTI devono "rinascere dall'acqua e dallo Spirito Santo" (gv 3,5);

b - Il battesimo non è un semplice rito, ma rimette i peccati: "….Similmente, come per la disobbedienza di uno solo tutti sono stati costituiti peccatori, così anche per l'obbedienza di uno solo tutti saranno costituiti giusti" (Rm 5,20); "…Così anche voi consideratevi morti al peccato, ma viventi per Dio, in Cristo Gesù" (Rm 6,11); "…come bambini appena nati bramate il puro latte spirituale…" (1 Pt 2,21).

 

c -Il battesimo imprime il carattere e non può essere rinnovato: "... un solo Signore una sola fede, un solo battesimo" (Ef 4,5; cf Rm 6,10).

- Perché meglio ci convinciamo che la quantità dell'acqua ha importanza molto relativa e che purifica la vita interiore ascoltiamo S. Pietro (1 Pt 3,21) che dice: "…Figura, questa (il diluvio), del battesimo, che ora salva voi; esso non è rimozione di sporcizia del corpo, ma invocazione di salvezza rivolta a

- Per quanto riguarda l'età del battezzando, facciamo ancora qualche precisazione sulle obiezioni dei non cattolici i quali dicono che il battesimo presuppone la fede. Già ho detto che il bambino viene battezzato in seno alla famiglia cristiana e, quindi, anche in seno alla Chiesa.

Le conseguenze sono evidenti: i piccoli vengono battezzati nella fede e nell'intenzione della Chiesa la quale si fa presente esplicitamente nella fede e nell'intenzione dei genitori e dei fedeli che assumono il compito di padrini.

Quindi, la validità e l'efficacia del battesimo è conseguenza della fede e della intenzione della Chiesa e dei genitori, che suppliscono la fisica impossibilità dell'infante. Per convincercene cito quattro casi del N.T. in cui vediamo favorita la spiegazione suddetta:

1-  At 16,31: " ... devi credere nel Signore Gesù, e sarai salvo tu e la tua famiglia".

2-  Mc 2,1-5: "... Gesù, vista la loro fede, disse al paralitico: "Flgliuolo, ti sono rimessi i tuoi peccati";

3-  Mt 8,5-13:  "…E Gesù disse al Centurione: "Và, e sia fatto secondo la tua fede". In 

     quell'istante il servo guarì.

4-  Mt 15,21-28: "... Allora Gesù le replicò: "Donna, davvero grande è la tua fede! Ti sia fatto

      come desideri". E da quell'istante sua figlia fu guarita".

 

In tutti i quattro casi Gesù afferma di operare la guarigione per la fede di, coloro che gliela chiedono; in tutti i quattro casi il paziente non era in grado di chiederla egli stesso.

Non vi sembra che la rinascita dell'anima sia una guarigione molto più importante da chiedere da parte di chi, può e deve?

La fede del carceriere, dei soccorritori, del centurione, della madre supplì all'incapacitá della famiglia, del paralitico, del servo, della figlia ammalata. Perchè non deve applicarsi lo stesso principio quando si tratta di una guarigione ben più importante che la guarigione del corpo?

In conclusione si può dire che la prassi di battezzare i bambini nella fede dei genitori e della Chiesa - prescindendo dai passi sopracitati - ha un fondamento ben solido sulle parole di Cristo più volte citate e riportate da Giovanni 3,5: "Chiunque non rinasce da acqua e da Spirito Santo non può entrare nel Regno dei Cieli".

In definitiva: possiamo pensare che il bimbo che muore senza battesimo non é salvo?

E' opinione di molti teologi cattolici che Dio, che vuole tutti salvi, come ci ha rivelato che il battesimo è condizine normale della salvezza (cfr Gv 3,5), così Egli non ha esaurito in ciò la Sua onnipotenza e misericordia. Ossia: come Dio, stabilendo l'ordine naturale, si è riservato di intervenire straordinariamente con i miracoli, così non abbiamo ragione di ritenere che diversamente stiano le cose nell'ordine soprannaturale.

Ma come nell'ordine naturale Dio non interviene straordínariamente senza necessità, così bisogna supporre anche nell'ordine soprannaturale.

Ed è per questo che la S. Madre Chiesa, alla quale Gesù ha affidato il deposito della fede ed ha conferito il mandato di reggere e governare i fedeli, ha sem pre sollecitato i genitori cristiani a richiedere il battesimo per i loro bambini al più ptesto, ritenendolo, in base all'esplicito comando di Cristo (Gv 3,5), Il mezzo ordinario per essere incorporati a Cristo e per conseguire la salvezza eterna.

 

N.B. Oggi tra i teologi tendono a prevalere quelli che propendono per la tesi che i bambini morti senza battesimo sarebbero tutti salvi. Tali opinioni fanno perno sulla convinzione, sempre più estesa, che oltre il battesimo di acqua, vi è certamente, anche quello di sangue, di voto o desiderio.

 

Preghiera allo Spirito Santo:

 

"Spirito Santo, Eterno Amore, vieni a noi con i tuoi Ardori, vieni, infiamma i nostri cuori". Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo, come era nel Principio, ora e sempre, nei secoli del secoli". Amen.

 

 

D. Mi si dimostri con la Bibbia alla mano dove esistono accennati questi vari battesimi.

R. Il Magistero ecclesiastico in varie occasioni è intervenuto per riprovare la tesi rigorista secondo la quale si salverebbero soltanto i battezzati, fondata sul principio della più volte ripetuta frase di Gesù a Nicodemo (Gv 3,5) e anche sulla frase degli Atti (4,12): "in nessun altro c'è salvezza", variamente ripetuta in tanti altri punti del N.T.

La Chiesa ha sempre ritenuto valida la ammissione di un triplice battesimo, ossia, quello di:

a - acqua: "Chiunque non rinasce da acqua e da Spirito Santo non può entrare nel Regno dei Cieli"  (Gv 3,5);

b - sangue: "Chi avrà trovato la sua vita la perderà; e chi avrà perduto la sua vita per causa mia, la troverà" (Mt 10,39; Cf anche Mt 16,24-25; Mc 8,34-35; Lc 9,23-24; 17,33; Gv 12,25)

c - desiderio: "Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi mi ama. Chi mi ama sarà amato dal Padre mio e anch'io lo amerò e mi manifesterò a 1ui" (Gv 14,21; Cf anche 10,30; 16,27; 17,21- 22.26).

 

Bisognerà concludere, col Conc. Vat. II, che "Dio ebbe assidua cura del genere umano, per dare la vita eterna a tutti coloro i quali cercano la salvezza con la perseveranza nella pratica del bene".

 

(Costituz. sulla Rivelazione, 3).

E la Costituzione sulla Chiesa, 13, afferma: "Tutti gli uomini sono chiamati a questa cattolica unità del popolo di Dio ... alla quale, in vario modo, appartengono o sono ordinati sia  i fedeli cattolici, sia gli altri credenti in Cristo, sia infine tutti gli uomini, dalla grazia di Dio chiamati alla salvezza" (cf  "Dottrina della fede" di Franco Amerio, pag. 437 e seguenti).

Queste non sono novità tirate fuori dal Conc. Vat. II. Già Pio IX aveva detto: "coloro i quali senza colpa ignorano la nostra santa religione... possono, con l'aiuto della luce e della grazia divina, ottenere l'eterna salvezza" (D.B. 1677).

Ancora prima di Pio IX, già S. Tommaso d'Aquino, e, molto prima di lui, S. Giustino (2° secolo) ammettevano largamente che anche dei pagani si siano potuti salvare. S.Agostino ammise la stessa cosa. Tutto sembra poter essere basato sulla divina Provvídenza che "ha racchiuso tutti gli uomini nella disobbedienza, per usare a tutti misericordia" (Rm 11,32). Dio, infatti, "vuole che tutti gli uomini siano salvi e giungano alla conoscenza della verità" (1 Tm 2,4).

Lo stesso Pio IX, nel documento già citato, aggiungeva: che Dio non permette che venga punito con la pena eterna chi non ha commesso colpa volontaria.

Tutto quello detto sembra anche intrinsecamente logico. Se Gesù ha attribuito all'acqua l'efficacia di essere innestati a Lui, non toglierà, certamente, la stessa efficacia a chi sinceramente Lo ama. E bisognerà, pure logicamente pensare, che dalla istituzione del battesimo in poi, l'amore verso Dio non possa escludere il desiderio di riceverLo. Praticamente: l'efficacia del battesimo non toglie l'efficacia dell'amore. Il Conc. Vat. II precisa ancora:

“ ... Quelli che senza loro colpa ignorano il Vangelo di Cristo e la Sua Chie sa, e che tuttavia cercano sinceramente Dio, e, con l'aiuto della Sua grazia si sforzano di compiere con le opere la volontà di Lui, conosciuta attraverso i dettami della coscienza, possono conseguire l'eterna salute".

Lo stesso dicasi anche per tutti "coloro che non sono ancora arrivati alla chiara cognizione e riconoscimento di Dio" (Costituz. della Chiesa, 16).

 

D. Ma tutti questi documenti citati dove si appoggiano? Mi sembrano piuttosto fantasie! ...

R. Rispondo tranquillamente: sul pensiero e sulla bontà di Dio che ci parla attraverso la Sacra  Scrittura. Egli ci dice:

- Eb 11,6: "Senza la fede è impossibile piacere a Dio, perchè chi si accosta a Lui deve credere che Dio esiste e che remunera quelli che Lo cercano";

- Atti 10,30: "Dio non ha preferenze, ma Gli è accetto colui che lo teme e osserva la giustizia, di qualunque nazione egli sia";

- Rm 2,14-16: "Quando i pagani che non hanno la legge, per natura agiscono secondo la legge, essi, pur non avendo legge, sono legge a se stessi; essi dimostrano che quanto la legge esige è scritto nel loro cuori come risulta dalla testimonianza della loro coscienza e dai loro stessi ragionamenti , che ora li accusano ora li difendono. Cosi avverrà nel giorno in cui Dio giudicherà i segreti degli uomini per mezzo di Gesù Cristo, secondo il Suo Vangelo".

 

Dunque, due sono le condizioni essenziali per essere graditi a Dio: la fede e le opere. La fede, come è ovvio, deve essere soprannaturale quanto all'oggetto e quanto al motivo, perchè "senza la fede è impossibile piacere a Dio" (Eb 11,6). Ciò perchè la salvezza passa per il Cristo. Su questo punto, come sempre, e su tutta la dottrina cristiana (dogma e Magistero), bisogna tener conto della cosiddetta evoluzione della teologia. Questa evoluzione - sempre sotto la guida dello Spirito Santo e del Magistero Ecclesiastico - permette di sviluppare e approfondire sempre più e meglio le Verità contenute nella Rivelazione.

 

D. Ma queste non sono manipolazioni arbitrarie della Chiesa Cattolica?

R. Certamente no. Nè dobbiamo scandalizzarci se, rovistando i libri del passato, dovessimo imbatterci in opinioni o sentenze a volte anche molto dure su tale materia. Furono le scoperte del secolo XVI a porre nella sua vastità il problema della salvezza degli infedeli. Si parlò allora dell'appartenenza all'anima della Chiesa se non al corpo; si parlò di appartenenza di voto e non di fatto, di cognizione implicita delle verità della fede e di desiderio implicito del battesimo: impliciti in altre cognizioni e in altri desideri aventi per se stessi un termine naturale.

Nella Enciclìca "Mistici Corporis", 102, Pio XII (1943) parla di "un certo desiderio inconscio", per il quale i pagani si trovano ordinati al Corpo Mistico del Redentore"".

La teologia presenta una logica continuità sul problema che stiamo trattando. Oggi si tiene molto conto della già citata affermazione secondo la quale la fede che salva è almeno la fede in Dio rimuneratore (Eb 11,6).

In base a quanto sopra, possiamo dire che ogni religione, presentandosi come rivelata, pur non essendo tale, contiene - per tutti gli aderenti in buona fede - in embrione gli elementi della fede: credere a ciò che Dio rivela perchè Egli lo rivela (cf F. Amerio, già citato, pag. 451 e ss.).

 

D. Tutte queste cose mi fanno quasi venire il capogiro, quasi mi scandalizzano. E tutti i misteri (SS.Trinità,  Incarnazione, Risurrezione, ecc.) della fede cristiana dove vanno a finire, se la fede di ognuno è atta a salvare?

R. Anche qui, senza andare a sceglierla tra quelle naturalistiche o lassistiche, possiamo dare una rísposta soddisfacente e positiva di una certa teologia contemporanea, dal momento che già San  Tommaso (nella questione 14 dell'opuscolo sulla Verità, articolo 11), pone il problema "se sia necessario (per la salvezza) credere esplicitamente qualche verità"; e risponde: "è necessario credere esplicitamente, come dice S. Paolo, due cose, e cioè che Dio esiste e che ricompensa coloro che lo cercano". Trattando dei misteri principali della nostra santa fede e del Cristo Redentore, lo stesso S. Tommaso (Somma Teologica II) risponde: "bastava ad essi (infedeli) avere una fede nel Redentore implicita nella fede nella divina provvidenza, così come agli Ebrei bastava la fede nel Redentore implicita nella fede dei profeti".

Intendiamoci bene e non facciamo confusione.

Non è che "Ogni acqua ci lavi e ogni fede ci salvi", ossia non tiriamo come conseguenza che una fede vale l'altra o che tutte le fedi sono buone.

 

Questo è un principio ERRATISSIMO OGGETTIVAMENTE, SOGGETTIVAMENTE E LOGICAMENTE.

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01/09/2009 09:01

Non sono le varie fedi o religioni a salvare anche i pagani, gli eretici e forse anche gli atei (intendo l'ateo nel senso corrente e odierno in cui c'è più polemica, politica, condizionamento, violenza psicologica e lavaggio di cervello subiti, che vera e profonda miscredenza), ma E' LA GRAZIA DI CRISTO che trova in alcune verità, piú, o meno chiaramente presenti in esse e penetrate nell'animo ben disposto, l'occasione o l'appiglio per portare l'individuo alle condizioni di conoscenza e di fede necessarie per la giustificazione e la salvezza.

Quanti sono quelli che, nella stessa Chiesa Cattolica e negli altri movimenti religiosi cristiani, si trovano con in testa pregiudizi, distorsioni, errori invincibili, nei quali sono forse caduti senza alcuna colpa, perché nati e vissuti in ambienti poco praticanti o ereticali?

Quanto poi alla presenza della grazia che opera efficacemente anche fuori dal mondo cristiano, è un punto di cui la Chiesa del Concilio Vaticano II ha preso coscienza più chiara che nel passato.

"L'avere scoperto i valori che sono nelle religioni non cristiane non autorizza  l'apostolo della Chiesa al riposo... e , il conoscere che Dio ha altre vie per salvare le anime al di fuori del cono di luce che è la Rivelazione della salvezza, non dispensa dalla fatica della dilatazione della vera luce" (Discorso di Paolo VI alle opere missionarie, 14- 5-1965).

Concludiamo: su questo argomento vano è pretendere di conoscere più di quanto Gesù ha voluto farci conoscere. Egli ha istituito la Chiesa come "UNIVERSALE SACRAMENTO DI SALVEZZA" (S. Cipriano). Chi si salva, si salva perchè in qualche modo - col battesimo di acqua, o di sangue o di desiderio - è incorporato in essa e per essa, in Cristo.

Perciò Cristo è il solo mediatore.

Il pagano in buona fede (come qualunque altro che è, in buona fede fuori dell'una ed unica Chiesa di Cristo) che si salva, si salva non già in forza della sua pagana religione o, della sua buona fede, ma in forza di Cristo al quale la buona fede ha permesso che egli fosse portato dalla grazia che Dio non nega mai all'uomo che fa quanto gli è possibile.

"Cristo - dice il Conc. Vat. II, in G.S. 22 - è morto per tutti e la vocazione ultima dell'uomo è effettivamente una sola, quella divina", perciò dobbiamo ritenere che "lo Spiríto Santo dìa a tutti la possibilità di venire a contatto, nel modo che Dio conosce, col mistero pasquale" (Dottrina della fede, di Franco Amerio, gìá citato, pag. 437 e seguenti).

Il Concilio Vat. II. afferma inoltre: "Quelli che ora nascono e sono istruiti nella fede di Cristo... in tali comunità (ortodossa o protestante) non possono essere accusati di peccato di separazione": e se non si sono separati dalla Chiesa, rimangono in Essa.

Si può perciò fondatamente ritenere che i "Fratelli separati" facciano parte della vera e unica Chiesa fondata da Cristo, anche se non lo sanno. La Chiesa infatti, come ogni buona madre, riconosce per suoi i figli che essa ha generato - e li ha generati nel battesimo - anche se essi non la riconoscono per tale. E questi si salvano, non già perchè sono in una Chiesa "separata", ma perchè "Lo Spirito di Cristo non ricusa di servirsi di esse (chiese separate) come di strumento di salvezza, il cui valore deriva dalla stessa pienezza della grazia e della verità che è stata affidata alla Chiesa Cattolica" (U.R., 3).

Il che significa che si salvano in quanto sono nella Chiesa Cattolica e per Sua virtù.

 

Il problema accennato non va impostato nei riguardi della Chiesa come collettivitá: Chiesa Ortodossa, Luterana, e simili ... : ma va impostato nei riguardi dei singoli individui.

"La parola "Chiesa" non ammette plurali:  ammettere più Chiese significa ammettere più Cristi. La Chiesa è una ed unica.

Non vi sono parecchie Chiese a sé stanti e a sé sufficienti" (Discorso dì Paolo VI dell'1-6-1965). Fuori della Chiesa, Una ed Unica, fondata da Cristo, non ci sono che raggruppamenti, i quali meglio si direbbero comunità religiose, piuttosto che Chiese. Non sono certo da disprezzare, nè da sottovalutare, ma la loro realtà soprannaturale e mistica è quella del Cristo presente nella storia, ossia quella della Sua unìca Chiesa. (cf  l.c. pagg. 205-206).

 

"Rapisca, Ti prego o Signore l'ardente e dolcissima brama del Tuo Amore, l'anima mia da tutte le cose terrene, perché io muoia per amore del Tuo Amore. come per Amore del mio Amore Ti sei degnato di morire.                                                                                       (S. Francesco d'Assisi)

 

D. Nonostante tutto le chiarificazioni e precisazioni addotte, io trovo ancora difficile credere diverse cose, e cioé:

1 - Che il battesimo sia stato istituito solo per la remissione dei peccati;

2 - Che si possa essere battezzati senza prima credere;

3 - Che tutti, anche senza credere in Cristo, in determinate condizioni possono essere salvi;

4 - Che dopo la morte ci sia un Limbo ove andrebbero i bambini non battezzati, e un Purgatorio, dove andrebbero le anime per purificarsi prima d'essere ammesse nel Santo Paradiso. Questi due luoghi sono una invenzione della Chiesa Cattolica perchè la Bibbia non ne parla.

R. Dopo tutto quello che è stato detto sul peccato originale e la necessità, quindi, del battesimo come lavacro Interiore, mi permetto di ricordare ancora qualche altro passo biblico per precisare:

 

a - che il battesimo non è soltanto un simbolo, ma un vero sacramento istituito da Gesù proprio per la remissione dei peccati.  Infatti, leggiamo:

- At 2,38: " ... Pietro rispose: "cambiate vita e ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome di Gesù Cristo. Riceverete il perdono dei vostri peccati e il dono dello Spirito Santo".

- 1 Pt 3.21: " ... Quest'acqua (del diluvio) era un'immagine del battesimo che ora salva voi  ...";

- Ef 5,25-27: " ... Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per Lei, per renderla santa, purificandola per mezzo del lavacro dell'acqua accompagnato dalla parola, al fine di farsi comparire davanti la Sua Chiesa tutta gloriosa, senza macchia ne ruga o alcunchè di simile, ma santa e immacolata";

- 1 Cor 6 11:  "E tali (ubriaconi, avari, ladri...) eravate alcuni di voi; ma siete stati LAVATI, siete stati santificati. ...";

- Eb 10,22: " ... accostiamoci con cuore sincero nella pienezza della fede, con i cuori purificati da ogni cattiva coscienza e il corpo lavato con acqua pura";

- Rm 5,20: “la legge poi sopraggiunse a dare piena coscienza della caduta, ma laddove è abnondato il peccato, ha sovrabbondato la grazia".

- Rm 6.11: "... Così anche voi consideratevi morti al peccato, ma viventi per Dio, in Cristo Gesù".

- 1 Pt 2,2: "…Come bambini appena nati bramate il puro latte spirituale, per crescere con esso verso la salvezza";

- At 22.16: "..ricevi il battesimo e lavati dai tuoi peccati";

- Mc 16,16:  "... chi sarà battezzato sarà salvo".

 

b - In Mc 16,15-16 è detto: "Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo ad ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato" (cf anche Mt 28,18-20; Mc 13,10; Col 1,23; Gv 4,1-3; At 2,38-41).

Mi domando: E' veramente difficile comprendere che i passi biblici citati parlino - molto evidentemente - solo di adulti e non di bambini? E' così difficile capire che chi va a predicare la Buona Novella, non andrà a raccontarla ai neonati, agli infanti, ai bambini?

E Gesù sarebbe stato così sciocco da voler indicare i bambini quando diceva: "chi non crederà sarà condannato"?

Non credo che queste obiezioni mosse dai non cattolici siano fatte maliziosamente. Io penso che ci sia soltanto ignoranza accompagnata da una buona dose di ingenuità...

Sono tanto logiche queste mie affermazioni che anche nell'A.T. erano già state chiarite spontaneamente, come possiamo notare in Nee 8,2.4.5-6.8-10, ove è detto che il Sacerdote Esdra legge agli uomini e alle donne che possono capire. Egli si rivolge agli adulti e non ai bambini che erano pur presenti con i loro genitori.

Di domenica, durante la celebrazione eucaristica, i sacerdoti cattolici fanno l'omelia: essi certamente non hanno mai pensato di rivolgere la loro parola ai bambini che molte volte sono in Chiesa. Anzi, quando disturbano col pianto e in altra maniera, i genitori sono pregati di portarli fuori perchè l'assemblea non sia disturbata.

c - Per quanto riguarda la terza difficoltà, invito l'obiettante a rileggere e a riflettere quello che è stato detto in merito precedentemente.

Spesso mi è capitato di sentire da non cattolici, specialmente da quelli che professano più errori e i  più madornali, sentenze come questa: "Se non ti convertirai (sottinteso alla mia o nostra dottrina) non ti salverai, andrai senz'altro all'inferno".

Quanta differenza tra la bontà di Cristo e della Sua Chiesa e tra quelli che si sono allontanati da essa, credendo di essere più uniti a Cristo, facendo a meno della autorità da Lui istituita per il governo della Chiesa.

L'errore - ossia l'eresia - generalmente si riveste di durezza contro gli avversari, scaglia fulmini e saette; assume la patina dell'austerità e della impeccabilità;

si erge a giudicare gli altri con spietate condanne; spesso conduce alla superbia e fa assumere agli erranti - che pertanto si credono nel vero - lo stesso atteggiamento del fariseo nel tempio contro il pubblicano (cf Lc 18,10-14). Tutto il N.T. spira aria di misericordia e di perdono e ci dice che il Signore vuole tutti salvi .

Certo, chi cocciutamente e superbamente rifiuta la Verità pecca contro lo Spirito Santo e, perciò, difficilmente gli sarà perdonato. La vera buona fede può sempre trovare la strada della salvezza che Dio non preclude al cuore retto e onesto.

 

 

d - Rispondo alla quarta e duplice obiezione, riguardante il Limbo e il Purgatorio.

 

A - Inferno - Limbo

Occorre premettere una distinzione. Il significato abituale della parola "inferno" corrisponde al luogo e allo stato di punizione di coloro che muoiono nei peccati personali.

Nel senso ebraico, inferno corrisponde, alla parola greca "ade", con cui i "Settanta" tradussero l'ebraico "sheol" che, genericamente e confusamente significa dimora dei morti.

Nell'inferno così inteso Gesù discese per partecipare, alle anime dei giusti dell'A. T. il frutto della redenzione, per introdurle così nella beatitudine celeste (vedi Credo o Simbolo Apostolico).

Poichè tra i morti prima della redenzione,vi erano giusti e peccatori, così nell'inferno (sheol) gli Ebrei solevano distinguere i peccatori dai giusti e per i peccatori solevano parlare di geenna, (cf Mt 18,9), per i giusti invece di "seno di Abramo". Infatti, in:

- Lc 16,22-23 abbiamo: "un giorno il povero morì e fu portato dagli Angeli nel seno di Abramo. Morì anche il ricco e fu sepolto. Stando nell'inferno tra i tormentì, levò gli occhi e vide da lontano Abramo e Lazzaro accanto a lui…"

- 1-Pt 3,19: "…E in spirito (Gesù) andó ad annunziare la salvezza anche agli spiriti che attendevano in prgione"

-1 Pt 4,6:, “ ... Infatti, è stata annunziata la buona novella anche ai morti, perchè pur avendo subìto - perdendo la vita nel corpo - la condanna comune a tutti gli uomini, vivano secondo Dio nello spirito".

Il seno di Abramo si può immaginare come il margine, l'orlo, il lembo - il limbo appunto - dell'inferno.

Gesù dunque discese per liberare i giusti "nel seno di Abramo", cioè nel Limbo. Quale era la loro condizione? Non godevano la beatitudine celeste, perchè non avevano la visione dì Dio, ma non soffrivano punizione.

 

Analogamente molti teologi pensano il limbo dei bambini morti senza battesimo. Sarebbe troppo lungo dissertare sulla teoria del Limbo e delle varie ipotesi, opinioni e speculazioni teologiche.

Spero che questi pochi accenni saranno. sufficienti a portare una "schiarita" sulla questione del Limbo. Essa è e rimane allo stato di teoria e non è completamente immaginaria, come qualcuno afferma, ma ha il suo fondamento su una tradizione e su dati scritturistici, come si è detto sopra.

B -  " II-Purgatorio è il luogo dove le anime dei defunti sono accolte dalla Divina Misericordia allo scopo di purificarsi e rendersi atte ad entrare nel Santo Paradìso.

Molti fratelli non cattolìci rifiutano questa verità dì fede perchè pensano e dicono che non risulta dalla Bibbia l'esistenza del Purgatorio.

Eppure che cosa ci dicono le prime pagine della S. Scrittura quando ci parlano dell'uso degli Ebrei di far sacrifici e di piangere il trapasso dei defunti?

Alla morte di Aronne (Nm 20,29) e a quella di Mosè (Dt 34,8) gli Israeliti piangono per 30 giorni la loro morte.

Non si può escludere che il pianto e le suppliche fossero rivolte a Dío perchè usasse clemenza nel giudizio verso i due grandi personaggi.

La dottrina del Purgatorio si fonda su., basi bibliche, fa parte dell'insegnamento ordinario del Magistero ed è anche sancita in solenni documenti.

Nella vita della Chiesa la riflessione sull'annuncio della penitenza e sul sacramento della riconciliazione ha fatto sempre più approfondire la dottrina sul Purgatorio.

Nella Chiesa, tanto Orientale che Occidentale, fu sempre in onore la preghiera per i defunti.

La testimonianza della tradizione è molto massiccia e risale, ininterrotta, sino ai primissimi tempi della Chiesa. La storia di altre religioni, anche le più antiche, ci assicura che i popoli hanno sempre creduto in un luogo di purificazione dopo la morte.

Il Concilio Tridentino (1546), ricollegandosi a quello di Firenze (1439) dice: "Quanto ai fedeli che davvero pentiti sono morti nell'amore di Dio, senza però aver fatto frutti di penitenza adeguati ai loro peccati e alle loro omissioni, le loro anime vengono purificate dopo la morte con pene purificatrici.

Al sollievo di queste loro pene giovano i suffraggi dei fedeli viventi, come le SS. Messe, preghiere, elemosine e altre opere pie..." (D.B.,. 693). Ai decreti del Fiorentino e del Tridentino si richiama esplicitamente il Conc. Vat. II nel riproporre la dottrina (L.G., 51).

- Abbiamo detto che molti fratelli non cattolici rifiutano la dottrina e la realtà del Purgatorio, eppure di essa parlano chiaramente diversi testi biblici. Il più esplicito di tutti è il seguente:

1) 2 Macc 12,38-45: "... Poi fatta una colletta ... la inviò a Gerusalemme perchè fosse offerto un sacrificio espiatorio, compiendo così ungazione molto buona e nobile, suggerita dal pensiero della risurrezione. Perchè se non avesse avuto ferma fiducia che i caduti sarebbero risuscitati, sarebbe stato superfluo e vano pregare per i morti ... Perciò egli fece offrire il sacrificio espiatorio per i morti, perchè fossero assolti dal peccato". Il testo parla di soldati morti "piamente" e che ad essi era preparata una grande ricompensa (il Paradiso). Le preghiere si fanno perchè le anime, purificate, possano raggiungere la "grande ricompensa".

 

D. A questo punto devo dire "alt" , perchè ì Libri dei Maccabei appartengono a scrittura apocrifa, e quindi, non fanno testo.

R. Rispondo subito sulla differenza che c'è tra questi e gli apocrifi. I libri 1 e 2 Maccabei appartengono ai Libri Canonici, ossia sono Libri ispirati.

Per maggiore chiarezza e brevità, ricordo che i libri deuterocanonici (Tobia, Giuditta, 1 e 2 Maccabei, Sapienza, Siracide e Baruc con la lettera di Geremia, e alcune parti di Ester e Daniele), furono chiamati così dopo il Concilio Tridentino per distinguerli dai "Protocanonici", sui quali dai rabbini e, dopo, dai protestanti, non c'erano mai state discussioni. E' bene ricordare pure che gli Ebrei mossero obiezioni ai libri suddetti soltanto nel primo secolo dopo Cristo; mentre Gesù, gli Apostoli e gli Ebrei stessi avevano ereditato tutto l' A.T. così come risulta dalla traduzione dei "settanta".

I protestanti, nel secolo 16° , per avversione alla Chiesa Cattolica, imitarono gli Ebrei e rifiutarono anch'essi i librí deuterocanonici chiamandoli "apocrifi".

Ma tra i libri canonici e i deuterocanonici non esistono differenze, in quanto e gli uni e gli altri sono stati sempre - anche dagli Ebrei stessi fino a Gesù e oltre - ritenuti ispirati.

Dopo questa precisazione, riprendo la dimostrazione della realtà del Purgatorio, cosi come ci viene insegnata esplicitamente o implicitamente, dai Sacri Testi.

 

2) 1 Cor 3,12-15:  S. Paolo sta parlando della predicazione del Vangelo, e mette in guardia circa il pericolo di introdurre nella parola divina quella umana, sentimenti di vanità e simili.

Questi sono come "legna, fieno e stoppie" invece di "oro, argento e pietre preziose". Ma il giorno del  Signore (= giudizio) chiarirà "per mezzo del fuoco, quale sia stato il lavoro di ciascuno 

Se l'opera resisterà, l'artefice ne avrà giusta ricompensa; ma "se l'opera prenderà fuoco, egli ne soffrirà danno. Però sarà salvo come attraverso il fuoco".

Anche qui dobbiamo rifarci al principio fondamentale della esegesi: i testi presi da soli (come spesso fanno tanti fra telli non cattolici) possono dar luogo a varie interpretazioni: solo nella dottrina e nella vita della Chiesa bimillenaria, ossia solo nel seno della sana e santa tradizione evangelica ed Apostolica della Chiesa di Gesù  essi acquistano il loro autentico significato.

 

3) Mt 12.31-32: "... Ma la bestemmia contro lo Spirito Santo non gli sarà perdonata nè in questo secolo nè in quello futuro".

Anche in questo passo di Matteo la sentenza sembra chiara. Gesù, dimostrata l'infondatezza della maligna insinuazione dei farisei, pronuncia un giudizio particolarmente duro nei loro riguardi: la loro volontaria e ostinata cecità dí fronte all'azíone dello Spirito di Dio nelle opere del Messia è definita un peccato o una bestemmia che non trova perdono nè presso gli uomini nè presso Dio, nè nel tempo presente nè nel futuro (cf "Parola di Dio" - N.T., Ed, Paoline, p. 160, in nota).

4) Mt 5, 25-26: “Mettiti presto d'accordo con il tuo avversario mentre sei per via... perchè l'avversario non ti consegni al giudice... In verità ti dico: non uscirai di là (dalla prigione) finchè

non abbia pagato fino all'ultimo spicciolo”.

 

N.B. E'  facile vedere in queste parole di Gesù l'allusione alla vita eterna che può essere raggiunta da chi ha pagato tutti i debiti contratti col peccato.

 

5) 2 Tm 1,18: “... Perchè il Signore gli doni (al defunto Onesiforo) di trovare misericordia presso Dio in quel giorno...".

N.B. S'implora misericordia per Onesiforo "che ha reso tanti servizi in Efeso”.  Qui secondo l'esegesi sia di Cattolici che di Protestanti  (per esempio, Nabembauer, Spicq, Plummer, ecc.) avremmo un accenno, sia pure vago, a preghiere d'implorazione e di suffraggio per i defunti. (Vedi “Parola di Dio”, Vol. 2°, pag. 764, Ed. Paoline),

 

6) Ap 21.17: " ... Ma nulla d'impuro entrerà in essa (nella Cìttà celeste).

E' chiaro che per entrare in Paradiso bisogna essere completamente purificati.

7)  Mal. 3,3:  “ Il Signore purifica col fuoco le anime dei figli di Levi... Anche qui si può vedere almeno implicitamente qualche riferimento alla purificazione delle anime.

 

8) Rut 2,20: " ... Noemi disse alla nuora (Rut): "Sia benedetto dal Signore, che non ha rinunciato alla sua bontà verso i vivi e verso i morti”.

N.B. :   

a) Anche in queste ultime parole, il riferimento alla bontà di Dio verso i morti fa supporre, indubbiamente, che ci sia un luogo di purificazione dopo la morte in cui la bontà di Dio si riverserà sui defunti.

 

b) Non possiamo accettare le obiezioni di quelli che rifiutano la dottrina del Purgatorio perchè ci sarebbe la "sovrabbondanza della Redenzione". Si vede, cioè, la giustificazione come qualche cosa di giuridico, operata dal Cristo solamente, senza partecipazione attiva dell'uomo, della fede come fiducia totale.

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01/09/2009 09:02

A smentire questa interpretazione occorrerebbe citare moltissimi passi del N.T.

Mi contento di citarne due soltanto, che ricordo mentre scrivo:

 

a) Gc 2,14.17: "Che giova, fratelli miei, se uno díce di avere la fede ma non ha le opere?..."... Così anche la fede: se non ha le opere è morta ín se stessa".

 

b) Col 1,24: "Perciò sono lieto delle sofferenze che sopporto per voi e completo nella mia carne quello che manca ai patimenti di Cristo, a favore del suo Corpo che è la Chiesa.

N.B.: La redenzione operata da Cristo è certamente completa, ma Paolo con la sua adesione e condivisione alla passione di Cristo, aiuta la Chiesa che è il Corpo mistico di Cristo.

 

In conclusione:

a- La dottrina sul Purgatorio è definita ed è verità dogmatica.

b- Sempre 1a Chiesa ha creduto alla esistenza del Purgatorio. Dopo S. Paolo (vedi quanto detto in 1 Cor 3,15), i grandi Padri e Dottori della Chiesa, S.Agostino, S.Giovanni Crisostomo, S.Efrem, S.Cipriano, S.Tommaso d'Aquino, e così via hanno a mano a mano chiarito la dottrina sul Purgatorio.

c- Nel Purgatorio si soffrono le pene della purificazione secondo il bisogno di ciascuno. L'intensità e la durata sono su misura perfetta perchè regolate dallo stesso Giudizio di Dio.

d- Le anime del Purgatorio possono intercedere per noi e noi per loro. Perciò possono essere suffragate con S. Messe, elemosine, penitenze, opere buone e con la nostra preghiera. La Madre di S.Agostino, S.Monica, sul letto di morte, a quelli che la circondavano, diceva: “Pregate per me! Non vi prendete cura del mio corpo, ma soltanto dell'anima mia!".

e- Se si commette un grave delitto, l'autorità giudiziaria punisce il delinquente con pene gravi, se invece le mancanze sono di minore gravità le pene sono più leggere. C'è la pena di morte, c'è l'ergastolo, e ci sono pene più miti. Tutto ciò risponde ad una logica che promana dalla stessa vita e dalla coscienza dell'uomo. Il Purgatorio non è soltanto una emanazione della Divina Giustizia, e, quindi, argomento di fede, ma è anche argomento di stretta ragione.

Voglio dire che se non ci fossero stati riferimenti biblici, la stessa ragione e la coscienza umana ci avrebbero indotto a credere ad un luogo intermedio tra il Paradiso e l'Inferno.

 

f- Si potrebbe comodamente scrivere un grosso libro (e ce ne sono molti già scritto se si volessero raccontare i fatti avvenuti nella vita della Chiesa di Gesù nei confronti delle anime purganti.

Ne sò diversi, ma chi vuole credere alla S. Scrittura, o chi vuoi credere soltanto a modo suo, non crederà neppure a tanti episodi miracolosi, anche se inoppugnabilmente e storicamente provati. Ne cito uno solo - ammesso, come credo, che esista ancora intatto e che possa essere da chiunque ancora oggi osservato. Ho chiesto documenti in merito e, quando mi perverranno, spero di darne notizia successivamente - :in Foligno (Perugia- Italia), in un monastero di suore, ci sono delle impronte digitali lasciate dalla superiora morta e comparsa alle suore in "coro" mentre erano in preghiera. Non sono in grado di fornire dettagli perché ci sono stato personalmente circa 40 anni fa. Ricordo solo che la superiora defunta chiedeva alle suore di pregare per lei per suffragarne l'anima che penava ancora in Purgatorio: aveva mancato in maniera lieve al voto di povertà ner aver dato qualche volta, alle suore che gliene avevano fatto richiesta due fazzoletti al posto di uno solo, come avrebbe dovuto. Le suore, che la credevano una Santa, la guardavano         meravigliate, e impaurìte... Ella disse loro: "perché non pensiate che si tratti di un'allucinazione, vi lascio su questo legno ( su uno stallo del coro) l’impronta della mia mano".

Oggi si possono vedere tali impronte " a fuoco" che la mano impresse sul legno. Le impronte sono conservate sotto una lastra di vetro, dove si possotto leggere le brevi notizie a ricordo del fatto straordinario. Andando a Foligno, basterà domandare alle autorità ecclesiastiche o anche civili ( forse anche al popolo), per sapere in quale monastero il fatto e' avvenuto.

POSTILLA CONCLUSIVA

D. Perché la Chiesa Cattolica somministra il battesimo con un pò d'acqua sulla testa e non con l'immersione completa?

R. Perché la parola battesimo venne, dopo la venuta di Cristo, usata per significare l'effetto dell'immersione che e' il purificare.

Già nel mondo ebraico aveva assunto il significato tecnico - spirituale di “purificazione". Nel Cristianesimo il signficato suddetto andò sempre meglio precisandosi come “segno e causa”        del LAVACRO INTERIORE.

Tutto ciò è confermato dagli stessi scritti cristiani. Leggiamo infatti: “siamo battezzati nel Cristo" e con Lui " possiamo camminare in novità di vita " (cf Rm 6,3-4). 

Tutto ciò risulta inoppugnabile da un libretto preziosissimo dei primi cristiani, la DIDACHE' (=Dottrina) del secolo stesso di Cristo, la quale così si esprime: “Battezzate così nel Nome del Padre, del Figliuolo e dello Spirito Santo con acqua corrente, calda o fredda; se non hai quantità sufficiente spargi tre volte sul capo.

 

D. Tutte queste parole sembrano scuse, in quanto dalla Bibbia risulta che il battesimo è solo un rito e,  perciò, non necessario, (cf Lc 23,42; Lc 18,16).

R.

a) Il passo citato (Lc 23,42) ci reca l'episodio del ladrone pentito al quale Gesù promette il Paradiso. E' facile comprendere che le parole del ladrone pentito rivolte a Gesù, includevano un atto di contrizione e di fede perfetta: da tale fede non si può escludere la volontà di accettare tutto ciò che Gesù gli avrebbe proposto e, quindi, anche il battesimo.

b) I bambini (passo citato Lc 18,16) sono proposti da Gesù a modello degli adulti, perchè questi si sforzino di conquistare quelle doti che i piccoli posseggono naturalmente. Non si tratta di innocenza assoluta perchè in essi c'è il peccato originale.

 

D. Il peccato originale è solo l'inclinazione della natura umana, non si tratta di qualche cosa di cui siamo infetti fin dalla nascita.

R. Certamente Il peccato originale non è un peccato personale, ma una macchia contratta "per generazione" da chiunque nasce come discendente di Adamo ed Eva. Nessuno (neppure il bambino) è escluso da tale "macchia" che è appunto detta “originale".

Infatti: - "Se UNO (=chiunque) non nasce da acqua e da Spirito (=Battesimo) non può entrare nel Regno di Dio" (Gv 3,5).

- "Chi nasce dalla carne è carnale (=macchiato di peccato), chi nasce dallo Spirito (= col battesimo) è spirituale (=purificato)" (cf Gv 3,6).

- "Ecco, nella colpa sono stato generato, nel Peccato (=originale) mi ha concepito mia madre" (Cf Sal 50,7).

- "Dio ci ha salvati non in virtù di opere... ma... mediante una lavacro di rigenerazione nello Spirito Santo". (Cf Tt 3,5).

- “... Come dunque per la colpa di uno solo (=Adamo) è riversata su TUTTI gli uomini la condanna (=il peccato originale), così anche per l'opera di giustizia di uno solo (Gesù) si riversa su tutti gli uomini la giustificazione che dà la vita” (cf Rm 5,1 e ss.)

- "Nulla ci urta più rudemente di questo mistero (= il peccato originale); e tuttavia senza questo mistero, il più incomprensibile di tutti, noi saremmo incomprensibili a noi stessi ...

L'uomo è più inconcepibile senza questo mistero, che questo mistero non sia inconcepibile per l'uomo" (Biagio Pascal). - Infatti: " ... per la disobbedienza di uno solo Adamo) tutti sono stati costituiti peccatori” (Rm 5,12.18.19).

 

D. Tutte queste risposte mi lasciano ancora perplesso perchè ci sono diversi punti del N.T. in cui è  chiaro che:

a - "Dei bambini è il Regno dei Cieli" (cf Lc 18,16: Mt 19,14; Mc 10,14);

b - “...Chi crederà e sarà battezzato, sarà salvo..." (cf Mc 16,15-16; cf anche Gv 3,36; Mt 28,19). Da tutti questi passi appare chiaro che il rito del battesi mo non può essere somministrato a chi non emette "prima" un atto di fede. Il bambino non è in grado di emettere un atto di fede, quindi anche lui deve essere escluso dal battesimo finchè non sia in grado di emettere responsabilmente

un tale atto.

R. Nelle verità cristiane bisogna attenersi sempre scrupolosamente al dati della S. Scrittura, corroborata dalla sana e santa tradizione apostolica. Il sentimento e i punti di vista personali, spesso frutto dei nostri pregiudizi, ci possono portare lontano dalla Verità.

 

- Per quanto riguarda i bambini sarà bene leggere i seguenti passi:

 

- Col 2,11-13. Qui S. Paolo fa un parallelo tra la circoncisione, amministrata ai bambini ebrei all'ottavo giorno dalla nascita, e la vera circoncísione in cui il cristiano è circonciso in Cristo col battesimo che lo fa risuscitare dal peccato.

 

- Perchè, mi domando, il bambino ebreo all'ottavo giorno dalla nascita può essere anagrafato come appartenente, al popolo di Dio e il bambino nato da cristiani non può essere "schedato nel Nuovo Israele di Dio che è la Chiesa? La Sacra Scrittura e la ragione ci rispondono abbondantemente. Infatti:

 

- "Tutte le genti possono essere battezzate (Mt 28,19), e tutti, anche i bambini, possono e devono essere battezzati, perchè “Se uno non rinasce da acqua e da Spirito Santo, non può entrare nel Regno dei Cieli" (cf 1Gv 3,5). 

 

- S. Pietro fa battezzare nella casa del Centurione Cornelio, lui, tutta la sua  famiglia ed altri congiunti ed amici (cf At 10,48). 

 

- La scena si ripete quando Paolo fa battezzare il carceriere e tutti quelli della sua casa (At 16,33); quando battezza direttamente Stefania e famiglia (1 Cor 1,16); quando fa battezzare Lidia e tutta la famiglia (At 16,14-15). E' naturale pensare che fra "quelli della famiglia" ci f ossero anche ragazzi e bambini.

 

Sembra dunque di poter concludere che i testi del N.T. non escludano il battesimo degli infanti, mentre la più volte ripetuta frase di Gesù “Chiunque ( o Se uno ) non nasce da acqua e da Spirito Santo” (Gv 3,5) è decisiva, perché chi è nato è già persona. E si sa che tanto il diritto pubblico, come qualunque altro diritto di Stati antichi e moderni, assegnano ai genitori la completa responsabilità e, in qualche modo anche la proprietà dei propri bambini. Se il bambino dovesse aspettare l’età della ragione per decidere tante cose della sua vita, gli inconvenienti sarebbero tali e tanti che i genitori non dovrebbero prendere nessuna decisione o provvedimento che riguardi i loro piccoli…; neppure dovrebbero accettare una eventuale eredità in attesa che il figlio cresca e decida da sé. Come si vede si andrebbe incontro a diversi fastidi ed assurdi se si dovessero attendere le decisioni di ogni bambino per la propria vita. E il caso del battesimo non è un caso speciale. Quindi, nulla di più logico, di più coerente e di più legittimo. Che se poi il bambino, divenuto adulto, non dovesse riconoscere il battesimo come un gran bene ricevuto dasi genitori, allora per lui il battesimo non fu altro che un po’ d’acqua versatagli sul capo. Che deve importagliene?

A quanto detto si può aggiungere che nella Chiesa la prassi di battezzare i bambini è antichissima, ossia della Chiesa primitiva. "Ce ne parlano S.Agostino che dice: "perchè si battezzano i nati, ancora prima che possano peccare, se non perchè nascono col peccato originale dal quale appunto debbono venire mondati? Anche S.Cipriano, Tertulliano, S.Ippolito, S.Ireneo (2° sec.) ci dicono la stessa cosa. Origene scrive senz'altro che "la Chiesa ha ricevuto DAGLI APOSTOLI la tradizione di battezzare anche i piccoli".

 

D. Le tradizioni sono condannate da Cristo, quindi non sono attendibili e non possono costituire delle prove.

R. Cercherò di rispondere brevemente pregando il lettore di andare a controllare tutti i passi biblici che citerò.

a-  Quattro volte troviamo nel N.T. che Gesù si scaglia contro le tradizioni, e lo fa con ragione   perchè gli Ebrei, Scribi, Farisei e Dottori della Legge, spesso trasgrediscono la Legge di Dio per seguire precetti umani. In tutti e quattro i casi, le parole di Gesù sono uguali o simili, e cioè: " ... Questo popolo mi onora con le labbra ma il suo cuore è lontano da me. Invano essi mi rendono culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini" (cf Mt 15,1-19);

In Mc 7,1-13 abbiamo quasi le stesse parole di Matteo:

-    in Col 2,8.22, San Paolo dice: "Badate che nessuno vi inganni con la sua filosofia e con i vuoti raggiri ispirati alla tradizione umana secondo gli elementi del mondo e non secondo Cristo"..."...Tutte cose destinate a scomparire con l'uso: sono infatti prescrizioni e insegnamenti di uomini". Queste umane tradizìoni condannate da Gesù e dalla Sua Chiesa, spesso ingannano gli ignoranti ai quali vengono mostrate come quelle di cui vive la Chiesa.

 

E, invece, sono proprio quelle tradizioni umane che, corrompendo la Parola di Dio, hanno dato luogo a falsi "gruppi religiosi" che presumono di essere nella verità.

Ci sono però anche le vere, sane, sante, apostoliche tradizioni che fanno vivere la Chiesa di Dio sempre nelle Verità Cristiane ed apostoliche. Esse costituiscono la vita evangelica della Chiesa Cattolica e ci vengono caldamente raccomandate diverse volte nel N.T.

Ne do un fugace accenno:

- 1 Cor 11,2: "Vi lodo poi perchè in ogni cosa vi ricordate di me e conservate le tradizioni, cosi come ve le ho trasmesse";

- 1 Cor 15,3: "Vi ho trasmesso dunque, anzitutto, quello che anch'io ho ricevuto....";

- Lc 1,1-2: "Poichè molti han posto mano a stendere un racconto degli avvenimenti successi tra di noi, come ce li hanno trasmessi coloro che furono testimoni fin dal principio e divennero ministri della parola...";

- 2 Tes 3 6-1 "Vi ordiniamo pertanto, fratelli, nel Nome del Signore Nostro Gesù Cristo, di tenervi lontani da ogni fratello che si comporta in maniera indisciplinata e non secondo la tradizione che hanno ricevuto da noi";

- 2 Tes 2,15: "… Perciò, fratelli, state saldi e mantenete le tradizioni che avete apprese così dalla nostra parola come dalla nostra lettera".

 

Quindi, la tradizione vera, apostolica è la Parola di Dio vissuta nella Chiesa, la vita stessa della Chiesa apostolica, una unica come ci ricorda  S.Paolo: "Un solo Corpo, (=la Chiesa di Cristo), un solo Spirito .... una sola    speranza ...; un solo Sìgnore, una sola fede, un solo battesimo".

E chi si allontana dall'unica fede professata  dalla  Chiesa  di Cristo naufraga nell'errore (cf 1 Tm 1,18-19).  E' la fede che da Cristo è stata trasmes sa agli Apostoli e lasciata in deposito

alla Chiesa da Lui fondata e che essa deve custodire gelosamente difendendola dalle obiezioni razionalistiche e scientiste per le quali alcuni si sono allontanati dalla Verità evangelica. (cf 1 Tm 6,20.21).

 

 

D. Ho ascoltato la giustificazione per il battesimo dei bambini, le chiarificazioni in merito alle false e alle vere tradizioni, ma aspetto ancora una risposta più precisa sulla necessità o meno

di dover credere prima di estere battezzati. I passi che ci mostrano questa necessità sono diversi, come:

" ... ma chi non crederà sarà condannato" (cf Mc 16,15-16);

" ... ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole...e insegnando loro" (Mt 28,18-20) ;

" ... Ma prima é necessario che il Vangelo sia proclamato a tutte le genti" (Mc 13,10);

"...non vi lasciate allontanare dalla speranza promessa nel Vangelo che avete ascoltato.." (Col 1,23);

sul Giordano Gesù faceva battezzare degli adulti (cf Gv,4,.1-3);

 

"... E Pietro disse: "Pentitevi e ciascuno di voi si faccia battezzare..." (At 2X -41), ecc.

Da quanto detto, risulta.chiaro che chi non crede non può ricevere il battesimo; che prima bisogna essere ammaestrati e poi si viene battezzati e si riceve l'insegnamento; che dopo aver ascoltato il Vangelo proclamato, si può ricevere il battesimo; che sul Giordano Gesù faceva battezzare chi aveva prima ascoltato; che prima bisogna pentirsi dei peccati e poi si può ricevere il battesimo.

R. Mi sembra di aver chiarito abbastanza che per i piccoli può bastare la fede dei genitori o di chi per essi (padrini, la stessa Chiesa) per essere validamente battezzati. I casi citati sopra ci dicono evidentemente che quando Gesù comandava di andare a predicare non voleva indicare come ascoltatori i bambini.

Nessuno va mai a convertire, a predicare, a convincere degli infanti. In Nee.8,2.4. 5-6.8-10 è detto che il sacerdote Esdra legge la Legge nella Sinagoga soltanto "a quelli (uomini e donne) che possono capire". I bambini come vanno in chiesa con le mamme o con altre persone, così andavano anche nelle Sinagoghe, ma la parola del sacerdote non era rivolta ad essi, bensì agli adulti presenti. Non mi sembra di dover aggiungere altre chiarificazioni perchè quelle già date

sono più che ovvie. Spesso la impreparazione, unita ad una buona dose di ignoranza, di ingenuitá e di irriflessione sono la causa delle nostre incertezze e dei nostri errori.
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01/09/2009 09:03

D. E allora perchè Gesù si fece battezzare da Giovanni all'età di 33 anni?

R. Ben altre sono le ragioni per cui Gesù chiese a Giovanni di essere battezzato.

 

D. Quali sono queste ragioni e differenze?

R. Eccole:

a)  Il battesimo di Giovanni non era il battesimo cristiano. Esso era un semplice rito per disporre i cuori alla penitenza, al perdono e alla venuta del Messia;

b)  esso fu voluto dal Padre e da Gesù come circostanza per la presen tazione ufficiale del Messia (cf Mt 3,13-17; Gv 1,29-31);

c)  " ... Colui che viene dopo di me ... vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco“ (Mt 3,11), " ... nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo..." (Mt 28,19);

d)  Giovanni vi ha battezzato con acqua, voi Invece sarete battezzati in Spirito Santo... (At 1,5);

e)  Il battesimo cristiano imprime il carattere e non può essere rinnovato: "... un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo" (Ef 4,5; Cf Rm 6,10);

f)   Gesù, Agnello senza macchia, non avea bisogno di conversione nè di remissione dei peccati (Cf 1 Pt 2,22), anzi Egli prese su di sè il peccato del mondo (Cf Gv 1,29-31); 

g)  Il battesimo cristiano, diversissimo da quello di Giovanni Battista, fu istituito da N.S. Gesù Cristo quale Sacramento efficace della grazia per la remissione diretta dei peccati, come possiamo vedere nel seguenti passi:

-    col battesimo "ríceverete il perdono dei vostri peccati e il dono dello Spirito Santo" (At 2,38);

-    " ... Quest'acqua (del diluvio) era un'immagine del battesimo che ora salva voi" (1 Pt 3,21);

-    " ... purificandola (la Chiesa) per mezzo del lavacro dell'acqua (=battesimo)" ... al fine di farsi comparire davanti la Chiesa...gloriosa... senza macchia.. ..santa e immacolata (Ef 5,25-27;

-    E tali eravate, ma siete stati lavati ... santificati..." (1 Cor 6,11);

-    ".. accostiamoci, nella pienezza della fede, purificati da ogni cattiva coscienza e il corpo lavato con acqua pura (=battesimo)" (Eb 10,22);

-    "La Legge (ci dà) piena coscienza della caduta, ma laddove è abbondato il peccato ha so vrabbondato la grazia...” (Rm 5,20);

... così anche voi (battezzati) consideratevi morti al peccato, ma viventi per Dio, in Cristo Gesù;

(Rm 6,11),

-    "Ricevi il battesimo e lavati dai tuoi peccati" (At 22,16); 

-    ”...chi sarà battezzato sarà salvo"  (Mc 16,16).

 

D. Dopo queste risposte,  ho ancora altre obiezioni da fare:

1)  A leggere certe cose scritte nei libri - catechismi - Istruzioni della Chiesa cattolica, sembra che tutti si possano salvare con estrema facilità;

2)  Non credo che dopo la morte ci sia un Limbo. Esso sembra un'invenzione del Cattolicesimo;

3) Altra Invenzione dei Cattolici sembra il Purgatorio. Nè del Limbo, nè del Purgatorio ci parlano le S. Scritture.

R. Al n. 1: La Chiesa, modellandosi sulla Divina Misericordia e Provvidenza, ha cercato sempre di recepire e guardare con occhio piuttosto ottimista il messaggio della salvezza. Non si tratta di superficialítà ma di maggi.ore comprensione e approfondimento della Divina Parola. La Chiesa ha sempre ritenuto valida l'ammissione di un triplice battesimo, quello di:

a) acqua: "Se uno non rinasce da acqua e da Spirito Santo non può entrare nel Regno dei Cieli" (Gv 3,5);

b) sangue: “Chi avrà trovato la sua vita la perderà; e chi avrà perduto la sua vita per causa mia, la troverà" (Mt 10, 39; 16,24-25; Mc 8,34-35; Lc 9,23-24; 17,31; Gv 12,25);

c) desiderio: "Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi mi ama. Chi mi ama sarà amato dal Padre mio e anch'io lo amerò e mi manifesterò a lui" (Gv 14,21; cf anche 10,30; 16,27; 17,21- 22.26).

Bisognerá concludere, col Vat. II, che “Dio ebbe assidua cura del genere umano, per dare la vita eterna a tutti coloro i quali cercano la salvezza con la perseveranza nella pratica del bene. (Costituz. sulla Rivelazione, 3).

Già Pio IX aveva detto: “Coloro i quali senza colpa ignorano la nostra santa religione. .. possono, con l'aiuto della luce e della grazia divina, ottenere l'eterna salvezza" (D.B.1677).,

 

Ancora prima di Pio IX, già S.Tommaso d'Aquino e, molto prima di lui, S.Giustino (2° secolo) ammettevano largamente che anche i pagani si siano potuti salvare. S. Agostino ammise la stessa cosa. Sappiamo, dai Sacri Testi, che la Divina Provvidenza "ha racchiuso tutti gli uomini nella disobbedienza, per usare a tutti misericordia" (Rm 11,32).

Dio "vuole che tutti gli uomini siano salvi e giungano alla conoscenza della verità” (1 Tm 2,4).

"Dio non permette che venga punito con la pena eterna chi non ha commesso colpa volontaria” (Papa Pio IX).

A sua volta il Conc. Vat. II (Costituz. sulla Chiesa, 16) dice: " ... Quelli che senza loro colpa ignorano il Vangelo di Cristo e la Sua Chiesa.... possono conseguire l'eterna salute".

Questi testi si accordano con:

- Eb 11,6: "Senza la fede è impossibile piacere a Dio, perchè chi si accosta a Lui deve credere che Dio esiste e che remunera quelli che Lo cercano";

- At 10,30: " ... I pagani che per natura agiscono secondo la legge... sono legge a se stessi ... e dimostrano che quanto la legge esige è scritto nei loro cuori”.

Sono dunque due le condizioni essenziali per essere graditi a Dio: la fede e le opere.

E tutto ciò perchè la salvezza passa per il Cristo che è venuto per redimere tutti gli uomini. La Chiesa dì Gesù è strumento dí salvezza, "colonna e sostegno della Verità” (cf 1 Tm 3,15). L'approfondimento scrítturistico e teologico ci fa oggi meglio comprendere il mistero del Corpo Mistico di Cristo, per cui anche i non cristiani fanno parte dell'anima della Chìesa, se non del Corpo.

Nella Enciclica "Mistici Corporis", 102, Pio XII (1943) parla di “un certo desiderio inconscio", per il quale i pagani si trovano ordinati al Corpo Mistico del Redentore".

La teologia presenta una logica continuità sul problema che stiamo trattando.

Oggi si tiene molto conto della già citata affermazione (Eb 11,6) secondo la quale la fede che salva è almeno la fede in Dio rimuneratore.

In base a ciò possiamo dire che ogni religione contiene - per tutti gli aderenti in buona fede - in embrione gli elementi della fede: credere a ciò che Dio rivela, perchè Egli lo rivela (cf “Dottrina della fede" di Franco Amerio, pag. 451 e ss., ediz. S.E.I.).

Certo, questa dottrina della Chiesa Cattolica, che riceve luce dalla S. Scrittu ra, dalla continua presenza di Cristo, e dall'assistenza permanente dello Spirito Santo, contrasta, con quei "gruppi religiosi” e con le varie sette che - proprio perché professano delle dottrine "personali", e quasi sempre in contrasto con i S.Testi - assumono atteggiamenti rigidi e di condanna per quelli che non la pensano come loro.

Intendiamoci bene e non facciamo confusione. Non è che "ogni acqua ci lavi e ogni fede ci salvi”, ossia non tiriamo come conseguenza che una fede vale l'altra o che tutte le fedi siano buone. Questo è un principio ERRATISSIMO TEOLOGICAMENTE, OGGETTIVAMENTE, SOGGETTIVAMENTE E LOGICAMENTE.

Non sono le varie fedi o religioni a salvare anche i pagani, gli eretici e forse anche certi atei, ma E' LA GRAZIA DI CRISTO che trova in alcune verità, più o meno chiaramente presenti in esse e penetrate nell'animo ben disposto, l’occasione o l'appiglio per portare l'individuo alle condizioni di conoscenza e di fede necessarie per la giustificazione e la salvezza.

Concludo: su questo argomento vano è pretendere di sapere più di quanto Gesù ha voluto farci conoscere. Egli ha istituito la CHIESA COME UNIVERSALE SACRAMENTO DI SALVEZZA (S. Cipriano). E chi si salva, si salva perché in qualche modo - col battesimo di acqua, di desiderio o di sangue - è incorporato in essa e, per essa, in Cristo. Perciò Cristo è il solo Mediatore e l'unico Salvatore di tutti.

La parola “Chiesa” non ammette plurali: ammettere più Chiese significa ammettere più Cristi      (Dal discorso di Paolo VI dell'1.6.1965).

 

 

R. al n. 2. Inferno e Limbo.

Nel senso ebraico “inferno” corrisponde alla parola greca "ade", con cui la traduzione dei "settanta" ci rende "ade" uguale a "sheol",che genericamente e confusamente significa dimora dei morti. Nell'inferno così inteso, Gesù discese per partecipare alle anime dei giusti dell'A.T., il frutto della redenzione, e per introdurle nella beatitudine celeste (vedi Credo o Simbolo Apostolico).

Per i peccatori, degni di condanna, gli Ebrei solevano parlare di “geenna" (Cf Mt 18,9), per i giusti invece indicavano il “seno di Abramo” (confrontare la parabola del ricco Epulone e di Lazzaro Lc 16,22-23).

Anche S. Pietro ci dice che Gesù andò "in ispirito ad annunciare la salvezza anche agli spirìti che attendevano in prigione" (1 Pt 3,19; vedi anche 1 Pt 4,6).

Il seno dì Abramo si può immaginare come il margine, l'orlo, il lembo - il limbo appunto – dell’inferno, dove discese Gesù a liberare i giusti, i quali non godevano ancora della beatitudine celeste, ma nep pure soffrivano punizione.

Analogamente molti teologi pensano il limbo dei bambini morti senza battesimo. Credo che questi pochi accenni sul Limbo siano sufficienti a portare una “schiarita”,su di esso.

Preciso però che la questione del Limbo è e rimane allo stato di teoria e non è completamente immaginaria, come qualcuno afferma, ma ha il suo fondamento su una tradizione e su dati scritturistici.

 

 

R. al n.3 - Il Purgatorio

E' il luogo dove le anime vanno a purgarsi per rendersi degne di comparire alla presenza ineffabile di Dio per godere l'eterna beatitudine.

Qui non siamo tra ipotesi e teorie, ma su realtà rivelate oltre che strettamente logiche e di sana ragione.

In merito, la testimonianza della tradizione è molto massiccia e risale, ininterrotta ai primissimi tempi della Chiesa. I concili di Firenze (1439) e quello di Trento (1546) hanno sancito la dottrina del Purgatorio dichiarandola verità di fede.

Da molte religioni antiche si apprende che, generalmente, tutti i popoli hanno creduto ad una vita felice eterna e che le anime per raggiungerla avrebbero dovuto prima purificarsi dopo, la morte.

La stessa antropologia biblica, presenta l'uomo come 1ibero, responsabile delle sue azioni ... Inoltre dalla Bibbia viene sottolineata 1a stretta solidarietà nel bene e nel male che lega ogni uomo agli altri uomini. In questi vari contesti si capiscono sia l'esigenza di completa purificazione prima di giungere alla visione beatifica, sia la possibilità di suffragi . 

 

Già nell'A.T., sono indicativi i pianti prolungati degli Israeliti alla morte di Aronne (Nm 20.29) e a quella di Mosè (Dt 34,8): lutto e sacrifici di suppliche lasciano capire che erano rivolti alla divina clemenza perchè usasse misericordia nel giudizio dei due grandi scomparsi.

Tra i passi biblici che citerò, certamente il più esplicito e convincente è il seguente:

Giuda Maccabeo “...fatta una colletta... la inviò a Gerusalemme perchè fosse offerto un sacrificio espiatorio... per i morti perchè fossero assolti dal peccato” (cf 2 Mac 12.38-45).

Per quanto riguarda l'obiezione che molti non cattolici fanno ad alcuni libri dell'A.T. ritenendoli non canonici, rimando il lettore a leggere in precedenza, dove è abbondantemente risolta la questione. 1° e 2° Mac sono libri canonici a tutti gli effetti, ed è, quindi, un grave errore denominarli “apocrifi”.

Il Concilio Tridentino condanna tale errore.

-1 Cor 3.12-15: in questo passo S. Paolo precisa che il bene e il male fatto da ognuno sarà giudicato dal Signore, e “se l'opera prenderà fuoco, egli ne soffrirà danno. Però sarà salvo come attraverso il fuoco”.

- Mt 12.31-32: “... Ma la bestemmia contro lo Spirito Santo non gli sarà perdonata nè in questo secolo nè in quello futuro”.

- Mt 5 25-26: “Mettiti presto d'accordo con il tuo avversario mentre sei per via... In verità ti dico: non uscirai di là (dalla prigione) finchè non abbia pagato fino all'ultimo spicciolo”.

- 2 Tm 1.18: “…Perchè il Signore gli doni (al defunto Onesiforo), di trovare misericordia presso Dio in quel giorno..”

- Ap 21.17: “ ... Ma nulla d'impuro entrerà in essa" (nella Città Celeste).

- Ml 3,3: “ ... Il Signore purifica col fuoco le anime dei figli di Levi”.

- Rut 2.20: “... Noemi disse alla nuora: "Sia benedetto dal Signore, che non ha rinunciato alla sua bontà verso i vivi e verso i morti”.

- Gc 2.14-17: “Che giova, fratelli miei, se uno dice di avere la fede ma non ha le opere?”.

- Col 1.24: “...Perciò sono lieto delle sofferenze che sopporto... a favore del suo (di Cristo) Corpo che è la Chiesa”.

 

In conclusione:

 

- La dottrina sul Purgatorio è definita ed è verità dogmatica;

- sempre la Chiesa ha creduto alla esistenza del Purgatorio;

- nel Purgatorio si soffrono le pene della purificazione, ma c'è la speranza, ossia la sicura attesa,  del beni eterni;

le anime purganti possono intercedere per noi e ricevere i nostri suffragi. Tutto ciò. oltre che ad essere verità biblica è anche una logica conclusione della nostra ragione che intende perfettamente che chi muore in grazia di Dio, ma senza peccato grave non.può per giu stizia, essere condannato all'inferno, nè, se non ha fatto condegna penitenza dei suoi peccati, essere ammesso direttamente e immediatamente nel S.Paradiso, ove “nulla di impuro potrà entrare"

(cf Ap 21,17).

N.B: Ho fatto cenno precedentemente di un fatto miracoloso  avvenuto  a Foligno, circa le sofferenze dell'anima di una suora che era in purgatorio, comparsa alle sue consorelle. Mi sono giunte le notizie richieste tramite persone amiche (il Dr. Amodio Elio e sua moglie) che, incuriosite dalla mia segnalazione, trovandosi ad Assisi, si sono recate di proposito a Foligno e sono riuscite - dopo forti insistenze - ad ottenere una fotocopia dell'avvenimento. Ne do un brevissimo riassunto: il documento è intitolato: “Una voce d'oltre tomba” ed è stato redatto dall'Istituto “Beata Angelina” di Foligno. Lo scritto porta l’"Imprimatur" della Curia di Foligno, a firma del vescovo Siro Silvestri, in data 10 Nov. 1959, in occasione del primo centenario del fatto miracoloso. Sulla prima facciata c'é una fotografia della mano impressa sul legno. Sul fatto straordinario avvenuto nel monastero di S.Anna nel 1859, il Dr. D. Francesco Conti stese alcune note per uso dei visitatori che chiedono frequentemente di vedere il segno prodigioso, che di quel fatto rimane.

Una suora apparve - pochi giorni dopo la  sua morte - ad una consorella, e lasciò l'impronta della sua mano su una porta, a dimostrazione delle pene che stava soffrendo in purgatorio.

L'avvenimento non si perde nell'oscuritá dei secoli, ma è piuttosto recente, ben circostanziato e sul quale possediamo una documentazione di prim'ordine.

Il 4 novembre 1859 moriva nel monastero suddetto la suora, Teresa Margherita, al secolo Maria Gesta, consatratasi al Signore in seguito ad una grande grazia ottenuta per intercessione di Maria Santissima.

Suor Teresa Margherita visse 34 anni nel Monastero e si segnalò per una esatta osservanza della regola che la rese modello di virtù alle consorelle; la povertà fu la sua prediletta.

Il 4 Nov. 1859, all'età di 62 anni morì quasi improvvisamente. L'apparizione ebbe luogo dopo pochi giorni dalla morte tra le ore 9.30-10 antimeridiane. A quell'ora, la suora Anna Felice Menghini era al guardaroba  e sentì, chiara e precisa, la voce della consorella defunta che dice "Oh Dio, che peno tanto”.

Avendo domandato la ragione di questo penare, la voce di Suor Teresa Margherita rispose che penava per mancanze commesse contro la povertà, non nella sua persona, ma per essere stata troppo condiscendente verso le suore. Suor Anna Felice vide muoversi un'ombra verso, la porta; qui giunta, sempre la stessa voce esclamò. "Questa è una misericordia; io non ci torno più e per segno di ciò….” e qui fu udito un leggero colpo alla porta... ove lasciò l'impronta...

L'ombra scomparve, la caligine si diradò nuovamente risplendere la luce del giorno.

La sera del 18 novembre la stessa suora Anna Felice, appena addormentata, si sentì chiamare a nome, destatasi vide un globo luminoso, mentre una voce le annunziava la fine dei tormenti e l'inizio della gloria celeste.

La notizia si.divulgò e molti accorrevano al monastero, e le suore, rimossa, la porta mostravano  l’impronta della mano. Di fronte a questa poco prudente divulgazione, la Curia Vescovile si sentì in dovere di intervenire per accertare i fatti . Il processo canonico è conservato in un manoscritto di 52 fogli. In seguito, tolti i sigillli, fu permesso di vedere l’impronta,della mano.

                                                                                       Il  Signore vi dia pace.

                                                                         Frà Tommaso Maria di Gesù

 

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