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Filobus Fiat 2405.... 1/43 radiocomandato!

Ultimo Aggiornamento: 12/02/2012 23:23
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05/07/2009 02:29
 
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tranviere junior
Questa volta la scintilla è RI-SCOCCATA in seguito ad una visita all'officina della stazione Sassi della tramvia a dentiera Sassi-Superga (TO). L'ATTS ha organizzato un "porte aperte" nella sede dove i volenterosi soci si cimentano (con ottimi risultati) in restauro di tram storici. In officina era esposto anche un plastico con binario tramviario su cui circolavano i tram autocostruiti dal bravissimo modellista Dario Terzolo. Conosco Dario da diversi anni e abbiamo avuto modo diverse volte di scambiarci "favori" modellistici, spesso legati alla ricerca di disegni quotati.
Io ebbi la fortuna nel 1989 di recuperare molti disgni quotati, in particolar modo di filobus (tutti torinesi).
Ho costruito diversi modelli, alcuni dei quali andati distrutti in seguito alla caduta di un fulmine su casa mia nel 2004.
I miei modelli erano principalmente in scala 1/24, quindi relativamente giganti, tra i quali sagnalo la 2700 e il T403 torinese, il 2401 OMFP Fiorentino.
Insomma vedere a Sassi questi mezzi girare sul plastico, con tutto intorno un atmosfera così irreale mi ha riacceso la voglia di tornare al lavoro!
Dato che la varietà di tram costruiti da Dario copre ormai buona parte del parco ATM, ho pensato che fare un clone tramviario non avrebbe avuto senso, e che tra tutti quei mezzi su rotaia mancasse almeno un mezzo su gomma..
Allora pensa e ripensa, cercati i disegni che erano dispersi in uno scatolone dimenticato lì e mai aperto dopo l'ennesimo trasloco, mi sono trovato davanti a due scelte: fiat 2401 Cansa (linea 34) oppure il complicatissimo ma entusiasmante 2405 snodato Viberti..
Per forza di cose non potevo non cogliere la sfida, allora messa mano alla fotocopiatrice e aumentata di misura la scheda di catalogazione dei mezzi ATM ho iniziato la costruzione del filobus: ma non un mezzo qualunque, un modello radiocomandato e in scala 1/43!
Un suicidio, è una di quelle imprese che si presenta piena di difficoltà, ma l'esperienza maturata su mezzi radiocomandati in 1/24 si è dimostrata (fino adesso) indispensabile... In fondo si tratta di miniaturizzare ulteriormente tutta la meccanica per ottenere un mezzo dinamico 43 volte più piccolo dell'esemplare vero..

Ho iniziato costruendo la base del mezzo, utilizzando come materiale del compensato da 5mm. Sfruttando poi il disegno ho ricavato il pavimento, tendeno buona la linea di incarrozzamento rispetto al suolo, complicando ulteriormente le cose: i 5mm di spessore vanno a ridurre ulteriormente lo spazio nel sottocassa, limitando di parecchio le possibilità costruttive.





Costruite le due semicasse e la ralla centrale, sono passato alla costruzione di una "maquette" porta-assi, per verificare ingombri in altezza e profondità. Mi è venuto incontro l'alluminio di un vecchio cartello segnaletico "uscita di sicurezza" recuperato a lavoro. Questo alluminio è abbastanza sottile da poter essere tagliato con comuni forbici da elettricista e abbastanza robusto per essere lavorato. L'ho piegato a forma di "U" in modo da avere una superficie di appoggio al telaio (pavimento) e con i due laterali forati passante i sostegni dell'asse ruota. Gli assi sono recuperati da un comunissimo camion in scala 1/43 (9,90 euro da Carrefour!) e sono giusti in scala nel diametro totale, mentre il cerchio purtroppo oltre ad essere di disegno incongruente a livello storico non è del diametro esatto. Ma a questo rimedierò più avanti utilizzando delle ruote replicate in resina da un mezzo giusto.





Come si nota dalle foto il lavoro è molto "artigianale" e sopratutto non è di granchè curato, ma è un semplice "studio di fattibilità":







Adesso fatti i dovuti calcoli e stabiliti quali sono i principali grattacapi da affrontare, sono passato alla costruzione di un rudimentale sistema di sterzo: in questo è stato proverbiale "cannibalizzare" una Ferrari Maranello Nikko radiocomandata (19,90 euro da Toys'r us) I due mozzi di sterzo sono in plastica tipo teflon abbastanza robusti e ideali per creare l'asse frontale del 2405.
Vediamo un immagine con mozzi già equipaggiati con ruote da cami0n(non spaventatevi dello stato poco curato):





Ho optato logicamente per l'uso di lamiera di rame nella costruzione del pezzo definitivo, perchè è un materiale che si può saldare. Quindi capito dal simulacro di alluminio come procedere mi sono subito messo al lavoro per costruire il sistema di sterzo definitivo. Ho scelto anche di dotare l'assale di sospensioni, montando concentricamente al perno di rotazione dei mozzi, delle molle elicoidali. Ho quindi preso due rettangoli di rame e li ho forati passanti con un primo foro e poi imbullonati tra di loro a "sandwich" per permettere le precise forature per il passaggio dei perni dei mozzi. Successivamente sono stati sagomati nella forma definitiva onde permettere la sterzata senza intralci. Il risultato è sotto i vostri occhi:



Una volta assemblate le due piastre e interposti dei distanziali (in queste foto ancora non presenti ma le inserirò domani) le due piastre fungono telaio portamozzi, permettendo la rotazione dei mozzi sul proprio asse (sterzata) e il movimento verticale (sospensione):



La barra di sterzo che congiunge i due tiranti dei mozzi, è costruita di rame rigido unico per cablaggio plafoniere, che per me che sono elettricista è valido e a buon mercato [SM=x346232]. La barra è costituita ripiegando su stesso il rame costruendo un "8" allungato:









Abbandonato (per il momento) l'assale anteriore sono passato alla costruzione del sistema di trazione. Qui però urge una precisazione. Nel mezzo vero, il terzo asse nella semicassa posteriore è STERZANTE. Logicamente non essendo possibile renderlo tale nel modello, per mancanza di spazio per il servocomando posteriore, ho deciso di renderlo fisso ma motorizzato per migliorare il comportamento dinamico del filobus.
Qui purtroppo come ho già anticipato le scelte sono poche: poco spazio nel sottocassa, impone scelte obbligate, quindi motori relativamente piccoli e piatti!
Avendo nella mia vita di bambino sfasciato qualsiasi tipo di giocattolo (e non solo!) ho una discreta "cultura" sul tipo di meccanismi da utilizzare per le più svariate situazioni. E' bastato un giro al "Mercatino dell'Usato" e con meno di 10 euro ho comprato un autopista: precisamente si tratta di quella pista in cui le macchinine salivano anche in verticale, tenute attaccate alla strada dal campo magnetico di due calamite. Ricordavo di queste macchine la particolare "coppia conica", ossia il pignone calettato sul motorino elettrico e il piccolissimo ingranaggio a corona che trasforma il moto da longitudinale in trasversale. Ecco una foto del telaio del bus con le due macchinine che attendono l'espianto degli organi!





Demolite le macchinine dell'autopista, ho iniziato la costruzione di DUE meccanismi di trazione, entrambi in rame e collocati uno nella semicassa anteriore e l'altro nella semicassa posteriore. Anche qui mi è tornata utile la prova precedentemente fatta con l'alluminio. E' bastato fare qualche ritocco e studiare la corretta posisione del motore rispetto all'ingranaggio a corona. Per quest'ultimo è stato indispensabile costituire un foro per permettere il suo alloggiamento. La ridotta altezza dell'asse rispetto al telaio non consentiva il posizionamento di questo ingranaggio senza la costruzione dell'asola:



La staffetta ripresa a fianco al motore è il supporto che regge il motorino nella sua sede. Questo particolare verrà saldato alla "U" di rame che funge da telaio porta-trasmissione creando un alloggiamento a misura di motore:



Ecco l'assale praticamente ultimato prima della saldatura dell'alloggiamento motore al telaio porta-trasmissione:






Per adesso concludo, vi anticipo solo che ho già provato il telaio del filobus con tanto di radiocomando e vi garantisco che è una cannonata!

Ciao. Zio JO [SM=x346232]












[Modificato da ZioJO73 05/07/2009 02:47]
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