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[proposta] Bretella Parma-Tigullio e ammodernamento SP 523

Ultimo Aggiornamento: 28/10/2013 16:55
19/10/2013 22:52
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Ciao Sandro,

si sono dell'85... ho sempre sognato di veder realizzata questa cosa pure io. ...non so però se mi basta esser nato 30 anni dopo.

...Comunque io scommetto che nessuno ha mai seriamente pensato alla potenzialità che avrebbe questo ammodernamento nell'ottica di mettere in collegamento i due assi ferroviari.
20/10/2013 00:33
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Io conosco molto bene la zona, avendo una casa nei pressi di Lavagna, e credo che sia davvero opportuno migliorare i collegamenti stradali fra il Tigullio orientale e l'oltreappennino parmigiano, oggi affidati a strade lente e tortusose.
Personalmente, anche nell'ottica di una futura tangenziale Est o Gronda di Levante che dir si voglia, che consentirà maggiore fruibilità alla Fontanabuona e al territorio, ho sempre sognato una breve autostrada per Parma, che consentirebbe a tutto il Genovesato di tagliare con decisione i tempi dei collegamenti con il Nord Est... Ma siamo in Italia e domina il NIMBY e il NO TUTTO, quindi temo rimarrà solo un sogno. Devo infine dire che non avevo mai considerato le implicazioni ferroviarie che tu poni.
20/10/2013 01:46
Non capisco, cosa intendi quando dici "creazione di un sistema di trasporto integrato fra il servizio metropolitano di genova e quello della città di Parma (ovviamente dovrebbe essere potenziata allo stesso modo linea ferroviaria pontremolese)"?

Nel primo caso si parla di autostrada (tra l'altro divertente che prima si bolli i no tav, tra cui il sottoscritto, come al soldo della società autostradale del Frejus e poi qui si critica i movimenti no-tutto perché non vorrebbero un'autostrada nuova, ma vabbé...) e poi di Pontremolese che è una ferrovia...
Cioè tu auspichi un viaggio da Genova a Parma in treno fino a Sestri Levante, poi in auto fino a Borgo Taro (??) e da lì in treno di nuovo fino a Parma?
A me sembra che questa realizzazione sarebbe un'ulteriore distruzione ambientale a favore degli spostamenti su gomma, sia delle persone sia delle merci, altro che sistema integrato!


Da un'investimento di questo tipo guadagnerebbero in molti. ...soprattutto i cittadini del genovese che risparmierebbero in treno (col servizio integrato) mediamente un'ora di viaggio per raggiungere le zone del parmense


Più che "in treno" risparmierebbero "il treno", ammesso e non concesso che ci sia qualcuno che vada ad oggi in treno a Parma da Genova.
[Modificato da lordtiranus 20/10/2013 01:47]
20/10/2013 09:56
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...Più che "in treno" risparmierebbero "il treno"....
A me sembra che questa realizzazione sarebbe un'ulteriore distruzione ambientale a favore degli spostamenti su gomma, sia delle persone sia delle merci, altro che sistema integrato!



Adesso sì che ti riconosco!!! [SM=g28002]

Aggiungo: se si vuole integrare le ferrovie, lo si deve fare mettendo nuovi binari, non nuovo asfalto! Non si è mai visto in nessuna parte del pianeta che una nuova strada abbia favorito la ferrovia, semmai è sempre successo il contrario.





20/10/2013 10:39
Ho scoperto che esisteva già una discussione su questo argomento aperta anni fa, quindi i due topic vengono uniti.
20/10/2013 17:10
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lordtiranus, 20/10/2013 10:39:

Ho scoperto che esisteva già una discussione su questo argomento aperta anni fa, quindi i due topic vengono uniti.



Si è vero, esisteva già la discussione sulla bretella. Io avevo fatto una nuova discussione per mettere in evidenza le problematiche della SP 523 e le potenzialità legate allo sviluppo di un servizio integrato con le ferrovie metropolitane di Genova e Parma.

Ho visto che hai aggiunto nel titolo della 523; se riesci puoi inserire anche la questione del servizio integrato con le ferrovie metropolitane?
credo sia un dettaglio molto importante.
20/10/2013 17:55
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Due puntualizzazioni

1. Non ho parlato della costruzione di una nuova autostrada (è anche per questo che avevo creato una discussione separata rispetto a quella della bretella autostradale); bensì discutevo dell'ammodernamento della SP 523 (in discussione da diversi decenni... e per cui sono già stati spesi molti soldini in vari studi di fattibilità... gli ultimi lo scorso anno -100.000 euro- mica pochi) e delle sue potenzialità.

2. Se allo stato attuale dal parmense al genovese esiste un movimento pressochè nullo di merci e persone esistono tutte le buone ragioni di questo mondo perchè sia così. In treno dal Tigullio a Parma ci vorranno che vada bene 2 ore e mezza; in autostrada occorre fare il giro dalla Cisa e lasciarci diversi soldini fra carburanti e pedaggio.
Senza le giuste condizioni non si può creare movimento... e di conseguenza sviluppo.


Fatte le dovute puntualizzazioni ritorno sulle mie considerazioni velocemente.
Il problema centrale è quello dell'ammodernamento della SP 523. da questo problema io voglio mettere in evidenza come il genovese, parte dello spezzino ed il parmense potrebbero trarre grande beneficio.
Per far si che si generi questo grande beneficio non si può prescindere dal traforo di valico che metta in comunicazione la parte ligure della SP 523 con quella emiliana (che nel fondovalle è già stata ammodernata da anni).

Nel momento in cui si avesse una Strada con la "S" maiuscola fra Sestri Levante e Ghiare di Berceto (all'innesto della statale della Cisa) si potrebbe coprire la distanza fra la cittadina del Tigullio e Borgo Val di Taro in circa 30 minuti.

Avere un collegamento così rapido fra questi due luoghi può costituire una risorsa strategica per il sistema dei trasporti ligure ed emiliano.

Se non siamo troppo miopi ci accorgiamo infatti che in futuro la ferrovia del genovese sarà trasformata in una ferrovia metropolitana. In quest'ottica (con la costruzione del passante di Pieve Ligure e con l'acquisizione di convogli ferroviari a partenza rapida -di cui in passato si era parlato-) potremmo benissimo avere dei treni che in un lasso di tempo di circa 30-35 minuti potrebbero coprire la distanza da Genova Brignole a Sestri Levante con le fermate intermedie di Rapallo e Chiavari.

Se un sistema di simile a questo venisse replicato nella parte emiliana della pontremolese (attualmente il tempo minimo di percorrenza fra Borgo Val di Taro e Parma è di circa 50 minuti) e si riuscisse a coprire la distanza fra il paese oltre il valico di Cento Croci ed il capoluogo di provincia in circa 30-35 minuti...

...e se fra le stazioni di Sestri Levante e quella di Borgo Val di Taro venisse organizzato dalla stessa società ferroviaria un servizio di pullman a partenza intelligente (cioè non appena arriva il treno veloce da Genova o da Parma a seconda dei casi) si potrebbe coprire l'intera distanza dalla stazione di Genova Brignole alla stazione di Parma in un tempo di circa 1 ora e 40 minuti (considerati i tempi di trasferimento da un mezzo all'altro).

Dalla zona del Tigullio in 1 ora e 10 circa si potrebbe essere a Parma... e viceversa ovviamente.

Una rivoluzione. Capace di aprire molte nuove prospettive di sviluppo per la Liguria e L'Emilia. Non solo per la Val di Vara e la Val di Taro.
20/10/2013 22:08
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Senza le giuste condizioni non si può creare movimento... e di conseguenza sviluppo.



Sviluppo di che tipo?
Non certo sviluppo sostenibile, visto che sarebbe basato sul traffico delle persone e delle merci su strada, con mezzi inquinanti.

Rileggendo questa discussione, ho ritrovato un messaggio che avevo postato anni fa e che credo sia molto adeguato:

giambo64, 30/07/2009 22:28:

Probabilmente mi ripeterò...
Forse dirò sempre le stesse cose...
E sarò anche noioso...
Ma non riesco a farne a meno, non ci riesco proprio, per cui scusatemi ma dico la mia.
Ne veniamo da un secolo in cui hanno messo asfalto ovunque, anche in cima alle Alpi. Abbiamo devastato il pianeta, inquinato l'acqua col petrolio, avvelenato l'aria con i prodotti della combustione, modificato il clima con la CO2, cosa altro deve succedere ancora per farci capire che questa è la strada sbagliata?
Ma dico io, dopo cento anni di stronzate, dopo che gli effetti sono sotto gli occhi di tutti, ma come diavolo è possibile proporre come innovazione e sviluppo nuove strade?
Lo potrei capire in una discussione tra camionisti, o tra benzinai, ma come cavolo è possibile che queste proposte vengano da un forum di un sito che difende il trasporto pubblico?
Non contate la mussa del turismo, le autostrade sono camionali, servono a trasportare merci e ad arricchire chi in questa epoca ha avvelenato il mondo.
Qui non si tratta di ambientalismo di quartiere, si tratta di fare una scelta globale: dire basta alla logica perversa del + strade + auto + strade + auto + strade che va avanti all'infinito.
Proponete delle nuove ferrovie, di strade ne abbiamo abbastanza.
Sfogo terminato, scusate nuovamente.




20/10/2013 22:12
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Fra le cose che sogno di vedere (e che rimarranno sogni...) c'è proprio una bretella ferroviaria Sestri Levante - Varese Ligure - Borgotaro che consentirebbe di ridurre sensibilmente il tempo di percorrenza Genova - Tigullio - Parma - Bologna.
La verità è che hanno anche tolto il collegamento che c'era e che seppur piuttosto lento comunque consentiva viaggi abbastanza comodi fra la Liguria di Levante e l'Emilia.
In quanto alla strada, un ammodernamento ci vorrebbe perché davvero tortuosa e pericolosa, ma stanno solo cincischiando, anche la variante di Casarza è pessima.
L'ultimo ammodernamento efficace è stato fatto ormai da più di 30 anni con l'apertura della galleria di Velva.
21/10/2013 15:39
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La zona dell'Alta Val di Vara è nota per la riconversione all'economia verde, agricoltura biologica, energie rinnovabili, turismo eco-sostenibile. E' frequentata da tanti stranieri, grazie anche alla sua vicinanza con le Cinque Terre. Non credo che la cosa migliore per il suo sviluppo sia costruire una strada potenzialmente ad alto traffico!

Semmai si potrebbe rendere un po' più facile l'accesso a quelle zone, ma non nell'ottica di un passante emiliano, ma per sviluppare ulteriormente il turismo.

Faccio un esempio. Con un piccolo tratto all'aperto all'uscita della galleria di Velva (lunga circa 2 km) ed un'ulteriore galleria di circa 3 km, ci si potrebbe collegare all'uscita autostradale di Deiva (e quindi al Bracco), tagliando fuori tutto quel tratto di strada tortuoso e pericoloso che transita nel cuore dei centri storici dei paesi, tra Casarza e Missano, lasciandolo quindi solo alle esigenze di spostamento locali, ed avvicinando ulteriormente la zona alle Cinque Terre e alle altre cittadine della Riviera.

Intervenire direttamente con varianti sulla provinciale mi sembra più complicato.

21/10/2013 16:03
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E anche se con auspicabili interventi di velocizzazione la 523 potrebbe essere migliorata, non penso che in trenta minuti, come sostiene FrancoB85 si possa andare da Sestri a Borgotaro, forse nemmeno con una devastante autostrada a sei corsie. E un più accettabile traforo di base del Cento Croci comporterebbe dei problemi a cusa dell'asimmetria dei versanti. Più ripido quello ligure, più dolce quello emiliano, cosicchè Varese (353 m) dista, in linea d'aria, circa tre chilometri dal passo, mentre alla stessa distanza sull' altro versante si trova Albareto, a 512 m. Da lì a Borgotaro ce ne sono altri tre almeno.

Inoltre quella zona, dal punto di vista geologico è una delle più instabili d' Italia, basti pensare alle frane che insidiano le frazioni di Varese (Caranza in primo luogo) e i calanchi che devastano la val di Taro.

Intanto non sarebbe male venissero ripristinati i collegamenti ferroviari con Bologna che una volta garantivano percorrenze almeno accettabili. [SM=g27988]
21/10/2013 19:53
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Re:

@ Giambo64,
@ lucamax-ge,
@ Trammax

sandro.raso, 20/10/2013 22:12:

Fra le cose che sogno di vedere (e che rimarranno sogni...) c'è proprio una bretella ferroviaria Sestri Levante - Varese Ligure - Borgotaro che consentirebbe di ridurre sensibilmente il tempo di percorrenza Genova - Tigullio - Parma - Bologna.
La verità è che hanno anche tolto il collegamento che c'era e che seppur piuttosto lento comunque consentiva viaggi abbastanza comodi fra la Liguria di Levante e l'Emilia.
In quanto alla strada, un ammodernamento ci vorrebbe perché davvero tortuosa e pericolosa, ma stanno solo cincischiando, anche la variante di Casarza è pessima.
L'ultimo ammodernamento efficace è stato fatto ormai da più di 30 anni con l'apertura della galleria di Velva.



Eh... sarebbe bella si una bretella di quel tipo. Ma siamo sul piano del fantascientifico considerando il paese in cui viviamo e lo stato attuale delle cose.

Tornando alla strada... è ridicolo che negli anni '90 abbiano speso dei soldi per elaborare l'intero progetto di ammodernamento del tracciato da sestri a varese (ho preso in mano le tavole nel comune di casarza ligure nel 2004... immagino che gli ingegneri siano stati pagati profumatamente... erano decine e decine di tavole) e che l'anno scorso la regione abbia deciso si fare un'ennesimo studio di fattibilità stanziando altri 100.000 euro.

Non capisco che cavolo devono studiare di nuovo... visto che hanno già speso sicuramente un sacco di soldi negli anni '90... e visto che il progetto è già stato elaborato.

E' normale che fino a che vivremo in un paese di questo tipo, con tali sistemi amministrativi... e tali mangerie burocratiche... non si farà mai nulla di utile per lo sviluppo socio-economico delle nostre aree.

...Dove per sviluppo socio-economico si intende uno sviluppo capace di integrarsi nell'ambiente in cui si colloca.

Conservazione e tutela dell'ambiente non significa evitare le occasioni di sviluppo socio-economico. Anzi si devono mettere in atto i giusti processi perchè ciò che si va a modificare o costruire possa garantire un controllo e una gestione più adeguata di tutto il nostro territorio regionale.

Tutela e conservazione ambientale non significa lasciare abbandonate a se stesse determinate aree della Liguria bensì favorire le condizioni attraverso cui queste zone possano mettersi in gioco.

So bene cosa rappresenta Varese Ligure dal punto di vista dei riconoscimenti ambientali e di quelli legati all'agricoltura e allevamento biologici; so bene allo stesso tempo (essendo originario al 100% di Varese frequentandola settimanalmente) quali siano i suoi limiti.

Un conto è essere capoluogo del biologico e dell'ambiente di nome; un conto è esserlo di fatto.

...posso assicurarvi che fino a che si continuerà a cincischiare sulla SP 523 (come si fa da decenni -peraltro spendendo soldi a destra e manca-) e non si metterà mai in atto nulla di serio... Varese Ligure e l'Alta Val di Vara non potranno avere granchè occasioni di sviluppo socio-economico... ...e allo stesso tempo a perderci (nell'ottica del traforo di valico di Cento Croci) sarà pure la zona del Tigullio... e perchè no... anche Genova.

PS. leggevo che con una strada rettificata e lineare non si potrebbe raggiungere Borgo Val di Taro in circa 30 minuti da Sestri Levante.
...voglio far presente che io 30 minuti gli impiego attualmente per andare da Sestri Levante a San Pietro Vara (che è alla base di Cento Croci)... ...e questo con tutte le mille curve che si trovano sul percorso attuale.
Trovo difficile che con un percorso lineare ed un traforo di valico sotto il passo si possa impiegare molto di più rispetto a 30 minuti. ...basta fare due calcoli per capirlo.

Inoltre non esisterebbe alcun problema tecnico nella realizzazione del traforo Trammax. I problemi di cui parli te non esistono... il traforo ovviamente dovrebbe avere una pendenza non troppo elevata e quindi avere due quote d'imposta più o meno simili... ...dalle quote d'imposta del traforo poi la strada, su entrambe i lati, andrebbe a raccordarsi col tracciato a fondovalle ...è normale che da una parte avremmo più dislivello e dall'altra meno. Ma questo è un problema tecnico superabile nella fase di progettazione stradale della parte relativa il traforo di valico (che ad oggi non è in questione... anche se in passato è stato un tema già sollevato... addirittura in parlamento dall'On. Banti).
[Modificato da FrancoB85 21/10/2013 20:06]
21/10/2013 20:40
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Re:



Faccio un esempio. Con un piccolo tratto all'aperto all'uscita della galleria di Velva (lunga circa 2 km) ed un'ulteriore galleria di circa 3 km, ci si potrebbe collegare all'uscita autostradale di Deiva (e quindi al Bracco), tagliando fuori tutto quel tratto di strada tortuoso e pericoloso che transita nel cuore dei centri storici dei paesi, tra Casarza e Missano, lasciandolo quindi solo alle esigenze di spostamento locali, ed avvicinando ulteriormente la zona alle Cinque Terre e alle altre cittadine della Riviera.

Intervenire direttamente con varianti sulla provinciale mi sembra più complicato.




E' un'osservazione molto interessante la tua. ...forse si riuscirebbero perfino a risparmiare dei soldi alla fine... visto che a fronte di un traforo di almeno 3 km... negli altri casi di trafori da costruire ce ne sarebbero vari... e comunque ci sarebbero svariate opere di ingegneria da fare per adeguare la vecchia strada.

...ovviamente bisognerebbe mettere in atto la soluzione più economica fra le due.

Una cosa è certa... ...hanno già speso un sacco di soldi per nulla.


[Modificato da FrancoB85 21/10/2013 20:42]
21/10/2013 21:19
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...Dove per sviluppo socio-economico si intende uno sviluppo capace di integrarsi nell'ambiente in cui si colloca.

Conservazione e tutela dell'ambiente non significa evitare le occasioni di sviluppo socio-economico. Anzi si devono mettere in atto i giusti processi perchè ciò che si va a modificare o costruire possa garantire un controllo e una gestione più adeguata di tutto il nostro territorio regionale.



Non metto in dubbio la tua buona fede, ma una nuova strada e nuove auto per me non sono affatto uno sviluppo compatibile con l'ambiente.
22/10/2013 11:43
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Re:
giambo64, 21/10/2013 21:19:


...Dove per sviluppo socio-economico si intende uno sviluppo capace di integrarsi nell'ambiente in cui si colloca.

Conservazione e tutela dell'ambiente non significa evitare le occasioni di sviluppo socio-economico. Anzi si devono mettere in atto i giusti processi perchè ciò che si va a modificare o costruire possa garantire un controllo e una gestione più adeguata di tutto il nostro territorio regionale.



Non metto in dubbio la tua buona fede, ma una nuova strada e nuove auto per me non sono affatto uno sviluppo compatibile con l'ambiente.



Io non ho mai pensato che l'asfalto e il cemento (e tutti gli altri materiali di costruzione; legno e tecniche di ingegneria naturalistica comprese) costituiscano a prescindere un'ostacolo alla creazioni di processi di sviluppo sostenibile.
Sviluppo sostenibile per me significa creare opportunità di sviluppo integrate con la tutela e la conservazione del nostro territorio; cosa che negli ultimi decenni non è avvenuta.
Il fatto che un maggior flusso veicolare possa transitare lungo un'arteria stradale dell'Alta Val di Vara mettendo in comunicazione la riviera di Levante con il parmense mi sembra un'opportunità grande da questo punto di vista.

1. Maggior flusso veicolare
2. riduzione consistente dei tempi di percorrenza
3. raggiungibilità quasi immediata di grossi centri urbani nella zona della Pianura Padana

Sono tutti fattori che contribuirebbero in maniera notevole (per nulla paragonabile alla situazione odierna) alla realizzazione di nuove opportunità di sviluppo nell'Alta Val di Vara che in questi ultimi decenni ha sofferto enormemente (come in genere tutte le zone dell'entroterra) la fuga dei suoi abitanti... per risultare ormai quasi del tutto spopolata rispetto ad una volta.

...e abbandono dell'entroterra sappiamo cosa significa per il nostra fragile territorio.

Occorre tornare ad abitare e presidiare le zone dell'entroterra. Occorre tornare a lavorare ed utilizzare le risorse del nostro territorio. Così come si è sempre fatto.

Se non faremo questo non ripristineremo mai quell'equilibrio rotto fra lo sviluppo economico creato negli ultimi decenni e il contesto territoriale in cui siamo inseriti.

Sviluppo sostenibile significa equilibrio fra lo sviluppo socio-economico e quello ambientale.

Un maggior numero di veicoli che transita in Alta Val di Vara non significa un maggior numero di veicoli nella nostra regione o sul territorio nazionale. Significa che una parte del flusso veicolare invece di transitare dal valico della Cisa verrà dirottato su di un'altra arteria.

Sono convinto che con una corretta pianificazione territoriale nulla cambierebbe dal punto di vista ambientale in Val di Vara. Ma anzi aumenterebbero enormemente le opportunità (da sfruttare nel modo giusto).

...

comunque se poi vogliamo disquisire di motori e tecnologie il discorso si amplia ed entriamo in altro lato della discussione.
Io credo che le strade non sono per nulla superate ma anzi... le nuove tecnologie ci consentiranno di usarle in modo sempre più intelligente.
...Sono pure del parere che occorre maggiore sinergia tra i diversi sistemi di trasporto, specie qui in Liguria.
[Modificato da FrancoB85 22/10/2013 11:46]
22/10/2013 14:53
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...e abbandono dell'entroterra sappiamo cosa significa per il nostra fragile territorio.



Siamo abituati a vedere l'ambiente come proprietà assoluta dell'uomo, ma non è così.
Se l'uomo abbandona il territorio, questo ritorna al suo stato originario, che in sé è un bene.
Il bosco in natura non esiste, è una creazione dell'uomo, se l'uomo scompare il bosco diventa foresta, come è naturale che sia.
Il problema è che a valle, dove l'uomo rimane, le opere sciagurate realizzate in centinaia di anni di storia rimangono, ovvero strozzature dei fiumi, edilizia insensata e via dicendo.
Così quando succedono disastri (tipo alluvioni) la colpa poi ricade ai boschi non tagliati invece che al cemento degli argini sottostimati o dei ponti che fanno da diga.


Occorre tornare ad abitare e presidiare le zone dell'entroterra. Occorre tornare a lavorare ed utilizzare le risorse del nostro territorio. Così come si è sempre fatto.
Se non faremo questo non ripristineremo mai quell'equilibrio rotto fra lo sviluppo economico creato negli ultimi decenni e il contesto territoriale in cui siamo inseriti.



Secondo te una strada farebbe tornare la gente a lavorare nei boschi?
Secondo me invece farebbe nascere nuovi capannoni asserviti dai camion, come è avvenuto ovunque.



22/10/2013 15:59
L'abbandono dell'entroterra, delle zone appenniniche e di montagna (non solo in Liguria) è un fenomeno inarrestabile, in moto dagli anni '60. Ci sono molti casi in cui frazioni (nel cuneense, piuttosto che nell'Ossola) che non erano raggiunte dalla carrozzabile si sono definitavamente spopolate, una volta arrivata proprio la strada asfaltata.

Per ritornare a vivere zone impervie del nostro territorio ci vuole motivazione, passione, pazzia (in questa Italia? Sicuramente...) e una politica che sappia andare incontro alle popolazioni ruruali e di montagna. Non basta certo una striscia di asfalto per far ripartire un meccanismo in moto da più di mezzo secolo.
24/10/2013 11:04
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L'ambiente è il luogo d'incontro tra la natura e l'uomo.

E' l'uomo che deve avere cura della natura. Ciò significa che la società umana deve mettere in atto processi di sviluppo compatibili con la natura in cui siamo inseriti... cosa che, specie negli ultimi decenni, non è avvenuta... e ne vediamo le profonde conseguenze.

Non sono gli elementi artificiali in se a costituire una minaccia per gli equilibri ambientali... ma l'uso che si fa di questi elementi artificiali.

Una strada (nuova o ammodernata che sia) può costituire un fattore negativo per lo sviluppo sostenibile... ma può pure costituire un fattore positivo.

Tutto dipende dalle politiche che vengono messe in atto dalle amministrazioni.

Non sono certo gli assi di collegamento tra un centro urbano e l'altro che da soli vanno ad inficiare lo sviluppo sostenibile.

Migliorare le comunicazioni dovrebbe essere sempre qualcosa di positivo... per tutti. ...anche per l'ambiente.
28/10/2013 16:55
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